Cesenatico, il comune deve far pagare ai cittadini le multe date ai vucumprà (e mai corrisposte)
Oltre il danno la beffa. A Cesenatico, comune nella Riviera romagnola -ma presto si ipotizza che possa accadere lo stesso anche in tante altre località turisticobalneari d'Italia- si assiste al colmo dei colmi. Il comune suo malgrado si ritrova a dover addebitare ai suoi cittadini le multe date ai commercianti abusivi che imperversano sulle spiagge, e che ovviamente non sono mai state pagate e mai verranno corrisposte. Non è disfattismo, ma la realtà: i commercianti abusivi di cui si parla sono persone provenienti dal Bangladesh, dalla Cina, dal Senegal e da altri paesi del mondo, giunti in Italia per trovar fortuna. Ma la quasi totalità di loro è nullatenente, per non parlare dei clandestini: a pagare le multe non ci pensano neanche. L'assurdo scenario è ritratto in un articolo apparso su Il Giornale, a firma di Fabrizio Boschi.
La beffa - E ora un decreto del Ministero dell'economia approvato in aprile prevede che ci debba essere una copertura totale di tutte queste contravvenzioni. Non si può sgarrare, il comune deve corrispondere tutto al governo, affar suo in che modo se i diretti interessati non pagano. Il sindaco di Cesenatico Roberto Buda ce l'ha con Renzi e si sfoga: "Non solo ci toglie risorse, ma adesso con questo decreto ci impone di pagare di tasca nostra una cifra folle per aver fatto il nostro dovere. Dal 2007 a oggi abbiamo accumulato due milioni di euro che non incasseremo mai e che, nel bilancio, vengono considerate come entrate. Lo Stato, che ci assorbe già buona parte delle imposte locali, ci costringe ora a far pagare ai nostri cittadini le multe che non pagano i vucumprà. È assurdo. Saremo costretti a prendere decisioni drastiche come quella di sospendere la lotta all'abusivismo per non peggiorare i conti". Perché lo scenario che si prospetta è proprio questo: se a combattere il commercio abusivo ci si rimette e basta, tanto vale mollare il colpo e far finta di non vedere. Il lavoro degli agenti di polizia diventa impossibile, e già la situazione non era rosea. Ci sono infatti solo quindici agenti posti a pattugliare e a far rispettare la legge sulle spiagge su cui sorgono 300 stabilimenti. Per non parlare nella crescente violenza con cui i vucumprà rispondono ai sequestri e alle multe. La proposta di dotare gli agenti di spray al peperoncino per l'autodifesa è stata bocciata dal Presidente della procura di Rimini Andrea Gnassi, che ha preferito inasprire le multe per i bagnanti che acquistano merce contraffatta dai venditori abusivi. Con multe salatissime, che arrivano fino a 7mila euro. Forse Gnassi non ha tutti i torti: è più probabile che i turisti e i vacanzieri le paghino tutte con moneta sonante, le multe.
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