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lunedì 10 agosto 2015

Marò, cosa vuole ottenere l'Italia Tutti gli errori in tre anni e mezzo

Amburgo, parte l'arbitrato internazionale per i due marò: gli errori dei governi italiani e cosa si può ottenere subito



@juan_r



Ci sono voluti tre anni e sei mesi perché la drammatica vicenda dei due Marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, finisse al Tribunale internazionale per il diritto del mare ad Amburgo, in Germania, chiamato ora a risolvere la questione tra l'Italia e l'India dopo il palese fallimento di ogni tentativo diplomatico e politico portato avanti finora da tre governi italiani. Il processo partito questa mattina, 10 agosto, è destinato a durare almeno due anni, ma già entro la fine di agosto la Corte internazionale dovrà esprimersi sulle prime richieste avanzate dalla difesa italiana e, naturalmente, contestate dall'accusa indiana.

Gli errori - Lo strumento dell'arbitrato internazionale è arrivato solo dopo una lunga serie di errori commessi in particolare dal fronte italiano, come spiega sul Corriere della sera Franco Venturini. Subito dopo la morte dei due pescatori indiani, scambiati dai due militari italiani per due pirati, la nave Enrica Lexie, sulla quale Girone e Latorre prestavano servizio di sicurezza, fu fatta entrare nel porto di Kochi, quindi in acque indiane. Da quel momento le autorità e i tribunali indiani hanno contrapposto diversi rinvii, alcuni palesemente provocatori, a fronte della confusa e inefficace azione diplomatica italiana. Poco e niente hanno potuto fare gli alleati come Stati Uniti e Gran Bretagna per mettere pressione a Nuova Delhi, considerando che la vicenda dei Marò si è trasformata presto in una questione di dignità nazionale. Motivo per cui la stessa italiana Sonia Gandhi, leader del principale partito indiano dell'epoca, ben poco ha potuto incidere per sbloccare la situazione.

L'illusione - Nel 2014 è diventato premier Narendra Modi, leader del partito nazionalista indiano, ma con posizioni moderate nei confronti della vicenda dei due Marò. Il governo Renzi ha quindi immaginato una nuova e speranzosa apertura al dialogo, ma nella sostanza nulla è cambiato, facendo passare altro tempo inutilmente. Lo scorso giugno, quindi, l'Italia ha deciso di affidarsi al Tribunale internazionale, non essendoci più alternative.

Le richieste - Da parte italiana, tre sono le richieste sottoposte alla Corte che sono state avanzate dal capo della squadra di giuristi che rappresenta l'Italia in aula, il britannico sir Daniel Bethlehem. La prima è che Latorre possa rimanere in Italia per continuare a curarsi fino alla fine del dibattimento; la seconda è che Girone, oggi in residenza sorvegliata a Nuova Delhi, possa rientrare in Italia, anche lui fino alla fine della procedura internazionale; la terza è che vengano sospese le azioni penali contro i due marò in India, anche perché finora nessuna corte indiana ha mai formalizzato un'accusa contro i due militari.

Intervista a Matteo Salvini: "Il nuovo Patto con Renzi? Lo faccio io, a queste condizioni"

Matteo Salvini: il Patto del Nazareno lo faccio io


Intervista a cura di Francesco Specchia 



Oggidì, in quest’estate rovente di riforme mancate, se non fai almeno un «Patto del Nazareno» non vai da nessuna parte. Libero ha proposto il «Nazareno» più logico: Renzi e il centrodestra uniti per le riforme economiche.  E Matteo Salvini - tra un accalorato tweet sull’immigrazione e uno sul Papa - spiazza tutti e raccoglie l’invito.

Salvini, il «Nazareno» lo fa lei?

«Magari non chiamiamolo proprio Patto del Nazareno, che suona male. Comunque, avendo la Lega come priorità il bene del Paese - di tutto il Paese - , l’ideale sarebbe andare al voto. Subito. Ma mi pare che siamo gli unici a volerlo, a questo punto vanno bene anche le alleanze strategiche solo su temi che per noi sono prioritari»

Mi faccia capire: andrebbe a trattare con Renzi?

«Io non mi fido di Renzi...»

E sta bene, ma...

«Ma su argomenti come l’embargo alla Russia, gli studi di settore, la legge Fornero, le tasse, io mi siedo al tavolo con chiunque. Lo dico da un anno e mezzo, fino alla nausea, al punto che mi è quasi passata la voglia. Se domani Renzi, però, mi telefonasse e mi dicesse che le priorità di governo non sono più lo ius soli, o le unioni gay; e parliamo di lavoro e tasse, io prendo la macchina, il treno, l’aereo e vengo giù a Roma, subito. Anzi, guardi, ci vengo a piedi. Il resto non conta».

Però scusi, Calderoli non la pensa così. Ha preparato 513mila emendamenti e ne minaccia altri 6,5 milioni. Su questa storia dell’opposizione alla riforma del Senato, poveretto, ci sta buttando l’anima...

«E fa bene, per carità, nell’ottica di andare subito al voto è la strategia migliore. In Parlamento ci si concentra sui delicati equilibri di voto; ci si preoccupa di dove andranno i verdiniani, i tosiani, i venusiani. Detto questo, io, nella vita reale, non vedo la coda di gente al bar che mi avvicina e mi dice: “Forza Salvini, andate avanti sul Senato elettivo…”, semmai mi fermano perché hanno perso il lavoro, la loro azienda sta chiudendo, sono soffocati dalle tasse».

Libero ritiene che le riforme cruciali siano quelle della burocrazia, del fisco...

«D’accordissimo. Tutto quel che aiuta le nostre imprese che sono alla canna del gas va bene. Io, per esempio, non avrei mai fatto come Berlusconi che sì è giocato il Patto del Nazareno sulla legge elettorale, sulla riforma costituzionale. Adesso il vecchio Nazareno riaffiora con la porcheria delle nomine Rai».

Lo dice perchè siete rimasti fuori dalla lottizzazione?

«No, anzi. Se qualcuno crede di averci inferto un colpo con la riforma Rai lasciandoci senza poltrone, be’ , si sbaglia di grosso. Il fatto di essere rimasti fuori da queste schifezze, invece è per me -le assicuro- un motivo d’orgoglio. Gli elettori vedono e capiscono. E questa mossa, le ripeto, mi fa sempre più diffidare del nostro amato premier»

Torno alle cose serie. È d’accordo per la riforma della giustizia? L’incertezza della pena in Italia produce un danno per i mancati investimenti esteri di almeno 10 miliardi (quella del fisco di più...).

«Ecco, la giustizia è una delle cose che mi fa più incazzare. Siamo noi ad aver insistito con la riforma, ma il Pd ci ha sempre chiuso le porte in faccia. Renzi, specie ultimamente, finge di bacchettare i giudici, ma dopo si ferma: abbiamo scherzato, come la questione delle ferie dei magistrati».

E non le dico dei 70 miliardi di debiti che la PA ha ancora con le imprese.

«Ecco, non me lo dica. Quelo mi dà la misura esatta delle promesse di Renzi. Perciò qui stiamo facendo dei discorsi al limite della fiction».

Vabbè, crediamoci. Renzi con i numeri del Senato ha un grosso problema. 

«E noi siamo qui. Se domani uno come Damiano, o chiunque del Pd al Senato mi parla di portare a 62 anni l’età pensionabile e di togliere le sanzioni alla Russia. O mi propone tutte le cose dette, be’ avrà tutto il sostegno della Lega. Soprattutto, i voti».

Ma, ammettiamo che vada in porto il «Patto»; vi rendete conto che così incasinereste i piani di Forza Italia, gli occulti canali di comunicazione ripresi col giglio magico, le alleanze possibili giocate al rialzo..?

«Non ci sono problemi. I nostri temi sono sul piatto da tempo: flat tax, Russia, Fornero, la cancellazione dell’euro. Con Berlusconi vogliamo fare un’alleanza, ci ho parlato ed è d’accordo su tutto»

Be’, sull’euro non credo.

«Lì c’è un dibattito interno, Berlusconi sarebbe tendenzialmente d’accordo con me, ma si scontra con la metà del partito Forza Italia fatto di pusillanimi che hanno paura anche della propria ombra».

Ciodetto, c’è chi afferma che in realtà FI stia tenendo in vita Renzi. Sennò non si spiega perché vogliono cambiare l’Italicum ma in commissione votano il decreto delegato che disegna i collegi elettorali; o non fanno mancare il numero legale per la riforma della PA. Che ne pensa?

«Che è vero: li stanno tenendo in vita. Mettiamola così: Lega e FI hanno due modi diversi di fare opposizione. Ma ribadisco: se c’è anche una sola speranza di parlare di problemi reali, io vado anche con Gambadilegno».

Renzi ha detto che vuole rilanciare il sud.

«Anche qui: il problema non è mettere la banda larga in Aspromonte, ma l’esercito di dirigenti incompetenti di cui non ci si riesce a liberare, quasi tutti del Pd. I soldi ce li hanno: è che non li sanno spendere. E l’emblema della disfatta del sud sono Crocetta e Marino tenacemente attaccati alle poltrone».

Riassumiamo: la Lega è disponibile al «Patto» a condizione che si parli di: lavoro, di fisco, di giustizia, di Europa..

«...e non oso neanche sperare in un dialogo su immigrazione e sicurezza, avrebbe qualcosa di divino. Ma, se Renzi, per una volta, decidesse di fare la voce grossa con la UE; se prendesse dieci pullman carichi d’immigrati e li portasse a Bruxelles; be’ mi offrirei di guidarne io stesso uno. E se lì si imponesse, gli metterei a disposizione tutti i nostri europarlamentari. Tutti. Ma non mi fido...».

Riforma pensioni e reddito minimo: Renzi e Padoan, piano spericolato

Legge di stabilità, il piano di Renzi e Padoan: riforma delle pensioni, reddito minimo e sconto all'Europa




Da una parte la riforma delle pensioni e il reddito minimo garantito. Dall'altra l'abolizione dell'Imu. E sullo sfondo, la richiesta di un nuovo sconto a Bruxelles dello 0,5% del Pil e il rinvio di un anno del pareggio di Bilancio. Sono questi i pilastri della prossima legge di Stabilità a cui stanno lavorando il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Come ricorda anche Repubblica, le insidie sono molte, a cominciare dalla proverbiale coperta corta che rende difficoltosa la ricerca di coperture, Per tagliare la tassa sulla prima casa servono 5 miliardi, le clausole di salvaguardia per non far aumentare l'Iva ne richiedono 12. Senza contare lo scetticismo dei vertici Ue, che più volte nelle ultime settimane hanno ricordato come di sconti all'Italia ne siano già stati fatti, un anno fa, e che difficilmente l'Unione accetterebbe di farne altri. 

Come cambiano le pensioni - Le parole chiave sulle pensioni saranno "alleggerimento" e "maggiore flessibilità", come già suggerito dal presidente Inps Tito Boeri. Il criterio dunque è semplice: chi decide di andare in pensione prima del tempo, avrà un assegno ridotto, probabilmente del 3% per ogni anno di mancata contribuzione. Il governo ora dovrà valutare tempi e soprattutto convenienze, per evitare come sottolinea Claudio Tito su Repubblica un flop come è stato il Tfr in busta paga.

Reddito minimo garantito - Risparmiare sulle pensioni aprirebbe la strada a un'altra misura socialmente ed elettoralmente ben più gradita, il reddito minimo garantito ma solo per gli over 55, scelta volta a favorire disoccupati ed esodati.

Le richieste all'Europa - Servono poi altri 5 miliardi, si diceva, per togliere l'Imu. E qui rientra in gioco l'Europa, a cui Renzi chiederà "flessibilità" nell'interpretazione dei parametri europei e di confermare lo sconto dello 0,4% del Pil accordato lo scorso maggio (per il 2014). I paesi che superano il 60% nel rapporto debito/pil sono chiamati a migliorare i saldi dello 0,5 ogni anno e il governo italiano chiederebbe di limitare il miglioramento dello 0,1%, risparmiando così 7 miliardi. In più, e qui il gioco si fa duro, c'è in ballo il rinvio del pareggio di bilancio al 2018, altri 12 miliardi che resterebbero nelle tasche del governo. 

domenica 9 agosto 2015

Caivano (Na): Manifesti del Comune affissi in punti abusivi, perchè?

Caivano (Na): Manifesti del Comune affissi in punti abusivi, perchè?



di A.B  






Manifesti abusivi - Caivano e i caivanesi, pagano ancora oggi, lo scotto di essere amministrati da politici e dirigenti che non hanno ancora chiaro il concetto di regolarità, sicuramente giustificato da pretesti surreali. Come in campagna elettorale, anche oggi, le comunicazioni del Sindaco Monopoli, a firma Comune di Caivano, vengono affisse in località non autorizzate dalla legge, quindi in punti abusivi. In questo caso, la Polizia Municipale, ha provveduto a sanzionare il suo stesso ente? Insomma, al di là che quei manifesti, principalmente di carattere personale e non per fini istituzionali, sono stati finanziati dalle casse comunali, ma almeno che siano affissi nei tabelloni predisposti e non, come si suol dire, a ro cogl cogl, cioè, dove capita capita. L'esempio arrivi dall'alto. 





Siete in partenza? Portate l'ombrello Il caldo finisce, arriva la pioggia

Meteo, le previsioni fino a Ferragosto




L’anticiclone africano Acheronte ha le ore contate. A prevederlo sono gli esperti de ilMeteo.it, secondo cui "una bassa pressione atlantica, nelle prossime ore, riuscirà ad entrare nel Mediterraneo portando temporali". Oggi, sabato, il tempo sarà piuttosto buono con sole un pò ovunque, eccetto sul Triveneto dove le nubi saranno diffuse. Temporali pomeridiani sulle Alpi e piogge sparse sugli Appennini centro-meridionali, dal Frusinate alla Sicilia.

Le previsioni -  Da domani la bassa pressione inizierà a cambiare la situazione su Piemonte e Lombardia con nubi estese e temporali anche molto forti. Lunedì il centro depressionario si sposterà verso il mar Tirreno e allora i temporali saranno molto forti su Toscana, Lazio, Appennini e ancora sul Piemonte. Il tempo quindi peggiorerà fortemente anche al Sud. Calo termico generale al centro-sud e al nordovest. Antonio Sanò, direttore del sito, spiega che "nel corso della prossima settimana, dopo lo spostamento della depressione verso il mar Ionio, la pressione tenderà ad aumentare temporaneamente riportando il caldo sull’Italia: ma da venerdì 14 il tempo è pronto a peggiorare nuovamente con temporali diffusi su gran parte d’Italia. Inizierà un periodo decisamente più fresco e instabile su gran parte delle regioni. Dopo il 20 agosto, invece, tornerà il caldo diffuso".

Soffriva da mesi di mal di pancia cronico Medici sbigottiti: "Cosa mai vista" / Foto

India, medici estraggono da una donna 360 calcoli tutti uguali




Da mesi una donna di 49 anni aveva dolori addominali che non andavano via e continuo reflusso gastroesofageo. Originaria di Calcutta, Mousumi Dam ha resistito finché ha potuto prima di farsi visitare da un medico. Quando il dottor Makhan Lal Saha ha capito cosa avesse è rimasto sbigottito: un ammasso di 360 palline di 5 millimetri di diametro, simili a sfere di marmo perfettamente identiche tra loro. "Non ho mai visto una cosa del genere in 37 anni di carriera - ha detto il medico - Per rimuoverli ci ho impiegato 50 minuti e quando ho estratto l'ultimo avevo le mani intorpidite". Oltre alla quantità incredibile di calcoli ritrovati nell'addome della donna, il dottor Saha ha confessato al Daily Mail un dettaglio strano: "Tutti i calcoli avevano la stessa forma e le stesse dimensioni".

FELTRI CONTRO IL PAPA: "Basta chiamarci razzisti Caro Bergoglio, dai l'esempio"

Vittorio Feltri attacca Papa Francesco: "Basta chiamarci razzisti, accolga gli immigrati nei palazzi delle curie"




Papa Francesco è intervenuto nel dibattito sull'emergenza immigrazione, condannando duramente chi propone di smettere di accogliere tutte le persone che sbarcano sulle coste europee: "Respingerli - ha detto il Pontefice - è un atto criminale". Il discorso del Papa non ha scatenato le reazioni contrarie dal mondo politico, vedi Matteo Salvini e buona parte dei grillini. Anche Vittorio Feltri è stato vicino a perdere del tutto la pazienza: "Da 15 anni, forse 20, soccorriamo migliaia di sfigati in procinto di annegare, li portiamo qui, li rifocilliamo, li ospitiamo come meglio possiamo in alberghi - spesati di tutto punto - e in altre strutture a costo di irritare al massimo i connazionali, e per tutto ringraziamento alcuni stranieri - aggiunge Feltri sul Giornale - insoddisfatti del vitto curato da Carlo Cracco, scaraventano i piatti colmi di cibo fuori dalla finestra". Dal Papa Feltri si sarebbe aspettato almeno una benedizione per gli italiani, visto che lo stesso Vangelo dice di "dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati".

Il consiglio - Che si riferisse agli italiani, secondo Feltri, ci sono pochi dubbi, visto che il Papa ha parlato in italiano, da Roma, con gli sbarchi quotidianamente in corso sulle coste soprattutto italiane. E quindi prova a dare un consiglio al Pontefice: "Avremmo l'obbligo di rammentargli che prima di aprire bocca converrebbe anche a lui schiacciare il pedale della prudenza". L'esasperazione degli italiani infatti è alta spiega il fondatore di Libero: "Noi siamo più stanchi di essere accusati di razzismo che di impegnarci tutto il giorno e ogni dì a ripescare dalle acque orde di extracomunitari provenienti da ogni dove".

L'emergenza - Il sistema dell'accoglienza in Italia non si è mai fermato, nonostante la situazione economica del Paese non sia proprio delle più felici: "La informo, eminentissimo Francesco, che l'Italia è in bolletta e non ce la fa più a ospitare uomini e donne dell'Africa e dell'Asia; non ha siti dove ricoverarli; non ne ha uno decente da assegnare neppure ai nostri compatrioti, costretti a campare in auto, al caldo e al gelo, perché privi di un tetto". Eppure la Chiesa potrebbe far tanto, ricorda Feltri: "Non vorrei essere villano, ma le faccio presente che le curie di varie città (per esempio Milano, e anche Bergamo che conosco perché vi sono nato) sono proprietarie di numerosi immobili di lusso vantaggiosamente affitati. La preso - insiste Feltri - li metta a dis
posizione dei profughi, dopo di che avrà titolo per dire a noi di fare altrettanto, ammesso che siamo abbastanza abbienti per competere con lei in fatto di patrimonio in mattoni".

Il rimprovero - L'ultima stilettata Feltri la riserva non tanto a Bergoglio, quanto ai politici italiani che, davanti alle parole del Papa, sono pronti a genuflettersi: "Allora diteci come è necessario comportarsi. Avete un programma serio allo scopo di destinare una parte dell'Italia quale territorio idoneo a essere occupato da chi scappa dal proprio? Forza, non siate timidi. Propongo, per cominciare, che il primo luogo da invadere sia il vostro giardino fiorito, signori buonisti". Chissà se in questo modo: "Sarete imitati dal volgarissimo popolo", conclude Feltri.

GRILLO: "UN PROGRAMMA IN RAI" Le mosse immediate: subito al voto

Beppe Grillo: "Torno in tv, andiamo a votare e il Movimento 5 stelle sarà al governo"




Beppe Grillo ormai è sicuro: il suo Movimento sta imparando a camminare da solo e dopo anni di opposizione, per il comico genovese è arrivato il momento di fare sul serio, cioè andare al governo. Già dalle scorse elezioni Amministrative, Grillo ha deciso di restare più defilato, almeno evitando di organizzare un vero e proprio tour come nelle occasioni precedenti: "Quest'anno non ho fatto nessun tipo di tour amministrativo - ha detto in un'intervista al Corriere della sera - ed è andata benissimo lo stesso: la gente sta cominciando a capire che non si vota più il personaggio, si vota un'idea e il Movimento è un'idea di mondo diversa".

Il piano - Rispetto ai toni usati nel blog, Grillo in vacanza è più rilassato e riflessivo. Così confessa: "La gente sta vedendo che non c'è altra possibilità oltre a noi, sta capendo che la nostra rivoluzione è l'onestà intellettuale. Il nostro problema - ha aggiunto - è il tempo: dobbiamo andare il prima possibile alle elezioni". Il leader pentastellato sa che i sondaggi premiano il M5S e punta a fare il colpaccio: "Fare l'opposizione tutta la vita non è nel nostro Dna. Dobbiamo affrettare i tempi". Anche nella nuova organizzazione interna, con il direttorio e i responsabili di area, Grillo dice di aver fatto la mossa giusta: "Con la creazione della piattaforma Russeau ci sono dei responsabili dei vari settori: persone di fidata capacità che sono dall'inizio con noi. Piano piano - ha aggiunto - io e Casaleggio stiamo ai margini, la nostra funzione sarà quella di far rispettare quelle poche regole che ci sono da rispettare".

Il ritorno - Ora che l'impegno politico dovrebbe lasciargli più tempo libero, Grillo si è messo a lavoro per tornare a fare spettacolo: "Sto lavorando a uno spettacolo per il prossimo anno, uno show internazionale. Non so ancora se andrà nei palazzetti, nelle piazze...". C'è però un desiderio sotto sotto che lo stuzzica, tornare in tv, magari in Rai ora che anche i grillini hanno messo un piede in azienda con il consigliere nel Cda Carlo Freccero: "Io potrei fare benissimo una trasmissione, perché no? - ha confessato - È chiaro che in veste di leader politico ciò non sarebbe permesso. In ogni caso il sistema attuale sta cambiando, si va verso battaglie epocali. Ci giocheremo il futuro con la banda larga, speriamo diventi fruibile per tutti. La tv generalista forse resisterà qualche anno".

venerdì 7 agosto 2015

Arriva la Polizia da Travaglio Colpa della telefonata segreta

La Procura di Napoli manda la Dia a casa dei cronisti de Il Fatto Quotidiano




Gli agenti della Dia hanno bussato alle porte di casa dei cronisti de Il Fatto Quotidiano Marco Lillo e Vincenzo Iurillo. A mandarli la procura della Repubblica di Napoli che vuole sostanzialmente vedere le "carte" pubblicate dal quotidiano diretto  il dieci luglio scorso dell'intercettazione telefonica del'11 febbraio scorso in cui Matteo Renzi parla al telefono con il Generale della Guardia di  Finanza Michele Adinolfi e dava dell'incapace ad Enrico Letta. La procura di Napoli, informa il Tempo, ha aperto un fascicolo per rivelazioni di segreto di ufficio in quanto quelle telefonata era contenuta in un'informativa riservata dei carabinieri. Secondo gli inquirenti il reato di rivelazione di segreto di ufficio potrebbe essere iscritto a un pubblico ufficiale "allo stato non identificato". I due cronisti non sono indagati e l'indagine è contro ignoti. Il Tempo si chiede come mai ad indagare sia la Procura di Napoli visto che l'inchiesta sulla Cpl Condordia (a cui era allegata quella intercettazione) e non quella di Modena dicharata competente territorialmente dal Tribunale del Riesame. Non solo. Gli atti che erano stati secretati sono arrivati senza gli omissis in Emilia Romagna. E ci si chiede chi ha passato le carte alla stampa perché venissero pubblicate?

Drammatico crollo di Apple in Borsa Futuro nero, il guaio degli iPhone

Apple punita da Wall Street, crollo in Borsa: troppo dipendente da iPhone e indecisa sul futuro


@Juan_R



La Apple dipende in modo vitale dalle vendite degli iPhone e dai rumors che sull'azienda di Cupertino circolano da tempo sul progetto di diventare operatore mobile. Così facendo però scalzerebbe tutte quelle società di telefonia mobile che in giro per il mondo hanno contribuito alla fortuna degli stessi iPhone e iPad. Alle voci Apple ha dovuto rispondere con secche smentite, ma che stia lavorando sul progetto di diventare operatore virtuale, in gergo Mvno (Mobile Virtual Network Operator) e anche da tempo, lo scrivono siti specializzati come Business Insider. Questo clima di indecisione non è piaciuto agli operatori di Wall Street. Il titolo Apple da sempre in crescita ha subito un brusco calo mentre i rumors rimbalzavano da un sito all'altro, prima è calato del 4,4% poi con la smentita dell'azienda ha attutito al 3,1%.

La prospettiva - Diventare operatore virtuale per Apple sarebbe in linea con la filosofia che l'ha sempre contraddistinta dai tempi di Steve Jobs. Il fondatore dell'azienda ha sempre preteso che i prodotti della mela morsicata non dovessero dipendere da nessuno sia per l'hardware che per il software. È stato così per i computer, lo è stato per gli iPod, ma non per gli iPhone che per funzionare hanno sempre avuto bisogno di sfruttare le reti degli operatori. Questi a loro volta cercato di vincolare i clienti, proponendo i melafonini a prezzi più convenienti o con pagamenti rateali. Per Apple diventare operatore virtuale sarebbe il modo per offrire un servizio più affidabile che si appoggerebbe su più reti, così da non far mai venir meno il segnale. Di contro però verrebbe meno il sostegno degli operatori e il loro fondamentale apporto economico. Da qui la reazione di Wall Street che ha bocciato l'idea di Apple di svincolarsi da tutte le telco.

Dipendenza - A impensierire la borsa non c'è solo la prospettiva di una Apple Sim. Di mezzo ci sono i dati di vendita degli iPhone che non brillano più come un tempo. Scrive Italia Oggi che nell'ultimo trimestre le vendite dei melafonini sono state più basse delle attese dei mercati, anche se Apple non smette di farci guadagni stellari. In tutto il mondo è l'intero mercato degli smartphone a rallentare, il che fa sospettare gli analisti che si stia andando incontro a una saturazione da telefonini che hanno tempi di sostituzione sempre più lunghi. Negli ultimi tre mesi Apple ha calato le vendite in Cina, dove è cresciuta la concorrenza delle aziende locali, in Europa è calato il fatturato del 15%, in Giappone del 17.

Il futuro - La bacchettata di Wall Street dovrebbe aver fatto capire ai manager di Cupertino che c'è solo una via per evitare un lento e inesorabile declino, una volta arrivati in cima. La soluzione sta in quello che la Apple ha sempre fatto: innovare e inventare oggetti che cambino la vita della gente. Ci hanno provato con l'Apple Watch, anche se a stento sono stati superati i milioni di pezzi venduti. Gli occhi degli analisti sono quindi puntati sul misterioso progetto dell'iCar, di cui pochissimo si sa, ma tanto si fantastica. Se la Apple saprà rivoluzionare il settore dell'autotrasporto, sarà meno dipendente dall'iPhone, oggi gallina dalle uova d'oro, ma non eterna.

Caivano (Na): Buttol Alcune domande al Sindaco Monopoli, ci rispondesse

Caivano (Na): Buttol Alcune domande al Sindaco Monopoli, ci rispondesse




Dott. Simone Monopoli
Sindaco di Caivano 

1) Signor Sindaco Monopoli, Operazione Trasparenza. Come si evince dalla determina N° 1395 del 06/08/2015, appunto, (Operazione trasparenza), sono stati spesi 150,00 Iva esclusa per Manifesti del Sindaco. Ci può spiegare chi paga le comunicazioni personali del sindaco che non hanno nulla di istituzionale? Infine, chi autorizza questi pagamenti?


2) Con atto N° 1398 del 06/08/2015 cioè, dal 1 luglio 2015 al 31 luglio 2015, la ditta Buttol, veniva comunque liquidata dei servizi non resi adeguatamente al Paese, cioè manutenzione verde pubblico e rimozione rifiuti, al punto che lei, si è dovuto rivolgere (per un solo giorno ad altra ditta). Ci può spiegare perchè lei ha detto di applicare il pugno di ferro nei confronti della Buttol, e poi paga per il solo mese di luglio 391 mila euro? applicando solo una piccola multa alla società di 2.400 euro? Allora tutto quello che ha riferito nel mese di luglio non era del tutto veritiero?

3) Signor Sindaco, nonostante la Buttol non abbia effettuato adeguatamente, nel solo mese di luglio la rimozione dei rifiuti, al di là che lei, il comune, avete comunque pagato la Buttol con un importo pari a 391 mila euro, in più, da indiscrezioni, pare che la stessa società Buttol abbia assunto 11 persone a tempo determinato, ci può spiegare, secondo il suo punto di vista, ovviamente se fossero confermate le indiscrezioni, come può accadere tutto questo?

4) Signor Sindaco Monopoli, che metro di valutazione userà nel scegliere il suo nuovo addetto stampa che l'affiancherà nel suo quinquennio? Dovrà essere di Caivano oppure anche di Cardito? 

5) Signor Sindaco Monopoli, come mai decise di affidare la pulizia del Monumento ai caduti del 15/18, all'associazione di estrema destra, Casa Pound? 

6) Signor Sindaco Monopoli, nei suoi ultimi appelli, comunicati, Post etc etc, attribuisce sempre le colpe alle passate amministrazioni, in ultima quella targata Falco, ma appunto, da come si evince, lei si è insediato nel mese di giungo 2015, perchè nel mese di luglio ha elargito le spettanze alla Buttol, nonostante l'inadempienza nel raccogliere i rifiuti?

7) Sindaco Monopoli, ma lei di tutte queste cose ne è a conoscenza? 







Caivano (Na): Proroga di altri 6 mesi alla Buttol Società inadempiente

Caivano (Na): Il Sindaco Simone Monopoli proroga di altri 6 mesi il contratto alla Buttol, società che non raccoglie regolarmente i rifiuti, perchè? 


di Gaetano Daniele 



Caivano dovrebbe essere uno dei fiori all'occhiello dell'area a nord di Napoli e invece è solo un ricettacolo di rifiuti ed erbaccia. Ancora una volta la politica volta le spalle alla sua Caivano, questa volta è targata Monopoli. La spazzatura per le strade è l'emblema di tutto questo. Sporadici interventi di manutenzione, se non inesistenti, fatti quasi in affidamento straordinario perchè di quella ordinaria non se ne vede neppure l'ombra. 

L'ultima anomalia targata Monopoli, è la proroga di ulteriori mesi 6 alla ditta Buttol, come si evince dal Protocollo del comune di Caivano www.comunedicaivano.it. La società inadempiente, Buttol, che nelle ultime settimane non ha raccolto più la spazzatura, viene premiata. Ma a tutto c'è rimedio. Sì, un rimedio pezza, come il tendone blu che copre il muro del Castello Medioevale impastato con l'amianto. Difatti, il Sindaco Monopoli, affida per un solo giorno, ad un'altra ditta, il compito di ripulire Caivano. E con la Buttol inadempiente, come si comporta? Da un lato la sanziona, dall'altro gli proroga il contratto di altri 6 mesi. Bene. A Caivano, si premiano anche le ditte inadempienti. Ma perchè non  affidare a questa nuova ditta, l'incarico di raccolta rifiuti fino alla nuova gara europea? compito affidato dal Sindaco Monopoli, ad un avvocato esterno, pagato con i soldi dei contribuenti?

Ma non finisce qui, direbbe Mike Bongiorno, in più, da indiscrezioni, si vocifera che la ditta Buttol, in queste ultime settimane stia anche assumendo personale a tempo determinato. E' vero? E se è vero, com'è possibile che una ditta inadempiente, che non riesce neppure a garantire il minimo sindacale, assuma personale? Ovviamente, sono indiscrezioni, proveremo, non sottovalutando il problema, a chiedere alla ditta inadempiente. Nel frattempo però, due le priorità. Mettere in sicurezza il Castello Medioevale e affidare la raccolta rifiuti ad un'altra ditta che riesca almeno a  mantenere fede agli impegni contrattuali. 

I VUCUMPRÀ NON PAGANO LE MULTE La beffa di Renzi: si alzino le tasse

Cesenatico, il comune deve far pagare ai cittadini le multe date ai vucumprà (e mai corrisposte)




Oltre il danno la beffa. A Cesenatico, comune nella Riviera romagnola -ma presto si ipotizza che possa accadere lo stesso anche in tante altre località turisticobalneari d'Italia- si assiste al colmo dei colmi. Il comune suo malgrado si ritrova a dover addebitare ai suoi cittadini le multe date ai commercianti abusivi che imperversano sulle spiagge, e che ovviamente non sono mai state pagate e mai verranno corrisposte. Non è disfattismo, ma la realtà: i commercianti abusivi di cui si parla sono persone provenienti dal Bangladesh, dalla Cina, dal Senegal e da altri paesi del mondo, giunti in Italia per trovar fortuna. Ma la quasi totalità di loro è nullatenente, per non parlare dei clandestini: a pagare le multe non ci pensano neanche. L'assurdo scenario è ritratto in un articolo apparso su Il Giornale, a firma di Fabrizio Boschi.

La beffa - E ora un decreto del Ministero dell'economia approvato in aprile prevede che ci debba essere una copertura totale di tutte queste contravvenzioni. Non si può sgarrare, il comune deve corrispondere tutto al governo, affar suo in che modo se i diretti interessati non pagano. Il sindaco di Cesenatico Roberto Buda ce l'ha con Renzi e si sfoga: "Non solo ci toglie risorse, ma adesso con questo decreto ci impone di pagare di tasca nostra una cifra folle per aver fatto il nostro dovere. Dal 2007 a oggi abbiamo accumulato due milioni di euro che non incasseremo mai e che, nel bilancio, vengono considerate come entrate. Lo Stato, che ci assorbe già buona parte delle imposte locali, ci costringe ora a far pagare ai nostri cittadini le multe che non pagano i vucumprà. È assurdo. Saremo costretti a prendere decisioni drastiche come quella di sospendere la lotta all'abusivismo per non peggiorare i conti". Perché lo scenario che si prospetta è proprio questo: se a combattere il commercio abusivo ci si rimette e basta, tanto vale mollare il colpo e far finta di non vedere. Il lavoro degli agenti di polizia diventa impossibile, e già la situazione non era rosea. Ci sono infatti solo quindici agenti posti a pattugliare e a far rispettare la legge sulle spiagge su cui sorgono 300 stabilimenti. Per non parlare nella crescente violenza con cui i vucumprà rispondono ai sequestri e alle multe. La proposta di dotare gli agenti di spray al peperoncino per l'autodifesa è stata bocciata dal Presidente della procura di Rimini Andrea Gnassi, che ha preferito inasprire le multe per i bagnanti che acquistano merce contraffatta dai venditori abusivi. Con multe salatissime, che arrivano fino a 7mila euro. Forse Gnassi non ha tutti i torti: è più probabile che i turisti e i vacanzieri le paghino tutte con moneta sonante, le multe.

Alga killer, paura sulle spiagge italiane Febbre alta e irritazioni: "È pericoloso"

Puglia, mare infestato da un'alga tossica che provoca problemi respiratori e febbre




Una giornata al mare può determinare terribili conseguenze. In Puglia scatta l'allarme da bollino rosso per la presenza di un'alga tossica nelle acque del mar Adriatico su cui si affacciano le spiagge delle province di Bari, Brindisi e Lecce. L'Arpa, l'Agenzia regionale protezione ambientale mette in allerta i bagnanti diffondendo i dati sulla situazione delle acque pugliesi negli ultimi quindici giorni di luglio: l'alga sarebbe molto pericolosa perché in grado di causare violenti problemi respiratori ed episodi di febbre. Il nome scientifico della specie è Ostreopsis ovata, e si tratta di un'alga microscopica che rimane in sospensione in acqua. Il problema è che anche piccole mareggiate determinano un aerosol che provoca intossicazioni, proprio perché queste avvengono per via respiratoria. Le zone più colpite del tacco d'Italia sono quelle di porto Badisco in provincia di Lecce e Forcatella in provincia di Brindisi, ma l'allarme è esteso a tutte le coste della Puglia. I medici consigliano, in caso di intossicazione, di non assumere antibiotici. Potrebbero infatti bastare normali antipiretici per lenire il malessere, ma non si escludono casi in cui possa rivelarsi necessaria addirittura la somministrazione di cortisone: ogni caso deve essere valutato singolarmente.

In volo da Londra a New York in un'ora L'aereo supersonico adesso è realtà

Hyperjet, l'aereo supersonico: farà Londra-New York in un'ora




Ipersonico. E' il super-aereo che permette di fare Londra-New York in un'ora e Londra-Tokyo in tre. Decollo verticale, venti posti a sedere e una velocità di 5.500 chilometri orari, questo velivolo si chiama Hyperjet o Concorde 2.0.

La società aerospaziale europea, riporta Repubblica, ha appena depositato alle autorità americane la domanda di brevetto. Secondo le prime descrizioni, l'Hyperjet potrà atterrare e decollare in qualsiasi aeroporto senza richiedere piste speciali. Avrà una forma a delta e una apertura alare di circa 60 metri. Comandato da due piloti, avrà la cabina relativamente piccola perché gran parte dello spazio sarà occupato dai maxi-serbatoi di carburante.

Oltre ai motori di tipo convenzionale avrà un sistema missilistico sul retro che entrerà in funzione dopo il decollo verticale realizzato con i turbojet. A quel punto la velocità salirà da Mach 1 fino a Mach 4,5, permettendo di arrivare a destinazioni in tempi record. I dirigenti dell'Airbus sono poi sicuri di poter ridurre sensibilmente, rispetto al Concorde, il rumore dell'Hyperjet al momento in cui infrangerà il muro del suono. 

Per ora la sua realizzazione non è imminente ma Airbus, a più di dieci anni dal pensionamento del Concorde, sta puntando di nuovo sui voli supersonici per rispondere alla crescente domanda di un mercato ristretto (vip e uomini d'affari) ma disposto a sborsare cifre considerevoli per concentrare i viaggi intercontinentali in una sola giornata.

Finora gli unici velivoli che tentarono la strada supersonica (con esiti funesti) furono il Tupolev Tu-144 sovietico e il Concorde anglo-francese. Il primo è stato molto sfortunato a partire dal disastro all'Air Show di Parigi nel 1973, il secondo ha avuto più successo, ma solo per qualche anno: dal 1976 cominciarono a volare dagli aeroporti di Heathrow a Londra e Charles de Gaulle a Parigi fino al JFK di New York, impiegando metà del tempo della concorrenza. Poi dopo l'incidente del 2000 in cui un Concorde si schiantò durante il decollo da Parigi, i voli furono interrotti.

"Arriva la nuova sigaretta che fa bene alla salute" Parla il padre delle e-cig

Hon Lik, il padre della sigaretta elettronica: "Arriverà la e-cig che farà bene"


Intervista di Claudio Antonelli 



Hon Lik, classe ’56, farmacista e inventore, ha da poco incassato qualche decina di milioni per aver ceduto il brevetto della sigaretta elettronica. Non sembra però essersi montato la testa. L’abbigliamento è modesto. Una t-shirt e un paio di calzoni con le pences. I modi sono accomodanti. Il sorriso è un misto di pacatezza e superiorità. Ha abbastanza pazienza per spiegare all’interlocutore come sta andando il mondo e al tempo stesso lascia trasparire il piglio di chi è sempre un passo avanti. Hon Lik è chiaramente un visionario.

Eppure accetta di spiegarci dal principio come funzioni una sigaretta elettronica e accompagnarci a visitare la fabbrica della Aml Holding a Dongguang, un conglomerato da 4000 dipendenti che produce apparecchi medicali e audio per brand come Bayer, Ge, Sanofi, ma anche Bose e Panasonic. Nello stabilimento a metà strada tra Shenzen e Hong Kong, una divisione Healthcare è stata dedicata alla produzione di e-cig per Fontem Ventures, la società del gruppo Imperial Tobacco che ha acquistato il brevetto di Hon ed è pronta a fare sinergia con l’altro marchio appena rilevato, il colosso Usa Blu e-cig.

Dottor Lik, il suo nome è legato alla sigaretta elettronica ma la sua lista di invenzioni e brevetti è lunga. Dove e quando comincia?

«Nel 1986 ho potuto brevettare un’antenna in grado di portare la televisione nelle zone rurali della Cina. Nel 1992 un medicinale in grado di sostituire l’uso del corno di cervo fondamentale per la medicina orientale. Nello stesso anno ho depositato un brevetto per commercializzare gli infusi a base di ginseng…».

Come si sente ad avere contribuito a creare numerosi posti di lavoro?

«Sono orgoglioso. In effetti è nata un’industria. Ma anche un nuovo modo di socializzare e di approcciare il piacere. Ho letto che negli Usa sono addirittura nati dei vaping bar dove la gente fa social activity e si incontra con la scusa della sigaretta elettronica».

Come è nata l’idea della sigaretta elettronica? 

«Non posso dire che l’immagine della sigaretta elettronica si sia formata nella mia mente una mattina appena sveglio. Però all’inizio di tutto c’è una nottata in cui avevo bevuto troppo. Da tempo, per cercare di smettere di fumare utilizzavo i cerotti alla nicotina. Arrivavo da un periodo in cui consumavo al giorno tre pacchetti di sigarette e mio padre era morto di tumore ai polmoni. Mettevo i cerotti sulla pancia perché facessero più effetto. E quella sera mi dimenticai di toglierli. Fu una notte con tremendi incubi. L’indomani cercai di capire se fosse dipeso dall’alcol o dalla nicotina. Così ho ripetuto l’esperimento con i cerotti e di nuovo incubi. All’università mi misi al lavoro. Quando si fuma il tabacco, il picco dura 40 minuti e poi c’è il down. Da qui la dipendenza. Con i cerotti non ci sono picchi di piacere, c’è solo rilascio continuo di nicotina. Capii che al concetto dei cerotti andava aggiunto lo stimolo del piacere da utilizzare per invertire l’effetto delle classiche bionde e azzerare la dipendenza».

Poi che fece?

«Avevo in ufficio un umidificatore da ambienti. Aggiunsi gocce di nicotina. Se la quantità era troppo poca non provavo alcuna reazione. Se era troppa, l’eccitazione era immediata. Nelle sigarette tradizionali c’è un composto di sostanze chimiche, nell’e-cig no. Il segreto stava tutto nella dose giusta di nicotina. Creai in laboratorio il primo esemplare. Dovetti costruire tutte le componenti. Alla fine era grande quanto un sigaro cubano. E su quello iniziai i test. Finché trovai la dose giusta di nicotina. Il mio capo - allora lavoravo alla Shenyang Jinlong - stoppò il progetto principale a cui stavamo lavorando: occhiali fotocromatici elettrici. Con un team di 10 persone iniziammo a migliorare il prototipo. Nel 2004 lanciammo il prodotto sul mercato».

Le prime reazioni?

«La fabbrica lavorava 24 ore al giorno. Nel 2006 abbiamo creato la seconda versione, aggiungendo sapori e aromi, e più o meno in due anni è stato venduto un milione di esemplari».

In quali mercati?

«Europa, America e un po’ Asia. In Europa, ad esempio, c’è maggiore educazione sociale. Così l’introduzione della sigaretta elettronica ha sfruttato l’affinità con certe abitudini. La non invasività del metodo. Dopo è subentrato l’aspetto sanitario. Soprattutto in America dove le persone, a differenza della Cina, sono molto più attente alla salute. Al fatto che la e-cig sia molto più salutare del tabacco. In Cina fumare non è visto negativamente. Non c’è la percezione dei danni soprattutto a livello sociale. Per questo «svapare» non è una abitudine da prendere in considerazione».

In Cina non si venderanno e-cig?

«Non ho detto questo. Al contrario, è questione di educazione alla salute. Ci vorranno ancora un po’ di anni, poi anche la scienza dimostrerà che i «device» come le sigarette elettroniche sono meno dannosi degli altri prodotti da fumo. A quel punto il mercato globale varrà ben 5 miliardi di dollari. Non solo. Sono anche convinto che la scienza ci permetterà di fare un passo in avanti e dimostrerà che le sigarette elettroniche sono salutari».

Sta dicendo che fumare le e-cig fa bene?

«Lei ragiona con gli occhi del presente. Io dico che le sigarette elettroniche contengono in sé un potenziale enorme. Avranno molti altri usi e saranno tutti salutari per gli uomini. Porteranno benefici di vario tipo per la salute».

Spieghi…

«Già adesso tramite dispositivo bluetooth le e-cig possono comunicare con gli smartphone e trasmettere dati come la quantità di nicotina consumata e tracciare le abitudini del proprietario del «device». In futuro l’uso sarò proattivo. Non solo l’applicazione connessa via bluetooth potrà dire all’utente quando fumare, smettere o segnalare i luoghi in cui è proibito. Ma la sigaretta potrà leggere tramite il contatto con labbra e saliva dati fondamentali per la salute e la dieta dell’individuo. Per esempio, segnalare tramite l’app scaricata sul telefono, che è arrivato il momento di bere acqua, oppure che la dieta della giornata è troppo carica di grassi o povera di fibre. O che si è ingurgitato troppi zuccheri e che è il caso di chiamare il medico».

Praticamente la smart cigarette… Ma non è che poi di intelligente negli uomini non resterà più nulla?

«Immagini i benefici su larga scala. Il numero di vite salvate. A questo bisogna pensare».

Sta lavorando a un nuovo progetto?

«Sì, l’ultimo. Poi potrò andare in pensione».

giovedì 6 agosto 2015

Previsioni traffico, Sabato 8 agosto da bollino rosso

Previsioni traffico, Sabato 8 da bollino rosso





In arrivo il grande esodo: sabato 8 agosto la giornata peggiore. Il grande esodo estivo sta per arrivare e gli automobilisti vacanzieri è bene che sappiano quali sono le date da segnare con colore nero o rosso sul calendario.

Si inizia con il prossimo weekend, quello del 7-8 agosto 2015, con la giornata di sabato da segnare come la peggiore, da bollino nero al mattino, per chi si mette in viaggio. I tratti maggiormente interessati sono quelli della A1 Milano-Napoli e A14 Adriatica, con previsione di traffico e code (pomeriggio bollino rosso e verde la notte). Domenica 9 invece traffico più scorrevole, con bollino rosso al mattino, giallo al pomeriggio e verde la notte.

Le date peggiori per il controesodo: 15-16, 22-23 e 28-29 agosto. E se si parte per le vacanze si dovrà pur rientrare prima o poi in città per riprendere la vita del quotidiano tram tram. Per il controesodo si inizia con il weekend del 15 e 16, con bollino rosso per l’intera giornata di domenica.

Altre date da segnare sono quelle dei fine settimana 22-23 e 28-29 agosto 2015. Le autostrade maggiormente interessate da traffico e code saranno quelle in direzione delle località turistiche, tra queste la A1 Milano-Napoli e A14 Adriatica.

È disponibile gratuitamente presso l’Apple Store e i principali App store Android, la nuova APP My Way, l’applicazione di Autostrade per l’Italia, realizzata in collaborazione con Infoblu, che permette di pianificare viaggi su circa 60.000 km di strade e autostrade in modo semplice e intuitivo. Buon viaggio!

Electrolux: "Non lavoriamo a Ferragosto" Sì da 40 operai, ma ne servono il doppio

Electrolux, gli operai: "Niente lavoro a Ferragosto". In 40 dicono "sì" ma ne servono più del doppio




Gli operai della Electrolux hanno detto "no" al Ferragosto in fabbrica. Solo una quarantina di loro si sono resi disponibili a lavorare per sei ore la mattina del 15 di agosto. Ma i capi dell'azienda di elettrodomestici stanno cercando di convincere i lavoratori dubbiosi, che ancora non hanno preso una posizione netta con i sindacati, con l'opportunità di guadagnare 70 euro. Un "sacrifico minimo" a detta dell'azienda che servirà per confezionare quei 460 refrigeratori in più ed allontanare sempre di più lo spettro della chiusura dalla zona industriale di Susegana. La caccia agli operai disposti a fare lo straordinario continuerà finché non verrà raggiunta una quota vicino al 100. Ne basterebbero almeno una novantina tra i quali sono indispensabili le figure professionali specifiche (saldatore, carrellista e collaudatore) per non bloccare la ripresa produttiva nel giorno festivo. L'azienda conta molto su alcuni operai di ritorno dalle ferie nella giornata di lunedì e spera che qualcuno di loro si aggiunga alla lista del 'si'.

Fusione Wind e Tre Italia: cambia tutto Nasce un nuovo colosso dei telefonini

Wind e 3 Italia creano un nuovo colosso della telefonia mobile




Gli operatori di telefonia mobile Wind e 3 Italia si fonderanno in un'unica società. Una joint venture che permetterà ai due soggetti di risparmiare almeno 5 miliardi di euro, rappresentando nel mercato italiano un colosso del settore. La notizia era trapelata per pochi istanti sul sito di Vimpelcom, il gruppo russo che controlla Wind in una postilla al comunicato sui dati trimestrali. Pochi minuti sufficienti perché la notizia si diffondesse, fino alla conferma in conference call da parte di Wind da parte del ceo di Wimpelcom, Jean Yves Charlie: "Siamo in trattative avanzate con Hutchinson Whampoa (H3G) per fondere le nostre operazioni in Italia. A questo punto - ha aggiunto il manager - non abbiamo altri commenti da aggiungere. A guidare la nuova società sarà Maximo Ibarra, oggi amministratore delegato di Wind.

Caivano (Na): Amianto, il problema persiste anche con la pezza a colore, blue

Caivano (Na): Amianto, il problema persiste anche con la pezza a colore, blue 


"Occhio non vede cuore non duole", ma il problema c'è e rimane, ed è pure enorme quanto un palazzo. A Caivano si gioca col fuoco. Non solo immondizia, degrado, puzza e scarsa manutenzione del verde pubblico, come se non bastasse, anche ignoranza nel gestire una situazione appunto, molto grave per la salute dei cittadini. Amianto. Parliamo di Amianto impastato all'interno delle mure del Castello Medioevale. Lo denunciava lo scorso martedì, 28 luglio, sul nostro blog, l'ex Sindaco di Caivano, dott. Giuseppe Papaccioli. A cosa è servita la denuncia? A nulla! questi i risultati. Un telone blu. La messa in sicurezza però, non funziona così. Un'inadempienza che va contro ogni logica di gestione. Neanche in Africa, privi di mezzi e soldi, avrebbero gestito l'emergenza così. La prima cosa da fare in questi casi è evacuare l'area. Renderla non pedonale al passeggio. Si intervenga subito. Si pensi piuttosto a queste cose, poi all'inserimento di un giornalista professionista all'interno dello Staff del Sindaco Monopoli, con paga da dirigente comunale a spese dei contribuenti. Per queste cose i soldi ci sono, per intervenire invece, alla manutenzione del verde pubblico e alla messa in sicurezza di un area dove vi è la presenza di Amianto, no. Monopoli si assuma subito le sue responsabilità e metta immediatamente in sicurezza l'area predisposta, per tutelare la salute dei caivanesi. 



Amianto all'interno delle mura del Castello Medioevale
(PRIMA)

Amianto nelle mura del Castello Mediovale
(DOPO)


Scarsa manutenzione


Non solo immondizia, scarsa manutenzione 

Caivano (Na): Monopoli disperato, si affida ad un'altra ditta per far ripulire il Paese, sì, ma per un giorno

Caivano (Na): Monopoli disperato, si affida ad un'altra ditta per far ripulire il Paese, sì, ma per un giorno 



Simone Monopoli
Sindaco di Caivano (Na)

"O baccalà pure pesce è", direbbero a Napoli, guardando l'attuale soluzione che il neo Sindaco Monopoli ha adottato per far fronte alla nuova emergenza rifiuti. Una soluzione tampone che non può durare a lungo. Difatti, affida l'incarico di smaltimento ad una ditta esterna. Altri soldi che gravano sulle spalle dei contribuenti. Un solo giorno. Sì, avete capito bene. Solo un giorno, e domani? Al di là che come recita la nota, la ditta Buttol, sarà sanzionata, ma già da sabato, cosa accadrà nuovamente al Paese?. Nuova spazzatura per le strade? Insomma, non vogliamo essere pessimisti ad ogni azione del neo sindaco Monopoli, però, non si può giocare con la salute dei caivanesi. La scelta di affidare ad una nuova ditta la raccolta rifiuti sembra uno sfotto, una sorta di tirare a campare, anche se apparentemente assomiglia ad una immediata soluzione, visto che l'attuale Buttol non ha garantito fino ad oggi il servizio, perchè prorogarli il contratto per altri 6 mesi o per un altro anno?. Meglio affidare da subito a questa nuova ditta la raccolta per i prossimi 6 mesi, in attesa che, il nuovo legale, possa studiare come riportato dallo stesso sindaco, una gara europea. Insomma, i cittadini di Caivano temono ancora per la loro salute. Il Sindaco Monopoli, assicura al Paese che dopo aver affidato per un solo giorno la raccolta rifiuti a questa nuova ditta, la Buttol poi, già da Sabato o da Domenica, ritorn ad offrire al Paese un regolare sevizio? Oppure, i cittadini, si devono aspettare un altro Manifesto del Sindaco, come il primo, dove appunto, attribuisce la colpa alle passate amministrazioni? 

Vi serve un'ambulanza? La rivoluzione: addio 118, che numero dovrete chiamare

Addio al 118, per chiamare l'ambulanza dovremo telefonare al 112




Addio al 118 per chiamare un'ambulanza. Basterà digitare il 112, il nuovo numero unico per le emergenze, per chiedere aiuto in ogni circostanza. Aboliti anche il 113 e il 115. Cifre entrate nella mente e nelle abitudini degli italiani che dovranno "riprogrammare" le proprie abitudini non senza qualche fastidio. Lo ha deciso la riforma della Pubblica amministrazione che è diventa legge oggi con il via libera al Senato. "Da qualche anno si sta lavorando al numero unico 112 come ha fatto la Lombardia", dichiara Francesco Bermano presidente della Sis 118, Società italiana sistema 118, "è una semplificazione corretta, ma ci siamo arrivati con un ritardo enorme e sarà difficile cambiare la confidenza raggiunta dagli italiani con il 118". La riforma della Pa è una legge delega, quindi saranno fondamentali i decreti legislativi per far partire la rivoluzione dei numeri dell'emergenza. "Ad oggi non siamo ancora pronti - aggiunge Bermano - il 118 è uno dei numeri che tutti conoscono. Occorrerà anche dare il via a tutti i disciplinari tra i vari servizi che verranno coinvolti, oltre a formare il personale che dovrà rispondere al telefono o stilare le domande di tipo sanitario da rivolgere a chi chiama. Il numero 118 c'è da 20 anni e funziona bene, ci domandiamo dove era la politica nel 1991 quando in Ue si votò per questa riforma? - chiede Bermano - Qualcuno avrebbe potuto dire qualcosa, invece niente. Il problema più grande è la gestione, la sanità è in mano alle Regioni mentre il 112 è gestito a livello nazionale dai Carabinieri. Alcune situazioni sono anche avanti con la pianificazione, ma altre no".

Non buttate le vecchie videocassette possono valere una fortuna...

Non buttate quelle videocassette, potrebbero valere una fortuna




Avete ancora le vecchie videocassette nella libreria o chiuse in qualche scatolone in soffitta? Bene, se non avete avuto il coraggio di separarvi dai vostri Vhs finora sappiate che avete fatto bene e non pensateci nemmeno a buttarli adesso perché fra poco potrebbero valere una fortuna.

Parola di ParcelHero, azienda di corrieri internazionali, che ha lanciato un appello su internet per dire ai possessori di videocassette che stanno per diventare preziose. David Jinks, ex editor di libri specializzati in collezionismo, riporta il sito di Radiomontecarlo, ha spiegato che le vecchie cassette saranno il prossimo trend in tema di collezionismo e diventeranno a tutti gli effetti i nuovi vinili, subendo lo stesso boom dei vecchi 45 giri.

"Bisogna imparare la lezione dai vinili: i vecchi singoli e gli LP possono valere una fortuna", basti pensare che alcuni valgono fino a 7.000 sterline come il White Album dei Beatles (edizione originale del 1968). E i primi segnali di una impennata del loro valore si sono avuti con Star Wars: una copia originale è stata venduta su eBay UK a 80 sterline, ma ci sono anche casi di film horror venduti a duemila. Meglio dare un'occhiata al proprio archivio in soffitta.

Un'altra tragedia del mare in Libia "Ci sono centinaia di morti"

Tragedia del mare al largo della Libia: "Ci sono centinaia di morti"




Venticinque cadaveri recuperati e 400 persone messe in salvo dopo il ribaltamento del barcone di migranti, avvenuto al largo della Libia. Ma si teme il peggio. A fornire un primo bilancio della nuova tragedia del mare è la guardia costiera che sta coordinando le operazioni di soccorso. In totale le persone coinvolte non dovrebbero essere più di 600.

Di centinaia di morti tra i migranti parla l'edizione online del Times of Malta, che spiega che "molte persone" sono ancora "in acqua, con almeno quattro navi che stanno prestando i soccorsi agli oltre 700 migranti coinvolti". Secondo il quotidiano maltese "questo potrebbe essere il più grave incidente nel Mediterraneo dopo quello dello scorso aprile, che vide perire circa 850 persone". A seguito di quanto raccontato dal giornale l'affondamento "è avvenuto a 22 miglia a nord da Zuwarah, città che si trova nella costa nord della Libia.

Pesce spada, allarme per il mercurio La lista dei prodotti ritirati dal mercato

Allerta mercurio nel pescespada, i 54 prodotti ritirati dal mercato europeo




Moltissime, 54 per la precisione, le segnalazioni che il Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangime ha fatto di queste, 13 sono state inviate al Ministero della Salute italiano. L'elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta  - informa il sito il Fatto Alimentare - sono cinque: la Germania ha segnalato la presenza di nichel da posato per barbecue dalla Cina; mercurio nelle fette di pesce spada congelato dalla Spagna; mercurio in filetti di pesce spada al Portogallo; mercurio in marlin blu atlantico congelato dal Portogallo; mercurio in pesce spada fresco dalla Spagna.

Gli altri prodotti - Ci sono poi, scrive ancora il Fatto Alimentare, prodotti che non implicano un intervento urgente. Tra questi eccesso di solfiti in gamberetti bianchi del Pacifico cotti (Penaeus vannamei) dalla Spagna; mercurio in fette di pesce spada refrigerate (Xiphias gladius) dalla Spagna; istamina in filetti di tonno congelato (Thunnus albacares) da Sri Lanka; eccesso di solfiti in scampi (Nephrops norvegicus) dalla Croazia; residui di pesticida (propiconazolo) in mango fresco (Mangifera indica) dal Bangladesh. Tra i lotti respinti alle frontiere l'Italia ha segnalto: sostanza vietata nel miele millefiori dall'Italia, sostanza non autorizzata in olive snocciolate in salamoiam migrazione globale e di cromo troppo elevata da set di coltelli con tagliere dalla Cina, migrazione di cromo da cestello in acciaio inox per la cottura a vapore di verdura, dalla Cina.

E' SCOPPIATA LA GUERRA: Lotta all'Isis, Obama attacca: via al primo bombardamento

Gli Stati Uniti contro l'Isis: primo raid aereo in Siria




L'America bombarda lo Stato Islamico. Si tratta del primo bombardamento dell'Aviazione americana contro le postazioni dell'Isis in Siria, e in particolare nel settentrione della regione. Il raid aereo è partito dal sud-est dell'Anatolia, dove ci sono basi aeree il cui utilizzo la Turchia ha concesso agli Usa in virtù di un accordo firmato il 29 luglio scorso. La posizione di queste basi permette infatti agli Stati Uniti di bombardare in maniera più efficiente le milizie dello Stato Islamico. La notizia è stata diffusa dalla Cnn facendo riferimento a fonti del Pentagono, anche se non si ha ancora certezza di quale sia la base aerea sfruttata per il raid. In ogni caso quella su cui il 29 luglio si è stretto l'accordo fra Ankara e Washington è posizionata a Incirlik, a circa 60 km dal confine con la Siria.