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martedì 27 ottobre 2015

PAOLO DEL DEBBIO PREMIER Quella frase che cambia tutto

Paolo Del Debbio: "Nel 2018 mi candido per Palazzo Chigi contro Renzi"




Altro che Milano, altro che Palazzo Marino a litigare su parcheggi, vigili e scioperi dei mezzi. Paolo Del Debbio punta ben più in alto. Non dimentichiamo che lui, nel lontano 1994, fu addirittura uno dei fondatori di Forza Italia. Così, ancora un paio di stagioni in televisione a far incetta di audience e buone critiche, e poi il grande salto. Obiettivo: Palazzo Chigi nel 2018. Lo avrebbe riferito, Del Debbio, al quotidiano La Repubblica: "Se proprio mi devo sacrificare, se proprio devo lasciare la tv e i miei studi, io punto a contendere la premiership a Renzi tra due anni".

Il ragionamento è semplice: "Sono l'unico che può mettere d' accordo l'intero centrodestra, che ha il sostegno del presidente Berlusconi e dell'amico Salvini, il mio talk è l' unico che funziona, sono conosciuto, popolare... ". Del resto Berlusconi non fa mistero di aver rinunciato al sogno della settima corsa alla premiership (l' interdizione glielo preclude e avrà superato gli ottant'anni), ma non ad avere un suo uomo in partita.

E uomo azienda Del Debbio lo è, eccome. A lui si era rivolto nel '93 Berlusconi quando decise di "scendere" in politica: "Mi servirebbe anche un programma di governo, ora ti ci metti e me lo scrivi" ha ricordato lo stesso Del Debbio poco tempo fa in una intervista- confessione al Foglio. Adesso i ruoli si capovolgono, è Del Debbio che vuole dare le carte. E quale miglior tramplolino di lancio di un programma televisivo di successo...

SILURO DEL MINISTRO PD "Alfano ha sconfitto Renzi" Un terremoto sul governo

Dario Franceschini: "Angelino Alfano ha sconfitto Matteo Renzi sul contante a 3mila euro"




"Con Alfano abbiamo discusso più volte, questa volta ha vinto lui". Angelino Alfano piega Matteo Renzi. Chi lo dice? Un ministro del governo Renzi, nonché esponente di spicco del Pd: Dario Franceschini. Così il ministro dei Beni culturali a Radio24, interpellato sul discusso innalzamento della soglia dei contanti a 3mila euro, norma nel mirino della stessa minoranza Pd. E ancora, Franceschini ha aggiunto: "L'innalzamento a 3mila euro del limite del contante non mi piace, l'ho detto anche in Cdm, dopodiché, com'è giusto che sia, mi sono adeguato alla volontà della maggioranza". Per inciso, la vittoria di Alfano, era stata rivendicata da Angelino stesso, che in un tweet aveva chiosato: "Su innalzamento tetto contante Franceschini dice che ho vinto. Ha ragione e vigileremo perché la vecchia sinistra non ottenga passi indietro".

La Germania spiava il Papa "Troppo amico della Russia"

I servizi segreti tedeschi spiavano Papa Giovanni XXIII




I servizi segreti tedeschi, sia dell' Est sia dell' Ovest, spiavano il Papa ai tempi della Guerra fredda. In particolare Giovanni XXIII, il papa che cambiò la Chiesa. Lo rivela nell' ultimo numero il settimanale tedesco Der Spiegel, che è venuto in possesso dei dossier custoditi negli archivi del Bnd, il controspionaggio della Germania di Bonn negli anni Sessanta. Troppo buono, Giovanni XXIII, e quindi sospetto ai tempi della guerra fredda per gli americani. Il Bnd agiva, di fatto, come una succursale dei colleghi statunitensi. Giovanni XXIII preoccupava Washington perché cercava di stabilire rapporti con Kruscev per migliorare la situazione dei cristiani in Urss. Nell' aprile del 1963 viene riportata nei dossier un' altra conversazione divertente.

Il Tribunale: "Bimbo autistico per colpa del vaccino"

Milano Il Tribunale: "Bimbo autistico per colpa del vaccino"

Riconosciuto il vitalizio a un piccolo malato: aveva fatto l'esavalente. Il Ministero non fa appello: la sentenza ora è definitiva


di Alessandra Corica e Franco Vanni




MILANO - Il ministero della Salute dovrà versare un assegno bimestrale, per tutta la vita, a un bimbo affetto da autismo, a cui nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente prodotto dalla multinazionale GlaxoSmithKline. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano, firmata dal giudice Nicola Di Leo, secondo cui sarebbe "acclarata la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia", come si legge nel dispositivo. E ancora, citando la perizia del medico legale Alberto Tornatore nominato dal Tribunale: "È probabile che il disturbo autistico del piccolo sia stato concausato, sulla base di un polimorfismo che lo ha reso suscettibile alla tossicità di uno o più ingredienti (o inquinanti), dal vaccino Infanrix Hexa Sk". 

Il vaccino esavalente, somministrato con tre iniezioni nel primo anno di vita, protegge da poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse e infezioni da Haemophilus influenzae di tipo B. Prima di rivolgersi al giudice, la famiglia del bambino  -  che ha nove anni e a cui l'autismo è stato diagnosticato nel 2010  -  aveva presentato nel 2011 una domanda di indennizzo al ministero, respinta. Di qui la decisione di intentare causa. "Dalla sentenza, dello scorso 23 settembre, sono passati i 60 giorni entro cui il ministero avrebbe potuto presentare ricorso in appello e non ci risulta lo abbia fatto  -  dice Alessandra Genovesi, avvocato del bambino  -  la sentenza è passata in giudicato. Per la famiglia, l'augurio è che in futuro si possano introdurre più cautele nelle vaccinazioni". Il bambino riceverà un assegno bimestrale il cui importo sarà calcolato a partire da una base di 1.683 euro, più un indennizzo una tantum.

Arriva il ciclone "Calamita": ecco dove La mappa dei nubifragi e delle alluvioni

Arriva il ciclone "Calamita": dove colpisce La mappa dei nubifragi e delle alluvioni




Pioggia e nubifragi: dimenticate le belle giornate di questo fine ottobre. La redazione del sito www.IlMeteo.it  fa sapere infatti che è in arrivo il ciclone "Calamita" che farà peggiorare il tempo su Liguria e alta Toscana dove sono previsti intensi nubifragi e, in particolare, sono previste alluvioni lampo sulla zona di Genova, Spezzino, Massese, Lucchese e Pisano.  Piogge intense e temporali anche su Piemonte, Lombardia e Lazio. Giovedì sarà la volta del Sud. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it , spiega che giovedì il maltempo si trasferirà al Centro-Sud con tantissima piogge su Casertano, Napoletano, Beneventano, Salernitano, Cosentino, Messinese, Reggino e in nottata zone ioniche calabresi. Pi Venerdì intenso maltempo colpirà al Calabria ionica con nubifragi, mentre per il “Ponte di Ognissanti”, allerta alluvioni su Messinese, Catanese, Siracusano e Ragusano. Antonio Sanò annuncia l’arrivo dell’estate di san Martino dal 1° novembre, a partire dal Nord, poi al Centro ed infine anche al Sud.

I nostri marò prigionieri per sempre Le carte truccate dall'India per fregarli

"L'India ha falsificato le carte". Smascherato il trucco per incastrare i Marò




Nuovi dubbi calano sulla vicenda che coinvolge i due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvaotre Girone. I due militari italiani, dal febbraio 2012, sono accusati di aver ucciso due pescatori in acque indiane. Ma ora, come scrive Il Giorno, dalle carte depositate ad Amburgo per l'arbitrato internazionale, emerge che gli indiani hanno presentato un disegno della "scena del crimine" molto diverso dall'originale. Nello scenario falsato dagli indiani, la rotta del'Enrica Lexie, la nave su cui viaggiavano i due Marò, è stata spostata e appare diversa rispetto a quella a cui si era sempre fatto riferimento. 

La rotta - Sulla base delle rotte delle due imbarcazioni coinvolte nella vicenda, cioè quella su cui viaggiavano i fucilieri e quella su cui si trovavano i pescatori, la distanza tra i natanti sarebbe stata di circa 920 metri. La "scena del crimine" indiana, invece, sostiene che la distanza fosse di appena 50 metri. La rotta delle imbarcazioni era stata calcolata in precedenza in maniera automatica dallo Ship Security Alarm System, il sistema di allarme attivato immediatamente a bordo della nave. E anche la Guardia costiera indiana aveva confermato i dati nel 2012. La Lexie era a 340 gradi, e la distanza tra le due barche superava i 900 metri, non c'erano dubbi. Ma ora, il disegno indiano depositato ad Amburgo, cambia versione e sposta la rotta su 350 gradi. Mantenendo quella registrata dal Sistema di allarme della nave i proiettili sparati dalla Lexie avrebbero colpito il peschereccio da sinistra, e non da destra, dove sono stati trovati i fori. Ma cambiando le coordinate gli indiani giustificano i fori sul lato destro della nave e mettono in discussione quanto ricostruito fino ad ora.

I proiettili - Ma ci sono anche altri dettagli che fanno vacillare l'accusa. Primo su tutti quello dei proiettili. N.G.Nisha, responsabile balistico, il 19 aprile 2012, aveva concluso: "I proiettili sono stati sparati da fucili calibro 5 e 56". Cioè quelli in dotazione ai Marò. Ma quello che uccise il timoniere Valentine Jelestine, una delle vittime, è un proiettile molto più grande delle pallottole calibro 5 e 56. E anche la pallottola che ha ucciso il secondo pescatore, Ajish Pink, è risultata diversa da quelle in dotazione ai mitragliatori dei nostri fucilieri.

"Intollerabile. Me ne vado da Ncd" Altro schiaffo ad Alfano: chi lo molla

Ncd, lascia anche Carlo Giovanardi: "Intollerabili le unioni civili"




Angelino Alfano mollato anche da Carlo Giovanardi, che ufficializza il suo addio a Ncd. Dopo lo strappo, Giovanardi spiega di non poter tollerare la "rivoluzione antropologica voluta dal Pd sulle Unioni civili". Per lui è troppo. E così - insieme a un gruppo di altri esponenti del partiti in Emilia Romagna - scrive in una nota: "Prendiamo atto del fallimento della missione e degli obiettivi alla base della nascita del Ncd, in quanto determinati a contribuire in periferia come al centro, all'affermazione di un centrodestra alternativo alla sinistra". Nel documento si ricorda poi che "con il 25 per cento dei voti ottenuti alle elezioni politiche, Pd e governo vogliono imporre, scavalcando Ncd e con i voti dei 5 stelle, una vera e propria rivoluzione antropologica, come quella del matrimonio gay, con una martellante azione del presidente renzi, del ministro Boschi e del sottosegretario Scalfarotto che, addirittura, ha fatto lo sciopero della fame".

"Lady Fisco si deve dimettere" Scontro Renzi-Alfano nel governo

Scontro nel governo su Lady Fisco: "Si deve dimettere", "anzi no"




Rossella Orlandi si deve dimettere. Anzi no. Lite nel governo sulla posizione di Lady Fisco, direttrice dell’Agenzia delle Entrate, dopo che il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti aveva pronosticato le sue dimissioni. Motivo? Le continue lamentele della Orlandi sulle difficoltà dell’amministrazione fiscale. Ma Pier Carlo Padoan, con una nota del ministero, si schiera a fianco di Orlandi e ribadisce il ruolo "cruciale" dell’Agenzia, seppure nella rinnovata strategia messa in campo dal governo per la lotta all’evasione fiscale.

Il caso era in realtà scoppiato in primavera dopo che la Consulta aveva dichiarato illegittimi 767 dirigenti nominati senza concorso pubblico, anima sotto traccia da mesi un braccio di ferro all’interno della maggioranza, tra chi propendeva per una “sanatoria” che non bloccasse il lavoro dell’Agenzia e chi invece, Scelta Civica in testa, puntava a una soluzione di rigore che passasse attraverso il solo concorso e senza alcuna forma di favoritismo verso i dirigenti “declassati”. Dirigenti che però, in molti casi, ricoprivano il loro ruolo da anni (alcuni da più di dieci) e che ora in massa stanno facendo causa a Palazzo Chigi e all’Agenzia proprio per vedere riconosciuto un diritto “maturato sul campo”. 

Il casus belli è stato però un altro. Giovedì scorso, la Orlandi si sfoga sul rischio di "morte" delle agenzie che in questi mesi hanno resistito solo grazie alla buona volontà dei dipendenti. Immediato l'attacco di Zanetti, secondo il quale se il direttore delle Entrate «continua a esternare il suo malessere e a dire che così l’agenzia muore, le dimissioni diventano inevitabili».

La Spagna insulta Rossi e l'Italia Ecco che cosa ha detto. E Renzi...

Il premier spagnolo Rajoy attacca Rossi e l'Italia




Tutti i giornali, i tifosi e gli sportivi italiani con Valentino Rossi. Tutti quelli spagnoli con Marc Marquez. Normale: si chiama nazionalismo (o quel che ne resta). Ma dalla penisola iberica, nelle ore immediatamente successive al fattaccio di Sepang in MotoGp è arrivato un tweet che non ha trovato riscontro sulle rive del Tevere (o dell'Arno, fate voi).

Da Madrid, il premier spagnolo Mariano Rajoy si è infatti apertamente schierato con Marquez attraverso un tweet più che esplicito. Infatti, oltre a scrivere "Nuestro apoyo a Marquez", Rajoy ha pure cinguettato che "En el deporte como en la politica no vale todo" (cioè: nello sport come nella politica non vale tutto). Che contiene un giudizio morale sull'operato dell'italiano Rossi (ma forse, chissà che Rajoy non si riferisse a certi metodi politici per così dire "sbrigativi" del nostro presidente del Consiglio).

Ora, senza farla troppo lunga con gli stranieri ai quali piace darci dei furbi e dei ladri, la cosa che colpisce è l'assordante silenzio da palazzo Chigi. Ancor più assordante considerato che Renzi twitta a spron battuto su ogni argomento possibile immaginabile (ma non in situazioni spinose, quando c'è da rischiare qualcosa d'immagine, come in questo caso). O forse, il premier pensa anche lui che Rossi abbia commesso una scorrettezza? Italiani liberi di pensare quel che più gli aggrada... ma per uno che fa dell'italianità e dell'italico onore uno dei suo cavalli di battaglia...

lunedì 26 ottobre 2015

Rai, tangenti e appalti truccati: nel mirino il Festival di Sanremo

Rai, tangenti e appalti truccati: nel mirino il Festival di Sanremo




Irregolarità nella scelta delle ditte a cui affidare lavori e commesse, per affari da centinaia di milioni di euro. Questi i presupposti della nuova bufera che si sta abbattendo sulla Rai. Come riporta il Corriere della Sera, venti giorni fa, la Guardia di Finanza ha eseguito l'ordine di esibizione dei documenti che riguardano 37 dossier su indagini condotte negli ultimi due anni. Le prove sono state raccolte dal 2013 con l'aiuto di un superteste che sta aiutando gli inquirenti a ricostruire la vicenda.

La rete dei fratelli Biancifiori - Le indagini, guidate dal pubblico ministero Paolo Ielo, riguardano soprattutto il Festival di Sanremo per cui sarebbero state versate delle mazzette dalle ditte interessate all'appalto. Sono coinvolti inoltre programmi di approfondimento giornalistico e anche svariate fiction. I principali indagati sono i fratelli David e Danilo Biancifiori titolari delle società Diand lighting and Truck e DibiTechnology, principali fornitori di apparati tecnici per la Rai degli ultimi anni. I due Biancifiori sarebbero stati aiutati Roberto Gasparotti, il responsabile dell'immagine di Silvio Berlusconi ai tempi in cui il Cavaliere era a Palazzo Chigi. Inoltre, la rete dei due imprenditori, si è estesa negli anni ed è arrivata a coinvolgere anche Mediaset, La7 e Infront. Bastava pagare e l'appalto se lo aggiudicavano loro. 

I vertici - Le scoperte degli inquirenti possono portare a grandi nomi di dirigenti Rai. Con l'incrocio dei dati raccolti dal 2013 in avanti, infatti,è possibile ricostruire il percorso dei soldi, compreso il trasferimento di fondi all'estero come volevano in molti ai piani alti. E ora, i vari responsabili degli uffici competenti dell'azienda di Stato vengono interrogati su eventuali anomalie, ma tutti dicono di ignorare quello che è successo.

Nudo sull'aereo ci prova con la hostess Il gesto del pilota, finisce malissimo

Panico ad alta quota. Ubriaco rimane nudo, ci prova con la hostess: urla e insulti degli amici... per lui ora sono guai




Un uomo visibilmente ubriaco ha scatenato il panico a bordo di un aereo della Sun Express partito da Dublino e diretto in Turchia. Il passeggero ha improvvisato uno spogliarello, mentre gli amici applaudivano e urlavano incitandolo a non fermarsi. Secondo il Mail Online, l'uomo avrebbe provato a fare delle avances a una hostess, creando una tale confusione tra il personale di bordo da costringere il pilota a un atterraggio di emergenza a Belgrado, in Serbia: "Era aggressivo - hanno riferito dal ministero dell'Interno serbo - ha anche insultato gli agenti che lo hanno arrestato".

Tragedia alla gita per vedere le balene il battello si rovescia: 5 morti

Vancouver, affonda nave per l'osservazione delle balene. Cinque morti




In Canada, vicino a Vancouver, una gita in battello per osservare le balene si è trasformata in una tragedia. Secondo quanto riferiscono i media canadesi, il pomeriggio dell 25 ottobre, una barca con a bordo 27 persone si è rovesciata nelle acque vicino all'isola di Tofino. Cinque persone sono morte mentre altre risultano ancora disperse nonostante le ricerche siano proseguite tutta la notte, sotto una forte pioggia. Le dinamiche dell'incidente non sono ancora chiare. Si sa solo che l'imbarcazione, il Leviathan II, lungo 20 metri, era uno dei tanti battelli che portano i turisti a osservare le balene nella tipica gita che la città d Vancouver propone ai suoi visitatori. Un tragitto battuto più e più volte dunque, e ritenuto sicuro da tutti i navigatori. Ma qualcosa per il Leviathan II è andato storto e il primo mayday è stato lanciato alle 16 ora locale. I soccorsi sono subito intervenuti, ma per 5 persone non c'è stato nulla da fare.

Caivano (Na): Intervista all'Arch. Francesco Emione (Liberi Cittadini)

Caivano (Na): L'Architetto Emione a testa alta e a muso duro replica alle continue diatribe interne alla maggioranza: "Si pensi al bene del Paese, il puzzle ormai ha preso forma"



intervista a cura di Gaetano Daniele 



Architetto Francesco Emione
Consigliere comunale (Liberi Cittadini)

Consigliere Emione, in questi ultimi giorni, in Forza Italia, primo partito di maggioranza e del Sindaco Simone Monopoli, sta succedendo di tutto e di più. Il Gruppo consiliare appunto, composto dai consiglieri Gaetano Ponticelli, Teresa Fusco, Giuseppe Mellone, Giuseppe Frezza e Cinzia Buonfiglio, pare sia entrato in rotta di collisione proprio con il Sindaco Monopoli. Alla base, due missive, in una si parla di ripristinare la legalità. Secondo lei perchè si è arrivati a tanto?

“ Il sindaco ed i consiglieri del suo partito hanno il dovere di chiarire: se vi sono illegalità devono andare in Procura ed informare la Prefettura. Credo vi siano gli estremi per lo scioglimento perché a denunciare illegalità sono stati gli stessi consiglieri del partito del Sindaco. Si è arrivati a questo perché alla base della maggioranza manca il collante politico. I partiti e le liste sono a gestione familiare. C’è un dilettantismo allo sbaraglio. Ma non importa il motivo, ora bisogna chiarire i fatti gravissimi denunciati. Devono chiarire nelle istituzioni, non se ne possono uscire a tarallucci e vino”. 

Consigliere Emione, questione Cimitero. Il problema affidamento è stato trasportato fino all'ultimo giorno, o quasi, per poi affidarlo ad altra ditta. (pare siano dovuti intervenire anche i Carabinieri). La cosa che sorprende di più è che il limite oltre il quale non è possibile l'affidamento fiduciario è di 40 mila euro, appunto, questo affidamento diretto è di 39.700 euro oltre iva, non le sembra una strana coincidenza? Ma soprattutto, perchè in questi ultimi mesi non è stata indetta una regolare gara d'appalto?

“La gara è stata espletata, e c’è un giudizio in corso innanzi al Consiglio di Stato. Il problema attuale è un altro affidamento frutto di clientelismo e dilettantismo. Hanno dato la gestione del servizio per le lampade votive e la gestione di un impianto elettrico così grande ad una ditta che, alla Camera di Commercio, si qualifica come piccolo imprenditore edile per lavori di muratura con soli due dipendenti. Non ha mai gestito un impianto cimiteriale. A meno che dietro quest’affidamento non vi sia un sub appalto in nero. Come tanti altri, anche quest’atto sarà inviato dalla minoranza all’Autorità Anticorruzione.

Consigliere Emione, neanche sei mesi di mandato Monopoli, ed è successo di tutto, se questo è l'inizio, cosa si devono aspettare i cittadini di Caivano?

“Mi auguro che il Sindaco prenda coscienza della situazione perché così non si può andare avanti. La città che l’ha eletto, ora ha capito che questa maggioranza - come ha ammesso lo stesso Monopoli - pensa solo agli incarichi per amici e parenti. C’è troppo dilettantismo, purtroppo Caivano degraderà ancora. Meglio che si dimettono. Non c’è nulla da aspettarsi di buono. E ciò mi fa male perché sono un amministratore, ma soprattutto abito e lavoro in città”.

Consigliere Emione, problema rifiuti. Il Sidnaco Monopoli promise in agenda che nella prima settimana di settembre avrebbe tolto, eliminato, tutta la spazzatura dalle vie di Caivano. Ciò non solo non è avvenuto, ma la spazzatura è addirittura triplicata. Perchè?

“Perché il settore è gestito male, da soggetti che non hanno la giusta competenza. Solo a Caivano c’è un’emergenza rifiuti ogni 15 giorni, eppure continuano ad aumentare la spesa. I cittadini pagano ed i rifiuti sono per strada. La causa di tutto è come sempre il dilettantismo, la mancanza di autorevolezza. Nonostante il fallimento, l’assessore non ha sentito il dovere di dimettersi ed il funzionario è rimasto saldo al suo posto,. C’è la prospettiva di un appalto da 30 milioni di euro e non si può mettere una simile questione in mani sbagliate. O forse lo si è fatto apposta?”

Consigliere Emione, rimarco, una nuova elezione potrebbe essere una soluzione, o meglio un'alternativa a questa amministrazione giovane capeggiata da un leader ormai alla frutta?

“ Quando il partito del sindaco e di maggioranza relativa scrive che c’è illegalità al Comune, non c’è altra strada che le dimissioni. Il silenzio degli altri consiglieri fa capire che c’è una crisi grave e nessuno se la sente di smentire. Quando il sindaco sfiducia i consiglieri del suo partito dicendo che chiedono solo incarichi ed appalti non c’è altra strada che il ritorno alle urne. Quando si dimettono due segretari di partito, un consigliere passa da un partito all’altro, un altro era già uscito da Forza Italia, e si chiede aiuto a una forza di minoranza che rappresenta la vecchia amministrazione significa che non c’è più la maggioranza. Sono andati in crisi dopo appena sei mesi. Ma credo che tutto si risolverà a tarallucci e vino con qualche incarico per zittire i dissidenti interni. Un compromesso al ribasso, sulla pelle della città”.

Lavorare da casa, ora c'è una legge ecco tutte le novità su stipendi e ferie

Smart working, il lavoro da casa sarà regolamentato da una legge




Si chiama "smart working" ed è la nuova frontiera del lavoro: si farà tutto da casa, con un occhio sul pc e uno sui figli o sui fornelli. Una forma di impiego "agile", adottato da un numero sempre maggiore di aziende e che ora, in Italia, sarà regolato da 9 articoli contenuti nel disegno di legge collegato alla legge di Stabilità. A predisporlo, come scrive il Corriere della Sera, è stato il professor Maurizio Del Conte su richiesta del governo Renzi.

Come funziona - La legge interviene su una serie di materie che comprendono i diritti del lavoratore, privacy, infortuni e retribuzione ma lascia anche spazio alla contrattazione degli impiegati con le aziende che sceglieranno di farli lavorare lontano dalla sede principale. Lo "smart working" infatti, potrà essere svolto sia da casa che in spazi di co-working creati appositamente. In entrambi i casi, lo scopo deve essere uno: "Incrementare la produttività e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro".

Ferie, infortuni e stipendio - L'intesa regolerà sia i dispositivi tecnologici di cui il lavoratore potrà servirsi, sia le fasce orarie in cui si lavorerà e quelle che, invece, saranno di riposo. Lo "smart working" potrà inoltre essere a tempo determinato o indeterminato, ma si potrà recedere il contratto solo per giusta causa o con un preavviso di almeno 30 giorni. E sugli infortuni è già tutto stabilito: il ddl copre gli incidenti che avvengono sia fuori dall'azienda, sia nell'eventuale percorso da casa allo spazio di co-working. E per lo stipendio? Non deve essere inferiore a quello di chi ogni giorno si siede alla scrivania dell'ufficio. 

Caivano (Na): Mentre il Paese muore sotto ai rifiuti, da indiscrezioni, si tumulano morti in cantieri ancora in corso d'opera (Questione di spazio?)

Caivano (Na): Mentre il Paese muore sotto ai rifiuti, da indiscrezioni, si tumulano morti in cantieri ancora in corso d'opera (Questione di spazio?)



di Gaetano Daniele



Mentre il Paese muore sotto ai rifiuti speciali e ai sacchetti della spazzatura, la politica affida piccoli lavoretti a fratelli di consiglieri comunali, a mogli di assessori ed in più, da indiscrezioni, come da foto, vengono tumulati anche morti in cantieri ancora in corso d'opera. Un fatto che se fosse confermato farebbe resuscitare anche tutankhamon. Insomma, due salme, forse di amici, in totale sfregio alle leggi vigenti, per cui si chiede anche conto alla Polizia Municipale e ai Carabinieri di indagare sull'indiscrezione lanciata da il Notiziario sul web, di come, se fosse confermato il tutto, sia possibile che si tumulino salme in un Cantiere. Insomma, si è riscontrato già, in campagna elettorale, una pseudo forma di abusivismo nell'affissione di manifesti non in appositi spazi, affidamenti diretti senza gara d'appalto (ovviamente legale) ma non in discontinuità con il passato, affidamenti a fratelli e a mogli di consiglieri comunali, appunto, continuità con il passato se non peggio, ora, se fosse confermata l'indiscrezione, anche tumulazioni abusive? Il Sindaco di Roma Marino, si è dimesso per molto meno. 

Belpietro, per la Procura di Milano pubblicare notizie è un reato

Per la Procura di Milano è un reato pubblicare notizie


di Maurizio Belpietro
@Belpietro.tweet




Per la Procura di Milano pubblicare una notizia è un reato. Anzi di più: se si racconta un illecito, verificando che qualcuno ha commesso un reato, si è colpevoli di ricettazione, violazione che il codice penale punisce con una pena da due a otto anni. È la prova che fare il giornalista è più pericoloso che fare il ladro. A rubare infatti si rischiano solo fra i sei mesi e i tre anni di carcere. Ecco forse perché i furti aumentano e le notizie sui casi scottanti diminuiscono.

Vi chiedete di che cosa io stia parlando? Lo spiego subito. Anni fa, quando dirigevo il settimanale Panorama, un tizio mi inviò una mail, scrivendo di essere a conoscenza di una serie di illegalità commesse da un importante gruppo imprenditoriale. Capita spesso che nelle redazioni arrivino segnalazioni. A volte si tratta dell’archivio segreto dello Ior (una soffiata che consentì a Gianluigi Nuzzi di scrivere «Vaticano Spa»), a volte di qualcosa che riguarda strani misteri.

Come in altri casi, diedi la mail a uno dei migliori cronisti di Panorama, per l’appunto Gianluigi Nuzzi. Il quale, dopo alcuni giorni, tornò da me dicendo che il materiale segnalato era interessante. Il collega, per convincermi che non si trattava di invenzioni, volle farmi conoscere i due signori con cui era entrato in contatto. Si trattava di addetti alla sorveglianza, di una società che aveva lavorato per i magazzini della Coop Lombardia. In breve, i due raccontarono di essere stati indotti a eseguire intercettazioni illegali all’insaputa dei dipendenti. Un’accusa grave, che però i vigilantes sostenevano con video e registrazioni. 

I due erano disponibili a raccontare tutto e anche ad autodenunciarsi, perché sapevano che senza una denuncia all’autorità giudiziaria sarebbe stato difficile accertare i fatti, ma chiedevano a Panorama una tutela legale. «La Coop cercherà di distruggerci: dateci almeno un avvocato». Richieste del genere, anche economiche, le ho sentite spesso da parte di chi intende vuotare il sacco ma ha paura di ritorsioni. Tuttavia le ho sempre respinte, perché le redazioni non sono un bancomat. I due temevano anche di perdere il lavoro e per questo mi venne l’idea di presentarli a Bernardo Caprotti, il patron di Esselunga, che conoscevo. Lo chiamai e lo incontrai. Gli spiegai soltanto che ero entrato in contatto con due tizi che facevano i vigilantes dei supermercati, chiedendogli di dar loro una mano perché erano una fonte di Panorama. Lasciai nomi e numeri di telefono, senza sapere se Caprotti avrebbe esaudito o meno la mia richiesta. 

Devo confessare che della faccenda in seguito non mi occupai perché di lì a pochi giorni lasciai Panorama, assumendo la direzione di Libero. Anche Nuzzi trascurò la questione, perché impegnato a presentare «Vaticano Spa», il libro nato da una segnalazione che, come per la Coop, mi era giunta da uno sconosciuto. E così passarono i mesi, fino a quando Nuzzi, che mi aveva seguito a Libero, tornò a parlarmi della storia delle intercettazioni abusive nei supermercati. Aveva fatto accertamenti e interviste, verificando i fatti. Risultato, decidemmo di pubblicare tutto, raccontando in più puntate ciò di cui eravamo venuti a conoscenza. Nuzzi fece anche altro: consegnò agli inquirenti il materiale raccolto.

Le indagini accertarono che le intercettazioni e le riprese televisive abusive esistevano, che qualcuno le aveva eseguite, dunque che erano stati commessi dei reati a danno dei lavoratori della Coop. Insomma, Nuzzi ed io avevamo raccontato una storia vera e fatto il nostro mestiere di giornalisti, verificando le notizie e segnalandole all’autorità giudiziaria. Non dico che ci aspettassimo un premio (quello si dà solo a giornalisti rigorosamente di sinistra, mica a gentaglia che lavora per quotidiani liberali, anzi liberi), ma certo non credevamo neppure di finire indagati con l’accusa di ricettazione e calunnia, autori secondo la tesi della Procura di una specie di complotto ordito da Caprotti ai danni della Coop. E invece è quel che è successo.

Ribadisco. Le intercettazioni c’erano. I vigilantes lavoravano per la Coop e controllavano i dipendenti della Coop su indicazioni di un dirigente dell’azienda. Tanto è vero che la persona poi fu allontanata. Ma la colpa è nostra: dovevamo tacere di fronte a un reato e far finta di niente. È la giustizia, bellezza. Se in un’azienda succede un incidente la colpa è del legale rappresentante. Se in un supermercato spiano i dipendenti, la colpa è di chi racconta i fatti, il quale, se per disgrazia ha guardato o ascoltato video e intercettazioni al fine di essere certo di ciò che scrive, è pure colpevole di ricettazione. Forse io e Nuzzi avremmo dovuto rubare qualche cosa: avremmo rischiato di meno.

Caso Stival LA MAMMA DI LORIS Un'intercettazione l'inchioda "Tu mi fai venire dei dubbi..." la confessione al marito

Veronica Panarello, intercettato il dialogo che la inchioda; "Mi fai venire dei dubbi..."




È trascorso quasi un anno dalla morte del piccolo Loris Stival, il bambino di otto anni trovato soffocato in un canalone a Santa Croce Camerina. Per la procura la colpevole dell'omicidio è la mamma di Loris, Veronica Panarello, e sulla sua colpevolezza ora pende una prova schiacciante, quella di un'intercettazione tra Veronica e suo marito, nonché padre di Loris, Davide Stival.

Il dialogo sospetto - L'intercettazione è stata pubblicata come anticipazione dal settimanale Giallo, che a sua volta si riferisce a un'esclusiva di Porta a Porta, come riporta Il Giornale. Il dialogo tra Veronica e il marito risale al 6 gennaio 2015, quando la donna si trovava già in carcere con l'accusa di omicidio. Nel corso del colloquio, il marito incalza più volte Veronica, le chiede come siano andate davvero le cose la mattina in cui Loris morì. Lei sembra negare tutto, e ripete perentoria di non essere la colpevole. Poi però, le parole la tradiscono. Quando il marito le chiede: "Loris è rimasto a casa quella mattina?", Veronica ci pensa e poi dice: "Non lo so... ora mi fai venire dei dubbi". E aggiunge anche: "Può essere che hai ragione tu, può essere che io mi ricordi di averlo lasciato a scuola e invece...". Parole queste, che potrebbero aggravare ulteriormente la posizione della Panarello. La donna infatti deve rispondere all'accusa di omicidio aggravato perché secondo gli inquirenti sarebbe stata lei a soffocare Loris, con alcune fascette da elettricista, e ad abbandonare il corpo senza vita del bambino nella zona del Mulino Vecchio, dove è poi stato rinvenuto. 

Caivano (Na): Il Mattino: "Forniture e appalti? ai parenti del Sindaco"

Caivano (Na): Il Mattino: "Forniture e appalti? ai parenti del Sindaco" 




di Gaetano Daniele



Lettera di dimissioni del segretario della Civica
"Noi insieme con Monopoli"


Il Mattino accende i riflettori sul caso Caivano

Anche il Mattino, accende i riflettori su Caivano. Forniture, appalti e parentele, questo il tema scottante che tocca ancora una volta il cuore di Caivano. Le parentele, in senso lato, possono anche riguardare appunto, fratelli, mariti o cugini di consiglieri comunali che, invece di vigilare, invece di controllare che somme urgenze, appalti diretti e indiretti avvengono e quindi affidati a familiari ed amici o ad amici di amici. Purtroppo, così non è!. Sì, potrebbe recitare la maggioranza, si tratta di poca roba, di poche migliaia di euro, oppure: ma questi fornitori, anche prima consegnavano materiale per l'Ente. Bene! Se cosi fosse, le mogli, oppure i fratelli, oppure chicchessia, dovevano restare alla larga dalle liste elettorali, o meglio, fare una scelta di campo. Accettare e continuare con le forniture all'Ente, oppure gestire gli interessi pubblici? il problema appunto, non è il quantitativo, il dilemma è che tali pratiche all'interno di amministrazioni trasparenti non devono avvenire, soprattutto da parte di un'amministrazione il cui leader, Simone Monopoli, in campagna elettorale, sventolò appunto la bandiera della coerenza e della discontinuità, facendone un vero e proprio cavallo di battaglia. E questa volta, a parlare di parentele è anche il Mattino, uno dei primi quotidiani nazionali. Non solo, proprio mentre siamo intenti a riportare la notizia che compare su Il Mattino, apprendiamo che, un altro segretario, grande sostenitore del Sindaco Monopoli, Carmine Piccirillo, nonchè segretario della Civica "Noi insieme con Monopoli", proprio stamattina, ha rassegnato le dimissioni da segretario. Piove sul bagnato, per il neo Sindaco Monopoli che, dopo neanche 6 mesi di consiliatura si ritrova a fare i conti con l'inesperienza politica, nonostante i quindici anni di attività politica, attiva. Insomma, non ci resta che sperare in un colpo di scena, anche se l'unica alternativa, pare siano subito nuove elezioni, in modo da affidare ad una vera forza politica, l'arduo compito di trainare un Paese come Caivano lontano dai mille problemi che l'affiggono. In primis, l'abnorme tegola spazzatura. 

"Ho perso mia figlia, tu non morirai" Così il carabiniere sventa il suicidio

Carabiniere salva una donna dal suicidio: "La ho convinta parlandole della morte di mia figlia"




Un appuntato dei carabinieri e una donna, di 43 anni, pronta a togliersi la vita gettandosi dal cavalcavia di una stazione: sotto, i treni che marciano tra Ancona e Falconara. Ed è stato il carabinieri, Carlo Morresi, con 20 anni di servizio alle spalle, ad evitare la tragedia e a salvarle la vita. Il militare ha parlato alla donna attraverso la grata che divide il camminamento dalla balaustra che dà sul vuoto. Parole dolci, tenere, con le quali ha convinto la donna a desistere, e a non privarsi della sua stessa vita. Quest'uomo, un eroe, è stato intervistato da Il Giorno, a cui ha spiegato: "Abbiamo parlato di Dio. Se è stato sufficiente? Certo che no. Continuavo a ripeterle che ci vuole più coraggio a vivere che a morire. Lei mi ascoltava, e mi guardava negli occhi ma non diceva una parola".

Il ricordo della figlia - Poi la donna si è girata verso il vuoto, e l'uomo prosegue nel racconto: "Le ho preso la mano, gliel'ho toccata con dolcezza. Continuava a ripetermi: E' inutile, tanto mi butto". Dunque il carabinieri le ha detto che "la vita ci mette continuamente a dura prova". Si riferiva "alla morte di mia figlia. Era il 5 giugno del 2008. Era molto giovane, in macchina, un incidente terribile dalle parti di Modena. E adesso basta che non ne voglio più parlare". La ha convinta a non buttarsi parlando della figlia, e l'appuntato lo conferma: "E' vero. Le ho detto: Oggi non morirà nessuno e sai perché? Perché oggi sarebbe stato il compleanno di mia figlia che non c'è più. E non puoi rovinarmi questo bellissimo ricordo". Parole che hanno convinto la donna, che non si è buttata. E che hanno trasformato il signor Morresi in un eroe.

Addio al salame, non lo mangeremo più La crociata dell'Onu: va messo al bando

L'Onu mette al bando il salame: "Pericolose per la salute le carni lavorate"



di Attilio Barbieri


Bacon, hamburger e salsicce, ma anche pancetta, coppa, salame e perfino prosciutto potrebbero finire all’indice. Nella lista dei prodotti pericolosi, accusati di causare il cancro. Come le sigarette. A sentenziarlo dovrebbe essere l’Organizzazione mondiale della sanità, organismo che fa capo nientemeno che all’Onu. Per lunedì, dopodomani, è atteso l’annuncio: i prodotti confezionati a base di carne rossa dovrebbero finire nella lista delle sostanze cancerogene. A far compagnia a sigarette arsenico, alcol e amianto. Nel mirino anche la carne fresca, che rischia di essere inserita nella «enciclopedia dei cancerogeni» ed etichettata come «lievemente meno pericolosa» rispetto ai lavorati industriali. A rivelarlo in anteprima è il quotidiano britannico Daily Mail che cita una «fonte interna ben posizionata» nell’Oms.

L’annuncio atteso per lunedì rientrerebbe negli aggiornamenti periodici delle linee guida che l’Organizzazione con sede a Ginevra trasmette a ricercatori e autorità competenti dei diversi Paesi.

LA RACCOMANDAZIONE
Secondo l’edizione web del Daily Mail, l’Oms potrebbe anche emettere una raccomandazione volta a inserire «avvertimenti sulle etichette dei prodotti interessati». Un po’ come quelle che già compaiono sui pacchetti di sigarette. Il giornale inglese parla di «novità potenzialmente shoccante per le catene di fast food e per l’industria della carne», dimenticando di dire, però, che i Paesi più danneggiati sarebbero Germania e Italia, ai primi posti nella classifica mondiale dell’industria delle carni lavorate.
Per quel che ci riguarda rischierebbero di finire sulla lista nera dell’Oms tutti i salumi, inclusi quelli sottoposti soltanto a salagione, come il prosciutto crudo. In compagnia di salame, coppa, pancetta, mortadella e perfino bresaola. Il risultato finale sarebbe addirittura peggiore di quello ottenuto con le etichette a semaforo introdotte lo scorso anno dalla Gran Bretagna e giudicate inammissibili dall’Unione europea.

NUOVA DIETA
In questo caso, a effettuare la riclassificazione dei componenti della dieta alimentare è l’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Oms, che, sempre secondo la fonte citata dal Daily Mail, avrebbe approfondito la questione «in seguito alle preoccupazioni crescenti che la carne fosse all’origine del cancro all’intestino, il secondo tipo di tumore per frequenza nel Regno Unito». Quindi fra le segnalazioni arrivate a Ginevra, tali da indurre l’agenzia dell’Onu ad assumere una decisione così gravida di conseguenze per chi consuma ma anche per chi produce, ci sarebbe anche quella di Londra.

La carne in generale contiene grandi quantità di grasso, sostengono gli inglesi, e c’è il dubbio che il composto che la rende rossa possa danneggiare lo strato interno dell’intestino: questa la motivazione all’origine della sua messa all’indice. Non migliorano la situazione, sempre secondo il Regno Unito, i trattamenti di preparazione e conservazione industriali, dalla salatura all’aggiunta di conservanti chimici, potenzialmente cancerogeni. Le stime del governo inglese indicano che, nella metà dei casi, per evitare di ammalarsi di tumore all’intestino basterebbe seguire uno stile di vita più sano, che prevede un consumo non eccessivo di carne rossa. Tesi finora con confermata da evidenze scientifiche.

Prevedibile la tempesta di polemiche che la decisione dell’organismo ginevrino potrebbe suscitare. Anche se, almeno per l’Italia, non si tratterebbe di una novità. Come non ricordare lo scontro tutto interno a Federalimentare fra i produttori di pasta e quelli di carne, per l’endorsement dell’oncologo Umberto Veronesi a favore della prima e contro la seconda.

LA POSTA IN GIOCO
La posta in gioco, almeno per l’Italia, è notevole. Sui 180 miliardi annui di valore prodotti dalla filiera agroalimentare tricolore, le carni pesano per 32 miliardi, dei quali 22 riconducibili all’industria e 10 all’agricoltura. La parte del leone spetta ai suini, con 10 miliardi, mentre bovini e pollame pesano ciascuno 6 miliardi di euro. Ad essere più colpito, a giudicare da quel che è trapelato finora, sarebbe il comparto delle carni trasformate, a cominciare dai salumi. Poco importa che nella lavorazione dei prosciutti non entri in gioco alcun conservante, ma solo il sale per il crudo e le spezie per il cotto.

Resta da capire se le indiscrezioni amplificate dal giornale britannico troveranno lunedì una conferma nelle comunicazioni dell’Oms. In quel caso, non si faranno certo attendere le prese di posizione degli operatori del settore.

La firma di Repubblica insulta la Fallaci L'incredibile frase: "Lei non ha mai..."

Natalia Aspesi contro Oriana Fallaci: "Non portava mai una notizia"




Su Repubblica compare una doppia paginata, una lunghissima intervista a Natalia Aspesi, storica firma proprio di Repubblica. "Sono cattiva, determinata e frivola. Così - spiega - ho tenuto lontano l'infelicità". Si parla di tutto, nel colloquio: della sua carriera, della politica, di cultura, della guerra. E anche dei colleghi. Su Camilla Cederna spiega: "Meravigliosa. Una generosità professionale assai rara. E ha avuto molto coraggio, nonostante gli insulti di Montanelli che poco mancava che le desse della troia". Ma il passaggio che forse più di tutti cattura l'attenzione è quello relativo ad Oriana Fallaci, per la quale la Aspesi spende parole taglienti: "Oriana, Oriana. Non si fa che parlare di Oriana. Lei era la protagonista. Quando incontrava Kissinger o Khomeini, sembrava che fossero loro a intervistarla e non viceversa. Se tu oggi rileggi i suoi pezzi ti accorgi che non c'era una notizia". Un colpo bassissimo, quello della Aspesi contro un pezzo di storia del giornalismo italiano, la Fallaci appunto, accusato di "non portare mai una notizia".

Il bonus per pagare l'asilo e la badante. Ecco l'ultima novità in busta paga

Il bonus per pagare l'asilo e la badante. Ecco l'ultima novità in busta paga


di Fausto Carioti



Sulla carta è l' uovo di Colombo: si incentiva la produttività aziendale, si migliorano le relazioni tra datore e dipendenti e si mette in tasca ai lavoratori un voucher che equivale a denaro sonante che può essere speso per pagare l' asilo dei figli o la badante che si occupa del genitore anziano. Lo Stato rinuncia a ogni pretesa fiscale su questa somma, ma recupera comunque parte del gettito facendo emergere dal nero una quota importante di questi servizi. È quello che sta provando a fare il governo, ispirandosi all' esempio francese; il risultato, ovviamente, dipenderà da come l' idea sarà tradotta in pratica.

Il presupposto è che il welfare pubblico non ce la fa più. In Italia e altrove i legislatori studiano il modo per farlo affiancare, e in parte sostituire, dal cosiddetto «secondo welfare», fornito dai privati. Con quali soldi, visto che il contante scarseggia? La risposta la dà la legge di stabilità all' articolo 12, quello che cambia il regime fiscale dei premi di produttività. È qui che il progetto entra in conflitto con le resistenze dei sindacati, Cgil in primis, ancorati al modello della contrattazione centralizzata.

La manovra non si limita infatti a introdurre la tassazione agevolata al 10% per i premi di produttività, con tetto fissato a 2.000 euro lordi (che diventano 2.500 per le aziende «che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell' organizzazione del lavoro») e ad ampliare la platea dei beneficiari, innalzando a 50mila euro lordi l' asticella dei redditi ammessi all' incentivo. La legge punta anche a favorire, con una forte defiscalizzazione, lo sviluppo del welfare aziendale per i dipendenti e i loro familiari.

Il welfare aziendale oggi è disciplinato dal Testo unico delle imposte sui redditi, il cui impianto risale al 1986: l' articolo 51 stabilisce che, ai fini fiscali, non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente le somme e i servizi erogati dal datore di lavoro «per la frequenza degli asili nido e di colonie climatiche da parte dei familiari» dei dipendenti, nonché «per borse di studio a favore dei medesimi familiari».

Poca roba, insomma. Il testo della manovra stravolge questo vecchio impianto. La legge di stabilità allarga l' elenco a opere o servizi concessi ai lavoratori «per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto». Aggiunge inoltre i «servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali» forniti ai familiari dei dipendenti (welfare aziendale per i figli) e fa lo stesso con «i servizi di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti» dei lavoratori (welfare per genitori, nonni e disabili).

Ovvio che le aziende che producono pulegge o giornali, e in generale tutte le piccole e medie imprese, non possono attrezzarsi per fornire simili servizi. La soluzione individuata è la versione (molto) ampliata del vecchio "buono pasto". La legge di stabilità prevede infatti che «l' erogazione di beni, prestazioni, opere e servizi da parte del datore di lavoro può avvenire mediante documenti di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, riportanti un valore nominale».

Il modello è il Cesu (Chèque emploi service universel) introdotto in Francia nel 2005: un "buono" che il datore di lavoro può dare come benefit integrativo ai dipendenti. I quali lo possono spendere in servizi alla persona destinati a loro stessi o ai familiari (baby sitter, asilo, colf, badanti...). Oltralpe è nato così un vero e proprio voucher universale. Il governo di Parigi lo ha defiscalizzato (sia per l' azienda sia per il lavoratore) per un importo pari a 1.800 euro l' anno, rendendolo talmente conveniente da farlo diventare una parte importante della contrattazione di secondo livello.

Si è creato un mercato dove le multinazionali (come Edenred, leader nei buoni pasto con i Ticket Restaurant) concorrono per offrire alle imprese questi pacchetti di servizi da veicolare ai dipendenti.

Secondo la manovra, il «Cesu» italiano prossimo venturo concorrerà al raggiungimento della soglia dei 2.000 (o 2.500) euro con il premio di produttività vero e proprio; ma a differenza di questo, che come visto sarà tassato al 10%, il voucher universale avrà tassazione pari a zero. Chiara la predilezione del governo nei confronti di questo strumento.

Anche dal punto di vista politico, non è una mossa neutrale: la trattativa aziendale tra lavoratori e datore per questi servizi taglia fuori i sindacati e la vecchia contrattazione centralizzata. Se il modello si diffonderà, i primi a non esserne contente saranno le sigle confederali.

Trionfo Hamilton: è Campione del Mondo Più forte dell'uragano: è il terzo titolo

Trionfo Hamilton, è Campione del Mondo. Non lo frena neanche l'uragano: terzo titolo




Lewis Hamilton trionfa nel Gran Premio degli Stati Uniti e si laurea per la terza volta in carriera, la seconda di fila, campione del mondo di Formula Uno. Il pilota britannico ha preceduto il compagno di squadra Nico Rosberg, che ha commesso un errore a pochi giri dalla fine favorendo così il sorpasso da parte del pilota britannico. Completa il podio Sebastian Vettel, autore di una bella rimonta dalle retrovie. Con tre gare ancora da disputare, il vantaggio di Hamilton (327 punti) nei confronti dello stesso Vettel e di Rosberg è superiore a 75 punti, ovvero i punti ancora a disposizione.

Guadagnare con casa propria La guida per arrotondare ma senza darla in affitto

Come guadagnare con la casa (anche una). La guida ai trucchi per arrotondare




Essere proprietari di una casa può essere una grande opportunità per arrotondare il proprio reddito. Ora che i possessori di un'abitazione saranno sgravati almeno dalla tassa diretta sulla proprietà, si fanno sempre più interessanti gli strumenti che le nuove tecnologie offrono per creare una nuova entrata nel bilancio familiare, fino a poco tempo fa riservata a chi godeva di almeno una seconda casa.

Come - Con lo sviluppo della sharing economy, l'economia della condivisione, è cresciuto l'uso di siti internet che permettono ai proprietari di casa di mettere a disposizione una stanza per i turisti e i viaggiatori alla ricerca di soluzioni vantaggiose e per brevi periodi. Un grande vantaggio di questa soluzione, anche più del mettere in affitto un'intera casa. Il meccanismo più diffuso è quello offerto da siti come Airbnb, che permette di mettere a disposizione al costo che si ritiene più favorevole e nei giorni più consoni alle proprie esigenze almeno una stanza di casa, magari rimasta libera dopo la partenza di un figlio che è andato a studiare in un'altra città. Con lo stesso metodo, si può pubblicare un annuncio su booking.com, da sempre specializzato in annunci per alberghi e bed&breakfast, oggi aperto anche agli appartamenti e alle stanze singole. La convenienza non è solo logistica, ma anche fiscale, visto che rimanendo sotto i 30 giorni di permanenza, la cedolare da riconoscere al fisco è del 21%. Rimangono le commissioni da riconoscere ai siti, con Airbn che richiede il 3% sul costo della camera, mentre Booking.com tra il 15 e il 18%. Il primo rispetto al secondo è più frequentato dagli utenti che cercano soluzioni più di fortuna rispetto alle classiche camere d'albergo, mentre il secondo si è guadagnato una buona rispettabilità negli anni offrendo annunci di professionisti del turismo. Opportunità anche per chi vuole monetizzare con la propria casa al mare o in montagna, quando questa rimane inutilizzata. Per questo tipo di mercato si è guadagnato una buona fetta di clienti il sito Homelidays.

domenica 25 ottobre 2015

L'assist di Matteo Renzi ai terroristi: il premier si scorda i money transfer...

Limite contanti a 3mila euro anche per i money transfer: l'assist di Matteo Renzi ai terroristi




Il limite dei contanti elevato a 3mila euro causa altri guai al governo: non per il principio in sé, strenuamente difeso da Matteo Renzi, ma per un effetto collaterale che non era stato considerato. L'aumento del tetto per le transazioni cash, previsto dalla legge di Stabilità, comprende infatti anche i money transfer, il circuito parallelo alle banche che permette di inviare denaro in tutte le parti del mondo. Si tratta in primis di un circuito sfruttato dagli immigrati per far rientrare le rimesse, per passare i soldi alle famiglie. Ma il circuito dei money transfer, con 60mila operazioni sospette, è utilizzato anche per attività di riciclaggio, oltre ad essere considerato uno degli strumenti che più rischiano di favorire il terrorismo internazionale.

Per queste ragioni, sul contante, questi esercizi hanno sempre avuto regole più stringenti: ad esempio quando il limite generale era pari a 12.500 euro, una norma fissava per i money transfer un tetto molto più basso, pari a 2mila euro. Poi, quando Mario Monti abbassò il tetto al contante a mille euro, furono cancellate le norme speciali per i money transfer: con un tetto così basso non sarebbero più servito. Ora, però, Renzi si è mosso in direzione opposta. E si è "dimenticato" dei money transfer. Una svista? Una scelta? Fonti da via XX Settembre, comunque, sottolineano come il caso sia balzato in cima all'agenda: possibile, probabile e auspicabile che vengano reintrodotte specifiche norme per questi esercizi.

"Ripensarci? No, non vi deluderò" Grottesco Marino: non si dimette

Ignazio Marino: "Dimissioni, mi chiedete di ripensarci e non vi deluderò"




Ignazio Marino, farsa continua. In piazza, sotto la statua del Marco Aurelio, la folla dei fan del sindaco chirurgo gli chiede di ripensarci, di rimanere al suo posto. E il sindaco che fa? Si incolla alla poltrona: "Mi chiedete di ripensarci e non vi deluderò - ha detto -. Questa piazza mi dà il coraggio e la determinazione per andare avanti. La democrazia - ha aggiunto - non si esercita in stanze chiuse. Dobbiamo chiedere un confronto a tutti gli eletti". Frasi che confermano le volontà del sindaco, ossia andare in aula per verificare se esistono le condizioni per ritirare le dimissioni (ha tempo fino al 2 novembre). Marino, dunque, potrebbe non mollare il Campidoglio. Un contesto grottesco, surreale, nel quale comincia a farsi strada l'ipotesi dell'espulsione dal Pd, la misura drastica alla quale starebbe pensando il premier nonché segretario, Matteo Renzi.

Caivano (Na): Duro Manifesto delle opposizioni

Caivano (Na): Duro ma VERO manifesto delle opposizioni 



di Gaetano Daniele




Il tempo è fatto dal presente passato e futuro. Per quanto riguarda il presente siamo qui e stiamo scrivendo, per quanto riguarda il futuro e fatto dai programmi e tutti quanti ne possono fare il libro dei sogni e la lista della spesa. Il passato è l'unica cosa incontrovertibile la quale nessuno può modificare. Quindi chiediamo al Sindaco Monopoli, è vero che sono stati affidati lavori per ben 1.200 euro euro (milleduecento euro) al fratello di una consigliera comunale? Insomma, se è vero come è vero, il Sindaco della discontinuità che ha il suo trascorso politico nel centrodestra adamantino, ha mentito al proprio Paese. Primo, perchè un politico serio che promette discontinuità con le passate amministrazioni, non affida lavori a fratelli di consiglieri comunali, proprio perchè potrebbe entrare in conflitto con la stessa e aprire delle falle, non solo, creare anche delle spaccature all'interno della coalizione, perchè poi a chiunque appunto, potrebbe avanzare richieste in tal senso. Secondo, si riguarda bene dal far affidare incarichi a studi vicini ma anche lontani, dove appunto, lavorano fratelli o amici di consiglieri comunali della sua coalizione. Per dirla in breve, ma la parola discontinuità, a Caivano, è sinonimo di strafottenza?  

Godetevi le ultime ore di sole dell'anno Meteo, occhio a questo giorno: dopo...

Meteo, da mercoledì inizia l'inverno




Dopo il passaggio del ciclone F2, il tempo migliora decisamente su tutta Italia con un weekend prevalentemente soleggiato, ma con l’incubo nebbia al nord. La redazione web del sito www.ilmeteo.it comunica che "oggi il sole splenderà su tutta Italia con temperature miti di giorno, e ancora fredde di notte, specie al nord e sulle zone montuose dove si andrà facilmente sotto lo zero. Lunedì il tempo peggiorerà sulla Sardegna con temporali su Olbia-Tempio, Nuorese, Ogliastra e Cagliaritano. Da martedì si avvicinerà all’Italia un nuovo ciclone atlantico. Tempo in peggioramento su Sardegna, ma in nottata anche sulla Liguria con nubifragi e rischio allagamenti su Genova e provincia. Mercoledì le piogge diverranno più diffuse anche al nord e coste di Toscana e Lazio. Dalla notte di mercoledì nuova allerta nubifragi sulla Liguria". Da mercoledì, insomma, inizia l'inverno. Antonio Sanò, direttore del sito www.ilmeteo.it, avvisa "che da mercoledì notte, il tempo peggiorerà ulteriormente su Liguria e Piemonte con piogge forti, incessanti su Genova e provincia, ma anche sul resto della Liguria e su Piemonte e Lombardia con rischio di nubifragi e allagamenti. Giovedì maltempo generale al nord, Toscana, Lazio e Umbria con temporali anche forti, ma peggiora anche in Campania e Puglia con piogge nella notte. Venerdì maltempo intenso sulle regioni adriatiche. Ponte di Ognissanti con nubifragi su Calabria, Basilicata e Puglia, tempo più asciutto al centro-nord".

L'ultima giravolta sul canone Rai: si paga una sola rata (molto presto)

La rivoluzione del canone: si paga in un'unica rata a febbraio




Nel 2016 pagheremo il canone Rai in una sola rata. Sarà addebitato sulla prima fattura relativa alla fornitura dell'energia elettrica. Lo prevede l’ultima bozza della legge di stabilità. Nel 2017 il pagamento sarà poi bimestrale.  La rata unica, però, non piace alle società elettriche che temono un aumento della morosità dei propri clienti obbligati a pagare fattura elettrica e tv. Da dibattere anche la questione relativa alle sanzioni per i gestori elettrici che si attardano nella comunicazione allo Stato dell’elenco degli utenti morosi. L’unica certezza resta che l’abbonamento alla tv pubblica scenderà da 113,5 a 100 euro.  

Le previsioni  Il governo sta decidendo a chi destinare le maggiori entrate che dovrebbero derivare dall'abbattimento dell'evasione fiscale garantito dal pagamento con il cedolino della luce. Tali somme - si legge nella bozza della manovra - non andrebbero a finanziare la tv pubblica, ma finirebbero nel fondo per la riduzione della pressione fiscale. Un tesoretto, stimato in circa 500 milioni di euro, che fa gola alla Rai e che sembrava destinato alla riduzione della pubblicità su alcune reti pubbliche (un obiettivo più volte sottolineato dal premier Matteo Renzi) o al fondo per le tv private e l’editoria.   Negli anni dal 2016 al 2018, invece, secondo l’ultima versione dell’articolo, la Rai dovrebbe poter contare su introiti per un miliardo e 700 milioni come negli anni passati, rispetto un gettito previsto di 2 miliardi e 200 milioni.

Vigile beccato a timbrare in slip Faccia tosta: la ridicola difesa

Il vigile che timbra in mutande. La moglie: "Ecco perché"




Alberto Muraglia è il vigile urbano di Sanremo diventato simbolo dell'inchiesta sugli impiegati comunali che timbravano la presenza al lavoro e poi facevano i fatti loro.  Lavoratore modello, un doppio impiego come custode del mercato e italiano di fiducia dei reali del Belgio per vent'anni: fa parte infatti dello staff Paola Ruffo di Calabria. "Alberto è sempre stato un motivo di orgoglio per il Comune e adesso guarda cosa doveva capitare...", dice la moglie Adriana al Corriere della sera. "Una vita intera a lavorare, lavorare, lavorare e alla fine mi ricorderanno tutti come il vigile in mutande...", dice l'uomo. 

Agli arresti domiciliari da due giorni (come altri 34 dipendenti), Muraglia ha il divieto di rilasciare interviste. Parla la moglie, però: "Per ciascun fatto abbiamo le prove che niente è come è stato descritto nelle accuse. Dicono che si allontanava dal servizio e invece abbiamo carte e testimoni che dimostrano che stava lavorando eccome! Dicono che timbrava in ritardo per far la cresta sugli straordinari eppure non ha mai preso un centesimo di straordinario se non richiesto e approvato dai suoi superiori per motivi certificati".

Ci sono però le immagini che mostrano la signora e la figlia che timbrano al posto dell'uomo: "È che magari si ricordava del timbro mentre era sotto la doccia e ci diceva: per favore vai tu? Non era un imbroglio, mi creda. Noi siamo gente perbene". Adriana svela un retroscena che scagionerebbe il marito: pare che la casa del vigile - con vista sulle bancarelle di frutta e verdura dentro il mercato - ha un ufficio con due porte: da una parte si va nell'appartamento, dall'altra nel corridoio che mette in comunicazione diversi uffici comunali. Per questo, dice andava a timbrare "in mutande se si ricordava di farlo fuori tempo massimo, quando si era già messo in libertà".