Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri: a processo con l'accusa di aver violato i pc dei vip
Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri (Macchianeria) a processo con l'accusa di essere "entrati", tra il 2010 e il 2011, nei telefoni dei vip per recuperare materiale con cui poi scrivere notizie di gossip. La notizia è riportata dal sito Giustiziami e riporta che il decreto di citazione firmato dal pm di Milano Grazia Colacicco che li ha mandati a processo", si legge sul sito, "i tre giornalisti e blogger riuscivano a intrufolarsi nell’intimità dei vip ottenendo “fraudolentemente” codici e password, operazioni facilitate da domande segrete a basso livello di protezione per il recupero delle parole chiave (in un caso: Come si chiama il tuo animale domestico?)". La denuncia è partita grazie ad Elisabetta Canalis e ad alcune foto (tante, 191) che erano state scattate durante una festa di compleanno nella villa sul lago di Como di George Clooney. I tre avrebbero, secondo quanto scrive il sito di notizie di cronaca giudiziaria milanese, provato a venderle per 120mila euro a un settimanale. Ma la Canalis è stata poi informata da qualche direttore o giornalista della rivista a cui i tre avevano cercato di "piazzare" le foto.
L'accusa - Secondo il capo d'imputazione, infatti, i tre "al fine di procurare a sé o a altri un profitto consistente nella vendita di fotografie e di informazioni o conversazioni personali di cui erano venuti a conoscenza o comunque al fine di arrecare danno a Elisabetta Canalis e alle persone di seguito indicate, si procuravano, rispondendo alla domanda segreta per la password, i codici di accesso dell’indirizzo di posta elettronica di Federica Fontana, Mara Povoleri (Mara Venier, ndr), Sandra Bullock, Scarlett Johansson e altri". In particolare, il profilo di Federica Fontana veniva controllato " per ottenere indebite informazioni a loro non dirette, tra le quali l’indirizzo web, il nome utente e la password di accesso alla galleria fotografica che conteneva immagini della festa privata per il compleanno di Elisabetta Canalis. "In particolare, avendo fraudolentemente ottenuto gli accessi a vari account di posta elettronica, ne monitoravano la posta in entrata utilizzando un apposito account di posta elettronica come collettore unico di tutta la corrispondenza intercettata". Il processo - scrive Manuela D'Alessandro su Giustiziami - comincerà il 19 giugno. I tre devono rispondere delle accuse, di concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione di codici di accesso (unica non contestata a Lucarelli), accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy, tutti reati aggravati dall’aver tentato di lucrarci.
La difesa - Selvaggia si difende però dalle accuse e in una lettera a Dagospia scrive: "Ci sono state perquisizioni, sequestri e intercettazioni come se fossi entrata in possesso di informazioni riservate alla Cia, ma negli atti non c'è un passaggio in cui risulti che io abbia mai venduto o contrattato una notizia o una foto. Dalle carte risulta in verità che la persona che le ha tentate di vendere abbia un nome e un cognome. Lo ha ammesso sia la persona stessa che il giornale che ha trattato con lui, non capisco come mai questa persona sia stata poi estromessa dall'indagine". E ironizza: "Aggiungo che non ho mai violato un account di posta elettronica in vita mia, neanche quello di ex fidanzati (purtroppo, perché mi sarei risparmiata un sacco di sorprese in seguito)", "non sono capace neanche di fare un aggiornamento al computer, chi mi conosce lo sa, figuriamoci se potrei mai essere un hacker. Questo è tutto. Da qui è partita l'indagine. La Soncini, con la quale secondo i giornali avrei messo in piedi una specie di associazione a delinquere, non l'ho mai sentita in vita mia né al telefono né via mail".
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