Ennio Doris: "Vi dico cosa succede dopo il 4 dicembre"
Ennio Doris, il fondatore di Banca Mediolanum da tutti considerato "il banchiere di Berlusconi" (il quale ha il 30% delle quote della sua banca), non scopre le carte su dove metterà la croce il prossimo 4 dicembre. "Il mio ruolo impone che io resti neutrale al riguardo" spiega in una intervista al quotidiano Il Giorno nella quale peraltro svela apertamente che il presidente di Mediaset fedele Confalonieri sceglierà il sì.
Ma sul Corriere della Sera tratteggia quali potranno essere le conseguenze in caso di vittoria del "sì" o del "no". Da banchiere garantisce ai clienti che, "vinca il Sì o vinca il No, non ci saranno effetti catastrofici: se prevarrà il Sì gli investimenti si sbloccheranno presto, perché sarà percepita la stabilità. Altrimenti servirà più tempo per capire quali equilibri politici si troveranno a Roma. Anche se a Madrid l'economia è andata bene nonostante per mesi non ci sia stato un governo. Ma credo anche che ogni situazione di ribasso sia un'occasione per investire". Certo, prosegue, servirebbe un clima politico diverso, quel clima che il patto del Nazareno a suo giudizio stava producendo: "Il dialogo tra Berlusconi e Renzi era una storia positiva per il Paese, aveva cambiato la visione dei rapporti tra leader di schieramenti diversi, non più nemici ma avversari, pronti a collaborare nell'interesse nazionale. Peccato ci sia stata la rottura".
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