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mercoledì 29 luglio 2015

Niente arresto, Renzi si piega ad Alfano: salvo il senatore che "piscia sulle suore"

Il Senato vota "no" all'arresto di Antonio Azzollini




Matteo Renzi e il suo governo sono ostaggi di Angelino Alfano. Perchè senza i voti dell'Ncd la tenuta della maggioranza che li sostiene è a fortissimo rischio. Si spiega così il voto col quale oggi l'aula del Senato ha respinto la richiesta di arresto per Antonio Azzollini, il senatore di Area popolare (già in Ncd) finito sotto accusa per il crac della casa di cura Divina Provvidenza di Bisceglie, in Puglia. Una vicenda che si era guadagnata le prime pagine di siti d'informazione e giornali anche per la sgradevolissma frase che è stata attribuita allo stesso Azzollini (ma lui nega di averla pronunciata). Parlando con le suore della casa di riposo, il senatore avrebbe detto "sorelle, qua comando io altrimenti vi piscio in bocca".

Il "no" alla richiesta di arresto è arrivata con 189 voti. In mattinata il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Luigi Zanda, aveva lasciato "libertà di coscienza" ai suoi. L'altroieri, in occasione del voto sul decreto enti locali, il numero legale al Senato era venuto meno quattro volte, tanto da indurre il presidente Pietro Grasso a rinviare la seduta: una situazione che da molti commentatori era stata interpretata con un "avvertimento" dell'Ncd al Pd proprio in vista del voto su Azzollini di oggi.

Dopo il voto, momenti di altissima tensione nell'aula di Palazzo Madama, con le durissime contestazioni dei senatori 5 Stelle e della Lega. Urla, insulti, minacce, parapiglia, finchè Grasso è stato costretto a sospendere la seduta.

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