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mercoledì 27 maggio 2015

Wikileaks imbarazza l'Unione Europea: "Ecco che faranno veramente in Libia'

WikiLeaks, pubblicato il documento segreto dell'Unione europea. La missione in Libia è "militare", e prevede anche "sbarchi a terra"


di Leonardo Grilli 



L’operazione in Libia non sarà una missione di salvaguardia delle coste e di polizia contro i barconi dei migranti, ma sarà una vera e propria azione militare che potrà prevedere anche sbarchi di truppe a terra. A smentire quanto dichiarato dalla Comunità europea e dal Governo Renzi è WikiLeaks, che questa notte ha pubblicato dei documenti segreti europei. L’organizzazione di Julian Assange ha commentato le pagine riservate di cui è entrato in possesso affermando che “l'Unione Europea schiererà la forza militare contro infrastrutture civili in Libia per fermare il flusso di migranti. Dati i passati attacchi in Libia da parte di varie paesi europei appartenenti alla Nato e date le provate riserve di petrolio della Libia, il piano può portare ad altro impegno militare in Libia”.

Le caratteristiche della missione - Ogni parola del documento fa riferimento ad atti di forza sul territorio libico, necessari o per autodifesa o per smantellare le organizzazioni che gestiscono il traffico clandestino. La durata iniziale prevista sarà di un anno, e la missione si riterrà conclusa quando “il flusso di migranti e l'attività dei trafficanti saranno significativamente ridotti”. Per ottenere questo obbiettivo “l'uso della forza deve essere ammesso, specialmente durante le attività come l'imbarco, e quando si opera sulla terra o in prossimità di coste non sicure o durante l'interazione con imbarcazioni non adatte alla navigazione”. Il documento continua, elencando i pericoli principali ai quali andrà incontro la coalizione europea; in particolare si fa riferimento ai casi in cui la popolazione locale opponga resistenza, oppure se gli scafisti dovessero usare ostaggi per proteggere le loro imbarcazioni e qualora a terra ci sia la “presenza di forze ostili, come estremisti o terroristi come lo Stato Islamico”. Per riuscire a gestire al meglio queste situazioni sono state decise “regole di ingaggio robuste e riconosciute per l'uso della forza”.

Obbiettivi e controllo dei media - Lo scopo principale dell’operazione sembra essere quello di conoscere approfonditamente il fenomeno dell’immigrazione clandestina e del suo sfruttamento, di cui l’Europa ancora sa molto poco. L’Unione è interessata in particolare alle “capacità e identità dei trafficanti, al loro finanziamento, alle rotte percorse e ai posti di imbarco”. Oltre alle preoccupazioni militari però, ciò che angoscia i leader europei è la reputazione e il modo in cui i cittadini possono percepire la missione. Per imporre ai media un’interpretazione pulita dell’operazione “il Consiglio Militare dell'Unione Europea considera essenziale fin dall'inizio una strategia mediatica per enfatizzare gli scopi dell'operazione e per facilitare la gestione delle aspettative. Operazioni di informazione militare dovrebbero essere parte integrante di questa missione europea”.

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