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mercoledì 5 agosto 2015

Caivano (Na): Emergenza Rifiuti, la parola all'amministratore del blog, Gaetano Daniele

Caivano (Na): Emergenza Rifiuti, la parola all'amministratore del blog, Gaetano Daniele 



di Angela Bechis 


Gaetano Daniele
Amministratore, il Notiziario sul web


A Caivano è emergenza rifiuti,  perchè?

Perchè l'attuale ditta Buttol, non raccoglie regolarmente i rifiuti. 

Perchè?

Il perchè non lo so, sarà politico? di opportunità lavorativa? Fatto è, che il Sindaco Monopoli ad oggi non applica le penali all'attuale ditta. L'unica cosa che ha fatto è rinnovargli il contratto per un altro anno.

Cosa si sente di dire al Sindaco Monopoli?

Che i caivanesi, oltre ad aver pagato le inefficienze del malgoverno delle precedenti amministrazioni, a tutto oggi, stanno pagando anche le palesi incapacità dell'attuale Amministrazione.

Perchè?

Sino ad oggi i caivanesi hanno pagato al Sindaco e alla sua squadra di governo gli ulteriori stipendi, in più hanno conferito incarichi per studiare come fare la gara europea, ed inoltre i dirigenti del Comune che quindi non sarebbero in grado di preparare una gara? e allora, a questo punto, la domanda sorge spontanea, ma che li paghiamo a fare?

Cosa sta proponendo secondo lei il Sindaco Monopoli?

Propone Manifesti. Si parla di un servizio di pessima qualità, e si vede, ma l'attuale amministrazione cosa sta facendo? appunto, mentre il Sindaco e la Giunta di esperti studiano, il Paese, Caivano, muore.

Che soluzioni andrebbero prese?

Applicare penali nell'immediato e far raccogliere subito la spazzatura. Fa caldo, le temperature arrivano anche a 38°, la puzza nauseabonda, oltre agli incendi causati, non permettono uno stato psicologico sano e sereno ai cittadini, soprattutto ai bambini e agli anziani. Difatti, l'affluenza ai pronto soccorso aumenta, anche per problemi respiratori. Non si chiede al Sindaco Monopoli di risolvere il problema rifiuti campano, non c'è riuscito il governo nazionale, non ci sono riuscite le associazioni, non c'è riuscito Padre Maurizio Patriciello che da diversi anni si batte quotidianamente sul territorio di Caivano, figuriamoci il Sindaco Monopoli, ma quello che si chiede con insistenza è, che almeno vengano rimosse quelle montagne di spazzatura dalle strade che giorno dopo giorno, ci stanno riportando al passato. Basta chiacchiere, basta manifesti. Si intervenga subito.

Si sente di aggiungere altro?

La campagna elettorale è finita, Monopoli ha vinto le elezioni, ora Governi se ne è Capace! Altrimenti ne tragga le conseguenze! Ha improntato una campagna elettorale sui manifesti, ma ora non spenda i soldi dei contribuenti appunto, in manifesti, per giustificare le eventuali sue incapacità! Governi o taccia!

"Vita aliena, ecco la prova definitiva" Lo scatto della Nasa da Marte

Marte, la foto della Nasa che manda in delirio gli ufologi




Lo spazio e la possibilità che nell'universo ci sia altra vita oltre a quella sulla Terra, affascinano da sempre l'uomo. Lo sa bene la Nasa, che ogni settimana si vede arrivare foto di eccitatissimi scrutatori dei pianeti che credono di aver scoperto una nuova forma di vita guardando le foto che la Nasa pubblica. L'ultimo tentativo arriva a proposito delle recenti foto del pianeta Marte, in cui qualche zelante appassionato ha ritenuto di aver visto una strana creatura aliena, dotata di molte zampe, come un ragno o un granchio gigante. La bestia sarebbe stata avvistata sulle rocce di una formazione montuosa.

Ma Seth Shotak, astronomo che dirige il Centro di ricerca Seti, spiega: "Mi arrivano foto di formazioni di questo genere una volta alla settimana. Coloro che me le mandano in genere sono eccitatissimi perché dicono di aver trovato qualcosa che non avrebbero mai pensato di scoprire sulla rugginosa, polverosa superficie del pianeta rosso. In genere parlano di animali, ma a volte ritengono di aver visto anche cose più strane, come per esempio parti di macchine. Forse pensano che ci siano macchine su Marte". Poco probabile, certamente, e la spiegazione più facile è che questi avvistamenti non siano altro che fenomeni di pareidolia, ovvero la capacità della mente di vedere delle forme conosciute in qualcosa che in realtà non è ascrivibile a niente: come quando si scovano le forme nelle nuvole. Ma gli appassionati non devono darsi per vinti, chissà che prima o poi qualcosa di vero e alieno che la Nasa non abbia già scorto, non si riesca a trovare davvero.

MAGGIONI (QUASI) PRESIDENTE RAI Schiaffo del Cav, Renzi in ginocchio

Rai, Monica Maggioni verso la presidenza: intesa tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi




Cambia tutto, pronostici sovvertiti. Un colpo di scena alla presidenza Rai: è quasi fatta per Monica Maggioni, la direttrice di RaiNews24. Avrebbe così sbaragliato gli altri nomi in campo, da Piero Ostellino a Barbara Palombelli (che, per la verità, si era sfilata da sola alla corsa spiegando di lavorare soltanto alla prossima edizione di Forum). Niente da fare neppure per Marcella Panucci, dg di Confindustria, sulla quale "scommetteva" il Corriere della Sera. La Maggioni, dunque, brucerebbe anche la concorrenza di Enzo Iacopino, Giulio Anselmi, Stefano Folli, Marcello Sorgi e Antonella Mansi, gli altri nomi circolati con insistenza nelle ultime ore. In caso di conferma, la nomina della direttrice di RaiNews24 metterebbe in evidenza un dato politico, ovvero la ritrovata intesa tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Il primo aveva annunciato alla vigilia "un nome condiviso", mentre il secondo apprezza la nomina della Maggioni, per la quale non ha mai nascosto l'apprezzamento, almeno all'interno del suo entoruage. Regge dunque il patto del "NazaRai", come lo aveva battezzato Libero, ma il patto, ora, potrebbe evolversi. Considerate le difficoltà della maggioranza, in particolare al Senato, a Renzi potrebbe far comodo ritrovare feeling con gli azzurri, magari su un mirato e specifico programma per la ripresa economica, così come auspicato sempre su Libero dal direttore Maurizio Belpietro.

Le esplodono le tette?: Federica Pellegrini, la sciagura in vasca alla semifinale dei mondiali. Come le è successo

Mondiali di nuoto, Federica Pellegrini si qualifica col brivido alla finale dei 200 stile libero: "Avevo una bolla d'aria nel costume, era come avere le sesta"




La nostra Federica Pellegrini arriva al terzo posto nelle semifinali dei 200 stile libero. Non benissimo: si qualifica per la finalissima dei mondiali di Kazan col sesto tempo, ovvero ha rischiato di restarne fuori. Giù di forma? Non proprio. La campionessa, infatti, intervistata da Rai Sport dopo la gara ha raccontato il curioso imprevisto che la ha penalizzata durante la gara. "Ho avuto dei problemini con il costume, nel tuffo si è gonfiato e avevo una bolla d’acqua che girava tutto intorno al corpo. Era come avere una sesta di reggiseno che non ho". Ecco spiegato, dunque, il risultato non esaltante. La Pellegrini, inoltre, si è detta soddisfatta della sua prova e ha commentato tra una risata e l'altra: "Volevo entrare in semifinale in maniera abbastanza facile senza sprecare troppo energie. Va bene così. Oggi pomeriggio sicuramente sarà più difficile ed avremo dei riscontri più veritieri".

Il colpo basso della Seredova. Pubblica una foto e scatena l'odio contro l'ex Buffon: una valanga di insulti

Alena Seredova e Alessandro Nasi, la foto scatena l'odio contro l'ex Gianluigi Buffon




Alle chiacchieratissime (e seguitissime) nozze tra Beatrice Borromeo e Pierre Casiraghi c'erano anche loro: Alena Seredova e Alessandro Nasi, il nuovo compagno della ex lady Buffon, il manager cugino di John e Lapo Elkann. Dunque, se qualcuno ancora aveva qualche dubbio, la loro presenza all'evento mondano è la definitiva conferma alla loro storia d'amore. I due si sono mostrati belli, rilassati, sorridenti. Poi, a rafforzare l'ufficialità, ci ha pensato ancora la Seredova, che sui social ha postato la prima foto insieme ad Alessandro. Uno scatto che non è passato inosservato, soprattutto tra i fan di Alena, che si sono scatenati contro il suo ex, Gianluigi Buffon. I commenti, in ordine sparso: "Gli sta bene a quel coniglio di Buffone"; "Hai classe non so Gigi che ha trovato nella D'Amico"; "Ti auguro serenità, con chi facevi coppia prima eri sprecata"; "Una coppia bellissima...alla faccia di quella m..." (quest'utlimo commento è stato poi rimosso). Povero Buffon...

Boldrini si smentisce: gli stipendi? Niente tagli, paghe da nababbi

Camera, salta il tetto agli stipendi dei commessi




Nessun tagli agli stipendi dei commessi della Camera dei deputati. La commissione giurisdizionale per la tutela dei dipendenti di Montecitorio ha bocciato la parte didelibera del 2014 sui tetti agli stipendi dei dipendenti della Camera che introduceva dei limiti soprattutto per le remunerazione dei dipendenti di livello più basso. Se con l'appello non sarà ribaltata la decisione della Commissione, l'effetto sarà che mentre i funzionari di alto livello a fine carriera avranno uno stipendio lordo annuo pari a 240 mila euro, come prevede appunto la delibera del 2014, un documentarista a fine carriera avrà uno stipendio praticamente simile, pari cioè a 237 mila euro.  La conseguenza è che mentre i funzionati di alto livello non possono aumentare il proprio stipendio con gli anni, i dipendenti semplici potranno farlo. La bocciatura è una tegola per il piano di spending review  che prevedeva un risparmio pari a 60 milioni di euro in 4 anni. 

Operazione sorpasso, è quasi fatta Salvini, scatto in ruspa: ora Renzi...

Il sondaggio, fiducia nei leader: Matteo Salvini a due punti da Matteo Renzi




Il malcontento non è solo interno al Pd ma è generalizzato. Matteo Renzi deve vedersela non solo con l'opposizione interna della sinistra dem ma con i suoi elettori. La fiducia nei suoi confronti è crollata: dal 61% all'insediamento nel febbraio 2014 (fino al 70% nel giugno dopo la vittoria alle elezioni europee col 40,81 dei voti) al misero 36 per cento di oggi. Gradimento dimezzato.

Non solo, riporta ItaliaOggi che Renzi è incalzato dall'altro Matteo, Salvini che ora è al 34 per cento. E le ragioni di questo disastro sono diverse: in primis la difficoltà di essere contemporaneamente presidente del Consiglio e segretario del Partito democratico. Tutta via Renzi ha un'arma segreta: il suo nuovo modo di fare politica che personalizza la leadership e vuole rapidità e decisionismo. Soprattutto, finora, manca qualcuno che possa sostituirlo.

Rai, eletto il nuovo Cda: tutti i nomi Silurato De Bortoli: è rivolta nel Pd

Rai, eletto il nuovo Cda. Il Pd si spacca su Ferruccio De Bortoli, c'è Carlo Freccero per il M5s



Carlo Freccero

Dopo giorni di trattative e indiscrezioni, la commissione di Vigilanza della Rai ha eletto il nuovo Cda dell'azienda di viale Mazzini. Il Pd ha tre uomini: Guelfo Guelfi, Rita Borioni e Franco Siddi. In quota Area popolare è stato eletto Paolo Messa, mentre il M5s come indicato in mattinata ha votato per Carlo Freccero. Due i membri per il centrodestra: Artutro Diaconale e Giancarlo Mazzucca. I nomi eletti in quota Pd non piacciono alla minoranza del partito, che puntava su Ferruccio De Bortoli, nome bocciato (sconta i durissimi attacchi a Matteo Renzi ai tempi della direzione del Corriere della Sera). Secondo la minoranza Pd, i nomi proposti dalla segreteria "sono pura e semplice lottizzazione". Il conflitto nel partito, dunque, si aggrava ulteriormente. In precedenza, dal Giappone, Matteo Renzi aveva detto la sua sulla Rai: "Domani mattina il governo indicherà i nomi di direttore generale e presidente. Saranno professionisti di livello, competenza e indipendenza come è giusto che sia". Il premier, inoltre, ha di fatto confermato che il futuro dg sarà Antonio Campo Dall'Orto: "È uno stimatissimo professionista tra i più interessanti innovatori della televisone degli ultimi anni".


Ferruccio De Bortoli

Rammarico per Ferruccio -  "La minoranza è abituata ad esercitare veti ma stranamente si è presentata con un nome secco, quello di De Bortoli". Lo ha detto Matteo Orfini all’uscita di palazzo San Macuto al termine della votazione per l’elezione di sette dei nove nuovi componenti del Cda di viale Mazzini. Il  riferimento di Orfini è alla spaccatura che si è prodotta all’interno del Pd, con la minoranza che ha puntato sull’ex direttore del Corriere della Sera e che non è passato perché ha ottenuto solo due voti. Orfini sottolinea che quella di De Bortoli era sicuramente «una candidatura autorevole", aggiungendo però "è curioso che la sinistra interna lo abbia candidato...". Amareggiato Michele Gotor per il veto che è stato messo su De Bortoli. "Il Pd deve dare indicazioni di alto profilo e invece si è persa questa occasione". Così Michele Gotor, della minoranza Pd, al termine della votazione in commissione di Vigilanza per l’elezione di sette dei nove componenti del nuovo Cda Rai. "De Bortoli è una figura indiscutibile - aggiunge Gotor - di alta professionalità e al di fuori di ogni logica partitoria. Avrebbe dato lustro al Pd, alla proposta politica del governo e alla Rai», ha concluso Gotor. 

Laurea, licenziamenti, polizia cosa cambia con la riforma

Pubblica amministrazione: la riforma, casa cambia




Sì definitivo del Senato alla riforma della Pubblica Amministrazione che è diventata legge. I voti a favore sono stati 145, 97 i contrari e nessun astenuto. Dopo la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale si aprirà la fase di attuazione. Ecco cosa cambia.

Trasparenza -  accesso libero ai documenti e ai dati della pubblica amministrazione  

Digitalizzazione - viene introdotta la “carta della cittadinanza digitale”, gestita da un dirigente ad hoc.  

Licenziamenti più facili -  in caso di azione disciplinare obbligo di portare a termine la pratica, compreso il ricorso alla sanzione più grave.  

Licenziabilità dei vertici - basta incarichi dirigenziali che possano essere ricoperti senza preoccupazione di rimozione. Viene infatti introdotto il criterio della valutazione. Se questa è negativa, due le possibilità: o lasciare l’amministrazione dello Stato, o accettare di passare da un incarico di dirigente a quello di funzionario. Inoltre viene introdotta la revoca o il divieto dell’incarico in settori esposti al rischio corruzione, quando c’è una condanna (anche non definitiva) da parte della Corte dei Conti al risarcimento del danno erariale per condotte dolose.  

Abolito il voto di laurea - viene abolito il requisito del voto minimo di laurea per partecipare ai pubblici concorsi.  

Lotta all'assenteismo - Passano dalle Asl all’Imps le funzioni di controllo sulle malattie.  

Fusione del corpo forestale -  con un’altra forza dello stato, come i carabinieri. Si prevede inoltre un riordino di tutte le forze.  

Prefetture -  stessa sorte delle partecipate. Eliminazione anche degli uffici ridondanti tra ministeri e enti di controllo e garanzia.  

Grandi opere -  semplificate le pratiche burocratiche per i cantieri. Si calcola un dimezzamento dei tempi.  

Numero unico per le emergenze -  è il 112 e varrà per tutti i tipi di problema o emergenza.  

Libretto unico auto -  Grazie al previsto trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall’Aci, al ministero dei Trasporti, a cui fa capo la Motorizzazione, si punta alla creazione di unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto  

Rimborsi per spese mediche: cosa succede col nuovo 730

730 precompilato, ci saranno anche le spese mediche




Il 730 precompilato del 2016 farà un passo in più rispetto a quello di quest'anno che era di fatto una "sperimentazione". Il modello preparato dall'Agenzia delle Entrate conterrà anche i dati relativi alle spese sanitarie dei contribuenti. Le spese mediche e farmaceutiche sono voci che "pesano" sul calcolo delle detrazioni. Per ottenere lo sconto del fiscale non bisognerà più modificare il 730 e inserire gli importi degli scontrini rilasciati dalle farmacie e delle altre spese mediche. Ma sarà lo stesso "Sistema tessera sanitaria" a trasmettere all'Agenzia delle Entrate, dal primo marzo prossimo, le spese sanitarie sostenute e i rimborsi relativi alle prestazioni erogate parzialmente o non erogate affatto. Finiranno in queste informazioni anche le spese sostenute per il familiare a carico. Una decisione questa che ha fatto discutere molto in quanto i contribuenti se da un lato sono sollevati dal fatto di non dover collezionare tutti gli scontrini e conservarli al Fisco, dall'altro invece non amano essere monitorati dal Fisco. 

I consigli - Per evitare che le proprie spese mediche (tutte o solo alcune) finiscano automaticamente nel data base del fisco il contribuente può non comunicare il proprio codice fiscale in farmacia. Dal prossimo anno, poi, si potrà chiedere al medico o alla struttura sanitaria di riportare la propria contrarietà sulla ricevuta rilasciata. Dal 1° al 28 febbraio 2016 - informa il Sole 24 Ore - sarà possibile comunicare la volontà di non trasmettere i dati sanitari al fisco anche attraverso il sito internet dedicato al Sistema Tessera Sanitaria tramite la tessera o il pin Fisconline. Per le spese sostenute quest' anno, dal 1° ottobre 2015 al 31 gennaio 2016 si potrà comunicare l' opposizione anche via mail (l' indirizzo sarà pubblicato sul sito delle Entrate); via telefono (numero verde 848.800444 o 06.96668907); o presentandosi in uno degli uffici dell' Agenzia e consegnando il modello per l' opposizione all' utilizzo dei dati delle spese sanitarie. Chi non intende proteggere la propria privacy ma preferisce avere la comodità di un Fisco che fa tutto per lui, non deve fare alcuna comunicazione al Fisco. 

martedì 4 agosto 2015

Caivano (Na): Spazzatura, rischio epidemia, i cittadini implorano i loro diritti

Caivano (Na): Spazzatura, rischio epidemia, i cittadini implorano i loro diritti




Emergenza rifiuti a Caivano. I cittadini: "Respirare è un nostro diritto, imploriamo i nostri diritti, vogliamo respirare. Basta". Insomma, i caivanesi, non solo sono costretti a restare in città, perchè non possono permettersi una vacanza, in più, devono anche barricarsi in casa, a causa della puzza nauseabonda che prepotentemente sale fino alle finestre dei loro balconi. Assurdo. Siamo all'inverosimile. 

Da una recente nota, il neo Sindaco, Simone Monopoli, fa sapere che questa situazione è una conseguenza dei precedenti governi. Basta puntare il dito. Si faccia il possibile e l'impossibile, per garantire almeno l'aria da respirare ai propri cittadini. La solita canzone stonata di chi preferisce attribuire colpe al passato, piuttosto che rimboccarsi le maniche, e fare. 

Insomma, il sindaco Monopoli, applichi le penali alle ditte inadempienti. La gente è stufa. E' stanca, teme per la salute dei propri figli. Oggi, soprattutto oggi, non interessa sapere di chi è stata la colpa a monte, interessa respirare e soluzioni immediate. Anche Forza Italia, nel 2011, proprio quando il neo Sindaco Simone Monopoli era consigliere provinciale, sversò all'interno dei capannoni di Ambiente e Energia, circa 5.000 tonnellate di spazzatura, e quindi? Rievocare il passato è segno di debolezza. La campagna elettorale è finita il 13 giungo scorso. Si pensi al futuro dei caivanesi e dei più deboli, dai bambini agli anziani. 

Windows 10, l'accusa del programmatore: "Minaccia la vostra privacy"

Windows 10, l'accusa del programmatore: "Minaccia la vostra privacy"




Il nuovo sistema operativo della Microsoft è arrivato da appena una settimana ma è già nel mirino delle critiche. Windows 10 avrebbe infatti dei problemi di privacy. Lo sviluppatore Jonathan Porta nel suo sito ha pubblicato un post accusatorio nei confronti dell'azienda produttrice di Redmond. In sostanza Microsoft attraverso le impostazioni di default sulla privacy consegnerebbe un alto quantitativo di dati sensibili degli utenti, spiandoli. Windows 10 attiva in automatico sette flussi di informazioni inviando, senza saperlo, i propri dati personali. Per evitare che questo accada è necessario che sia il fruitore stesso a cambiare le impostazioni avanzate.

L'accusa dell'esperto - " Inquietante e spaventoso", ecco come Porta descrive Windows 10. Installando il pacchetto si dà il consenso per inviare i dettagli dei propri contatti e del proprio calendario direttamente a Washington, consentire a Windows e alle app di rilevare la posizione esatta in cui ci si trova e tutta la cronologia dei recenti spostamenti. Il discorso non riguarda solo Microsoft perché l'azienda invierà le informazioni riservate anche ai suoi partner di fiducia per migliorare i servizi di localizzazione. Inoltre imposta la connessione automatica agli hotspot che suggerisce, per incanalare le preferenze degli utenti. Per Microsoft si tratta di impostazioni mirate a migliorare i servizi e l'efficienza del nuovo sistema operativo. Dopo tutte queste polemiche una portavoce dell'azienda ha negato qualsiasi intenzione di vendita di dati dei propri utenti. Secondo Porta lo scopo dell'acquisizione delle nozioni avviene tramite "indicazioni troppo vaghe" perché "non fornisce informazioni sufficienti sulle terze parti (i partner)". Nonostante la Microsoft non sia la prima azienda a forzare un po' la mano pur di ottenere le preferenze dei propri clienti, tuttavia è l'unica ad avere nelle impostazioni di default un consenso esplicito.

Raid nel conto corrente, soldi addio: li hanno usati per salvare due banche

Fondo interbancario, salvate due banche con i nostri soldi: 1,3 miliardi prelevati dai correntisti degli istituti sani


di Ugo Bertone



«La questione bancaria è molto seria e non riguarda solo il Sud, anzi. Vuoi una previsione? Il risiko bancario continuerà ancora a lungo, perché in Italia abbiamo troppi istituti di credito». Così Matteo Renzi, dalle pagine dell’Unità, risponde a un lettore che lamenta la mancanza nel Meridione di banche disposte a finanziare progetti per lo sviluppo. Il problema è che non mancano solo i progetti: in molti casi mancano proprio i soldi. Non a caso s’avanza sulla scena del sistema bancario di casa nostra un nuovo azionista compra tutto: Fidt, Fondo interbancario di tutela dei depositi, alimentato da appositi versamenti delle banche (che a loro volta finanziano l’istituto con specifici prelievi annuali presso la clientela) con una destinazione ben precisa: garantire, fino a 100mila euro, i depositi di persone fisiche e giuridiche in caso di insolvenza. Sarà questa, come continua a ricordare il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, l’unica rete di protezione per i clienti da gennaio 2016, quando entreranno in vigore le regole del Single Resolution Mechanism che non consentiranno più il salvataggio di una banca senza «un sacrificio significativo da parte dei suoi creditori».

Nell’attesa dell’appuntamento, il Fondo dimostra un insolito attivismo con un obiettivo ben preciso: risolvere, prima che scatti la mannaia Ue, i casi degli istituti commissariati da Banca d’Italia, travolti dalla crisi. E così giovedì l’assemblea straordinaria della Cassa di Risparmio di Ferrara ha approvato l’ingresso nel capitale della Fidt che così subentrerà ai commissari nella gestione. Questo dopo un aumento di capitale riservato per la non modica cifra di 300 milioni («a copertura delle perdite registrate») cui si è aggiunta l’emissione di warrant che consentiranno, nel luglio del 2018, agli attuali azionisti di comprare titoli fino a 57 milioni nominali. Il Fondo, insomma, si ritrova così ad essere l’azionista quasi unico di Carife nell’attesa di un compratore che per ora non si vede. Intanto, il 15 ottobre, i vecchi amministratori (31 in tutto) dovranno difendersi in Tribunale a Bologna per l’azione di responsabilità mossa dai commissari e da via Nazionale. La richiesta record è di 309 milioni circa, più o meno quanto l’impegno del Fidt.

Ma non è finita qui. Sempre giovedì gli organi del Fondo hanno deciso di incaricare una società di consulenza per valutare come intervenire in Banca Marche, il caso più spinoso. I tentativi passati, cioè appoggiare l'intervento del Credito Fondiario con un’iniezione di capitali per 100 milioni più 800 come garanzia della cartolarizzazione dei crediti in sofferenza non è andato in porto. L’istituto, infatti, ha accumulato un pesante carico di prestiti a rischio precipitati in sofferenza con la crisi dell’immobiliare. Di qui un buco troppo pesante per un istituto delle dimensioni del Credito Fondiario ma anche un coefficiente di rischio che ha tenuto lontano altri possibili compratori. Non resta che la carta del Fondo che potrebbe esser chiamato ad un esborso nell’ordine di un miliardo di euro. Al più presto, contando sul fatto che il patrimonio, pur ridotto al lumicino, è ancora positivo. A differenza di quel che è accaduto per Tercas, in cui il Fondo ha dovuto ricostituire un patrimonio sotto zero. È una differenza che potrebbe avere il suo peso davanti all'Unione europea, che ha contestato per Tercas un’infrazione sulla normativa per gli aiuti di Stato.

Insomma, nel giro di pochi giorni il Fondo effettuerà interventi per 1,3 miliardi. Nel frattempo il Fondo di garanzia delle Bcc è intervenuto a sostegno della Banca Romagna cooperativa (40 milioni). E l’elenco promette di allungarsi. Gli istituti nel limbo sono una quindicina, tra cui la Popolare dell’Etruria che, in assenza di cavalieri bianchi comporterà nuovi interventi. Un salasso pesante che non servirà tanto a proteggere i depositanti quanto istituti che hanno bruciato capitali, con prestiti spesso arrischiati, piuttosto che mettere i soldi al servizio della crescita. E questo, è utile ricordarlo, con fondi in arrivo dai depositi.

Caccia al nero, il Fisco si trasforma: cosa cambia per chi non paga le tasse

Fisco, evasione e controlli: tutte le nuove regole




Il governo accelera sul Fisco. Parecchie le novità sul piatto: controlli, rientro dei capitali, fatture e scontrini telematici. Con il via libera definitivo ai decreti su certezza del diritto e fatturazione elettronica, ora in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l'Erario si fa un profondo restyling. Di seguito, passiamo in rassegna le principali misure.

Interpello - Il contribuente avrà nuovi ampi margini per chiedere all'amministrazione se i comportamenti adottati configurino oppure no un abuso del diritto. Si tratta dell'istanza di interpello antielusivo, che potrò essere inviata alle Entrate anche dopo che un'eventuale operazione sia stata realizzata; l'interpello però, come spiega Il Sole 24 Ore, dovrà arrivare prima della scadenza dei termini della dichiarazione o del pagamento delle imposte connessi all'operazione per la quale si chiede il chiarimento.

Raddoppio termini - Un'altra novità molto attesa da professionisti e imprese sono i limiti al raddoppio dei termini per l'accertamento: il Fisco potrà ricorrere ai "tempi supplementari" per quel che riguarda il controllo per le imposte dirette e Iva solo se le denunce saranno presentate all'autorità giudiziaria entro i termini ordinari di decadenza dell'accertamento, ossia 4 anni, o 5 nei casi di omessa dichiarazione.

Sblocca-volountary - La sorpresa contenuta nella norma sul raddoppio dei termini, introdotta all'ultimo, riguarda la "sblocca-volountary". Secondo la misura, l'adesione al rientro dei capitali garantisce la non punibilità gratuita su imponibili, imposte e ritenute legate alla procedura di emersione per i quali sono scaduti i termini per l'accertamento. Un esempio pratico: senza versare un euro, chi aderirà alla volountary potrà chiudere i contenzioni con le amministrazioni anche per gli anni dal 2009 e precedenti.

Gestione rischio fiscale - Per le grandi imprese arriva la gestione del rischio fiscale. Con il nuovo regime dell'adempimento collaborativo le imprese con 10 miliardi di fatturato potranno rivolgersi alle Entrate per ottenere quella che si configura in tutto e per tutto come una consulenza aziendale. La platea dei soggetti interessati potrebbe allargarsi con il futuro decreto sull'internazionalizzazione delle imprese.

Fatturazione elettronica - Si passa poi alla fatturazione elettronica, che secondo Matteo Renzi rappresenta "la chiave di successo della semplificazione amministrativa". Non ci sarà obbligo di trasmissione dei dati e dei corrispettivi, ma le imprese potranno scegliere se aderire o meno alla fattura elettronica o agli scontrini telematici.

Trasmissione dei dati - Per i contribuenti, infine, non ci saranno oneri per l'archiviazione dei dati trasmessi al Fisco, mentre con l'opzione telematica le imprese beneficeranno di un "regime premiale", il quale garantirà l'esclusione dall'obbligo dello spesometro, così come delle comunicazioni per operazioni interastat o con Paesi sulle black list fiscali.

Caivano (Na): Posto nello Staff del Sindaco Simone Monopoli, Giovanni De Cicco vincitore?

Caivano (Na): Posto nello Staff del Sindaco Simone Monopoli, Giovanni De Cicco vincitore? 



di Gaetano Daniele




Meno 2. L'attesa si trasforma in ansia e, anche un giorno può non passare mai Il concorso che vede l'inserimento di un posto all'interno dello Staff del neo Sindaco, Simone Monopoli, è alle porte. Tantissimi i ragazzi di Caivano che vi parteciperanno, almeno ci auguriamo, soprattutto auspichiamo che la possibilità venga data ad un giovane del territorio, visto che l'ultima parola spetta al Sindaco Monopoli che, come ha sempre decantato in campagna elettorale, prima i caivanesi. Solo chiacchiere?

Ricapitoliamo. Il neo Sindaco Monopoli, colui che grazie ai fallimenti della passata amministrazione a guida Falco - con grinta, si ricandida per la seconda volta alla carica di Sindaco con Forza Italia e, appunto, in campagna elettorale, sventola ai quattro venti la bandiera della coerenza e della discontinuità - vince le elezioni. Giura, e indossa per la prima volta la fascia tricolore il 17 giugno scorso, 35 giorni fa, all'incontrario ma la indossa, sembra un'eternità e, come si suol dire, il buon giorno si vede dal mattino. Proviamo a capire insieme cos'ha prodotto in questo mese e mezzo, oltre a pesare alle casse del comune circa 8/9 mila euro (stipendio sindaco e assessori).

Parte subito sparato, ma appunto produce poco. Due cose fa, e anche male. La prima è affidare la presidenza del consiglio comunale a Raffaele del Gaudio, ai socialisti, a coloro i quali il neo sindaco li definisce opposizione al primo consiglio comunale, nonostante al ballottaggio, questi ultimi, uscirono con un manifesto dove appunto, espletavano tutta la loro simpatia per Monopoli. Guarda caso poi, a chi viene affidata la presidenza del consiglio? a Raffaele Del Gaudio. L'altra, invece, è più grossa, glielo dobbiamo riconoscere, affida la pulizia del Monumento ai Caduti del 15/18, all'associazione di estrema destra, Casa Pound. E poi? e poi ha discusso a lungo con prefetti e sindaci di altri comuni. E poi? Sì, ecco, e poi visto che decantava tanto il reddito di cittadinanza in campagna elettorale, e soprattutto il taglio agli sprechi, la prima cosa che fa, qual'è? indice un concorso per assumere all'interno del suo Staff, un giornalista Laureato. Bene, un Concorso, dove alla fine però, il sindaco, si riserva lui la scelta finale sul nome. 

Ma con quale metro di valutazione, il neo sindaco Monopoli, sceglierà il suo nuovo collaboratore con paga da dirigente comunale? ovviamente, a spese dei contribuenti?. Ma poi, con un comune quasi in dissesto, con debiti fuori bilancio, era necessario pagare questo nuovo addetto ai lavori con contratto D1? quindi con stipendio da dirigente comunale? E io pago... avrebbe decantato il principe della risata. Ma proviamo ad andare per ordine. A Caivano ci sono tantissimi giovani che alle scorse amministrative si sono esclusi da ogni attività politica, quindi, non hanno patteggiato nè per uno nè per un altro schieramento, hanno scritto però, per testate giornalistiche importanti, qualcuno anche su "il Fatto" diretto da noi nel lontano 2007/08, hanno fondato blog, sono plurali e quindi non di parte, non vivono di informazione faziosa, quella che si scambia come le patate al mercato ortofrutticolo. Quindi? qualcuno potrà chiederci, quindi? ebbene, a coloro i quali ci chiedono, quindi? noi rispondiamo esternando un nostro concetto, forse anche sbagliato: non potranno mai vincere quel posto di collaboratore, perchè sempre secondo il nostro punto di vista, nella passata tornata elettorale non hanno patteggiato per nessuno, viceversa, sempre se ci è ancora concesso esporlo, in un comune dove mancava solo Casa Pound, questo posto di collaboratore, verrà affidato a qualche giornalista professionista che alle scorse elezioni ha dimostrato appartenenza politica schierandosi appunto, con il neo sindaco Monopoli. 

Non vogliamo alludere a nessuno, nè a tizio nè a caio, non vogliamo dire o fare come riportano le male lingue, che quel posto verrà affidato al dott. Giovanni De Cicco che, appunto, persona molto vicina a Monopoli, ma un'altra domanda al neo Sindaco Monopoli, la vogliamo fare: Con quale metro di valutazione sceglierà? lo dica prima e non a conti fatti. Se ha deciso di rivoluzionare il sistema politico locale, scenda in piazza o sui giornali, che in questo ultimo periodo non gli manca la possibilità, e dica ai suoi cittadini con quale metro di valutazione sceglierà il suo nuovo collaboratore che dovrà sedere al suo fianco, con paga da dirigente, a spese loro.

E' vero, alcune regole sono riportate nel bando, ma a noi de il Notiziario sul web, quella parolina finale, dove appunto, si evince che la scelta finale spetterà esclusivamente al Sindaco, ci preoccupa molto. Non vorremmo mai, il giorno 7, sentirci dire che, la scelta è stata una scelta sofferente, e quindi si è scelto secondo scienza e coscienza, ad esempio, avrà scelto X o Y, perchè fra i tanti candidati era la persona con più esperienza professionale, perchè poi, ci verrà difficile digerirlo. L'esperienza si fa sul campo di battaglia, anche per il neo Sindaco Monopoli è la prima volta, anche per i neo assessori è la prima volta, si può decidere e scegliere anche un collaboratore con poca esperienza, se si hanno le intenzioni serie e soprattutto se si ha voglia veramente di voltare pagina.

Sarà tutto a norma di legge, quindi legale, ci mancherebbe altro, nulla contro il Sindaco e nulla neanche contro al citato a caso, dott. Giovanni De Cicco che, ad oggi, non sappiamo neanche se vi parteciperà, e, ovviamente, se lo farà, non dovrà sentirsi in colpa solo perchè è amico del Sindaco Monopoli, come lo dimostrano le premesse nelle sue trasmissioni, ma nulla neanche contro a tutti quei giovani speranzosi che, credendo in una scelta equa, giusta e democratica, si vedono poi scavalcare da amici e comparielli.

Non vogliamo alludere a nulla, anzi, se qualche riferimento è forte siamo pronti a chiedere scusa al Sindaco e al dott. Giovanni De Cicco, le nostre sono solo osservazioni sul modo e sul metodo. Sappiamo anche che governare un Paese non è cosa semplice, ma non deve essere neanche cosa facile nell'affidare posti e prebende ad amici, come hanno fatto altri, in altri comuni d'Italia. Chi deve vigilare vigili, ma soprattutto in bocca al lupo al nuovo consigliere del neo Sindaco Monopoli. 

lunedì 3 agosto 2015

Riforma della Pubblica amministrazione Altra promessa: via libera entro giovedì

Renzi in Giappone: entro giovedì sì alla riforma della Pubblica amministrazione




"Mercoledì, massimo giovedì approviamo la riforma della Pubblica amministrazione". Lo ha detto il premier Renzi incontrando gli imprenditori italiani all'ambasciata di Tokyo. Per Renzi, "L'Italia deve tornare a essere l'Italia. Il nostro Paese deve tornare a essere un punto di riferimento nel mondo".

L'invito ai sindaci - E da ex sindaco di Firenze sprona i primi cittadini: "Abbiamo bisogno di mettere a posto di più le nostre città. Quando uno fa 10mila chilometri per vedere l'Italia ha bisogno di trovare le città pulite. Gli amministratori devono lavorare di più". 

Le riforme - "Il premier giapponese Abe è più fortunato, a lui bastano due letture per fare le riforme, a noi ne servono cinque. Ma Arriveremo in fondo anche noi e faremo un bel referendum su quelle istituzionali".

Così Feltri demolisce Marco Travaglio: "La tua è barbarie, e ti spiego il perché"

Feltri contro Travaglio: niente arresto senza condanna




In un editoriale su il Giornale Vittorio Feltri attacca Marco Travaglio. Il punto in questione è la vicenda di Antonio Azzolini. Scrive Feltri: "Ieri ho letto un gustoso articolo di Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, in cui si sottolineano alcune imprecisioni, più o meno gravi, dette da Matteo Renzi a proposito della vicenda Antonio Azzollini (...) il senatore del Nuovo centrodestra avrebbe espresso il suggestivo proposito di fare la pipì in bocca a una suora poco incline a ubbidirgli. Qui non si capisce se fosse una promessa o una minaccia, ma non importa: de gustibus non est disputandum, dicevano gli antenati di Roma ladrona e di Mafia capitale". Continua Feltri: "Travaglio, che secondo me oltre al giornalista potrebbe fare il docente di diritto (nelle sue varie declinazioni specialistiche), ci ha spiegato per filo e per segno come qualmente Azzollini dovesse essere arrestato, anziché graziato dai colleghi". 

Bene secondo Feltri "anche gli altri dieci (o undici, l' è istess) detenuti per le medesime porcherie andrebbero scarcerati. Lo dico senza entrare nel merito della fetentissima inchiesta, le cui carte li dipingono quali mascalzoni di prima grandezza, ma semplicemente perché sono convinto - ingenuamente, forse - che una o venti persone prima di essere imprigionate dovrebbero essere processate e condannate. Blindarle in fase istruttoria, cioè quando ancora si ignora se siano colpevoli o no, è una barbarie, retaggio di tempi oscuri quando il principe, per non sapere né leggere né scrivere, se sospettava che tu fossi un gaglioffo ti rinchiudeva nella torre ed erano cavoli tuoi".

Insomma, "si ammanetta uno se minaccia di fuggire, se vi sia il timore che inquini le prove o addirittura reiteri il reato. Tre circostanze rare. Prendiamo Massimo Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio. Dove vuoi che scappi senza una lira in tasca? (...) Nonostante ciò, egli è dietro le sbarre da un anno pur non avendo neppure subito il giudizio di primo grado. Figuriamoci Azzollini e i suoi ipotetici complici. Ne hanno combinate di ogni colore? Può darsi. Ma per schiaffarli in galera sarebbe necessaria una sentenza, anzi tre". 

L'agguato del Pd per far fuori Renzi: chi vuole al governo la minoranza

Pd, il piano della minoranza per far cadere il governo: verso un Renzi-bis




Da una parte c'è il Pd di Matteo Renzi, dall'altra il Pd anti-Renzi. Ora quest'ultimo vuole costringerlo ad abbassare la testa sulla riforma costituzionale. Vuole logorarlo, riporta Repubblica, per arrivare "a un accordo politico", spiega Roberto Sapienza. "L'unità per l'unità no", aggiunge Miguel Gotor, "ma con il tempo è possibile arrivare a un maggiore coinvolgimento. E' come una pera che deve maturare...". Insomma, il Pd anti-Renzi ha un obiettivo ben preciso: "normalizzare" il premier e arrivare a un Renzi bis. "Al Senato abbiamo i numeri", continua. "La minoranza ha voluto dare un segnale politico, ma noi andiamo avanti più decisi di prima. Noi non diamo messaggi, cambiamo il Paese".

Dall'altra parte c'è il Pd di Renzi, di Luca Lotti che sul caso Rai parla di "pugnalata alle spalle", di "metodo vigliacco" dell'"altro Pd". Ma Lotti è anche furioso con Denis Verdini e i suoi con i quali può fronteggiare proprio la sinistra dem. "Cosa avete combinato?". Denis ha quindi chiamato i nove senatori: "D'ora in poi basta scherzi". 

Ma sarà difficile per Renzi contrastare l'opposizione interna con la minaccia di nuove elezioni o con l'appoggio dei verdiniani. "Abbiamo dato un segnale di esistenza in vita", dice Federico Fornaro: "Sulla riforma costituzionale abbiamo sollecitato un confronto. Risposte, un mese dopo? Zero. Però ha rimandato tutto a settembre. Interpretazione maliziosa? Vogliono far crescere i verdiniani. Ecco, sia chiaro che noi andremo fino in fondo".

Italia, l'impero finanziario dei Bin Laden Tutti gli affari della famiglia qui da noi

Bin Laden, l'impero finanziario in Italia della famiglia dello sceicco del terrore




Dopo lo schianto in Inghilterra del jet decollato da Malpensa, i riflettori tornano ad accendersi sulla famiglia Bin Laden. Ma che ci facevano in Italia? La domanda, ad ora, non ha una precisa risposta, e sullo schianto dell'aereo si sta sviluppando un vero e proprio giallo. Eppure le ragioni per le quali i Bin Laden si trovavano in Italia potrebbero essere molte, anzi moltissime, poiché la family dello sceicco del terrore, nel Belpaese, ha un vero e proprio impero finanziario. Il quotidiano Il Tempo ricorda come l'ultimo grande acquisto risale a un anno fa, il 31 luglio 2014, quando i Bin Laden hanno acquistato il 50% della Marmi Carrara. Si tratta di un'acquisizione operata dalla Sbg, Saudi Binladen Group, presieduta da Bakr Mohammd Bin Laden, un gruppo che ha come principali interessi il petrolio, l'energia e le costruzioni (il patrimonio è di oltre 5 miliardi di dollari). Quindi altri affari: dopo l'uscita di Gemina da Impregilo, il gruppo ha acquisito il 2,84% della società di Sesto San Giovanni e l'8% della finanziaria Sintonia SA, delle Edizione Srl della famiglia Benetton, tra gli azionisti di rilievo di Impregilo.

domenica 2 agosto 2015

Buoni pasto, al via la "rivoluzione" Cosa cambia (e come ti fregano)

Buoni pasto elettronici, cosa è cambiato




di Tobia De Stefano 



Dal 1˚ luglio 2015 è stato esteso a 7 euro la detassazione dei buoni pasto elettronici. Cambiano regole e consuetudini che valgono per i ticket cartacei? È possibile ancora usare i tagliandi al Super? I buoni sono cumulabili? Li posso utilizzare solo per il pranzo? Libero ha chiesto al presidente Anseb (l’associazione delle società che emettono buoni pasto) Emmanuele Massagli di chiarire tutti i dubbi.

Ci può spiegare come funziona il meccanismo dei buoni pasto? Quali i vantaggi per società emittenti, pubblici esercizi, lavoratori e datori di lavoro?

«Il buono pasto è un servizio sostitutivo di mensa che può essere utilizzato per somministrare alimenti e bevande o cedere prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato. Le aziende che non forniscono un servizio di mensa possono distribuire a tutto il personale un buono pasto per ciascun giorno lavorato. L' importo è determinabile dall' azienda, ma solitamente compreso tra 5,29 (in caso di buono pasto cartaceo) e 7 euro (buono pasto elettronico), ovvero i valori entro i quali il buono è detassato. Le società emittenti stampano i buoni con rigorosi sistemi antifalsificazione e li commerciano; i pubblici esercizi convenzionati godono dell' aumento di clientela connesso all' accettazione dei buoni pasto; i lavoratori hanno a disposizione delle somme detassate per pranzare; per i datori di lavoro il costo del servizio è deducibile e l' Iva è detraibile integralmente. Insomma, un sistema "win win win win".

Ma i pubblici esercizi si lamentano perchè il rimborso è inferiore al valore facciale del buono...

«Il valore facciale è quello a disposizione del lavoratore, il rimborso al pubblico esercente è concordato nel contratto di convenzione con la società emittente».

Un emendamento all' ultima legge di stabilità riguardava i buoni pasto. Cosa prevede e da quando è entrato in vigore?

«Dopo 17 anni di immobilità del valore detassato (un periodo talmente lungo da averlo reso decisamente "fuori mercato"), dal 1° luglio 2015 è stato esteso a 7 euro il vantaggio fiscale dei buoni pasto, sebbene solo se in forma elettronica (concretamente si tratta di badge nei quali sono caricati i buoni pasto consegnati al lavoratore)».

I buoni pasto elettronici saranno più facilmente tracciabili; in questo modo non si lede il diritto alla privacy degli utenti?

«Non vi è alcuna norma che richieda ai datori di lavoro o alle società emittenti di tracciare i buoni pasto. D' altra parte questi sono facilmente tracciabili anche quando cartacei, se letti digitalmente (si pensi al passaggio del codice a barre nelle casse evolute). In questo senso, quindi, con la nuova norma non è cambiato nulla. Non vi è alcun soggetto della filiera che legge impropriamente i dati o viola la giusta privacy dei lavoratori».

Qual è l' attuale diffusione in Italia e in Europa? 

«In Italia attualmente i buoni pasto elettronici sono circa il 20% del totale. Ma è una quota che cresce rapidamente (a tutto vantaggio in primis dei lavoratori, che hanno più valore da spendere) e in un paio di anni i buoni elettronici potrebbero essere la metà del totale dei buoni in circolazione. Siamo ancora a cifre inferiori a quelle che si vedono nel resto d' Europa, ma, appunto, in crescita. In questa prima fase i lavoratori con ticket elettronico che lamentano la mancata accettazione dei buoni possono segnalarlo al proprio datore di lavoro che chiederà alla società emittente di impegnarsi a convenzionare altri esercizi».

Perché il governo sta spingendo per la loro diffusione?

«Il supporto elettronico è indubbiamente un fattore di modernizzazione e ordine del mercato e permette la digitalizzazione della rete degli esercenti, la velocità dei rimborsi e la protezione dalla falsificazione dei buoni».

Esiste un unico Pos per tutti i ticket elettronici?

«I Pos più frequentemente usati sono gli stessi con i quali i publici esercenti leggono le carte di credito. In questo modo si finisce con avere un unico Pos. Ma è possibile che l' esercente, in particolare chi non accetta le carte di credito, possegga diversi Pos a seconda dei ticket elettronici accettati. Gli operatori del mercato, però, si sono già mossi in direzione di uno standard unico che superi il problema dell' incremento dei Pos in uso».

I pubblici esercizi hanno delle agevolazioni per dotarsi dei dispositivi necessari a ricevere i pagamenti?

«Non vi sono agevolazioni governative, ma iniziative messe in campo dalle società emittenti (spesso in questo sollecitate dalle aziende) perché il mercato tenda a digitalizzarsi. Vi sono certamente agevolazioni indirette in termini di velocità del rimborso del buono ricevuto e maggiore valore dei buoni incassati».

Dove posso utilizzare i buoni pasto elettronici? Solo al bar e nei ristoranti o anche nei supermercati e negli altri pubblici esercizi, ad esempio dal panettiere?

«I buoni pasto elettronici, come quelli cartacei, possono essere spesi in pubblici esercizi (bar, ristoranti, self-service ecc...), gastronomie, rosticcerie e supermercati se convenzionati con le società emittenti. In generale, si deve trattare di esercizi in grado di fornire cibi pronti per il consumo o cibo fresco».

È vero che si potrà spendere solo un buono pasto al giorno?

«Anche su questo la normativa non è cambiata. È certamente vero che il datore di lavoro può distribuire solo un buono pasto per giorno lavorato. Può invece capitare che il lavoratore ne utilizzi più di uno quando il valore del pasto è superiore al valore del buono in possesso».

È vero che sarà possibile spendere i buoni elettronici solo a pranzo? C' è il limite temporale delle 20?

«Non vi è stato alcun intervento normativo in questo senso, quindi la normativa rimane la stessa e sul punto non pone una fascia temporale di utilizzo, bensì prevede che il buono sia utilizzato durante la giornata lavorativa, anche se domenicale o festiva, anche qualora l' orario di lavoro non preveda una pausa per il pasto».

I buoni pasto elettronici hanno ancora una scadenza o potranno essere spesi senza limiti temporali?

«Così come i buoni pasto cartacei, anche quelli elettronici hanno una scadenza, di cui è informato il lavoratore (e che, solitamente, è piuttosto ampia)».

Pensioni, lunedì i soldi: di quanto sarà il rimborso

Inps, arrivano i rimborsi delle pensioni: di quanto sarà l'assegno




Lunedì 3 agosto i pensionati con un reddito inferiore a 1.500 euro percepiranno 796,27 euro di arretrati. Arriva così il risarcimento dopo la bocciatura della Corte Costituzionale del mancato adeguamento degli assegni scattato nel 2012 e deciso dal governo Monti. Lo spiega, a titolo esemplificativo, la circolare con cui l’Inps che fornisce le istruzioni applicative del decreto pensioni, con cui il governo ha definito l’entità delle rivalutazioni degli assegni superiori a tre volte il minimo.

Gli assegni  - L’una tantum comprende 210,6 euro di arretrati relativi al 2012, 447,2 euro per il 2013, 89,96 per il 2014 e 48,51 per il 2015. A partire dal 2016, l’assegno mensile percepito dal pensionato sarà di 1.541,75 euro. Più in generale, per gli anni 2012-2013 viene riconosciuta una rivalutazione del 40% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a tre volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo, del 20% per i trattamenti superiori a quattro volte il minimo e pari o inferiori a cinque volte e del 10% per quelli superiori a cinque volte il minimo e pari o inferiori a sei volte il minimo. La rivalutazione non è riconosciuta per i trattamenti superiori a sei volte, vale a dire circa 3.000 euro lordi mensili.   

Gli anni 2015 e 2015 - Per il 2014 e per il 2015 la rivalutazione è pari al 20% dell’aumento ottenuto per ogni fascia di reddito nel biennio 2012-2013. Per il 2016, la rivalutazione è pari al 50% dell’aumento ottenuto per ogni fascia di reddito nel biennio 2012-2013. Alla ricostituzione dei trattamenti pensionistici si provvede d’ufficio.

Gli arretrati - Le somme arretrate, spiega ancora l’Inps, devono essere assoggettate ad Irpef con il regime della tassazione separata, con esclusione delle somme maturate successivamente al 31 dicembre 2014, assoggettate, invece, a tassazione ordinaria. I rimborsi per le pensioni comprese tra le tre e le sei volte il minimo sono dovuti anche nel caso in cui il titolare del trattamento sia nel frattempo deceduto.

Gli eredi - Gli eredi però dovranno presentare una domanda, spiega una circolare dell’Inps. "Il calcolo delle differenze spettanti verrà effettuato anche per le pensioni che al momento della lavorazione risulteranno eliminate", si legge nel testo. "Il pagamento delle spettanze agli aventi titolo sarà effettuato a domanda nei limiti della rescizione.  Con il decreto 65 del 2015 approvato dal Parlamento non si è attuata la sentenza dell’Alta Corte che ha dichiarato incostituzionale il blocco della perequazione delle pensioni introdotto dal Governo Monti", sottolinea Domenico Proietti, segretario confederale della Uil e Romano Bellissima, segretario generale della Uil pensionati. Secondo i calcoli del sindacato la percentuale di rimborsi che arriverà ai pensionati sarà tra il 10,82 e il 37,27% del dovuto, a seconda dell’ammontare delle pensioni. "È una grandissima ingiustizia - affermano Proietti e Bellissima - contro la quale la Uil e la Uil Pensionati si sono battute e continueranno a battersi. Si sono privati milioni di pensionati di risorse legittime che potevano utilmente sostenerela ripresa dei consumi e aiutare i primi segnali di ripresa dell’economia italiana".

sabato 1 agosto 2015

"Famelici di mazzette, mai pagato tanto" Chi è l'uomo che sputtana (tutto) il Pd

Salvatore Buzzi: "I politici del Pd di Roma e Lazio? Famelici, mai pagato così tanto"




Trema il Pd di Roma e del Lazio per le ultime rivelazioni di Salvatore Buzzi a giudici nell'ambito dell'inchiesta Mafia capitale. Il numero uno della Coop 29 giugno ha tirato fuori dal cilindro una lista di nomi e cognomi delle giunte del Comune della capitale e della Regione Lazio, cui avrebbe corrisposto in passato tangenti per ottenere appalti. Quello che viene fuori è un teatro dell'avidità: "Mai pagato tanto, politici famelici" ha affermato Buzzi al gip.

Accusati - Sotto accusa dunque la giunta di Roma e quella Regione guidata dall'allora presidente Nicola Zingaretti. Quello confessato da Salvatore Buzzi è un mercato parallelo, una continuo affluire di soldi nelle tasche dei politici per poter ottenere appalti di ogni tipo; manutenzione del verde, raccolta rifiuti, gestione immigrati, assistenza anziani e minori, pulizia delle strade: per ogni appalto preso, Buzzi caccia dal 3 al 5% delle cifre.

Le mazzette - Per il Palazzo della provincia all'Eur, comprato da Zingaretti quando era ancora in costruzione, intascarono soldi il capo di gabinetto Maurizio Venafro, il segretario generale Antonio Calicchia e Peppe Cionci; quest'ultimo è un imprenditore che si è occupato di finanziare le campagne elettorali di Zingaretti e Marino. Soldi anche per vincere la gara per il riscaldamento e l'energia negli ospedali del Lazio: un miliardo e 250 milioni divisi fra maggioranza e opposizione col capogruppo Pdl Luca Gramazio a orchestrare il tutto. Tangenti anche per l'assegnazione da 100milioni del centro unico delle prenotazioni, e qui saltano fuori nomi del Comune di Roma, famelici secondo Buzzi. Ventiduemila euro a Francesco D'Ausilio del Pd, e mazzetta anche all'ex presidente del consiglio comunale Coratti: "Il cda Ama (società di smaltimento rifiuti, ndr) è roba nostra, ci devi pagare" avrebbero detto a Salvatore Buzzi.

Ogni mese - E poi ancora da verificare ci sono le cifre date da Buzzi, mille euro al mese a Figurelli, 2.5mila a un ingegnere dell'ente Eur, 26mila a Tassone per le potature a Ostia e 6mila per le spiagge, 10mila per la pulizia degli autobus al membro del cda Atac (trasporti pubblici) e in direzione regionale del Pd Andrea Carlini. L'ex amministratore delegato di Ama Franco Panzironi avrebbe ricevuto quasi un milione di euro in tre anni, e avrebbe tolto un appalto già assegnato a Buzzi per la manutenzione dei cimiteri, dopo che l'imprenditore si era ribellato al finanziamento della Fondazione Nuova Italia di Alemanno. Ci si potrebbe coprire l'intera Roma con i nomi che muovevano (muovono?) Mafia capitale. E Salvatore Buzzi ha aperto un altro capitolo.

IL FISCO CI UMILIA La guida per i contribuenti: "Con noi devi parlare così"

L'Agenzia delle Entrate suggerisce ai contribuenti le frasi con cui rivolgersi al Fisco: il bon ton delle tasse




L'educazione prima di tutto. Prima anche della furia che possono scatenare le cartelle esattoriali che il Fisco vi spedisce a casa. L'Agenzia delle entrate ha infatti diffuso un comunicato stampa in cui suggerisce al contribuente in che modo rivolgersi al tanto odiato (questo però non lo dicono) Fisco. La questione è ripresa da un articolo de Il Giornale a firma di Camilla Conti. In particolare viene descritto il corretto e rispettoso modo in cui è "auspicabile" rispondere, entro settembre, alle richieste di chiarimento avanzate dagli sceriffi delle tasse in merito al Modello unico 2013 (sui redditi del 2012).

In caso di errore - E per educare i tartassati, l'Agenzia prende a modello la risposta reale fornita da un contribuente assai educato. Viene, nello specifico, suggerita una risposta da usare che sia "semplice e immediata, fuori da qualsiasi formalità, e per questo in linea con la nuova stagione di dialogo inaugurata dall'Agenzia delle entrate". Ovvero, dopo i chiarimenti che è necessario offrire in merito a discrepanze ravvisate dal Fisco fra reddito dichiarato e 770, bisognerebbe aggiungere una frase del tipo: "Spero davvero che il rapporto di collaborazione tra Fisco e contribuenti possa sempre più migliorare, come auspicato dalla Vostra comunicazione e come, devo ammettere, la segnalazione ricevuta dimostra". Roba da Pyongyang, insomma.

In caso di "rettifica" - Se al contrario la dichiarazione non presenta errori, il Fisco prende a modello la risposta di un secondo contribuente. Di seguito, la miglior via per far notare il non-errore: "Si ritiene che i compensi percepiti sono stati correttamente dichiarati e che nessuna correzione deve essere effettuata". Quello che non bisogna mai dimenticare, va da sé, è di porgere distinti saluti "nell'esprimere il proprio apprezzamento per il tenore della comunicazione inviata dall'Agenzia che si ispira alla collaborazione e alla fiducia verso il contribuente". Ricordate quando alle scuole elementari la maestra individuava il primo della classe e diceva a tutti gli altri "dovete fare come lui"? Ecco, in buona sostanza oggi il Fisco fa la stessa cosa, individuando il più mansueto dei tartassati ed elevandolo ad esempio assoluto. E se per caso a voi fosse venuta in mente qualche parolaccia, qualche verboso anatema da rivolgere (per lettera) all'Agenzia delle Entrate, redimetevi: in ginocchio, sui ceci.

Caivano (Na): I 5 Stelle a Monopoli: Tagliatevi l'indennità

Caivano (Na): I 5 Stelle a Monopoli: Tagliatevi l'indennità, a Crispano lo hanno già fatto. Il 6 agosto intanto, Monopoli assumerà una persona nel suo Staff, con paga da dirigente a spese dei contribuenti caivanesi



di Gaetano Daniele




Taglio delle indennità, una parola slogan che la usano quasi tutti i politici in campagna elettorale per racimolare qualche voto. A Crispano però, il Sindaco Antonio Barra fa sul serio. Ed infatti, con Delibera numero 1, del 26 giugno, si riduce e riduce il 25% delle indennità a sindaco e assessori. Un gesto nobile, non proclami e chiacchiericcio da Bar. Soldi, appunto, che saranno devoluti ad associazioni benefiche sul territorio. E a Caivano? Dopo oltre due mesi di proclami in campagna elettorale, e dopo più di un mese dal fatidico giuramento, il neo Sindaco Monopoli tace. Anzi, non tace. Indice un concorso per assumere all'interno del suo Staff, una sorta di addetto stampa, pagato con contratto da Dirigente. Alla faccia del bicarbonato di sodio, avrebbe detto il principe della risata, oppure: e io pago? poco importa, è uguale. Ma il Sindaco Monopoli non disse che voleva ridurre il numero dei dirigenti? Insomma, solamente l'ex Sindaco di Caivano, Pippo Papaccioli prima, e il Movimento 5 Stelle dopo, in un ultimo incontro con il Sindaco Monopoli, hanno chiesto appunto, al primo cittadino di tagliarsi gli emolumenti (circa 2.500 euro al mese per il sindaco e circa 1.200 euro al mese per ogni assessore).

Insomma, intanto si aspetta il vincitore del concorsone il giorno 6 agosto, proprio mentre il caldo prende e i cittadini sono al mare o distratti appunto dal caldo, un nuovo addetto si appresta a guadagnare un significativo stipendio da dirigente comunale, (altro che tagli) speriamo non sia qualcuno che, in precedenza ha sostenuto la campagna elettorale del dott. Monopoli e, appunto, sia un completo estraneo alla politica. 

Caserta, al Famila di Viale Carlo III, il Sabato si possono degustare le specialità della casa

Caserta, al Famila di Viale Carlo III, il Sabato si possono degustare le specialità della casa 



di Gaetano Daniele 


Da Sinistra l'Ing. D'Angelo
seguito da due impiegati del Famila


Al Centro Famila di Viale Carlo III, il sabato si trasforma in festa, difatti, si possono degustare le specialità della casa. Un servizio offerto a tutti i clienti del Famila. Un'iniziativa che, l'Ing. D'Angelo del Centro Famila ha sposato esclusivamente per i suoi clienti, e nota: Assaporare un gustoso aperitivo tra clienti, amici e non, è un modo in più per familiarizzare. Fare la spesa deve essere anche un'opportunità per incontrarsi tra clienti e scambiare opinioni. Vi aspettiamo tutti i giorni, il sabato appunto, con l'aperitivo offerto da noi. 

In Sicilia il colpaccio stradale dei grillini: apre la Palermo-Catania (a spese loro)

Sicilia, apre la bretella finanziata dal M5s: collega Palermo e Catania




Divieto di transito a Crocetta e a tutta la casta. Con un cartello che recita quanto scritto, è stata inaugurata oggi, venerdì 31 luglio, la bretella stradale, quella che chiamano "la via dell'onestà". La particolarità di questa strada è di essere stata finanziata dai deputati del Movimento 5 stelle della Regione Sicilia. Costruire la nuova bretella stradale è costato circa 300mila euro - soldi interamente donati dai deputati regionali - e la via è stata realizzata nei tempi previsti. Farà risparmiare molto tempo agli automobilisti che sceglieranno di percorrerla al posto della deviazione di Polizzi Generosa. Un colpaccio, quello dei grillini.

Il viadotto crollato - Questa nuova via arriva in soccorso agli automobilisti che non possono più percorrere l'Autostrada 19 che collega Palermo a Catania perché un viadotto lungo il suddetto percorso è crollato, e ancora non si sa come e quando potrà tornare a funzionare. Agli automobilisti che devono viaggiare fra le due città siciliane, la Regione ha consigliato l'unica alternativa, la deviazione attraverso la statale 626 e verso il piccolo comune di Polizzi Generosa, allungando tantissimo il percorso. La nuova via si preannuncia dunque come una manna dal cielo per la viabilità siciliana. 

La strada - A partire dalle sette di sabato mattina la strada sarà percorribile da tutti, ma con alcuni accorgimenti suggeriti da un'ordinanza sindacale del Comune di Caltavulturo. A causa di una pendenza che in alcuni punti tocca addirittura il 27%, il limite di velocità sarà di soli venti chilometri orari. Le moto potranno percorrerla solo in discesa in direzione Scillato. Ci sarà il divieto di sorpasso e non potranno circolare i mezzi pesanti. Il tratto è lungo appena un chilometro, e mette in comunicazione la Ss643 con la Sp24. Una scorciatioia per gli automobilisti siciliani. Un ammortizzatore nell'attesa che sistemino il famigerato viadotto.

Paura spaziale per AstroSamantha Il medico: "Sparita? La sua mente..."

Samantha Cristoforetti, la sua dottoressa: "Deve recuperare condizioni psicologiche ottimali"




Di poche ore fa la ricerca che spiega come, per un astronauta, sei mesi trascorsi nello spazio equivalgono a dieci anni di vita. Chissà cosa deve aver pensato la nostra Samantha Cristoforetti, che ha trascorso in orbita quasi sette mesi. Ma come sta, Astrosamantha? Dopo averci raccontato i suoi 200 giorni tra le stelle a suon di tweet, ora è un po' scomparsa dai radar. A spiegare la situazione è il medico Paola Verde, la donna dell'Aeronautica militare che la ha preparata alla missione, che fa il punto in un'intervista con il Corriere della Sera: "La sua salute è buona e si sta riprendendo bene", premette. Poi, però, una frase un po' sinistra: "Bisogna tener conto che secondo lo standard russo occorrono 6 mesi perché un astronauta riconquisti condizioni fisiche e psicologiche normali". Dunque, sia le condizioni fisiche sia quelle psicologiche della Cristoforetti, oggi, non sono quelle ottimali. Tutto normale, per carità, ma le parole della dottoressa Verde fanno riflettere. Alla dottoressa si fa notare come, oggi, colpisca la "scomparsa" di Astrosamantha, e lei risponde: "Penso voglia prendere le distanze da un eccesso di presenza, pur finalizzata a far condividere la sua straordinaria esperienza".