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sabato 12 marzo 2016

Pollo e tacchino, è allarme-carne: "Ci ammaliamo e non guariamo"

Allarme carni bianche: troppi antibiotici a polli e tacchini



Un doppio allarme: per la presenza di antibiotici e per gli effetti che quella presenza a sua volta induce. Riguarda polli e tacchini e più in generale gli allevamenti di volatili per alimentazione umana. Una situazione che l'ordine nazionale dei veterinari ha definito "alquanto preoccupante". Un recente report del ministero della Salute segnala livelli molto alti di antibiotico-resistenza nelle carni bianche. Gli accertamenti condotti su alcuni campioni prelevati da diversi allevamenti nazionali mostrano che quasi il 13% è risultato positivo alla salmonella, il 73% al camylobacter, il 95% all'Escherichia coli. Infezioni che sono legate agli spazi in cui gli animali vengono allevati (anche 20 per metro quadrato) e che inducono gli allevatori a somministrargli potenti antibiotici, che però risultano sempre meno efficaci. “L’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti di polli è necessario perché le difese immunitarie degli animali sono estremamente ridotte dalla selezione genetica e dalle condizioni di allevamento, tra cui le altissime densità" dichiara Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia Onlus. Le elevate concentrazioni di antibiotici nelle carni hanno effetti anche su chi le mangia, che involontariamente finisce per assumere a sua volta antibiotici. Cosa che, a sua volta, riduce l'efficacia degli antibiotici che normalmente prendiamo di fronte alle nostre infezioni.

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