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mercoledì 27 maggio 2015

Sicilia, compravendita voti alle reginali 2012: 5 arresti

Sicilia, compravendita voti alle reginali 2012: 5 arresti




I finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria di Palermo hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal gip presso il tribunale di Palermo nei confronti di soggetti accusati, a vario titolo, di aver promesso o ricevuto denaro o altre utilità in cambio di voti, per sè o per altri, nell’ambito delle elezioni del 2012 per il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo e dell’Assemblea regionale siciliana. Tra i cinque destinatari delle misure cautelari ci sono anche due deputati dell’Assemblea regionale siciliana: Nino Dina, presidente della commissione Bilancio, e Roberto Clemente, componente della stessa commissione. Il terzo arrestato è un ex deputato, il quarto un finanziere, cinque sono tutti agli arresti domiciliari.

Sindaco indignato - "Quanto accade in Sicilia è una vergogna. Anche questo spiega le dimensione dello stato di emergenza istituzionale che sta vivendo la Sicilia". Lo ha detto il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando, a Sky Tg24, dopo l’arresto di cinque persone, tra cui due deputati dell’Ars, per voto di scambio in relazione alle elezioni del 2012. Dai rifiuti, alla crisi finanziaria dei Comuni sino alla flop della riforma delle province "servita solo a commissariarle: elementi che sono la dimostrazione della grande difficoltà che viviamo. C’è da chiedersi se abbia ancora un senso l’autonomia speciale, considerato che è stata finora utilizzata per non fare le riforme, mentre non è stato impedito che gruppi criminali agissero". 

"Non bisogna assolutamente  criminalizzare tutta la classe politica. Sarebbe un errore". Lo ha detto all’Adnkronos il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta parlando dell’arresto dei deputati siciliani. Ovviamente, come tutti quanti, non conosco i dettagli di una operazione che apprendo solo ora dalle agenzie di stampa. Credo comunque che se la magistratura ha adottato provvedimenti così severi lo abbia fatto in possesso di prove. Noi abbiamo allontanato diverse persone dalla macchina burocratica e pure dall’ex bacino dei Pip. Non è compito della politica giudicare e individuare responsabilità penali ma della magistratura. Non fare l’errore di criminalizzare intere forze politiche o qualunquisticamente tutta la politica. Le responsabilità sono individuali e per esse si risponde davanti ai giudici. Il metodo blindato che ho adottato fin dall’inizio mette al riparo da devianze individuali, in Sicilia anche la politica sta cominciando a cambiare"- 

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