La Procura di Napoli manda la Dia a casa dei cronisti de Il Fatto Quotidiano
Gli agenti della Dia hanno bussato alle porte di casa dei cronisti de Il Fatto Quotidiano Marco Lillo e Vincenzo Iurillo. A mandarli la procura della Repubblica di Napoli che vuole sostanzialmente vedere le "carte" pubblicate dal quotidiano diretto il dieci luglio scorso dell'intercettazione telefonica del'11 febbraio scorso in cui Matteo Renzi parla al telefono con il Generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi e dava dell'incapace ad Enrico Letta. La procura di Napoli, informa il Tempo, ha aperto un fascicolo per rivelazioni di segreto di ufficio in quanto quelle telefonata era contenuta in un'informativa riservata dei carabinieri. Secondo gli inquirenti il reato di rivelazione di segreto di ufficio potrebbe essere iscritto a un pubblico ufficiale "allo stato non identificato". I due cronisti non sono indagati e l'indagine è contro ignoti. Il Tempo si chiede come mai ad indagare sia la Procura di Napoli visto che l'inchiesta sulla Cpl Condordia (a cui era allegata quella intercettazione) e non quella di Modena dicharata competente territorialmente dal Tribunale del Riesame. Non solo. Gli atti che erano stati secretati sono arrivati senza gli omissis in Emilia Romagna. E ci si chiede chi ha passato le carte alla stampa perché venissero pubblicate?
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