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martedì 30 giugno 2015

La scheda che fa la storia e che spazzerà via l'euro

Grecia, la scheda del referendum: la domanda da cui dipende il futuro dell'euro e del Vecchio Continente




Eccola, nella fotografia, la scheda dalla quale, nei fatti, dipende il futuro della Grecia e, a cascata, quello dell'euro e di Eurolandia. È la scheda dove viene messo nero su bianco il quesito referendario che Alexis Tsipras rivolgerà alla Grecia domenica, il 5 luglio, il probabile D-Day del Vecchio Continente. Segue il quesito: "Deve essere accettato il piano di compromessi proposto dalla Commissione europea, il Fondo Monetario internazionale e la Bce all'Eurogruppo del 26 maggio 2015, composto da due documenti che costituiscono l'intera offerta? Il primo documento si intitola Riforme per il completamento del programma corrente e oltre, il secondo Analisi preliminare della sostenibilità del debito". Due le possibili risposte: no, "non accetto", oppure sì, "accetto". Nel caso in cui prevalessero i "no", la Grecia sarebbe fuori dall'euro, con tutte le conseguenze (drastiche) che il passo potrebbe comportare (anche per l'Italia). Nel caso prevalesse il "sì", la Grecia accetterebbe l'ultima proposta di austerity, tasse e imposte della autorità di Bruxelles, in cambio dello sblocco del piano di aiuti.

Lo scenario - Nel frattempo, la tensione resta alle stelle. Ad Atene, i greci sono scesi in piazza nella manifestazione per il "no" al referendum promossa da Tsipras. Sui mercati internazionali si è vissuta una giornata tragica, con Milano maglia nera tra le piazze europee e lo spread tornato alle stelle. Angela Merkel ha affermato che "se fallisce la Grecia, fallisce l'euro". Da par suo, Jean-Claude Juncker ha detto di "sentirsi tradito" da Atene. La risposta di Tsipras è stata netta: il premier greco ha parlato di "oneri insostenibili" imposti dell'Europa. Negli ultimissimi minuti, infine, è arrivata la conferma di quanto in realtà già si sapeva: la Grecia domani, martedì 30 giugno, non pagherà gli 1,55 miliardi di euro prestati dal Fondo Monetario internazionale (tanto che il referendum viene considerato alla stregua di un escamotage per prendere tempo, e non è un caso che le banche elleniche resteranno chiuse fino a domenica). Rifiutando il piano di emergenza che scade tra poche ore (e con la Bce che ha rifiutato di aumentare i fondi di emergenza per gli istituti greci), Atene non ha modo di ricostituire i depositi che stanno rapidamente diminuendo. 

Tsipras, la dichiarazione di guerra: "Così la Merkel mi ha minacciato"

Grexit, Alexis Tsipras: "Risponderemo alle minacce. C'è la volontà di cacciare il governo, non di cacciare la Grecia dall'euro"




Al termine di una giornata di passione, la prima con le banche chiuse in Grecia, una giornata in cui sono crollate le Borse dell'Eurozona, il premier ellenico, Alexis Tsipras, ha parlato alla tv di Stato, facendo il punto sulla difficilissima situazione del Paese e, a cascata, del Vecchio Continente. "La grande folla radunata a Syntagma - ha esordito ci dà la forza. Con calma e compostezza affronteremo minacce e ricatti", ha detto il premier riferendosi al referendum di domenica con cui si deciderà se sottostare alla proposta di Bruxelles (in piazza Syntagma si è radunata la folla che voterà "no", bocciando le misure, come chiesto proprio da Tsipras). Il premier ha proseguito: "L'accordo non può colpire i pensionati. Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto per raggiungere un accordo, ma l'obiettivo della controparte Ue era che adottassimo le loro posizioni".

La sfida totale - Il punto, per il premier greco, è che c'è non c'è una volontà da parte dei creditori di cacciare la Grecia dall'Eurozona, bensì ci sarebbe quella delle istituzioni continentali e di Angela Merkel di cacciare il suo governo di sostegno nazionale. E questo, dunque, il ricatto di cui parla Tsipras: "Volevano spazzare via la speranza, ma non credo che ci sia la volontà di cacciare via la Grecia dall'euro, perché un Paese in default ha dei costi altissimi". L'addio all'euro, dunque, sembra ore più vicino. "Se vincerà il no - ha sottolineato - diremo addio all'euro. I cittadini greci - ha proseguito - potranno sopravvivere anche senza il programma di aiuti". Il leader di Syriza ha poi spiegato che "maggiore sarà la percentuale del no al referendum di domenica, e maggiori saranno le armi del governo greco per rilanciare i negoziati". La sfida è totale, dunque. "La gente - ha concluso Tsipras - ha il diritto di scegliere il proprio futuro. Il popolo farà sentire la sua opinione sulle note questioni. La loro voce sarà ascoltata", ha promesso.

Albanese tutto nudo a casa di Salvini: arrestato (non è uno scherzo)

Via Bellerio, arrestato un albanese nudo al quartier generale della Lega Nord




Un albanese nudo nella sede della Lega Nord di via Bellerio. Non è una barzelletta, ma quanto accaduto alle prime luci dell'alba di lunedì 29 giugno nel quartier generale del Carroccio a Milano. L'uomo è stato arrestato da tre militari dell'Esercito, impegnati nell'operazione Strade Sicure. L'albanese - pregiudicato e fuori di sé al momento del fermo -, era ferito, come vedete dalla foto parzialmente denudato e, spiegano, "rifiutava le cure mediche". Durante il fermo, si legge nella nota del Reggimento di Artiglieria a Cavallo a Milano, "l'uomo ha reagito in maniera violenta". Il giovane, si è poi appreso, era già un volto noto alle forze dell'ordine.

lunedì 29 giugno 2015

Arriva il caldo torrido: previsti 40 gradi La lista: quali sono le città più afose

Meteo, arriva il caldo torrido. Previsti 40 gradi: le città più afose




Temperature record sono previste questa settimana, soprattutto al Nord. Durante la prima settimana di luglio, avverte il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, "tutta l'Italia sarà sotto la canicola". Si tratterà di un caldo torrido come quello che si verificò nell'estate del 2003 - non come durata però - che interesserà anche buona parte dell'Europa centro-occidentale, interessata da un enorme anticiclone africano.

Le temperature - Le aree più colpite saranno quelle del Nord, centrali tirreniche e Sardegna, dove nei prossimi giorni si potranno superare punte di 35-36 gradi, ma con picchi anche vicini ai 38-40 gradi dopo il 5-6 luglio. La fiammata africana non coinvolgerà invece in modo diretto il Sud, dove il caldo sarà per così dire "di normale amministrazione". Anche "i versanti adriatici non sperimenteranno temperature particolarmente elevate".

Le più calde - "Tra le città più bollenti", continua l'esperto,
"Aosta, Torino, Milano, Sondrio, Bolzano, Trento, Verona, Firenze, Grosseto, Roma, Nuoro; queste località potranno raggiungere punte di 34-36 gradi se non superiori da venerdì. Punte di 32-34 gradi attese anche in città come Treviso, Udine, Ferrara, Bologna, Perugia, Terni, Frosinone, Benevento, Caserta, Foggia, Cosenza, Caltanissetta. Sulle città costiere qualche grado in meno, in particolare su quelle adriatiche e ioniche, che saranno i versanti per così dire più freschi".

L'afa - Afa accentuata nei prossimi giorni soprattutto lungo le coste e in Valpadana: "Sulle grandi città del Nord si soffrirà soprattutto dalla sera, quando le temperature potranno ancora mantenersi intorno ai 28-30 gradi ma aumenterà il tasso di umidità; soprattutto da giovedì/venerdì e nel weekend".

"Questo concerto non si deve fare" Napoli contro Vasco Rossi: ecco perché

Concerto di Vasco Rossi, Napoli Calcio fa intervenire la polizia al San Paolo





La telenovela San Paolo si arricchisce di nuove puntate. Dopo gli scontri verbali della scorsa settimana tra De Laurentiis e il sindaco De Magistris, ieri il Napoli ha deciso di fare un sopralluogo per controllare lo stato dello stadio di Fuorigrotta, in vista del concerto di venerdì prossimo di Vasco Rossi. Alessandro Formisano, capo delle operazioni del club di De Laurentiis, ha deciso quindi di chiamare la polizia per far rimuovere i pannelli in alluminio che coprivano la zona della porta lato Curva A. Appena sollevati c’è stata la brutta sorpresa: erba danneggiata. Ne è nato un confronto verbale molto forte tra il dirigente del club azzurro e gli organizzatori, alla presenza delle forze dell’ordine.

La polemica - Formisano ha rivendicato il fatto che fino al 30 giugno bisognava chiedere al Napoli l’autorizzazione per montare il palco, cosa che non è stata fatta: “Abbiamo voluto evidenziare la situazione e per questo ci siamo rivolti alla polizia. Mi auguro vengano adottati i correttivi giusti, noi siamo preoccupati per le condizioni del nostro manto erboso”. La replica Giuseppe Gomez, rappresentante della Fast Forward che si occupa del concerto, non si è fatta attendere: “Altrove non ci sono tutte queste polemiche per il manto erboso. Nessun presidente si permette di entrare nel profondo dell’organizzazione dei concerti. Il Napoli è l’unica società di calcio che pretende, avendo una convenzione piuttosto strana col Comune che ha l’esclusivo utilizzo del manto erboso, di essere messo al corrente. D’altro canto il Comune dice che lo stadio è di proprietà di tutti”. Ma Gomez è anche andato oltre, attaccando personalmente il presidente del Napoli: “Personalmente non ho mai parlato con De Laurentiis, non mi piace il suo atteggiamento così istrionico, non mi piace il fatto che per forza debba comparire sui giornali. Non vorrei che tutta questa polemica fosse pretestuosa, affinché possa distrarre la tifoseria dalla sua gestione, che ultimamente è sbagliata. D’altronde manifesti e manifestini palesano adeguatamente il malcontento”.

Muro (di 4 chilometri) di Londra e Parigi per fermare l'immigrazione clandestina

Emergenza immigrazione: per fermare i clandestini Londra schiera 4 km di barriera alta 3 metri a Calais




Per arginare il fenomeno dell’immigrazione sembra che l’unica idea che venga in mente ai governi europei sia quella di innalzare dei muri. A volte metaforici, a volte più che reali. Dopo in caso dell’Ungheria, che aveva annunciato di voler costruire una barriera lunga 175 km e alto 4 metri per proteggere il confine con la Serbia, ora è il turno di uno Stato molto più “occidentale”: la Gran Bretagna. Da giorni ormai diversi immigrati a Calais, in territorio francese, cercano di nascondersi su camion, furgoni e automobili private, spesso minacciando le persone in transito sui traghetti e che si imbarcano con i loro mezzi sui treni-navetta dell’Eurotunnel. Così il Governo di David Cameron ha deciso di costruire un muro metallico lungo 4 chilometri e alto 3 metri.

Barriere e disperazione - Al terminal camion di Coquelles, a Calais, i disperati tentano in ogni modo di salire sui mezzi pesanti per attraversare la Manica. Così, dopo giorni di accese discussioni in Parlamento, il responsabile per l’Immigrazione James Brokshire ha annunciato che verranno allargate le difese inglesi sul suolo francese inviando quasi 4 km di una recinzione metallica alta 3 metri. Al Daily Telegraph ha poi garantito la solidità del progetto, specificando che si tratta di barriere sofisticate, le stesse usate alle olimpiadi di Londra e al summit Nato dello scorso settembre in Galles.

Norme e emergenza - Il Regno Unito non fa parte dell’accordo di Schengen, quindi già è in vigore il controllo dei documenti alle frontiere. Ma questo non basta. Come non bastano le attuali norme britanniche, che prevedono che per ogni immigrato trasportato illegalmente l’autista è obbligato a pagare 2mila sterline di multa, circa 2.800 euro al cambio attuale. Secondo le organizzazioni umanitarie e anche secondo le autorità, nella periferia e nel porto di Calais al momento stazionano circa 3mila immigrati irregolari, molti dei quali di origine eritrea. Anche con minacce i migranti riescono a infilarsi nei veicoli per tentare la traversata, ma complice l’aumento dell’allerta terrorismo ora il Governo inglese ha deciso di ricorrere a misure drastiche.

Tuffano in mare: hanno la febbre alta L'incubo di 40 bimbi: "Acqua piena di..."

Civitanova, 40 bambini intossicati dopo aver fatto il bagno in mare inquinato




Il primo giorno di colonia è diventato l'inizio di un incubo per 40 bambini in vacanza a Civitanova, nelle Marche. Lo scorso lunedì 22 giugno i ragazzini tra i 7 e i 14 anni si sono lanciati nel primo tuffo in mare da una spiaggia a sud di Civitanova. Usciti dall'acqua però hanno accusato tutti febbre alta, irritazione della pelle, vomito e diarrea. Il Resto del Carlino riporta che proprio quel giorno l'Arpam, l'agenzia regionale per la tutela ambientale, aveva fatto analizzare l'acqua di quel tratto di costa: i dati delle analisi avevano rilevato valori ben oltre la norma di batteri come escherichia coli ed enterococco, quindi nell'acqua c'erano feci e urine. I sospetti si sono concentrati su alcuni scarichi non depurati e condotte fognarie abusive che ancora ci sono in quella zona.

È italiano il primo manuale sul corretto uso del ghiaccio

È italiano il primo manuale sul corretto uso del ghiaccio


di Eugenia Sermonti 


L’Italia si conferma capofila europea della sicurezza alimentare. È stato infatti appena approvato, dal Ministero della Salute, il 'Manuale di corretta prassi operativa per la Produzione, la Conservazione e l’Utilizzo del Ghiaccio per uso alimentare', presentato ufficialmente alla stampa. 

L’approvazione Ministeriale fa sì che il Manuale:

- Rappresenti una linea-guida utile per gli organismi preposti al controllo della sicurezza alimentare, dai NAS (Nuclei Anti Sofisticazione), ai Laboratori di Analisi Provinciali, alle singola ASL

- La stessa linea-guida diventi un riferimento condiviso per le Aziende produttrici di ghiaccio a uso alimentare, ma anche per i produttori non industriali: ristoratori/bar/pub, discoteche, punti di vendita alimentare (ghiaccio per bibite, supporto per l’esposizione di prodotti in vendita)

- La salute del consumatore sia il beneficiario vero della linea-guida, in quanto strumento di tutela sviluppato ad hoc.

Perché è stato stilato un Manuale come questo?

- I rischi da consumo di ghiaccio contaminato sono noti a chiunque viaggi, per turismo o lavoro, in aree del mondo note per la scarsa tutela delle condizioni igieniche, ma non sono immuni anche continenti come l’Europa o il Nordamerica.

- L’OMS indica chiaramente (vedi allegato) il ghiaccio in cubetti tra gli alimenti ad alto rischio di contaminazione biologica; ricorda anche che il cibo conservato per lungo tempo tra 5°C e 60°C è quello a maggior rischio. Quindi, anche il ghiaccio usato a contatto con gli alimenti deve essere sicuro.

- Il 7 aprile scorso, Giornata mondiale della Salute dedicata quest’anno all’Alimentazione, l’OMS ha indicato in circa due milioni le persone che, ogni anno, muoiono nel mondo in seguito a consumo di alimenti contaminati: il ghiaccio non è esente da responsabilità.

- Italia (ed Europa) non sembrerebbero coinvolte. Anche nel nostro paese (e nell’intero continente), però, la richiesta di ghiaccio per uso alimentare è in aumento, suggerendo un rischio concreto: la proliferazione di realtà produttive, sia industriali, sia soprattutto di media e piccola dimensione, che operino al di fuori di linee-guida approvate e condivise.

Inoltre: ad alto rischio di contaminazione sono anche le fasi finali della filiera, cioè la conservazione e la manipolazione, se condotte in modo non corretto

Com’è nato il Manuale?

- Il Manuale è un inedito assoluto, il primo di questo genere stilato in Italia e in Europa. La necessità di un documento come questo è emersa in parallelo con la comparsa, nel nostro Paese, di realtà industriali dedicate esclusivamente alla Produzione e alla diffusione di ghiaccio sicuro per uso alimentare, ma anche con la presa d’atto della diffusione capillare dell’autoproduzione di ghiaccio con macchinari di piccole dimensioni e con ‘modalità casalinghe’.

- Si tratta di realtà industriali troppo giovani per avere già dato vita a una propria Associazione di Categoria. Ecco perché Confindustria si è impegnata in prima persona per presentare la bozza del Manuale agli Uffici competenti del Ministero della Salute. La stesura definitiva, sviluppata con la collaborazione delle Istituzioni, è fresca di approvazione da parte del Ministero della Salute.

Quale può essere il ruolo del Manuale in Europa?

- In Italia, il sistema di allerta rapido delle frodi alimentari (RASFF), istituito a livello europeo, è particolarmente efficace. Un primato riconosciuto a livello internazionale. Il Manuale di corretta prassi operativa per la Produzione, la Conservazione e l’Utilizzo del Ghiaccio per uso alimentare appena approvato ha tutte le carte in regola per poter diventare un riferimento sia a livello comunitario, sia di singoli paesi, per lo sviluppo di una normativa condivisa.

- Una normativa, sviluppata sulla base di questo Manuale e condivisa anche a livello UE, favorirebbe lo sviluppo corretto di un’area industriale innovativa per il settore alimentare, come quella del Ghiaccio Sicuro.

- In Europa, infatti, la produzione di ghiaccio non possiede alcuna normativa e l’Associazione Europea di categoria (European Packaged Ice Association) non si è mai fatta promotrice di alcuna iniziativa in tal senso.

Dove si può scaricare il testo completo del Manuale?

- Il Ministero della Salute sta provvedendo alla pubblicazione del Manuale sul proprio portale: www.salute.gov.it

- Nel frattempo il testo completo, ma anche la sua versione 'pocket', sono presenti sul sito: www.ghiaccioalimentare.it

Truffa del caffè: invita al bar due turisti Ma nella tazzine versa... per lui sono guai

Napoli, la truffa del caffè ai turisti: dentro la tazzina un potente sonnifero per rapinarli




Truffava i turisti solo con un caffè offerto. È stato arrestato Luigi Esposito, pregiudicato di Napoli, accusati di rapina aggravata a una coppia di turisti giapponesi. Il 40enne si era avvicinato ai due e si era proposto di offrire un caffè in un bar vicino a piazza Garibaldi. Nella tazzina però, Esposito aveva messo un potente sonnifero che ha stordito il turista, l'unico a bere il caffè. La compagna invece ha provato ad aggredire il rapinatore che intanto la strattonava e la scaraventava per terra, rubandole il marsupio. Come riporta il Mattino, nella piazza c'erano anche alcuni agenti di Polizia che hanno arrestato l'uomo dopo un inseguimento a piedi.

Vince 1 milione di euro al gratta e vinci Ma non riscuote subito: "Se non torni..."

Monza, vince un milione di euro al gratta e vinci, ma è in vacanza: rientra a casa appena in tempo




La fortuna non l'ha abbandonata anche quando le ha quasi voltato le spalle. Una donna di Lissone, nella provincia di Monza e Brianza, a fine aprile ha scoperto di aver vinto una rendita per vent'anni con il gratta e vinci Win for life Grattacieli. La decisione presa al volo è stata di partire e cominciare da subito a vivere la sua vita in vacanza, convinta di avere 90 giorni per riscuotere il premio di 100 mila euro subito e 4 mila ogni mese per i prossimi due decenni. Rientrata dalla vacanza, la donna ha capito però che aveva solo altri due giorni per poter rivendicare la vincita, visto che il termine era di due mesi e non di tre. Solo lo scorso giovedì è stata la stessa Sisal a lanciare l'appello e la fortunata si è precipitata agli uffici milanesi e con un'altra botta di fortuna ha sventato il disastro.

Scontri in Val di Susa al corteo No Tav Blitz dei Blackbloc: 4 agenti feriti

Val di Susa, scontro tra polizia e No Tav: quattro poliziotti feriti




Quattro poliziotti feriti, due dei quali con ustioni alle gambe causate dal lancio di fuochi d’artificio. A questo il primo bilancio della Questura di Torino, dopo gli scontri di ieri pomeriggio in Val Susa tra forze dell’ordine e manifestanti No Tav. Secondo la polizia circa 400 persone, intorno alle 17, hanno raggiunto uno degli sbarramenti posti a protezione del ponte sulla Dora e, dopo aver tentato di rovesciare la recinzione, hanno lanciato pietre, fuochi d’artificio e grossi petardi verso gli agenti, che hanno risposto con i lacrimogeni.

CARTELLE FISCALI ILLEGITTIME Più facile farsele annullare: perché

Fisco, il governo Renzi farà un bando per i dirigenti illegittimi dell'Agenzia delle entrate: si teme una pioggia di ricorsi




Nel pieno del periodo più critico per l'arrivo delle dichiarazioni dei redditi, per l'Agenzia delle Entrate sta per cominciare un vero e proprio terremoto. Tutto è nato dal pasticcio dei 1200 dirigenti dell'Agenzia delle Entrate e delle Dogane dichiarati illegittimi dalla sentenza della Corte costituzionale del 17 marzo 2015. Secondo i giudici chi ha ricevuto la promozione sul campo con un decreto del 2012 non poteva, avrebbe dovuto fare un concorso e così anche tutta l'attività fino a quel momento svolta da quei 1200 è stata messa in discussione. Ora il governo di Matteo Renzi ha voluto metterci una pezza e nell'ultimo Consiglio dei ministri ha deciso di bandire un concorsone per esami entro il 2016. Da marzo ad oggi è passato troppo tempo e il caos, come scrive il Giorno, è dietro l'angolo.

Gli effetti - Da marzo scorso i 1200 colpiti dalla sentenza si sono visti tagliare l'indennità aggiuntiva al ruolo da dirigente. Però tutti sono rimasti al proprio posto e secondo i sindacati è altissima la probabilità di una pioggia di ricorsi per tutti gli ex dirigenti che puntano a riavere la differenza dello stipendio ora negata. E poi c'è la minaccia più grossa con i ricorsi ben più numerosi dei contribuenti che hanno ricevuto cartelle fiscali firmate dai dirigenti ritenuti illegittimi. Ora che il governo ha di fatto ammesso l'errore, oltre alla sentenza della Corte, i ricorrenti avranno un'arma in più per sperare di vedersi annulate le pendenze con il Fisco.

domenica 28 giugno 2015

Acquisti online, la guida della Polizia: passo passo ecco cosa dovete fare

Polizia Postale, la guida per gli acquisti sicuri online




La polizia postale lancia la sua guida sicura, con consigli e pratici suggerimenti per muoversi tra i negozi online senza problemi, dal titolo 'Utente avvisato mezzo salvato'. Innanzitutto, utilizzare software e browser completi e aggiornati, con un buon antivirus: ogni giorno nuove minacce possono rendere vulnerabile il browser. Dare sempre la referenza a siti certificati o ufficiali, consigliano le forze dell'ordine: quando un'offerta si presenta troppo conveniente rispetto all'effettivo prezzo di mercato del prodotto che si intende acquistare, allora è meglio verificare su altri siti, perché potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa. Meglio rivolgersi a negozi online di grandi catene già note e controllare la presenza di certificati di sicurezza quali Trust e Verified/Verisign trusted che permettono di validare l'affidabilità del sito web.

Requisiti - Prima di completare l'acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti come partita iva, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l'azienda. Importante, consiglia la guida, dare un'occhiata ai feedback degli altri utenti. Se si acquista da mobile, meglio utilizare le app ufficiali, evitando i rischi di siti clone. E per il pagamento utilizzare il più possibile carte di credito ricaricabili, controllando la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di 'https' che segnalano riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell'utente. Infine, attenzione a phishing via mail e assicurare, ove possibile, la spedizione con una spedizione tracciabile ed assicurata.

La guida -  La guida sarà disponibile sul sito della polizia di Stato, sul portale del commissariato on line e sulle pagine Facebook e Twitter. Solo nel 2014, su base nazionale, sono state presentate 80.805 denunce da parte di utenti truffati, portando all'arresto di 7, alla denuncia di 3.436 persone ed al sequestro di 2.352 spazi virtuali. "Nonostante i tanti casi di truffe i consumatori devono poter usufruire dei vantaggi di Internet per le proprie attività quotidiane, indipendentemente dal proprio livello di informatizzazione", dice Roberto Sgalla, direttore centrale delle specialità della polizia di Stato. "Siccome la stragrande maggioranza degli acquirenti online - aggiunge - si affida alla rete per gli acquisti, il nostro obiettivo è anche aiutare chi non è esperto a comprare in totale tranquillità".

Tenete d'occhio i vostri conti correnti: cambiano le norme, più facile pignorarli

Conti correnti, pignoramenti più semplici per i creditori




Grosse novità per chi deve riscuotere crediti da un debitore. Da oggi, in base al modificato articolo 155 quinquies del codice di procedura civile, il creditore può rivolgersi direttamente ad anagrafe tributaria, archivio dei rapporti finanziari, registro automobilistico e degli enti previdenziali per trovare informazioni su beni e patrimonio del debitore: in questo modo può "anticipare" e bypassare gli ufficiali, nel caso questi non abbiano accesso diretto alle banche dati, e avere in mano una lista di beni da pignorare. 

Pignoramenti immobiliari - Il decreto 132/2014, come sottolinea ItaliaOggi, prevede anche altre novità. Sui pignoramenti immobiliari si accelerano i tempi: la documentazione ipo-catastale va depositata entro 60 giorni (fino a oggi erano 120). Per determinare il valore dell'immobile da pignorare si considera il valore di mercato e non si procede più alla moltiplicazione dell rendita catastale o del reddito dominicale per un dato coefficiente. Il valore, calcolato per metro quadro, sarà corretto in base a situazione edilizia, stato d'uso, vincoli giuridici, eventuali morosità nelle spese condominiali o abusi edilizi da sanare. Tempi più brevi anche per la consegna all'acquirente dell'immobile pignorato: questi potrà entrare nel locale anche in caso di acquisto a rate, ma in presenza di una fidejussione a garanzia del saldo.

"Attentati sulle spiagge" Le zone italiane a rischio

Allarme attentati sulle nostre spiagge: ecco le zone a rischio




Massima allerta del Viminale per l'allarme terrorismo islamico e massima attenzione per i porti, in particolare quelli di Ancona, Bari e Brindisi, considerati le porte in Europa per i terroristi che vengono dai Balcani. Massima allerta quindi anche nei luoghi di mare che si affacciano sull'Albania. 

Da tempo, riporta il Messaggero, i nostri servizi segreti stanno tenendo d'occhio la situazione in queste zone: "La regione balcanica è nodale per il radicalismo di matrice islamica, soprattutto per l' attivismo incessante di soggetti e di gruppi estremisti di orientamento salafita, sempre più coinvolti nel reclutamento e nel trasferimento di jihadisti in territorio siriano e iracheno. Particolarmente attivi sono quelli presenti in Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro e Serbia (area del Sangiaccato), che ruotano attorno a leader perlopiù bosniaci e di etnia albanese".

E sono di questi giorni un paio di segnalazioni arrivate dagli 007 britannici, nelle quali si parla della costituzione di "unità di fuoco marittime", in particolare nel Maghreb. In sostanza si parla della drammatica evoluzione dell'aggressione jihadista, che potrebbe anche lanciarsi in missione suicide schiantandosi contro m
ercantili o navi militari.  

Le venti regioni e la crisi Chi può salvarsi e chi affonda

Rapporto Banca d'Italia, la ripresa regione per regione




Qualche sussulto l'economia italiana comincia ad averlo, ma rispetto al passato la storia non sembra subire particolari cambi di passo: le regioni del centro-nord sono ripartite più rapide e meglio rispetto a quelle del sud. Lo scenario è descritto dai 20 rapporti pubblicati dalla Banca d'Italia sullo stato dell'economia per ogni singola regione. Nei primi mesi del 2015 un cenno di ripresa c'è stato un po' su tutto il territorio nazionale, ma con le differenze geografiche che da sempre caratterizzano l'economia italiana. Per quanto la flessione del Pil si sia fermata al Centro-nord e attenuata al Sud, lo stesso governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha descritto la situazione nazionale ancora con il termine "ristagno".

I settori - La ripresa al Nord-est è stata tra le più spiccate, soprattutto per effetto delle esportazioni e del fatturato industriale in crescita. Al sud la spinta arriva da mezzi di trasporto e settore alimentare. Al Centro-nord sono stati trainanti i macchinari, la chimica farmaceutica, mezzi di trasporto e beni tradizionali come il tessile, l'abbigliamento e i mobili. Il continuo aumentare della disoccupazione ha spinto un numero sempre crescente di giovani a partire, non solo dal Sud Italia verso le regioni del Nord, ma in modo omogeneo dall'Italia all'estero.

A rischio - L'analisi dei rapporti di Bankitalia, sintetizzata da La Stampa, sottolinea come tre regioni del Mezzogiorno siano in particolare in difficoltà, nonostante il resto d'Italia dia buoni segnali di reazione. In Campania la crisi non è ancora finita, con il comparto industriale ancora in grande affanno. Ad attutire il colpo c'è solo il settore turistico. Il problema per la Campania va ricercato nei ritardi che la Regione si trascina nell'attuazione dei progetti finanziati con i fondi strutturali europei. Situazione di ristagno anche per l'industria calabrese, la flessione del Pil è attenuata ma non frenata con l'aggravante che nel settore delle costruzioni si registra un calo dell'attività, nonostante i corposi investimenti pubblici per esempio sulla Salerno-Reggio Calabria. Tra le regioni con l'andamento economico peggiore c'è infine la Sicilia che però vede una nuova vivacità nel mercato immobiliare e una crescita dei flussi turistici dall'estero. La Sicilia però ha ancora molto da recuperare, considerando che nel corso della crisi, i redditi familiari dei siciliani sono scesi più della media del Mezzogiorno e dell'intero Paese.

sabato 27 giugno 2015

Caivano (Na): Giunta, Ecco i primi papabili che circolano secondo le nostre indiscrezioni

Caivano (Na): Giunta, Ecco i primi nomi che circolano secondo le nostre indiscrezioni 

di Gaetano Daniele 


Giuseppe Ponticelli (Detto Pippo)
Idea Nuova 


Luigi Falco (Detto e Strppign)
Forza Italia

Ci auguriamo che la nuova Giunta che sosterrà il Neo-Sindaco Simone Monopoli, sarà composta anche da donne, e non solo da uomini. Intanto, secondo le nostre fonti, le nostre indiscrezioni, danno per certo in Giunta, Luigi Falco (detto e strppign) di Forza Italia, e l'Avv. Giuseppe Ponticelli (detto Pippo) di Idea Nuova. Resta però, la tegola presidenza del consiglio che, sempre secondo indiscrezioni, vede sempre più favorito l'ex Sindaco Socialista, Raffaele Del Gaudio. Non si conoscono ancora le deleghe, però, le indiscrezioni danno sempre più favoriti Ponticelli di Idea Nuova e Falco di Forza Italia. 

Caivano (Na): Presidenza del consiglio, il consigliere Mellone, costretto? fa un passo indietro

Caivano (Na): Presidenza del consiglio, il consigliere Mellone, costretto? fa un passo indietro 


di Gaetano Daniele 

Simone Monopoli
Sindaco di Caivano 

Le nostre indiscrezioni si sono rivelate esatte. Mentre il Neo-Sindaco Simone Monopoli è ancora intento a preparare per la settimana prossima la formazione della nuova Giunta, arriva la dichiarazione del commissario cittadino di Forza Italia, Luca Monopoli: Il consigliere Mellone, fa un passo indietro, il gesto di Mellone è da gran signore, abbiamo quindi rimesso la carica alle valutazioni del primo cittadino, con la sola condizione che desideriamo una persona d’esperienza e d’alto profilo”. cosi Luca Monopoli. Anche se a noi qualcosa non torna, visto che il consigliere Giuseppe Mellone è una persona d'alto profilo politico, che ha già dimostrato negli ultimi anni, appartenenza partitica e serietà. Allora non ci resta che riaprire il Toto scommessa. Chi sarà il nuovo presidente del consiglio? Forse lo lancerà Noi insieme per Monopoli? che nasce dall'idea di alcuni professionisti che hanno dell'impegno politico, le estrazioni e le storie partitiche di provenienza diversa? Ma l'idea comune è riuscire ad avere una rappresentanza non ideologica di destra e di sinistra indipendentemente, o il sindaco scelto da quelli probabili che si impegna ad inaugurare un nuovo corso. Il progetto riesce, il sindaco vince, e persino Noi insieme per Monopoli ottiene la rappresentanza. Ora il Sindaco dia atto e garantisca la presidenza del consiglio ed una delega ai Soci Fondatori del progetto che legittimamente aspirano a ciò. Tutto il resto è vecchia politica, come l'altro presunto nome, Raffaele Del Gaudio. 

Fisco, task force contro gli evasori ma sconti per chi dichiara entro un anno

Decreti fiscali, ecco cosa prevedono




Le tasse, lo hanno detto anche i giudici della Corte dei Conti, sono a livello insopportabile in Italia. Eppure, per arrivare a un taglio bisogna aspettare ancora un anno. Ieri, venerdì 26 giugno, il governo si è occupato solo di decreti che, all' interno della delega fiscale, sono legati alla semplificazione dell' ordinamento tributario. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ai cinque decreti legislativi per rendere il Fisco, come ha sostenuto il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan, più chiaro per gli italiani.

I decreti -  I decreti prevedono la semplificazione e la razionalizzazione delle leggi  sulla riscossione il taglio di un punto e mezzo dell'aggio, la tassa sulle tasse delle cartelle esattoriali, l monitoraggio dell' evasione fiscale, maggiore attenzione alla tracciabilità dei dati , la revisione del contenzioso tributario (nel processo tributario troverà spazio la riforma degli interpelli, che segna l'addio a quelli obbligatori e propone una revisione generale della disciplina), la revisione del sistema sanzionatorio con una riduzione delle pene per i reati considerati più lievi e senza sconti per le frodi soprattutto quelle documentali. Si dovrebbe allungare di dodici mesi il periodo di rateizzazione, che resterà a cadenza trimestrale ma passerà da tre a quattro anni. In particolare per quanto riguarda il  monitoraggio e lotta all’evasione fiscale, Padoan ha annunciato "meccanismi per migliorare la lotta all’evasione fiscale con una commissione ad hoc". Dopo le polemiche dopo la norma “salva-Berlusconi” che stabiliva l’impunibilità delle frodi fiscali sotto il 3% del fatturato di un’azienda, il governo fa marcia indietro, facendo saltare la soglia e tornando alla punibilità di tutte le frodi fiscali. Si cerca poi di evitare che parta il procedimento penale se il contribuente aderisce all’accertamento. Il contribuente, infatti, avrà un anno di tempo per presentare la sua dichiarazione ottenendo una sanzione ridotta: la multa dovrebbe oscillare tra il 60% e il 120% del dovuto. Si va poi verso una riduzione del 20% della sanzione se la maggiore imposta o il minore credito accertati sono inferiori al limite del 3% di quando dichiarato e comunque inferiori a 30mila euro.

venerdì 26 giugno 2015

Il sogno di Gaetano: a San Foca il primo lido attrezzato per malati di Sla

Campagna di crowdfunding per realizzare una spiaggia attrezzata per malati di Sla. L’iniziativa è di un salentino, Gaetano Fuso




“Io posso”, questo il motto di Gaetano Fuso, salentino ammalato di Sla, che ha un sogno: poter andare al mare nonostante la malattia. Trentotto anni, di Calimera, ex poliziotto, ha lanciato insieme ad un gruppo di amici la sua personale campagna per la realizzazione di un lido attrezzato nel Salento.

La notizia è apparsa sull’Huffingtonpost,  da cui si apprende che entro agosto il sospirato lido sarà realizzato a San Foca grazie ad una raccolta fondi e alla disponibilità del Comune.

Se la malattia neurovegetativa (sclerosi laterale amiotrofica) ha limitato le possibilità di movimento del 38enne, non si può dire lo stesso della sua forza di volontà. Affiancato da un gruppo di affezionati , raccolti sotto l’associazione “Pazzi per Gaetano”, e da amici professionisti, che hanno fondato la 2HE, “Center for Human Health And Environment”, ha lanciato il progetto "IO posso". Sul web è stata quindi aperta una campagna di crowdfunding che permetterà la realizzazione di servizi a misura di cittadini con bisogni speciali (passerella e bagno) e di un box infermieristico.

Le donazioni sono ancora aperte al sito: ioposso.ue

Caivano (Na): Problemi in Maggioranza, ora Monopoli è più vulnerabile: PRI e Noi insieme per Monopoli lasciano la riunione anzitempo

Caivano (Na): Problemi in Maggioranza, ora Monopoli è più vulnerabile: PRI e Noi insieme per Monopoli lasciano la riunione anzitempo 




Altre indiscrezioni emergono strada facendo, in merito alla riunione tenutasi ieri 25 giungo, cui era presente il Sindaco Simone Monopoli, infatti, come il pneumatico bacia l'asfalto, radio marciapiede, ferma sul canale 17 (la sfortuna), racconta che oltre la diatriba interna a Forza Italia, sulla nomina a presidente del consiglio assegnata direttamente dal Sindaco Monopoli nei confronti del consigliere comunale Giuseppe Mellone, i Repubblicani, rappresentati da Oreste Califano, partito che non ha raggiunto neanche il consigliere comunale, e la Lista Civica Noi insieme per Monopoli, rappresentata dall'Avv. Domenico Acerra, con la presenza del segretario Giancarlo D'Ambrosio, hanno appunto, lasciato la riunione anzitempo, in quanto, secondo indiscrezioni, era stata convocata per discutere di altri punti all'ordine del giorno, e sicuramente non per le querelle interne a Forza Italia. Insomma, passerà la linea del neo-sindaco Monopoli, oppure la coalizione lo boccerà sul nascere facendogli fare un passo indietro sulla nomina del consigliere Mellone?. 

Caivano (Na): Giunta, Deleghe, strategie e nomi bruciati Ecco le prime indiscrezioni

Caivano (Na): Toto Giunta, la maggioranza dei nomi che escono in queste ore sono già bruciati Ecco le prime indiscrezioni


di Gaetano Daniele 


Nella Foto il Sindaco Monopoli
con il Consigliere Giuseppe Mellone 

La rosa dei contendenti alla poltrona di presidente del consiglio comunale è in continua evoluzione. I media locali si stanno esercitando nel Toto Giunta: creano un borsino di papabili che quotidianamente sale e scende come il reflusso gastroesofageo, ma lo si sa, i primi nomi escono per strategia politica, per far uscire allo scoperto le intenzioni degli altri partiti. Stando alle prime indiscrezioni politiche, ieri 25 giungo, circolava il nome del consigliere comunale di Forza Italia, Giuseppe Mellone, quale presidente del consiglio comunale. Sempre secondo indiscrezioni, bocciato dai suoi stessi alleati di partito. Insomma, per il Sindaco Monopoli, la partenza non è delle migliori, difatti, nonostante l'ampio consenso ottenuto e l'ampia maggioranza in consiglio comunale, a circa due settimane dalla vittoria, il vero nodo da sciogliere resta ancora la formazione della Squadra. 

Non aprite quella mail: virus devastante Cosa fa al vostro pc e come riconoscerlo

Cryptolocker: il virus che cripta i documenti e chiede il riscatto




Il suo nome è 'Cryptolocker' ed è un micidiale virus. Tutti i documenti sul vostro pc sono in pericolo e soprattutto sono accessibili a tutti. Il virus se contratto, prima cripterà tutti i vostri file e poi vi chiederà un riscatto per tornare ad avere accesso ai propri file. Il centro di ricerche di Eset ha registrato negli ultimi giorni un'impennata di infezioni del malware che oramai attacca gli internauti all'autunno del 2013. Solo che adesso colpisce, nascosto negli allegati delle mail, con nuove pericolosissime varianti. La rete è minacciata poiché non è possibile impedire al 100% al virus di attaccare un computer. Certo ci sono i soliti consigli di routine e le precauzioni da prendere per ridurre il rischio di infezione, sempre se si riesca ad individuarlo.

Cautela - Per tentare appunto di non essere tracciati è importante utilizzare sul proprio pc l'account utente standard e non l'utente amministratore. Quello standard protegge infatti il computer dai rischi legati all'intrusione di malware perché consente solo di utilizzare i programmi installati sul computer. Serve poi mantenere il firewall sempre attivo perché consente di analizzare il traffico di rete e stabilisce quali pacchetti bloccare e quali lasciar passare proteggendo le porte di comunicazione. Inutile dire che Eset consiglia di verificare e installare le patch di sicurezza di Windows rilasciate ogni mese perché gli aggiornamenti coprono gli eventuali buchi di sicurezza dei sistemi.

Pensioni, ora arrivano gli 800 euro Il rimborso andrà anche agli eredi

Pensioni, ad agosto 800 euro in più sull'assegno, anche gli eredi hanno diritto al rimborso




Dal primo agosto prossimo l’Inps pagherà a titolo di arretrati la rivalutazione delle pensioni sancita dalla sentenza della Consulta e recepita dal decreto legge del governo. Ad essere interessate le pensioni da 3 volte il minimo fino a 6 volte secondo un meccanismo di decalage confermato da una circolare pubblicata ieri. Per il 2012 e 2013 dunque, percepiranno un reintegro del 100% tutti i trattamenti di importo complessivo fino a tre volte il minimo; del 40% quelli superiori a 3 volte il minimo e fino a 4 volte; del 20% quelli sopra a 4 volte il minimo e fino a 5 volte; del 10% per quelli sopra 5 volte il minimo e fino a 6 volte. Per il 2014 e il 2015 invece la rivalutazione sarà riconosciuta a partire dalle pensioni superiori a 3 volte il minimo e fino a 6 volte e sarà pari al 20% della percentuale assegnata per ogni fascia di reddito per gli anni 2012-2013.      

Assegno da 1500 euro -  Per fare un esempio: le pensioni superiori a 3 volte il minimo e pari o inferiori a 4 volte il minimo, fino dunque a 1500 euro, spiega la circolare Inps, percepiranno dal 1 agosto una rivalutazione complessiva, calcolando gli arretrati 2012, 2013, 2014 e 2015 di 796,27 euro. In particolare saranno restituiti 210,6 euro per il 2012 e 447,2 per il 2013. Per il 2014 e 2015, invece, la restituzione sarà pari rispettivamente a 89,96 euro e 48,51 euro. L’Istituto procederà, poi, spiega ancora la nota, in occasione del rinnovo delle pensioni per il 2016, a ricalcolare le pensioni a partire dal 2012, attribuendo le percentuali di perequazione sopra indicate ai coefficienti di perequazione, rispettivamente del 2,7 e del 3 per cento, relativi agli anni 2012 e 2013 e i criteri di perequazione stabiliti dalla legge n. 147 del 2013 per gli anni 2014, 2015 e 2016. Il nuovo importo della pensione dell’anno 2016 sarà poi, la nuova base per il calcolo della perequazione a regime. A decorrere dal 2017 torneranno comunque in vigore le disposizioni sulla rivalutazione automatica delle pensioni della legge 388 del 2000.

Gli eredi - I rimborsi dovuti sulle pensioni dopo la sentenza della Consulta, che ha dichiarato illegittimo lo stop agli adeguamenti automatici, potranno essere versati anche agli eredi se questi ne faranno richiesta. Lo riferisce una  circolare dell’Inps. "Gli importi relativi alle somme oggetto di restituzione - spiega l’Istituto - potranno essere oggetto di ricalcolo in funzione di eventuali ricostituzioni di pensione. Il calcolo delle differenze spettanti verrà effettuato anche  per le pensioni che al momento della lavorazione risulteranno eliminate. Il pagamento delle spettanze agli aventi titolo sarà effettuato a domanda nei limiti della prescrizione»"

Immigrati, il vertice Ue verso il flop: "Non c’è l'accordo sulle quote"

Ue, immigrazione, il vertice. Donald Tusk: "Niente accordo sulle quote"




La questione immigrazione continua a dividere gli Stati europei. E l’accordo è ancora molto lontano, soprattutto per quanto riguarda le quote di migranti che ogni singolo Paese dovrà accogliere. Per questo il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue iniziato oggi è probabile che non deciderà nulla di rilevante. A dirlo è lo stesso presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, secondo cui “oggi non c’è consenso tra i Paesi membri sulle quote obbligatorie per i migranti”.

Il monito - Alla presenza del presidente della Bce Mario Draghi, del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, Tusk non ha usato mezzi termini. "Ci vorrà molto tempo per costruire un nuovo consenso sull’immigrazione – ha dichiarato – ma lo schema volontario non deve essere una scusa per non fare niente. La nostra priorità dovrebbe essere quella di contenere l’immigrazione illegale”. E ancora, insistendo sul principio della volontarietà, il presidente del Consiglio Ue ha detto di poter capire chi “vuole questo meccanismo, ma sarà credibile solo chi prenderà impegni precisi e significativi al massimo entro la fine di luglio, perché la solidarietà senza sacrifici è pura ipocrisia».

Gli ottimisti - Più positiva è stata invece la cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo cui “le proposte fatte dalla Commissione Ue vanno nella direzione giusta” e “adesso dobbiamo trovare una soluzione, il che significa più solidarietà e una decisa lotta contro le cause delle migrazioni”. “Ci sono rilevanti tensioni - ha poi aggiunto - fra i diversi Paesi e questo in Europa non possiamo permettercelo”. Cautela, ma anche ottimismo, espressi anche dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, convinto che l’Italia possa veder approvate al vertice Ue le nuove misure per la gestione dell’immigrazione. “Sono molto ottimista - ha ammesso - che l’Italia possa riuscire insieme a far sentire la propria voce. Quello che credo che sia importante è che finalmente questo tema non è più soltanto dell’Italia o del Mediterraneo, ma è un tema che riguarda davvero tutta l’Europa. Ora si tratta di vedere come sarà concluso l’accordo tra i Paesi membri e vediamo se possiamo essere soddisfatti alla fine".

Scuola, il governo incassa la fiducia Bondi e Repetti votano sì: insultati

Al Senato passa la fiducia: 159 sì e 112 no




Alla fine, con un calcio nel sedere, Matteo Renzi è passato. Il decreto sulla "Buona scuola" ha ottenuto la fiducia al Senato con 159 voti favorevoli e 112 contrari. I voti totali sono stati dunque 271, una ottantina quelli mancanti. Hanno votato contro Forza Italia e Movimento 5 Stelle oltre a Sel. La Lega aveva invece dato indicazione ai suoi di non partecipare nemmeno alla votazione per protesta. Gli ex senatori azzurri Sandro Bondi e la compagna Manuela Repetti hanno votato a favore del governo e sono stati sonoramente fischiati dalla pattuglia di senatori di Forza Italia.

Alla Francia Ventimiglia non basta: stanno rubando il confine all'Italia

La Francia "conquista" un pezzo del Monte Bianco: "Con una ruspa hanno spostato il cippo di confine di 150 metri"




I rapporti con la Francia sono particolarmente tesi in queste ultime settimane. Il fenomeno dell’immigrazione e la chiusura della dogana a Ventimiglia hanno creato il gelo diplomatico con l’esecutivo di Francois Hollande. Tuttavia i francesi, così fiscali quando si tratta dei loro confini, non esitano a fregarsene delle carte geografiche e a rubarci tranquillamente ettari di territorio. E non uno a caso, ma la bellissima cima del Monte Bianco. È quanto ha denunciato a La Stampa il presidente delle guide alpine della Valle d’Aosta, Guido Azzalea.

L’invasione - Per noi - ha detto Azzalea - è sempre più difficile lavorare sul versante francese. Poi questa storia dei confini...". Esatto, perché sono ben tre le zone conquistate dai francesi a 4mila metri di altezza, spostando poco più in la con la matita il confine delle carte geografiche. Tanto che poco tempo fa anche Google maps si è adeguato allo status quo. Non solo, “i francesi con una ruspa - ha ricordato una guida - hanno spostato il cippo di confine di 150 metri. Come è ovvio che sia è subito tornato al suo posto". Ma la situazione in quella zona è tesa da sempre, da quando nel 1860 venne firmato il trattato di annessione. Peccato che la Francia smarrì la copia e 5 anni dopo ridisegnò le nuove mappe sbordando oltre il confine. Così, quando Matteo Renzi è andato all’inaugurazione della nuova funivia, nessuna delle autorità francesi invitata si è presentata.

giovedì 25 giugno 2015

Marò, l'India umilia (ancora) l'Italia: la scelta per tenersi i due militari

Marò, la Corte indiana rinvia l'udienza per Latorre e Girone




La Corte Suprema indiana ha rivisto il calendario della ripresa fra una settimana delle udienze. E' stata spostata dal 7 al 14 luglio l'udienza per i due fucilieri dalla Marina Militare Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. La notizia che appare dal portale della Corte a New Delhi, la data dell'udienza cade alla vigilia della scadenza (15 luglio) dell'ultimo permesso concesso a Latorre per seguire la sua terapia riabilitativa in Italia. Latorre si trova, infatti, in Italia dopo essere stato colpito da un violentissimo ictus che lo ha obbligato a una operazione a fine agosto 2014. I giudici del massimo tribunale indiano devono esaminare un ricorso italiano riguardante la giurisdizione del caso e l’utilizzazione della polizia investigativa Nia nel processo che riguarda i due fucilieri. Impossibile quest’ultima, secondo i legali della difesa, dopo l'esclusione dal processo della legge per la repressione della pirateria marittima (Sua Act).  

Assicurazioni e bollette gas e luce: chi cambia gestore perde / Le cifre

Rc auto, gas e luce: chi cambia perde



Il mercato libero costa caro in Italia. Le liberalizzazioni hanno spesso portato i consumatori a spendere di più anziché a risparmiare: bollette, assicurazioni e benzina sono infatti diventate più salate. Riporta il Giorno che dalla relazione annuale al Parlamento dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas emerge che le famiglie che sono passate al libero mercato e che nel 2014 sono aumentate (3,5 milioni di clienti hanno cambiato fornitore almeno una volta), non sempre hanno fatto la scelta giusta perché il mercato libero presenta prezzi medi più elevati, con un differenziale rilevante: +19% per la sola componente "materia prima energia".


Il presidente dell'Authority Guido Bortoni ha messo in guardia dalla rottamazione a data fissa del mercato tutelato per fare passare tutti gli italiani a quello libero. Il rischio infatti è che la ricchezza si sposti dai consumatori alle aziende. Secondo la Cgia di Mestre le liberalizzazioni sono costate ai consumatori quasi 110 miliardi, 286 all'anno per famiglia e 4.576 in totale in base all'avvio delle aperture dei mercati, dal 1994 per la Rc auto al 2003 per il gas al 2007 per la luce. I benefici della concorrenza si sono avvertiti solo per le telecomunicazioni e medicinali, con l'introduzione dei generici. La Rc Auto però è aumentata del 189,3%, i servizi bancari/assicurativi del 115,6, i trasporti aerei del 71,7%, i pedaggi autostradali del 69,9%, i biglietti dei treni del 58,3% e il gas del 43,2%, ben oltre quindi la media (più 33,1%) dell'inflazione.

"Sei mia figlia, ora andiamo a casa" Bimba rapita in pieno centro a Milano

Tenta di rapire bimba in pieno centro a Milano: bloccato




Erano da poco passate le 11 in corso Vittorio Emanuele a Milano. Strada dello shopping che collega piazza San Babila al Duomo. Più centro di così non si può. Milanesi a spasso e tanti turisti. All'improvviso si è sentito un urlo. Un uomo teneva per un braccio una bambina e la stava trascinando lontano dalla zia, con la quale si trovava a passeggio. Approfittando della sorpresa della donna, era già riuscito ad allontanarsi di una decina di metri, mischiandosi alla folla.

Per fortuna, la prontezza di riflessi di alcuni passanti ha avuto la meglio: l'uomo è stato bloccato e la bambina di 9 anni riconsegnata alla zia spaventatissima. A fermare il rapitore, si è saputo dopo, sono stati due agenti della polizia penitenziaria fuori servizio. Poco dopo è intervenuta la polizia locale, che ha chiesto i documenti al sospetto: lui ha detto di averli nel trolley che portava con se, ma all'improvviso si è scagliato contro gli agenti, che dopo una breve collutazione lo hanno bloccato e ammanettato. "Sei mia figlia, adesso andiamo a casa" urlava l'uomo, poi identificato per R.S. mentre stava trascinando via dalla zia la bambina. Per questo si ritiene sia un folle.

Allarme in Vaticano: rischio scisma "La mossa che il Papa non deve fare"

Papa Francesco, il vaticanista Messori: "Se la Chiesa condanna Medjugorje rischia lo scisma"




La Chiesa cattolica rischia uno scisma. E' il vaticanista Vittorio Messori, via Huffingtonpost.it, a mettere in guardia Papa Francesco. Perché se scisma sarà, sarà per colpa dell'intransigenza del Pontefice su Medjugorje: "Se si sconfessassero non i vescovi ma le apparizioni - scrive Messori -, addirittura temo qualcosa come uno scisma, perché Medjugorje ha rappresentato in questi anni il maggior movimento di masse di una cattolicità malridotta, dopo il Concilio". In Vaticano si attende a ore il verdetto sulle apparizioni mariane nel santuario bosniaco, dopo che nei giorni scorsi lo stesso Papa aveva condannato il "business delle apparizioni". "A Medjugorje - è la tesi del vaticanista - molta gente ha ritrovato la fede oppure ha rafforzato una fede un po' impallidita". Proprio per timore di una "rivolta dei fedeli", secondo Messori il verdetto di Francesco sarà "interlocutorio".

Expo, la fregatura di Putin all'Italia La beffa: "Sembra Asiago" ma...

La Russia all’Expo con i tarocchi dei formaggi italiani


di Attilio Barbieri 


Quando si dice Zar: il padiglione della Russia all'Expo e pensato su misura per le ambizioni imperiali di Vladimir Putin. Imponente. Faraonico. Capace, sicuramente, di colpire il visitatore con un ingresso frutto dell'incontro tra due superfici concave, la fronte del palazzo e una pensilina a specchio aggettante che copre una quindicina di metri. Il risultato è di grande effetto, anche se non è difficile scorgervi una vena di megalomania che attraversa come un filo rosso l'intero installazione. Quale sia l'aria che si respira da queste parti lo chiarisce da subito un cartello posto appena dopo la gigantesca parete a vetri da cui si entra: «La Russia è il Paese più grande del mondo, ha opportunità uniche e un enorme potenziale per garantire la sicurezza alimentare del genere umano». Niente di più, niente di meno. Bisogna riconoscere che agli ex compagni la chiarezza non manca. Sono pronti a farsi carico di risolvere la sfida su cui si incentra l’esposizione universale. Quella di sfamare il pianeta.

L’itinerario nel padiglione si snoda su due livelli. Al netto del bar dove si servono a ora fissa gli assaggi (a me sono toccate delle improbabili aranciate russe) il piano terra è occupato da monitor giganteschi che magnificano il ruolo decisivo del paese eurasiatico nelle scoperte: dalla tavola periodica degli elementi alla selezione delle sementi e di importanti varietà vegetali. Insomma: si deve agli scienziati e ai ricercatori russi buona parte dei progressi compiuti dall’umanità negli ultimi duecento anni. E chissà, forse anche prima.

Al secondo piano vengono i pezzi forti del padiglione. Il percorso si apre con una serie di cartelli che spiegano come e perché bonificare i terreni inquinati dai pesticidi. Un messaggio rivolto, in particolar modo, ai Paesi in via di sviluppo, africani in testa che hanno usato a mani basse molecole altamente pericolose. Gli immancabili ricercatori ex sovietici hanno messo a punto dei microorganismi in grado di rendere nuovamente coltivabili le terre trattate con sostanze tossiche. Che finiscono nella frutta e nella verdura ivi coltivata. Le mele sono al primo posto nella top 10 fra i frutti «che presentano la maggior quantità di pesticidi». Ma non serve disperarsi. «Un giovane gruppo di ricercatori russi», si legge in un cartello posto alla fine del percorso, «ha sviluppato e brevettato due preparati biologici, Terrabakterin e Akvabakterin, per la pulizia dell’acqua e del suolo da pesticidi persistenti». I due prodotti si basano su ceppi di batteri capaci di digerire le sostanze tossiche. Rendendo nuovamente potabile l’acqua e coltivabili le terre.

Ma è verso la fine dell’itinerario che arriva la vera perla della presenza russa. Nella sala dedicata al Tatarstan, la terra dei tartari, una repubblica autonoma della federazione russa la cui capitale, Kazan, dista 300 chilometri da Mosca. In una teca di cristallo posta quasi al centro della sala, ci sono le eccellenze lattiero casearie della regione. Panna acida ma soprattutto formaggi. Tanti. Freschi e stagionati. Con la crosta e in vaschetta. «È una regione rinomata proprio per questi prodotti», spiega una hostess, «che sono famosi in tutta la Russia». Ma qui arriva la vera scoperta: quasi tutti i formaggi sono dei tarocchi del made in Italy. Il più grande, che ricorda vagamente nella forma un Asiago, si chiama Prego. «Italian style», recita una scritta. «Original italian recipe», ricetta originale italiana, una seconda. Non può mancare il tricolore: un gagliardetto bianco, rosso e verde sovrasta il loro. Altro giro, altro regalo. La giostra dei falsi è ben fornita. Al ripiano superiore fanno bella mostra alcune vaschette con un brand che è tutto un programma: «Solo Formaggio». In questo caso, oltre al nome, evocativo di una specialità fatta in Italia, la bandierina italiana compare addirittura nel logo.

In realtà la Russia è letteralmente invasa dai tarocchi del Belpaese. Formaggi, prosciutti, vini: secondo i dati che circolavano fino a un paio d’anni fa negli ambienti diplomatici e del nostro Ice, sarebbero più di 1500 questi falsi marchi italiani. Ma ci vuole un bel coraggio a portare dei tarocchi tartari all'Expo, in Italia. E spacciarli per eccellenze russe.

Registra i medici durante l'anestesia e li ascolta al risveglio: finisce male

Usa, un uomo registra i medici che lo insultano durante l'operazione: ottiene 500 mila dollari di risarcimento




Chissà cosa dicono tra loro medici e infermieri mentre il paziente è addormentato durante un'operazione chirurgica. La curiosità è venuta anche a un uomo di Richmond, negli Stati Uniti, che ha dovuto affrontare il bisturi del chirurgo per una colonscopia. Prima di cadere nel sonno dell'anestesia, l'uomo ha acceso il telefonino e registrato tutto quello che veniva detto in sala operatoria. Così ha scoperto che l'anestesista Tiffany M. Ingham dire: "Dopo 5 minuti ho voluto dargli un po' di pugni" e poi "Ha la tubercolosi nel pene". Una volta sveglio e tornato a casa, l'uomo ha ascoltato la registrazione e ha deciso di denunciare i medici, ottenendo un risarcimento di mezzo milione di dollari.