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giovedì 28 maggio 2015

Europa, l'ombra della guerra: scatta l'operazione Balltops, panico in tutto il Continente

Operazione Balltops, venti di guerra in Europa: l'esercitazione-monstre degli Stati Uniti in Svezia (contro la Russia)





Venti di guerra soffiano sull'Europa, teatro di una sorta di nuova guerra fredda che vede contrapposti sempre Russia e Stati Uniti, con Mosca che mostra i muscoli al Vecchio Continente, rispondendo alle esercitazioni a stelle e strisce mobilitando aerei da combattimento e soldati pronti "a rispondere a ogni eventuale attacco", dice il Cremlino. Uno scenario da incubo, ricostruito nel dettaglio dal Corriere della Sera, che spiega come Washington sia pronta a schierare gli intramontabili Buff, i bombardieri strategici B-52, usati dal Vietnam al conflitto (strisciante) coi sovietici, dalla battaglia a Saddam Hussein e fino alla caccia a Osama Bin Laden. E ora, i B-52, arrivano in Europa per dare un segnale chiaro, molto chiaro, a Vladimir Putin.

Allarme rosso a giugno - Da lunedì, infatti, la Nato opera nell'Artico con 150 aerei. Si tratta di missioni di addestramento per testare le difese con il coinvolgimento di molti Paesi, sia quelli membri dell'alleanza sia quelli neutrali, come la Svezia. In risposta, come detto, il ministro della Difesa russo ha organizzato esercitazioni-monstre, con centinaia di mezzi. Secondo le informazioni di intelligence, la Russia potrebbe lanciare missili da crociera contro bersagli in mare. Ma questo sarebbe nulla, a confronto di ciò che si potrebbe vedere dalla prima metà di giugno nell'area scandinava. Già, perché fonti Usa hanno confermato al Corsera che un paio di B-52 partiranno da una base nel Mid-West degli States e raggiungeranno uno spazio di mare al largo delle coste svedesi, dove sganceranno grappoli di mine navali.

Operazione "Balltops" - Con i B-52, la Casa Bianca, sfodera un'arma strategica, stagionata ma sempre minacciosa e letale. Un'iniziativa strategica, quella degli Usa e della Nato, legata alle possibili intrusioni dei russi a bordo dei sottomarini in territori nei quali non potrebbero navigare. Presenze recentemente denunciate proprio da Stoccolma (si comprende, dunque, perché ora la Svezia si "schieri) e poi ridimensionate. Un'area, quella delle coste svedesi, che pare essere la (nuova) frontiera della (nuova) guerra fredda. L'operazione ha un nome, la manovra "Balltops", e uno degli obiettivi della simulazione sarà respingere un'invasione sul fronte sud-svedese, appunto. Una manovra da record: coinvolge 50 navi da guerra, altrettanti aerei e 4.500 militari. Una manovra che verrà seguita da vicino dalle forze russe, sempre più presenti e minacciose ai bordi dei territori occidentali (come certificato dalle decine di avvistamenti degli aerei Nato).

Rom sull'auto pirata, orrore a Roma: travolte 7 persone, morta una donna

Roma, rom a bordo di un auto pirata travolgono sette persone: una donna morta sul colpo, la fuga a 180 km/h





Un morto, altre sei persone travolte e due agenti feriti. Un bilancio drammatico, nel quartiere Primavalle a Roma, dopo che un'auto guidata a bordo della quale viaggiavano tre rom non si è fermata ed è stata inseguita dalla polizia. La volante, secondo quanto si è appreso, ha intercettato la vettura sospetta su via Mattia Battistini: dopo aver intimato l'alt, la vettura ha forzato il blocco, dandosi alla fuga a 180 km/h. E' dunque scattato l'inseguimento. Nella folle corsa i rom hanno travolto delle persone alla fermata dell'autobus: una donna è morta sul colpo, altre quattro persone sono rimaste ferite e sono state trasportate al Policlinico Gemelli e al San Camillo in codice rosso. Ma la follia non è finita: i rom avrebbero travolto poi altre due persone, e nella bagarre sono rimasti feriti anche due agenti di polizia. I tre investitori, tra i quali una donna, poco dopo la mattanza hanno abbandonato la vettura per proseguire la fuga a piedi: la donna è stata fermata, mentre i due complici sono ancora ricercati. Gli investigatori hanno circondato la zona di Primavalle-Aurelio per individuare i fuggiaschi. Sono già stati effettuati dei controlli in alcuni campi nomadi del quartiere, quali quelli di Casal Lombardo e della Monachina, in passato già al centro di indagini per vari reati.

mercoledì 27 maggio 2015

Zitti tutti, parla Mariarosaria Rossi Voto, soldi (e Silvio): tutta la verità

Forza Italia, Mariarosaria Rossi: "Una vittoria se togliamo una regione al Pd"





Alla vigilia del voto alle regionali, Mariarosaria Rossi concede una delle sue (rare) interviste. Vicinissima a Silvio Berlusconi, ritenuta una degli esponenti più influenti di Forza Italia, la senatrice si sbottona con il Corriere della Sera, dove fa il punto su tutti i temi della più stretta attualità politica. Come ovvio, si parte dal voto. Le aspettative, tra gli azzurri, sono basse. Molto basse. Talmente basse da spingere la Rossi ad affermare: "Se addirittura riuscissimo a strappare una delle cinque regioni dove governa la sinistra, allora vorrebbe dire che finalmente gli italiani avranno capito che Renzi è solo un grande imbroglione". L'obiettivo, dunque, è quello di strappare una regione e, si suppone, chiudere sul 5-2 (o su un 4-3 che, sì, una vittoria per Forza Italia).

Soldi soldi soldi - Su Renzi, la senatrice azzurra ha le idee chiare. Comunque vada il voto, spiega, "penso che il premier andrà avanti fino alla fine della legislatura. Toccherà a noi con il prossimo governo rimediare ai danni che fino ad allora la sinistra avrà fatto. Nel frattempo - conferma la linea berlusconiana - continueremo a fare opposizione rigorosa su tutto ciò che riteniamo possa essere un danno per gli italiani". La senatrice, nel partito, ha il ruolo di amministratrice: la "spending review" azzurra è passata dalle sue mani (e dalle sue metaforiche forbici). Un compito che le ha attirato parecchie antipatie. La Rossi, però, rivendica con orgoglio i risultati raggiunti: "Ho trovato debiti - spiega -, soprattutto verso le banche. E ancora una volta è toccato al presidente Berlusconi trovare la soluzione. Abbiamo dovuto fare delle scelte dolorose per tagliare i costi e stiamo mettendo in campo progetti ambiziosi che renderanno protagonisti tutti coloro che credono nella nostra battaglia di democrazia e di libertà".

Leader e dissidenti - E ancora, si parla di soldi. Si parla dei contributi che gli eletti con Forza Italia dovrebbero versare al partito. Contributi che latitavano in maniera massiccia e che, ora, latitano un po' meno: "Quando sono arrivata - spiega - la percentuale di chi li versava era attorno al trenta per cento. Oggi stiamo raggiungendo il sessanta. Arriveremo al cento per cento", promette. Dunque si parla del futuro del centrodestra, e la Rossi premette: "Mi risulta difficile poter immaginare per il centrodestra un altro leader che possa sostituire Berlusconi". No, neppure Matteo Salvini. E, per ultima, una frecciata ai dissidenti, a chi come Raffaele Fitto ha rotto e se n'è andato: "Chi non riconosce più in Silvio Berlusconi la guida di tutti noi, che siamo stati eletti grazie ai suoi voti, è logico che vada via. Si sta insieme quando si condivide un progetto comune, quando si condividono gli stessi ideali e gli stessi obiettivi. Comunque penso che, per alcuni che andranno, molti altri torneranno", conclude profetica.

Sicilia, compravendita voti alle reginali 2012: 5 arresti

Sicilia, compravendita voti alle reginali 2012: 5 arresti




I finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria di Palermo hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal gip presso il tribunale di Palermo nei confronti di soggetti accusati, a vario titolo, di aver promesso o ricevuto denaro o altre utilità in cambio di voti, per sè o per altri, nell’ambito delle elezioni del 2012 per il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo e dell’Assemblea regionale siciliana. Tra i cinque destinatari delle misure cautelari ci sono anche due deputati dell’Assemblea regionale siciliana: Nino Dina, presidente della commissione Bilancio, e Roberto Clemente, componente della stessa commissione. Il terzo arrestato è un ex deputato, il quarto un finanziere, cinque sono tutti agli arresti domiciliari.

Sindaco indignato - "Quanto accade in Sicilia è una vergogna. Anche questo spiega le dimensione dello stato di emergenza istituzionale che sta vivendo la Sicilia". Lo ha detto il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando, a Sky Tg24, dopo l’arresto di cinque persone, tra cui due deputati dell’Ars, per voto di scambio in relazione alle elezioni del 2012. Dai rifiuti, alla crisi finanziaria dei Comuni sino alla flop della riforma delle province "servita solo a commissariarle: elementi che sono la dimostrazione della grande difficoltà che viviamo. C’è da chiedersi se abbia ancora un senso l’autonomia speciale, considerato che è stata finora utilizzata per non fare le riforme, mentre non è stato impedito che gruppi criminali agissero". 

"Non bisogna assolutamente  criminalizzare tutta la classe politica. Sarebbe un errore". Lo ha detto all’Adnkronos il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta parlando dell’arresto dei deputati siciliani. Ovviamente, come tutti quanti, non conosco i dettagli di una operazione che apprendo solo ora dalle agenzie di stampa. Credo comunque che se la magistratura ha adottato provvedimenti così severi lo abbia fatto in possesso di prove. Noi abbiamo allontanato diverse persone dalla macchina burocratica e pure dall’ex bacino dei Pip. Non è compito della politica giudicare e individuare responsabilità penali ma della magistratura. Non fare l’errore di criminalizzare intere forze politiche o qualunquisticamente tutta la politica. Le responsabilità sono individuali e per esse si risponde davanti ai giudici. Il metodo blindato che ho adottato fin dall’inizio mette al riparo da devianze individuali, in Sicilia anche la politica sta cominciando a cambiare"- 

Sospetti tremendi sui Mondiali di calcio Arresti, tremano i vertici della Fifa

Fifa, arresti dell'Fbi per funzionari: corruzione, riciclaggio e frode telematica sull'assegnazione di due Mondiali. Sepp Blatter indagato





Diversi funzionari della Federcalcio mondiale sono stati arrestati in Svizzera, dove c'è la sede principale, su richiesta degli Usa. Per tutti l’accusa è corruzione, riciclaggio di denaro sporco, frode telematica. L’inchiesta riguarda due decenni di pratiche ai vertici dell’organo di governo del calcio mondiale, comprese le gare per l’assegnazione di due Coppe del Mondo. Si sta abbattendo uno tsunami contro la Fifa e il suo presidente Sepp Blatter, proprio nel giorno in cui i vertici mondiali del calcio si sono riuniti a Zurigo per il primo giorno del congresso annuale. Non una giornata qualsiasi per la politica del calcio, visto che oggi si affrontano il presidente uscente Blatter e il principe giordano Ali bin Al Hussein per la rielezione.

Il blitz - Gli agenti svizzeri in abiti civili, si sono fatti dare le chiavi delle stanze dalla consierge e sono saliti direttamente ai piani per procedere agli arresti. Nessuno ha opposto resistenza e un paio di funzionari sono usciti dall’albergo senza manette. Blatter non risulta incriminato, ma l’inchiesta è sicuramente un brutto colpo alle sue speranze di rielezione. Il voto si terrà venerdì e Blatter si gioca il quinto mandato. La notizia dell’operazione è stata data dal New York Times secondo cui La magistratura americana indaga su pratiche di: "corruzione diffuse negli ultimi venti anni". Nel mirino, oltre all’aggiudicazione della sede di due Mondiali, anche gli accordi di marketing e di sfruttamento dei diritti televisivi delle kermesse. L’operazione ha preso di mira una decina di persone, anche componenti del potente comitato esecutivo della Fifa, uomini che hanno un potere enorme e svolgono la loro attività in gran parte in segreto. Tra di loro, sempre secondo il New York Times, Jeffrey Webb, delle Isole Cayman, uno dei vicepresidenti del comitato esecutivo. Eugenio Figueredo, Uruguay, anche lui vicepresidente e fino al 2014 presidente della Conmebol, l’associazione di calcio sudamericana; e Jack Warner, di Trinidad e Tobago, ex membro del comitato e presidente della Concacaf tra il 1990 e il 2011.

Guai col fisco per i re dei gioielli: i fratelli Bulgari a processo per evasione

Frode al fisco italiano, Paolo e Nicola Bulgari rinviati a giudizio per una maxi evasione fiscale





Sono stati rinviati a giudizio per una maxi evasione fiscale Paolo e Nicola Bulgari, insieme ad altre 11 persone del loro gruppo. Secondo l’accusa gli imputati avrebbero creato dal 2006 numerosissime società all’estero con il preciso obiettivo di frodare il fisco italiano. L’indagine avviata nel 2013 portò al sequestro di beni per 46 milioni di euro e l’apposizione di sigilli all’ufficio del gruppo in via Condotti, a Roma. Dall’inchiesta poi emerse che era stata creata una precisa strategia per ricollocare i guadagni in diversi stati esteri come Svizzera, Olanda e Irlanda attraverso società costituite appositamente fuori dall’Italia.

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I giudici danno ragione ai tassisti: Uber pop bloccata in tutt'Italia

Il Tribunale di Milano ha bloccato Uber pop su tutto il territorio





Il Tribunale di Milano ha bloccato Uber Pop su tutto il territorio italiano, l'app che consentiva a chiunque di improvvisarsi tassista sul territorio cittadino e di trasportare privatamente dei passeggeri sotto pagamento. Dunque é stato accolto il ricorso opposto dai tassisti per "concorrenza sleale" e "violazione della disciplina amministrativa che regola il settore taxi". Nelle settimane passate le organizzazioni sindacali di tassisti e radiotaxi con l'ausilio di un team di avvocati formato da Marco Giustiniani, Nico Moravia, Alessandro Fabbi e Giovanni Gigliotti avevano richiesto un occultamento dell'applicazione. Il giudice Claudio Marangoni ha imposto che entro 15 giorni Uber dovrà adeguarsi alla sentenza, ma è ancora in tempo a fare ricorso.

Wikileaks imbarazza l'Unione Europea: "Ecco che faranno veramente in Libia'

WikiLeaks, pubblicato il documento segreto dell'Unione europea. La missione in Libia è "militare", e prevede anche "sbarchi a terra"


di Leonardo Grilli 



L’operazione in Libia non sarà una missione di salvaguardia delle coste e di polizia contro i barconi dei migranti, ma sarà una vera e propria azione militare che potrà prevedere anche sbarchi di truppe a terra. A smentire quanto dichiarato dalla Comunità europea e dal Governo Renzi è WikiLeaks, che questa notte ha pubblicato dei documenti segreti europei. L’organizzazione di Julian Assange ha commentato le pagine riservate di cui è entrato in possesso affermando che “l'Unione Europea schiererà la forza militare contro infrastrutture civili in Libia per fermare il flusso di migranti. Dati i passati attacchi in Libia da parte di varie paesi europei appartenenti alla Nato e date le provate riserve di petrolio della Libia, il piano può portare ad altro impegno militare in Libia”.

Le caratteristiche della missione - Ogni parola del documento fa riferimento ad atti di forza sul territorio libico, necessari o per autodifesa o per smantellare le organizzazioni che gestiscono il traffico clandestino. La durata iniziale prevista sarà di un anno, e la missione si riterrà conclusa quando “il flusso di migranti e l'attività dei trafficanti saranno significativamente ridotti”. Per ottenere questo obbiettivo “l'uso della forza deve essere ammesso, specialmente durante le attività come l'imbarco, e quando si opera sulla terra o in prossimità di coste non sicure o durante l'interazione con imbarcazioni non adatte alla navigazione”. Il documento continua, elencando i pericoli principali ai quali andrà incontro la coalizione europea; in particolare si fa riferimento ai casi in cui la popolazione locale opponga resistenza, oppure se gli scafisti dovessero usare ostaggi per proteggere le loro imbarcazioni e qualora a terra ci sia la “presenza di forze ostili, come estremisti o terroristi come lo Stato Islamico”. Per riuscire a gestire al meglio queste situazioni sono state decise “regole di ingaggio robuste e riconosciute per l'uso della forza”.

Obbiettivi e controllo dei media - Lo scopo principale dell’operazione sembra essere quello di conoscere approfonditamente il fenomeno dell’immigrazione clandestina e del suo sfruttamento, di cui l’Europa ancora sa molto poco. L’Unione è interessata in particolare alle “capacità e identità dei trafficanti, al loro finanziamento, alle rotte percorse e ai posti di imbarco”. Oltre alle preoccupazioni militari però, ciò che angoscia i leader europei è la reputazione e il modo in cui i cittadini possono percepire la missione. Per imporre ai media un’interpretazione pulita dell’operazione “il Consiglio Militare dell'Unione Europea considera essenziale fin dall'inizio una strategia mediatica per enfatizzare gli scopi dell'operazione e per facilitare la gestione delle aspettative. Operazioni di informazione militare dovrebbero essere parte integrante di questa missione europea”.

Caivano (Na), Sirico: In politica ci vogliono le idee non i soldi

Caivano (Na), Sirico: In politica ci vogliono le idee non i soldi



di Angela Bechis 



SIRICO Luigi
Candidato Sindaco Centro Sinistra 

Intervento del candidato del centro sinistra,Luigi Sirico. In politica ci vogliono le idee e non i soldi. Così Sirico punta il dito contro il candidato della destra locale Simone Monopoli. E nota: Confrontiamoci su programmi e su idee per il bene del Paese. Basta accusare le parti politiche avverse pur di dire qualcosa. La politica è altro. 


martedì 26 maggio 2015

Riceviamo e Pubblichiamo Comunicato Stampa Diocesi di Aversa

DIOCESI DI AVERSA
Ufficio Comunicazioni Sociali
Comunicato Stampa



Don Carlo Villano 



Morte giovane nigeriano, la vicinanza della diocesi di Aversa

La diocesi di Aversa è rimasta colpita dalla morte, drammatica e inaspettata, di Celestine Iweanya, cittadino nigeriano di venti anni accolto nel luglio dello scorso anno presso il Centro Polivalente “Madre Teresa di Calcutta” di Aversa.

L’intero personale, con i numerosi volontari del Centro, ancora attonito per quanto accaduto, esprime vicinanza e solidarietà alla famiglia di Celestine rimasta nel suo paese d’origine, raccomandandolo all’amore e alla misericordia di Dio.

Attualmente il corpo del giovane è a disposizione della magistratura per le indagini del caso.

La diocesi di Aversa rinnova il suo impegno nell’accogliere e nell’accompagnare i numerosi amici di Celestine che, provenendo da un passato sofferto, vogliono guardare ad un futuro pieno di speranza.

Caivano (Na): Il Senatore Volpi a Caivano con Papaccioli per difendere il territorio

Caivano (Na): Il Senatore Volpi a Caivano con Papaccioli per difendere il territorio 


di Angela Bechis




Papaccioli e il senatore Volpi 

Il Senatore Volpi viene a Caivano per difendere la scelta è per complimentarsi per la pulizia e la qualità della proposta politica di Pippo PAPACCIOLI, ne discutono insieme dopo avere visitato il tradizionale mercato comunale incontrando i commercianti ed i cittadini dialogando cordialmente ed accettando complimenti e suggerimenti!

Il dibattito prosegue poi con una folta assemblea dove sono stati illustrati i punti qualificanti del programma di Papaccioli sindaco e dove sono stati presi impegni precisi per una riqualificazione di un territorio martoriato che necessita di riscatto. Papaccioli è una straordinaria risorsa che va nella giusta direzione per la guida del paese!

La lista di Papaccioli è composta da gente nuova senza compromissioni col passato e senza i numerosi IMPRESENTABILI delle altre liste dove vi sono circa 600 candidati, si avete capito bene, 600 candidati per 24 posti di consigliere Comunale

Caivano (Na): Intervista all'Amministratore del blog, Gaetano Daniele

Caivano (Na): Intervista all'Amministratore del blog, Gaetano Daniele 



di Angela Bechis



Gaetano Daniele
Amministratore il Notiziario sul web 

Siamo in compagnia dell'Amministratore del blog, il Notiziario, Gaetano Daniele. Un progetto online, quello del blog il Notiziario sul web che ha raggiunto risultati esorbitanti, circa 2 milioni di visualizzazioni. Nell'ultimo anno solo con Google+ un milione e 30 mila visualizzazioni. Ricordiamo che, Gaetano Daniele è nativo di Caivano e, prima di lanciare nel lontano 2006/07 il Fatto e, il Notiziario, periodici per la distribuzione gratuita e appunto, il blog il Notiziario, ha masticato non poco pane e politica, è stato anche candidato nell'Udc, classificandosi sempre tra i primi posti, in ultimo secondo dei non eletti, dietro a medici del calibro di Antonio Falco e, a imprenditori come Alessando Ummarino. Una persona che tutto quello che ha se lo è costruito con le proprie forze senza nascondersi mai, nel bene o nel male, dietro ad amici parenti o lobby......  ma proviamo a sentire l'amministratore Daniele. 

Innanzitutto, grazie per averci dedicato questo poco tempo. Nel suo Paese, Caivano, domenica i cittadini sono chiamati al voto utile, cosa si sente di dire. 

Grazie a lei. Che dire, come ho ribadito più volte, la situazione è delicata. Il Paese rischia un nuovo KO. Troppi candidati, circa 600 con 6 candidati sindaci, se non ci fosse stata questa rincorsa spudorata da parte di qualcuno di vincere a tutti i costi, forse, si poteva trovare un accordo per il fine ultimo, e cioè, il bene del Paese. I personalismi in politica non hanno mai prodotto nulla di buono. Difatti, oggi, Caivano è commissariata. 

Il candidato Monopoli, la cita in un commento e pubblica messaggi privati, come reputa questo gesto. 

No guardi, preferirei non parlare di questo episodio. Mi sento solo di dire che, il gesto classifica chi ha ritenuto rendere pubblico un messaggio strettamente privato e personale tra due amici., se questo è il modo di interpretare la politica, la democrazia è a rischio. Io dico sempre che la coerenza e la correttezza alla lunga ripagano sempre. Ricordo solo un ultimo passaggio. Sirico era a conoscenza del contenuto di quel messaggio privato. Chi ha cercato di screditare è rimasto screditato. 

Si sente di dire altro a Monopoli per il gesto fatto? 

In bocca al lupo per la campagna elettorale. Che vinca il migliore secondo le regole leali della democrazia. 

Sua moglie è candidata? 

Sì. Mia moglie indipendentemente da me, ha ritenuto opportuno intraprendere una nuova esperienza, quella politica. E' la sua prima volta. Ha deciso di farlo in una lista composta da tantissimi giovani che si affacciano per la prima volta alla politica. Lo fa appoggiando Pippo Papaccioli nella Lista "Con Papaccioli per Caivano". Una iniziativa che non mi ha visto coinvolto minimamente, ha fatto tutto da sola. Anche un solo voto, ogni risultato sarà tutto frutto del suo impegno. Come potete notare non ho mai sponsorizzato la sua candidatura nè sul Blog nè sui social network nè sui giornali. Ho molto rispetto dei miei lettori e di chi mi segue. 

Vuole aggiungere altro?  

Un in bocca al lupo anche a Luigi Sirico, a Pippo Papaccioli, a Giuseppe Ziello, a Raffaele Del Gaudio e a Carlo Ciccarelli. 

E' nato il più grande tower operator del Paese

Competenza ed esperienza - Significativo patrimonio di competenze e esperienze maturate nel settore in oltre 40 anni di attività all'interno del gruppo Telecom Italia 




IN WI è il principale operatore di infrastrutture wireless in Italia e uno dei principali in Europa, con un portafoglio che annovera oltre 11.000 siti. Il valore aggiunto fornito oggi da IN WI risiede proprio nella possibilità di soddisfare velocemente le esigenze di copertura della popolazione del territorio e di capacità di trasmissioni dati. Per saperne di più sui servizi e sulle offerte visita il sito: www.inwit.it

Dopo Cannes, Sorrentino si sfoga così: "Il cinema logora, faccio altri 4 film e..."

Paolo Sorrentino "logorato" dal cinema: "Altri quattro film"





"Ci sono eccezioni lodevoli però è vero che spesso i registi invecchiando peggiorano, è un lavoro molto logorante, io avrei intenzione di farne altri quattro": questa è la dichiarazione per RaiRadio2 di Paolo Sorrentino, regista premio Oscar per La grande bellezza ma fresco di delusione a Cannes per Youth - la giovinezza, dopo aver annunciato che nella sua prossima serie The young Pope saranno presenti anche Silvio Orlando e Jude Law. Nonostante la mancata Palma d'Oro il suo film sta avendo grande successo battendo al botteghino Mad Max e Tomorrowland con ben 2.662.575 euro nei soli primi cinque giorni di programmazione.

Migranti in hotel con tablet e piscina: "Ci annoiamo, dovete farci uscire"

Livorno, 13 profughi si lamentano perché con tablet e piscina "si annoiano". Erano gli stessi che non volevano un hotel senza il wi-fi





L’8 maggio scorso avevano rifiutato di alloggiare in un albergo che non avesse il wi-fi, protestando per la presenza di donne e costringendo la prefettura a spostarli dal "modesto" 5 Lecci. Adesso i 13 profughi, forniti di tablet, cuffie e piscina, si lamentano perché “si annoiano”. Come scrive Il Tirreno, che è tornato a intervistarli, gli africani sono stati sistemati alla Rosa dei venti, un albergo di Venturina, in provincia di Livorno, che soddisfaceva le loro richieste. Provengono dal Ghana, dal Senegal, dalla Nigeria, dal Mali e sono tutti giovani di poco sopra i 18 anni. In Italia da un anno e mezzo, si sono adattati presto al nostro stile di vita e si presentano al giornalista a bordo piscina, con tablet e grandi cuffie al collo.

La protesta - "Ci annoiamo, perché stiamo vivendo lo stesso giorno da un anno e mezzo – ha dichiarato uno di loro - aspettiamo qui perché non sappiamo dove andare. Vorremmo solo che si facesse in fretta e che si trovasse il modo per riempire le nostre giornate. Siamo stanchi e annoiati”. La loro richiesta è che si velocizzino le procedure per ottenere lo status di rifugiati, e di conseguenza i documenti per potersene andare regolarmente. “Chiediamo solo che ci diano i documenti che abbiamo chiesto per poter essere liberi di realizzare i nostri sogni in Italia. Ognuno di noi ha dei progetti: c’è chi vorrebbe tornare a studiare e chi cerca un lavoro. Qui, lontani dal centro del paese, siamo in trappola”.

Quanto costano - Una trappola forse, ma con tutti i confort e ben retribuita. A fronte di nessuna spesa i 13 africani percepiscono 2,50 euro al giorno, retribuiti dall’associazione Diogene che grazie alla prefettura riceve a sua volta 35 euro per ogni profugo. Ma anche questo non va bene, pur se si tratta di una misura temporanea in attesa dei documenti: “Che ce ne facciamo? Non sono niente a confronto dello stipendio garantito da un lavoro. Siamo in prigione, nessuno viene a sistemare le camere e manca la lavatrice. Mangiamo pasta da mesi”.

Ottenere lo status – Secondo la legge gli africani possono spostarsi dalla struttura in assoluta libertà. Ovviamente solo “per tre giorni - spiega Mauro Andreini, presidente di Diogene - al quarto giorno d’assenza il loro status decade”. La procedura per ottenere i documenti dura da sei mesi a un anno e in caso di rifiuto dello status di rifugiato, il profugo può fare appello per un massimo di due volte.

lunedì 25 maggio 2015

Detrazioni per gli animali domestici: limiti e franchigie, la mini-guida

Dichiarazione dei redditi, le detrazioni per gli animali domestici: limiti e franchigie





Il 19% delle spese sostenute per i propri animali domestici può venire detratto dall'Irpef. Nel pacchetto rientrano però solo le cure veterinarie prestate a cani, gatti e altri animali domestici. Il limite di spesa è di 387,34 euro, con una franchigia di 129,11 euro: il limite è complessivo e comprende sia le prestazioni professionali del medico veterinario sia la spesa per i medicinali. Si può ottenere dunque uno sconto massimo di 49,06 euro, il 19% di 258,23 euro (la differenza tra spesa massima e franchigia). Esempio pratico, proposto dal sito quifinanza.it: chi spende fino a 129,11 euro non recupera nulla, chi spende 330 euro può detrarre il 19% di 200,89 euro (330 meno 129,11), chi spende da 387,34 euro in su può detrarre sempre e comunque il 19% di 258,23 euro. Esclusi dalle detrazioni gli animali destinati all'allevamento o al consumo alimentare, quelli detenuti in casa illegalmente (animali esotici non autorizzati) o utilizzati per attività illecite (per esempio, cani o galli da combattimento). Le detrazioni riguardano dunque solo gli animali da compagnia.

Follia ultrà prima del derby: due accoltellati, sono gravi

Derby Lazio - Roma, due tifosi accoltellati vicino lo stadio Olimpico





Due tifosi romanisti sono stati accoltellati vicino lo stadio Olimpico, al lungotevere Thaon di Revel, mentre andavano allo stadio per assistere al derby Lazio-Roma. I due sono stati accoltellati entrambi all’addome, e sono stati trasportati dal 118 in codice rosso al policlinico Gemelli. Le loro condizioni sono gravi, ma non sarebbero in pericolo di vita. I due tifosi romanisti sono stati accoltellati nel corso di piccola rissa con tifosi laziali. Poco prima di questo episodio c’era stato un lancio di pietre e fumogeni sempre sul lungotevere tra le diverse tifoserie che stanno raggiungendo l’Olimpico. Fuori lo stadio c'è stato qualche attimo di tensione ma finora nessuna carica delle forze dell’ordine che presidiano la zona. A Largo De Bosis un gruppetto di tifosi romanisti si è avvicinato più del consentito alle forze dell’ordine che, per qualche secondo, hanno azionato un idrante ad altezza suolo senza colpire i tifosi mentre dall'altra parte sono state lanciate un paio di bottiglie. La situazione comunque è tornata subito alla normalità.

L'Europa, è il momento peggiore: quattro Paesi vogliono andarsene

L'Europa si sta sgretolando: in Spagna e in Polonia vincono gli euroscettici





Grecia, Inghilterra. E ora anche Polonia e Spagna. I risultati delle elezioni locali nella penisola Iberica e quelle presidenziali nella terra di Woijtila rischiano di far salire a quattro i Paesi che potrebbero girare le spalle all'Unione Europa. Alla Grecia a rischio default e all'Inghilterra di David Cameron che si prepara al referendum sulla "Brexit" si aggiungono infatti la Spagna dove ha stravinto Podemos, la formazione anti-austerità nata dal movimento degli Indignados: e la Polonia dove è stato eletto presidente l'euroscettico Duda. Si tratta di quattro Stati importanti che preoccupano Bruxelles che vede nel giro di qualche mese sgretolarsi il sogno di un'Europa unita, economicamente competitiva e solida. Un segnale che, secondo gli analisti, dovrebbe costringere l'Ue a prendere atto di una necessaria trasformazione a cominciare dalla revisione dei Trattati che rendano immune l'Unione economica da nuove tempeste monetarie che potrebbero arrivare con la perdita di importanti Stati membri.

Spagna - Con le elezioni locali gli spagnoli hanno iniziato ad archiviare il bipartitismo Pp-Psoe, protagonista della vita politica iberica da metà degli anni ’70 alla fine della dittatura franchista. È stato un risveglio amaro quello del premier spagnolo Mariano Rajoy: il suo Partito Popolare, coinvolto in scandali ma anche artefice delle misure di austerità che stanno risollevando il Paese, è ancora il primo con il 27,02% ma ha perso oltre 10 punti rispetto alle precedenti elezioni. Il Ppe perde molte città, a partire dalla capitale Madrid (dove anche quì è primo per un soffio), ed in molte regioni, dove se vorrà continuare a governare dovrà aprire a intese con altre formazioni, a partire dai liberali di Ciudadanos. Exploit confermato per Podemos, la formazione anti-austerità nata dal movimento degli Indignados, che è il primo partito a Barcellona, anche se sarà complicato formare una colazione per guidare la città, e secondo nella capitale. Pablo Iglesias, leader di Podemos, ha definito l’esito del voto come "il segno del cambiamento politico" e "l’inizio della fine del partitismo" in Spagna dove si sta vivendo "un cambiamento irreversibile" e preannuncia la sfida al Partito Popolare del premier Rajoy alle politiche di novembre. Male, ma senza sprofondare, i socialisti del Psoe al 25,02, due punti in meno rispetto al 2011, che in molti comuni potrà essere co-protagonista per formare coalizioni con Podemos. A Siviglia governeranno i socialisti, a discapito del Pp, mentre a Valncia, i popolari, dove erano al potere da soli, dovranno aprire ad altre formazioni. Il voto ha anche sancito la sconfitto della sinistra di Izquierda Unida.

Polonia - Andrzej Duda ha vinto le elezioni presidenziali in Polonia, affermandosi nel ballottaggio sul presidente uscente Bronislaw Komorowsk. Il 42enne candidato del partito della destra populista Legge e Giustizia, che aveva già vinto il primo turno il 10 maggio scorso, non ha mai nascosto il suo euroscetticismo, la sua contrarietà all'Europa unita e all'entrata di Varsavia nell'euro, dichiarando di voler tutelare in primo luogo gli interessi della Polonia. Sostenuto dagli ambienti più conservatori dalla Chiesa polacca, ha tra l'altro dichiarato di voler punire con la reclusione le donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro.  Komorowsk, esponente del partito di centrodestra al governo, Piattaforma civica, ha riconosciuto la vittoria dell’avversario che ha ottenuto il 52% dei voti, contro il 48% del  presidente uscente, eletto nel 2007. "Chi ha votato per me ha votato per il cambiamento", ha affermato Duda nel discorso della vittoria - pronunciato la notte scorsa di fronte a centinaia di sostenitori - ed ha promesso che sarà il presidente di tutti e che "le porte del palazzo presidenziale saranno sempre aperte". Il risultato elettorale è un test importante in vista delle elezioni parlamentari del prossimo autunno in cui il partito Legge e Giustizia punta ad ottenere il controllo del governo.

Lo scenario - Alla luce dei risultati elettorali in Spagna e in Polonia e delle affermazioni del ministro Varoufakis  sull'impossibilità di Atena di pagare i suoi debiti, si profila quindi uno scenario inquietante per l'Europa. Tanto è vero che i mercati hanno però reagito negativamente, soprattutto per le elezioni in Polonia, sia per l’incertezza che questo esito alimenta in vista delle elezioni politiche di fine ottobre che per la linea economica del partito di Jarosalaw Kacynski, ostile all’ingresso nell’euro e che ha promesso di sganciare i mutui dal franco svizzero per collegarli allo zloty. La divisa polacca ha perso lo 0,7% sul franco e lo 0,3% sull’euro mentre i titoli delle principali banche, PKO, Pekao e BZ WBK, hanno perso fino al 4%.

Anche il Papa può sbagliare: ecco cosa fa ogni mattina...

Papa Francesco: "Al mattino leggo solo Repubblica, ci metto dieci minuti"





La pluralità dell’informazione non è una dote apprezzata dentro le mura vaticane. Durante una lunga intervista rilasciata al quotidiano argentino La Voz del Pueblo, Papa Francesco ha infatti dichiarato di leggere “solo un giornale, La Repubblica, che è un giornale per il ceto medio. Lo leggo la mattina e non impiego più di dieci minuti”. A differenza del predecessore Benedetto XVI, che si informava su molti giornali italiani e tedeschi e sul Tg1, Bergoglio non ha la stessa pazienza. Idem per la televisione: “Non la guardo dal 1990. È un voto che ho fatto alla Vergine del Carmelo la notte del 15 luglio 1990”. Non saranno certo stati contenti della notizia l’Osservatore romano e L’avvenire, scavalcati da De Benedetti e dal collega Ezio Mauro. La dimostrazione che il Papa può sbagliare

Calcio violento - In Argentina però la vera notizia è stata la dura presa di posizione contro gli Ultras negli stadi. In particolare dopo la partita fra il River Plate e il Boca Junior, culminata con il ferimento di quattro giocatori del River. “La maggioranza degli ultrà non lottano per la propria squadra – ha dichiarato Bergoglio, che di calcio se ne intende - sono mercenari. Anche in Italia ci sono stati problemi tra gli ultrà, che non necessariamente lottano per il proprio club”. 

Caivano (Na): Che paura le domande, meglio i monologhi! Sirico stufo delle chiacchiere di Monopoli, lo invita a non mancare all'incontro-confronto di oggi con Cogito

Caivano (Na): Che paura le domande, meglio i monologhi! Monopoli scappa ai confronti ma Sirico stufo delle sue chiacchiere lo invita per l'ultima volta a partecipare all'incontro-confronto di oggi con "Cogito". 

Riportiamo di seguito il comunicato di Luigi Sirico 



Arch. Luigi Sirico
Candidato sindaco (centro sinistra)

Caro Monopoli, anzi Monotono, perché ormai come un disco rotto ripete tutti i giorni le stesse chiacchiere inutili, mi permetta di complimentarmi con Lei. Poiché Lei è una sorgente inesauribile di figuracce, a cui cerca, poi, di porre rimedio, con argomentazioni ancora più astruse e patetiche delle cause.

Prima stampate propaganda elettorale usando impunemente il marchio dell’Algida e poi scopriamo che è tutta colpa del povero tipografo. Poi invece la foto del vescovo di Aversa con un suo candidato utilizzate a fini di propaganda elettorale. Infine, mi avvertono che a suo dire io mi sarei preso una ramanzina dal Commissario Prefettizio di Caivano, perché mi sarei accompagnato con alcuni dipendenti del Comune, durante la campagna elettorale. 

Mo pure il commissario. 

Invece le posso assicurare che in vita mia non ho mai nemmeno incontrato il Commissario Prefettizio dott. Contarino. Figuriamoci la ramanzina. 

Infine caro dott. Monopoli Cuor di Leone, Lei mi ricorda un ragazzo della mia infanzia, verso cui la natura non fu prodiga di coraggio, il quale, dopo aver offeso qualcuno, scappando, diceva “se ti acchiappo vedi che ti faccio”

Ma tutte queste fesserie che racconta in giro, perché non me le dice in faccia. Quale altra scusa si inventerà pur di sfuggire ad un confronto pubblico? Parla solo con i cittadini? Bene, anzi benissimo, mi dica tutto al cospetto dei cittadini. A dirigere il confronto dovrà essere un giornalista che lei stima? Va bene anche questo, scelga Lei il giornalista. 

Quello che aveva da dire al PD e all’UDC (ma poi l'Udc non è stato il suo partito?) lo ha già detto in consiglio comunale? Bene, anche io ho detto molte cose su Forza Italia, ma sono pronto a ripeterle anche a Lei. 

A proposito perché non viene oggi alla redazione di Cogito, alle 18.30? o quando vuole. In attesa della prossima fesseria, Le porgo i più Cordiali Saluti

Caserta (Ce): Cronache di Caserta e Napoli Sindaci a Confronto

Caserta (Ce): Cronache di Caserta e Napoli Sindaci a confronto 



Elezioni Amministrative 2015 - Sindaci a confronto 

Riproponiamo un altro spezzone dell'incontro-confronto organizzato da Cronache di Caserta e Cronache di Napoli, condotto dai giornalisti Ciro Giugliano e Giancarlo Maria Palombi. Ricordiamo che il primo Incontro-Confronto fu organizzato dal nostro blog, il Notiziario sul web, il secondo Incontro-Confronto dal Giornalista di Caivano Press, Francesco Celiento e, appunto, il terzo da Cronache di Napoli e Cronache di Caserta. Presente in studio, Giuseppe Papaccioli, Luigi Sirico e Giuseppe Ziello. Assente Simone Monopoli



Bce, Mario Draghi: "Divergenze strutturali tra Paesi Ue sono esplosive per l'euro"

Bce, Mario Draghi: "Divergenze strutturali tra Paesi Ue sono esplosive per l'euro"





Le divergenze strutturali tra i paesi dell'Eurozona possono diventare pericolose ed esplosive e l'euro non è un dato irreversibile. Parola del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, che dal forum Bce di Sintra, in Portogallo, lancia l'allarme: "In una unione monetaria non ci si può permettere di avere profonde e crescenti divergenze strutturali tra paesi, perché queste tendono a diventare esplosive" e "possono arrivare a minacciare l'esistenza dell'unione monetaria". Davanti a banchieri centrali, accademici e membri dei vari governi, riuniti per parlare di inflazione, occupazione, produttività e politica monetaria, Draghi ha sottolineato come la Bce sia "il custode" della moneta unica europea e ha sostenuto che in una unione monetaria "la banca centrale dovrebbe discutere dei problemi che possono influenzare l'adempimento del suo mandato di stabilità dei prezzi o di minare l'esistenza dell’unione stessa".

Roba da 007, gira una mail inquietante: "Usciamo dall'eurozona, ma non..."

Inghilterra fuori dall'Eurozona, il giallo della mail segreta finita ai giornali: il piano inquietante





L'Inghilterra sta pensando ad uscire dall'Eurozona. Si sa, ma non si dovrebbe sapere. E soprattutto, non si dovrebbe sapere che la Banca d'Inghilterra ha preparato una task force coordinata da sir Jon Cunliffe (vicegovernatore e responsabile del monitoraggio sui rischi dei crac finanziari) per studiare lo scenario di una "Brexit" con la consegna di non dire nulla alla stampa. Il caso è molto strano, per certi versi inquietante. Un vero e proprio giallo che gira tutto intorno ad una mail inviata per sbaglio da Jeremy Harrison, capo delle relazioni con la stampa della Banca centrale britannica, a uno dei vicedirettori del Guardian. 

"Bocche cucite". Poi... - Come spiega il Corriere della Sera, il documento era riservatissimo e indirizzato a quattro manager interni, ma ora lo conoscono tutti: Harrison spiegava cosa dire e non dire ai giornalisti, specificando che nessuna mail dovesse essere trasmessa dal team di studio a James Talbot (capo della divisione strategica della Banca), è già questo è un capolavoro di ironia. "James  - si legge - può dire al suo team che sta lavorando a un progetto a breve termine sulle economie europee... Questo sarà un lavoro in profondità su un ampio spettro di tematiche economiche europee. Lui non dovrà aggiungere altro". Quindi bocche cucite anche all'interno dell'Istituto. Riguardo alla possibilità di un referendum sull'uscita dell'Inghilterra dall'eurozona, poi, alla stampa deve essere comunicato solo "che ci sarà molto da lavorare in Europa nei prossimi due mesi, indicando alcune delle specifiche questioni (esempio la Grecia) che potrebbero essere di preoccupazione per la Banca". 

"Pressioni dal premier Cameron?" - Una riservatezza massima che fa a cazzotti con la linea annunciata dal governatore Mark Carney sul tema della Brexit ("Massima trasparenza") e che, secondo il Guardian, nasconde qualcosa di più grave. Secondo il giornale progressista più importante del Paese (e del Mondo), sul "Project Bookend", questo il nome del dossier segreto, ci potrebbero essere le pressioni indebite del premier David Cameron e del cancelliere dello scacchiere George Osborne. Alta finanza, politica, equilibri internazionali: un caso da Sherlock Holmes, o forse da 007. Licenza di uccidere (l'euro).

Cannes, l'Italia a casa senza premi Ecco il film che ha battuto gli italiani

Festival di Cannes, nessun premio per i tre film italiani. Palma d'oro a Dheepan di Jacques Audiard





Il cinema italiano torna a casa a tasche vuote dal Festival del cinema di Cannes. A vincere la Palma d'oro della 68ma edizione è stato il film Dheepan di Jacques Audiard. A bocca asciutta Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, Mia madre di Nanni Moretti e Youth di Paolo Sorrentino. Il Grand Prix Speciale della Giuria dè stato assegnato a Saul fià, debutto alla regia dell’ungherese Laszló Nemes. La dura storia ambientata nel campo di concentramento di Auschwitz è stata inoltre insignita del premio Fipresci e del Premio François Chalais.

Papponi con il triplo vitalizio Ecco quanto intascheranno

Papponi del vitalizio, la banda dei vitalizi doppi e tripli: ecco le pensioni di chi sta ancora in Parlamento


di Franco Bechis 


Vitalizi aboliti? Solo un diritto del passato su cui c’è l’imbarazzo dei diritti acquisiti? Macchè. Quasi un terzo degli attuali deputati e degli attuali senatori quando appenderà la politica al chiodo e avrà l’età minima (per quasi tutti è ancora 60 anni) per andare in pensione, si prenderà ancora il famoso vitalizio. Di più: si prenderà un assegno per il vitalizio e un altro assegno, appena meno generoso per la pensione. Non pochi di loro aggiungeranno un terzo assegno: il vitalizio per l’esperienza trascorsa in consiglio regionale o per il periodo in cui è stato europarlamentare. Oggi Libero pubblica i primi nomi - rigorosamente in ordine alfabetico (arriviamo alla lettera F) - dei futuri re delle pensioni. Minimo grazie ai due assegni avranno 3.950 euro al mese, e in non pochi casi più di 9 mila euro, fino ad arrivare al record di Roberto Formigoni (pensioni e vitalizi per 12.550 euro).

Avranno vitalizio e pensione anche ministri e sottosegretari dello stesso governo di Matteo Renzi, il premier che ha giudicato «sacrosanta» la battaglia di Libero, ma che è circondato sia a Palazzo Chigi che in Parlamento da suoi parlamentari o da esponenti di maggioranza in attesa di quella doppia o tripla pensione che fa venire la bile a tutti gli altri italiani. Oggi non avrebbero nemmeno l’età, ma se la linea è quella fin qui seguita (ogni assegno è considerato un diritto acquisito) avranno due vitalizi e una generosa pensione da parlamentare, l’ex segretario e oggi leader della minoranza Pd, Pierluigi Bersani, la pasionaria sempre pronta ad andarsene da quel partito Rosy Bindi, il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico (Pd), il sottosegretario Gianpiero Bocci (Pd), il leader storico della Lega Nord, Umberto Bossi, e l’attuale ministro dell’Interno, Angelino Alfano. E poi tre assegni nei gruppi Pd a Silvana Amati, Angelo Capodicasa e Vannino Chiti.

Nel gruppo centrista di Ap avranno quella fortuna Andrea Augello e il già citato Formigoni. Fra i leghisti accadrà a Stefano Allasia. Nel gruppetto di Fratelli di Italia ci sarà Edmondo Cirielli. In Forza Italia anche un piccola pattuglia: Giuseppina Castiello, Basilio Catanoso, Remigio Ceroni e Claudio Fazzone. Ma andando avanti nell’ordine alfabetico toccherà anche a tanti altri, e le due sole forze politiche non sfiorate (o poco sfiorate) dal problema sono quelle arrivate per la prima volta in Parlamento nel 2013: tutti i parlamentari del Movimento 5 stelle e quasi tutti quelli partiti con la maglia di Scelta civica. Nella tabella di oggi ci sono poi più di 50 parlamentari che comunque avranno la doppia pensione, e anche in questo caso non mancano i nomi noti: il ministro Dario Franceschini, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, l’altro leader della minoranza Pd, Gianni Cuperlo, il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero (Ap), quello alla Difesa Gioacchino Alfano (Ap), il presidente della commissione Esteri del Senato, Pierferdinando Casini, la presidentessa della commissione affari costituzionali Anna Finocchiaro, l’ex portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, l’ex coordinatore azzurro Sandro Bondi, appena uscito dal partito, l’anima popolare e margheritina del Pd, Beppe Fioroni. E poi ancora parlamentari giovani, che quel privilegio avranno solo fra molti anni (e per cifre sicuramente più alte di quelle riportate in tabella), come i forzisti Simone Baldelli, l’ex ministra azzurra Mara Carfagna, la fedelissima berlusconiana Michaela Biancofiore, l’ex finiano Benedetto Della Vedova. Se vale anche per loro, è l’esempio più lampante di come con la storiella dei diritti acquisiti non sia cambiata in realtà proprio nulla di nulla in gran parte del Palazzo. Si discute dei privilegi di antichi pensionati, ma la situazione è esattamente identica per chi ha un briciolo di esperienza politica alle spalle e ancora un po’ di anni prima di smettere.

Quando le Camere decisero (dal primo gennaio 2012) la dead line dei vitalizi, e l’inizio della pensione che hanno chiamato contributiva (ma non lo è davvero), si sono dimenticati di stabilire incompatibilità fra assegni pensionistici. Hanno definito «pro rata» il sistema per chi era in carica in quel momento, e così sarebbe stato se avessero avuto solo quella legislatura: 5 anni di contributi, tre calcolati come vitalizio e due come pensione. Ma chi era in carica già dalla o dalle legislature precedenti a quel punto aveva già maturato il vitalizio secondo le regole allora vigenti, e se lo terrà stretto. Per la pensione invece basterà attendere i 5 anni minimi di contribuzione (due della scorsa legislatura e tre di questa) e l’assegno allora raddoppia. Avverrà dall’aprile 2016 in poi, e da quel mese in poi gli importi saliranno rispetto a quei 1950 euro che abbiamo calcolato per tutti.

domenica 24 maggio 2015

Mettono 38 migranti in una villa del '700 Assurda Italia: il proprietario non lo sa

Pavia, in una villa del 1700 protetta dalle Belle Arti ospiterà 38 migranti. Ma il proprietario non ne sapeva nulla





Una villa del 1700 destinata ad ospitare dei profughi. All’insaputa del proprietario. È successo a Pavia, quando il conte Francesco Lovaria ha scoperto che nella sua abitazione da lunedì arriveranno 38 migranti. Come scrive il Messaggero Veneto, la villa è “uno dei gioielli dell’architettura friulana e veneziana, tutelata dalle Belle arti”. Un’abitazione privata, non un albergo, e certo non è attrezzata per accogliere dei profughi.

La protesta – L’avvocato di famiglia Maurizio Miculan si è quindi rivolto al Prefetto affinché revochi l’attuale destinazione d’uso, rispettando così la legge che prevede che “che i beni culturali non possano essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti a usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione". Sempre secondo l’avvocato la colpa sarebbe di Alessandro Viscovich, nominato erede da un nipote di Lovaria e che si sarebbe messo d’accordo con la Croce Rossa per usare la villa a scopi umanitari.

Caivano (Na): Papaccioli, Sirico e Ziello a confronto Monopoli sempre assente

Caivano (Na): Papaccioli, Sirico e Ziello a confronto. Simone Monopoli invitato non si presenta


di Gaetano Daniele 



Terzo Incontro-Confronto rifiutato dal candidato Sindaco della destra locale, Simone Monopoli. Dopo aver rifiutato l'invito del Blog, il Notiziario sul web e, dopo aver detto no a Cogito, Monopoli, non si presenta neanche all'incontro-confronto organizzato da "Cronache di Napoli". Non c'è due senza tre e Monopoli fa l'enplein!. Nulla di personale, però!. Monopoli spiega le sue ragioni, lo fa attraverso il Corriere delle Città, diretto o molto vicino, poco importa, all'Avv. Giuseppe Caputo, segretario dei Popolarti per l'Italia, un partito che appoggia proprio indovinate chi? Simone Monopoli. In casa destra i fatti della pignata li conosce la cucchiarella. Ma andiamo avanti, la coerenza paga sempre, uno slogan che il dott. Monopoli ha fatto suo in questa tornata elettorale. Ma tanto coerente non è, visto che, il giornalino dove appunto escono le notizie è rappresentato o quasi, da un componente politico coalizzato con Monopoli. 

Dichiarazioni - Restando in tema, proviamo a riportare e, a rispondere alla coerenza del candidato sindaco di Forza Italia, Simone Monopoli. Ovviamente, ci riferiamo a lui perchè è l'unico che deserta gli incontri, quindi, cerchiamo di fare una critica politica costruttiva, basandoci su elementi imprescindibili, cioè sul passato politico e su quanto detto da Simone Monopoli in questi ultimi giorni di campagna elettorale, e lo si sa, in campagna elettorale, quelle in cui si vuole vincere a tutti i costi, non ci sono regole, come in un incontro di Box "abusivo": senza esclusioni di colpi. Monopoli riporta appunto, sul Corriere delle Città che, il centro sinistra nasconde le proprie nefandezze con sterili polemiche, addirittura, con molta superficialità ed ironia. La destra locale vuole far passare la questione dei gelati, Winner Tako, quasi un'operazione politica corretta. Senza però, spiegare o giustificare l'altro accaduto, quello di un altro candidato al consiglio comunale che si fa ritrarre in foto con il Vescovo (seppur ragazzata). Ricordiamo che, un candidato di Forza Italia, certo Navas, offrì dei gelati ai propri concittadini. Fin qui, nulla di strano, se non fosse altro che, sui coupon vi era riportato: "in collaborazione con Algida", poi smentito dallo stesso Navas, dopo che la notizia arrivò finanche a Milano, attirando l'attenzione della giornalista Selvaggia Lucarelli. Ma tutto ok, per la destra locale è tutto a posto, se vogliamo considerare i due milioni di euro di appalti con la tecnica della "somma urgente" e, come continua la nota, il fallimento dell'Igica, come se dietro queste pseudo accuse, ci fosse Luigi Sirico o Giuseppe Papaccioli o peggio la new entry Giuseppe Ziello, Difatti, la giustificazione del corriere continua: "Altro che gelati",  quasi a sdrammatizzare la vicenda in una risata da Bar: meglio offrire gelati e riportare sui coupon "in collaborazione con Algida", anche se Algida non sa niente che fare tutto il resto sopra citato.

Ma Monopoli continua, continua e decanta di essersi già confrontato con il Pd in consiglio comunale sedendo e puntando il dito dai banchi dell'opposizione, solo che, Monopoli dimentica che, ne Sirico ne Papaccioli e ne Ziello, facevano parte dell'amministrazione Falco, quindi nessuno dei tre candidati sindaco sedeva in consiglio comunale. Ricordiamo che, lo stesso Giuseppe Papaccioli e lo stesso Ziello, al di là di Sirico e del Pd,  hanno invitato più volte il candidato della destra locale Monopoli, a partecipare a un confronto pubblico, invitandolo più volte, addirittura dando la propria disponibilità a presentarsi da un giornalista suo di fiducia se temeva come riporta la nota un'imboscata. Ma nulla di fatto! Monopoli teme il confronto. Monopoli ha paura che Sirico gli possa tirare sulla scrivania l'autorizzazione di Forza Italia, di Luigi Cesaro, quando autorizzò lo sversamento delle 4.500 tonnellate di spazzatura dirette a Caivano. Monopoli teme che Sirico gli possa tirare sulla scrivania le bollette della provincia non pagate quando appunto, il candidato Sindaco di Forza Italia, Monopoli, era consigliere Provinciale, responsabilità politiche che, per Monopoli non sono da attribuire a lui, ma invece, i due milioni di somma urgente e il fallimento dell'Igica sono da attribuire a Sirico. Come funziona? quando sbaglia Monopoli le responsabilità sono del centro sinistra, quando sbaglia il centro sinistra la colpa è sempre del centro sinistra?. Insomma, Monopoli non ha mai colpa. Monopoli si confronta solo coi cittadini, ma purtroppo, il candidato Monopoli deve farsene una ragione, il consiglio comunale è rappresentato da 24 consiglieri comunali e non solo da lui e da Forza Italia. Monopoli deve iniziare a farsi anche un'altra ragione, e cioè che per poter realizzare le sue proposte programmatiche ha anche bisogno delle opposizioni, il Paese è di tutti, non solo di chi vince le elezioni, ovviamente qualora dovesse vincere le elezioni, cosa assai improbabile visto come si pone nei confronti dei competitor. Perchè chi vince le elezioni non vince il Comune!

Ferisce con un cacciavite due carabinieri Il senegalese è già fuori dal carcere

Genova, concessi i domiciliari al senegalese che ha ferito un carabiniere con un cacciavite





È ai domiciliari il cittadino senegalese che venerdì 22 maggio a Genova ha colpito due carabinieri con un cacciavite. La decisione è arrivata durante il processo per direttissima, e la prossima udienza si terrà il 17 luglio. Il militare ferito più gravemente era stato colpito alla bocca, al torace e alla spalla ed è stato dimesso con 22 giorni di prognosi. L'altro collega che aveva partecipato all’operazione ha ricevuto sette giorni. Il 31enne senegalese lavora come operaio edile presso una ditta genovese ed ora dovrà rispondere delle accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.

La vicenda - Durante l’interrogatorio davanti al giudice, l'uomo ha detto di aver reagito con violenza ai militari perché spaventato: i carabinieri erano in borghese e non aveva capito le loro intenzioni. Così per difendersi da quelli che pensava fossero due malintenzionati ha colpito i due militari con un cacciavite. Il senegalese era stato fermato con un connazionale di 50 anni che aveva partecipato allo scontro, ma l'uomo è stato rilasciato già ieri.