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lunedì 1 giugno 2015

Campania: Vince l'impresentabile De Luca: perché per Renzi è un altro guaio

Campania, vince l'impresentabile Vincenzo De Luca: un'altra grana per Renzi





In Campania il sorpasso dell'"impresentabile" Vincenzo De Luca è arrivato con il conteggio dei voti di Salerno, città amministrata da sospeso dal candidato del Partito democratico. Dopo un quinto delle sezioni scrutinate, il sindaco di Salerno è in testa con il 39,7% dei voti rispetto al candidato del centrodestra Stefano Caldoro al 38,2%. Mentre lo spoglio prosegue ancora a rilento, il dato si va consolidando verso la vittoria del candidato già al centro delle polemiche per essere finito nella lista degli impresentabili tirata fuori dalla presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi. Una vittoria che porterà con sé non pochi imbarazzi anche per lo stesso Matteo Renzi, che per De Luca ci ha messo la faccia sostenendolo con convinzione nel tour di campagna elettorale in Campania. Il sindaco di Salerno era già stato sospeso dalla carica di primo cittadino in virtù della legge Severino, essendo condannato in primo grado per abuso d'ufficio. Stessa sorte lo toccherà se sarà confermata la sua elezione alla presidenza della giunta campana. Una situazione di empasse che non sarà risolta prima della prossima estate, quando la Consulta si esprimerà sul caso di De Luca. Sempre se il governo, sull'onda del risultato elettorale, non decida di seguire l'appello già lanciato ad inizio della campagna elettorale dallo stesso De Luca, quando chiedeva a Renzi di intervenire con un decreto legge per rimediare ai divieti imposti dalla Severino e permettergli di amministrare direttamente la Regione Campania.

L'unico vincitore è Matteo Salvini: le cifre e i motivi del botto leghista

Elezioni regionali, il vero trionfatore è Matteo Salvini: le cifre della Lega Nord, regione per regione





Mentre gli scrutini si avviano alla conclusione, è tempo di fare i primi bilanci. Vincitori e vinti. Il premier Matteo Renzi, da questa tornata regionale, esce con molte perplessità: pesa come un macigno la sconfitta in Liguria, e crea qualche grattacapo anche la difficoltà incontrata in Umbria, regione in cui si pensava che il Pd potesse vincere agilmente (e vittoria è stata, ma tutt'altro che agile). E se Silvio Berlusconi con Forza Italia mostra qualche (vago) segno di tenuta, oltre a Beppe Grillo con il suo M5s che si conferma ad altissimi livelli, il vero trionfatore di questa notte elettorale è Matteo Salvini. Le cifre parlano per lui. Si parte sempre dalla Liguria, dove è soprattutto grazie all'apporto dei voti leghisti che Toti è riuscito a imporsi (e il primo ad ammetterlo è stato il neo-governatore, che ha dichiarato: "Sono stato eletto grazie ai voti della Lega"). In Liguria, il Carroccio ha preso il 20% mentre Forza Italia è ferma al 13% (il Pd al 25%, i grillini al 22%).

Regione per regione - Forse, però, la cifra più impressionante è quella che emerge dalla Toscana, regione rossa per definizione, dove la Lega ha fatto il botto: secondo partito con il 16% dei consensi (dietro al Pd, al 46%; seguono M5s al 15% e Forza Italia all'8%). Quindi il Veneto, dove la maggior parte dei voti è stata catalizzata dalle liste che appoggiavano Luca Zaia (riconfermato, con annessa umiliazione della piddina Alessandra Moretti), ma dove comunque la Lega ha ottenuto il 16% (appena dietro al Pd, incartato al 17%). Molto significativo, per Salvini, anche il risultato ottenuto delle Marche, dove la Lega ha preso il 13% dei voti, il 4% in più rispetto a Forza Italia. Botto anche in Umbria: Lega al 15%, contro il 9% di Forza Italia. Infine un dato quasi impensabile, che è quello che arriva dal profondo Sud, dalla Puglia: il Carroccio, che si è presentato con la lista "Noi con Salvini", ha ottenuto un roboante 7 per cento. Cifre da urlo. Cifre da leader, per Salvini, le cui ambizioni di leadership nel centrodestra, ora, sono pienamente legittimate dalle cifre ottenute al voto. La scalata continua.

domenica 31 maggio 2015

Bindi, dopo il siluro il boicottaggio: appello per far fuori Renzi alle urne

Lista impresentabili, Rosy Bindi: "L'indignata sono io, Matteo Renzi sapeva benissimo chi è Vincenzo De Luca"





Rosy Bindi ha terremotato il voto alle regionali: con la consegna in extremis della lista degli "impresentabili" (che pare aver compilato in assoluta solitudine), il Pd è imploso. Contro l'ex presidente, dopo la bocciatura di Vincenzo De Luca (operazione anti-renziana se c'e n'è una), si è scatenato il tiro incrociato dei democratici. Da par suo, Rosy, un po' beffarda, fa spallucce e risponde con un'intervista concessa a Repubblica: "Indignati? Indignata sono io, io. Lo hanno candidato loro De Luca e sapevano chi era, sta succedendo una roba fuori dal mondo, ma che Pd è diventato questo?". L'attacco a Matteo Renzi è palese: Rosy, da tempo, gli imputa la deriva della "creatura democratica". Di vendetta si è trattato, ma Rosy lo nega, con fierezza: "Sono indignata io, certo - ribadisce -, che qualcuno voglia con queste accuse senza fondamento delegittimare il lavoro di una istituzione. E la mia storia - aggiunge - parla da sola. Non conosco l'uso a scopi personali o di parte delle istituzioni. Non mi appartiene e credo lo sappiano tutti. Giudicheranno gli italiani chi usa le istituzioni per fini politici, ma certamente non sono io".

Tempismi sospetti - Le si fa notare che, forse, il caso-De Luca avrebbe potuto estrarlo dal cilindro almeno un po' prima. Anche perché a rafforzare la pista della presunta vendetta ad orologeria di Rosy, concorrono le dichiarazioni del suo vice in Commmissione antimafia (che la accusa in buona sostanza di aver agito in solitudine) e quelle di Enrico Buemi, il socialista che ha affermato che solo pochi giorni fa, Rosy, gli aveva assicurato che De Luca non sarebbe stato nella lista. Bindi tira dritto, e rincara: "Tutti sanno e sapevano tutto su De Luca. Da quanti giorni? E la fonte non era certo la commissione. Mi sbaglio o è stato il tema principale di questa campagna? Forse non erano note le posizioni di alcune persone che sono nella lista, ma De Luca è stato candidato con la totale conoscenza e consapevolezza della sua situazione. Cosa cambia ora?". Quel che cambia è che De Luca, ora, è stato bocciato dalla Commissione Antimafia. Non il massimo per chi si candida a governatore in Campania. Ma così non si altera il voto di domenica, si chiede alla Bindi? La risposta sa di presa per i fondelli: "Meglio dell'ultimo giorno, potrei dire". Meglio il terz'ultimo dell'ultimo, dunque. E ancora: "La verità è che tutti hanno fatto campagna liberamente e se la legge mi affida un compito di informare sulle qualità dei cittadini, quando avrei dovuto farlo? Dopo? Complimenti per il ragionamento". Per ultimo, un invito a chi andrà a votare, una sorta di ultimo "siluro" contro l'arcinemico Renzi: "Gli elettori sono in grado di decidere, il mio è un invito ad andare a votare. Agli italiani non manca certo l'intelligenza di fare delle scelte". Tutto chiaro, no?

sabato 30 maggio 2015

Elezioni Comunali e Regionali 2015 - "Come si vota"

Elezioni Comunali e Regionali 2015 - "Come si vota"





Latina, ucciso a Formia l'avvocato- blogger Mario Piccolino: gli hanno sparato

Latina, ucciso a Formia l'avvocato- blogger Mario Piccolino: gli hanno sparato. La vicinanza dell'Amministratore de il Notiziario sul web, Gaetano Daniele alla famiglia Piccolino. 




LATINA - E' stato ucciso a Formia Mario Piccolino, l'avvocato blogger famoso per le sue battaglie polemiche sul sito freevillage.it. Era arrivato a fare lo sciopero della fame contro l'illegalità diffusa nella sua città. Era stato anche aggredito nel 2009.

Sul posto sono arrivati gli agenti del commissariato e i sanitari del 118. A quanto si apprende Piccolino è stato raggiunto da un colpo di pistola alla testa mentre si trovava nel suo studio, davanti a un assistente. La polizia sarebbe già sulle tracce del killer.

Nel 2009 l'avvocato Mario Piccolino fu aggredito selvaggiamente nel suo studio dove oggi è stato freddato con un colpo di pistola. Piccolino fu colpito con un cric sul volto da un uomo che si era introdotto nello studio. L'uomo fu poi identificato come Angelo Bardellino e successivamente fu rinviato a giudizio per l'aggressione. Piccolino fu oggetto anche di avvertimenti espliciti: davanti alla sua abitazione trovò teste mozzate e viscere di pesce.

Il presidente della Regione Lazio. «La notizia della brutale esecuzione dell'avvocato e blogger Formiano, Mario Piccolino, è un fatto gravissimo che ci addolora e su cui va fatta al più presto piena luce. In attesa che le Forze Investigative assicurino i responsabili alla giustizia nel più breve tempo possibile, rivolgo le più sentite condoglianze, a nome mio e dell'Amministrazione Regionale, ai familiari di Mario Piccolino e a tutte le persone che hanno lavorato al suo fianco e condiviso le sue battaglie contro ogni forma d'illegalità». Lo dichiara in una nota Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio.

Le indagini. In via Conca a Formia è arrivato il sostituto procuratore della Repubblica di Cassino, Alfredo Mattei, insieme al capo della Squadra Mobile di Latina Tommaso Niglio e al dirigente del commissariato formiano Paolo Di Francia. «Le indagini - si legge in una nota della Questura - al momento non fanno escludere alcuna pista, neanche quella personale». In questo momento gli investigatori stanno ascoltando alcuni testimoni.


Fonte: Il Messaggero 

“Tutti a Tavola” in Seminario per il Grest 2015

Tutto pronto per la terza edizione dell’esperienza estiva tra divertimento e catechesi, senza dimenticare una riflessione sui temi dell’Expo: cibo e alimentazione


di Don Carlo Villano 
per il Notiziario sul web 



Tutto è pronto, dalla tavola alle piscine, dalla cappella al cortile, per una nuova esperienza estiva che possa riempire di gusto le giornate dei nostri bambini e ragazzi.

Dal 3 al 17 giugno, infatti, la
III Edizione del Grest Vocazionale approda al Seminario Vescovile di Aversa, che anche quest’anno apre le porte a tutti i ragazzi e ragazze dagli 8 ai 13 anni che vogliono vivere 10 giorni di intrattenimento e preghiera, catechesi e tanto divertimento.

“Il Grest racconta la profonda volontà che il Seminario, come le diverse comunità parrocchiali in cui ormai si va sviluppando, rivolge nell'attenzione e nella cura verso i bambini ed i ragazzi, facendo nascere la possibilità di educare i più piccoli a creare relazioni vere d'amicizia e di fiducia”. Così presenta l’iniziativa Mons. Stefano Rega, Rettore del Seminario Vescovile di Aversa e Direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale delle Vocazioni, che aggiunge come la cornice del Seminario potrà offrire anche “la possibilità di confrontarsi con un luogo che educa alle scelte di vita ed in particolare alla vita sacerdotale”.

Sulla scia di Expo 2015 e del suo messaggio “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, cibo e alimentazione saranno i temi portanti anche dell’esperienza aversana: a questo proposito, un ulteriore, centrale riferimento sarà l’evocativo titolo che la Santa Sede ha voluto dare al suo padiglione: “Non di solo pane”.

La metafora del Grest come tavola imbandita vuole sottolineare il suo essere occasione propizia per generare comunità nella quale bambini e ragazzi, adolescenti ed adulti, sacerdoti e laici possano vivere insieme una quotidianità capace di aprire sguardi nuovi e lasciare il segno indelebile di una cura ricevuta (www.cregest.it).

Per qualsiasi informazione sulle iscrizioni, ci si può mettere in contatto con il Seminario Vescovile recandosi direttamente in Piazza Normanna o chiamando lo 081-8901991.

“L’augurio è che il nostro Grest, come tutti quelli che vivranno le nostre comunità parrocchiali, possa essere una grande festa cui tutti possano sentirsi invitati e accolti”, aggiunge in chiusura Mons. Rega, “non dimenticando il Signore Gesù che ha scelto un banchetto come luogo privilegiato dell’incontro con ciascuno di noi e il pane come nutrimento per la nostra vita. Di cuore un augurio per un’estate serena”.

Lewis Hamilton intercettato. Bomba in Mercedes: tutta la verità sul pit-stop di Monaco (che guai per il campione)

Formula 1, Montecarlo: Lewis Hamilton ha indotto la McLaren a chiamare il pit-stop delle polemiche




Il caso del pit-stop chiesto o non chiesto da Lewis Hamilton nella gara di Monaco ha tenuto banco per giorni. Una decisione controversa, quella della Mercedes, che ha fatto fermare il campione del mondo in carica nel finale di gara, privandolo così della vittoria (andata a Nico Rosberg) e relegandolo al terzo posto (dietro alla Ferrari di Sebastian Vettel). Una decisione poi contestata anche da Hamilton, almeno a giudicare dalla sua furibonda reazione al termine della gara. Ma ora emerge una peculiare verità: quel pit-stop fu "indotto" - o chiesto, fate voi - proprio dal pilota britannico. La prova è stata mostrata dal sito formula.com, che ha pubblicato la comunicazione radio tra il pilota e il muretto della Mercedes. Hamilton chiede: "Siete sicuri che la cosa migliore sia restare fuori? Queste gomme hanno perso tutta la loro temperatura e tutti gli altri stanno andando sulle option". Insomma, il messaggio pare abbastanza chiaro: il primo a non voler restare in pista era proprio lui, proprio Hamilton. Infatti passano pochi istanti e arriva la replica del muretto: "Ok, box, box, box", l'ordine di rientrare.

Altri 4.200 sbarchi, 17 le vittime L'ipotesi: "Sono morti calpestati"

Immigrazione, Canale di Sicilia: recuperato 4.200 clandestini, 17 morti calpestati





Immigrazione no-stop. Pochi giorni dopo il via libera della Ue al piano per contrastare gli sbarchi dei clandestini, i marinai della nave Fenice della Marina Militare hanno recuperato nel Canale di Sicilia 17 cadaveri su un gommone carico di immigrati. Insieme a loro altri 217 extracomunitari. L'ultima tragedia del mare, che ha coinvolto uomini e donne partiti dalla Libia. Nel frattempo, sono stati tratti in salvo soltanto nella giornata di ieri altri 4.243 immigrati, che nelle prossime ore verranno portati nei centri di assistenza. Per quel che riguarda le 17 vittime, l'ipotesi è che siano morti di stenti, oppure calpestati dagli altri migranti.

Celentano, parla Claudia Mori: "Vi spiego perché Adriano è diventato un leghista"

Celentano e la cotta per Matteo Salvini. Ora parla la moglie Claudia Mori. E' un'altra sorpresa





"Nessun endorsement. E' un paradosso e un monito se una persona pacifista e mite come lui arriva a dire: Sto pensando a Salvini". Claudia Mori, in una intervista a Repubblica, prova a spiegare le ragioni che hanno portato Adriano Celentano a una svolta. Abbandonati Grillo e Renzi, accusati di "pensare solo ai voti" il Molleggiato ora guarda al Carroccio "per risvegliare le coscienze".

Come molti italiani, spiega la Mori, il Molleggiato "è esasperato da tutte le bugie e false promesse dei politici" che se ne "fregano dei veri problemi della gente. Lavoro, salute, scuola, sicurezza, diritti, rispetto delle regole. Se una persona notoriamente mite come Adriano dice che sta pensando a Salvini, lancia un grave allarme. Attenzione che il vaso è colmo". Ma attenzione, avverte la moglie di Celentano, quello di Adriano non è un endorsement: "Non condivide le linee della Lega Nord, a partire dai modi che alimentano la violenza. Ciò che lo ha spinto a scrivere, per come conosco Adriano, è che avverte un serio pericolo". Lui "non è un razzista. Come si possono dimenticare tutte le trasmissioni, canzoni, interviste, film che ha realizzato per difendere proprio i più deboli? Non può essere messa in dubbio la sua coerenza e onestà intellettuale per un post che è un monito per risvegliare le coscienze assopite o menefreghiste di chi ci dovrebbe onestamente governare e da anni non lo fa".

Eppoi, conclude Claudia Mori: "Non si può essere un giorno il diavolo e il giorno dopo l'acqua santa. Le tragedie ci costringono a riflettere. E Adriano è un uomo libero da qualsiasi condizionamento. Per questo credo che i suoi interventi spiazzino... Difende un'idea che ritiene giusta, da qualsiasi parte arrivi".

"Signora Mastella, ha saputo che...?". Poi il tonfo. La paura al telefono: cosa è successo alla moglie di Mastella

Impresentabili, lady Mastella sviene al telefono





Arriva l'elenco degli impresentabili e lady Mastella sviene al telefono. A riportare la notizia - e la conversazione con Alessandra Lonardo (candidata di Forza Italia nella circoscrizione di Benevento e moglie di Clemente Mastella) è il Corriere della Sera. La riportiamo:

"Signora, ha saputo?". "Cosa?". "E' nell'elenco dell'Antimafia...". "Io? No, cioè, scusi: io dove sarei?". "Lei è una impresentabile". "Nooooo! Ma che mi dice? Ma cosa mi dice?". "Signora...". "Io sono una persona perbene! No, non posso più sopportare questo accanimento...". "A suo carico c'è un procedimento della Procura di Napoli, in cui si ipotizza il reato di concussione". "Ma quale concussione, eh?. Io non ho condanne e sono presentabilissima... O Dio mio... no... non ce la faccio... ohhh... mi gira la testa... ohhh...". A questo punto si sente un tonfo. Poi qualcuno dice: "Sandra! Sandra se n' è cascata... Rispondi, Sandra! Avvertite a Clemente! Portate un poco di pepe... Sandra Sandra amore bello...".

È in ritardo per lo show... Volo di Stato per Benigni ("concesso" dalla ministra)

Roberto Benigni, volo di Stato per il suo spettacolo: indagine sul ministro Stefania Giannini


di Edoardo Cavadini 



«Volta nostra poppa nel mattino,dei remi facemmo ali al folle volo...». L’Ulisse di Dante Alighieri tentava il «folle volo», ovvero attraversare le colonne d’Ercole con la sua compagine sfidando i limiti dell’umana natura. Ora il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, nel più dantesco dei contrappassi, dovrà tentare il «folle volo» di convicere la Corte dei Conti che spendere 22mila euro di soldi pubblici per spedire Roberto Benigni, manager e staff a Bruxelles per allietare i burocrati Ue con una delle sue lezioncine sul Sommo Poeta non configuri un danno erariale.

Sì perché i procuratori della magistratura contabile umbra hanno intenzione di vederci chiaro su quel trasferimento dell’8 novembre 2011 fortemente voluto e organizzato dall’ex montiana, trasferitasi armi e bagagli nel Pd lo scorso febbraio, quando era rettore dell’Università per stranieri di Perugia (un ruolo tenuto per la bellezza di undici anni, dal 2004 al 2013). La notizia delle indagini in corso è del 9 marzo, ma sulla vicenda - va detto - aveva acceso un faro il deputato del M5S Gianluca Vacca nel marzo del 2014 con un’interrogazione al ministro dell’Economia.

Ma cosa avrebbe combinato la ministra dell’Istruzione, già in bilico per una riforma della scuola che sta creando parecchi imbarazzi a Renzi?

Secondo «Repubblica», che ha ricostruito la vicenda con Corrado Zunino, la Giannini in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia ha organizzato l’evento “La lingua italiana come fattore di identità e unità” pensando bene di esportare la favella di Benigni con il marchio di Dante a Bruxelles. Ma si sa, un artista ha le sue esigenze, e tra quelle del comico toscano c’era quella di poter avere il proprio numeroso staff. Perciò, complice una gamba ingessata, avrebbe convinto la futura ministra della necessità di un jet privato, un Falcon 20 da 10 posti, evidentemente molto più comodo di un banale volo di linea. E così la Giannini si sarebbe attivata con il ministero dell’Istruzione ottenendo di «dirottare» due finanziamenti (uno da 7.500 euro per Eurostudent e altri 10.000 dai fondi del Miur) alla causa benignesca. Stando ai carteggi tra l’ufficio del rettore e il vettore privato (pare indicato proprio dal manager della star rossa) il pagamento venne effettuato regolarmente dieci giorni dopo il viaggio Ciampino-Bruxelles (il noleggio fu di 28 ore).

A corredo delle spese per lo spostamento dell’artista e la sua crew, vanno aggiunti 640,60 euro per il volo di linea usato dalla Giannini, 470 euro per un secondo aereo destinato al giornalista di complemento chiamato a celebrare l’eccelso evento e 315 euro per trasportare lo staff di Benigni all’aeroporto (si sa, i poeti moderni hanno difficoltà a pagarsi i taxi da soli).

Ad inguaiare il ministro - stando a quanto contenuto nel fascicolo 219 della Corte dei Conti - sarebbe il parere nettamente contrario di un funzionario dell’ufficio acquisti dell’ateneo, scandalizzato dalla cifra sborsata per i comodi dell’attore toscano. Da parte sua la Giannini non fa una piega e a «Repubblica» dice: «Resto orgogliosa dell’evento e non penso che pagare un volo di linea a 5 persone sarebbe costato meno». Va detto che probabilmente il ministro ignora che l’evoluzione dei trasporti aerei consente di viaggiare con poche centinaia di euro in tutto il mondo. Per fare un esempio, un’andata e ritorno (31 maggio-1 giugno) da Roma a Bruxelles costa 159 euro (fonte Skyscanner.it). Certo, bisogna accontentarsi di una low cost.

Da segnalare anche una coincidenza. I magistrati contabili umbri sembrano avere un conto aperto con la Giannini rettore: su di lei pende una contestazione da 420mila euro per l’affitto di locali universitari. Anche allora i revisori interni hanno censurato la pratica, ma lei è andata avanti.

venerdì 29 maggio 2015

Aversa, Mons. Spinillo diventa Social: successo per l’approdo su Facebook

Martedì sera, 26 maggio 2015, in migliaia collegati sulla pagina "Chiesa di Aversa" per dialogare con il vescovo di Aversa. “Una splendida esperienza da ripetere periodicamente”

di Don Carlo Villano 
per il Notiziario sul web





“Eccellenza, credo di sentire la vocazione a seguire la strada del Signore”…  “Siamo educatori, molti ragazzi quando tornano a casa non hanno una famiglia con cui confrontarsi”… “Le piace lo sport? E che musica ascolta?” …  “Come si fa in politica ad anteporre l’interesse comune al proprio?” … “Cosa ne pensa dei social?” … “Che futuro stiamo costruendo per i nostri figli?”.

In sintesi, sono solo alcune delle circa cento domande che martedì sera, 26 maggio 2015, il popolo della rete ha voluto rivolgere a  Mons. Angelo Spinillo, collegato in diretta sulla Pagina Facebook “Chiesa di Aversa”.

“Il nostro Vescovo è riuscito a rispondere al 30% circa dei post”, commenta don Carlo Villano, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Aversa, “ma la scoperta di questo nuovo universo di interazione e dialogo ha suscitato in lui un grande entusiasmo, tanto che Mons. Spinillo ha voluto rassicurare i fedeli internauti circa la sua intenzione di voler rispondere a tutti nei prossimi giorni”.

Analizzando i dati relativi alla sola giornata di martedì, quasi trentamila persone hanno visualizzato un post di “Chiesa di Aversa” mentre ben 4500 sono state le interazioni sui post della pagina pubblicati sulla bacheca diocesana.  Inoltre, più di 300 nuovi utenti hanno cliccato sul “Mi piace” della pagina ufficiale della diocesi, che ha così abbattuto il muro delle 2000 preferenze. Ad uno studio attento del dato demografico dei “followers”, esce fuori un quadro di sostanziale parità tra i sessi (49% donne e 51% uomini), mentre l’aspetto anagrafico premia soprattutto chi rientra nella fascia dai 25 ai 44 anni.

L’ottimo riscontro in termini di visite e coinvolgimento social ha convinto l’Ufficio Comunicazioni Sociali che questa esperienza non resterà un esperimento isolato: “Mons. Spinillo potrebbe periodicamente far visita alla pagina ufficiale della diocesi per mettersi di tanto in tanto in dialogo con i fedeli 2.0”, annuncia don Carlo. “Ci stiamo pensando, l’idea piace a tutti. È ovvio che i riscontri numerici ci soddisfano, ma non dobbiamo correre il rischio di fissarli con occhio fermo, risulterebbero sterili. Bisogna invece saperli esplorare attentamente per poter cogliere il vero significato di questa partecipazione: un nuovo canale di comunicazione tra Chiesa e fedeli. Speriamo di saper coltivare sapientemente questa forma di dialogo dalle potenzialità straordinarie e per certi versi ancora inesplorate”.

"CONCUSSIONE CONTINUATA" Contro De Luca il siluro della Bindi

Vincenzo De Luca, impresentabile per il giudizio pendente sulla concussione continuata




Impresentabile. Anzi, impresentabilissimo. Rosy Bindi ha portato a termine il suo piano, e alla vigilia delle elezioni la presidente della Commissione antimafia (in guerra contro Matteo Renzi), nel corso di una conferenza stampa-show, ha presentato la lista degli "impresentabili" di queste elezioni Regionali. Sono 17, tutti candidati tra Puglia e Campania. Tra questi, come scontato, c'è anche Vincenzo De Luca, candidato renziano del Pd in Campania. Candidato combattuto fieramente dalla Bindi e dalla vecchia guardia "democrat". Candidato impresentabile. Ma a sorprendere è il fatto che De Luca non sia stato ritenuto "impresentabile" per l'ultima condanna per abuso d'ufficio, bensì per un giudizio pendente in un procedimento del 2002, i cui atti sono stati trasmessi dal procuratore di Salerno, per il reato di concussione continuata, commesso dal maggio 1998 e con "condotta in corso". Sul capo di De Luca, inoltre, incombono altre accuse per i reati di abuso d'ufficio, truffa aggravata e associazione per delinquere. Per l'ipotesi di reato di concussione continuata, per inciso, la prossima udienza è fissata per il 23 giugno. Uno scenario torbido, insomma, quello in cui naviga De Luca, candidato per il quale, a detta del premier Matteo Renzi, l'eventuale applicazione della legge Severino "è superabile". La Bindi ha colpito: il siluro della democratica si è abbattuto contro Palazzo Chigi. Subito dopo il "botto", puntuale, si è scatenata la controffensiva del Pd renziano, che ha sparato ad alzo zero sulla Bindi, accusata di aver compiuto una "vendetta rancorosa" e di aver fatto "carta straccia della Costituzione".

Ambrosio Antonio (Forza Italia)
Passariello Luciano (Fratelli d’Italia)
Ladisa Fabio
Nappi Sergio (Caldoro Presidente)
De Luca Vincenzo (candidato centrosinistra presidenza consiglio regionale)
Errico Fernando (Ndc per Caldoro)
Lonardo Alessandrina (Forza Italia)
Plaitano Francesco (Popolari per l'Italia)
Scalzone Antonio (Popolari per l'Italia) - ritirato
Viscardi Raffaele (Popolari per l'Italia)

Casi di prescrizione per reati rientranti nel codice con giudizio definitivo:

Elefante Domenico (Centro democratico-De Luca)
Palmisano Enzo
Iacolare Biagio (Udc)
Copertino Giovanni

Casi di assoluzione per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente

Oggiano Massimiliano
Grimaldi Carmela (Campania in rete per De Luca)

Casi di condanna per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente

Gambino Alberico (Fratelli d'Italia)

Caivano (Na): Vigili ed operai del comune scendono in campo per rimuovere i manifesti illegali

Caivano (Na): Vigili ed operai del comune scendono in campo  per rimuovere i manifesti illegali 


di Francesco Celiento 




CAIVANO – Da due giorni è partita la caccia al manifesto illegale, gli addetti del Comune di Caivano, accompagnati da una pattuglia dei vigili urbani, già da ieri mattina hanno staccato da muri, pali dell’energia elettrica ed altro i manifesti affissi su spazi non conformi.

Tanti i manifesti staccati, messi con colla, imbustati e inchiodati con stecche di legno, fino a questa sera (ultimo giorno di pubblicità elettorale consentita fino alle ore 24, ndr), gli addetti controlleranno le affissioni dei manifesti che dovranno essere messe solo negli spazi assegnati per la propaganda elettorale, cioè nelle tabelle metalliche, e dopo il pagamento della tassa presso l’ufficio pubblicità comunale.

Intanto, per chi ha affisso i manifesti fuori dagli spazi, praticamente quasi tutte le coalizioni, è prevista una bella sanzione.

Salvini "innamorato" di Celentano La proposta indecente del leghista

Salvini: "Io sul palco con celentano? Sono stonato, però..."




Sarebbe un colpo mediatico incredibile. Un capolavoro di comunicazione: Matteo Salvini su un palco insieme ad Adriano Celentano. Una "fotografia" impossibile fino a 24 ore fa. Ma non dopo che sul suo blog il molleggiato ha scritto un lungo intervento intitolato "Penso a Matteo Salvini". Lo ha scritto, Celentano, in polemica con Renzi e Grillo, suo riferimento politico degli ultimi anni, tutti intenti a parlare di 80 euro e di campagna elettorale mentre nella Capitale la gente viene ammazzata sulle strisce da un'auto guidata da un rom minorenne (peraltro ancora latitante). Un endorsement che, ovviamente, non ha lasciato indifferente il leader leghista: "Mi ha stupito, in positivo. Siccome io  vengo sempre dipinto come brutto e cattivo non me lo aspettavo. Mi fa  piacere vedere che ci sono ancora persone che approfondiscono i temi.  Per me è un riconoscimento importante, più che alla mia persona alle  mie idee. Celentano mi piace molto". Salvini si sbilancia pure: "Se lo inviterò alla prossima manifestazione leghista? A me non piace mettere il cappello all’arte.  Immaginare un palco con Salvini e  Celentano insieme? Io non sono intonatissimo, però penso che mi verrebbe perdonato".

Lo scandalo dei poliziotti Cgil Spese pazze, stipendi in nero (e "regali" da milioni di euro)

Poliziotti Cgil intascano un milione e mezzo in nero




Tra le fila del sindacato dei poliziotti Silp per la Cgil (circa 8600 iscritti in tutta Italia) fino al 2013 c'erano degli agenti che oltre allo stipendio erogato dal ministero dell'Interno prendevano anche soldi "totalmente in nero", "senza pezze d'appoggio" e "senza motivazione" per un totale tra il marzo 2007 e l'inizio del 2013 che supera il milione e mezzo di euro.

Rivela il Fatto quotidiano che ad accorgersi dello scandalo è stato il Collegio nazionale degli ispettori della Cgil, attraverso alcuni controlli sull'attività amministrativa del Silp nel giorni 14 e 15 maggio 2013, tre mesi dopo le elezioni politiche. L'allora segretario generale del sindacato dei poliziotti, Claudio Giardullo, si era candidato nelle liste di Rivoluzione civile (senza essere eletto) e il Silp veniva traghettato dalla Cgil verso la fase congressuale. Daniele Tissone era stato indicato quale traghettatore. La Cgil voleva effettuare alcune verifiche sui conti interni. Si parte dal bilancio patrimoniale che "presenta tra le attività che ammontano a euro 123.743,95 un disavanzo di euro 95.476, 34 che è la somma dei disavanzi di gestione degli anni precedenti. Tra le passività vi sono debiti diversi per euro 57. 159, 26 e un fondo Tfr di euro 46. 420, 43 non coperto dalle attività". Gli ispettori evidenziano anche che le "spese per attività politica organizzativa" sono pari a "euro 296.826,71 di cui circa euro 268. 000 sono da attribuire a viaggi e trasferte. Le spese telefoniche ammontano a euro 23.000 che incidono per il 20% circa sul totale delle spese generali che a loro volta ammontano a euro 120.883,95". E per il personale in servizio (10 persone di cui 6 con distacco retribuito o cumuli di permessi sindacali e 3 persone dipendenti a libro paga) "non esiste un regolamento e i trattamenti genericamente riferiti al regolamento Cgil non hanno un riscontro effettivo. Infatti risultano retribuzioni e trattamenti che sono in nero e non hanno corrispondenza a parametri precisi".

Insomma i poliziotti hanno percepito soldi in nero: "Un trattamento aggiuntivo mensile di 935 euro forfettario senza motivazione, 100 euro per spese telefoniche in aggiunta al libero uso del telefono cellulare aziendale, 30 euro per diaria fissa per 22 giorni, senza alcuna pezza d'appoggio, tutto in nero. Ai pendolari inoltre viene rimborsato per l'affitto una somma di 850 euro più il rimborso dell'abbonamento del treno". Se sommiamo tutte le voci arriviamo a 2. 500 euro al mese, oltre allo stipendio erogato dal ministero.

La promessa anti-rom di Salvini: "Cosa gli combino in soli sei mesi..."

Matteo Salvini: "I campi rom si possono chiudere in sei mesi"





"Lo dico e si può fare. In Italia ci sono 40mila rom. Se fossi al governo, darei loro sei mesi di tempo per cominciare a vivere come fanno gli italiani. Chiuderei i campi e i nomadi dovrebbero trovarsi un lavoro, affittare una casa e pagare le bollette. Non sono mica cose strane, come pensa qualcuno". Matteo Salvini in una intervista al Tempo torna a parlare del problema dei campi nomadi: "C'è troppa ipocrisia. Ho letto siti internet e giornali che parlano di incidente stradale per definire quello che è accaduto a Roma. Ormai l'assistenza ai rom è diventata un business. Purtroppo in Italia c'è sempre bisogno del morto per cominciare a muoversi".

Basti pensare che il Comune di Roma spende 25 milioni di euro all'anno per i nomadi, "una follia. Le persone perbene si integrano, lavorano, mandano i figli a scuola. Se poi il ringraziamento è quello che è successo a Roma, allora dobbiamo cambiare subito". Salvini si dice pronto a visitare i campi della Capitale: "Me lo hanno chiesto tanti cittadini, ci andrò, anche in via riservata. Di certo dopo le elezioni regionali per evitare di infuocare gli animi. Se andassi a visitarli adesso direbbero che voglio soltanto provocare".

Poi l'attacco all'Europa: "Ogni mese Strasburgo si occupa dei nomadi. Lo fa per stanziare fondi a favore della loro cultura e per altre iniziative. Non solo. Il Consiglio d' Europa ha sospeso gli sgomberi dei campi rom a Torino. Mi piacerebbe che i 40 mila nomadi che stanno da noi si trasferissero tra Bruxelles e Strasburgo. L'Ue è complice di questa vergogna".

Isis, nel mirino la compagnia aerea Tunisair: "Fratelli islamici, non prendete quel volo"

Isis, nel mirino la compagnia aerea Tunisair: "Fratelli islamici, non prendete quel volo"




Nei piani dell'Isis c'è anche l'emulazione di Al Qaeda: il califfato del terrore islamico, infatti, ora mira agli aerei. Ad affermarlo non è l'intelligence di qualche Paese occidentale, ma lo stesso Stato islamico, che attraverso Ifriki Media ha invitato i musulmani a non utilizzare i voli della compagnia Tunisair a partire dal 3 giugno. Secondo quanto affermato, potrebbero essere oggetti di attentati e dirottamenti. Nell'annuncio si legge: "Avviso a tutti i musulmani. Se tenete alla vita, vi consigliamo di non imbarcarvi sugli aerei di Tunisair a partire dal 15 Chebane de ll'Egira", data che fa riferimento alla fuga del profeta Maometto da La Mecca a Medina, avvenuta il 16 luglio 622 (il 3 giugno nel calendario occidentale).

I precedenti - Secondo quanto dichiarato dall'Isis, dunque, la compagnia di bandiera tunisina sarà prossima a subire un attentato o un dirottamento arereo, e il Califfato vorrebbe mietere meno vittime possibili tra i suoi seguaci. La diffusione di simili notizie non è una novità nel mondo islamico: la tecnica fu adottata in passato da Al Qaeda sia a Londra sia a Milano, quando militanti dell'organizzazione fermavano le persone suggerendo loro di non prendere la metropolitana in determinate date (per attentati che, però, non si erano mai realizzati). Si tratta di un escamotage per far crescere il livello dell'allarme, anche se non si può escludere che in questo caso l'Isis potrebbe fare sul serio. L'allarme riguarda molti aerei che attraverseranno il Mediterraneo e che potrebbero mettere in pericolo anche l'Italia: Tunisair ha voli diretti per Roma, Milano, Napoli e Palermo.

Caivano (Na): Elezioni Amministrative 31 Maggio Il Punto di Gaetano Daniele

Caivano (Na): Elezioni Amministrative 31 Maggio Il Punto di Gaetano Daniele 




Ci siamo quasi. Oggi per i vari schieramenti politici ci sarà la chiusura della Campagna Elettorale. I giochi ormai sono fatti. La gente ha già deciso. E' stata una campagna elettorale aspra, a volte non leale. Da un lato troviamo chi si è sempre offerto al confronto democratico, dall'altro invece, chi ha ritenuto confrontarsi solo con i propri elettori e con i propri candidati chiudendosi a riccio, credendo a suo pensare, di avere la vittoria in pugno, o almeno glielo hanno fatto credere, come si dice: la lusinga fa bene alla salute. Ma andiamo avanti, ogni candidato in campagna elettorale stabilisce le proprie linee guida, e vanno rispettate. Anche se pubblicare messaggi privati di un non candidato ha poco a che fare con la strategia politica, per di più dire: "So che è sbagliato so che non si fa, ma lo faccio lo riporto e lo scrivo comunque". A me non preoccupa il gesto fatto, come più volte ribadito, classifica chi lo fa, a me preoccupa se, questo modo di interpretare la politica possa poi ripercuotersi contro i caivanesi. Provate ad immaginare un Sindaco che dice: "Scusate, questo non si fa, è sbagliatissimo, ma io lo faccio comunque". Come vi suona?.  

Chi vince - E' difficile stilare una classifica di chi vince e di chi perde. Possiamo però, fare una analisi più o meno logica. Non nascondiamoci dietro ad un dito, i due candidati Sindaco più favoriti sono Sirico e Monopoli, seguiti da Papaccioli, Del Gaudio, Ziello e Ciccarelli. Io credo che l'affluenza non supererà i 21.000 votanti. Lo stesso Monopoli in una sua precedente intervista dice: "L'unica cosa su cui non si può far finta di vedere è il passato politico di una persona". Bene, allora se i cittadini vogliono basarsi sul passato politico dei precedenti amministratori, devono rivotare Papaccioli, perchè è stato l'unico sindaco di Caivano che si ribellò ai compromessi sottobanco. 

Quorum - Nessun candidato raggiungerà il 51%. A contendersi la poltrona di primo cittadino, sarà Sirico e Monopoli. Ciavano tornerà al voto la seconda settimana di giugno. Il ballottaggio è inevitabile. Ci sbilanciamo, andando anche contro a precedenti sondaggi. Sirico sarà il nuovo Sindaco di Caivano. 

Marocco capitale della prostituzione Per fare sesso bastano due euro

Marrakech capitale africana del turismo sessuale di europei ed arabi




Il Marocco è la capitale del sesso africana: infatti fra Marrakech, Fes, Rabat, Tangeri e Casablanca si contano più di circa 50mila prostitute, di cui le 19mila intervistate che risultano essere analfabete, divorziate o vedove di un'età compresa fra i 18 e i 20 anni. Le giovani si riuniscono nelle brasserie, nei negozi di moda o nei fast food per trovare clientela e si vendono a un prezzo che varia fra i 500 ai 700 dirham corrispondenti a 50/70 euro. Come riporta Dagospia le ragazze si offrono in maniera totalmente autogestita, gareggiano con le colleghe provenienti dall'Africa centrale e le più belle arrivano a richiedere cifre pari a 300 euro con cena a carico del cliente. La loro fama si estende anche in Europa e in Arabia Saudita creando così un vero e proprio turismo sessuale ad alta richiesta con tanto di recensioni, tour per i turisti più esigenti, luoghi e tariffe. Ma le donne oramai sfiorite e disperate del quartiere ebraico Mellah prendono 20 dirham, ovvero 2 euro italiani nei pressi del suk e l'Islam grida allo scandalo.

Liguria: Voto, Renzi verso il ko: saltano le teste I nomi: i ministri che vengono cacciati

Liguria, Matteo Renzi verso la sconfitta: in caso di flop, il rimpasto radicale. Tutte le teste che salteranno




Liguria, il crocevia della politica che sarà. Già, perché c'è un candidato - Luca Pastorino da Bogliasco, ex piddino - che fa molta, molta paura a Matteo Renzi (e al suo governo). I voti che Pastorino può soffiare ai democrat, infatti, potrebbero consegnare la vittoria a Giovanni Toti, che potrebbe spazzare via Raffaella Paita. Sondaggi (riservatissimi e non divulgabili) alla mano, pare proprio che la Paita sia destinata alla sconfitta. E non solo: a Genova e in alcuni capoluoghi di provincia, Pastorino sarebbe pure davanti alla Paita. Uno scenario che potrebbe avere conseguenze esplosive, e non soltanto per la Liguria.

Verso il rimpasto - Cosa farà, Renzi, in caso di (roboante) sconfitta? Una risposta arriva da un approfondito "dietro le quinte" di Dagospia: in caso di sconfitta, il premier non potrà fare altro che cambiare. Una svolta, dunque, per rispondere alla batosta. Che tipo di svolta? Un rimpasto. Già, perché il presidente del Consiglio non potrebbe restare impalato di fronte a un flop fino a poche settimane fa inimmaginabile. E dunque, in un'ottica di rinnovamento (un po' fine a se stesso, di facciata, in pieno Renzi-style), per rispondere al duro verdetto del voto, Renzi potrebbe far saltare delle teste. Si parte da Marianna Madia, ma tra i "defenestrabili" ci sarebbero anche Giuliano Poletti, Federica Guidi e Stefania Giannini.

I rimproveri del premier - Alla Madia, ministro della Pa, Renzi da tempo rimprovera troppa timidezza nel mettere in atto la riforma della Pubblica amministrazione. A Poletti, titolare del Welfare, il premier addebita la lentezza nel preparare i decreti attuativi del Jobs Act. Quindi la Guidi, al timone del dicastero dell'Industria, a cui l'inquilino di Palazzo Chigi imputa una scarsa operatività. Infine la Giannini, ministra dell'Istruzione eletta con Monti e confluita nel Pd, che è la prima dei "sacrificabili" nella lista di Renzi, il quale la riterrebbe incapace di governare la scuola (da tempo vorrebbe che liberasse la poltrona). Il possibile rimpasto, inoltre, riguarderebbe anche due poltrone "minori". Una al ministero dell'Economia, dove potrebbe saltare il direttore generale Vincenzo La Via. La seconda è alla Farnesina, dove il premier avrebbe messo nel mirino il segretario generale, Michele Valensise.

Il botto di Celentano: molla Beppe Grillo Attacca i rom, e si schiera insieme a...

Celentano molla Grillo e si schiera con Salvini





"Ciao GrilloRenzi! Mentre voi ve la battete sul tavolo dei “VOTI”, nel frattempo a Roma c’è un’ auto che sfreccia a 180 km all’ora e, con noncuranza travolge 9 passanti, trascinandosi per 50 metri una giovane donna che poi MUORE. Otto i feriti di cui quattro in modo grave. Ma voi, così concentrati nella lotta a chi arriva primo, vi dimenticate di parlare del problema “non più importante” ma VITALE che è la CERTEZZA della PENA. Perché la gente dovrebbe consumare di più se ha paura anche a uscire di casa? E chi se ne frega degli 80 Euro o del diritto di cittadinanza se poi arriva una macchina e ti travolge. Poveri illusi, la tanto invocata “crescita” di cui parlano gli economisti e l’accecata massa politica, non ci sarà mai. Nessuno ha capito che il famoso aumento dei consumi e’ strettamente legato a un disegno artistico che può scaturire solo attraverso il sorriso dei cittadini. Ma se i cittadini hanno paura e si sentono abbandonati, non sorridono. E se non sorridono, non consumano. Quindi?… Sto cominciando a pensare a Salvini"

Chi scrive non è un leghista convinto o un oadano di ritono che ha avuto un momento di debolezza per l'antipolitica dei grillini. Il testo, ripreso parola per parola dal sito huffingtonpost.it, si trova sul blog "Il mondo Adriano", dove Adriano è il molleggiato Adriano celentano. Sempre stato contro la politica, con simpatie aperte per i 5 Stelle quando sono saliti alla ribalta, a quattro giorni dal voto celentano sfodera un endorsement per la Lega e per il suo leader davvero clamoroso. Ciao GrilloRenzi...

giovedì 28 maggio 2015

Caivano (Na): Papaccioli denuncia: "Manifesti dappertutto, sui muri, sulle impalcature etc."

Caivano (Na): Papaccioli denuncia: "Manifesti dappertutto, sui muri, sulle impalcature etc." 



di Pippo Papaccioli 


Domenica 31 Maggio metti una X su PAPACCIOLI 


Manifesti dappertutto, sui muri, sulle impalcature, questi sono i nuovi rappresentanti che ambiscono a diventare paladini della legalità, e della società civile. Tanto spreco di danaro anche seppur privato, ma perchè? provate a farvi voi stessi questa domanda. Perchè spendere tantissimi soldi per rappresentare il Paese? Proprio in questo momento, mentre giro per le vie del mio Paese, della mia Città, leggo che un ragazzo, Nicola Semplice, stamattina, addirittura pare sia stato, se fosse confermato, aggredito da un candidato della lista di Monopoli, perchè sempre da come leggo, quei 6 tabelloni erano riservati a lui, quasi come se li avesse comprati il giorno precedente. Badate bene, domenica 31 Maggio, avete dalla vostra il diritto alla scelta senza nessun compromesso, non vincolato nè da lacci nè da lacciuoli, Caivano merita altro. 







Caivano (Na): Aggredito verbalmente Nicola Semplice, un giovane ragazzo del rione scotta

Caivano (Na): Aggredito verbalmente Nicola Semplice, un giovane ragazzo del rione scotta 


di Gaetano Daniele 


Nicola Semplice 

Ci scrive Nicola Semplice, un giovane ragazzo caivanese che, da anni segue la politica locale. 


Signor Semplice, benvenuto, ci può spiegare brevemente cos'è successo stamattina? 

Direttore la ringrazio dello spazio che mi concede nel suo Blog. Allora, erano circa le 13:30 raggiungevo gli spazi consentiti per attaccare i manifesti, mi trovavo sulla strada sannitica, altezza Parco Verde, adiacente l'Itis Morano. lì, ci sono 6 tabelloni, su ogni tabellone la legge prevede che si possono affiggere 2 manifesti per ogni candidato. Nel mio caso, su ogni tabellone c'erano 6 manifesti uguali per ogni tabellone, quindi 36 manifesti di un solo candidato della coalizione del dottore Simone Monopoli. 

Cosa succede poi?

All'improvviso, vengo avvicinato da questo candidato della lista di Monopoli, urlava fortemente contro di me,  quasi se gli avessi messo la mano in tasca, mi accusava che stavo comprendo i suoi manifesti, io ho cercato di spiegargli in tutti i modi che la legge prevede che, su quei tabelloni ci fossero anche i miei di manifesti, ma nulla di fatto, mi ha aggredito verbalmente, in più mi ha minacciato e spinto, un atteggiamento prevaricatorio fuori luogo, privo di ogni regola democratica. 

Cosa intende fare? 

Domani con il mio legale intendo sporgere denuncia ai Carabinieri. 

Ringraziamo il signor Nicola Semplice per essersi rivolto al nostro blog, il Notiziario sul web, non siamo entrati nello specifico, anche perchè come sopra riportato, il signor Semplice ha deciso di rivolgersi alle vie legali. Al momento non conosciamo l'altro nome, e l'altra versione, quindi non possiamo far altro che esprimere la nostra solidarietà al signor Nicola Semplice. 

Adriano Celentano: "Sto cominciando a pensare a Matteo Salvini, ciao Grillo Renzi"

Adriano Celentano: "Sto cominciando a pensare a Matteo Salvini, ciao Grillo Renzi"




"Sto cominciando a pensare a Salvini". Adriano Celentano, sul suo blog "Il mondo Adriano", chiude così un suo intervento scritto sulla vicenda dell'auto che ha travolto nove passanti a Roma, uccidendo una donna.

Il Commento di Adriano Celentano:
Ciao GrillòRenzi! Mentre voi ve la battete sul tavolo dei “VOTI”, nel frattempo a Roma c’è un’ auto che sfreccia a 180 km all’ora e, con noncuranza travolge 9 passanti, trascinandosi per 50 metri una giovane donna che poi MUORE. Otto i feriti di cui quattro in modo grave. Ma voi, così concentrati nella lotta a chi arriva primo, vi dimenticate di parlare del problema “non più importante” ma VITALE che è la CERTEZZA della PENA. Perché la gente dovrebbe consumare di più se ha paura anche a uscire di casa? E chi se ne frega degli 80 Euro o del diritto di cittadinanza se poi arriva una macchina e ti travolge. Poveri illusi, la tanto invocata “crescita” di cui parlano gli economisti e l’accecata massa politica, non ci sarà mai. Nessuno ha capito che il famoso aumento dei consumi e’ strettamente legato a un disegno artistico che può scaturire solo attraverso il sorriso dei cittadini. Ma se i cittadini hanno paura e si sentono abbandonati, non sorridono. E se non sorridono, non consumano. Quindi?… Sto cominciando a pensare a Salvini.

Heysel, l'ex big della Juve vuota il sacco: quel (terrificante) ordine negli spogliatoi

Strage Heysel, Stefano Tacconi: "Negli spogliatoi un generale ci ordinò di festeggiare sotto la curva"





Sono passati 30 anni da una delle pagine più buie nella storia del calcio. Sono trascorsi tre decenni dalla strage dell'Heysel, quando morirono schiacciati dalla folla 39 italiani prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Di quella notte non si ricorda affatto la vittoria dei bianconeri. Si ricorda l'orrore. Si ricordano le polemiche: perché quella partita è stata ugualmente giocata? Perché i giocatori della Juventus, dopo aver vinto, hanno esultato sotto alla curva dei tifosi? Ora, dopo molto tempo, a rompere il silenzio è Stefano Tacconi, che in quella disgraziata serata difendeva la porta della Juve. "Non bisogna chiudere gli occhi, ma tenerli ben aperti per ricordare - premette -. Penso soprattutto al grande sogno di 22 giocatori infranto da certi ultrà. Le finali si dovrebbero sempre giocare con entusiasmo e gioia". Ma l'ex portierone, poi, va più nel profondo e spiega che cosa sapevano (o non sapevano) i giocatori: "Le notizie erano frammentarie, non si capiva se era morto un tifoso oppure un centinaio. La Uefa ci aveva impedito di scendere in campo, ma per fortuna un generale grande e grosso, con un po' più di sale in zucca, ci ha ordinato di giocare per evitare problemi più grandi: la curva juventina avrebbe voluto vendicarsi". Infine l'accusa, forse quella più grave. Si parla dei festeggiamenti, contestatissimi, fonte di eterna polemica: "Sento sempre ripetere le stesse cose - si sfoga Tacconi -. La nostra festa era stata decisa dallo stesso generale alto due metri: ci ha obbligati a uscire dallo spogliatoio e andare sotto la curva bianconera, perché dovevamo tenere i nostri tifosi all'interno dello stadio".

"Foto e scoop rubati ai vip per soldi" Lucarelli a processo: quanto chiedeva

Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri: a processo con l'accusa di aver violato i pc dei vip





Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri (Macchianeria) a processo con l'accusa di essere "entrati", tra il 2010 e il 2011,  nei telefoni dei vip per recuperare materiale con cui poi scrivere notizie di gossip. La notizia è riportata dal sito Giustiziami e riporta che il decreto di citazione firmato dal pm di Milano Grazia Colacicco che li ha mandati a processo", si legge sul sito, "i tre giornalisti e blogger riuscivano a intrufolarsi nell’intimità dei vip ottenendo “fraudolentemente” codici e password, operazioni facilitate da domande segrete a basso livello di protezione per il recupero delle parole chiave (in un caso: Come si chiama il tuo animale domestico?)".  La denuncia è partita grazie ad Elisabetta Canalis e ad alcune foto (tante, 191) che erano state scattate durante una festa di compleanno nella villa sul lago di Como di George Clooney.  I tre avrebbero, secondo quanto scrive il sito di notizie di cronaca giudiziaria milanese, provato a venderle per 120mila euro a un settimanale. Ma la Canalis è stata poi informata da qualche direttore o giornalista della rivista a cui i tre avevano cercato di "piazzare" le foto.  

L'accusa - Secondo il capo d'imputazione, infatti, i tre "al fine di procurare a sé o a altri un profitto consistente nella vendita di fotografie e di informazioni o conversazioni personali di cui erano venuti a conoscenza o comunque al fine di arrecare danno a Elisabetta Canalis e alle persone di seguito indicate, si procuravano, rispondendo alla domanda segreta per la password, i codici di accesso dell’indirizzo di posta elettronica di Federica Fontana, Mara Povoleri (Mara Venier, ndr), Sandra Bullock, Scarlett Johansson e altri". In particolare, il profilo di Federica Fontana veniva controllato " per ottenere indebite informazioni a loro non dirette, tra le quali l’indirizzo web, il nome utente e la password di accesso alla galleria fotografica che conteneva immagini della festa privata per il compleanno di Elisabetta Canalis. "In particolare, avendo fraudolentemente ottenuto gli accessi a vari account di posta elettronica, ne monitoravano la posta in entrata utilizzando un apposito account di posta elettronica come collettore unico di tutta la corrispondenza intercettata". Il processo - scrive Manuela D'Alessandro  su Giustiziami - comincerà il 19 giugno. I tre devono rispondere delle accuse, di concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione di codici di accesso (unica non contestata a Lucarelli), accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy, tutti reati aggravati dall’aver tentato di lucrarci. 

La difesa - Selvaggia si difende però dalle accuse e in una lettera a Dagospia scrive: "Ci sono state perquisizioni, sequestri e intercettazioni come se fossi entrata in possesso di informazioni riservate alla Cia, ma negli atti non c'è un passaggio in cui risulti che io abbia mai venduto o contrattato una notizia o una foto. Dalle carte risulta in verità che la persona che le ha tentate di vendere abbia un nome e un cognome. Lo ha ammesso sia la persona stessa che il giornale che ha trattato con lui, non capisco come mai questa persona sia stata poi estromessa dall'indagine". E ironizza: "Aggiungo che non ho mai violato un account di posta elettronica in vita mia, neanche quello di ex fidanzati (purtroppo, perché mi sarei risparmiata un sacco di sorprese in seguito)", "non sono capace neanche di fare un aggiornamento al computer, chi mi conosce lo sa, figuriamoci se potrei mai essere un hacker. Questo è tutto. Da qui è partita l'indagine. La Soncini, con la quale secondo i giornali avrei messo in piedi una specie di associazione a delinquere, non l'ho mai sentita in vita mia né al telefono né via mail". 

Caivano (Na): Ultimo Appello del candidato Sindaco Pippo PAPACCIOLI

Caivano (Na): Ultimo Appello del candidato Sindaco Pippo PAPACCIOLI 


di Angela Bechis




Domenica 31 Maggio metti una X su PAPACCIOLI 

Continuano gli appelli del candidato Sindaco Papaccioli di "Con Papaccioli per Caivano", comunicato girato nella sua officina delle passioni, dove appunto, il dott. Giuseppe Papaccioli coltiva da anni la passione delle auto antiche. Le compra per poco e, dopo il lavoro, insieme ai suoi amici di sempre, le ripara per poi dargli un'identità, proprio come stava facendo per Caivano prima che 16 persone firmavano lo scioglimento prematuro del civico consesso. Un uomo del fare che tutti conoscono, da Caivano a Napoli, da Caivano a Caserta, un direttore sanitario che non mette mai in evidenza il suo io, anzi, si confronta con tutti, perchè il dott. Papaccioli prima di essere un direttore sanitario e docente è cittadino comune, uno di noi che, non solo si è fatto da solo, con le proprie forze, ma ha vissuto e vive sulla propria pelle il disagio del proprio Paese, Caivano. Domenica 31 Maggio, non perdere l'occasione dopo che 16 consiglieri comunali tolsero al Paese qualche anno fa, ridai fiducia al tuo sindaco PAPACCIOLI. Domenica 31 Maggio metti una X su PAPACCIOLI 


La polizia denuncia Alfano (e anche il premier Renzi): "Ai comizi vogliono che noi..."

Matteo Renzi e Angelino Alfano si vergognano della polizia che li difende. Ai comizi devono proteggerli, ma "senza farsi vedere"





Matteo Renzi e Angelino Alfano come Laura Boldrini. È nota la scarsa simpatia che la terza carica dello stato ha verso la polizia, tanto da rifiutare più volte dei selfie con le forze dell’ordine durante i suoi spostamenti pubblici. Ma, come scrive Il Giornale, ora sembra che questo astio abbia contagiato anche il presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno. La protesta viene da Gianni Tonelli, Segretario del Sindacato autonomo di polizia (Sap), e si riferisce nello specifico a due episodi accaduti in Liguria e a Treviso.

Protezione invisibile - Il 25 maggio Renzi si trovava a La Spezia per un comizio a sostegno della candidata alle regionali liguri Raffaella Patia. “C’erano una ventina di persone in tutto – spiega Tonelli – che per superiore disposizione sono state tenute a una certa distanza dall’evento. Inoltre una pattuglia che si trovava più vicina al palco” è stata fatta allontanare “alla svelta per non farsi vedere”. Stesso copione a Treviso, dove Alfano a preteso che gli agenti a protezione del “loro” ministro “fossero presenti in zona, ma ben lontani”.

Moto d’orgoglio - Tutto questo è stato fonte di umiliazione per la polizia, per cui è “inaccettabile” questa condotta politica. Politica sì, perché pare che tutto sia nato dopo il diverbio fra Alfano e Matteo Salvini, quando il ministro aveva risposto al leader leghista riguardo alla scarsa sicurezza ai comizi elencando gli 8 mila agenti impegnati da fine febbraio a sua protezione. Per non fare la figura degli ipocriti dunque, è arrivato l’ordine di nascondersi, di proteggere sì, ma senza farsi vedere. “Tenerci nascosti per schivare le critiche politiche – conclude Tonelli – è un affare che non deve riguardare la polizia. Ma non accettiamo che chi garantisce la vostra sicurezza venga ricambiato con una dimostrazione di disprezzo”.

Caivano (Na): L'ultimo appello Video del candidato sindaco PAPACCIOLI

Caivano (Na): L'ultimo appello Video del candidato sindaco PAPACCIOLI 



di Angela Bechis 


Domenica 31 Maggio Metti una X su PAPACCIOLI 

Puntare alla qualità e non alla quantità, questo il tema principale che il dott. Giuseppe Papaccioli, candidato sindaco di "Con Papaccioli per Caivano", mette sulla tavola dei cittadini di Caivano. In questa campagna elettorale aspra, se ne sono sentite di tutti i colori, a volte anche con risvolti da telenovelas. Addirittura si sono sentite da parte di qualche candidato sindaco, girare cifre di spesa intorno ai 100 mila euro. Ci viene difficile, se fosse vero, accettare che, una campagna elettorale possa raggiungere tali somme, ammenochè non vi siano altri interessi. Insomma, domenica 31 Maggio, i cittadini di Caivano sono chiamati alle urne, si pensi appunto, alla qualità e non alla quantità. 



Il sogno (possibile) di Matteo Salvini: la Lega Nord in doppia cifra (al Sud)

Puglia, il sogno di Matteo Salvini: la Lega Nord in doppia cifra





Le regionali in Puglia rischiano di cambiare sensibilmente gli equilibri della politica nazionale. Soprattutto a destra. Già, perché se il candidato del Pd, Michele Emiliano, viene accreditato di un solido vantaggio, la situazione appare molto più fluida per quel che riguarda Forza Italia, Lega Nord e fittiani. Le ultime indiscrezioni che circolano tra gli azzurri indicano un Raffaele Fitto in grande spolvero, in grado di intercettare parecchi consensi. Ma oltre a Fitto c'è una (enorme) sorpresa: la Lega Nord. Il partito di Matteo Salvini, con la lista NoiConSalvini, stando almeno ai rumors che circolano tra i leghisti, potrebbe raggiungere la doppia cifra, dal 10% in su. Si tratterebbe, per il Carroccio, di un risultato storico: mai al Sud ha raccolto così tanti consensi. Un risultato che potrebbe sancire la definitiva ascesa di Salvini come nuovo leader del centrodestra.