Windows 10, l'accusa del programmatore: "Minaccia la vostra privacy"
Il nuovo sistema operativo della Microsoft è arrivato da appena una settimana ma è già nel mirino delle critiche. Windows 10 avrebbe infatti dei problemi di privacy. Lo sviluppatore Jonathan Porta nel suo sito ha pubblicato un post accusatorio nei confronti dell'azienda produttrice di Redmond. In sostanza Microsoft attraverso le impostazioni di default sulla privacy consegnerebbe un alto quantitativo di dati sensibili degli utenti, spiandoli. Windows 10 attiva in automatico sette flussi di informazioni inviando, senza saperlo, i propri dati personali. Per evitare che questo accada è necessario che sia il fruitore stesso a cambiare le impostazioni avanzate.
L'accusa dell'esperto - " Inquietante e spaventoso", ecco come Porta descrive Windows 10. Installando il pacchetto si dà il consenso per inviare i dettagli dei propri contatti e del proprio calendario direttamente a Washington, consentire a Windows e alle app di rilevare la posizione esatta in cui ci si trova e tutta la cronologia dei recenti spostamenti. Il discorso non riguarda solo Microsoft perché l'azienda invierà le informazioni riservate anche ai suoi partner di fiducia per migliorare i servizi di localizzazione. Inoltre imposta la connessione automatica agli hotspot che suggerisce, per incanalare le preferenze degli utenti. Per Microsoft si tratta di impostazioni mirate a migliorare i servizi e l'efficienza del nuovo sistema operativo. Dopo tutte queste polemiche una portavoce dell'azienda ha negato qualsiasi intenzione di vendita di dati dei propri utenti. Secondo Porta lo scopo dell'acquisizione delle nozioni avviene tramite "indicazioni troppo vaghe" perché "non fornisce informazioni sufficienti sulle terze parti (i partner)". Nonostante la Microsoft non sia la prima azienda a forzare un po' la mano pur di ottenere le preferenze dei propri clienti, tuttavia è l'unica ad avere nelle impostazioni di default un consenso esplicito.
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