L'amministratore Gaetano Daniele: "I collaboratori e gli amici de Il Notiziario sono vicini all'amico Giacinto Russo"
Giuseppe Russo, 29enne capitano dell'Aeronautica militare, scivola sugli scogli batte la testa e cade in acqua svenuto
di NanoTv e Marco Di Caterino
L'incidente a località Scannella ai margini della zona marina protetta il Regno di Nettuno. Giuseppe Russo, figlio dell'ex senatore Giacinto Russo nonchè capitano dell'Aeronautica Militare a Pratica di Mare, aspetta un gruppo di amici che lo stanno raggiungendo con il gommone, si arrampica sulla scogliera, scivola battendo violentemente la testa e cade in acqua svenuto sotto gli occhi degli amici e di altri bagnati che assistono alla scena. Tutto accade in una manciata di secondi, alcuni amici si tuffano seguendo la scia di sangue e lo strappano una prima volta alla morte certa tirandolo via dall'acqua. Sono passati diversi secondi e Giuseppe ha ingerito moltissima acqua nei polmoni. La zona è praticamente priva di campo con i cellulari e il tentativo di chiamare i soccorsi con i cellulari fallisce sia da parte degli amici che di tutti i bagnanti che assistono attoniti all'incidente. Gli amici lo caricano sul gommone e si dirigono nel vicino porto di Forio, a metà strada riescono a contattare via cellulare i soccorsi che immediatamente lo trasportano dal porto di Forio all'ospedale Rizzoli dove Giuseppe va in arresto cardiaco, probabilmente per l'acqua presente nei polmoni. L'equipe di rianimazione riesce a strapparlo alla morte per la seconda volta e con la rianimazione il cuore torna a battere. I successivi esami clinici con la tac alla testa evidenziano che nonostante il forte trauma cranico non ci sono stati danni celebrali ma è l'acqua nei polmoni e la sindrome da annegamento a preoccupare i medici del Rizzoli e quindi il capitano resta ancora in pericolo di vita. L'ex senatore Giacinto Russo: "siamo nelle mani di Dio". «Sono più sereno. I risultati della tac del pomeriggio hanno scongiurato danni cerebrali permanenti. Ora speriamo in Dio e nelle terapie per quello che è stato più che un principio di annegamento». La voce che giunge al cellulare è quella del papà dell'ufficiale dell'aeronautica ferito nella baia della Scannella. Giacinto Russo, 60 anni, medico prestato alla politica nazionale - eletto senatore nel 2008 per Italia dei Valori - che non ha mai dimenticato la sua Caivano, dove ancora lavora come ginecologa la moglie, Annamaria Ariemma.
«Mio figlio – continua Giacinto Russo – è stato davvero molto sfortunato. Lui non si è tuffato. Al momento dell'incidente si trovava su uno scoglio, ed aveva declinato l'invito degli amici a tuffarsi. Non ha fatto nemmeno in tempo a girarsi lentamente, che è scivolato sul tappeto di alghe dello scoglio».
«Mio figlio – continua Giacinto Russo – è stato davvero molto sfortunato. Lui non si è tuffato. Al momento dell'incidente si trovava su uno scoglio, ed aveva declinato l'invito degli amici a tuffarsi. Non ha fatto nemmeno in tempo a girarsi lentamente, che è scivolato sul tappeto di alghe dello scoglio».
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