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venerdì 30 dicembre 2016

Il guru: "L'Europa finirà nel 2017" Il nome, chi la manderà ko

Il politologo francese Dominique Moisi: "Se nel 2017 vincerà Marine Le Pen, l'Europa sarà finita"



Ora, l'analisi è di quelle da prender con le pinze, perchè viene sì da uno dei più autorevoli intellettuali di Francia, Dominique Moisi. Il quale però ammette di "non aver capito che Donald Trump poteva diventare presidente degli Stati Uniti". Moisi, che è intervistato dal quotidiano "Il Messaggero" nella sua casa in pieno centro a Parigi, deve però aver fatto tesoro di quanto accaduto dall'altra parte dell'oceano Atlantico appena un mese e mezzo fa. Perchè il punto focale della sua chiacchierata arriva quando guarda in casa propria, alle elezioni presidenziali francesi che si terranno nella primavera del 2017: "Il 2017 - spiega - sarà l'anno della Francia e le elezioni francesi l'evento politicamente più importante del Vecchio Continente. E se dovesse vincere Marine Le Pen, l'Europa sarà finita. Certo, ad oggi io non credo che vincerà lei. Anche se potrei sbagliarmi di nuovo".

Laura Boldrini candidata premier Retroscena: per chi scende in campo

Laura Boldrini candidata premier di Giuliano Pisapia



L'ipotesi viene definita dal Corriere della Sera come "più che una suggestione". E' quella che vedrebbe l'attuale presidente della Camera Laura Boldrini candidata premier. A lanciarla nell'agone politico vero e proprio sarebbe il "campo progressista" al quale ormai da mesi sta alacremente lavorando l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Il quale ha lasciato intendere di non voler correre in prima persona, ma di volersi ritagliare il ruolo di "king maker", ovvero di regista di una nuova forza politica che più da sinistra si alleerebbe al Pd alle prossime elezioni.

E nell'entourage dell'ex primo cittadino il nome che circola per le primarie di coalizione è proprio quello di Laura Boldrini, che dunque potrebbe sfidare Matteo Renzi per la leadership della sinistra in vista delle prossime elezioni politiche. Sempre stando al quotidiano di via Solferino, l'ipotesi avrebbe anche il favore dello stesso Renzi che, volendo una competizione vera in grado di richiamare l'attenzione e l'entusiasmo del popolo della sinistra vorrebbe proprio nomi come quello della presidente della camera da sfidare alle prossime primarie.

Renzi a casa senza stipendio ma... Sta per incassare un bel gruzzolo

Arriva l'anticipo del suo libro: Renzi incassa decine di migliaia di euro



Certo, problemi economici, nell'immediato, non ne avrebbe. Ma è vero che Matteo Renzi da tre settimane è "a spasso": senza lavoro, senza stipendio, senza un vitalizio. Lui stesso, su Facebook tra il serio e il faceto qualche giorno fa aveva scritto: "Torno semplice cittadino e non ho un paracadute". La moglie Agnese ha lo stipendio di maestra, che ora è l'unica fonte d'entrata famigliare.

Vero che a Renzi basterebbe schioccare le dita per trasformarsi in conferenziere e guadagnare (con l'eloquio che si ritrova) decine di migliaia di euro a discorso, sull'esempio di altri ex leader di governo come Bill Clinton e Tony Blair. Ma quelli, appunto, sono "ex" sul serio. Lui, almeno si augura, lo è solo di passaggio, momentaneamente. E questo non è certo il momento per andare in giro a tenere conferenze.

All'ex premier risulteranno, dunque, particolarmente graditi i soldi che a breve gli arriveranno quale anticipo per il libro in uscita a febbraio dalla casa editrice Feltrinelli. Il quotidiano Il Fatto parla di "diverse decine di migliaia di euro", alle quali poi si aggiungeranno gli introiti veri e propri una volta che il libro come ci si attende) inizierà a fare il botto nelle librerie. insomma, ce n'è per tirare almeno qualche mese, addirittura fino a primavera 2018, qualora le cose dovessero proprio andare storte.

giovedì 29 dicembre 2016

Diocesi di Aversa: L'augurio Video del Vescovo, Mons. Angelo Spinillo ai fedeli in prossimità del 2017

L'augurio del Vescovo, Mons. Angelo Spinillo ai fedeli in prossimità del 2017


a cura di Gaetano Daniele



Gli otto giorni della festa del Natale stanno trascorrendo in serena letizia: con il Natale tutta la divinità entra in comunione con l’umanità. Domenica 1° Gennaio 2017 celebriamo l’inizio del nuovo anno nel giorno della solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Il vangelo di Luca, ci invita a riflettere Mons. Angelo Spinillo,  ci parla della circoncisione di Gesù, dono di Dio all’umanità, ma ci parla anche dello stupore dei pastori, che tornano alle loro case narrando a tutti quanto hanno potuto vedere, e di Maria, che conserva tutto questo nel suo cuore”. L’augurio a tutti è di poter proseguire lungo il percorso intrapreso in questi giorni “conservando nel nostro cuore lo stupore per tutto il bene che abbiamo sentito annunziare. Che questo stupore possa continuare ad illuminare il nostro cammino anche nel nuovo anno, con una consapevolezza che ci viene data da san Paolo apostolo nella lettera ai Gàlati: non siamo più schiavi, ma liberi, perché Dio ci ha chiamati ad essere suoi figli”.

Le minacce ai poliziotti-eroi italiani: islam, parole atroci e inquietanti

Terrorismo, le minacce islamiche ai poliziotti-eroi: "Ora tocca a voi"



"Adesso tocca a voi". A meno di una settimana dalla morte di Anis Amri, il terrorista di Berlino, ecco arrivare in rete le minacce ai due poliziotti-eroi di Sesto San Giovanni e ai loro colleghi in divisa. Come sottolinea Il Giornale, il questore di Roma Niccolò D'Angelo ha già diffuso una circolare interna per raccomanda la "massima attenzione" per evitare l'eventualità di "azioni ritorsive" nei confronti di appartenenti alle forze dell'ordine.

Sulle bacheche delle pagine create per celebrare i due agenti Cristian Movio e Luca Scatà, i poliziotti che hanno ucciso l'attentatore tunisino, sono comparse minacce di presunti simpatizzanti dell'Isis e del terrorismo islamico. Il confine tra fiancheggiatori anche solo potenziali dei jihadisti e semplici millantatori è labile. Sempre il Giornale ricorda che dopo la morte del tunisino Amri, a Genova un senegalese aveva dato in escandescenze su un autobus a Genova. Fermato da due poliziotti, si era messo a inveire: "Vi metto una bomba, così sarà un buon Natale. I vostri figli pagheranno tutto. Poliziotti di m, buon Natale anche a voi. Mica solo i tunisini sanno fare quelle cose". E a Roma il sindacato dei vigili urbani Sulpl ha protestato con il sindaco Virginia Raggi in vista del Capodanno: posizionai in 23 varchi anti-tir per evitare una strage in stile mercatino di Berlino, gli agenti lamentano di essere "senza giubbotti anti-proiettile" e "senza la possibilità di sparare" contro un eventuale attentatore.

BECCATA Il malloppo Tulliani. Ecco i soldi (tanti) della casa: la frase inquietante di Fini

Il malloppo Tulliani. Ecco i soldi (tanti) della casa: la frase inquietante di Fini



Non finiscono mai i guai per Gianfranco Fini e lo scandalo dell'appartamento a Montecarlo. La sua compagna Elisabetta Tulliani sarebbe indagata per riciclaggio. La casa passata dalle proprietà immobiliari di Alleanza Nazionale per 400mila euro e poi rivenduta a 1,36 milioni di euro, avrebbe fruttato un discreto guadagno alla signora Tulliani e a suo fratello, dal cui conto sarebbero transitati i proventi della vendita per poi finire nelle disponibilità di sua sorella. Secondo quanto riporta il Fatto quotidiano, sul conto della Tulliani presso la Monte dei Paschi di Siena.

Sul conto della compagna dell'ex presidente della Camera risulterebbero due ingenti trasferimenti: uno datato il 24 novembre 2015 di 290mila euro, l'altro il 10 dicembre 2015 di 449mila euro. Oltre 700mila euro che a questo punto potrebbero essere restituiti alla Fondazione An, che sarebbe stata la legittima proprietaria di quell'immobile.

Da parte sua però Gianfranco Fini continua a non saperne nulla. O almeno quando dal Fatto quotidiano gli hanno chiesto dei soldi sul conto della sua fidanzata, lui ha ruisposto: "A me non risulta". Le informazioni però sarebbero contenute nelle carte dell'inchiesta Corallo: "Non ne sono a conoscenza. E non sono abituato a commentare ciò che non conosco". Nulla da fare, Fini è irremovibile e anzi quasi scarica l'intero clan Tulliani: "Se la vedranno loro e la magistratura. Cosa c'entro io?".

Gentiloni, confessione finale sulla Boschi: "Perché nel governo c'è ancora lei"

Gentiloni, la confessione finale sulla Boschi Leggi



Paolo Gentiloni ormai non fa neanche più nulla per nascondere quanto il suo governo sia una sostanziale fotocopia dell'esecutivo di Matteo Renzi, nonostante la sonora sconfitta al referendum costituzionale che ha mandato a casa, per ora, solo l'ex premier. Alla conferenza stampa di fine anno con la stampa italiana, il presidente del Consiglio ha anzi rivendicato la scelta, giustificata con il bisogno di "continuità sul piano politico".

I dubbi, tanti, di certo rimangono. A cominciare dalla presenza nella compagine di governo di Maria Elena Boschi, promossa da ministro delle Riforme a sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Una scelta rivendicata da Gentiloni che se n'è assunto tutta la paternità: "La proposta di riforma costituzionale è del governo e non di questo o quel ministro, anche se Boschi ha avuto un ruolo di spicco. Boschi è una risorsa molto utile e di qualità e, che si creda o no, le ho chiesto io di ricoprire il ruolo di sottosegretario e credo che sappia farlo bene".

Cosa facevano ai loro clienti (famosi): le sorelline erotiche senza limiti

Le sorelline erotiche: cosa facevano ai loro clienti (molto famosi)



Le chiamavano le "Kardashian del Canada", ora sono in carcere: grossi guai per le sorelle Kiran e Jyoti Matharoo, esplosive star di Instagram finite in manette con l'accusa di ricatto e truffa a sfondo sessuale. Le due ragazze sono state arrestate a Lagos, in Nigeria, dove avrebbero cercato di incastrare il miliardario locale Femi Otedola e altri uomini ricchi e famosi in Africa attraverso il sito web NaijaGistLive.com e vari account social. 

Garlasco, lo scienziato che salva Stasi "Sapete cosa ho scoperto sul delitto?"

Pasquale Linarello, il biologo che può salvare Alberto Stasi: "Le mie scoperte su quel dna trascurato"



Pasquale Linarello è il biologo forense che ha riscontrato la perfetta compatibilità del Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi con quello del nuovo indagato per l'omicidio di Garlasco: Andrea Sempio. Calabrese di origine, ufficiale del Ris dal '99 al 2002, attualmente dirige la sezione di Genetica forense del laboratorio "Genoma" di Milano.

"Ho confrontato i dati relativi alla perizia sulle unghie della vittima, che erano stati trascurati, con il profilo genetico che era stato estrapolato da un altro laboratorio. Un'agenzia investigativa milanese voleva infatti che eseguissi una comparazione con un profilo raccolto dal cucchiaino e dalla bottiglietta che un altro laboratorio aveva già analizzato. I due profili del cromosoma Y sono identici". Questo è ciò che il dottor Linarello ha dichiarato in un'intervista a Il Giorno. E ancora: "Devo precisare che il cromosoma Y non consente di individuare un singolo soggetto, bensì la linea maschile di una famiglia. A questo punto gli avvocati Giarda e Bocellari, i legali della famiglia di Alberto Stasi, mi hanno conferito un incarico formale comunicandomi che un profilo apparteneva a un nuovo soggetto".

In molti hanno espresso perplessità nei confronti di questo risultato, come il generale Garofano, ex comandante del Ris, e soprattutto i genitori di Chiara. "Quello che posso dire - ribatte Linarello - è che mi sono basato su dati grezzi e ho lavorato su quelli. In altre parole ho lavorato sui dati di partenza e il profilo ottenuto dalle unghie di Chiara Poggi è identico a quello ottenuto dal cucchiaino e dalla bottiglietta. Non è un dato conclusivo, ma il punto di partenza di un'attività d'indagine che andrà estesa e assolutamente integrata con altri elementi". 

"Il burqa alla Madonna perché..." Il delirio del prete filo-musulmano

Il parroco: "Ecco perchè ho messo il burqa alla Madonna"



Giuseppe arabo e la Madonna con il burqa. La storia del presepe della chiesa di Sant'Anna di Potenza, con tanto di foto inequivocabili, ha fatto il giro dei siti e dei giornali d'Italia. Artefice della "magata" il parroco, don Franco Corbo, di 75 anni. Il quotidiano Il Giornale è andato a scovarlo, chiedendogli motivo di tale originalità.

Lui non s'è scomposto: "Nessun sacrilegio, anzi la volontà da parte mia di ribadire come la religione possa e debba rappresentare uno strumento di dialogo con le altre fedi e con tutte le etnie distrutte o ridotte in miseria dall'egoismo della società occidentale". Alla domanda si dica sul serio, il don risponde serafico: "Con questa logica di "chiusura" migratoria Gesù oggi non potrebbe mai arrivare da noi, resterebbe in Palestina".

Qualcosa sfugge evidentemente al parroco di Sant'Anna. Gesù, duemila e rotti anni fa, nacque, visse e morì in Palestina. Neanche provò a venire in Europa: i romani lo fecero fuori per interposta persona lì sul posto. E il luogo dove nacque, oggi è occupato dagli arabi.

"Li paga per andare a votare prima" L'accusa (pazzesca) al Pd di Renzi

Elezioni anticipate, uno scivolo da 50mila euro per salvare il vitalizio



Andare a votare subito. Adesso. In primavera. Entro l'estate. In tv e sui giornali, politici tutti pronti a riempirsi la bocca con belle intenzione "per ridare voce agli italiani". Già. Peccato, però, che si andasse a votare prima dell'estate 2017, e in ogni caso prima della metà di settembre, il vitalizio degli onorevoli parlamentari verrebbe cancellato. E allora, come fare, per salvare capra e cavoli? L'idea che circola in ambienti parlamentari (che qualcuno attribuisce al Pd mentre dal Nazareno si affrettano a negare che il partito stia lavorando alla cosa) è quella di un rimborso che andrebbe a sostituire la pensione evaporata per quanti siedono per la prima volta in parlamento, qualora si andasse a elezioni anticipate. Secondo quanto riporta il giorno riprendendo alcune denunce dei 5 Stelle, potrebbe trattarsi di una buonuscita, di una sorta di "scivolo" intorno ai 50mila euro.

Una ipotesi che non ha alcun precedente nella storia della Repubblica. E che sarebbe davvero difficile riuscire a far passare in qualsivoglia modo, visto il clima avvelenato che persiste contro la politica anche dopo il referendum. Ma quando, appunto, si parla di politici, mai dire mai o impossibile.

Esclusiva / Il prete, il sesso e le orge in chiesa: saltano fuori anche i nomi dei Papi

Sesso e orge in chiesa, i dvd porno del parroco salvati con i nomi dei Papi



Video porno amatoriali girati anche in canonica, sesso estremo, violenze e orge: ore e ore a luci rosse, tutto conservato in decine di dvd etichettati con i nomi dei Papi. È l'ultima sconcertante scoperta dei carabinieri che stanno indagando su don Andrea Contin, il parroco della chiesa di San Lazzaro a Padova accusato di favoreggiamento della prostituzione e violenza privata e attualmente ospitato in una comunità fuori dal Veneto, forse all'estero.

Prima di Natale una perquisizione nell'abitazione del sacerdote aveva portato alla luce, in una stanza chiusa a chiave, oggetti per giochi sessuali come manette, collari in pelle, fruste, stivaloni con i tacchi a spillo e una videocamera per riprendere gli incontri sessuali. A denunciare il parroco una donna rumena con cui il sacerdote avrebbe avuto una lunga relazione è che ora lo avrebbe accusato di averla costretta a rapporti sessuali anche con altri uomini.

Sottosegretari e viceministri: i nomi Il "pizzino" di Gentiloni agli italiani

Sottosegretari e viceministri: tutti i nomi. Gentiloni, il messaggio nascosto



La partita sui sottosegretari e viceministri è praticamente chiusa. Il premier Paolo Gentiloni giovedì nel consiglio dei ministri convocato alle 9.30 presenterà la squadra di governo, di cui non dovrebbe far parte Ala di Denis Verdini. Il condizionale è d'obbligo finché non ci sarà l'ufficialità, anche se viene spiegato da fonti di maggioranza, che grossi colpi di scena non dovrebbero esserci, visto che "sarà largamente confermata la pianta che c'è". Insomma a parte qualche ultimo ritocco e qualche spostamento nei ministeri, sottosegretari e viceministri dell'esecutivo di Matteo Renzi dovrebbero essere quasi tutti riconfermati. 

Una posizione indigesta per il partito di Verdini che ha come conseguenza la rinuncia di Enrico Zanetti, viceministro di Scelta civica, tra i "rinnovati" dell'attuale esecutivo. "Non sono disponibile alla mia conferma quale viceministro al Mef - annuncia Zanetti - all'antipolitica delle conferme in blocco a prescindere, dei governi fotocopia dove l'unico che ha il coraggio di fare un passo indietro è Matteo Renzi, preferiamo la politica". Secondo il segretario di Sc da Gentiloni non è arrivato "nessun chiarimento politico" sulla "nostra piena partecipazione alla maggioranza di governo". Un "atteggiamento incomprensibile", dice Zanetti che lo ha portato ad uscire dalla squadra. 

Secondo le prime indiscrezioni quindi a essere rinforzato sarà il ministero dell'Istruzione con l'ingresso di Marco Rossi Doria, maestro di strada, o della deputata Silvia Fregolent. Claudio Amendola, sottosegretario agli Esteri, potrebbe diventare vice di Angelino Alfano. Scambio di dicastero per Filippo Bubbico (Pd) e Gioacchino Alfano (Ncd), l'uno passerebbe alla Difesa e l'altro all'Interno. Davide Faraone dovrebbe invece traslocare al ministero dei Trasporti. Confermati Sandro Gozi (Affari Europei), Antonello Giacomelli (Comunicazioni), Riccardo Nencini (Infrastrutture), Gennaro Migliore (Giustizia). Ancora incerta la casella della delega ai Servizi che potrebbe rimanere nelle mani di Gentiloni o essere affidata a Emanuele Fiano. Da coprire anche i due posti da sottosegretario alla presidenza del Consiglio lasciati vacanti da Tommaso Nannicini, che entrerà a far parte del Pd, e da Luca Lotti.

Nessun posto quindi è stato riservato alla costola di Forza Italia, che resta quindi fuori anche da questa tornata, non portando a casa alcuna legittimazione politica, così come era stata richiesta a più voce dagli stessi fedelissimi di Verdini. Gentiloni ha deciso di seguire la strada dell’unità del partito. Il metodo Mattarella quindi, anche in questa occasione, ha fatto da faro per sciogliere un nodo più che spinoso. I primi a osteggiare l’ingresso di Ala nel governo a guida Pd erano stati proprio i membri della minoranza Dem. Ora serve compattezza, viene spiegato, soprattutto in un momento in cui si stanno gettando le basi per la rinascita del Partito democratico. La prospettiva comunque resta quella delle elezioni al massimo a giugno e in questo periodo il governo Gentiloni non ha bisogno del fattivo contributo di Ala.

Mps prestava i soldi a questi ricchi, loro non li ridavano: chi sono / Foto

Da De Benedetti alla Marcegaglia: Mps prestava i soldi ai ricchi


di Nino Sunseri


Emma Marcegaglia 

Carlo De Benedetti

Don Luigi Verzè

Giuseppe Garibaldi


Fra i debitori che non hanno onorato i debiti verso il Montepaschi c'è anche Giuseppe Garibaldi. Incidenti che capitano alla banca più antica del mondo. Evidentemente anche in tempi non sospetti, a Siena sentivano il fascino della camicia rossa. Ma soprattutto rivelavano una certa reverenza nei confronti dei poteri forti. Preferibilmente in odore di massoneria.

Nell'archivio della banca c'è questa lettera dell'Eroe dei Due Mondi: «Signor Esattore mi trovo nell'impossibilità di pagare le tasse. Lo farò appena possibile». Correva l'anno 1863 e non sapremo mai il destino di quel debito.

C'è anche da dire che a Siena avevano una certa dimestichezza con i protagonisti del Risorgimento. Fra il 1928 e il 1932, infatti, la banca era entrata in possesso della tenuta di Fontanafredda che Vittorio Emanuele II aveva regalato alla Bella Rosina. Gli eredi se l'erano fatta espropriare per un debito non pagato. Un npl (non performing loans) in versione reale. Giuseppe Garibaldi e i nipoti della moglie del Re che non poteva diventare Regina. A Siena sono sempre stati molto trasversali nella scelta dei loro clienti. E anche le sofferenze rifiutano il monocolore. Così fra i clienti che non hanno rimborsato figurano la Sorgenia della famiglia De Benedetti e Don Verzè che, grazie anche all'amicizia con Silvio Berlusconi aveva fondato l'ospedale San Raffaele portandolo anche al dissesto con un buco di duecento milioni. Dagli archivi risultava anche, almeno fino all'anno scorso, una fidejussione di 8,3 milioni che il Cavaliere aveva rilasciato a favore di Antonella Costanza, la prima moglie del fratello Paolo. La signora aveva acquistato, per nove milioni, una villa da sogno in Costa Azzurra e poi aveva dimenticato di pagarla. A Siena, però, conoscevano bene la famiglia Berlusconi e si fidavano. Erano stati i primi a credere nella capacità imprenditoriali di Silvio e non se n'erano certo pentiti.

Non altrettanto bene però, sono andate le cose con il gruppo che fa capo a Carlo De Benedetti, l'eterno rivale del Cavaliere. Sorgenia, il gruppo elettrico guidato da Rodolfo, primogenito dell'Ingegnere, ha lasciato un buco da 600 milioni. Le banche hanno trasformato i debiti in azioni. Ora sperano di trovare un compratore. Il cuore di Sorgenia è rappresentato da Tirrenia Power le cui centrali sono localizzate in gran parte fra la Liguria e l'Italia centrale. Naturale che Mps fosse in prima linea nel sostenere l'investimento e oggi a dover contabilizzare le perdite.

Ma i problemi di Mps non si fermano alla Toscana e zone circostanti. La forte presenza in Lombardia attraverso la Banca Agricola Mantovana ovviamente l'ha portata in stretti rapporti d'affari con il gruppo Marcegaglia che ha sede da quelle parti. Fra l'altro Steno, fondatore dell'azienda siderurgica, era stato uno dei soci della Bam che aveva favorito l'ingresso di Siena. Tutto bene fino a quando al timone è rimasto il vecchio. Poi è toccato ai figli Antonio ed Emma. Complice la crisi economica, hanno accumulato un'esposizione di 1,6 miliardi che le banche hanno dovuto ristrutturare aggiungendo altri 500 milioni.

Ma a parte questi nomi eccellenti chi sono gli altri debitori che hanno mandato in crisi la banca più antica del mondo? La ricerca non è facile. Il gruppo dei piccoli azionisti del Monte guidato da Maria Alberta Cambi (Associazione del Buongoverno) ha cercato l'identità delle insolvenze. I dirigenti della banca si sono rifiutati di rispondere schermandosi con le regole della privacy. Qualcosa, però, hanno detto. Non i nomi ma almeno la composizione.

Viene fuori che il 70% delle insolvenze è concentrato tra i clienti che hanno ottenuto finanziamenti per più di 500mila euro. In totale si tratta di 9.300 posizioni e il tasso di insolvenza cresce all'aumentare del finanziamento. La percentuale maggiore dei cattivi pagatori (32,4%) si trova fra quanti hanno ottenuto più di tre milioni di euro. Ovviamente un tasso di mortalità così elevato sulle posizioni più importanti apre molti interrogativi sulla gestione. Anche perché la gran parte dei problemi nasce dopo l'acquisizione di Antonveneta. Prestiti concessi nel 2008 che finiscono a sofferenza nel 2014. Certo sono gli anni della grande crisi. Ma non solo. La scansione dei tempi dice anche un'altra cosa: Mussari e Vigni hanno concesso i crediti. Profumo e Viola hanno dovuto prendere atto che erano diventati fuffa.

mercoledì 28 dicembre 2016

Colpaccio di Carlo Conti a Sanremo Super Big all'Ariston: chi acchiappa

Tiziano Ferro super ospite a Sanremo 2017



Annunciato il primo superospite della prossima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, dal 7 all’11 febbraio in diretta su Rai1. E’ Tiziano Ferro, che tornerà a calcare il palcoscenico del Teatro Ariston dopo la straordinaria esibizione del 2015 che ottenne una lunga “standing ovation”.

“Sono felicissimo che Tiziano torni a Sanremo per la seconda volta dopo la bellissima performance che fece due anni fa, al mio primo festival. In quell’edizione, fu lui il primo grande ospite ad esibirsi sul palco dell’Ariston”, dice il direttore artistico e conduttore Carlo Conti, per il terzo anno alla guida della kermesse e al lavoro, in queste settimane, per comporre il cast. Tiziano Ferro si esibirà nella prima serata del festival, martedì 7 febbraio, ed è solo il primo di una serie di superospiti che i telespettatori potranno apprezzare durante le 5 giornate dell’edizione 2017.

Delitto di Garlasco: "Non l'ho uccisa..." La frase del nuovo indagato Sempio

Delitto di Garlasco, come si giustificò Sempio nel 2008



Andrea Sempio, il nuovo indagato per l'omicidio di Garlasco, poco dopo l'omicidio di Chiara Poggi aveva allontanato i sospetti che lo sfioravano giustificandosi con la sua età: nel 2007 infatti aveva solo 19 anni mentre Chiara ne aveva 26, e in questo modo aveva deviato le ipotesi sul suo conto. "Escludo categoricamente di averla frequentata vista la nostra differente età. Non abbiamo mai avuto amici in comune. La conoscevo solo perché ero amico del fratello Marco". Sempio dichiarava questo nel 2008, e portava inoltre come prova uno scontrino di un parchimetro di Vigevano: "13 agosto 2007, ore 11.18", questa la data sul pezzo di carta, e a quell'ora Chiara Poggi era stata già uccisa. Già, perché Sempio era già finito nel mirino degli investigatori, che sospettavano che potesse avere qualcosa a che fare con l'omicidio. Magari per motivi passionali. Quei motivi che aveva respinto spiegando che la differenza anagrafica era troppa.

Secondo Il Giorno, in quella seduta d'interrogatorio, il ragazzo - che è tuttora uno dei migliori amici di Marco Poggi, il fratello della vittima-, ricostruì ciò che fece pomeriggio nel giorno dell'omicidio. "Il 13 agosto 2007 ricordo di aver aspettato mia madre che era andata a fare la spesa e verso le 10 mi sono recato in Vigevano, con l’unica macchina a disposizione della mia famiglia, per andare alla libreria che si trova in piazza Ducale. Ricordo di aver parcheggiato prima della piazza Ducale. Ho conservato lo scontrino del parcheggio, che vi consegno. Giunto alla libreria l’ho trovata chiusa. Verso le 15 circa, sempre insieme a mio padre, siamo ritornati presso la nostra abitazione; nel transitare per via Pavia, giunti all'altezza di via Pascoli, notavo la presenza di un’ambulanza e delle persone".

Il giovane venne convocato dai carabinieri per alcune chiamate fatte a casa Poggi, partite dal suo cellulare il 4, il 7 e l'8 agosto. E ora sorgono diversi dubbi su queste chiamate, visto che l'amico Marco era partito il 5 con i genitori per le vacanze. "Non ricordo il giorno in cui Marco mi diede la notizia della partenza". Per questo motivo Sempio avrebbe chiamato fino a che Chiara non rispose e gli spiegò la situazione.

Il dramma della campionessa italiana "Sto morendo, nessuno mi aiuta / Guarda

Sicari, dalle Olimpiadi alla paralisi in ospedale: "Aiutatemi, sto morendo"



Ieri atleta azzurra, oggi bloccata su di un letto d'ospedale, senza cure, vicina alla morte. Questa è la triste storia di Vincenza Sicari, 37 anni, che nel 2008 aveva raggiunto il picco della sua carriera, classificandosi 29esima nella maratona delle Olimpiadi di Pechino. Oggi, purtroppo, la sua vita è molto diversa. Come racconta il Tempo, Vincenza è su un letto dell'ospedale Sant'Andrea a Roma, senza possibilità di guarigione. Tutto è iniziato nel 2013 quando l'atleta ha cominciato ad accusare affaticamento muscolare, febbri spossanti e frequenti formicolii: i sintomi di un tumore al timo. Il lungo calvario è iniziato proprio dall'operazione per rimuovere il brutto male che è stato seguito da una polmonite e che l'ha portata, in seguito, ad essere paralizzata dal tronco in giù. A Milano, dal professor Mariani è arrivata una terribile sentenza: si tratta di un problema neuromuscolare del quale non si conoscono le cause. Niente diagnosi, niente cura.

Quello di Vincenza oggi è un grido di aiuto, un aiuto per la sua lotta continua, per la sua maratona più difficile, quella per la sopravvivenza: "Ho una mutazione genetica che sembrerebbe il primo caso in Italia, secondo quanto emerge dalle biopsie ma nessuno fa niente per curarmi. Ho 37 anni, sono ridotta a pesare 30 chili e non mi muovo più. [...] Spero che qualcuno dall'alto si renda conto di quello che sta succedendo e prenda in mano questa situazione. [...] Io voglio solamente ripetere gli esami, poi se qualcuno ha sbagliato in passato se la vedrà con gli avvocati. Sono sicura di non avere una malattia rara, questa è l'unica cosa che mi dà la forza di andare avanti". Vincenza, nonostante lo sconforto, non è sola: sono tantissime le iniziative per raccogliere fondi ogni anno, lo stesso presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha preso a cuore la vicenda, così come la Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) e l'onorevole Matteo dell'Osso del Movimento 5 Stelle, affetto da sclerosi multipla. Ora si aspetta solo pazientemente che la domanda di Vincenza di essere trasferita al Policlinico di Tor vergata, per poter ripetere gli esami, venga accolta. 

Poletti, la gaffe gli costa la carriera? La scelta "terminale" sul suo futuro

Gentiloni "commissaria" Poletti: Nannicini sottosegretario al Welfare?



Si attendono le (lentissime) nomine dei sottosegretari del governo Gentiloni, 44-45 caselle che, forse, verranno riempite giovedì. E altrettanto forse, Denis Verdini la spunterà, ottenendo quegli incarichi che sono una pregiudiziale per l'appoggio di Ala al governo. Ma il punto, qui, è un altro. Il punto ha un nome e cognome: Giuliano Poletti, il ministro del Lavoro protagonista della scintillante gaffe sui giovani, il titolare del dicastero che si è rallegrato del fatto che i ragazzi italiani fuggano all'estero. Un disastro, quello di Poletti.

Un disastro al quale Paolo Gentiloni pensa di rimediare proprio con questo giro di nomine: il premier starebbe pensando di spostare il sottosegretario Tommaso Nannicini dalla presidenza del Consiglio al Welfare. Una mossa che, come sottolinea La Stampa, corrisponde a una sorta di "commissariamento" di Poletti. Una scelta che sarebbe dovuta tanto alla gaffe del ministro quanto al fatto che Gentiloni vorrebbe mettere in sicurezza il Jobs Act. Inoltre, su Poletti pende la mozione di sfiducia presentata da M5s, Lega Nord e sottoscritta da Sinistra italiana, una mozione di fiducia che potrebbe essere votata anche dalla minoranza Pd, rendendo Poletti sempre più a rischio e scricchiolante.

Interrogato il braccio destro di Renzi Due ore davanti ai pm: cos'ha detto

Luca Lotti, il ministro dello Sport interrogato a Roma dai pm



Si è concluso a Roma l’interrogatorio, condotto dai magistrati della Capitale, del ministro dello Sport, Luca Lotti, indagato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti della Consip. Rispondendo alle domande del pm, Mario Palazzi, il ministro, a quanto si apprende, avrebbe negato di essere a conoscenza delle indagini e, quindi, non avrebbe in alcun modo potuto rivelare circostanze sull’inchiesta. Lotti avrebbe, inoltre, affermato di "non frequentare" l’amministratore delegato della Consip, Luigi Marroni, che, già sentito dai magistrati come persona informata dei fatti, avrebbe fatto il nome del ministro. Lotti avrebbe precisato di aver visto Marroni "solo due volte nell’ultimo anno".

Pensioni, il dramma del 2017: quanti soldi ti ruberanno ancora

Pensioni, salta la rivalutazione anche nel 2017



Un recente decreto dal ministero dell'Economia ha stabilito sia il tasso definitivo di adeguamento all'inflazione delle pensioni erogate nel 2016 sia il tasso provvisorio da applicare dal prossimo 1 gennaio. Entrambi i valori sono pari a zero: la deflazione ha annullato, per il secondo anno di seguito, ogni centesimo di aumento per assegni e trattamenti previdenziali. Come l'anno scorso, le pensioni non subiranno nessuna positiva variazione. Le brutte notizie purtroppo non sono finite qui: a causa dell'andamento dell'inflazione del 2015, che ha registrato un saldo negativo dello 0,1 per cento, dal prossimo gennaio si attuerà un taglio tra i 16 e i 20 euro per chi incassa pensioni lorde mensili tra 1.400 e 3 mila euro.

Non bisogna però dimenticare che, in ogni caso, anche nel 2017 avrebbero continuato a valere le fasce di perequazione delle pensioni introdotte nel 2013, dopo la sentenza sui rimborsi della Corte Costituzionale, e quindi la conseguente previsione dell'adeguamento pieno delle pensioni fino a tre volte il trattamento minimo. Ma, almeno per il 2017, niente si muoverà.

Renzi lavora alla nuova squadra Chi fa fuori e chi si tiene: i nomi

Matteo Renzi lavora alla nuova segreteria del Pd: i nomi dei papabili



"Un partito molto rinnovato in grado di parlare al Paese ed estraneo alle polemiche di Palazzo". E' il Pd al quale sta lavorando Matteo Renzi. Il luogo in cui elaborare la strategia per quelle elezioni che l'ex premier ancora spera si tengano prima della naturale scadenza della legislatura. Cambiare, dunque, ma non tutto. Come riporta Il Corriere della Sera, due nomi su tutti resteranno: quelli di Lorenzo Guerini e Matteo Orfini. E anche Deborah Serracchiani dovrebbe essere della partita, nella prossima segreteria.

I nomi nuovi che il leader ha in mente dovrebbero comprendere quello di Maurizio Martina, che sancirebbe l'intesa con la cosiddetta "sinistra per il sì", che non per caso è stata premiata anche nella formazione del governo Gentiloni con Valeria Fedeli e Anna Finocchiaro entrate a Palazzo Chigi. Un altro che ci sarà è Graziano Delrio, con quale i rapporti sono stati recuperati per dimostrare che i renziani non sono solo quelli del "Giglio Magico". Tra i papabili potrebbe esserci un clamoroso ritorno di Pierluigi bersani. E poi nomi come quelli del sottosegretario Tommaso Nannicini, sindaci come Giuseppe Falcomatà (Reggio calabria) e Ciro Bonaiuto (Ercolano). Quello di Bari, Antonio Decaro, potrebbe entrare nel ruolo dell'anti-Emiliano.

martedì 27 dicembre 2016

Monte dei Paschi di Siena, l'ultima bomba da 8,8 miliardi: perché ora rischia di saltare l'Italia

MPS, l'aumento di capitale schizza a 8,8 miliardi: una bomba per lo Stato

di Sandro Iacometti



La trappola Mps inizia a prendere forma. Ancora prima che gli italiani siano riusciti a digerire il panettone, da Berlino è partita una raffica di avvertimenti sulla fattibilità dell’operazione, almeno come ce l’ha raccontata il governo, mentre da alcune indiscrezioni è trapelato che la Bce avrebbe rilanciato sull’aumento, chiedendo non più 5, ma ben 8,8 miliardi di euro di risorse aggiuntive, quasi il doppio.

Alla faccia dei contatti continui tra Palazzo Chigi e le autorità europee, i segnali che arrivano da oltre confine sono tutt’altro che rassicuranti. Anzi, lasciano presagire il classico bagno di sangue per risparmiatori e contribuenti che molti avevano paventato. La bomba innescata dall’Eurotower, su cui sarebbe interessante capire quanto sapeva il governo, è contenuta in una missiva che, secondo il Sole 24 Ore, sarebbe stata recapitata ieri pomeriggio a Siena. Nel testo, senza battere ciglio, la vigilanza di Francoforte spiega che l’ammontare del fabbisogno di capitale dell’istituto è stato rivisto non alla luce delle ultime perdite, come sarebbe stato più comprensibile, ma sulla base dei risultati degli stress test di luglio ricalcolati tenendo conto del trattamento a suo tempo riservato alle banche greche. L’esito della correzione, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano, è un conto da 8,8 miliardi complessivi, di cui 4,5 a carico dello Stato e 4,3 a carico degli obbligazionisti. Di quest’ultimi, però, 2 sarebbero rimborsabili dallo Stato.

A rendere il quadro più inquietante ci hanno pensato ieri i tedeschi, sottolineando che l’intervento immediato dello Stato, seppure nell’ambito della direttiva europea Brrd (quella sul bail in), non è così pacifico come crediamo in Italia. «Per le misure decise dal governo», ha spiegato il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann in un’intervista che uscirà oggi sulla Bild, «le banche devono essere finanziariamente sane a livello core». Ovvero, «i fondi statali non possono essere usati per coprire perdite già previste», ma sono «l’ultima risorsa per tutelare i contribuenti e dare responsabilità agli investitori». Secondo il numero uno della Banca centrale tedesca, che è anche membro del board della Bce, il rischio è che ci siano forti turbolenze. Per questo il salvataggio di Mps «deve essere attentamente esaminato».

A stretto giro è arrivato anche il parere, ancora più duro, di Isabel Schnabel, docente di economia dei mercati finanziari all’Università di Bonn nonché componente del Sachverstaendigenrat, il Consiglio di esperti economici della Germania, i cosiddetti «Cinque saggi». Ebbene, secondo la guru tedesca delle regole finanziarie, «visti i problemi profondi di Mps ci si può chiedere se una ricapitalizzazione precauzionale sia realmente appropriata». L’alternativa sul piatto, ha lasciato intendere la Schnabel in un colloquio con l’Ansa, è dichiarare fallimento. «Le banche insolventi devono essere chiuse e quelle vitali devono essere ricapitalizzate», ha spiegato, «le autorità di vigilanza dovrebbero verificare attentamente se Mps non debba essere liquidata gradualmente. In caso contrario, il denaro dei contribuenti potrebbe essere sprecato». In ogni caso, «qualsiasi soluzione deve rispettare le regole della direttiva Brrd, tra cui il bail in dei creditori». In quest’ottica, compensazioni per i piccoli investitori, come ipotizza il governo, «dovrebbero essere prese in considerazione solo se vi è una chiara evidenza» di vendita ingannevole (misselling). Perché significa trasferire denaro dai contribuenti agli obbligazionisti. «E molti di questi», ha concluso, «sembrano essere abbastanza ricchi. Il che è problematico dal punto di vista distributivo».

Chiara Poggi, la madre sotto choc: le parole disperate sul neo-indagato

Delitto di Garlasco, la madre di Chiara Poggi: "Sono amareggiata. Se penso che Andrea Sempio sia colpevole...?"



Caso riaperto. Per il delitto di Garlasco, ora, si indaga su Andrea Sempio, un amico di Chiara Poggi contro il quale depongono diversi indizi. Una svolta clamorosa, che rischia di salvare Alberto Stasi, già condannato in via definitiva. Una svolta clamorosa che turba ulteriormente la travagliata esistenza della famiglia Poggi. E non lo nasconde, Rita, la madre di Chiara, che intercettata da Il Giorno afferma: "Quello che posso dire è che in questi giorni abbiamo avuto tanta solidarietà da tante persone". E ancora: "Gli ultimi avvenimenti mi hanno provocato amarezza, una grande amarezza. Sono molto amareggiata. Dunque, quando le viene chiesto se pensa che Sempio sia colpevole, risponde: "Non voglio parlare di cose investigative. C'è una sentenza definitiva. L'ho detto tante volte: per noi vale la sentenza della Cassazione". Le parole di una madre che, probabilmente, pensava di poter provare a superare, per quanto possibile, l'orribile pagina della vita che ha visto sua figlia uccisa. Le parole di una madre che, ora, potrebbe dover fare i conti con un altro processo e una verità differente.

Tre, due uno, via: calciomercato, ecco tutti gli obiettivi delle big italiane

Tre, due uno, via: calciomercato, ecco tutti gli obiettivi delle big italiane



Mentre i calciatori di Serie A si godono le vacanze natalizie in giro per il Mondo, per i direttori sportivi solo pochi giorni di pausa perchè dal 1 gennaio si apre ufficialmente il mercato e ci sarà da lavorare. Più o meno tutte le big del nostro calcio hanno bisogno di rinforzi, ma anche di sfoltire le rose che in alcuni casi sono un pò troppo lunghe per squadre che non giocano le coppe europee.

Reduce dalla sconfitta nella finale di Supercoppa contro il Milan a Doha, la Juventus punterà a rinforzare un centrocampo che fino ad ora ha funzionato a singhiozzo. I bianconeri hanno dalla scorsa estate un accordo con Axel Witsel, in scadenza di contratto con lo Zenit San Pietroburgo a giugno, ma proveranno in tutti i modi ad anticipare lo sbarco del belga a Torino di sei mesi. Juve che nel frattempo lavora già in ottica futura, con l’Atalanta sono già state messe le basi per l’approdo in bianconero nel 2018 del giovane difensore Mattia Caldara. Ai nerazzurri potrebbe nel frattempo finire in prestito Rolando Mandragora, reduce da un lungo infortunio. Chi ha già piazzato un colpo è il Napoli: il presidente Aurelio De Laurentiis ha ufficializzato ieri l’acquisto di Leonardo Pavoletti dal Genoa. L’attaccante sarà sottoposto a visite mediche accurate, visti i recenti problemi fisici, prima di mettere nero su bianco sul contratto. Con l’arrivo di Pavoletti, Maurizio Sarri avrà finalmente a disposizione un centravanti vero anche se attualmente appare difficile strappare una maglia da titolare a Dries Mertens. In uscita Manolo Gabbiadini, destinazione Bundesliga o Premier League. Napoli che deve stare attento anche alle sirene che arrivano dall’estero per Ghoulam, entrato nell’orbita del Real Madrid per la prossima stagione.

Non resterà certo a guardare la Roma, costretta a fare a meno per almeno un mese di Mohamed Salah impegnato in Coppa d’Africa. Il ds Massara da tempo ha messo gli occhi sul Papu Gomez. L’attaccante argentino è considerato incedibile dall’Atalanta, anche se il presidente Antonio Percassi non ha chiuso del tutto la porta se il giocatore dovesse chiedere di andare via. L’alternativa è El Ghazy dell’Ajax, giovane di belle speranze. Roma che proverà a cedere Manuel Iturbe, su cui ci sono Torino e Genoa. Proprio con i rossoblu del presidente Enrico Preziosi è molto avanzata la trattativa per il centrocampista venezuelano Tomas Rincon. Restando nella Capitale, dalla Spagna si parla di una Lazio interessata all’attaccante del Real Madrid Mariano Diaz. 

E a Milano che succede? In casa Milan sarà ancora un mercato da sviluppare sull’asse con la Cina, con il vicepresidente Adriano Galliani al momento impegnato a ’blindarè i pezzi pregiati e a sfoltire la rosa. Quasi fatta per il rinnovo di Suso, toccherà poi a Jack Bonaventura. I rossoneri devono capire le intenzioni di Carlos Bacca, il colombiano sembra essere sempre più un pesce fuor d’acqua e a gennaio potrebbe ’esserè sacrificato. D’altronde non mancano le offerte, soprattutto dalla Premier. In uscita anche Luiz Adriano, destinato allo Spartak. È Milan Badelj l’obiettivo dell’Inter per gennaio, i nerazzurri potrebbe mettere sul piatto con la Fiorentina l’attaccante Stephan Jovetic. Alternativa è il 29enne brasiliano Lucas Leiva, in scadenza a giugno con il Liverpool e che potrebbe partire a cifre non impossibili. Fra i possibili partenti Gabigol, fino ad ora autentico oggetto misterioso.

Irving e LeBron sempre più forti: godono i Cavs, Warriors schiantati anche a Natale

Irving e LeBron sempre più forti: Warriors schiantati anche a Natale



Senza giocatori italiani impegnati è stata però una notte di Natale di grande spettacolo nella Nba. Un canestro sulla sirena di Kyrie Irving ha regalato ai Cleveland Cavs la vittoria per 109-108 sui Golden State Warriors nella riedizione dell’ultima finale Nba. Dopo una rimonta anche da -12 nell’ultimo quarto, Cleveland si è affidata a Irving per l’ultima azione della partita: uno contro uno vincente su Klay Thompson e jumper vincente con 3.4 secondi ancora da giocare. Il play dei Cavs ha chiuso con 25 punti e 10 assist, mentre LeBron James è stato protagonista di una super schiacciata nel finale chiudendo con 31 punti e 13 rimbalzi. Non è bastata ai Warriors una grande prova di Kevin Durant, autore di 36 punti e 15 rimbalzi. Golden State resta comunque la squadra con il miglior record della lega, mentre i Cavs sono davanti a tutti ad Est.

Mistero sulla sorte dell'agente eroe Il padre: "Non so quando lo rivedrò"

Il padre: "Non so quando potrò rivederlo, abbiamo passato il Natale lontani"



Non hanno trascorso il Natale insieme Luca Scatà e la sua famiglia. Sul poliziotto di Canicattini Bagni che ha ucciso durante un controllo a Milano il terrorista di Berlino, Anis Amri, c'è un piccolo giallo. Il padre del giovane agente ha trascorso i giorni di festa nel paese del Siracusano, ma a tavola non c'era suo figlio. Gli auguri, quelli se li sono scambiati al telefono.

"Abbiamo trascorso il Natale senza Luca, ma lo abbiamo sentito", spiega il padre Giuseppe, "e ci ha detto che è tranquillo. Se lui è sereno, lo siamo anche noi. Aspettiamo di poterlo vedere, non sappiamo bene quando potrà accadere. Non ci è stata fornita una data precisa, aspettiamo solo di poterlo riabbracciare. Una cosa è certa: non siamo preoccupati per lui". Scatà è quindi in un luogo protetto? E perché? È stato forse minacciato? Oppure, dopo la diffusione dei suoi dati personali, viene considerato in pericolo? Di sicuro, dopo questa rivelazione, il fatto che siano state diffuse le generalità dei poliziotti-eroi non pare una scelta giustificabile, così come invece aveva affermato il capo della Polizia, Franco Gabrielli.

A questi interrogativi non ci sono al momento risposte. Ma una certezza sì: "Questa notte mia figlia ha notato nelle vicinanze di casa nostra", continua Giuseppe Scatà, "una pattuglia della polizia, segno, evidentemente, che siamo sotto protezione ma questo non ci spaventa. Per quanto concerne la sua vicenda, Luca ha reagito in modo esemplare, a mio avviso ha fatto più del suo dovere. Però, devo ammettere che la sua azione ha sorpreso molto pure me, non pensavo che avesse quel sangue freddo. Siamo davvero orgogliosi di lui".

Non paghi il bollo auto? Una disgrazia Cosa ti succede: la nuova durissima legge

Bollo auto, veicolo radiato dal Pra se non si paga per tre anni



Radiazione d'ufficio per i veicoli sui quali non è stato pagato il bollo auto per almeno tre anni consecutivi. È quanto riferisce il sito studiocataldi.it, secondo il quale questa è la sanzione che sempre più Regioni stanno per adottare per combattere l'evasione della tassa automobilistica (ora, il provvedimento è attuato in Lazio, Lombardia e Puglia). In buona sostanza, in caso di mancato pagamento, possono intervenire le forze dell'ordine. Questo determina il ritiro della carta di circolazione, della targa e la cancellazione del veicolo dal Pra. Una soluzione durissima, che però in verità è prevista dal Codice della Strada, all'articolo 96, recentemente rispolverato.

L'articolo precisa che "ferme restando le procedure di recupero degli importi dovuti per le tasse automobilistiche, l'A.C.I., qualora accerti il mancato pagamento di detti tributi per almeno tre anni consecutivi, notifica al proprietario del veicolo la richiesta dei motivi dell'inadempimento e, ove non sia dimostrato l'effettuato pagamento entro trenta giorni dalla data di tale notifica, chiede la cancellazione d'ufficio del veicolo dagli archivi del P.R.A., che ne dà comunicazione al competente ufficio della Direzione generale della M.C.T.C. per il ritiro d'ufficio delle targhe e della carta di circolazione tramite gli organi di polizia, con le modalità stabilite con decreto del Ministro delle finanze, sentito il Ministro dei trasporti e della navigazione".

Secondo le stime, i destinatari di un simile provvedimento potrebbero essere oltre 420mila veicoli, ossia l'1% di quelli che circolano in tutta Italia. Un dato di tutto rilievo, poiché si tratta di quello relativo ai veicoli delle sole tre regioni che hanno dato il via all'operazione.

Messa per ricordare il boss ucciso: la vergognosa frase del parroco

Messa per ricordare il boss ucciso. La clamorosa frase del parroco



Una messa in suffragio a Rocco Sollecito, il boss della 'ndrangheta di origine pugliese ucciso lo scorso maggio in Canada. La liturgia sarà celebrata mercoledì 27 dicembre, da don Michele Delle Foglie nella Chiesa Madre di Grumo Appula, in provincia di Bari. Secondo gli investigatori Sollecito, esponente di spicco del clan Rizzuto, è stato assassinato nella guerra tra mafia e 'ndrangheta che si sta svolgendo Oltreoceano.

Lo scorso giugno il questore di Bari impedì i funerali in pompa magna, divieto non condiviso dal parroco Michele Delle Foglie. Che ieri 26 dicembre ci prova di nuovo: "Il parroco spiritualmente unito ai famigliari residenti in Canada e con il figlio Franco venuto in visita nella nostra cittadina, invita la comunità dei fedeli alla celebrazione di una santa messa in memoria del loro congiunto»", si legge nei manifesti diffusi in città, in cui è annunciata la liturgia. 

Aereo russo, quell'audio e i giubbotti Emerge una nuova pazzesca verità

Aereo russo, quell'audio e i giubbotti, emerge una nuova pazzesca verità



Ci sono aspetti che non tornano sulla caduta dell'aereo russo nel giorno di Natale. Il volo, partito da Sochi e diretto in Siria con 92 persone a bordo tra cui il  Coro dell'Armata Rossa, è precipitato nel mar Nero al largo di Sochi. Inizialmente il governo di Mosca ha incluso la possibilità di un sabotaggio - viste le possibili ritorsioni per l'impegno siriano - ipotesi negata però nelle ultime ore perché da accertamenti non ci sarebbero "indicazioni che facciano pensare ad un attentato".

Sono quindi quattro le piste ancora in piedi secondo il Cremlino: "corpi estranei nel motore, carburante di scarsa qualità con conseguente perdita di potenza, errore "umano" dei piloti o un guasto tecnico del velivolo".

Se saranno trovate, le scatole nere potranno fare luce su una tragedia dai contorni misteriosi: potrebbero raccontare situazioni di panico in aereo o, al contrario, di calma piatta. Fonti non confermate in contatto con l'agenzia Ria Novosti e con i giornali russi indicano che alcuni dei corpi recuperati indossavano giubbotti di salvataggio. Se fosse vero, vorrebbe dire che a bordo era stato lanciato un allarme. Il ministero della difesa russo nega questa circostanza. Intanto l'attività di recupero è intensa: sono al lavoro 3.000 persone, di cui 100 subacquei e una flotta composta da navi.

"La Gabanelli candidata premier" La bomba: con chi può correre

M5s, Gabanelli candidata premier: l'indiscrezione sull'ex lady Report



Giorni caldi, anzi caldissimi a Roma, per il Movimento 5 Stelle. Ovvio, si parla della sindaca del disastro, Virginia Raggi, che tanti imbarazzi sta creando ai grillini (l'ultimo, il crollo nervoso e il pianto alla messa natalizia). Secondo indiscrezioni di stampa il piano del M5s sarebbe "dimetterla" al più presto e, forse, spianare la strada ad Alessandro Di Battista: l'idea sarebbe di candidarlo a sindaco in una nuova corsa elettorale, dove dopo il caos della giunta Raggi sarebbe forse l'unico in grado di poter strappare una difficile seconda vittoria. Una scelta che, però, crea anche dei malumori all'interno del Movimento: "dirottare" Dibba a Roma sarebbe un modo per spianare la strada a Luigi Di Maio candidato premier, un'investitura che, come è arcinoto, non tutti i pentastellati hanno digerito.

E così, in un contesto intricato e dove le tensioni rischiano di deflagrare, comincia a circolare un altro nome clamoroso. Secondo quanto scrive affaritaliani.it, i grillini avrebbero un'idea pazzesca per il candidato premier. A svelarla è "Teo", nomignolo dietro al quale, si legge, "si cela uno dei più importanti cronisti parlamentari italiani". E l'idea sarebbe Milena Gabanelli: lei la candidata premier del M5s? Possibile che la proposta arrivi. Così come è possibile, per non dire probabile, che Milena la rifiuti, proprio come disse "no, grazie" nei giorni in cui i grillini la volevano al Quirinale (nella corsa dove poi la spuntò Sergio Mattarella).

lunedì 26 dicembre 2016

Già a rischio? Ecco le tre bombe che possono spazzare via Gentiloni

Tre ministri nei guai in 12 giorni: Gentiloni è già in crisi



Tre ministri nei guai in dodici giorni. Uno ogni quattro giorni. Quello del governo Gentiloni è un record di proporzioni forse mondiali. record negativo, ovviamente. L'ultimo caso è quello del neo-titolare dello Sport, Luca Lotti, renziano di ferro già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel precedente governo: Lotti, considerato potentissimo e intoccabile nei tre anni di Renzi premier, sarebbe indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento nell'ambito di una indagine avviata dalla procura di Napoli sulla corruzione in Consip.

Prima di lui, a finire nei guai era stata la neo-ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli che aveva spacciato per laurea un diploma. E quindi è toccato a Giuliano Poletti, titolare del dicastero al lavoro, sulla testa del quale pende una mozione di sfiducia depositata dal Movimento 5 Stelle in seguito alle dichiarazioni sui giovani italiani all'estero ("Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perchè questo Paese non soffrirà a non averli più tra i piedi") e alla scoperta dei fondi statali dirottati al giornale del figlio Manuel.

ANNO BISESTO (E FUNESTO) Bowie, Prince, Cohen... La maledizione del 2016

La maledizione del 2016: addio ai più grandi della musica



La morte di George Michael è arrivata al termine di un autentico anno horribilis per la musica, il 2016, che si è portato via tante stelle che hanno fatto la storia del Pop e di tanti altri generi.

DAVID BOWIE - Il 10 gennaio il Duca Bianco del rock si spegne per un tumore all'età di 69 anni, due giorni dopo la pubblicazione dell'album Blackstar.

GLENN FREY - il 18 gennaio muore il chitarrista e co-fondatore degli Eagles di Hotel California. Si spegne a 67 anni per le complicazioni di un’artrite reumatica.

PRINCE - Il 21 aprile muore l'icona del Pop. Prince ha segnato un’epoca con canzoni come Purple Rain e con la sua trasgressività. La morte all'età di 57 anni, per una overdose di farmaci.

LEONARD COHEN - Il 7 novembre se ne va il poeta e cantante canadese a 82 anni poco dopo la pubblicazione dell’ultimo album,  You Want It Darker.

Fmsi. Federazione medico sportiva Il decalogo del benessere dell'atleta

Fmsi. Federazione medico sportiva Il decalogo del benessere dell'atleta


di Eugenia Sermonti



In un mondo della medicina che si evolve in continuazione, conoscere e utilizzare ‘scelte sagge’ e ‘la giusta dose’ terapeutica di un farmaco sono punti di partenza per un approccio valido e responsabile nella vita professionale quotidiana di ogni medico, in particolare dello specialista in medicina dello sport. È quanto emerge dalla ‘Indagine epidemiologica nazionale’, vasto progetto di studio rivolto agli sportivi, agonisti e non, condotto dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (Fmsi). Lo sportivo, e soprattutto i genitori dei milioni di minorenni praticanti sport agonistico, chiedono allo specialista in medicina dello sport non solo che conceda l’idoneità alla pratica della disciplina sportiva, ma anche che sia accanto all’atleta, grande e piccolo, nella gestione della salute, della nutrizione e dei traumi minori che con grande frequenza capitano nelle attività.

Su questa base, la Fmsi ha selezionato 50 medici dello sport, impegnati nella promozione della salute e attivi sul ‘campo sportivo’ al fianco dell’atleta, con l’obiettivo di stilare una sorta di ‘consensus conference’, un sintetico ‘decalogo’ di corrette procedure per il benessere dell’atleta, e tra queste suggerimenti da seguire per il trattamento del dolore provocato dai traumi minori nel corso di attività sportiva. In particolare su quest’ultimo aspetto, nel ‘decalogo’ sono presenti l’importanza di saper riconoscere e monitorare il dolore e di considerarlo al pari degli altri parametri vitali. Una volta riconosciuta la causa del dolore, è doveroso scegliere la classe di farmaci analgesici cui fare riferimento. La ‘consensus conference’, in sintesi, suggerisce tra l’altro:

- Non prescrivere analgesici al bisogno, ma ad orari e per durata prestabiliti

- Il dosaggio analgesico del paracetamolo nell’adulto è di 1 grammo assunto 3 volte al giorno, a intervalli non inferiori a 4 ore

- L’ottimo profilo di efficacia e sicurezza della nimesulide nel dolore infiammatorio è al dosaggio di 100 mg, assunta 2 volte al giorno, in cicli di massimo 15 giorni di trattamento

- La disponibilità della combinazione paracetamolo 500 mg - ibuprofene 150 mg, assunta in singola o doppia somministrazione a seconda dell’intensità del dolore, è fino a 3 volte al giorno, ad intervalli non inferiori alle 6 ore. La combinazione permette di ridurre il dosaggio dell’antiinfiammatorio, minimizzandone i rischi e garantendone l’efficacia grazie alla sinergia con il paracetamolo

- Nel bambino, affinché il paracetamolo abbia efficacia analgesica, occorre raggiungere un dosaggio di 15 mg/Kg (senza superare i 60-75 mg/Kg somministrati nell’intera giornata)

"Le ‘scelte sagge - puntualizza il presidente della Fmsi Maurizio Casasco - pur non avendo pretese di esaustività, vogliono piuttosto essere un richiamo per stimolare l’attenzione su punti specifici in merito al fatto che nel trattamento del dolore dell’atleta la conoscenza della giusta dose è punto di partenza fondamentale per lo sviluppo di una terapia che abbini efficacia a sicurezza terapeutica”.

Struggente regalo di Natale: gli organi Così una donna salva la vita a 7 italiani

Arezzo, dona gli organi nel giorno di Natale: salva la vita a 7 persone



Uno struggente regalo di Natale, che salva la vita a sette persone. La storia arriva da Arezzo, dove una donna di 58 anni è stata colpita da un acuto evento cerebrale. Il marito ha deciso di donare gli organi della donna. Il gesto, come detto, ha salvato la vita a diversi pazienti proprio nel giorno di Natale, persone che attendevano da tempo gli organi. La donna ha donato cuore, reni, polmoni, fegato, cornee e cute della signora.