Visualizzazioni totali

venerdì 31 luglio 2015

Renzi in alto mare costretto al voto Elezioni anticipate: ecco quando

Matteo Renzi e la crisi del Pd: ipotesi voto anticipato




La prova è arrivata giovedì sera al Senato. Il governo è andato sotto.  Un drammatico ko sulla riforma della Rai, con la minoranza del Pd che ha votato con Forza Italia, Lega e Movimento Cinque Stelle. Un asse che apre nuovi scenari politici. Nella conferenza stampa di oggi, dopo il consiglio dei ministri, il premier ha detto che “le divisioni del Pd devono essere gestite dentro il Pd. Se qualcuno vuole fare in altro modo lo dica, ma i numeri ci sono sia al Senato che alla Camera”. Dietro queste parole, però si nasconde una preoccupazione: quella di non riuscire a governare, di non avere i numeri soprattutto in vista degli appuntamenti di settembre per la riforma costituzionale del Senato. Ecco allora che si apre la strada del voto anticipato. Che Renzi può usare sia come carta per fare pressione sui suoi e provare a tenerli insieme o come vera e propria possibilità per uscire dall'impasse. La data giusta potrebbe essere quella del 2016, quando si voterà per il Comune di Roma (per il Pd saran dolori) per Milano e anche per la Sicilia. 

Il piano B - Con la sua minoranza, con un partito così fortemente diviso, Renzi sa che fa fatica ad arrivare al 2018 sperato. Il flop al Senato, tra l’altro, è arrivato proprio il giorno dopo il caso Azzollini quando la minoranza aveva accusato Renzi di non essere capace di dare una linea al gruppo. Ma ieri sono stati proprio loro a rompere le righe. Se il partito resta così scollato, se le divisioni prevalgono sull'esigenza di portare a casa il programma di governo, Renzi non riesce a portare a termine la legislatura. Per questo non è escluso che nei prossimi mesi (da settembre, dopo la pausa estiva che arriva come una manna salvifica) il premier usi l’arma del voto anticipato. Il ragionamento sarà in soldoni questo: se non restiamo uniti, si andrà alle urne.  

Vigili urbani in moto senza casco L'ultimo scandalo romano

Roma, vigili urbani in moto senza casco




Roma è ormai una città allo sbando. Rifiuti, mezzi pubblici fantasma, l'aeroporto paralizzato. Non solo. Basta fare un giro in pieno centro per accorgersi di qualcosa di veramente incredibile. I vigili urbani girano in moto senza casco scortati dalle altre macchine del corpo. Almeno non sono in divieto di sosta come la Panda rossa del sindaco Ignazio Marino. Non servono altre parole, guardate questa sequenza e giudicate voi. 

Caivano (Na): Posto nello Staff del Sindaco Monopoli, chi sarà?

Caivano (Na): Posto nello Staff del Sindaco Monopoli, chi sarà?



di Angela Bechis 


Gaetano Daniele
Amministratore, il Notiziario sul web

Finalmente dopo anni si da la possibilità ad un giornalista di entrare a far parte di una squadra, Staff del Sindaco Monopoli, secondo lei chi sarà?

Chi sarà? Non lo so. Purtroppo non sono il Divino Otelma ma, sicuramente il 6 agosto conosceremo il modo ed il metodo adottato in questa nuova gestione e non solo, in questa nuova fase politica che non è delle migliori, considerando che, Monopoli, neanche 30 giorni dopo il suo insediamento, si è fatto ritrarre in bella posa con i militanti di Casa Pound, un'associazione di estrema destra. 

Perchè?

Guardi, se si è scelto di mettere una pietra sopra al passato, quindi la famosa e tanto decantata parola discontinuità, quel ruolo all'interno dello Staff del Sindaco Monopoli, mi auguro che lo vinca, secondo le regole democratiche, un giornalista di Caivano, estraneo alla politica. Non credo sia il caso di Monopoli, però conosciamo bene queste cose in politica come vanno (io do una mano a te tu dai una cosa a me), anche e soprattutto, per un ruolo all'interno dello Staff del Sindaco. 

Secondo lei è stato firmato un accordo politico?

Come le dicevo poc'anzi, non lo so.

Scherzosamente lancio un sondaggio, secondo lei chi è in Pool Position per la carica di addetto stampa?

Quello che penso io, importa poco, anche se una domanda al neo sindaco Monopoli la farei volentieri, si è data la possibilità ad un giornalista di entrare a far parte del suo Staff, e sarà ricompensato dei servizi resi con uno stipendio quasi da dirigente, ma il Sindaco Monopoli non disse di voler tagliare gli sprechi e di ridurre il numero dei dirigenti? Insomma, rispondendo scherzosamente alla sua domanda, un po come accade con il Festival di Sanremo, butto un nome a caso, secondo me, vince il dott. Giovanni De Cicco. 

Ma De Cicco non è di Cardito?

Che io sappia sì. Se fossi stato sindaco, non conosco la legge, ma avrei dato l'opportunità esclusivamente a giovani del territorio estranei alla politica, e ci sono. 

Terremoto a Palazzo Madama Renzi battuto sul canone Rai Il governo va sotto al Senato

Riforma Rai, il governo battuto al Senato sull'articolo 4 su canone e finanziamento Rai




Terremoto in aula. Il governo e la maggioranza vanno sotto: sono stati battuti al Senato in occasione delle votazioni su emendamenti della minoranza Pd, Forza Italia e Movimento 5 Stelle, che sopprimono l’articolo 4 del ddl di riforma della Rai. L’articolo 4, ora soppresso, prevede la delega al governo per la disciplina del finanziamento pubblico della Rai. Ad ora, dunque, il canone Rai è più incerto. A presentare emendamenti soppressivi dell’articolo 4 sono state tutte le opposizioni, compresa la minoranza del Pd. Non solo quindi M5S e FI, ma anche Sel e Lega. Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha sospeso la seduta, spiegando: "Devo valutare l'impatto e i possibili effetti".

Pallottoliere - Scatenata l'esultanza su Twitter di Renato Brunetta, dove ha cinguettato: "Governo battuto a Palazzo Madama su riforma Rai. Verdiniani o non verdiniani maggioranza non c'è più. Good morning Vietnam-Senato. Ciao Renzi". Così il capogruppo azzurro, che ha ottimi motivi per esultare: secondo le primissime ricostruzioni dall'aula, sarebbero 18 i senatori della minoranza Pd che hanno votato contro il governo, accompagnati da 2 senatori di Ala, il neonato gruppo di Denis Verdini (e sempre tra i verdiniani si sono fatte notare, eccome, le assenze: su 10, hanno disertato il voto in tre, e di quei tre che hanno votato in due avrebbero votato contro). Infine, sempre tra le fila del Pd, erano 12 i senatori assenti.

Gli altri articoli - Per quel che concerne l'iter della riforma, in mattinata era stato approvato in Senato l'articolo 1, che prevede tra le altre l'impossibilità di nomina come membro del Cda di un componente del governo in carica o di chi abbia ricoperto tale incarico nei 12 mesi precedenti alla nomina (sono state accolte le istanze in tal senso dei grillini). Successivamente è stato approvato l'articolo 3 relativo all'attività gestionale di Viale Mazzini: tra le novità, introdotta la responsabilità dei componenti degli organi delle società partecipate. L'articolo, nel dettaglio, prevede che "l'amministratore delegato e i componenti degli organi di amministrazione e controllo della Rai sono soggetti alle azioni civili di responsabilità".

La Boldrini’s List: eutanasia, nozze gay e immigrati-cittadini

La Boldrini’s List: eutanasia, nozze gay e immigrati-cittadini


di Mario Giordano 



Madamina il catalogo è questo. Alla cerimonia del Ventaglio, la presidenta della Camera Laura Boldrini detta superBoldry squaderna le sue priorità. Quali sono gli interventi più urgenti per gli italiani, dal suo autorevole punto di vista? Presto detto: prima di tutto la legge per la cittadinanza agli immigrati. Poi la legge sull'eutanasia. E quindi la legge sulle unioni gay. Quando si dice avere il polso del Paese, eh? In effetti: non si sente parlare d’altro. Davanti ai municipi ci sono cortei di italiani che chiedono la cittadinanza per gli immigrati, raccolte di firme in ogni Comune per concedere il diritto di voto ai profughi. Per non dire di eutanasia e nozze gay: non fai tempo a entrare in un bar che te ne accorgi. La gente di che parla? Di tasse? Della crisi? Di quant’è duro pagare le bollette a fine mese? Del lavoro che non si trova? Macché: tutti lì a chiedersi quando potranno staccare la spina. O quando Luxuria potrà sposarsi con un trans. È la priorità.

E non continuate a dire che il Palazzo non è vicino ai problemi della gente. Macché: il Palazzo è vicino, Montecitorio è vicinissimo. Lo si vede proprio dalla Boldrini’s List. È noto infatti che in ogni famiglia, alla sera, ci si interroga con angoscia: la danno o no la cittadinanza agli stranieri? E il via libera alle nozze gay? Ci sono schiere di disoccupati pronti a scendere in piazza: per chiedere un impiego? No, per la legge sull’eutanasia. Ci sono eserciti di pensionati che minacciano la rivolta: per chiedere un aumento della minima? Macché: per cedere la loro casa agli immigrati. Che cosa stiamo aspettando? Meno male che c’è superBoldry che ci pensa. Che i consigli del suo personal-guru Gad Lerner stiano cominciando a funzionare?

In effetti è rassicurante l’idea di Paese che salta fuori dal catalogo boldriniano: bisogna sposarsi fra persone che non possono fare figli, morire in fretta e nel frattempo dare cittadinanza agli stranieri. Più che un programma per l’Italia, sembra un programma per l’estinzione dell’Italia. Uno lo sente e dice: «È un suicidio assistito». E lei, infatti, ha già pronta la legge. Tutto organizzato, idiozia compresa. «Lo sguardo lontano», s’intitola profeticamente, il libro appena pubblicato dalla presidenta. Ma forse, avanti di questo passo, lo sguardo lontano non vedrà più una beata mazza. E anche lo sguardo vicino avrà qualche problema, come qualche settimana fa quando Lauretta nostra andò in vacanza su un’isoletta greca, mettendo in mostra auto blu e un «invidiabile bikini». E scordandosi, però, che la Grecia stava facendo default...

Non che superBoldry non pensi ai temi economici, eh? Anche lì, per dire, una priorità per l’Italia lei ce l’ha chiara: abbassare le tasse? No, quello può aspettare. Rilanciare l’economia? No, quello non si dice. Ridurre la disoccupazione? Macché. Aiutare le imprese a essere competitive? Nemmeno. Aumentare le esportazioni? Non ci si pensa. Eliminare i balzelli più stupidi degli enti locali? Neppure. C’è solo una cosa che sta davvero a cuore alla capa di tutti i nostri deputati: il reddito minimo di cittadinanza, cioè dare uno stipendio a chi non lavora. E chi lo foraggia? Quei fessi che si ostinano ancora, nonostante tutto, a produrre ricchezza e a pagare le tasse. Zitti, muti e rassegnati, altrimenti la Boldrini modifica il catalogo e ci mette: doppio reddito di cittadinanza per gli stranieri e doppia Tasi per gli italiani. Così si fa l’integrazione, no?

Del resto, non c’è da stupirsi. Non era stata lei a dire: «Sogno un premier rom»? Ecco: Laura sogna un premier rom, sogna l’abolizione delle pubblicità con le donne in costume (intanto lei ha «l’invidiabile bikini»), sogna l’accoglienza per gli eco-rifugiati (cioè dovremmo accogliere a braccia aperte anche chi non si adatta al cambiamento di clima a casa sua). E soprattutto sogna un Paese in cui si dica signora sindaca e signora avvocata, signora dirigenta e signora prefetta, e di conseguenza (immagino) signor sentinello o signor guardio o (peggio mi sento) signor giornalisto. Dunque non è una novità: superBoldry ci ha abituati ai suoi cataloghi bislacchi. È che ogni volta rimaniamo stupiti dalla sua capacità di mettersi in sintonia con le richieste degli italiani. Davvero. Così stupiti che ci chiediamo come poterla aiutare ad ascoltare meglio la voce del Paese. Chiamare l’Amplifon può essere un’idea?

giovedì 30 luglio 2015

FRONTALIERI, COMI A NORMAN GOBBI: MIO GOAL SONO I VOTI DEI LAVORATORI ITALIANI

FRONTALIERI, COMI A NORMAN GOBBI: MIO GOAL SONO I VOTI DEI LAVORATORI ITALIANI 



di Gaetano Daniele 


Lo afferma Lara Comi,
eurodeputata di Forza Italia e vice-presidente del gruppo PPE,
rispondendo alle dichiarazioni di Norman Gobbi.

"Le parole di Norman Gobbi mi lasciano del tutto indifferente, io rispondo ai tanti Italiani che lavorano in Svizzera e che mi hanno chiesto di intervenire. La rielezione con il sistema a preferenze per me è fare goal, il resto sono chiacchiere. Così l'On. Lara Comi F.I ai microfoni de il Notiziario sul web, e nota: capisco che questo goal dia molto fastidio perché da anni lavoro con caparbietà per difendere i frontalieri. Parlo con molti imprenditori svizzeri che mi confermano il valore del contributo dei nostri lavoratori, soprattutto nel settore bancario. Gli Italiani - continua Comi - vengono scelti per le competenze e l'affidabilità. Il consigliere di Stato Gobbi si chiarisca con Berna, che è totalmente in linea con le posizioni italiane, come ha confermato nei giorni scorsi l'ambasciatore svizzero a Roma. La richiesta ai lavoratori frontalieri di presentare il casellario giudiziario viola gli accordi con l'Ue. Se Gobbi ritiene che questi accordi non vadano rispettati - conclude Comi - chieda l'indipendenza da Berna. Sia coerente fino in fondo, dica che secondo lui il Canton Ticino deve uscire dalla Svizzera, invece di attaccare a livello personale chi si impegna affinché gli accordi siano onorati e non venga meno il rispetto delle persone."

MALPENSA, COMI: AEROPORTO VARESINO STRATEGICO, NOSTRA BATTAGLIA GIUSTA

MALPENSA, COMI: AEROPORTO VARESINO STRATEGICO, NOSTRA BATTAGLIA GIUSTA


di Gaetano Daniele 



 Lara Comi,
 europarlamentare di Forza Italia e vice-presidente del Gruppo PPE.

"Malpensa fa parte dei tre scali strategici (insieme a Fiumicino e Venezia) con ruolo di gate intercontinentale nel parere sul Piano Aeroporti approvato oggi dalla VIII Commissione Lavori Pubblici del Senato. Così l'On. Lara Comi F.I, e nota: E' una notizia positiva, per quanto questo riconoscimento sia da ritenere ovvio. Verrebbe da dire: ci mancherebbe altro. Ma siamo abituati a ricevere brutti colpi, basti pensare al dehubbing di Alitalia del 2008. Proprio Alitalia ora vorrebbe mantenere anche oltre Expo il volo diretto su Shanghai, che dovrebbe cessare di essere operativo dal prossimo ottobre, per i risultati brillanti ottenuti in fatto di vendite. 

La compagnia - continua Comi ai microfoni de il Notiziario sul web  - starebbe valutando una serie di voli da Malpensa verso l'Asia e il Nord America. Insomma le prospettive sono di per sé buone, senza bisogno di fare riferimenti inopportuni a Fiumicino che vive un momento drammatico. La nostra battaglia per Malpensa aveva un fondamento concreto come dimostrano i fatti. E' una battaglia giusta e di buon senso. Infine - Conclude Comi - ricordo che lo scalo varesino ha vinto nei mesi scorsi il premio dell'Aci Europe Best Airport Awards come miglior aeroporto del continente. Continuiamo a tenere alta l'attenzione perché finalmente Malpensa possa lasciare alle spalle i momenti neri e perseguire un rilancio del tutto meritato."

Cibo killer nei supermercati C'è un avviso del ministero

Allerta alimentare, la svolta del ministero della Salute




Come fare a sapere se un prodotto alimentare è dannoso per la salute? Come essere informati di tutti i prodotti che vengono ritirati dagli scaffali dei supermercati? Il sito del Fatto Alimentare dà una buona notizia e spiega che, grazie a una petizione lanciata in rete per chiedere alle aziende e ai supermercati di pubblicare sui loro siti l'elenco dei prodotti ritirati dagli scaffali. L'appello è stato accolto e, scrive il Fatto Alimentare, adesso una decina di catene riportano in tempo reale le allerta alimentare con la foto dei prodotti sotto accusa.

La svolta - Il Ministero della salute ha pubblicato la bozza di un dossier sul richiamo dei prodotti e sulle allerta alimentari. La Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della salute ha pubblicato la bozza di un dossier (ancora ufficioso) sul richiamo dei prodotti e sulle allerta alimentari. Una vera e propria rivoluzione che coinvolge tutte le catene di supermercati. "Il testo - scrive il Fatto Alimentare - obbliga le aziende in base al regolamento 178/2002 CE, a informare i consumatori ogni qual volta venga richiamato un prodotto dal mercato indicando: nome del prodotto, marchio, lotto data di scadenza, sede dello stabilimento e altri particolari utili per la corretta identificazione oltre alla fotografia, al motivo del richiamo, le modalità per sostituirlo o per riavere il denaro e il numero verde per chiedere informazioni". Non solo anche il sito del ministero della Salute avrà una pagina chiamata "avvisi di sicurezza" che riporterà le informazioni ricevute dal sistema di allerta europeo o da altre fonti come l'Asl, Aifa, Arpa e Nas. 

Il professore pedofilo e feticista: ecco cosa filmava delle ragazzine

Poggibonsi, arrestato professore pedofilo: filmava parti intime e piedi alle ragazzine a cui dava ripetizioni




Dava ripetizioni di matematica e con una videocamera nascosta filmava le studentesse, tutte minorenni: un "professore" pedofilo è stato arrestato dai carabinieri. I carabinieri della compagnia di Poggibonsi (Siena) lo hanno colto in flagranza mentre, seduto accanto a una ragazzina, a cui impartiva ripetizioni di geometria, ne filmava le parti intime. A finire in manette è un uomo di 42 anni, incensurato, impiegato, con una laurea in matematica, ma che non ha mai insegnato nelle scuole. L'uomo, nelle scorse settimane, come da molti anni a questa parte, aveva dato la propria disponibilità ad impartire lezioni private a studentesse bisognose di recuperare nelle materie scientifiche. L'impiegato non ha avuto difficoltà a trovare genitori che gli chiedessero la cortesia di fare qualche lezione ai propri figli in vista della ripresa dell'anno scolastico. In questo modo l'uomo, nel tempo, era riuscito ad avvicinarsi alle sue vittime: tutte adolescenti.

Pedofilo e feticista - Con la scusa di fare delle ripetizioni, l'impiegato si recava presso il domicilio delle vittime e, dopo aver iniziato le lezioni, grazie ad una mini videocamera, senza che le ragazze potessero accorgersene, effettuava delle riprese alle parti intime, non mancando di soffermarsi su un morboso dettaglio, i piedi, da cui sarebbe stato particolarmente attratto. L'operazione dei carabinieri non avrebbe avuto luogo se non fosse stato per l'arguzia di una giovanissima studentessa che, accortasi di alcune anomalie nel comportamento dell'improvvisato "professore". Con i genitori si è recata presso il comando dell'Arma di Poggibonsi dove ha denunciato alcuni atteggiamenti ambigui ed alcune strane richieste del 42enne. Agli inquirenti la minorenne ha riferito di come l'impiegato che impartiva ripetizioni apprezzasse il fatto che lei indossasse minigonne e sandali e di come l'uomo cercasse sempre delle posizioni che gli consentissero di avere una visuale libera e diretta sulle zone intime.

Colto in flagrante - A poco meno di 12 ore dalla denuncia, i carabinieri hanno organizzato un'operazione che ha consentito di cogliere l'uomo in flagranza di reato. Quando il blitz è scattato, l'impiegato, seduto accanto alla ragazza, è stato trovato con in mano una telecamera puntata sulle gambe della sua studentessa. È scattata immediata la perquisizione nell'abitazione dell'uomo, che ha permesso di recuperare centinaia di dvd pieni di video e foto. Tutto il materiale sequestrato ora è al vaglio degli investigatori per accertarne l'esatto contenuto anche se, per stessa ammissione dell'arrestato, si tratta di files pedo-pornografici e feticisti. Dopo le formalità di rito, l'uomo è stato sottoposto al regime di detenzione domiciliare, in attesa delle decisioni del magistrato competente.

Migliaia di clandestini nell'Eurotunnel: invasione a Calais, ci scappa il morto

Calais, migliaia di clandestini nell'Eurotunnel per andare in Inghilterra: morto un giovane sudanese




È polemica tra Eurotunnel e il governo francese sulla sicurezza della galleria che, passando sotto il canale della Manica, collega Calais, in Francia, a Dover, nel Regno Unito: nella notte c'è stato un nuovo assalto di migranti alle installazioni, migliaia di persone hanno cercato di entrare clandestinamente in Inghilterra e un giovane migrante sudanese, tra i 25 e i 30 anni, è morto travolto da un camion in cui tentava di intrufolarsi. È la nona vittima a Eurotunnel dall'inizio del mese di giugno. 

Da gennaio 37mila migranti - Il gruppo Eurotunnel, che gestisce la connessione ferroviaria, ha fatto sapere di avere intercettato 37mila migranti dall'inizio dell'anno; e ha chiesto alle autorità una reazione "adeguata" all'aumento di clandestini. Il gruppo ha segnalato che i migranti intercettati sono stati tutti consegnati alle forze dell'ordine e che ha presentato "migliaia di denunce" che "sistematicamente sono state archiviate senza conseguenze dalla procura del tribunale di Bologne". "Non si tratta di un passeggero che non paga il biglietto - ha rincarato la dose il Ceo del gruppo, Jacques Gounon -, siamo di fronte a invasioni sistematiche, massicce, forse anche organizzate, a vocazione mediatica visto che poi, alla fine, neanche una persona è riuscita a passare (senza biglietto) sotto la Manica".

Parigi: 120 agenti - Il governo francese ha deciso di mobilitare 120 agenti supplementari per "garantire la frontiera di Calais", ma il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve ha aggiunto che Eurotunnel deve "ugualmente assumersi le sue responsabilità" di mettere in sicurezza un sito attraverso il quale i migranti tentano ogni notte, mettendo a rischio la propria vita, di infiltrarsi in Gran Bretagna.

Psicodramma democratico: Renzi ha salvato il governo ma perde faccia e mezzo Pd

Voto Azzollini, psicodramma Pd. Debora Serracchiani: "Brutta figura". Zoggia: "Renzi, con chi stai?"




"Francamente credo che ci dobbiamo anche un po' scusare, perché credo che non abbiamo fatto una gran bella figura". Le parole del vicesegretario del Pd Debora Serracchiani esprimo perfettamente lo psicodramma democratico vissuto oggi in Senato. Il voto segreto che ha respinto la richiesta d'arresto del senatore di Ncd Antonio Azzollini ha, forse, salvato il governo ma sicuramente ha creato altre crepe nel partito di Matteo Renzi, già poco in salute. A meno che, come sostengono molti nell'opposizione, non si tratti di una farsa, una commedia in cui c'è chi recita la parte di quelli cattivi (coloro che hanno votato per "salvare" Azzollini) e chi quella dei buoni, puri di spirito e un po' disgustati dalla solita politica (Serracchiani & co, appunto). 

La mail segreta di Zanda - Ad accendere la miccia è stata la mail che Luigi Zanda avrebbe mandato ai colleghi, martedì sera, per invitarli a votare no alla richiesta d'arresto nonostante in Commissione il voto del Pd fosse stato favorevole. Un dietrofront che non ha molte spiegazioni, se non tattiche. "Se il presidente Zanda l'ha scritta, ha scritto bene", è la risposta serafica di Azzollini.

La Serracchiani si vergogna - In una intervista video all'Unità online, dopo il voto, è arrivato il teatrale mea culpa della Serracchiani: "C'è stata una decisione presa da una commissione, i membri di quella commissione hanno indicato qual era secondo loro la strada da seguire, penso che in Aula si dovesse seguire quel percorso. Detto questo, sono convinta che i senatori, su un tema così complesso, abbiano fatto una riflessione profonda, studiato le carte, abbiano ritenuto in coscienza di votare. Credo però che a volte ci siano delle opportunità sulle quali una riflessione in più va sempre fatta".

"Renzi, con chi stai?" - Chiude il cerchio il dissidente Davide Zoggia: "Il voto dell'aula del Senato ha clamorosamente disatteso le indicazioni della commissione per le autorizzazioni a procedere. In particolare risulta disatteso il parere espresso dai membri Pd della commissione. È una scelta che stupisce e che inquieta. E lo dico io che sono un garantista. Oggi invece si ha la sgradevole impressione di una scelta presa sottobanco e di un successivo tentativo di smarcamento". Renzi con chi sta?, chiede Zoggia: con i membri della commissione, con Zanda o con la Serracchiani? Risposta impossibile: Renzi è uno, nessuno e centomila. 

Le Borse crollano? Sentite l'esperto: "ecco come salvare i vostri soldi"

Borsa, crolli in Cina (e in Europa): ecco come salvare i vostri soldi




La Cina crolla in Borsa, l'Europa quasi. I risparmiatori si chiedono come navigare nella nuova tempesta. Libero l'ha chiesto ad alcuni esperti del settore: Riccardo Milan, responsabile Capital Strategies Partners, Fabio Caiani, responsabile per l'Italia di Nordea, Laura Nateri, responsabile per l'Italia di Aberdeen AM e Gabriele Roghi, responsabile della consulenza agli investimenti di Invest Banca.

RICCARDO MILAN 

La crisi greca e cinese sono finite?

«La crisi Greca e la bolla cinese sono due episodi che a nostro avviso non hanno assolutamente visto la fine». 

Chi è rimasto ha venduto ed è rimasto con un po' di liquidità (tra i 100 e i 150mila euro) che può fare? 

«Un corretto portafoglio obbligazionario deve essere costruito in un' ottica diametralmente opposta a quanto solitamente avviene. Oggi infatti essere esposti a titoli governativi implica una volatilità enorme: basta vedere i movimenti del bund a 10 anni, passato da un rendimento di 0,10 per poi arrivare quasi all' 1%, per poi ritracciare nuovamente sino a 0,60. Noi privilegiamo l'investimento in fondi su temi che sono, da un lato, maggiormente decorrelati e, dall'altro, a ritorno assoluto. Nel primo caso l'investimento sui mercati emergenti obbligazionari sovrani di frontiera rappresenta un ambito interessante, in quanto la maggior parte del loro debito è detenuto da investitori locali ed istituzionali che sono poco condizionati dalle varie tensioni mondiali, ma sono invece molto più dipendenti dal loro Paese. Attraverso un fondo ben diversificato è possibile ottenere un rendimento a scadenza di circa il 9/10% con una durata media intorno a 3 anni. (Global Evolution Frontier Fixed Income R)». 

Che altri suggerimenti per stabilizzare ulteriormente il portafoglio? 

«Consigliamo comparti che gestiscono in modo opportunistico il posizionamento a livello globale in valuta euro e investono in titoli governativi, corporate bond, High Yield e obbligazionario dei Paesi emergenti mantenendo sempre il rating di portafoglio a livello investment grade (Banor Euro Absolute Return Bond R Cap). In ultimo, suggeriamo un comparto che sostituisce la liquidità con l' investimento prevalente in impieghi bancari con scadenza massima di 12 mesi e in selezionati titoli corporate con scadenze brevi, in modo tale da fornire una elevata stabilità ed un rendimento superiore all' 1% (Aristea Sicav Enhanced Cash Fund R Cap Eur)». 

Qualcosa di corporate? 

«Le emissioni convertibili di due società: Compagnia della Ruota e True Energy Wind, che presentano ottimi fondamentali ed eccellenti prospettive. La prima opera in un settore anticiclico alla crisi (gestisce situazioni aziendali di crisi) e la seconda in un settore in forte espansione e regolamentato dagli incentivi. (CDR Advance Capital 6,5% 2014-2019 e TEW 6% 2013 -2018)». 

FABIO CAIANI 

«I prodotti che riteniamo di seguire con interesse sono tre: Nordea 1 - Flexible Fixed Income Fund. Un buon prodotto per chi è alla ricerca di un portafoglio flessibile. Il rischio viene controllato attraverso una gestione attiva che bilancia in modo dinamico gli strumenti performanti nei periodi di rialzo e i titoli difensivi che proteggono nei periodi di ribasso secondo la strategia di bilanciamento del rischio. Il fondo investe in una vasta gamma di obbligazioni, sia difensive sia ad alto rendimento, mantenendo un rating medio A+ e generando allo stesso tempo rendimenti interessanti. Nordea 1 - Renminbi High Yield Bond Fund. Nonostante il crollo del mercato azionario cinese, esistono ancora opportunità di generare rendimenti interessanti in quest'area geografica anche per gli investitori più prudenti. Il mercato obbligazionario cinese, infatti, ha perso meno di 3 punti nell'ultimo mese, contro il - 30% dell' azionario. Le obbligazioni ad alto rendimento denominate in renminbi o con copertura valutaria verso il renminbi, nelle quali il fondo investe, offrono una prospettiva di rendimento più attraente rispetto alle obbligazioni europee (7,5% di rendimento a scadenza). La progressiva apertura del settore economico-finanziario cinese e, in particolare, le prospettive di crescita future di questa asset class, unite ad una politica monetaria accomodante e la promozione del RMB a valuta-riserva, rendono questo prodotto strategico all' interno del portafoglio in un' ottica di lungo periodo. Nordea 1 - European Cross Credit Fund. È un prodotto difensivo che si espone ad una fascia di crediti tra la singola e la tripla B in grado di generare rendimenti interessanti sfruttando le dispersioni degli spread e non focalizzandosi sui rating. Considerati gli alti costi delle transazioni nei mercati del credito, si tende a ridurre il tasso di turnover del portafoglio tramite un approccio difensivo, con l' obiettivo iniziale di conservare le obbligazioni fino alla scadenza. Vengono incluse nel portafoglio solo obbligazioni che si ritiene possiedano fondamentali e valore relativo forti».

LAURA NATERI 

Dopo Grecia e Cina che opportunità vede per un piccolo investitore che mira al tasso fisso? 

«Gli investitori dovrebbero aprire i propri orizzonti non solo ai tradizionali mercati obbligazionari - che non solo non pagano un premio adeguato al rischio, ma nella maggior parte dei casi offrono un rendimento reale negativo - ma ad altri mercati dove il contenuto di rendimento è interessante ma soprattutto parametrato al rischio». 

I mercati emergenti sono più un rischio o un'opportunità? 

«Oramai sono troppo variegati per essere considerati un unicum, ecco perché occorre affidarsi a gestori specializzati in questi mercati. Il debito emergente rimane comunque per noi una componente strutturale di qualsiasi portafoglio obbligazionario, ancora poco rappresentata nei benchmark ma destinata ad assumere un ruolo sempre più importante». 

Per chi vuole rischiare meno? 

«Consigliamo di adottare un approccio di investimento che guardi oltre i benchmark tradizionali, costruiti sulla base del debito in circolazione e non delle prospettive e della solidità dei governi considerati».

GABRIELE ROGHI 

Il mercato obbligazionario rischia l' effetto bolla? 

«Il rischio dell'investimento obbligazionario è particolarmente elevato e di difficile interpretazione. La spasmodica ricerca di rendimento provocata dalla enorme liquidità immessa dalle banche centrali con i vari QE ha eliminato le differenze di rendimento tra gli emittenti, eliminando anche la percezione del rischio perché ha spinto gli investitori verso emittenti con rating inferiore e scadenze più lunghe in grado di offrire rendimenti ritenuti adeguati, senza valutare i rischi insiti nello strumento». 

Bisogna pensare alle lunghe scadenze oppure al breve termine? 

«Per cercare un rendimento intorno al 4% annuo con una dose di rischio medio-bassa, oggi si è costretti a selezionare emittenti con rating "junk" e/o scadenze molto lunghe (ben oltre i 20 anni) che pongono chiaramente rischi relativi alla durata dell'investimento. Rischio manifestatosi proprio nelle ultime settimane: il Btp 2046 emesso a gennaio 2015 a 100, è giunto a quota 133 a metà marzo ed è piombato a 97 il 10 giugno; alla chiusura di mercoledì 22 luglio era in area 104,9, provocando non poche fibrillazioni a chi lo ha comprato nei primi tre mesi dell'anno»
Per la strutturazione del portafoglio, che diversificazione avete in mente? 

«15% su titoli di Stato italiani a tasso fisso con scadenze fino a 10 anni. Codice Isin: IT0005090318. 25% su Btp Italia o inflazione Isin: IT0005012783; 25% su obbligazioni societarie di qualità elevata, anche in dollari americani o australiani, con scadenza non oltre i 7/8 anni (Cdp a tasso misto emesse di recente IT0005090995, Prysmian 2022 che rende a scadenza circa il 2,85% XS1214547777, Vodafone 2023 in dollari americani che rende il 2,95% US92857WBC38; Banca IMI 2018 in dollari australiani che rende il 6,4% IT0004938269); 20% in tasso variabile (Cct o floater corporate) XS0735543653 oppure IT0004827439; 15% in titoli obbligazionari dei Paesi emergenti in valuta locale per dare una spinta al rendimento, meglio via Etf specializzati nel segmento per avere massima efficienza di diversificazione sia per emittente sia per valuta SEML IM IE00B5M4WH52 (iShares Barclays Emerging Markets Government Bond Ucits ETF in dollari americani). Un portafoglio di questo tipo avrebbe un rendimento atteso ad un anno di circa il 2,5-3% con un livello di volatilità medio-alta ma in linea con l' offerta del mercato in questo momento». 

mercoledì 29 luglio 2015

Il comune di Caivano assume un dipendente per l’ufficio di staff del Sindaco, domande entro il 6 agosto

Il comune di Caivano assume un dipendente per l’ufficio di staff del sindaco, domande entro il 6 agosto


di Francesco Celiento
ilgiornalediCaivano



L’Amministrazione indice una procedura ad evidenza pubblica per la raccolta di curricula professionali finalizzata al conferimento di n. 1 (uno) incarichi specialistici a tempo determinato, ai sensi dell’art. 90 del D.Lgs. n. 267/2000, con profilo professionale di “Istruttore Direttivo”, Cat. D1, da collocare nell’Ufficio di staff del Sindaco.  L’incarico si concretizzerà in un rapporto di lavoro a tempo pieno e determinato decorrente dalla stipula del contratto e fino alla scadenza del mandato del Sindaco pro- tempore.  Il Sindaco ha rappresentato l’esigenza di disporre di personale di fiducia e precisamente di una unità che lo supporti   nell’elaborazione ed attuazione delle politiche pubbliche, curi le connesse attività di comunicazione, i processi partecipativi con la cittadinanza e le istituzioni locali, svolga attività di raccordo tra il vertice politico ed amministrativo e supporti il Sindaco anche al fine di conoscere le opportunità di finanziamento a livello regionale, nazionale ed europeo e per creare le condizioni per potervi accedere, sia addetto alle relazioni interne ed esterne e che  curi i rapporti con i gruppi consiliari, i partiti politici;  che curi l’attività diretta a informare la collettività sugli obiettivi, programmi, iniziative e realizzazioni dell’Amministrazione comunale, sia attraverso propri strumenti, sia con rapporti diretti con i rappresentanti della stampa locale e nazionale mediante comunicati stampa.

REQUISITI PER L’AMMISSIONE ALLA  SELEZIONE

Per l’ammissione alla procedura di selezione è richiesto il possesso dei seguenti requisiti generali che devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda di  partecipazione e dichiarati ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n.  445/2000:

1. Cittadinanza italiana oppure la cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione europea, ai sensi dell’art. 38 del D. Lgs. n. 165/2001 e D.P.C.M. n. 174/1994 e negli altri casi previsti dalla normativa  vigente;

2. Godimento dei diritti di elettorato attivo;

3. Idoneità fisica all’impiego, facoltativamente accertata dall’Amministrazione all’atto dell’assunzione fatta salva la tutela per i diversamente abili di cui alla legge n.104/1992;

4. Regolare posizione nei riguardi degli obblighi di leva (per i candidati maschi);

5. Non essere interdetti o sottoposti a misure che escludano secondo le leggi vigenti dalla nomina agli impieghi presso le pubbliche amministrazioni;

6. Non essere stato destituito, dispensato o licenziato dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento ovvero non essere stato dichiarato decaduto da un impiego statale;

7. Non essere stato condannato con sentenza passata in giudicato per reati che risultino, ad insindacabile giudizio dell’Amministrazione, incompatibili con l’assunzione.

La valutazione di incompatibilità verrà condotta alla luce dei seguenti criteri:

1) titolo di reato;

2) attualità o meno del comportamento negativo;

3) tipo ed entità della pena inflitta;

Sono inoltre ritenute incompatibili con l’assunzione, senza necessità di alcuna valutazione e pertanto comporteranno l’esclusione:

1) le condanne per reati che danno luogo all’applicazione dell’art. 32 quinquies del codice penale;
2) le condanne per reati che comportano l’interdizione perpetua dai pubblici uffici;

3) le condanne per uno dei reati di cui all’art. 58, comma 1, lett. a), b), c), d) del d.lgs. 18/8/2000 n. 267;

4) l’applicazione, con un provvedimento definitivo, di una misura di prevenzione ai sensi dell’art. 58, comma 1, lettera e) del d.lgs. 18/8/2000 n. 267;

5) le condanne non definitive di cui all’art. 59, comma 1, lettere a), b), del d.lgs. 18/8/2000 n. 267;

6) l’applicazione, con provvedimento non definitivo, di una misura di prevenzione ai sensi dell’art. 59, comma 2, lett. c) del d.lgs. 18/8/2000 n.267;

7) le condanne non definitive ed i rinvii a giudizio che, ai sensi della legge 27 marzo 2001 n. 97, diano luogo a sospensione dal servizio o trasferimento.

Le sentenze previste dall’art. 444 del codice di procedura penale sono equiparate a condanna ai fini dell’applicazione del presente bando se: – intervenute a partire dal 13 ottobre 2000 per le ipotesi di cui ai numeri 3) e 5); – intervenute a partire dal 6 aprile 2001 negli altri casi. 8.

Essere in possesso di uno dei seguenti titoli di studio:

Diploma di Laurea secondo il previgente ordinamento in Giurisprudenza, Scienze Politiche o in Economia e Commercio e lauree equiparate ex D.M. 09.07.2009; la dichiarazione del possesso di un diploma di laurea equipollente ad uno di quelli innanzi elencati deve riportare anche gli estremi della norma che stabilisce l’equipollenza; 9. Di avere conoscenza dell’uso delle applicazioni informatiche più diffuse, office, posta elettronica e internet.

TERMINI E MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLE  DOMANDE

La partecipazione alla selezione avviene mediante presentazione di domanda in carta  semplice,  redatta secondo lo schema allegato al presente avviso, riportante tutte le indicazioni e i dati in essa    contenuti. I candidati nella domanda di partecipazione alla selezione, debitamente sottoscritta, dovranno autocertificare sotto la propria responsabilità il possesso dei requisiti prescritti e dichiarati. Alla domanda dovrà, inoltre, essere allegato, pena l’esclusione, il  curriculum  vitae,  debitamente sottoscritto, che dovrà contenere l’esplicita enunciazione dei titoli di studio posseduti, delle attività svolte, dell’esperienza professionale  acquisita. In calce alla domanda ed al curriculum vitae dovrà essere apposta la firma in originale e per esteso   del candidato, senza necessità di  autenticazione. Alla domanda ed al curriculum dovrà essere allegata, pena l’esclusione, una copia di un documento di riconoscimento in corso di validità  legale. Nella domanda dovrà, altresì, essere indicato l’indirizzo e-mail dove saranno trasmesse in via esclusiva eventuali comunicazioni inerenti la procedura. La domanda, con accluso curriculum e copia del documento di riconoscimento, dovrà essere indirizzata al Sindaco del Comune di Caivano e spedita con le seguenti   modalità:  tramite raccomandata A/R in busta chiusa recante l’indicazione “Avviso pubblico per il conferimento incarichi specialistici ufficio di staff del Sindaco - Categoria D "consegna a mano, direttamente all’ufficio protocollo del Comune, anche senza busta; tramite PEC, al seguente indirizzo: protocollo.caivano@asmepec.it

Il termine per la presentazione delle domande è fissato in giorni 10 (dieci) dalla pubblicazione del presente avviso all’Albo Pretorio del Comune e, pertanto, le domande dovranno pervenire al Comune di Caivano entro le ore 12,00 del 06 agosto 2015. I soggetti che inviano la domanda attraverso il servizio postale assumono ogni responsabilità circa l’arrivo o meno del plico presso il protocollo del Comune entro la  data  sopra  indicata. L’Amministrazione non assume alcuna responsabilità per la dispersione delle domande o di comunicazioni dipendenti da inesatta indicazione del recapito da parte dei candidati oppure da mancata o tardiva comunicazione del cambiamento dell’indirizzo indicato nella domanda, né per eventuali disguidi postali o telegrafici o comunque imputabili a fatto di terzi, a caso fortuito o forma maggiore.

VALUTAZIONE DEI CURRICULA E SCELTA DEI  CANDIDATI

Alla valutazione dei curriculum provvederà direttamente il Sindaco il quale, individuerà con propria disposizione “intuitu personae” (Corte dei conti Sez. Autonomie n. 6/AUT/2008 del 14/03/2008; Corte dei Conti, sezione prima giurisdizionale centrale, sentenza n. 785/2012/A del 6 dicembre 2012) i candidati in possesso dei requisiti richiesti cui  conferire l’incarico. L’apprezzamento dei curriculum avverrà attenendosi ai principi di evidenziazione dello spessore culturale e formativo e delle esperienze lavorative dei candidati, nonché del rapporto fiduciario da instaurare.

La selezione è intesa esclusivamente ad individuare la parte contraente legittimata alla   stipula del con- tratto individuale di lavoro subordinato a tempo determinato e, pertanto, non dà luogo alla formazione di alcu-  na graduatoria di merito comparativo. Inoltre, la selezione per il conferimento dell’incarico in argomento non assume caratteristiche   concorsuali e non determina alcun diritto al posto da  ricoprire. L’acquisizione delle candidature non comporterà l’assunzione di alcun obbligo specifico da parte del Comune di Caivano, né comporterà l’attribuzione di alcun diritto dei candidati in ordine all’eventuale assunzione.

TRATTAMENTO ECONOMICO 

Sarà applicato il trattamento giuridico ed economico del personale di Categoria D1 previsto dal CCNL Comparto Autonomie Locali. Si aggiungono altresì il rateo della tredicesima mensilità ai sensi di legge  e la quota mensile spettante di indennità di comparto dovuta per  legge. L’Amministrazione, ai sensi dell’art. 90, comma 3, del D.Lgs. n. 267/2000 con deliberazione della Giunta comunale si riserva di attribuire una indennità ad personam, sostitutiva del trattamento    economico accessorio e comprensiva dei compensi per lavoro straordinario, per la produttività collettiva e per la qualità della prestazione individuale, in relazione alle prestazioni individuali richieste .

Colpo-Dago, batte Montez in tribunale Che dolori per Luchino: quanto paga...

Luca Cordero di Montezemolo perde in tribunale contro Dagospia: "Non fu diffamazione, paghi le spese processuali"




"Dio esiste e legge Dagospia!". Esordisce così Dago nel titolo di apertura del sito in cui esulta per la vittoria in tribunale contro Luca Cordero di Montezemolo. L'ex presidente Ferrari, infatti, ha perso nella causa intentata quattro anni fa contro il sito, quando accusò Dago di una "campagna diffamatoria" nei suoi confronti. La richiesta di Montez era stata pari a 2 milioni di euro, ma oggi la pronuncia lo condanna "alla rifusione delle spese processuali nei confronti di Dagospia, liquidate in complessivi euro 19.388, come per legge". Secondo la sentenza, i brani per i quali Luca Cordero aveva fatto causa a Dago, "rappresentano l'espressione del diritto di libertà di manifestazione del pensiero, di cui sono corollari i diritti di cronaca e, soprattutto, di critica e di satira, aspetto quest'ultimo preminente ed evidentissimo in tutti gli scritti menzionati".

Niente arresto, Renzi si piega ad Alfano: salvo il senatore che "piscia sulle suore"

Il Senato vota "no" all'arresto di Antonio Azzollini




Matteo Renzi e il suo governo sono ostaggi di Angelino Alfano. Perchè senza i voti dell'Ncd la tenuta della maggioranza che li sostiene è a fortissimo rischio. Si spiega così il voto col quale oggi l'aula del Senato ha respinto la richiesta di arresto per Antonio Azzollini, il senatore di Area popolare (già in Ncd) finito sotto accusa per il crac della casa di cura Divina Provvidenza di Bisceglie, in Puglia. Una vicenda che si era guadagnata le prime pagine di siti d'informazione e giornali anche per la sgradevolissma frase che è stata attribuita allo stesso Azzollini (ma lui nega di averla pronunciata). Parlando con le suore della casa di riposo, il senatore avrebbe detto "sorelle, qua comando io altrimenti vi piscio in bocca".

Il "no" alla richiesta di arresto è arrivata con 189 voti. In mattinata il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Luigi Zanda, aveva lasciato "libertà di coscienza" ai suoi. L'altroieri, in occasione del voto sul decreto enti locali, il numero legale al Senato era venuto meno quattro volte, tanto da indurre il presidente Pietro Grasso a rinviare la seduta: una situazione che da molti commentatori era stata interpretata con un "avvertimento" dell'Ncd al Pd proprio in vista del voto su Azzollini di oggi.

Dopo il voto, momenti di altissima tensione nell'aula di Palazzo Madama, con le durissime contestazioni dei senatori 5 Stelle e della Lega. Urla, insulti, minacce, parapiglia, finchè Grasso è stato costretto a sospendere la seduta.

Banca fallita, addio ai soldi Azzerato il conto corrente: c'è il primo istituto in Italia

Bail-in, la prima banca salvata dai risparmiatori: la bbc Banca Romagna


di Nino Sunseri 




L’Italia fa le prove generali del bail-in, la nuova normativa sul salvataggio delle banche in vigore da gennaio 2016, ma che può essere anticipata come ha chiarito la Banca d’Italia. La liquidazione della Banca Romagna cooperativa (Brc), 21 sportelli, avviata la scorsa settimana, è il primo caso di applicazione di salvataggio a carico degli azionisti e dei risparmiatori nel nostro Paese come nota anche Fitch. L’istituto di Cesena, nato nel 2008 dalla fusione di due bcc più piccole (Romagna Centro e Macerone) ha accumulato una perdita di 40 milioni che, in altri tempi aveva buone possibilità di essere sanata dall’intervento pubblico. La nuova regola, invece lo impedisce visto il conto molto salato pagato dall’Europa per tenere in vita il suo sistema creditizio. Ieri Mediobanca ha pubblicato un po’ di conti dai quali risulta che, fra il 2009 e il 2014 i contribuenti Ue hanno pagato 221miliardi per chiudere i buchi del credito. Un conto di 1,2 volte superiore a quello sopportato per evitare il fallimento della Grecia. Da qui la nuova regola che mette il costo del fallimento a carico degli azionisti, dei sottoscrittori di obbligazioni e infine dei correntisti con depositi superiori a 100 mila euro.

Nel caso della piccola banca romagnola il bail-in ha riguardato i creditori subordinati, in buona sostanza i clienti-soci che hanno sottoscritto le obbligazioni junior della banca. In virtù della clausola di subordinazione il rimborso di questi prestiti sarebbe avvenuto solo dopo il rimborso di tutti gli altri creditori. Il condizionale è dovuto al fatto che in questa storia c’è un lieto fine a sorpresa. I sottoscrittori delle obbligazioni di Banca Romagna Cooperativa non dovranno farsi carico delle perdite grazie a un «cavaliere bianco». Si tratta del Fondo di Garanzia istituzionale delle Bcc, che ha deciso, «in via volontaria e in assenza di qualsiasi obbligo», come si legge nella nota del commissario liquidatore, di rimborsare integralmente e immediatamente i sottoscrittori dei bond. Il piccolo caso di provincia non è sfuggito a Fitch che lo ha segnalato in una lunga nota nella quale coglie l’occasione per una critica alle banche italiane.

Per l’agenzia l’operazione segnala, da un lato, «l’aumento delle probabilità che le perdite delle banche saranno sostenute dai creditori» e, dall’altro, «il comportamento carente delle banche nella raccolta attraverso i subordinati e gli strumenti ibridi presso la clientela». Fitch ricorda che il Governatore Visco ha di recente richiamato l’obbligo di informare bene la clientela dei rischi che comporta la nuova procedura di risoluzione. Per i clienti e gli obbligazionisti di Banca Romagna ci sarà ora la soddisfazione di ricevere una telefonata dagli istituti depositari delle obbligazioni Brc (Banca Sviluppo, Banca di Forlì Credito Cooperativo e Credito cooperativo Ravennate) per ricevere il rimborso comprensivo degli interessi maturati fino allo scorso 17 luglio, data di avvio della liquidazione.

Il fallimento della piccola bcc non è però passato inosservato a Palazzo Chigi. Proprio ieri, infatti, Renzi è tornato sul tema della riforma del sistema creditizio. Lo ha fatto in una sede non proprio dedicata visto che parlava all’assemblea degli ambasciatori. Nel discorso sulla politica estera ha trovato anche il modo di accennare al tema del credito annunciando che «l’intervento sulle popolari apre una stagione di cambiamento che ancora non è terminata. Anzi, vorrei dire che è appena agli inizi». Dopo aver abolito il voto capitario nelle banche popolari con attivi superiori a 8 miliardi, l’esecutivo sta negoziando con le bcc un progetto che prevede l’istituzione di una holding con poteri di direzione e coordinamento sulle banche controllate. In questo senso non c’è che dire: il crollo della Banca Romagna arriva proprio al momento giusto per rendere più rapido il cammino della riforma.

"Nel circolo massone. E non solo..." Un grossissimo guaio per Mattarella

Caso Rostagno, nella sentenza: "Sergio Mattarella ospite del circolo della loggia massonica deviata"




Forse qualcuno ricorderà il circolo "Scontrino", un centro culturale che negli anni '80 rappresentava un assoluto tempio massonico. Bene, forse qualcuno ricorderà quel circolo, ma nessuno fino ad oggi sapeva che tra i nomi dei frequentatori delle iniziative pubbliche dello Scontrino ci fosse anche Sergio Mattarella, l'attuale presidente della Repubblica. Ora, inoltre, la Corte d'Assise di Trapani definisce quel circolo un "paravento di Logge infestate da elementi mafiosi". Parole pesantissime, che si possono leggere nell'ambito della sentenza Rostagno, nella quale, dopo 26 anni di indagine, le toghe arrivano alla conclusione che ad uccidere il giornalista Mauro Rostagno, in quel maledetto 26 settembre 1988, fu Cosa Nostra, che per tappargli la bocca gli rubò la vita.

Un caso spinoso, del quale dà conto Il Fatto Quotidiano, che ricostruisce l'intera vicenda. Si parte da quando la polizia, perquisendo lo Scontrino, scoprì l'esistenza di sei diverse logge. Tra le agende e le rubriche con i numeri di telefono dei politici nazionali e locali, come detto, ecco comparire anche quello di Mattarella, che all'epoca era deputato della Dc. Quei nomi si trovano ora nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte d'Assise, il 16 maggio 2004, ha condannato il boss Vincenzo Virga e il killer Vito Mazzara, poiché rispettivamente mandante ed esecutore dell'omicidio del giornalista. Nell'elenco compaiono anche i nomi di Calogero Mannino e di Carlo Vizzini. Per inciso, poco prima di essere ucciso, Rostagno indagava sulle logge. Secondo la Corte, il suo assassinio avvenuto par mano mafiosa, è maturato nell'ambito di "trame collusive delle cosche con altri ambienti di potere" trapanese.

martedì 28 luglio 2015

Caivano (Na): Amianto al Comune, l'ex Sindaco Papaccioli lancia l'allarme

Caivano (Na): Amianto al Comune, l'ex Sindaco Pippo Papaccioli lancia l'allarme 




Inquinamento. La tegola che pende costantemente sulla testa dei cittadini di Caivano è sempre la stessa. Come se non bastasse, negli ultimi giorni, il Paese è nuovamente alle prese con il problema Amianto. A lanciare l'allarme, questa volta, è l'ex Sindaco di Caivano, Pippo Papaccioli che nota: Basta fare il giro del Castello Medievale e ad occhi nudi il pericolo amianto si appalesa, le foto allegate ben documentano la pericolosa presenza di amianto che facilmente potrebbe danneggiare gli ignari passanti.

Un accorato appello del Dr Papaccioli alle Autorità viene rivolto stamane per la eliminazione immediata del pericolo che potrebbe arrecare danni irreparabili ai cittadini.


Sanità, il Nord contro il superticket Le regioni pronte allo sciopero fiscale

La Lega contro i tagli alla sanità: "Disobbedienza fiscale"




Con la Lega primo partito del centrodestra al 15%, è giocoforza divenuto una delle voci più ascoltate nel mondo degli economisti. E oggi Claudio Borghi non usa mezze parole per esporre la posizione sua e del Carroccio in merito ai paventati tagli alle prestazioni sanitarie per contenere la spesa pubblica. "Non accetteremo un centesimo in più di taglio alla sanità per le Regioni Lombardia e Veneto. Come certificato da fonti indipendenti, la Confcommercio per l'esattezza, il livello di efficienza della spesa pubblica è massima in alcune regioni, tanto che la Lombardia è stata presa come benchmark. E il governo Renzi cosa fa? Anziché applicare tagli mirati sceglie ancora una volta tagli generici e orizzontali sulla sanità. Possono stare certi che da parte nostra ci sarà ogni tipo di resistenza. Sarebbe una beffa, non ci stiamo".

Borghi poi entra nel dettaglio: "Siamo pronti ad azioni di ogni tipo per impedire questo scempio da parte del governo, anche alla disobbedienza fiscale. Sarà pure una legge dello Stato, ma le Regioni hanno il dovere di tutelare i propri cittadini". Quanto all'ipotesi di rivolta fiscale, precisa Borghi, "non sarà certo da parte dei cittadini, che possono fare ben poco, ma da parte delle istituzioni regionali. Una strada potrebbe essere quella di non pagare più le tasse a Roma, ma non posso al momento entrare troppo nel dettaglio. Dobbiamo ancora parlarne perché non ci aspettavamo che il governo facesse in tempi così rapidi una porcheria del genere".

Avetrana, per l'omicidio di Sara Scazzi ergastolo confermato a zia e cugina

Avetrana: confermato l'ergastolo per Cosima e Sabrina




È stata confermata in appello la condanna all'ergastolo per Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri, accusate dell'omicidio di Sarah Scazzi nell'agosto del 2010. La Corte di Assise di appello di Taranto ha dunque confermato il carcere a vita per le due donne, la zia e la cugina della ragazzina brutalmente assassinata ormai cinque anni fa. Le accuse che già in primo grado avevano determinato questo tipo di condanna, sono di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Confermata anche la condanna di primo grado a 8 anni per Michele Misseri, zio di Sarah, padre di Sabrina e marito della Serrano. Pena ridotta invece per l’avvocato Vito Russo ex legale di Sabrina, che era stato condannato a due anni per favoreggiamento; assolti invece Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano che erano stati condannati per lo stesso motivo a pene intorno a un anno di detenzione. L'avvocato della famiglia Scazzi si è detto soddisfatto per l'esito del processo, "ma non c'è da esultare" ha affermato ai microfoni dei giornalisti. In aula, al momento della sentenza, non era presenta la mamma della piccola Sarah, Concetta Serrano.

Il campionato di serie A parte col botto Subito Roma-Juve e il derby milanese

Presentato il calendario della serie A 2015-2016




Sarà una partenza col botto, quella del campionato di calcio di Serie A 2015-2016, che scatterà il prossimo 22 agosto. Con l'abolizione del sistema delle teste di serie la corsa allo scudetto entra subito nelk vivo, con grandi sfide nelle primissime giornate. Così, proprio il 22 agosto il Milan esordirà in trasferta al "Franchi" contro la Fiorentina, in una sfida tra due contendenti per un posto in Champions League.

Ancora più forte la seconda giornata, che vedrà la super-sfida Roma-Juventus sul terreno dell'Olimpico. E per non farsi mancare nulla, alla terza giornata è previsto il derby della Madonnina tra Inter e Milan. Alla quarta giornata il clou sarà Napoli-Lazio. Alla sesta ci saranno Napoli-Juventus e Inter-Fiorentina, alla settima Napoli-Milan e all'ottava Inter-Juventus. L'undicesima è da leccarsi i baffi: vanno in scena Inter-Roma, il derby della mole Juventus-Torino e Lazio-Milan. Alla dodicesima il clou è il derby della Capitale Roma-Lazio. Alla tredicesima fari puntati su Juventus-Milan, alla quattordicesima su Napoli-Inter e alla quindicesima su Lazio-Juventus.

La sedicesima giornata vivrà delle sfide tra Juventus e Fiorentina e tra Napoli e Roma. Alla diciassettesima il top è Inter-Lazio. Chiude il gironee d'andaata la diciannovesima giornata con Roma-Milan e Fiorentina-Lazio.

LA CASSAZIONE Schiaffo delle toghe: perdere il lavoro "non è un grave danno alla persona"

Cassazione: la perdita del lavoro non reca grave danno. Condannato imprenditore che pagò i dipendenti e non il fisco




Un impresario di Cuneo, in un momento di grave crisi per la sua azienda nel 2006, aveva preferito pagare i suoi dipendenti per non lasciarli a casa, piuttosto che pagare 258mila euro di Iva al fisco. All'uomo erano stati inflitti quattro mesi di reclusione dalla Corte d'appello di Torino, e oggi la Cassazione ha confermato la sentenza. Il motivo? La perdita del lavoro non costituisce grave danno alla persona.

Choc - L'imprenditore che sceglie di non pagare le tasse per salvare i propri dipendenti dalla disoccupazione deve dunque essere condannato, nonostante abbia invocato lo stato di necessità che in base al codice prevede che non possa essere punito chi abbia commesso un fatto per salvare sé o altri dal pericolo di un danno grave alla persona. Le tasse prima di tutto, è la sentenza choc della Cassazione. I giudici argomentano così la loro decisione: "Pur essendo fuori discussione che il diritto al lavoro è costituzionalmente garantito, e che il lavoro contribuisce alla formazione e allo sviluppo della persona umana, deve escludersi tuttavia che la sua perdita costituisca, in quanto tale, un grave danno alla persona", e il riferimento è all'articolo 54 del codice penale. Zittita ancora una volta la voce dell'Italia imprenditrice, che vuole continuare a produrre nonostante la drammatica condizione economica. Bisogna ricordare poi l'articolo quattro della Costituzione italiana, che recita: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto". Ma a quanto pare, per quella stessa Repubblica che lo auspica, la perdita di un diritto non costituisce un danno grave alla persona.

NOI LI ACCOGLIAMO E LORO... Protesta per la "qualità del servizio" Gli immigrati gettano a terra il cibo

Eraclea, gli immigrati protestano per la qualità del servizio e buttano a terra il cibo




Ieri sera, all'ora di cena, al residence Mimose a Eraclea (in provincia di Venezia) che ospita numerosi immigrati, è scoppiata una piccola rivolta. Gli ospiti della struttura hanno gettato in terra il cibo che la Cooperativa Solaris -che gestisce il residence- aveva messo in tavola, protestando per la qualità del servizio. Il paese di Eraclea, zona (tempo fa) turistica, si oppone già da settimane all'arrivo di nuovi immigrati, perché la situazione è difficile da gestire già adesso. Il sindaco di Eraclea Giorgio Talon è stato avvisato ieri sera della rivolta in atto nel residence, ed è accorso prima che la situazione degenerasse ulteriormente.

L'opinione - L'eco della vicenda è arrivata anche alla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che così ha scritto sulla sua pagina Facebook: "A chi si lamenta e nel 90% dei casi non ha diritto all’asilo politico e alle solidali cooperative che hanno trasformato l’immigrazione un business, ricordo che lo Stato italiano spende 30 euro al giorno per immigrato. Soldi che l’Italia non prevede invece per i suoi anziani, per i disoccupati, per le famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese e a mettere in tavola la cena". Giorgia Meloni rincara poi la dose, prendendo le parti degli abitanti della cittadina Eraclea e scagliandosi contro il premier Matteo Renzi: "Al Governo invece chiedo: avete già messo in ginocchio Eraclea, la sua immagine di località turistica e gli operatori del settore con le vostre folli politiche sull’immigrazione. Dopo l’ennesima protesta di ieri continuerete a dormire o vi svegliate?". Chissà cosa c'era di tanto terribile in quei vassoi da spingere gli immigrati a una protesta così esplicita. Ma una cosa è certa: ad essere choosy non sono più evidentemente solo i giovani italiani.

lunedì 27 luglio 2015

Visite, analisi, ricoveri e multe ai medici: superticket sulla sanità, i tagli di Renzi

Sanità, tutti i tagli di Renzi a esami, ricoveri e visite. Sanzioni ai medici che sgarrano. Protesta: "Un super-ticket mascherato"




l governo agirà con decreto per far approvare i tagli alla sanità annunciati dal commissario alla spending review Yoram Gutgeld domenica su Repubblica. Oggi in aula arriveranno misure da 2,3 miliardi di euro per il 2015 e altrettanti nei prossimi 2 anni, e non si esclude la fiducia perché la volontà di Palazzo Chigi è quella di blindare ogni provvedimento in cantiere in queste settimane e arrivare a tappe forzate all'annunciata "rivoluzione fiscale". 

Il "super-ticket" su esami e visite - "Non saranno tagli lineari", ha annunciato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ma di certo faranno male, soprattutto a medici e dirigenti sanitari che hanno già criticato apertamente il pacchetto. Taglio alle prestazioni specialistiche (visite, esami strumentali e di laboratorio) non necessarie. Di fatto, chi sarà fuori dalla lista di esami ammessi dovrà pagare di tasca propria, motivo per cui Costantino Troise, segretario di Anaao-Assomed (medici dirigenti) a Repubblica parla di un "super-ticket mascherato sulla sanità" e di "impoverimento del servizio pubblico". 

Stretta sui ricoveri - Stretta anche  sui ricoveri per riabilitazione, secondo la medesima filosofia: chi resta in degenza oltre le nuove soglie dovrà pagare in percentuale per ogni giorno in più, con controlli e penalizzazioni per medici e strutture.

Stipendio tagliato ai medici - Pagheranno i pazienti e pagheranno anche gli stessi medici che prescrivono esami non necessari, la "medicina difensiva" di cui parlava anche Gutgeld e che evita contese legali con i pazienti. Chi esagera con gli esami, si vedrà lo stipendio tagliato. E anche qui la protesta dei medici è forte: "Chi lo decide se un esame non è necessario? - chiede polemicamente Troise - Un gruppo di tecnocrati? La strada è quella della legge di responsabilità professionale, che invece giace da anni in Parlamento".

Sanzioni agli ospedali in rosso - Gutgeld puntava il dito anche sugli ospedali con i bilanci poco trasparenti o in rosso, per cui saranno previste sanzioni. Inoltre, saranno razionalizzate le strutture: niente ricoveri nelle strutture convenzionate con meno di 40 posti letto e riduzione degli stipendi del personale.

Centrale unica di acquisto - Il Ministero della Salute istituirà un osservatorio che monitori i prezzi dei dispositivi medici (con tetto alla spesa del 4,4%), primo passo per la famosa "centrale unica di acquisto" che permetterebbe di acquistare l'ormai proverbiale siringa allo stesso prezzo al Nord e al Sud.