Forza Italia, Mariarosaria Rossi: "Una vittoria se togliamo una regione al Pd"
Alla vigilia del voto alle regionali, Mariarosaria Rossi concede una delle sue (rare) interviste. Vicinissima a Silvio Berlusconi, ritenuta una degli esponenti più influenti di Forza Italia, la senatrice si sbottona con il Corriere della Sera, dove fa il punto su tutti i temi della più stretta attualità politica. Come ovvio, si parte dal voto. Le aspettative, tra gli azzurri, sono basse. Molto basse. Talmente basse da spingere la Rossi ad affermare: "Se addirittura riuscissimo a strappare una delle cinque regioni dove governa la sinistra, allora vorrebbe dire che finalmente gli italiani avranno capito che Renzi è solo un grande imbroglione". L'obiettivo, dunque, è quello di strappare una regione e, si suppone, chiudere sul 5-2 (o su un 4-3 che, sì, una vittoria per Forza Italia).
Soldi soldi soldi - Su Renzi, la senatrice azzurra ha le idee chiare. Comunque vada il voto, spiega, "penso che il premier andrà avanti fino alla fine della legislatura. Toccherà a noi con il prossimo governo rimediare ai danni che fino ad allora la sinistra avrà fatto. Nel frattempo - conferma la linea berlusconiana - continueremo a fare opposizione rigorosa su tutto ciò che riteniamo possa essere un danno per gli italiani". La senatrice, nel partito, ha il ruolo di amministratrice: la "spending review" azzurra è passata dalle sue mani (e dalle sue metaforiche forbici). Un compito che le ha attirato parecchie antipatie. La Rossi, però, rivendica con orgoglio i risultati raggiunti: "Ho trovato debiti - spiega -, soprattutto verso le banche. E ancora una volta è toccato al presidente Berlusconi trovare la soluzione. Abbiamo dovuto fare delle scelte dolorose per tagliare i costi e stiamo mettendo in campo progetti ambiziosi che renderanno protagonisti tutti coloro che credono nella nostra battaglia di democrazia e di libertà".
Leader e dissidenti - E ancora, si parla di soldi. Si parla dei contributi che gli eletti con Forza Italia dovrebbero versare al partito. Contributi che latitavano in maniera massiccia e che, ora, latitano un po' meno: "Quando sono arrivata - spiega - la percentuale di chi li versava era attorno al trenta per cento. Oggi stiamo raggiungendo il sessanta. Arriveremo al cento per cento", promette. Dunque si parla del futuro del centrodestra, e la Rossi premette: "Mi risulta difficile poter immaginare per il centrodestra un altro leader che possa sostituire Berlusconi". No, neppure Matteo Salvini. E, per ultima, una frecciata ai dissidenti, a chi come Raffaele Fitto ha rotto e se n'è andato: "Chi non riconosce più in Silvio Berlusconi la guida di tutti noi, che siamo stati eletti grazie ai suoi voti, è logico che vada via. Si sta insieme quando si condivide un progetto comune, quando si condividono gli stessi ideali e gli stessi obiettivi. Comunque penso che, per alcuni che andranno, molti altri torneranno", conclude profetica.
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