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martedì 31 gennaio 2017

Moglie ricoverata, immigrato horror: cos'ha fatto alla cognata-bambina

Ghanese stupra la cognata bambina mentre la moglie stava partorendo



Un operaio alla periferia di Treviso è stato arrestato con un'accusa allucinante: avrebbe violentato la cognata quattordicenne mentre la moglie stava partorendo. Lui è un 28enne ghanese. L'episodio risale al mese scorso. Le violenze sarebbero state consumate mentre la moglie dell'uomo si trovava all'Ospedale Ca'Foncello della Marca Trevigiana. 

La denuncia risale ai primi mesi dell'anno scorso, sarebbero stati compiuti mentre la moglie dell'operaio si trovava ricoverata all'ospedale Ca' Foncello della Marca Trevigiana. La piccola abusata, che nel frattempo si è trasferita in Inghilterra con la madre, avrebbe scoperto di essere incinta mesi dopo i fatti.

La ragazzina aveva cercato di nascondere l'accaduto parlando di una violenza subita per la strada. Messa sotto torchio dagli psicologi inglesi, però, ha confessato di essere stata approcciata proprio dal cognato. 

Quindi la comunicazione di Scotland Yard alla polizia italiana e l'arresto, al termine delle indagini della procura trevigiana, del ghanese, tuttora residente a Quinto di Treviso. Nel frattempo la quattordicenne ha dato alla luce una bambina, che ora si trova insieme alla madre e alla nonna in Gran Bretagna. Il test del dna ha confermato che si tratterebbe del figlio dell'operaio arrestato per violenza sessuale. 

L'arresto risale al giugno scorso, ma le notizie sono uscite solo in seguito alla publicazione dei risultati del Dna che ha confermato le accuse della giovane. Ora il ghanese dovrà affrontare un processo per violenza sessuale, con l'aggravante dei vincoli di parentela. Condannato agli arresti dei domiciliari, l'africano è attualmente a piede libero.

I napoletani convertiti in affari con l'Isis Clamoroso, cosa vendevano al Califfo

Gli italiani convertiti in affari con l'Isis. Dall'Italia vendevano elicotteri e razzi


Quattro persone sono state fermate con l'accusa di traffico internazionale di armi e di materiale "dual use", di produzione straniera. L'operazione è partita dalla Dda di Napoli e sta coinvolgendo le province di Roma, Napoli, Salerno e L'Aquila. I fermati sono tre italiani e un libico che tra il 2011 e il 2015 avrebbero introdotto in Libia e Iran elicotteri - camuffati da eliambulanze - fucili d'assalto e missili terra aria.

Tra i fermati ci sarebbe una coppia di italiani, originari di San Giorgio a Cremano nel Napoletano, convertiti all'Islam e poi radicalizzati. Nell'indagine sarebbe coinvolto anche il figlio. I fermati avrebbero venduto le armi a un gruppo affiliato con l'Isis attivo sia in Liba e che in Iran. Nel dossier degli inquirenti ci sarebbe anche una foto della coppia napoletana in compagnia dell'ex presidente dell'Iran Ahmadinejad.

Arrestato il magistrato del caso di Cogne Nei guai per 70 mila euro di formaggio

Arrestato il procuratore caso Cogne. Nei guai per 70 mila euro di formaggio



Il procuratore capo facente funzioni di Aosta Pasquale Longarini è stato arrestato dalla guardia di finanza di Milano nell' ambito di un' inchiesta della procura del capoluogo lombardo. Il magistrato è agli arresti domiciliari. Il reato ipotizzato a carico del magistrato dalla procura di Milano, che in queste ore ha informato il Csm, è di «induzione indebita a dare o promettere utilità». Per i pm milanesi, Longarini avrebbe cioè fornito informazioni sulla sua situazione giudiziaria all' imprenditore Gerardo Cuomo, titolare del Caseificio valdostano, in cambio di benefici. L' inchiesta, coordinata dal Pm Roberto Pellicano e dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti ha portato anche all' arresto di un imprenditore. Fra i casi di cui si era occupato in passato Longarini, c' è anche il delitto di Cogne.

"Borboni forever", De Luca sfotte La frase con cui umilia il Corriere

Vincenzo De Luca: "Borboni forever"



Prende per i fondelli il Corriere della Sera il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha "scoperto" sul quotidiano di essere stato "arruolato nell'Asse del Sud". E aggiunge, commentando sul suo profilo Facebook: "Non manca un pensiero di rara profondità del recidivo Fioroni. Ma soprattutto, ad aprire il cuore alla speranza, è la galleria fotografica proposta", ovvero De Luca, appunto, Michele Emiliano, governatore della Puglia, e Crocetta, presidente della Sicilia. 

Sempre commentando le indiscrezioni su movimenti all'interno del Pd dopo l'iniziativa di Massimo D'Alema, De Luca scrive ancora: "Brividi di emozione. Puro godimento. Pizza, arancini, e cime di rapa. Borboni forever". 

Hai la macchina? Arriva una nuova tassa Quanto vogliono farti pagare (ad auto)

Auto, il governo pensa a un pedaggio sulle strade statali


Risultati immagini per anas e soldi

Servono due miliardi per tenere a galla l'Anas, la società che si occupa della gestione e della manutenzione delle strade statali. E per trovarli, il governo sta guardando alla Svizzera. No, non alle sue banche coi loro forzieri zeppi d'oro e soldi degli oligarchi di mezzo mondo. Ma al "bollino" che nella Confederazione svizzera è obbligatorio per circolare sulle autostrade. Ecco, l'idea potrebbe essere quella lì. In pratica, una tassa per circolare sulle strade che oggi percorriamo gratuitamente dato che già, con le nostre tasse, paghiamo per la loro manutenzione. Considerando il parco auto circolante in italia di poco superiore ai 37 milioni di unità, la "tassa" dovrebbe potrebbe essere di poco superiore ai 50 euro ad auto all'anno.

La nuova tassa andrebbe peraltro ad aggiungersi ai pedaggi autostradali, che resterebbero invariati. Già dal bollo auto che gli italiani pagano regolarmente, lo Stato incassa attraverso le regioni circa sei miliardi di euro, due dei quali trasferisce poi ad Anas. Il "bollo-bis" servirebbe dunque allo Stato per interrompere questo trasferimento e tenersi per se i due miliardi.

Come scrive il quotidiano Il Messaggero, una alternativa a questa ulteriore tassa sull'auto ci sarebbe: un pedaggio occulto da applicare destinando all'Anas una parte delle accise sulla benzina. Le accise non aumenterebbero, e dunque nemmeno il prezzo della benzina, perchè lo Stato comprenderebbe il gettito destinato ad Anas con il mancato trasferimento alla società strade dei due miliardi annui che oggi gravano sulla fiscalità generale.Questa seconda ipotesi, che sarebbe indolore per gli automobilisti, è allo studio da tempo ma non avrebbe mai convinto i tecnici del Ministero delle Finanze perchè il consumo di carburante (e dunque le relative entrate derivanti) può avere delle oscillazioni anche importanti.

Strage in Canada, sberla di Luttwak La lezione finale sul terrore islamico

Strage in Canada, sberla di Luttwak. La sua lezione sul terrore islamico



Donald Trump non sta facendo altro che rispettare le sue promesse elettorali. Sull'operatore del presidente americano Edward Luttwak non ha il minimo dubbio e anzi punta il dito contro l'indignazione che diversi capi di Stato hanno manifestato dopo la decisione degli Stati Uniti di bloccare alla frontiera gli immigrati di sette stati islamici. Il politologo se la prende con il premier canadese Trudeau, il francese Hollande, la Merkel e "i buonisti italiani" e attacca: "Cos'altro si aspettavano? Trump sta realizzando l'agenda per la quale è stato eletto".

Punto per punto, Trump sta smantellando la riforma sanitaria di Barack Obama e sta mettendo in atto la sua strategia contro la delocalizzazione dell'industria americana: "E già ha avuto il consenso dei tre giganti dell'automobile. In Michigan - ha ricordato al Giorno - sono stati recuperati decine di migliaia di posti di lavoro. Aveva detto che avrebbe ricostuito le infrastrutture, ponti, strade, energia, eccettera".

Le polemiche più violente si sono scatenate contro Trump sul tema dell'immigrazione, con il blocco per i Paesi arabi a rischio, negando però l'ingresso anche a chi aveva un visto valido: "Quei visti erano stati concessi da Obama e Trump in campagna elettorale l'aveva criticato per la mancanza o l'inadeguatezza dei controlli preventivi". Che ci fossero terroristi tra gli immigrati autorizzati non è possibile dirlo, ma Luttwak ha più di un dubbio: "Quel che so è che Barack Hussein Obama aveva addirittura autorizzato ponti aerei per portare migliaia di somali musulmani negli Stati Uniti".

Non c'è da sorprendersi per il comportamento di Trump, sostiene Lutwak, chi lo è semplicemente si aspettava che facesse come tutti i politici, rimangiandosi le promesse fatte: "Non è un politico, è stato eletto in nome dell'antipolitica. Dunque fa il contrario di quello che avrebbe fatto qualsiasi altro al suo posto. Voglio dire che un altro, dopo avere cavalcato la rabbia e la frustrazione della cosidetta pancia elettorale, si sarebbe riscoperto un volto moderato e dunque sarebbe sceso a compromessi".

La strategia di Trump si muoverebbe ora in quattro fasi, con lo spirito sempre vivo della campagna elettorale appena conclusa: "La prima fase è una rigorosa selezione dell'immigrazione dai Paesi del Medio Oriente. La seconda è la deportazione di 220 mila condannati per reati vari. La terza è la costruzione del muro. La quarta fase, una volta chiusa la frontiera a sud, è la legalizzazione dei clandestini già presenti in territorio americano. Di coloro che hanno pagato le tasse e la sociel security. Avranno la green card. Non meno di 10 milioni. Tutti pronti in futuro a votare per Trump".

Le proteste dei sindaci e le denunce internazionali non smuoveranno di un millimetro la marcia trumpiana, secondo Luttwak: "Non se ne cura. Non vuole che gli Usa facciano la fine dell'Europa. Ritiene difficile se non impossibile l'integrazione dei musulmani osservanti".

Il sondaggio che fa impallidire Renzi Torna l'incubo comunista / Le cifre

Sondaggio Ipr, il partito di Renzi al 22%, D'Alema all'11





Nel sondaggio elettorale di Ipr di Antonio Noto per Porta a Porta, nessun partito raggiungerebbe la soglia del 40 per cento necessaria a ottenere il premio di governabilità. Per Ipr alla Camera il Pd e il M5S risultano alla pari al 30 per cento (191 seggi per PD e M5S), la Lega al 13% (83 seggi), FI al 12% (76 seggi), Fratelli d'Italia al 5% (32 seggi), Sinistra Italiana al 3,5% (22 seggi), Nuovo centrodestra al 3% (19 seggi) Udc all'1% (nessun seggio).

Ipr a questo punto ipotizza tre alleanza. Prima ipotesi: il Pd + altri partiti del governo attuale + autonomisti + 5 seggi estero = 219 seggi. Seconda ipotesi: Pd + altri partiti governo attuale + FI + autonomisti + 10 seggi estero = 309 seggi. Terza ipotesi: M5S + Lega + FDI + 2 seggi estero = 308 seggi.

Se Massimo D'Alema e Bersani si presentassero al voto con una loro formazione separata dal Pd, il partito di Renzi si fermerebbe al 22% con 141 seggi, mentre la forza di sinistra di D'Alema e Bersani raggiungerebbe l'11% con 71 seggi.

In questo caso i M5s sarebbero al 29,5% con 190 seggi, la Lega al 13% con 77 seggi, FI al 12% con 32 seggi, Ncd 3% con 19 seggi. Gli italiani vorrebbero andare alle elezioni subito con le leggi elettorali modificate dalla Consulta per il 53%.