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giovedì 10 marzo 2016

L'ex Pd (pentito) "seppellisce" Renzi: "Vendono i seggi. Sapete a che cifre?

L'ex Pd (pentito) "seppellisce" Renzi: "Vendono i seggi. Sapete a che cifre?



Da sempre in prima fila contro Matteo Renzi - talmente in prima fila da aver abbandonato con gran polemica il Pd -, Corradino Mineo torna a cannoneggiare contro il suo ex partito in un'intervista a Il Giornale. Prima definisce le primarie "inutili, una finzione, la gente ha capito che il Pd è il partito di Renzi". Dunque altri siluri contro il premier, bollato come "un ragazzo con delle fragilità, senza una visione politica al di là della battaglia del momento, più bravo in un dibattito pubblico che in un colloquio diretto".

Ma non è tutto, perché Mineo alza l'asticella ed estrae dal cilindro altre, pesantissimi, accuse. Oltre ad accusare il premier di controllare la Rai "in modo molto più profondo, controllando le risorse finanziarie della tv di Stato", alza il velo sul malaffare del Pd, rivelando la vendita dei seggi.

Infatti quando gli si chiede se sia vero che il partito gli aveva chiesto 25mila euro per candidarla in "posizione utile" in lista, lui risponde: "È successo che mentre io pagavo volentieri i 1.500 euro mensili alla Direzione nazionale Pd, come volentieri avevo contribuito alla campagna elettorale, mi arriva una lettera della tesoreria siciliana del Pd, la deputata Teresa Piccione, dove si dice che siccome ero stato messo in posizione utile in lista dovevo versare 25mila euro. Risposi subito cdi far sparire quella lettera perché è una vergogna mettere in vendita il seggio anche perché erano stati loro a cercarmi e a chiedermi di candidarmi".

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