Rai, tangenti e appalti truccati: nel mirino il Festival di Sanremo
Irregolarità nella scelta delle ditte a cui affidare lavori e commesse, per affari da centinaia di milioni di euro. Questi i presupposti della nuova bufera che si sta abbattendo sulla Rai. Come riporta il Corriere della Sera, venti giorni fa, la Guardia di Finanza ha eseguito l'ordine di esibizione dei documenti che riguardano 37 dossier su indagini condotte negli ultimi due anni. Le prove sono state raccolte dal 2013 con l'aiuto di un superteste che sta aiutando gli inquirenti a ricostruire la vicenda.
La rete dei fratelli Biancifiori - Le indagini, guidate dal pubblico ministero Paolo Ielo, riguardano soprattutto il Festival di Sanremo per cui sarebbero state versate delle mazzette dalle ditte interessate all'appalto. Sono coinvolti inoltre programmi di approfondimento giornalistico e anche svariate fiction. I principali indagati sono i fratelli David e Danilo Biancifiori titolari delle società Diand lighting and Truck e DibiTechnology, principali fornitori di apparati tecnici per la Rai degli ultimi anni. I due Biancifiori sarebbero stati aiutati Roberto Gasparotti, il responsabile dell'immagine di Silvio Berlusconi ai tempi in cui il Cavaliere era a Palazzo Chigi. Inoltre, la rete dei due imprenditori, si è estesa negli anni ed è arrivata a coinvolgere anche Mediaset, La7 e Infront. Bastava pagare e l'appalto se lo aggiudicavano loro.
I vertici - Le scoperte degli inquirenti possono portare a grandi nomi di dirigenti Rai. Con l'incrocio dei dati raccolti dal 2013 in avanti, infatti,è possibile ricostruire il percorso dei soldi, compreso il trasferimento di fondi all'estero come volevano in molti ai piani alti. E ora, i vari responsabili degli uffici competenti dell'azienda di Stato vengono interrogati su eventuali anomalie, ma tutti dicono di ignorare quello che è successo.
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