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sabato 12 marzo 2016

Caivano (Na): Intervista all'Architetto Francesco Emione

Caivano (Na): Intervista al Consigliere di Liberi Cittadini Francesco Emione


di Gaetano Daniele


Arch. Francesco Emione
Consigliere (Liberi Cittadini)

Finalmente il Sindaco Monopoli si è deciso a nominare i primi 5 assessori, tutti stranieri tranne Lina Cantone, che, a quanto pare sia anche parente della moglie del primo cittadino. Cosa si sente di dire in merito? 

“In democrazia chi vince governa e si assume le responsabilità, chi perde controlla. Monopoli ha vinto, ma non ha governato poiché non ha alcuna concezione dell’amministrazione di un ente pubblico, ma nemmeno dimostra di avere nozioni di democrazia e partiti. Il sindaco si abbevera a culture trapassate, ottocentesche, al massimo del primo novecento. E’ totalmente slegato dal paese reale, dai veri problemi dei cittadini. Crede alla propaganda ed alle bufale che legge su facebook, crede veramente di governare bene. E’ ormai fuori dal contesto, un fallimento totale come politico e come amministratore. Come il suo Mussolini prigioniero del nazismo, lui è soggiogato, manovrato da corporazioni che lo inducono al baratro. Questa giunta tecnica mette la pietra tombale sulla sua amministrazione e purtroppo getta nell’agonia più totale la città. Monopoli avrebbe dovuto assumersi le responsabilità del fallimento, invece ha scaricato la sua inadeguatezza sui giovani assessori. E’ un modo infantile di governare: dapprima tutte le colpe erano delle vecchie amministrazioni, poi dei dirigenti che ha esautorato, oggi degli assessori. Non è mai colpa sua. Anche da consigliere provinciale si tirò fuori quando c’era da assumersi le responsabilità per gli sversamenti di rifiuti a Caivano. I nuovi assessori sono sconosciuti agli ambienti accademici, l’alto profilo non esiste. Con questa mossa il sindaco dimostra il suo totale disprezzo per la città. Secondo lui, a Caivano non vi sono adeguate professionalità ed intelligenze. Ha mortificato la nostra comunità, gli assessori precedenti che pure l’avevano sostenuto con tanto entusiasmo, le loro professionalità  e l’elettorato che li ha supportati. Ha nominato la giunta secondo criteri clientelari, a tratti misogeni poiché ha nominato solo una donna che - lei mi dice -  essere imparentata con sua moglie. Ha sfasciato la maggioranza. L’esperienza si è conclusa negativamente. Si sapeva. Ora c’è da aspettarsi uno scatto di dignità ed orgoglio dei consiglieri. Un gesto d’amore per la città e per se stessi. Molti non l’avranno perché sanno di essere meteore e di non avere più la possibilità di essere eletti, quindi devono approfittare del momento. Altri non saranno più ospitati nelle coalizioni per la totale inaffidabilità e persino nocività della loro presenza. C’è gente che con Monopoli è divenuta protagonista mentre nel passato era scartina”.

Consigliere, intanto il Paese è fermo, secondo Lei Monopoli metterà mano al reddito di cittadinanza?

Non è solo questione di reddito di cittadinanza. La città è in ginocchio. Le fasce deboli sono abbandonate, le attività commerciali pure. Monopoli non ha una mission. Non abbiamo capito cosa vuole fare. Anzi i revisori dei conti hanno sancito la totale mancanza di programmazione per i prossimi anni. Non ha un’idea di gestione del personale, né di programmazione delle opere pubbliche. La città è fuori dai ragionamenti di sviluppo sovra comunali. Sull’ambiente non ha idee, non ha introdotto progetti innovativi, digitali. Per dirne una: il capitolato di appalto per la raccolta dei rifiuti è identico a quello degli anni precedenti. In nove mesi, non ha fatto nulla. E’ divenuto scontroso, si è chiuso a riccio. Litiga con tutti. La sua propaganda quotidiana è una distilleria di veleno. Ha portato in città un clima da guerra civile. Chi non è d’accordo con lui, è perseguitato da una stampa becera. Proprio quella stampa disfattista l’ha reso ostile a gran parte della classe dirigente locale. E’ grave che con il proprio sindaco non vi sia possibilità di confronto perché l’amministrazione è improduttiva. Monopoli non interloquisce con la locale imprenditoria, con i professionisti nostrani (anzi li esautora), con le associazioni di categoria. Pure l’ordinaria amministrazione è pessima. C’è degrado ovunque. Insomma una delusione così i cittadini non l’avevano mai avuta. Vada a dimettersi, non comprometta il bene della comunità per ambizioni personali irrealizzabili e per interessi particolari del suo cerchio magico.

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