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mercoledì 16 marzo 2016

La Scuola di Filosofia nella diocesi di Aversa

La Scuola di Filosofia nella diocesi di Aversa

L’ultimo incontro si terrà martedì 22 Marzo in Seminario


a cura del Prof. Antonio Serpico



L’ultimo incontro de “La Scuola di filosofia” si terrà il 22 Marzo alle ore 9,30 nella sala Guitmondo del Seminario Vescovile.  Sarà testimonial  don Maurizio  Patriciello. 

  Il Liceo Paritario “Card. Innico Caracciolo” di Aversa,  con il patrocinio del Serra Club Italia e con la direzione del prof. Antonio Serpico,  ha attivato la terza edizione del  Progetto didattico-formativo “La Scuola di Filosofia”, mettendo in rete sette classi liceali di Istituti superiori  per approfondire,  in spirito di collaborazione e di confronto, il tema attualissimo  dell’esodo di milioni di profughi che,  colpiti dalla miseria  o dalla guerra,  lasciano le loro terre d’origine, in cerca di condizioni di vita migliori in Europa. 

Hanno partecipano al progetto le classi guidate dai professori:
- per il Liceo “I. Caracciolo”: Antonio Serpico ; 
- per il Liceo “E. Fermi”:  Tommaso Granata;
 - per il Liceo Scientifico di Trentola Ducenta: Giovanna Antico;
- per il Liceo “N. Jommelli”: Lucia Mariniello, Maria Grazia Tempra,  
Daniela Giuliani , e Pina Giuliano;
- per il Liceo “G. Siani” : Daniela Baldanza;
- per l’ I.I.S. di Aversa: Giovanna Antico. 

Hanno presenziato agli incontri: Sua Ecc. Reverendissima il Vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo , la prof. ssa  Maria Luisa Coppola, Presidente Nazionale del “Serra Club Italia” e docente presso il Liceo “Innico Caracciolo”, il Dirigente scolastico del “Caracciolo”  don Carlo Villano. 

Il  tema del progetto  “ Totalitarismi e dignità  umana in Hannah Arendt “, ha previsto lo studio delle  opere della famosa filosofa e storica tedesca, ed  in modo particolare  :  Le origini del totalitarismo (1951), Vita activa.La condizione umana (1958) e La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (1963),Pensieri e considerazioni morali (1971).

A conclusione del corso, che ha riscosso un notevole gradimento da parte degli alunni che hanno prodotto elaborati e filmati di grande qualità, il Serra  Club Italia rilascerà un attestato di frequenza agli alunni, valido come credito formativo.                                    

BELPIETRO E LA TRAPPOLA Feroce trappolone anti-Silvio "Lo scopo di Salvini e Meloni"

Maurizio Belpietro: "Salvini e Meloni vogliono 'uccidere' Berlusconi"


di Maurizio Belpietro


Che il centrodestra nella Capitale abbia istinti suicidi è cosa ormai assodata e di cui abbiamo già scritto. Quel che resta da scoprire è perché partiti che per un ventennio hanno avuto l' ambizione di guidare il Paese, all' improvviso a Roma abbiano scelto di porre fine anticipatamente alla propria esistenza, decidendo di farlo pubblicamente, con dichiarazioni tv e interviste ai giornali che contribuiscono a confondere le idee degli elettori più che chiarirle.

Per parte nostra non ci sono dubbi. Le ragioni che hanno prodotto il caos cui assistiamo quotidianamente, con candidature multiple le une contro le altre, sono frutto di uno dei più conosciuti meccanismi che si conoscano e siano stati indagati in psicologia: l'uccisione del padre.

Ovviamente il genitore destinato ad essere fatto fuori è rappresentato da Silvio Berlusconi, mentre nei panni dei figlioli che hanno sguainato i pugnali per eliminare l' ingombrante figura paterna ci sono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Entrambi, oltre ad appartenere ad una generazione diversa da quella del Cavaliere, hanno in comune una caratteristica: alle prossime elezioni municipali non hanno nulla da perdere. Il capo della Lega a Roma sa che qualsiasi candidato mettesse con il simbolo del Carroccio non porterebbe a casa granché, dunque piuttosto che indicare un nome suo preferisce stoppare quello degli altri, sapendo che in questo modo il risultato negativo - molto probabile viste le divisioni - sarà per lui un valore aggiunto. 

Per la leader di Fratelli d' Italia il discorso è leggermente diverso ma non troppo. Anche lei non corre per vincere, ma semmai per capitalizzare la perdita di Bertolaso. Giorgia non aveva e non ha alcuna intenzione di fare il sindaco, perché non ha alcuna intenzione di finire come Gianni Alemanno, con un Comune pieno di debiti e ricco solo di amici a caccia di incarichi. Dunque cerca di ottenere il massimo dalla sconfitta e anche addossare ad altri la perdita della Capitale può essere un modo per vincere.

In tutto questo gioco delle parti, chi rischia di più è ovviamente Silvio Berlusconi, il quale candidando Guido Bertolaso non ha solo il problema di ottenere una difficile vittoria, ma pure di affermare la propria leadership e di farla digerire agli alleati. Anche nel passato il Cavaliere ha avuto un problema di conferma del ruolo all' interno del centrodestra. Tuttavia allora Forza Italia aveva il doppio dei voti e spesso il triplo di quelli ottenuti dai contestatori. Oggi non solo Berlusconi non gode più di quel consenso, ma il suo partito è preda di una fuga dalla sconfitta che pare inarrestabile. Gente che fino a ieri sembrava pronta alla morte per il leader oggi fugge nelle braccia dei suoi avversari, lamentando proprio le cose di cui ieri andava fiero.

Nella guerra in corso a Roma il Cavaliere fatica ad imporre il nome concordato con gli alleati, ma più fatica e più lega il suo nome al probabile insuccesso, ossia fa proprio ciò che gli alleati si attendono per ottenere una sua più spedita uscita di scena e dunque una rifondazione del centrodestra senza più Berlusconi in posizione dominante. Non sappiamo se l' operazione politica di Salvini e Meloni riuscirà. Se cioè la confusione con cui il centrodestra si presenta al voto sarà pagata dalla sola Forza Italia, come è probabile, e non anche da Fratelli d' Italia e dal suo nuovo partner leghista. Sta di fatto che Silvio Berlusconi ha un solo modo per sottrarsi alla trappola mortale che per lui è stata preparata nella Capitale ed è il successo di Stefano Parisi a Milano.

Dando per scontata una bocciatura di Bertolaso a Roma (anche con il migliore aspirante sindaco non si può vincere presentandosi divisi ai blocchi di partenza, con quattro candidati invece di uno), il Cavaliere deve per forza portare a casa almeno un successo nel capoluogo lombardo, pena la marginalizzazione del ruolo di Forza Italia e della sua leadership. Ce la farà Parisi? Da quel che si sente dire i sondaggi non lo darebbero molto distaccato dal candidato di centrosinistra, ma come si sa i sondaggi valgono quel che valgono, perché non esiste una scienza esatta che possa prevedere il voto. Nel caso in cui l' ex city manager di Gabriele Albertini riuscisse ad agguantare Beppe Sala e a sorpassarlo, non solo Berlusconi riuscirebbe a respingere le pretese degli alleati a farsi da parte, ma potrebbero essere gettate le fondamenta di un rassemblement nuovo e capace di opporsi al centrosinistra di Matteo Renzi.

Vincere a Milano certo non annullerebbe una sconfitta a Roma, ma contribuirebbe a pareggiare i conti, permettendo al partito dei moderati di trovare una nuova linfa per riorganizzarsi e ripensarsi. La vittoria a Milano sarebbe una ostacolo sulla strada per la costruzione del Partito della Nazione, un passaggio che paradossalmente, nel momento di massima divisione, potrebbe contribuire a una nuova unione di centrodestra. Dunque dallo spettacolo un po' deprimente di questi giorni alla fine potrebbe perfino nascere qualche cosa di un po' divertente. O almeno è ciò che ci auguriamo.

Semafori, in strada cambia tutto Ecco quando e come ti fregano

Semafori, arrivano quelli che scattano se vai troppo veloce e quelli col conto alla rovescia



Semafori, si cambia. No, i colori restano sempre gli stessi. Ma le novità, conseguenza della legge 120/2010, sono importanti. Li ha descritti il sottosegretario ai Trasporti Umberto Del Basso De Caro in risposta a una interrogazione che era stata presentata in commissione Trasporti alla Camera. L' articolo 60 della legge 120/2010 ha formalmente sdoganato i semafori intelligenti che diventano rossi se il traffico procede a velocità troppo elevata e i tabelloni luminosi indicanti agli automobilisti il countdown del tempo residuo di accensione delle varie  lanterne.

Prima di procedere con le installazioni, però, occorre stabilire con decreto del ministero dei trasporti le caratteristiche tecniche di questi impianti che potranno essere utilizzati solo dopo la loro preventiva omologazione. Il decreto del Mit però è stato condizionato dalla necessaria sperimentazione tecnica dei nuovi sistemi.

martedì 15 marzo 2016

Europa ancora sotto attacco: spari e feriti E' caccia ai terroristi, c'entra il Bataclan

Sparatoria a controllo anti-terrorismo: terrore a Bruxelles, due in fuga



ormai, gli allarmi sono praticamente quotidiani. Se non, come oggi, più di uno al giorno. Sfumata l'ipotesi che a Berlino l'auto esplosa questa mattina fosse un'autobomba esplosa per sbaglio in anticipo, qualche ora dopo, l'allarme terrorismo è scattato a Bruxelles, che dallo scorso 13 novembre vive in uno stato di perenne tensione.  Colpi di arma da fuoco sono stati esplosi da sconosciuti contro agenti della polizia belga a Forest, sobborgo alla periferia sud-occidentale di Bruxelles, mentre erano impegnati in una perquisizione collegata agli attacchi terroristici del 13 novembre scorso a Parigi: lo ha reso noto un portavoce della Procura federale, Eric van der Sypt. Stando al quotidiano "La Derniere Heure", i due aggressori sono riusciti a fuggire e nei dintorni della capitale belga è in corso una gigantesca caccia all'uomo.

DOPPI DEM E' scissione, nascono due Pd Renzi trema: cosa succede

A Gela ci sono già due Pd: uno renziano e l'altro non renziano



dall'altra continua no a darsele di santa ragione, c'è una città dove il Partito democratico si è già diviso in due. Si tratta di Gela, grosso centro sulla costa meridionale della Sicilia e città natale del governatore Rosario Crocetta. I renziani da una parte, i non renziani dall'altra. Cioè, due Pd, ognuno col suo bravo presidente e il suo bravo segretario cittadino. Tutto è iniziato circa un mese fa, quando i dem avevano scelto come segretario Peppe Di Cristina, affiancato dal presidente Claudia Caizza. Per i renziani, però, il congresso era stato illegittimo. Così, come riporta il quotidiano "Italia Oggi", lo scorso fine settimana, si sono ritrovati in una sorta di contro-congresso. E hanno eletto segretario il consigliere comunale Fabio Corollà, votato da 425 iscritti. Per gli esponenti dell'area renziana la cosa è seria. Tanto che si sono autoproclamati come unica opposizione all' amministrazione guidata dal sindaco Domenico Messinese (M5s). Il quale, secondo i renziani, governerebbe anche grazie all' aiuto di una parte del Partito democratico.

Colpo basso, la Meloni massacrata: la frase del Cav che scatena il caos

Colpo basso, la Meloni massacrata: la frase del Cav che scatena il caos



Lo psicodramma romano si arricchisce con le parole di Silvio Berlusconi. Un messaggio, chiarissimo, a Giorgia Meloni: "Le donne hanno cinque mesi di lavoro non obbligatorio quando diventano mamme. È chiaro a tutti che una mamma non può dedicarsi a un lavoro terribile" come fare il sindaco della Capitale, una città, continua, "che è in una situazione terribile. Ci sono persone che per egoismo di partito cercano di spingerla a questo e a fare il suo male". Così il Cavaliere, con un chiaro riferimento a Matteo Salvini, in un intervento di prima mattina a Radio Anch'io. Parole, quelle del leader di Forza Italia, che ricalcano quelle del suo candidato, Guido Bertolaso, che alla vigilia aveva consigliato alla Meloni di fare la mamma e non il sindaco, innescando una violenta polemica. Berlusconi, da par suo, ha ricordato che "fare il sindaco significa stare in ufficio 14 ore al giorno, non credo sia una scelta giusta nell'interesse di Giorgia".

La sentenza storica: tutte cancellate Come non pagare più nessuna multa

La sentenza storica: tutte cancellate. Come non pagare più nessuna multa



Una sentenza storica sulle multe da autovelox in ritardo. Il caso è arrivato in Cassazione. Come riporta il quotidiano Il Giorno, è stato il Comune di Milano a rivolgersi alla Suprema Corte dopo aver perso sia davanti al giudice di pace che al Tribunale civile contro un automobilista che ha impugnato un verbale notificato 5 mesi dopo l' infrazione, oltre i 90 giorni prescritti dalla legge. Conseguenza: verbale annullato. E stop all' interpretazione estensiva della norma varata dall' amministrazione, che, oberata dal numero monstre di contravvenzioni, ha deciso di far scattare il countdown dal momento in cui il ghisa di turno visiona i fotogrammi che immortalano la violazione. Palla agli «ermellini».

Luce: tariffe, fasce orarie e abitudini Come risparmiare il 20% in bolletta

Bolletta elettrica, le dritte: tariffe, fasce orarie e abitudini, come risparmiare fino al 20%



Ridurre i costi della propria bolletta elettrica del 20% in pochi, semplici passi. È l'esperto Marco Rigamonti, responsabile tariffe di Segugio.it, a spiegare sul Sole 24 Ore come risparmiare su luce e consumi. 

Fasce orarie e tariffe - Prima mossa, identificare il proprio profilo-utente, ossia individuare le fasce orarie nell'arco della giornata in cui si consuma più energia elettrica. Solo dopo questo passaggio, si può scegliere tra le varie offerte commerciali. Un aiuto? Il sito dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico mette a confronto le varie proposte e rende così decisamente più semplice trovare quella più vantaggiosa, scegliere tra addebito diretto su conto corrente o carta di credito. Nello specifico, poi, occorre prestare attenzione alle tariffe monorarie o biorarie.Se si vive la casa di sera e nei weekend conviene quella bioraria (la fascia 8-19 dei giorni feriali costa di più), viceversa meglio optare per quella monoraria.

Gli elettrodomestici - Chi avesse dei dubbi deve semplicemente prendere in mano l'ultima bolletta, su cui è riportato il "costo medio unitario della spesa per la materia energia" (rapporto tra quanto dovuto per la rispettiva voce di costo e i Kwh fatturati), oppure affidarsi ai siti degli stessi erogatori di energia con servizi e App ad hoc che permettono di conoscere in tempi reali i consumi elettrici in casa. Si potrà scoprire così quanto consuma un elettrodomestico in standby, la differenza tra un bucato in lavatrice a 40° o 60° (il primo consuma la metà) o quanto "costa" un boiler elettrico all'anno (circa 500Kwh per persona, 120 euro). Anche attraverso questi accorgimenti si può arrivare a un risparmio del 20% in un anno: per una famiglia che in media consuma 2.700 kilowattora l'anno, si parla di 100 euro risparmiati.

Le giuste abitudini - Un salto di qualità nei risparmi energetici è garantito anche da sistemi di controllo a distanza degli elettrodomestici (per esempio accendere la lavatrice quando si è fuori casa, nelle fasce orarie più convenienti), elettrodomestici a basso consumo come frigorifero, lavatrice, climatizzatore, lavastoviglie e congelatore ad alta efficienza (un frigorifero A+++ fa risparmiare fino a 36 euro rispetto a un analogo A+). Ultimo passo, forse il più importante e a costo zero. correggere le cattive abitudini, dallo spegnere le luci o il boiler quando non sono necessarie a fare lavatrici solo se a pieno carico.

lunedì 14 marzo 2016

Verdini-Alfano, finisce subito male Il retroscena: una furiosa litigata

Prima lite tra Verdini e Alfano. E' gelo: che cosa è successo



Nell'affollatissimo spazio dei moderati di centrosinistra (Verdini con Ala, Ncd di Alfano, Udc, Scelta civica, eccetera) sono cominciate le prove di forza. Riporta in un retroscena il Giornale che per esempio il rapporto personale tra Denis Verdini e Angelino Alfano, è praticamente "inesistente", come spiega un fedelissimo del leader Ncd: "Non c'è mai stato feeling tra i due, il rapporto si è logorato ancora di più durante il governo Letta. Lui ha incassato poltrone noi invece siamo coerenti con una scelta politica".

A dividere Ncd e Ala è l'idea che i due hanno di leadership di questo futuro nuovo centro. Verdini vuole una figura comune mentre Alfano si immagina come il naturale leader di un nuovo partito di centro agganciato al Pd renziano, una sorta di Margherita 2.0. Addirittura i due si sarebbero incontrati ma la condizione posta da Ncd di garantire la guida ad Angelino, è per Verdini assolutamente irricevibile.

Ritirata la Nutella dai supermercati: la inquietante scoperta sulla crema

Ritirata la Nutella dai supermercati. L'inquietante scoperta sulla crema



Ritirata la Nutella dagli scaffali dei supermercati tedeschi. La Ferrero in Germania, riporta il Fatto alimentare, ha infatti diramato un avviso per informare i consumatori che sulle etichette dei vasetti da un chilo mancano le indicazioni corrette riferite a tre ingredienti allergenici (nocciole, latte in polvere e soia). I lotti di crema alle nocciole ritirata dagli scaffali sono due (L032 con termine minimo di ocnservazione 2017/01/31 e L033 con termine minimo di conservazione 2017/01/029).

I consumatori allergici a nocciole, latte e soia sono invitati a non consumare la crema. L'azienda ha messo a disposizione un numero verde e invita i consumatori allergici a restituire il prodotto che nel frattempo è stato ritirato dagli scaffali dei punti vendita. Nessun problema per le persone che non soffrono di allergie. 

La storia a tre, spunta una donna Veronica: "E a letto col suocero..."

La storia a tre, spunta una donna: Veronica, l'ultima verità sul sesso col suocero



Filtrano ulteriori dettagli relativi all'interrogatorio di Veronica Panarello dello scorso 19 febbraio. La mamma del piccolo Loris, ucciso a 8 anni, ha raccontato i dettagli degli incontri piccanti con il suocero, Andrea Stival. Ora si scopre che la donna ha affermato di essere stata gelosa della compagna del suocero.

Quando ha saputo della donna, che Andrea Stival le confessò di aver conosciuto in un'agenzia di viaggi, la sua reazione fu aspra. È stata lei stessa a raccontarlo: "Lui continuò a venire a casa con la stessa frequenza, ma i nostri rapporti iniziarono a diradarsi. Abbiamo continuato ad avere rapporti, ma con minore frequenza". Insomma, la passione si è un poco sopita, anche se Veronica e Andrea, almeno stando al racconto della madre di Loris, avrebbero continuato la relazione anche quando il suocero aveva trovato una compagna.

Nel medesimo interrogatorio, la Panarello ha accusato il suocero-amante dell'omicidio del bambino, ma da par suo Andrea ha negato ogni accusa (inoltre, ha negato anche che i due fossero amanti, tesi al contrario sostenuta dalla sua compagna, Andreina). E ancora, Veronica, nell'interrogatorio avrebbe detto di essere stata costretta ad avere quei rapporti con l'uomo, e che lo faceva soltanto per evitare che lui rivolgesse troppe attenzioni ai figli, poiché temeva che volesse abusare dei bambini

Caivano (Na): Intervista all'Architetto Luigi Sirico

Caivano (Na): Intervista al Consigliere del Partito Democratico Luigi Sirico


di Gaetano Daniele



Architetto Luigi Sirico
Consigliere comunale PD


Giunta fatta. 4 assessori esterni ed uno di Caivano, cosa ne pensa?

Continuo a pensare quello che ho dichiarato proprio a lei qualche giorno prima della nomina dei nuovi assessori. E cioè che la giunta è una responsabilità esclusiva del Sindaco. Che gli assessori non siano di Caivano tranne che per la prof. Cantone, può dispiacere, poiché si è trasmessa l’impressione che in un paese di 40.000 abitanti non ci siano personalità e professionalità all’altezza del compito, ma se è questa la scelta del sindaco non si può che prenderne atto. In consiglio comunale ci ha ribadito che la giunta precedente è stata perfetta, ma tuttavia egli intende varare un nuovo corso e che dunque si è reso necessario affidarsi a professionalità di alto profilo tecnico, che probabilmente  i vecchi assessori non erano in grado di assicurare.

Crede che sia sufficiente?

Assolutamente no. Io credo che al di là del profilo, alto o basso dell’assessore, il tema è quello di avere una visione e una strategia per lo sviluppo del paese. E questa non dipende dagli assessori , ma dalla capacità di programmazione politica del sindaco e della sua maggioranza. E purtroppo questi continuano a bordeggiare sotto costa. Mentre i comuni limitrofi provano a prendere il largo.

Cosa dovrebbe fare il sindaco e la maggioranza?

Dirci che idea hanno sul futuro del paese. Le polemiche suoi presunti guai ereditati dalle precedenti amministrazioni, è diventato un tema polemico stucchevole e, ormai dopo otto mesi di amministrazione, inutilizzabile. E’ arrivato il momento di passare dagli annunci e dalle polemiche ai fatti.

Per esempio?

Per esempio varare un piano per il commercio. Noi abbiamo proposto un ordine del giorno nell’ultimo consiglio comunale sul piano di sviluppo commerciale del paese. Caivano sta morendo. E’ sotto gli occhi di tutti. E il commercio, come ho avuto modo di ribadire in consiglio comunale, non è solo un’attività economica, è anche un elemento di riqualificazione fisico e sociale del paese. Bisogna partire dalla riorganizzazione delle attività di vicinato. Organizzarle e sostenerle anche mediante sgravi fiscali come avevo proposto nel mio programma elettorale. Così come non intravedo una idea a sostegno dell’agricoltura, che nonostante tutto continua a svolgere un ruolo importante nel nostro paese. Io avrei pensato ad un assessorato ad hoc. L’agricoltura può essere una risposta alla crisi occupazionale ma anche uno strumento di tutela e di salvaguardia del territorio, dopo la cattiva nomea della terra dei fuochi.

Serie A, il Napoli non molla l'osso Vittoria a Palermo, - 3 dalla Juve

Serie A, il Napoli non molla l'osso Vittoria a Palermo, - 3 dalla Juve



Il Napoli vince a Palermo 1-0. Missione compiuta per i partenopei che restano in scia alla Juventus e rimangono a 3 punti di distacco dai bianconeri. A decidere il solito Higuain, sempre più capocannoniere con 27 gol. Il Napoli è passato su rigore, ma ha legittimato la vittoria con una buona partita, creando almeno tre palle gol limpide. Di contro il Palermo è sempre più in crisi. Non è mai riuscito a impensierire Reina, se non con una conclusione di Vazquez. È un debutto amaro per Novellino, la zona retrocessione resta solo a un punto.

domenica 13 marzo 2016

Voragine in bilancio, eppure l'Inps... Lo scandalo: a chi paga le vacanze

Voragine in bilancio, eppure l'Inps... Lo scandalo: a chi paga le vacanze



L'Inps ha i conti in rosso ma paga le vacanze all'estero ai figli dei dipendenti degli statali. Uno scandalo svelato da Il Giornale, che parla di ben 35mila casi. Si tratta di 22mila studenti che seguiranno corsi estivi di lingua all'estero e di altri 12mila che, invece, si "accontenteranno" di vacanze in Italia.

Si tratta dell'iniziativa "Estate InpSieme", ovvero la vacanza finanziata con i soldi della previdenza: un'offerta rivolta esclusivamente ai figli di lavoratori pubblici, attivi o in pensione. Una sorta di residuato bellico di uno Stato sociale a dir poco "generoso" con le nuove generazioni.

L'iniziativa prima si chiamava "Valore vacanza", ed era un "must" dell'Inpdap, l'istituto previdenziale che nel 2012 è stato inglobato dall'Inps (con tutte le sue perdite). E la fusione nel mondo pubblico non ha cambiato le abitudini: le vacanze pagate per i giovincelli sono restate.

Nel dettaglio, l'offerta è rivolta agli studenti delle scuole secondarie superiori. I soggiorni si effettuano tra Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Germania e Spagna. A spese dell'Inps l'aereo, il trasferimento dall'aeroporto, il corso, il collage, vitto e assicurazione per un massimo di 2.400 euro per soggiorni di 15 giorni e di 4mila euro per quelli di quattro settimane.

Tutto bene? Non proprio, perché stiamo parlando di una gestione, quella dei pubblici dipendenti, che ha problemi di bilancio e non riesce a stare in piedi da sola. Infatti il rosso dell'Inps, oggi, sfiora i 13 miliardi di euro. Le vacanze dei loro figli, i dipendenti pubblici, farebbero meglio a pagarsele di tasca propria.

L'ultima (devastante) truffa al bancomat Ti rubano tutto, occhio al dettaglio / Foto

L'ultima (devastante) truffa al bancomat. Ti rubano tutto, occhio al dettaglio / Foto



Basta una forchetta per fregarvi al bancomat. La tecnica è stata scoperta dal Comando provinciale dei Carabinieri di Avellino, che ha chiesto la massima attenzione per evitare la truffa: i malviventi, infatti, sono tornati ad utilizzare un vecchio trucco. Si tratta di un metodo per rubare le banconote erogate dallo sportello attraverso, appunto, un manufatto metallico che misura circa una ventina di centimetri, un oggetto che ha due denti metallici su un'estremità (e risulta dunque molto simile a una forchetta).

Lo strumento viene posizionato nella bocchetta dell'erogatore di banconote del bancomat. Quando qualcuno preleva, le banconote restano bloccate: il correntista, ignaro della truffa, a quel punto solitamente si allontana dal bancomat, pensando a un problema tecnico. Solo a quel punto tornano in azione i malviventi, che passano e raccolgono il bottino, utilizzando una sorta di grimaldello rudimentale con il quale rimuovono la forchetta e si appropriano dei contanti rimasti all'interno.

“Consigliamo agli utenti - hanno dichiarato i carabinieri di Avellino - di segnalare immediatamente alle Forze dell’Ordine qualunque manomissione degli sportelli che erogano la banconote. Inoltre è molto importante accertarsi che nessuno si trovi nelle vicinanze e vi stia osservando per attendere che vi allontaniate. Sono in corso accertamenti da parte dei Carabinieri, finalizzati all’identificazione dei responsabili dell’episodio accaduto nella prima serata di ieri ad Avellino”.

La dritta: i tre titoli da comprare Come diventare ricchi (da lunedì)

La dritta: i tre titoli da comprare. Come diventare ricchi (da lunedì)


di Claudio Antonelli
ha collaborato Gianluca Baldini



Grazie alle mosse di Super Mario Draghi, il popolo degli obbligazionisti italiani potrebbe trovarsi a vivere una nuova primavera. Ma attenzione, ciò non significa che il lungo secolo dei Btp ritorni. Quel mondo del rendimento facile è finito per sempre.

L’intervento di acquisto diretto da parte della Bce va però a modificare il panorama dei bond corporate. Le aziende in futuro interessate si troveranno ad essere più sicure con rendimenti inferiori a quelli attuali ma comunque pur sempre più interessanti rispetto ai titoli di Stato. Basti pensare che ieri l’Italia ha piazzato per la prima volta nella sua storia un buono del tesoro a 3 anni con rendimento negativo. Per cui non è difficile immaginare che da qui all’estate la liquidità si sposterà verso quei bond che entreranno nel mirino dell’Eurotower. Energia, petrolio, tlc e auto motivi, saranno i settori interessati.

«Per la prima volta la Bce allarga il programma di Qe», spiega a Libero Aldo Vittorio Varenna, Presidente Efpa Italia, «si tratta di bond euro con le seguenti caratteristiche: non devono essere aziende finanziarie e devono avere un rating investment grade. Ci sarà un comitato che deciderà quali siano le aziende candidabili all’acquisto e gli acquisti partiranno non prima di inizio estate. Alla fine l’investitore avrà maggiori garanzie» . Ci saranno probabilmente anche dei riposizionamenti. Aziende ritireranno le obbligazioni già emesse per rimetterle a tassi inferiori e quindi avvantaggiarsi con un minor costo del debito e diventare così più competitive. Eventualità sulla quale porre molta attenzione, per non ritrovarsi in perdita. «Suggerisco di non darsi al fai da te», conclude Varenna, «Conviene scegliere segmenti (gestioni, fondi comuni) che potranno beneficiare della cosa ma con un’attenta selezione e monitoraggio da parte del team di gestione».

Quello che è certo, però è che l’intero comparto entrerà in fibrillazione. «Questa decisione dà alla Bce», commenta Toby Nangle, responsabile multi asset di Columbia Threadneedle, «il potenziale per diventare l’attore più importante nel mercato europeo delle obbligazioni societarie non finanziarie che vale circa 900 miliardi di euro». Ecco perchè non bisogna dimenticare, al di là dei tecnicismi, il messaggio di fondo targato Bce: fiducia generalizzata.

Non a caso, sebbene i dettagli non siano ancora disponibili, il mercato ha già anticipato gran parte di quelli che saranno gli effetti. «Non sono le obbligazioni investment grade ad aver preso la rincorsa sulla scia di questa notizia, ma piuttosto il mercato high yield. Se la curva dei tassi di interesse si è solo leggermente spostata verso l’alto, gli spread si sono invece compressi notevolmente. La potenza di fuoco della Bce potrà sicuramente assorbire gran parte della liquidità presente nel mercato dei corporate bond dell’eurozona», commenta Olivier de Berranger, Responsabile Fixed Income e bilanciati di La Financière de l'Echiquier, «liquidità aggravata dalla classica strategia hold-to-maturity (attesa fino alla scadenza del bond). Mentre il debito high yield non finirà nelle casse di Draghi, le azioni del presidente della Bce hanno lo scopo di motivare una maggiore assunzione di rischi, un più ampio accesso al finanziamento delle imprese attraverso banche e mercato e a un miglioramento delle prospettive economiche».

L’effetto dunque andrà a coinvolgere anche le obbligazioni e le aziende che rimarranno fuori dal mirino diretto della Bce. «Scendendo a livello di settori», conclude Olivier de Berranger, «crediamo che le banche siano i vincitori netti della conferenza stampa dell'altro ieri, dato che la Bce ha segnalato con fermezza che la profittabilità degli istituti di credito sia in cima all'agenda. Il Tltro (II) è fortemente favorevoli a questo segmento del mercato obbligazionario, quello dei bond bancari ad alto beta». Di tuttal'altra idea è Raffaele Zenti, responsabile del team di consulenza Adviseonly che di fatto sconsiglia vivamente l'acquisto di singole obbligazioni, che «implicano una forte concentrazione del rischio di default dell’emittente, cosa che nessun risparmiatore assennato dovrebbe mai vedere nel suo portafoglio».

Meglio investire in strumenti ben diversificati al loro interno - spiega - come fondi ed Etf. «Questi ultimi, in particolare, sono trattati in Borsa, quindi facilmente smobilizzabili e presentano costi commissionali bassi», prosegue Zenti, «cosa molto importante per la redditività del portafoglio». Tutti gli indici corporate bond investment grade euro beneficieranno in linea di massima del bazooka. «Segnalo», conclude Zenti, «per le basse commissioni, il taglio piccolo, l’ETF UBS BAR EUR AREA LIQ COR 1-5 Y UCITS ETF. Chi invece predilige scadenze più lunghe potrebbe preferire l’ETF UBS IBX EUR LIQ CORPOR UCITS ETF A-DIS, oppure l’ETF UBS IBX EUR LIQ CORPOR UCITS ETF A-DIS».

Occhio a quella clausola nascosta Così la banca ti frega: una mazzata

Occhio a quella clausola nascosta. Così la banca ti frega: una mazzata


di Sandro Iacometti



Il tasso scende, il mutuo no. La mossa di Mario Draghi spingerà ulteriormente verso il basso l’Euribor, che ormai viaggia in territorio negativo da circa un anno. L’indice a cui è collegata la maggior parte dei finanziamenti con interessi variabili è attualmente a -0,30% sulla scadenza mensile e a -0,23% su quella trimestrale. I valori a inizio gennaio erano rispettivamente -0,21 e -0,13. Chi ha sottoscritto un prestito indicizzato per l’acquisto della casa, però, potrebbe avere una brutta sorpresa. Malgrado il bazooka del presidente Bce, che ha nuovamente tagliato i tassi e inondato di liquidità le banche, la probabilità che la rata del finanziamento rimanga invariata è elevata.

La matematica non lascerebbe dubbi. Gli interessi del mutuo variabile si calcolano sulla somma tra lo spread applicato dalla banca e l’indice di riferimento, solitamente l’Euribor. Se quest’ultimo va sottozero, invece di addizionare bisogna sottrarre, con conseguente riduzione del tasso finale.

Come è possibile, dunque, pagare la stessa rata? La spiegazione ha molti nomi: tasso minimo, soglia zero, floor. Ma la sostanza non cambia. Si tratta di una trappola escogitata dalle banche per difendersi dal crollo dei rendimenti. Il meccanismo è semplice: nelle pieghe dei contratti viene inserita, in modalità più o meno visibili, una piccola clausola in base alla quale il tasso di riferimento non può mai scendere sotto un determinato livello (solitamente lo zero, in alcuni casi la percentuale di partenza). La pratica è scattata a macchia di leopardo a fine gennaio del 2015, quando l’Euribor ha conosciuto per la prima volta il segno meno. Qualche banca ha inserito frettolosamente il cavillo nei prospetti informativi dei nuovi mutui. Ma c’è anche chi ha applicato il tetto minimo pure sui contratti in essere. «Da alcune segnalazioni pervenute», si legge in una comunicazione della Banca d’Italia dello scorso 3 febbraio, «sono emerse ipotesi in cui gli intermediari hanno neutralizzato l’erosione dello spread derivante dal sopravvenuto valore negativo del parametro, attribuendo a quest’ultimo valore pari a zero e questo ha determinato l’applicazione di tassi non allineati con le rispettive previsioni contrattuali».

Via Nazionale ha invitato gli istituti ad «astenersi dall’applicare di fatto clausole di c.d. tasso minimo (floor clause) non pubblicizzate e non incluse nella pertinente documentazione», annunciando che vigilerà affinché le norme del Testo unico bancario siano rispettate.

Per chi ha un mutuo da più di un anno, dunque, occhio alla rata. Diversa è la situazione dei clienti più recenti o, peggio, di quelli futuri. Nel corso dell’ultimo anno, infatti, la maggior parte degli istituti ha legalizzato» il trucchetto. Abbiamo effettuato una ricognizione sui prospetti informativi di 30 istituti bancari di piccole e grandi dimensioni. Il risultato è che ben due terzi (19) applicano la soglia minima. E non tutti lo fanno alla luce del sole. Alcune banche, seguendo le indicazioni di Bankitalia, hanno messo in bella evidenza la clausola anche nella sezione dedicata ai possibili rischi. Spiegando, ad esempio, che il contratto può prevedere «un valore di tasso minimo fisso, per cui se la somma algebrica del parametro di indicizzazione e dello spread risulta inferiore a tale minimo, la misura del tasso di interesse non potrà in ogni caso ridursi al di sotto». Ma in alcuni prospetti la trappola è ben nascosta: dietro un asterisco, tra parentesi, nelle simulazioni delle rate oppure semplicemente come postilla alla voce «tassi» nella tabella di riepilogo dei costi.

Nell’elenco degli istituti che applicano il floor c’è un po’ di tutto. Dalle big come Unicredit, Deutsche Bank, Barclays, Ubi e Banca Sella alle grandi popolari come Veneto Banca e Pop Vicenza. Fino alle quattro banche «salvate» dal governo, le «nuove» Etruria, CariChieti, Carife e Banca Marche. Molti, infine, gli istituti legati al territorio, a cui spesso si rivolgono le piccole aziende. Non a caso ApiVeneto ha recentemente inviato una lettera a tutti gli iscritti in cui si «raccomanda alle imprese socie di verificare attentamente le clausole contrattuali presenti, in particolare, sui contratti di mutuo a tasso variabile». Se l’Euribor, come ipotizzano tutti gli analisti, continuerà a scendere, il costo del giochino potrebbe diventare salato.

sabato 12 marzo 2016

Caivano (Na): Il dettaglio delle Quote Rosa

Caivano (Na): Il dettaglio delle Quote Rosa


a cura di Gaetano Daniele



Sulla carta funziona tutto. Da un capo all’altro del Paese non c’è amministrazione comunale che non abbia la sua equa rappresentanza femminile. La pretende la legge 215 del 2012, per esempio, che ricorda a tutti di inserire negli statuti comunali norme per «assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna» e di «garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte». Non solo. La cosiddetta legge Delrio di aprile 2014 (la numero 56) si spinge un po’ più in là e fissa percentuali precise: «Nelle giunte e nei Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti», dice, «nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%». Cosa che accade a tutto oggi anche al Comune di Caivano, nonostante il Sindaco Monopoli, abbia ancora nel cassetto una delega da affidare e chissà non sia la seconda donna della ormai Giunta maschilista. 

Male. Anche se come Caivano su 4.087 giunte comunali nominate dopo le elezioni del 25 maggio 2014, ce ne sono 1.182 non in regola con nessuna delle due leggi. Chi era tenuto a verificare che le norme fossero rispettate e non l’ha fatto?

Certo, se si ritiene che una giunta non sia legittima per questo o per quel motivo si può sempre far ricorso al Tar della propria Regione. Ma i termini per farlo sono ormai abbondantemente scaduti e nessuno sa dire quanti siano, a livello nazionale, i ricorsi ancora pendenti e quanti destini politici potrebbero quindi essere modificati dai giudici. Nessuno salvo la consigliera regionale per le pari opportunità della Calabria, Stella Ciarletta, che a fine gennaio scorso si è vista accogliere i quattro ricorsi presentati al suo tribunale amministrativo di riferimento («Solo quattro perché non c’erano altri soldi» ha spiegato). Risultato: quattro giunte azzerate per palese inferiorità numerica femminile.

In quelle sentenze c’è anche una raccomandazione ai sindaci: se venite a dirci che avete provato a cercare inutilmente donne da nominare dovete dimostrarcelo con «adeguata attività istruttoria», non basta giustificarsi «soltanto comprovando la rinuncia di una consigliera eletta». In sostanza, prima di arrendersi e nominare un’amministrazione a zero donne oppure sbilanciata a favore degli uomini, «il sindaco ha l’obbligo di svolgere indagini conoscitive nella società civile o nel proprio bacino territoriale», tenendo conto ovviamente degli orientamenti etico-politici di chi interpella. Soltanto dopo una ricerca così dettagliata e provata è possibile la resa. Nel caso di Caivano, Monopoli ha cercato oppure si è limitato solo alla Cantone, non tenendo conto del famoso 40% stabilito dalla Legge Delrio?. 

Ma dedicare tutto questo tempo ed energia alla causa della parità di genere evidentemente non è stato ritenuto fondamentale non solo da Monopoli, ma da 1.182 sindaci. Nella maggioranza dei loro Comuni, cioè in 968 giunte, la rappresentanza femminile è pari a zero, e poco importa che siano sopra o sotto i 3.000 abitanti. Per gli altri 214, invece, la presenza femminile è assicurata ma siamo davanti a numeri tanto esigui da risultare sotto la quota del 40% voluta appunto dalla legge Delrio.

Insomma, strana epoca la nostra, e come direbbe un noto filosofo, dove i colpi di Stato si chiamano "governi tecnici" e le rapine vengono dette "operazioni salva banche", figurarsi badare alle quote rosa, dettagli spicci soprattutto da chi le Giunte a 5 o a 6 se le sceglie senza contraddittorio. 

Bossetti e Yara, parla la moglie Marita: "Lui mi ha detto tutto, io so la verità"

La moglie di Bossetti: "Ho interrogato Massimo come una pm, so se mi dice bugie"



"Sono qui per dargli forza. E perchè possa venire fuori la verità su questa orribile vicenda". Marita Comi, la moglie di Massimo Bossetti, si racconta al quotidiano "La Repubblica" nel corso di una pausa del processo che vede suo marito alla sbarra per l'omicidio di Yara Gambirasio. "Sono convinta - prosegue - che non c'entri niente con la morte della povera Yara, ma non voglio dire di più, non sarebbe corretto, c'è un processo in corso". E' ottimista, Marita: "Molte delle accuse contro mio marito si stanno rivelando meno solide di quanto sembravano all'inizio". Quando sembrava, per la verità, che la sua fiducia, vacillasse: "Volevo capire, e per capire gli ho chiesto tutto quello che mi sembrava giusto chiedergli. Ha detto che sono stata più incalzante della pm. Io per prima volevo essere convinta della sua innocenza. Conosco troppo bene mio marito, se racconta bugie me ne accorgo subito". E i figli, come la stanno prendendo? "Abbastanza bene, loro hanno la scuola, gli amici, le loro cose. Si distraggono". Lei, Marita, vorrebbe lavorare: "Ne abbiamo bisogno ma niente, impossibile. Ho mandato in giro curriculum, ho fatto anche dei colloqui ma nessuno pare disposto a offrirmi un lavoro. Dicono che non vogliono scocciature, nè giornalisti appostati fuori dagli uffici".

Pollo e tacchino, è allarme-carne: "Ci ammaliamo e non guariamo"

Allarme carni bianche: troppi antibiotici a polli e tacchini



Un doppio allarme: per la presenza di antibiotici e per gli effetti che quella presenza a sua volta induce. Riguarda polli e tacchini e più in generale gli allevamenti di volatili per alimentazione umana. Una situazione che l'ordine nazionale dei veterinari ha definito "alquanto preoccupante". Un recente report del ministero della Salute segnala livelli molto alti di antibiotico-resistenza nelle carni bianche. Gli accertamenti condotti su alcuni campioni prelevati da diversi allevamenti nazionali mostrano che quasi il 13% è risultato positivo alla salmonella, il 73% al camylobacter, il 95% all'Escherichia coli. Infezioni che sono legate agli spazi in cui gli animali vengono allevati (anche 20 per metro quadrato) e che inducono gli allevatori a somministrargli potenti antibiotici, che però risultano sempre meno efficaci. “L’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti di polli è necessario perché le difese immunitarie degli animali sono estremamente ridotte dalla selezione genetica e dalle condizioni di allevamento, tra cui le altissime densità" dichiara Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia Onlus. Le elevate concentrazioni di antibiotici nelle carni hanno effetti anche su chi le mangia, che involontariamente finisce per assumere a sua volta antibiotici. Cosa che, a sua volta, riduce l'efficacia degli antibiotici che normalmente prendiamo di fronte alle nostre infezioni.

"Io con la Meloni? Piuttosto..." La bomba di Bertolaso: cosa farà

Guido Bertolaso: "Io con la Meloni? Mai, piuttosto l'Africa. Con meno di 10mila voti mi ritiro"



"Sono disposto ad un passo indietro, se alle consultazioni di domenica ci sarà una affluenza bassa o se dovessero prevalere i No rispetto al mio nome e alle mie proposte. Credo che una affluenza sotto i diecimila possa essere considerata non soddisfacente". Parola di Guido Bertolaso, il candidato sindaco di Forza Italia a Roma per cui oggi e domani gli azzurri hanno organizzato consultazioni nei gazebo della Capitale. Sull'ex capo della Protezione civile pende la sfiducia del leghista Matteo Salvini, mentre Fratelli d'Italia ufficialmente lo sostengono pur stando alla finestra per l'eventuale candidatura in extremis di Giorgia Meloni. "Quelle che facciamo noi però sono primarie vere, con persone vere. Tutto in modo trasparente. Il Pd ci ha messo tre mesi a farle, la Lega tre settimane e nessuno ha potuto controllare le schede - ha proseguito Bertolaso, intervistato ad Agorà su Raitre -. Io sono interessato ad avere l'appoggio dei cittadini romani, non dei partiti di centrodestra".

"Io con la Meloni? Piuttosto..." - Intanto Silvio Berlusconi continua a blindarlo ma avrebbe già pronta una mossa per salvarlo: creare un "ticket" proprio con la Meloni, a cui anche Salvini non direbbe no. A dire no, però, è lo stesso Bertolaso, e molto bruscamente. Intervistato dal Tempo, chiarisce subito: "Non farò il suo city manager. Non credo che sarei all'altezza di fare l'assistente di una persona che ha capacità di poter lavorare da sola con la sua squadra e il suo partito. Preferirei a questo punto eventualmente dare una mano, nella costruzione del programma, della campagna elettorale, ma poi la mia strada sarebbe sicuramente diretta verso altre mete". Dove? Il bivio è chiaro: "O verso il Campidoglio o verso l'Africa, la Turchia, la Grecia. Questa è l'altra cosa che destabilizza i politici. Questi se non vanno in Campidoglio dove vanno? Io ho mille interessi, quattro lauree, ma soprattutto sono un medico. Mi interessa molto di più salvare la vita di un bambino che avere l'appoggio di alcuni partiti".

Rivoluzione Apple, c'è il nuovo iPhone Ecco la data (con altre due sorprese...)

Rivoluzione Apple, arriva il nuovo iPhone: ecco la data (con altre due sorprese...)



Il prossimo 21 marzo Apple ha indetto un evento in cui presenterà i suoi prossimi modelli. Non mancheranno novità per i clienti della mela morsicata, a partire dal nuovo iPhone. Secondo i rumors la casa di Cupertino farà un netto passo indietro per quanto riguarda le dimensione dello smartphone, per ritornare ad un dispositivo simile ai '5' pur con le innovazioni tecnologici già presenti nella gamma degli iPhone 6. Come sempre ci sarà interesse per il prezzo, che potrebbe essere inferiore rispetto ai top di gamma. In rampa di lancio anche un iPad da 9,7 pollici e, sempre secondo le voci di corridoio, un corredo di cinturini per gli Apple Watch. La conferenza di Tim Cook potrebbe anche essere uno snodo fondamentale della querelle con l'FBI sulla privacy degli utenti: l'amministratore delegato di Apple potrebbe cogliere l'occasione per rilanciare il credo dell'azienda in merito alla questione. 

LA GUIDA SUI MUTUI Come "fregare" le banche: il segreto per pagare poco

La guida: come "fregare" le banche. Mutuo, il segreto per pagare poco


di Tobia De Stefano


Ma come, l’Euribor continua a scendere sotto lo zero, Draghi ci fa capire in tutti i modi che da qui ai prossimi mesi la politica monetaria resterà espansiva (tassi in discesa o comunque bassi) eppure la Banca d’Italia certifica che a gennaio del 2016 i tassi d’interesse sui finanziamenti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni (i mutui), comprensivi delle spese accessorie (il Taeg) sono aumentati. Di poco ci mancherebbe, siamo passati dal 2,81% del dicembre 2015 al 2,85, ma sempre di un segno più stiamo parlando. Com’è possibile?

«Questo dato - spiega Stefano Rossini, ad di Mutuisupermarket, - conferma che la corsa verso la riduzione degli spread se non è finita ormai è agli sgoccioli. C’era da aspettarselo, visto che arrivavamo da un anno di contrazione continuativa dei prezzi. Certo, un mese (dicembre-gennaio ndr) rappresenta un intervallo temporale molto ristretto e prima di trarre delle conclusioni definitive aspetterei un monitoraggio sui mesi a venire».

In attesa della conferma dei mercati, però, i potenziali acquirenti di casa si chiedono cosa fare. Compro adesso? A quale banca mi affido? Punto sul fisso o sul variabile?

«Il dato mensile di via Nazionale - sottolinea Roberto Anedda, direttore marketing di Mutuionline.it - è un mix dei vari prodotti di tutte le banche. Insomma non fa differenza tra fissi e variabili e tra le politiche dei vari istituti di credito. In realtà a noi risulta che i migliori tassi di marzo (vedi tabella ndr) siano in calo sia rispetto a gennaio che a dicembre 2015». Di quanto? «Oggi, il miglior variabile ha un Taeg dell’1,13% e il miglior fisso si attesta al 2,26%, due mesi fa i prestiti più conventi non scendevano sotto l’1,22 e il 2,45%».

Anzi. Nella classifica stilata da MutuiOnline sul mese di marzo, ben 5 prodotti a tasso variabile (Cariparma, Hello Bank, Credem, Banca Dinamica e Webank) restano sotto la soglia dell’1,16% che, parlando di Taeg, comprende sia il tasso annuo effettivo che le spese accessorie.

«Inoltre - precisa Rossini -, visto che i margini sullo spread sono sempre più risicati, non mancano gli istituti che stanno facendo sfoggio di creatività per incentivare la clientela. C’è chi rimborsa una parte della spesa per il notaio, chi garantisce la possibilità di sospendere il pagamento (Intesa lo fa da più di un anno) e chi regala la prima rata».

Da segnalare, Deutsche Bank, che dal 1° febbraio al 31 marzo, per esempio, paga la parcella del notaio fino a un massimo di 2.000 euro. Mentre il «Variabile Sempre Light» di Ubi propone uno spread decrescente: ogni cinque anni, a partire dall’inizio del quinto, si abbassa di 5 basis points. Poi c’è Cariparma (Gran Mutuo 2016) che ti versa la prima rata e Bnl che sta sperimentando sul territorio la possibilità di approvare il finanziamento entro una settimana dalla consegna dei documenti (si tratta dell’approvazione reddituale, la concessione del mutuo salvo verifiche tecnico-legali sull’immobile).

Fantasia a parte, però, i mutuatari di casa nostra vanno sul concreto. E quando si tratta di chiedere un prestito per acquistare casa vogliono capire innanzitutto se puntare sul fisso o sul variabile, anche se con la surroga la scelta è diventata meno definitiva.

«Nonostante i variabili siano ai minimi - conclude Anedda - ancora oggi mi sentirei di preferire il tasso fisso, visto che i migliori prodotti costano appena un punto in più (2,26% contro 1,13%) rispetto ai variabili più convenienti. Insomma, assicurarsi per i prossimi 20 anni un tasso di poco superiore al 2% che ti mette al riparo da possibili strette della politica monetaria è sicuramente un’operazione da prendere in considerazione». E la scelta non manca con CheBanca, Hello Bank, Intesa SanPaolo, Bancadinamica e Bnl (vedi tabella) che offrono prestiti sotto la soglia del 2,50%.

Caivano (Na): Intervista all'Architetto Francesco Emione

Caivano (Na): Intervista al Consigliere di Liberi Cittadini Francesco Emione


di Gaetano Daniele


Arch. Francesco Emione
Consigliere (Liberi Cittadini)

Finalmente il Sindaco Monopoli si è deciso a nominare i primi 5 assessori, tutti stranieri tranne Lina Cantone, che, a quanto pare sia anche parente della moglie del primo cittadino. Cosa si sente di dire in merito? 

“In democrazia chi vince governa e si assume le responsabilità, chi perde controlla. Monopoli ha vinto, ma non ha governato poiché non ha alcuna concezione dell’amministrazione di un ente pubblico, ma nemmeno dimostra di avere nozioni di democrazia e partiti. Il sindaco si abbevera a culture trapassate, ottocentesche, al massimo del primo novecento. E’ totalmente slegato dal paese reale, dai veri problemi dei cittadini. Crede alla propaganda ed alle bufale che legge su facebook, crede veramente di governare bene. E’ ormai fuori dal contesto, un fallimento totale come politico e come amministratore. Come il suo Mussolini prigioniero del nazismo, lui è soggiogato, manovrato da corporazioni che lo inducono al baratro. Questa giunta tecnica mette la pietra tombale sulla sua amministrazione e purtroppo getta nell’agonia più totale la città. Monopoli avrebbe dovuto assumersi le responsabilità del fallimento, invece ha scaricato la sua inadeguatezza sui giovani assessori. E’ un modo infantile di governare: dapprima tutte le colpe erano delle vecchie amministrazioni, poi dei dirigenti che ha esautorato, oggi degli assessori. Non è mai colpa sua. Anche da consigliere provinciale si tirò fuori quando c’era da assumersi le responsabilità per gli sversamenti di rifiuti a Caivano. I nuovi assessori sono sconosciuti agli ambienti accademici, l’alto profilo non esiste. Con questa mossa il sindaco dimostra il suo totale disprezzo per la città. Secondo lui, a Caivano non vi sono adeguate professionalità ed intelligenze. Ha mortificato la nostra comunità, gli assessori precedenti che pure l’avevano sostenuto con tanto entusiasmo, le loro professionalità  e l’elettorato che li ha supportati. Ha nominato la giunta secondo criteri clientelari, a tratti misogeni poiché ha nominato solo una donna che - lei mi dice -  essere imparentata con sua moglie. Ha sfasciato la maggioranza. L’esperienza si è conclusa negativamente. Si sapeva. Ora c’è da aspettarsi uno scatto di dignità ed orgoglio dei consiglieri. Un gesto d’amore per la città e per se stessi. Molti non l’avranno perché sanno di essere meteore e di non avere più la possibilità di essere eletti, quindi devono approfittare del momento. Altri non saranno più ospitati nelle coalizioni per la totale inaffidabilità e persino nocività della loro presenza. C’è gente che con Monopoli è divenuta protagonista mentre nel passato era scartina”.

Consigliere, intanto il Paese è fermo, secondo Lei Monopoli metterà mano al reddito di cittadinanza?

Non è solo questione di reddito di cittadinanza. La città è in ginocchio. Le fasce deboli sono abbandonate, le attività commerciali pure. Monopoli non ha una mission. Non abbiamo capito cosa vuole fare. Anzi i revisori dei conti hanno sancito la totale mancanza di programmazione per i prossimi anni. Non ha un’idea di gestione del personale, né di programmazione delle opere pubbliche. La città è fuori dai ragionamenti di sviluppo sovra comunali. Sull’ambiente non ha idee, non ha introdotto progetti innovativi, digitali. Per dirne una: il capitolato di appalto per la raccolta dei rifiuti è identico a quello degli anni precedenti. In nove mesi, non ha fatto nulla. E’ divenuto scontroso, si è chiuso a riccio. Litiga con tutti. La sua propaganda quotidiana è una distilleria di veleno. Ha portato in città un clima da guerra civile. Chi non è d’accordo con lui, è perseguitato da una stampa becera. Proprio quella stampa disfattista l’ha reso ostile a gran parte della classe dirigente locale. E’ grave che con il proprio sindaco non vi sia possibilità di confronto perché l’amministrazione è improduttiva. Monopoli non interloquisce con la locale imprenditoria, con i professionisti nostrani (anzi li esautora), con le associazioni di categoria. Pure l’ordinaria amministrazione è pessima. C’è degrado ovunque. Insomma una delusione così i cittadini non l’avevano mai avuta. Vada a dimettersi, non comprometta il bene della comunità per ambizioni personali irrealizzabili e per interessi particolari del suo cerchio magico.

L'ARMA SEGRETA Terremoto, bollo auto abolito Retroscena: cosa c'è dietro

Un terremoto: abolito il bollo auto. Novità e retroscena: cosa c'è dietro


di Elisa Calessi



L’arma segreta è pronta. Matteo Renzi, però, aspetta ancora a usarla. Lo farà più avanti, in piena campagna elettorale per le elezioni amministrative. Quel passaggio che in molti lo accusano di ignorare. Ma non è così. O meglio: il premier è preoccupato non solo degli elettori di Roma o Napoli, ma anche di tutti gli altri. È preoccupato che gli italiani, nonostante le riforme fatte e i dati che cominciano sia pure debolmente a migliorare, abbiano sempre meno fiducia nel governo (e in lui). E il passato, anche recente, dimostra che è difficile invertire certe tendenze. N on se lo può permettere. Soprattutto perché in autunno c’è il referendum costituzionale su cui ha scommesso tutto.

«Serve qualcosa come gli 80 euro», ripete. Qualcosa che gli italiani sentano subito come una boccata d’aria. E che raggiunga una platea vasta. Dopo aver messo al lavoro il team economico insediato a Palazzo Chigi e aver verificato con via XX Settembre la fattibilità della proposta, il piano è quasi definito. La mossa a sorpresa è la cancellazione del bollo auto. Una delle tasse più odiose per gli italiani, subito dopo quella sulla casa. Tenuto conto che di auto ce n’è almeno una per famiglia, abolirla significa arrivare in tutte le case degli italiani. Gli uffici di Palazzo Chigi hanno appurato che il bollo, a oggi, è pagato da 50 milioni di persone.

Certo, il problema è la copertura. L’imposta è statale. Ma il gettito è destinato alle casse delle regioni, che la utilizzano per tutte le spese extra-sanitarie. Si chiederebbe alle regioni, già oggetto di tagli ai trasferimenti, di rinunciare, in totale, a una torta di 5,9 miliardi. A meno che non si decida - cosa che è allo studio - di prevedere, almeno nel primo anno- un’esenzione parziale: per esempio si potrebbe pensare di non fare pagare il bollo solo a chi acquista un’auto nuova o, se si vuole ridurre ancora di più la platea, solo per i primi tre anni. In quest’ultimo caso si arriverebbe a 350 milioni. Ma le ipotesi allo studio sono diverse. Si ragiona, come via di riserva, sulla cancellazione delle tasse sui passaggi di proprietà o del superbollo, introdotto nell’ultimo scorcio del governo Berlusconi e confermato da Monti. C’è poi da tener presente che la tassa cambia da regione a regione, a seconda delle esenzioni, legati a particolari categorie di proprietari o di veicoli. Altra ragione che pende a favore dell’abolizione è che il tasso di evasione è molto alto, in media il 12%. Prova che il sistema com’è ora non funziona.

La mossa di Renzi provocherebbe una sollevazione delle regioni, aprendo l’ennesima guerra coi governatori. A meno che lo Stato, come ha fatto con la Tasi, non decida di rimborsare alle regioni i mancati incassi. Ipotesi anche questa non scartata. Anzi, al momento si lavora su questo, cercando un tesoretto nel risparmio sugli interessi sul debito.

Non è, però, l’unica arma a disposizione. Tommaso Nannicini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e a capo del team economico alle dirette dipendenze del premier, sta lavorando a una riforma sulla contrattazione di secondo livello. Si tratta di introdurre forme di partecipazione dei lavoratori all’impresa, come accade in molti Paesi europei, e di agganciare in modo diffuso i salari alla produttività. Un intervento, questo, che permetterebbe di irrobustire le buste paga dei lavoratori.

L’idea dell’abolizione del bollo auto non è nuova. Renzi ci aveva provato nella legge di stabilità 2015. Ma il tentativo fallì. Ora si è deciso a riprovarci. Anche perché teme che l’effetto atteso dall’abolizione della Tasi, su cui tanto ha scommesso, si sia già sgonfiato. Gli aumenti delle tasse locali, delle tariffe di luce e gas, delle rette degli asili nidi e via dicendo si sono già mangiati i risparmi dell’abolizione della tassa sulla prima casa. «Serve qualcosa di nuovo e di popolare», ripete Renzi. Cosa meglio del bollo auto?

Sempre nell’ottica di vincere lo scetticismo che, secondo i sondaggi che gli arrivano, sono imperanti tra gli italiani, Renzi ha deciso di tenersi alla larga dalle querelle politiche. Per questo non ha detto una parola sulle polemiche seguite alle primarie. «Per la gente sono respingenti. La minoranza», dice ai suoi, «vuole trascinarmi a parlarne per logorarmi, ma non glielo permetterò. Non mi fermeranno». Un accenno, forse, lo farà domenica alla scuola di formazione del Pd. Intanto ieri, all’inaugurazione di un cantiere della Salerno-Reggio Calabria, si è scagliato contro «la politica politicante, quella che è sui giornali e in Tv, le discussioni interne tra i partiti e tra gli addetti ai lavori sono tutte cose che agli italiani non interessano». E poco dopo, su Twitter, ha scritto: «Mentre i soliti vivono di polemiche, noi a Mormanno stiamo con l’Italia che lavora».

giovedì 10 marzo 2016

L'ex Pd (pentito) "seppellisce" Renzi: "Vendono i seggi. Sapete a che cifre?

L'ex Pd (pentito) "seppellisce" Renzi: "Vendono i seggi. Sapete a che cifre?



Da sempre in prima fila contro Matteo Renzi - talmente in prima fila da aver abbandonato con gran polemica il Pd -, Corradino Mineo torna a cannoneggiare contro il suo ex partito in un'intervista a Il Giornale. Prima definisce le primarie "inutili, una finzione, la gente ha capito che il Pd è il partito di Renzi". Dunque altri siluri contro il premier, bollato come "un ragazzo con delle fragilità, senza una visione politica al di là della battaglia del momento, più bravo in un dibattito pubblico che in un colloquio diretto".

Ma non è tutto, perché Mineo alza l'asticella ed estrae dal cilindro altre, pesantissimi, accuse. Oltre ad accusare il premier di controllare la Rai "in modo molto più profondo, controllando le risorse finanziarie della tv di Stato", alza il velo sul malaffare del Pd, rivelando la vendita dei seggi.

Infatti quando gli si chiede se sia vero che il partito gli aveva chiesto 25mila euro per candidarla in "posizione utile" in lista, lui risponde: "È successo che mentre io pagavo volentieri i 1.500 euro mensili alla Direzione nazionale Pd, come volentieri avevo contribuito alla campagna elettorale, mi arriva una lettera della tesoreria siciliana del Pd, la deputata Teresa Piccione, dove si dice che siccome ero stato messo in posizione utile in lista dovevo versare 25mila euro. Risposi subito cdi far sparire quella lettera perché è una vergogna mettere in vendita il seggio anche perché erano stati loro a cercarmi e a chiedermi di candidarmi".

Arrestato capogruppo grillino per furto Beccato dai Carabinieri: che cosa faceva

Arrestato un capogruppo grillino per furto. Beccato dai Carabinieri: ecco che faceva



Lo hanno beccato mentre metteva in tasca 100 euro appena rubate. È stato quindi arrestato il capogruppo del Movimento Cinquestelle nel Consiglio comunale di Alessandria, Angelo Malerba, già candidato sindaco per i grillini nel 2012. Il consigliere è accusato di furto, perché avrebbe forzato un armadietto nella palestra che frequentava e rubato cento euro trovati in un portafogli. L'inchiesta dei carabinieri alessandrini sarebbe partita alcuni mesi fa. Ora Malerba, 42 anni e di professione consulente assicurativo, è agli arresti domiciliari e sarà processato domani per direttissima dopo la convalida dell'arresto.

Diocesi di Aversa V Domenica di Quaresima 2016: Mons. Spinillo commenta il Vangelo

Diocesi di Aversa V Domenica di Quaresima 2016: Mons. Spinillo commenta il Vangelo


a cura di Gaetano Daniele


Mons. Angelo Spinillo
Vescovo di Aversa

Quest’anno la Quaresima si conclude con una delle pagine più presenti nella nostra memoria: nella Quinta Domenica di Quaresima, il vangelo di Giovanni ci narra di come Gesù sia chiamato a fare da giudice. Mons. Spinillo, nel suo tradizionale commento alla parola del Signore nel Tempo della Quaresima, ci raffigura il figlio di Dio come “invitato da coloro che capeggiano la folla a condannare, con il suo giudizio, il peccato di una donna”. In nome della legge di Mosè costei, macchiatasi del peccato di adulterio, merita la lapidazione: “Attraverso questa punizione, la comunità intende quasi seppellire la presenza di questa donna, ma la reazione di Gesù è inizialmente il silenzio, lo stesso silenzio a cui riduce la folla nell’ascoltare le sue poche, ma ferme parole: chi è senza peccato scagli la prima pietra. Egli ha espresso il suo giudizio, che non risponde alle chiassose pretese di giustizia della folla, ma è affermazione della giustizia di Dio, ovvero la salvezza di tutta quanta l’umanità”.


Ore di angoscia e terrore per Amal: la vita di Lady Clooney è in pericolo

Ore di angoscia e terrore per Amal: la vita di Lady Clooney è in pericolo



Paura per Amal Alamuddin in questi giorni. Secondo metro.co.uk, infatti, la signora Clooney sta vivendo giorni di angoscia perché ha ricevuto una serie di minacce di morte ritenute credibili. La moglie di George, avvocatessa di origine libanese, impegnata nei diritti umani, sta rischiando la sua incolumità proprio per il suo lavoro e per la difesa accordata recentemente a Mohamed Nasheed, ex presidente delle Maldive condannato nel marzo 2015 a 13 anni di carcere.

In queste ore la coppia ha ottenuto la predisposizione di otto nuove telecamere. Inoltre la coppia non dovrà mai allontanarsi mai dalle proprie guardie del corpo.

Veronica Panarello, sesso col suocero: i dettagli (molto intimi) di Andrea Stival

Veronica Panarello parla dei gusti sessuali del suocero



Lei e il nonno del piccolo Loris facevano sesso. Anche in casa. Loris li ha visti almeno in una occasione. E per questo, quel giorno, il suocero avrebbe ucciso il bambino. Veronica Panarello ha raccontato la sua versione choc della morte del figlio, attribuendone la responsabilità a Andrea Stiva, suo suocero e nonno di Loris. E per provare che ciò è la verità, è scesa nei particolari dei gusti sessuali del suocero. Inoltre, secondo quanto riporta il settimanale "Giallo", la donna avrebbe detto agli investigatori di essere al corrente dei problemini "intimi" del suocero, che in una occasione ha anche accompagnato a una visita dall'urologo.