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venerdì 26 giugno 2015

Immigrati, il vertice Ue verso il flop: "Non c’è l'accordo sulle quote"

Ue, immigrazione, il vertice. Donald Tusk: "Niente accordo sulle quote"




La questione immigrazione continua a dividere gli Stati europei. E l’accordo è ancora molto lontano, soprattutto per quanto riguarda le quote di migranti che ogni singolo Paese dovrà accogliere. Per questo il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue iniziato oggi è probabile che non deciderà nulla di rilevante. A dirlo è lo stesso presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, secondo cui “oggi non c’è consenso tra i Paesi membri sulle quote obbligatorie per i migranti”.

Il monito - Alla presenza del presidente della Bce Mario Draghi, del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, Tusk non ha usato mezzi termini. "Ci vorrà molto tempo per costruire un nuovo consenso sull’immigrazione – ha dichiarato – ma lo schema volontario non deve essere una scusa per non fare niente. La nostra priorità dovrebbe essere quella di contenere l’immigrazione illegale”. E ancora, insistendo sul principio della volontarietà, il presidente del Consiglio Ue ha detto di poter capire chi “vuole questo meccanismo, ma sarà credibile solo chi prenderà impegni precisi e significativi al massimo entro la fine di luglio, perché la solidarietà senza sacrifici è pura ipocrisia».

Gli ottimisti - Più positiva è stata invece la cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo cui “le proposte fatte dalla Commissione Ue vanno nella direzione giusta” e “adesso dobbiamo trovare una soluzione, il che significa più solidarietà e una decisa lotta contro le cause delle migrazioni”. “Ci sono rilevanti tensioni - ha poi aggiunto - fra i diversi Paesi e questo in Europa non possiamo permettercelo”. Cautela, ma anche ottimismo, espressi anche dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, convinto che l’Italia possa veder approvate al vertice Ue le nuove misure per la gestione dell’immigrazione. “Sono molto ottimista - ha ammesso - che l’Italia possa riuscire insieme a far sentire la propria voce. Quello che credo che sia importante è che finalmente questo tema non è più soltanto dell’Italia o del Mediterraneo, ma è un tema che riguarda davvero tutta l’Europa. Ora si tratta di vedere come sarà concluso l’accordo tra i Paesi membri e vediamo se possiamo essere soddisfatti alla fine".

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