La moglie di Bossetti: "Ho interrogato Massimo come una pm, so se mi dice bugie"
"Sono qui per dargli forza. E perchè possa venire fuori la verità su questa orribile vicenda". Marita Comi, la moglie di Massimo Bossetti, si racconta al quotidiano "La Repubblica" nel corso di una pausa del processo che vede suo marito alla sbarra per l'omicidio di Yara Gambirasio. "Sono convinta - prosegue - che non c'entri niente con la morte della povera Yara, ma non voglio dire di più, non sarebbe corretto, c'è un processo in corso". E' ottimista, Marita: "Molte delle accuse contro mio marito si stanno rivelando meno solide di quanto sembravano all'inizio". Quando sembrava, per la verità, che la sua fiducia, vacillasse: "Volevo capire, e per capire gli ho chiesto tutto quello che mi sembrava giusto chiedergli. Ha detto che sono stata più incalzante della pm. Io per prima volevo essere convinta della sua innocenza. Conosco troppo bene mio marito, se racconta bugie me ne accorgo subito". E i figli, come la stanno prendendo? "Abbastanza bene, loro hanno la scuola, gli amici, le loro cose. Si distraggono". Lei, Marita, vorrebbe lavorare: "Ne abbiamo bisogno ma niente, impossibile. Ho mandato in giro curriculum, ho fatto anche dei colloqui ma nessuno pare disposto a offrirmi un lavoro. Dicono che non vogliono scocciature, nè giornalisti appostati fuori dagli uffici".
Nessun commento:
Posta un commento