Voragine in bilancio, eppure l'Inps... Lo scandalo: a chi paga le vacanze
L'Inps ha i conti in rosso ma paga le vacanze all'estero ai figli dei dipendenti degli statali. Uno scandalo svelato da Il Giornale, che parla di ben 35mila casi. Si tratta di 22mila studenti che seguiranno corsi estivi di lingua all'estero e di altri 12mila che, invece, si "accontenteranno" di vacanze in Italia.
Si tratta dell'iniziativa "Estate InpSieme", ovvero la vacanza finanziata con i soldi della previdenza: un'offerta rivolta esclusivamente ai figli di lavoratori pubblici, attivi o in pensione. Una sorta di residuato bellico di uno Stato sociale a dir poco "generoso" con le nuove generazioni.
L'iniziativa prima si chiamava "Valore vacanza", ed era un "must" dell'Inpdap, l'istituto previdenziale che nel 2012 è stato inglobato dall'Inps (con tutte le sue perdite). E la fusione nel mondo pubblico non ha cambiato le abitudini: le vacanze pagate per i giovincelli sono restate.
Nel dettaglio, l'offerta è rivolta agli studenti delle scuole secondarie superiori. I soggiorni si effettuano tra Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Germania e Spagna. A spese dell'Inps l'aereo, il trasferimento dall'aeroporto, il corso, il collage, vitto e assicurazione per un massimo di 2.400 euro per soggiorni di 15 giorni e di 4mila euro per quelli di quattro settimane.
Tutto bene? Non proprio, perché stiamo parlando di una gestione, quella dei pubblici dipendenti, che ha problemi di bilancio e non riesce a stare in piedi da sola. Infatti il rosso dell'Inps, oggi, sfiora i 13 miliardi di euro. Le vacanze dei loro figli, i dipendenti pubblici, farebbero meglio a pagarsele di tasca propria.
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