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giovedì 7 gennaio 2016

Giordano lascia Renzi in mutande Matteo demolito, punto per punto

Mario Giordano spietato, Renzi demolito: Ci vuole come lui, in mutande


Mario Giordano spietato, Renzi demolito: Ci vuole come lui, in mutande

L'Italia in mutande, Renzi quasi. Sprezzante del pericolo e della tempesta che lo circonda, l'eroico premier in vacanza a Courmayeur affronta la neve a viso aperto, come se fosse un fiocco di Landini qualsiasi. E per dimostrare che il rigore dell'inverno lo spaventa meno del rigore della Merkel, scopre il polpaccio un po' inflaccidito e denuda il ginocchio sotto un paio di braghette corte che dovrebbero essere sanzionate dalla buoncostume. Purtroppo la sequenza fotografica non immortala le scene seguenti: possiamo immaginare infatti che il nostro glorioso premier abbia proseguito l'opera dello spogliarello, togliendosi anche l'inutile pastrano per esporre al gelo il petto villoso e i fianchi sufficientemente protetti dal grasso per non aver bisogno né di maglioni né di giacca a vento. Tutta roba che, si sa, serve solo ai gufi che vedono ovunque tempesta. E non capiscono che dove passa Renzi c' è sempre sereno.

A chi non fosse convinto, arriverà adeguato sms di Filippo Sensi per dettare lo storyballing di giornata: non continuate a parlare di neve, in realtà c'è il sole e dunque Renzi è, come sempre, perfettamente in sintonia con l' ambiente che lo circonda. In mano ha uno straccio, o forse è una maglia, ma potrebbe avere anche secchiello e paletta, come in spiaggia. Il salvagente attorno alla vita, beh, quello non c'è bisogno, ce l'ha già naturalmente. Da notare anche le scarpette da ginnastica che sono quello ci vuole per camminare sulla neve: in realtà il premier è stato indeciso fino all'ultimo se mettere le ciabatte infradito o i sandali aperti davanti, poi siccome non voleva esagerare ha optato per le Adidas (o sono Nike?) che forse fanno sudare un po' il piede, però consentono di scivolare come De Zolt sulla pista da fondo olimpica. È l'Italia che riparte, è l'Italia che va. Per terra.
L'anno scorso Renzi a Courmayeur si era fatto vedere con gli sci ai piedi e tutti avevano applaudito: «Il premier si è tuffato con stile sicuro in una non stop di discese durata più di tre ore», recitava l'Ansa commossa.

«Giacca azzurra, occhiali a specchio e attrezzatura impeccabile, non hanno impedito agli increduli sciatori di riconoscerlo». Quest'anno niente sci, e anche sull'attrezzatura impeccabile ci sarebbe forse qualcosa da ridire, ma in compenso Renzi un anno dopo rimane perfettamente riconoscibile: quell'uomo che si aggira sul cucuzzolo della montagna con i polpaccetti scoperti e i calzini corti è chiaramente quello che ha in mano le sorti dell'Italia. Infatti è attrezzato ad affrontare le tempeste economiche e internazionali esattamente come è attrezzato ad affrontare le tempeste di neve. Si salvi chi può.

Ma sulla tempra del nostro premier, ah su quello non c'è niente da dire. Guardate quant'è tosto, guardate quant'è rude. Al punto che, dopo questa esibizione di virilità alpestre, ci interroghiamo sulle sue prossime uscite: che potrà fare di meglio? Si farà fotografare mentre attraversa il Polo Nord con le espadrillas? Si metterà in posa fra i pinguini dell'Antardide a torso nudo e con il tanga? Oppure, per stupire, andrà all' Equatore vestito come Messner sull'Himalaya? E poi a proposito di prestazioni virili: a giugno si cimenterà con la battaglia del grano? Ai giochi olimpici in Brasile si esibirà agli anelli e alle parallele? Si butterà pure nel cerchio del fuoco?

Sarà stupendo scoprire dove ci porterà quest'anno renziano cominciato con le scarpette da ginnastica sul ghiaccio, oltre al fatto che inevitabilmente ci porterà a prendere una culata. Ma pazienza: noi siamo pronti a tutto, anche a prendere per vera la versione del premier. Tanto lo sappiamo che le bugie hanno le gambe corte. Proprio come le braghette. Tempesta perfetta Il premier che affronta in calzoni corti la neve è la stessa persona che ha in mano le sorti dell' Italia... Renzi ci vuole come lui: in mutande.

mercoledì 6 gennaio 2016

Laura Boldrini Casta per sempre: spende 38mila euro per farsi più bella

La Boldrini spende 38 mila euro della Camera per farsi più bella



Per la modica cifra di 38mila euro Laura Boldrini ha rifatto il sito della Camera. Ma, come scrive Il Giornale, il cambiamento più evidente è proprio la sua foto messa in bella mostra sulla home page, nella posizione più nobile, in alto a sinistra sotto la testata. Poi il titolo, la Presidente e il link alla pagina personale in cui si possono trovare la biografia, tutti i suoi interventi e i suoi appuntamento. A parte questo cambiamento, il resto del restyling è consistito in qualche piccolo cambiamento alla pagine.

"Ciao Checco, sono Adriano Celentano". "Ma vattene affan...". La telefonata tra il Molleggiato e Zalone finisce malissimo

"Ciao Checco, sono Adriano". "Ma vattene affanc...". Celentano chiama Zalone, finisce malissimo



Pochi giorni fa, sul Corriere della Sera, Adriano Celentano si era speso nell'elogio di Checco Zalone, campione di incassi al botteghino con Quo Vado?, l'ultimo film in cui il comico pugliese, tra gli altri, imita anche il Molleggiato. E dopo gli elogi, la telefonata. Zalone, infatti, ha rivelato ad Oggi che il suo telefono ha squillato. Era Celentano. "Pensavo fosse un mio amico che mi faceva uno scherzo e l'ho mandato affanculo... - racconta Checco -. Quando mi sono reso conto che era davvero lui... che figura di merda... e poi proprio col mio mito di sempre. Da ragazzino cantavo le sue canzoni davanti allo specchio e provavo le sue mosse. Lo amo". Equivoco chiarito, dunque.

Salvini: "Vi presento il mio governo" Un ministero a Zalone e a Berlusconi

Salvini: "Ecco la mia squadra di governo". Cosa farà fare a Checco Zalone e al Cav


Salvini:

Altro che supermanager e imprenditori di successo come quelli della "squadra di fenomeni" immaginata da Silvio Berlusconi. Il governo che ha in mente Matteo Salvini punta tutto su nomi pop con un mix di politici e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo. Nel tradizionale appuntamento del lunedì con Giuseppe Cruciani e David Parenzo alla Zanzara su Radio24, il leader della Lega Nord ha snocciolato nomi e cognomi dell'esecutivo ideale che porterebbe con sé una volta vinta le elezioni.

La squadra - Il primo nome che viene in mente a Salvini è l'uomo del momento, Checco Zalone: "Ministro della cultura al posto di Franceschi - ha detto il leghista - che è la tristezza fatta persona. Avrei già Mauro Corona con la delega alla montagna, caccia e agricoltura". Ballottaggio invece sul delicatissimo ministero dell'Economia: "Devo scegliere tra Borghi e Bagnai. Sicuramente meglio di Padoan farebbero". Un posto nell'esecutivo ci sarebbe anche per Silvio Berlusconi, che Salvini vedrebbe bene agli Esteri: "Rispetto a Renzi sulla Libia, sulla Russia, sui rapporti in Medio Oriente è avanti anni luce". E per il posto più importante, quello di presidente del Consiglio, Salvini fa il modesto: "Il premier magari lo fa qualcuno più bravo di me". Lui però una delega vorrebbe tenerla a tutti i costi: "Gli interni me li tengo io per sei mesi, per recuperare al dramma di Alfano: un po' di ordine in giro lo porto".

Immigrazione: "Italia chiude la frontiera" Emergenza fuori controllo: il retroscena

Immigrazione: "Italia chiude la frontiera". Emergenza fuori controllo con la Slovenia


Immigrati, col muro ungherese ondata di arrivi in Friuli

Il governo italiano sarebbe pronto a ripristinare i controlli alla frontiera con la Slovenia. L'indiscrezione diffusa dal Corriere della sera arriva dopo l'aggravarsi dell'emergenza immigrazione proprio a nordest, dove stanno convergendo i flussi degli immigrati prevalentemente siriani che passano attraverso i Balcani. Altri Paesi europei hanno già deciso di chiudere sostanzialmente le proprie frontiere, rendendo quella italiana la strada più facilmente praticabile, anche grazie alla leggerezza dei controlli della polizia slovena che, secondo il Viminale, non registra gli arrivi e lascia passare verso l'Italia circa 400 persone a settimana.

Il fallimento - Il trattato di Schengen sembra un documento rimasto solo nelle pagine di Storia. Così come il patto tra gli Stati dell'Ue per la relocation dei migranti, che a settembre scorso prevedeva una ricollocazione fuori dall'Italia di almeno 80 immigrati ogni giorno. Ma come riporta il Corriere, negli ultimi tre mesi ci sono state appena 190 partenze, e altre 50 ci saranno entro il 15 gennaio.

ESPLOSA UNA BOMBA A IDROGENO Kim Jong-un terrorizza il mondo

La Corea del Nord sgancia la bomba a idrogeno: Kim Jong-un terrorizza il mondo


La Corea del Nord sgancia la bomba a idrogeno: Kim Jong-un terrorizza il mondo

Lo stato canaglia sgancia la bomba a idrogeno. La Corea del Nord mostra i muscoli e spaventa il mondo. Lo fa poco dopo le 3, ora italiana, di mercoledì, quando i sismografi di Corea del Sud, Giappone e Use hanno registrato un sisma di 5,1 gradi della scala Richter in Corea del Nord, a circa 50 km da Kiju, non lontano dal confine con la Cina. Dall'esame delle onde sismiche si è subito compreso che l'origine del terremoto non era naturale, ma provocato da una bomba atomica.

La "festa" in tv - A stretto giro di posta è arrivata la conferma di Pyongyang, che ha reso noto di aver condotto con successo alle 10 ora locale un test con una bomba all'idrogeno, potenzialmente l'ordigno più devastante inventato dall'uomo. L'area dell'epicentro del terremoto, non a caso, coincide con quella dei test nucleari nordcoreani precedentemente effettuati. In televisione, Pyongyang ha rivendicato subito il "perfetto successo" ottenuto con il test di una "bomba all'idrogeno miniaturizzata" che permette di elevare il Paese "al livello successivo di potenza nucleare". L'arma, ha spiegato la speaker, serve "per difendersi contro gli Stati Uniti e gli altri nemici". Inoltre, una curiosità: il test è stato effettuato a due giorni dal compleanno del leader Kim Jong-un, del quale è stata mostrata la foto che lo ritraeva nel momento in cui firmava il documento con cui ha dato il via libera al test atomico.

L'annuncio - Il test con la bomba a idrogeno è arrivato dopo che, lo scorso 10 dicembre, Kim Jong-un aveva dichiarato che la Corea del Nord possedeva una bomba a idrogeno e che era "pronta a usarla per difendere l'indipendenza e la dignità della nostra patria". Gli analisti, però, non avevano creduto del tutto a questo annuncio, considerato una mossa propagandistica. In precedenza, la Corea del Nord, aveva effettuato tre test con bombe atomiche a fissione: nel 2006, nel 2009 e nel 2013. Anche per questa ragione, l'Onu aveva imposto sanzioni internazionali.

Le reazioni - Subito dopo il test, sono piovute le reazioni internazionali. Per il primo ministro giapponese Shinzo Abe "non possiamo permettere simili test e li condanniamo fermamente". Per Abe, il test è una palese violazione degli accordi presi con l'Onu, un'affermazione confermata da Lessina Zerbo, capo dell'Organizzazione dell'Onu per il Trattato sul bando dei test nucleari. La Corea del Sud, il vicino minacciato, da par suo ha fatto sapere che consulterà gli alleati per eventuali altre sanzioni. Dunque gli Stati Uniti, che si mostrano "cauti sul presunto successo", pur condannando "ogni violazione delle risoluzioni Onu". Condanne, inoltre, anche da Francia, Regno Unito e Cina, solitamente più "tenera", quest'ultima, col regime nordcoreano.

Dolore osteoarticolare Intervista al dott. Aldo Bova

Napoli - Intervista al dott. Aldo  Bova, Primario emerito  Ortopedia ospedale  San Gennaro- Napoli, Responsabile  Terapia del  dolore della  Clinica  Santa  Lucia  di San Giuseppe  Vesuviano 


di Mario Setola
per il Notiziario sul web


Dott. Aldo Bova
bova.aldo@virgilio.it


Cosa  è  il  dolore ?

Il dolore è un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno.Questa è la definizione del dolore secondo l’Organizzazione mondiale della  sanità. 

Cosa  intendiamo  per  dolore  osteoarticolare?

E’ il  dolore  che  appare alle  articolazioni  singole  o  nelle  regioni,  dove  ci  sono  vari  rapporti  articolari.  Ad  esempio:
- Rachide lombosacrale
- Rachide  cervicale
- Anca
- Ginocchio
- Spalla
- Gomito
- Eccetera…..

Quale  può  essere  la  causa  di  questo  dolore ?

Le  cause  possono  essere: l’artrosi  per  l’usura  della  cartilagine  articolare,  i  conflitti radicolari (vedi ernie  del disco), il sovraccarico che si determina in alcune zone per squilibri biomeccanici (come alle teste dei metatarsi), fratture da stress. La causa più frequente è l’artrosi.

Quanta  gente  colpisce  questo  tipo  di  dolore?

In Europa  colpisce  circa  100  milioni  di  cittadini  con una  prevalenza  del 50%  nella  popolazione anziana. Le  donne  appaiono  maggiormente  colpite  in relazione agli uomini. Gli uomini, però, hanno  bisogno  di  una  maggiore quantità  di  farmaco  per  sedare un dolore  della  stessa  intensità.

Quali  elementi  caratterizzano  questo tipo di  dolore?

In  un recente  studio  dell’Università  di  Pisa  è  stato  rilevato  che le donne  che  soffrono di dolore cronico (con cui  in pratica  vivono) vanno molto più facilmente incontro alla depressione, in relazione agli  uomini  che  vivono  la  stessa  condizione. E’ stato rilevato, in particolare, che c’è un collegamento diretto fra stato depressivo e dolore di schiena, maggiore nella donna in relazione all’altro sesso. Al dolore cronico  si  accompagnano frequentemente, oltre alla depressione, disturbi del sonno e  nervosismo. Recenti  indagini  hanno  rilevato  che  in  Italia raggiungono circa  i dodici milioni le  persone affette da dolore cronico, per il  quale in un anno viene  perso quasi  un miliardo di ore lavorative e vengono spesi oltre 11 miliardi  di euro  per visite e terapie  con un costo sociale complessivo  di 36,4  miliardi  l’anno. 

Il dolore  cronico, per  le cose  dette  precedentemente,  incide  negativamente  e  notevolmente :
- sui costi  a  carico del SSN
- sui costi economici che  gravano sulle attività  produttive
- sulla  qualità  della  vita  dei  pazienti
Quali  sono  i  tratti  del  corpo  più  interessati?

Le  regioni  in cui  maggiormente  si  localizza  il dolore  cronico  sono:
- rachide  lombare
- ginocchio
- anca
- rachide  cervicale

Come va approcciato il dolore?

Bisogna innanzitutto avere sempre presente che il dolore è un sintomo, anche se può divenire una patologia a sé stante, autonoma.

E’ indispensabile da parte del medico:
- l’ascolto del paziente per conoscere la  sua storia personale, la storia del dolore e le caratteristiche  del dolore ( molto importante il suo decorso e la sua irradiazione)
-       la visita accurata
- stabilire le indagini giuste e necessarie (Radiografie, Tac, Rmn, ecografie  ecc.)

Qual è il modo di curare il dolore osteoarticolare?  

Fatta  la  diagnosi, bisogna  procedere con la terapia idonea. E la terapia può essere:

  Medica
  Fisica  
  Riabilitativa
  Chirurgica
  Riabilitativa post-chirurgica
  Psicologica

Naturalmente, nell’adoperare la terapia  medica, bisogna tenere  presenti tutte le opzioni  che si hanno a disposizione dai  Fans, ai Cox2-inibitori, agli oppiacei deboli ed a quelli forti, conoscendo i  tre step della gestione del dolore. Lì dove è importante agire chirurgicamente, è bene non esitare nel prendere la decisione chirurgica. Vanno tenute in conto tutte le armi disponibili della terapia fisica ( tecarterapia, laserterapia, magnetoterapia eccetera). Un elemento molto importante per contribuire a ridurre o dominare  il dolore cronico osteoarticolare  è l’azione  psicologica, che serve a dare fiducia e speranza e ad evitare che si vada incontro  a stati depressivi che possono certamente peggiorare la sensibilità al dolore.

Quali  terapie  innovative ed  efficaci  esistono  per  il  dolore  osteoarticolare persistente?

Nel quadro delle armi innovative molto efficaci che abbiamo a disposizione per la terapia del dolore persistente c’è la neuromodulazione con la radiofrequenza. E’un metodo innovativo, estremamente sicuro e particolarmente indicato per  alcuni disturbi e  per alcune  tipologie di pazienti. Il tipo di dolore da  trattare con la  radiofrequenza  è  quello mioosteoarticolare  per: 
-   artrosi
-   sofferenze  miofasciali
-  sindrome  delle  faccette  articolari   (cervicali, lombari, dorsali)
-  discopatie
-  epicondilite
-  neuroma  di  Morton
-  sacroileite

Le  regioni  del  corpo  più  frequentemente  trattate:
- rachide  lombare, cervicale, dorsale
- ginocchia
- anche
- spalle
- gomiti
Tipi  di  pazienti  per cui  c’è  grande indicazione:
- sportivi 
- anziani
- cardiopatici
- epatopatici
- nefropatici
- allergici

Questa  tecnica e’ molto utile e valida specialmente per pazienti che non possono fare uso di farmaci in generale e di farmaci antinfiammatori in particolare. La radiofrequenza è una tecnica di interruzione  temporanea  o definitiva  dello stimolo doloroso. In effetti si avvale di una corrente elettrica ad alta frequenza che viene applicata nella sede da trattare attraverso un elettrodo con particolari caratteristiche, collegato ad un generatore di RFA (fig.1).  Tale corrente elettrica  permette di controllare il dolore articolare, interferendo con i nervi specifici della  zona.


 Fig. 1- Generatore di corrente


Gli  impulsi creati sui tessuti vicini alla punta dell’ago generano due fenomeni specifici: la formazione di calore e l’esposizione del tessuto al campo elettrico. Questi due effetti , insieme, determinano uno stordimento (stunning) delle cellule nervose e  l’interruzione del circolo vizioso alla base del fenomeno del dolore. L’apparecchio  che  genera RFA ha  delle impostazioni che consentono di scegliere il tempo del trattamento, la temperatura  ed il voltaggio  da adoperare, il controllo dell’impedenza e il tipo di RFA (pulsata o continua) da usare in relazione alla patologia da  trattare. Tra i grandi vantaggi della radiofrequenza dobbiamo segnalare: l’efficacia, la  precisione (nella scelta della  temperatura) la  sicurezza, l’assenza  di  complicanze  in mani esperte. In conclusione è da segnalare che la terapia del dolore mioosteoarticolare con la radiofrequenza è  di  grande efficacia per la salute delle persone e per portare i vantaggi sociali ed economici  che  si  producono, riducendo i casi  di  dolore cronico  presenti in  modo  così  diffuso nella  nostra  popolazione.

martedì 5 gennaio 2016

Minacce di morte al club di serie A I dirigenti si arrendono: le reazioni

Minacce di morte al club di serie A. I dirigenti si arrendono: le reazioni

Minacce di morte al club di serie A. I dirigenti si arrendono: le reazioni

Game Over è la scritta comparsa sulla pagina Facebook dello Sporting Locri, la società di serie A di calcio a 5 femminile da mesi obiettivo di minacce di morte anonime. I dirigenti hanno deciso di cedere la squadra a costo zero pur di non esporre più le proprie famiglie ai pericoli emersi da una serie di biglietti ritrovati sui parabrezza delle loro automobili. Il più grave lo scorso due giorni prima di Natale, quando il presidente Ferdinando Armeni ha subito una minaccia diretta al figlio di tre anni. "Non ci sono più le condizioni - ha detto il dirigente all'Huffingtonpost -  Ho costruito con sacrifici questa squadra, un vanto per Locri e per l'intera regione. Non so chi c’è dietro queste minacce e non capisco cosa si voglia ottenere con la chiusura della società". Le minacce hanno una chiara impronta mafiosa, ma Armeni non vuole parlare di 'ndrangheta: "Sono sciacalli dementi che hanno rovinato tutto".

Reazioni - A far sentire "Vergogna, porteremo a Locri le azzurre del calcio a cinque per testimoniare la nostra solidarietà". Carlo Tavecchio esprime via Ansa il suo sdegno per le minacce che hanno costretto la società femminile della cittadina calabrese a dare l'addio all'attività agonistica. "Il calcio italiano è unito contro la violenza e contro la vergogna di chi attraverso la minaccia non vuole si faccia sport, -prosegue il presidente della Federcalcio - esprimo massima solidarietà allo Sporting Locri, ai suoi dirigenti e alle sue tesserate, la Figc è al loro fianco. Andremo in Calabria con la Nazionale femminile di Calcio a 5 per testimoniare tutto il nostro sostegno affinché nel meridione d'Italia non si spenga una bella realtà di sport in rosa". Armeni ringrazia per il sostegno ma si dice sicuro della sua scelta e addirittura aggiunge "se qualcuno è disposto a rilevare la società la cedo gratis". Anche il presidente Coni Malagò esprime la sua solidarietà alla squadra femminile. "Lo sport italiano è al fianco della società e delle atlete che non devono assolutamente cedere a questi vergognosi gesti", dice. Il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino ha disposto "adeguate misure di protezione" nei confronti della dirigenza dello Sporting Locri. Gli stessi dirigenti saranno sentiti nei prossimi giorni in sede di Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto. Fabrizio Tonelli, si oppone alle minacce e dice: "Così no! Mi metto a disposizione della società e delle istituzioni per ogni iniziativa che permetta la prosecuzione dell'attività", dice. Tra i tanti attestati di solidarietà è giunto anche quello del presidente della LND Antonio Cosentino: "La Lega Nazionale Dilettanti esprime tutta la sua vicinanza alla società Sporting Locri, al suo presidente Ferdinando Armeni ed alle giocatrici. Il presidente LND chiede alle autorità competenti di fare luce al più presto sui fatti accaduti e lancia il suo appello a tutto il calcio italiano affinché si stringa al fianco dello Sporting Locri, dei suoi dirigenti e delle sue atlete". anche il vice capitano della formazione, Sara Brunello, si dice "delusa, indignata e amareggiata" per la decisione presa dopo le minacce. Lei spera ancora e il 10 gennaio a Locri è pronta a scendere in campo contro la Lazio.

Una turista italiana fermata in Svezia Un caso diplomatico senza precedenti

Turista italiana fermata in Svezia: e scoppia un caso diplomatico


Turista italiana fermata in Svezia:e scoppia  un  caso diplomatico

Una turista italiana che dalla Danimarca voleva passare in Svezia non è riuscita ad oltrepassare la frontiera, perché la polizia di Stoccolma non si è accontentata della carta d'identità. Il suo compagno che aveva la patente di guida con sé è riuscito a passare  ma ha scelto di fermarsi in Danimarca. La scelta delle autorità svedesi potrebbe essere legata alla pratica diffusa di rinnovare il documento non elettronico con un timbro sul retro: una vidimazione che molto spesso all'estero non viene riconosciuta come valida. "Non capisco, siamo molto scocciati perché siamo cittadini europei e non immigrati, dovremmo poter viaggiare in tutta Europa senza problemi. Questa carta d'identità l'ho usata anche per andare in Egitto", ha detto la turista. Ma pare che almeno un centinaio di turisti siano rimasti bloccati sul ponte che separa Copenaghen da Stoccolma. 

Nasce il "partito" Boldrini-Grillo: la proposta indecente di Laura

Nasce il "partito" di Boldrini e Grillo: l'ultima delirante proposta di Laura



La presidenta Laura Boldrini pontifica dalle colonne del Fatto Quotidiano, dove in un'intervista dice la sua su tutto e di più. Si parte da una discreta razione di siluri contro Matteo Renzi, del quale critica le riforme e non solo. Spiega, la Boldrini, che sarebbe il caso di fare qualcosa sulle unioni civili, "i partiti ne discutono da anni senza trovare una soluzione". Anche quello del fine vita e del diritto alla morte, per la presidenta, è un problema che il governo ignora. Quando le si chiede se la sinistra esiste ancora, risponde: "C'è spazio per una forza di sinistra. Ma bisogna mettere se stessi in secondo piano. Purtroppo continuo a vedere, invece, piccolissimi personalismi".

Ma è quando si parla delle crescenti disuguaglianze e di crisi economica che lady Boldrinova estrae dal cilindro la sua ultima proposta. Premette che "le disuguaglianze in Italia sono aumentate del 33% rispetto al 1980" e aggiunge che "in democrazia le persone senza reddito non possono essere lasciate al proprio destino". Dunque, la presidenta, ricorda che "ho proposto ad altri presidenti di Parlamento di firmare una dichiarazione che metta al centro dell'azione europea i temi sociali". Ed eccoci, dunque, alla proposta: "Il reddito di dignità può diventare un tema europeo. L'obiettivo è introdurre un social compact, che possa anche armonizzare in tutti i Paesi dell'Unione il diritto a un equo reddito di cittadinanza". E si spinge più in là, la Boldrini: "Si potrebbe sostenere con una tassa sulle transazioni finanziarie o una carbon tax".

Idee chiarissime, dunque, quelle della presidenta. Certo, le ricama con termini pirotecnici, dal fantomatico "reddito di dignità" all'ancor più iperbolico "social compact", ma il concetto, stringi stringi, è semplice: lady Montecitorio tifa per il reddito di cittadinanza. Una battaglia, la sua, condivisa da Beppe Grillo e dal M5s, da sempre sostenitori della necessità di introdurre il cosiddetto reddito di cittadinanza. Si schiera, dunque, la Boldrini, e nasce un asse, una sorta di "partito mascherato", in cui Laura lavora fianco a fianco con Grillo.

Diocesi di Aversa - Epifania 2016: il commento di Mons. Spinillo / Video

Diocesi di Aversa - Epifania 2016: il commento di Mons. Angelo Spinillo


a cura di Gaetano Daniele




L’Epifania del Signore, suggerisce il vescovo di Aversa, “ci ha abituati a riconoscere i tanti segni della sua presenza: come la luce e l’umanità in cammino”.

Tra le feste più care nella tradizione cristiana, l’Epifania del Signore ci ha abituato a vedere tanti segni della presenza del Signore. Epifania, infatti, significa “manifestazione della presenza di Dio proprio attraverso questi segni, che sono ricchezza di vita nuova”, ci dice Mons. Angelo Spinillo nel suo commento al Vangelo.

Il primo segno è la luce, raffigurata nella stella che, apparsa nel cielo, guida i passi dei Magi. “Ma la luce è anche ciò che annunzia il profeta Isaia a tutta quanta l’umanità, invitando il popolo eletto ad alzare lo sguardo”. L’altro segno è quello dell’umanità in cammino: “Migrazioni, dunque, non solo in cerca di migliori condizioni di vita, come quelle a cui assistiamo ogni giorno, ma anche migrazioni legate alla ricerca spirituale, a quella capacità di riconoscere che, oltre le possibilità economiche, l’umanità ha bisogno di una dimensione più intensa e vera per il suo vivere”.



Non stropicciatevi (mai) gli occhi Allarme dell'esperto: cosa rischiate

Non stropicciatevi (mai) gli occhi. L'esperto: ecco cosa rischiate



È inevitabile sfuggire agli effetti degli anni che passano. Eppure esistono alcuni accorgimenti, piccoli cambiamenti alle nostre abitudini, che possono aiutare ed altri che, al contrario, nonostante ciò che si pensa possono rivelarsi anche dannosi. Dunque, qui di seguito, elenchiamo i dodici consigli degli esperti per invecchiare il meno velocemente possibile. Tra queste "dritte", alcune sono più curiose di altre: per esempio ci viene spiegato di non stropicciarsi gli occhi e di non dormire con il volto affondato nel cuscino.

A letto presto - Che il sonno regali bellezza non è una diceria. Infatti "la privazione del sonno provoca le borse sotto gli occhi e le palpebre cadenti, oltre ad un senso di stanchezza diffusa e pallore," spiega il dottor Allen Towfigh, un medico di medicina del sonno e neurologo affiliato con il Weill Cornell Medical Center al Presbyterian Hospital New York. "Questo ci fa apparire meno sani, e, quindi, meno attraenti per gli altri".

Il rancore - Non saper mettere una pietra sopra a un dolore o a un rancore è un danno per la nostra salute. Diversi studi hanno dimostrato che esiste un legame tra il riuscire a perdonare una persona con cui abbiamo avuto una discussione e la nostra salute fisica. Uno studio del 2005, pubblicato sul Journal of Behavioral Medicine, ha dimostrato che il non riuscire a perdonare qualcuno comporta un aumento dell'attività del sistema nervoso, e contribuisce ad assumere un maggior numero di farmaci oltre a far diminuire la qualità e la quantità del nostro sonno. "All'aumentare del rancore, aumenta lo stress e conseguentemente i livelli di cortisolo, un particolare ormone," dice il dottor Jennifer Landa, medico di BodyLogicMD. 

Costanza - Molti studi hanno dimostrato che l'esercizio fisico regolare aiuta a prevenire le malattie legate all'età e a prolungare la durata della vita. "L'esercizio quotidiano mantiene bassi i livelli di cortisolo e contribuisce ad aumentare quelli di altri ormoni che hanno effetti benefici sull'organismo", afferma Landa. "Aiuta anche a tenere sotto controllo la pressione arteriosa, a migliorare l'umore e a mantenerci agili anche con il passare del tempo." L'American College of Sports Medicine raccomanda di fare almeno 30 minuti di attività fisica quasi tutti i giorni.

Zucchero e rughe - Se non riuscite mai a dire di no al dolce, sappiate che state dicendo si alle rughe. "Lo zucchero fa invecchiare più velocemente ogni parte del nostro corpo", dice Landa. "Condurre una dieta ricca di zuccheri non solo danneggia il vostro giro vita ma aumenta anche il rischio di diabete e può causare dei problemi alla pelle, in particolare acne e rughe." E ancora: "La scelta migliore sarebbe quella di mangiare il cioccolato fondente il quale contiene un basso livello di zuccheri".

Fumo - È risaputo che il fumo faccia male, ma non è mai tardi per smettere. Esiste un chiaro legame tra il fumo e la longevità. Uno studio pubblicato sull'American Journal of Public Health nel 2002 ha mostrato che i fumatori che smettono di fumare all'età di 35 anni aggiungono circa otto anni in più alla loro vita, rispetto alle persone che continuano a fumare. I fumatori che smettono di fumare a 65 anni aggiungono tra i 2 e i 4 anni in più. 

Occhi stanchi? - Evitate di strofinarli se volete restare più giovani. Strofinarsi gli occhi infatti, è un movimento che causa la rottura del collagene e quindi la perdita di elasticità intorno alla zona e ciò comporta la comparsa di rughe e capillari rotti. "La pelle in questa zona è incredibilmente sottile ed estremamente vulnerabile ai danni del sole e alle rughe", dice il Dott Dennis Gross.

Meno alcol - Secondo uno studio pubblicato all'interno del numero di gennaio 2013 di Alcoholism: Clinical & Experimental Research una moderata quantità di alcol può avere effetti benefici per il cuore, al contrario però, un eccesso, accorcia la vita. Le donne che sono dipendenti dall'alcol hanno mostrato un tasso di mortalità di 4,6 volte più elevato rispetto alla popolazione generale; gli uomini dipendenti dall'alcol invece, hanno un rischio quasi due volte più elevato di morire prima rispetto alla media maschile. 

Peso costante - Secondo uno studio del 2012 pubblicato sul The Journals of Gerontology, Series A, Biological Sciences and Medical Sciences perdere e riacquistare peso aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiache e diabete. 

Come dormite? - Dormire con il volto schiacciato sul cuscino può farvi sembrare più vecchi della vostra età effettiva. "Premere con insistenza la vostra faccia su un cuscino provoca un trauma alla pelle", sottolinea il dermatologo Gross. Nel corso del tempo, questo trauma, aggravato dallo strofinamento con la federa di cotone, può creare rughe permanenti a causa della rottura del collagene

Relax - Secondo uno studio del 2011 pubblicato sul Journal of Aging Research, gli uomini che che conducono uno stile di vita con un livello elevato di stress hanno un tasso di mortalità del 50% più alto rispetto a quelli che vivono uno stress moderato. Lo stress cronico è legato all'insorgenza di molte malattie, tra cui quelle cardiovascolari, asma e malattie autoimmuni. La Mayo Clinic raccomanda di evitare quanto più possibile le fonti di stress.

Cibo - Vivere mangiando cibo spazzatura e consumando piatti da fast food significa ingerire quantità elevate di sodio, grassi e colesterolo. Tutto questo aumenta il vostro processo di invecchiamento e la possibilità di diventare obesi. "Con l'aumento di peso aumenta anche il rischio di malattie cardiovascolari e diabete", dice Amy Goodson, uno specialista in dietetica sportiva dei Dallas Cowboys.

Bere molto - Aumentare la quantità di acqua che si assume ogni giorno può essere la soluzione giusta per avere una pelle più giovane. L'acqua è essenziale per mantenere l'umidità della pelle e aiuta a fornire nutrienti essenziali per la pelle, dice il nutrizionista Goodson.

Caos in Forza Italia, scoppia la rivolta: il Cav non invitato alla cena dei "big"

Addio al simbolo di Forza Italia. Terremoto del Cav: ecco il suo piano



Il nervosismo all'interno di Forza Italia sale man mano che si avvicina il primo vero test politico del 2016, le elezioni amministrative con il rinnovo di alcune grandi città come Roma, Milano, Napoli e Bologna. Il clima tutt'altro che teso, raccontato da Repubblica, è già emerso con l'ipotesi di non utilizzare il simbolo storico del partito per la presentazione delle liste. I sondaggi da mesi condannano Forza Italia a cifre imbarazzanti, con momenti depressivi accentuati da quel 10% al quale le rilevazioni inchiodano il partito di Silvio Berlusconi. E ora che l'acqua sta arrivando almeno alle caviglie, sulla barca azzurra l'ammutinamento si fa ipotesi sempre più valutata da mozzi e sottufficiali.

La minaccia - Maurizio Gasparri con disciplina di partito ha ribadito che Forza Italia presenterà sua liste alle prossime comunali con il proprio simbolo. Niente liste civiche quindi, ipotesi che piacerebbe a chi magari accarezza l'idea di svincolarsi agilmente dal vecchio brand ormai stropicciato e tuffarsi tra le braccia del più convincente marchio leghista di Matteo Salvini. Dopo l'Epifania, scrive Repubblica, ci sarà un incontro tra i "colonelli" azzurri per fare il punto della situazione. Appuntamento al quale Berlusconi sembra non sia stato invitato.

Lo scenario - Il nuovo anno per Berlusconi è arrivato già carico a mille di aspettative e pressioni. C'è chi sospetta che il 2016 possa segnare la sua uscita di scena, come già anticipato dal politologo Ilvo Diamanti, considerando che il Cavaliere non provoca reazioni neanche tra i suoi detrattori. Sul suo futuro non pende solo il risultato del voto delle Amministrative, ma anche la sentenza attesa per maggio dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. I suoi legale, sostiene Repubblica, non sarebbero molto ottimisti sulla possibilità che i giudici sovvertano gli effetti della legge Severino, con la conseguente riabilitazione dell'ex premier pronto a ricandidarsi. E poi c'è il dato ineluttabile del tempo che scorre, con Berlusconi che nell'anno corrente spegnerà 80 candeline. Per questo torna in una nuova veste l'ipotesi delle liste civiche, ma stavolta di stampo berlusconiano: "È un'ipotesi di cui si è spesso discusso - ha ammesso Giovani Toti ad affaritaliani.it - ma non si è mai verificata". Di fatto l'Italicum costringerà soggetti come Forza Italia a valutare l'idea di aggregarsi in un listone con altre forze, in linea di massima la Lega e Fratelli d'Italia. Di certo così Forza Italia non ci sarebbe già più.

"La rottura Belen-Stefano? Una farsa" La bomba: cosa c'è dietro al "divorzio"

"Il divorzio? Una farsa per promuovere un nuovo talent": la bomba sulla rottura tra Belen e Stefano



I riflettori si sono spenti sulla separazione tra Belen Rodriguez e Stefano De Martino? Niente affatto. L'ultima roboante indiscrezione viene rilanciata da Dagospia, sempre molto informato sull'affaire più chiacchierato delle ultime settimane. Si legge su Dago: "Vuoi vedere che come dago-sospettato la separazione tra Belin Belen e martino ballerino De Martino sia tutta una farsa mediatica per lanciare il programma (condotto da entrambi) Piccoli Giganti, prodotto dalla De Filippi?". Un'ipotesi alla quale diversi indizi fanno pensare. In primis proprio il fatto che condurranno insieme il talent Piccoli Giganti. Poi le parole di Maria De Filippi, produttrice del nuovo show, che ha recentemente difeso la coppia dal gossip. E ancora: Belen ha messo un "mi piace" (poi tolto) sul video postato da De Martino in un locale argentino che Belen spesso frequenta con la famiglia. Inoltre, Belen ha postato una foto con l'anello che lui le ha regalato all'inizio della storia, e De Martino ha fatto risaltare sui social il tatuaggio in cui risalta proprio il simbolo di quell'anello. Insomma, la telenovela continua, e come suggerisce Dagospia potrebbe presto trasformarsi in una vera e propria farsa.

Cala la mannaia su papà Boschi L'inchiesta: che cosa rischia ora

La mannaia sulla testa di Papà Boschi. L'inchiesta milionaria: quanto rischia


di Nino Sunseri



Una maxi-richiesta di risarcimento da trecento milioni di euro sta per abbattersi sul vecchio consiglio d' amministrazione di Banca Etruria di cui era vicepresidente Pier Luigi Boschi, papà del ministro della Funzione Pubblica Maria Elena. A promuovere la causa che, per dimensioni, non ha precedenti nel nostro sistema creditizio, sono i commissari liquidatori di quello che resta dell' istituto toscano dopo lo spezzatino che ha portato alla nascita di altre due compagnie: la cosiddetta bad bank (la discarica in cui sono confluiti i crediti marci) guidata dall' ex presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro e la Nuova Banca Etruria di cui ha assunto le gestione (così come per le altre tre banche salvate) l' ex direttore generale di Unicredit Roberto Nicastro.

A vegliare sul cadavere della vecchia banca adesso sono tre commissari: Antonio Pironti (presidente) Toni Atrigna e Andrea Guaccero. Sono loro che stanno preparando la causa il cui risultato è molto importante per gli obbligazionisti rimasti ingabbiati nel crac. Le risorse recuperate dalla liquidazione potranno essere utilizzate per il rimborso dei debiti della banca. Quindi qualcosa potrebbe arrivare anche ai risparmiatori.

In questo senso l' iniziativa della procedura commissariale si intreccia con l' indagine della magistratura condotta del Procuratore Roberto Rossi. Gli inquirenti puntano ad accertare gli eventuali finanziamenti concessi dalla banca in conflitto d' interessi. Prestiti cioè erogati a membri dello stesso consiglio d' amministrazione. Nel mirino, in particolare, quelli concessi al presidente Lorenzo Rosi e a Lorenzo Nataloni, ex membro del consiglio e presidente del Comitato di controllo. La domanda che si pone il magistrato è molto semplice: come mai gli altri amministratori, fra cui papà Boschi, non si sono accorti di nulla? Come mai non sono intervenuti per bloccare operazioni che configuravano una palese irregolarità? Tanto più che buona parte dei prestiti concessi a Nataloni non sono più stati restituiti. Né si tratta di cifre banali. Dalle carte emergono ben due scoperture: una da 5,6 milioni alla società Td Group e un' altra da 3,4 milioni per iniziative che, stando alle carte dell' accusa, non sono nemmeno state identificate con precisione.

Gran parte di questi soldi non sono stati restituiti e il buco è stato coperto con una delle emissioni obbligazionarie nella cui trappola sono finiti i risparmiatori traditi. La Procura nelle sue indagini si è appoggiata alle relazioni della Banca d' Italia da cui emerge che dentro la banca c' erano stati diversi segnali d' allarme per questi prestiti molto azzardati nel contenuto e nella forma. Tuttavia dai verbali del consiglio d' amministrazione non risultano obiezioni. I finanziamenti sono stati regolarmente erogati e mai più rimborsati.

È chiaro, comunque, che per i risparmiatori la causa più importante è quella che riguarda il risarcimento danni promosso dai commissari dell' Etruria. Si tratta di un' azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori che, nel caso di fallimento, rappresenta sostanzialmente un atto dovuto. Non a caso un ricorso del genere è già stato presentato dai liquidatori delle altre tre banche salvate: Cariferrara, Carichieti e Banca Marche.

Complessivamente sono stati chiesti quattrocento milioni che poi andranno a formare l' attivo della liquidazione. L' azione promossa contro gli amministratori dell' Etruria vale, da sola, quanto le altre tre messe insieme e fra i creditori da risarcire figurano anche gli obbligazionisti la cui presenza altrove è marginale quando non addirittura nulla.

Per questa ragione i riflettori sono accesi alla massima potenza: quanti più soldi i commissari dell' istituto aretino riusciranno a recuperare tanto maggiore sarà il ristoro per i risparmiatori da aggiungere alle assegnazioni che verranno fissate dall' autorithy guidata da Raffaele Cantone.

Certo l' operazione non sarà facile. Innanzitutto bisognerà individuare episodi specifici di cattiva gestione da attribuire ai consiglieri e in questo senso l' inchiesta della magistratura sul conflitto d' interesse assume una particolare rilevanza. Inoltre serve calibrare con attenzione i soggetti su cui promuovere l' azione di responsabilità. Sia perchè sono da accertare responsabilità specifiche sia perché bisogna individuare soggetti che abbiano un patrimonio sufficiente da colpire. Altrimenti diventa un' operazione inutile, come spesso accade nei fallimenti. Il compito di effettuare la selezione tocca alla Banca d' Italia che, secondo le indiscrezioni pubblicate dal Corriere della Sera, avrebbe puntato il dito su alcune personalità ben connotate: il presidente Lorenzo Rosi, i due vicepresidenti Pier Luigi Boschi e Alfredo Berni. Sospetti anche per il direttore generale Daniele Cabiati, subentrato nell' agosto 2014 a Luca Bronchi.

Fino all'anno scorso l' Etruria era stata guidata dal vecchio presidente Giuseppe Fornasari. Gli uomini di Visco hanno già appioppato ai consiglieri una multa da 2,5 milioni e ora sono pronti ad appoggiare i commissari nella loro maxi-richiesta da trecento milioni. Un particolare che potrà rivelarsi decisivo.

lunedì 4 gennaio 2016

Napoli: L'Ordine Militare di Santa Brigida di Svezia chiude il 2015 all'insegna della beneficenza

Napoli: L'Ordine Militare di Santa Brigida di Svezia chiude il 2015 all'insegna della beneficenza 


a cura di Gaetano Daniele





Con la presentazione del calendario 2016 e i pacchi dono alle famiglie bisognose, l’Ordine Militare di Santa Brigida saluta l’anno vecchio. Padre Tommaso Galasso: “i Cavalieri dell’ordine di Santa Brigida di Svezia a fine anno continuano a regalare un sorriso alle famiglie povere”. 

NAPOLI - L’Ordine Militare di Santa Brigida di Svezia chiude l’anno 2015 ancora all’insegna della beneficenza, regalando pacchi contenenti generi alimentari alle famiglie più bisognose individuate dalla Caritas presieduta dalla Signora Paolucci. L’attività benefica si è svolta domenica scorsa nella chiesa di Santa Brigida a Napoli, al termine della cerimonia eucaristica celebrata da Padre Tommaso Galasso, che nel ringraziare l’Ordine per la sua generosità, ha affermato: “i Cavalieri dell’ordine di Santa Brigida di Sveziaa fine anno continuano a regalare un sorriso alle famiglie povere”. 

La delegazione Campana dell’Ordine ha visto la partecipazione di diversi Cavalieri e Dame provenienti dalle varie province, tra cui il Luogotenente Generale Vicario Biagio Abbate, il Preside della Campania Pierluigi Scarpa, il Luogotenente d’Italia Giovanni Marciano, il conte Matteo Mazzola, la Dama Carla Tammaro, il Colonnello Gerardo Palmese e il Gran priore aggiunto Mons. Sebastiano Bonavolontà.

Oltre alla beneficenza, la serata ha visto anche la presentazione del calendario dell’Ordine 2016, dedicato ai Cardinali Gran Priori che hanno fatto parte dell’antica istituzione cavalleresca.

I Cardinali Corrado Ursi, Alfredo Ottaviani, Aloisio Lorscheider, raffigurati nel calendario, sono solo alcuni dei Principi della Chiesa che hanno fatto parte del glorioso Ordine di Santa Brigida, fondato nel 1366 dalla Santa e ricostituito nel 1859 dal Conte Vincenzo Abbate senior de Castello Orleans, autorizzato dal Re delle due Sicilie Francesco II di Borbone e con l’approvazione canonica di Papa Urbano V. Il ricavato della vendita del calendario, che tra l’altro, rappresenta per gli amanti del raffinato accessorio da ufficio, un vero e proprio pezzo da collezione, è andato ovviamente devoluto in beneficenza per sostenere i fini benefici dell’ordine: aiutare gli infermi e i bisognosi, le ragazze madri, gli orfani, gli ammalati, i poveri.

Parla Ilary, Totti smascherato La frase sul ritiro: un terremoto

La frase di Ilary inguaia Totti. Ecco quando si ritirerà il Pupune


La frase di Ilary inguaia Totti. Ecco quando si ritirerà il Pupune

Prima o poi la brutta notizia per i tifosi della Roma doveva arrivare. Era solo questione di tempo perché il capitano romanista Francesco Totti appendesse le scarpette al chiodo per sempre, visto che il Pupone ha spento da settembre scorso 39 candeline. "Finché il fisico regge vado avanti" aveva detto un paio di mesi fa, quando era già fermo per l'infortunio al bicipite femorale che lo ha tenuto lontano dal pallone per ben 100 giorni. Magari all'inizio di quell'ennesimo recupero non aveva ancora valutato quanto fosse difficile tornare alla forma sperata, sta di fatto che la frase della moglie Ilary Blasi al settimanale Oggi lasciano pochi dubbi: "Ritiro? Eh beh, ci siamo". Dalla colazione con il presidente Pallotta dello scorso dicembre non erano trapelate notizie ufficiali. Ma le parole della Blasi oggi fanno intuire che quel faccia a faccia avesse poco a che fare con il rinnovo di un anno da calciatore del Pupone, magari già pronto a un ruolo diverso all'interno della società, dopo 22 anni da professionista con la stessa maglia.

Il ritiro - È la stessa Blasi un po' sibillina a spiegare i motivi che avrebbero portato Totti a cambiare idea negli ultimi tre mesi: "Ma ha visto? - ha detto a Oggi - Ho dato l'addio prima io che lui, l'ho bruciato sul tempo. L'anno prossimo compie 40 anni. Dico che ogni stagione ha il suo melone e Francesco si è goduto tutto, al punto che ora penso abbia desiderio di altro. Ma rimarrà comunque nel mondo del pallone".

Inps fa ponte: niente pensioni Scoppia la furia agli sportelli

Pensioni non pagate la rivolta dei pensionati



Un inizio di anno faticoso per i pensionati che non hanno potuto incassare l'assegno il primo gennaio. L'Inps fa il ponte. E ha fatto sapere che il pagamento del rateo spettante a milioni di pensionati, non sarà erogato il primo giorno bancabile del mese, come sempre, ma sarà posticipato al secondo giorno bancabile. Il primo gennaio è caduto di venerdì e quindi con il fine settimana di mezzo si è arrivati al quattro del mese.  Per chi ha l'accredito bancario c'è da aspettare ancora un giorno. L'assegno potrà essere incassato solo domani, cinque gennaio.

La protesta - "Senza comunicazione alcuna – si legge in un comunicato dell’associazione Federconsumatori – ai diretti interessati l’Inps ha deciso di applicare la normativa contenuta nella Legge 109 del luglio scorso. Di conseguenza le Poste i soldi ai pensionati li daranno oggi, mentre le banche li metteranno a disposizione soltanto domani: cinque giorni dall’inizio del mese. Può darsi che per la maggioranza delle Persone non sia un problema insormontabile, può però essere un disagio notevole per chi aspetta soltanto i soldi della pensione per sopravvivere e onorare i propri impegni. Nella sostanza i pensionati sono stati defraudati per 4/5 giorni delle loro spettanze. Nella forma riteniamo molto scorretto che l’Inps non abbia provveduto per tempo a darne comunicazione".

"Il segreto del successo di Zalone?" Ora parla il suo regista (e amico intimo)

"Il segreto del successo di Checco Zalone?". Ora parla il suo regista (e amico intimo)


"Il segreto del successo di Checco Zalone?". Ora parla il suo regista (e amico intimo)

Quando è arrivata la notizia dei sette milioni di euro incassati nel solo primo giorno dal film Quo Vado? Il registra Gennaro Nunziante e Checco Zalone (Luca Medici) erano insieme in un cinema di Bari, la loro città: "Ci siamo straniti - ha raccontato Nunziante a Repubblica - anche se Checco era più ottimista perché sapeva che le prenotazioni erano state alte". Quel che è seguito alla notizia racconta molto come è fatto Luca Medici, oltre che Nunziante che alle spalle ha una lunga gavetta da autore nella comicità pugliese: "Luca è andato dalla sua bimba, io ho mangiato una piazza a mezzanotte, da solo". Come faccia Zalone a raccogliere questo tipo di successo, quindi, lo spiega benissimo il suo amico e regista: "Il pubblico lo ama perché lo percepisce come un artista vero, una persona vera. Non c'è nulla che si frappone tra lui e il pubblico: scatta un senso di identificazione e quindi di accettazione, nel bene e nel male. A volte - ha aggiunto - la battuta è amara. Così come poi nel finale c'è sempre un abbraccio fraterno col pubblico. Luca ti racconta, ti svela, ma non ha mai un atteggiamento di superiorità".

Acerra (Na): Il sindaco campano contro gli oppositori: "Sono femminielli" Bufera, si difende. Ma la spiegazione...

Acerra, il sindaco contro gli oppositori "femminielli": "Niente omofobia, intendevo travestiti politici"



"Non dobbiamo aver paura di qualche femminiello che scrive su Facebook". Le parole del sindaco di Acerra Raffaele Lettieri hanno provocato un piccolo caso, con il Meetup 5 Stelle locale che accusa il primo cittadino, eletto da una coalizione di centro, di "omofobia con la fascia tricolore" e il presidente Arcigay di Napoli Antonello Sannino che chiede un incontro. I "femminielli" (versione partenopea dei "travestiti", con lunga tradizione folkloristica e sociale) in questione sarebbero gli oppositori del sindaco, che si è sfogato qualche giorno fa al termine di una seduta della commissione Ambiente, in cui si era discusso degli sforamenti delle emissioni delle polveri sottili. Lettieri però, come riporta il Mattino, rigetta totalmente l'interpretazione omofobica: "L'affermazione fatta non ha alcunché di sessuale, ma anzi, basandoci sull'antica esperienza della cultura popolare partenopea ci si riferiva a coloro i quali prima si travestono da politici per costruire consenso con la demagogia, poi si travestono da contestatori per altri tipi di dichiarazioni, poi tornano a travestirsi da politici che partecipano a riunioni. Da parte nostra nulla di discriminatorio, stiano tutti sereni".

La guida definitiva ai saldi 2016: tutti i trucchi per scoprire i falsi

La guida definitiva ai saldi 2016: tutti i trucchi per scoprire i falsi


di Daniela Mastromattei


Se saldi devono essere che siano ragionati e ben calcolati. Non innamoratevi del primo cappottino rosa confetto dal prezzo invitante, non vi lasciate tentare dal maglioncino in cachemire verde pisello, anche se scontato del 50 per cento. Andare per negozi durante i saldi è un po' come quando si va al mercato: bisogna avere il fiuto per l' affare. Cosa difficilissima, soprattutto perché sono i commercianti gli unici a far quadrare i conti. I loro, però. Non lasciatevi ingannare da cartellini con sconti dalle percentuali inverosimili: sono spesso falsi.

Prima di uscire di casa fate un piccolo elenco con le priorità. Vale la pena focalizzarsi su capi che non passeranno mai di moda e che si utilizzeranno a lungo. Ancora meglio, se sono must di stagione, per esempio la borsa a secchiello di cuoio (il grande classico che ritorna) la mantella a quadri (altro capo intramontabile), calda e avvolgente da indossare sopra la giacca, il tailleur pantalone dal taglio maschile (sempre attuale), le scarpe stringate e i tronchetti con il tacco alto. Questi sono i pezzi fashion del momento. Se avete bisogno di un golfino che sia grigio a collo alto, o nero girocollo; se avete bisogno di una gonna che sia lunga fino al ginocchio a matita oppure larga a corolla. Le più giovani potranno scegliere lo stile anni Settanta: pantaloni a zampa e camicia col fiocco a fantasia.

E comunque oggi cominciano i saldi in Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d' Aosta il resto d' Italia avrà ancora quache giorno (inizieranno il 5 gennaio) per studiare i cartellini a prezzo pieno dei capi che interessano, per capire poi se lo sconto è reale o fasullo. Vero è che con il passare dei giorni i prezzi scendono ancora, ma le taglie finiscono. Il settore moda ha registrato un calo del 40 per cento delle vendite questa stagione. I commercianti sperano nelle stime dell' Ufficio Studi di Confcommercio: ogni famiglia spenderà 346 euro per l' acquisto di capi d' abbigliamento, calzature e accessori, per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro e un incremento medio del tre per cento rispetto ai saldi invernali dello scorso anno. Una notizia positiva per un settore fortemente penalizzato dalla crisi, in cui in un anno sono andate perdute 29mila imprese.

Gli italiani, sottolinea l' associazione dei commercianti, stanno ricominciando a dare maggiore importanza alla qualità dei prodotti rispetto al prezzo. E meno male. Se scendessero un po' anche i prezzi, forse ci sarebbe un maggiore movimento del mercato e non si dovrebbero attendere i saldi per fare acquisti. A sorpresa, scende lievemente la percentuale di quanti ritengono che sia più conveniente comprare su internet, dove i prezzi sono convenienti tutto l' anno.

Marò, trattativa segreta tra Italia e India Retroscena: così può finire il caso

Marò, la trattativa segreta tra Italia e India per risolvere il caso di Latorre e Girone


di Chiara Giannini


L’accordo ci sarebbe, almeno secondo fonti indiane: Italia e India sarebbero segretamente al lavoro per definire una possibile soluzione del caso marò. A scriverlo un giornale di Calcutta, il Telegraph, che parla della definizione di una «roadmap» in corso che consenta di mettere fine alle tensioni diplomatiche che da quattro anni fanno tenere il fiato sospeso sulla vicenda dei due fucilieri di Marina. Strano che la notizia sia apparsa su un giornale di Calcutta e non su uno di New Delhi, ma lo è anche che la Farnesina, una volta apprese le notizie uscite sulla stampa indiana, si è affrettata a emettere un comunicato: «Il governo italiano - si legge nel documento - ha attivato l’arbitrato internazionale il 26 giugno di quest’anno nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare. Come noto, in agosto, il Tribunale per il Diritto del Mare di Amburgo ha ordinato la sospensione delle due giurisdizioni nazionali a carico dei fucilieri di Marina. L’Italia continuerà a far valere le proprie ragioni nella sede arbitrale». 

Insomma, non si smentisce l’accordo, ma si fa presente che la via internazionale resta quella prediletta. Secondo il giornale indiano, l’intera operazione messa in atto dai due Paesi sarebbe top secret e riguarderebbe un accordo su richieste che entrambe le parti dovranno mantenere. Peraltro, questa nuova via non interferirebbe con la parte arbitrale del caso. Secondo il quotidiano indiano, la richiesta italiana sarebbe quella di far tornare Salvatore Girone in patria. Di contro, il nostro Paese dovrebbe ritirare le sue obiezioni sull’adesione dell’India a quattro importanti organismi di controllo delle modalità di esportazione: il Nuclear Suppliers Group (Nsg), il Missile Technology Control Regime (Mtcr), il Wassenaar Arrangement e l’Australia Group. Tra le richieste indiane ci sarebbe anche un accordo su questioni commerciali. Peraltro, qualora il tribunale dell’Aja decidesse per un processo in India, Roma dovrebbe impegnarsi a rimandare Latorre e Girone a Calcutta per un giudizio in quel Paese. Sulla questione poche parole sono state spese dai politici italiani. Ad esprimersi solo Elio Vito (Fi) che ha ricordato come neanche Mattarella, nel suo discorso di fine anno «si sia ricordato dei marò». Concetto ribadito dalla compagna di Massimiliano Latorre, Paola Moschetti: «Marò liberi, lo slogan più bistrattato del decennio. In questo anno sostanzialmente nulla è cambiato, ormai sono 4 anni che si vive così». Intanto una scadenza si avvicina, quella del 16 gennaio, giorno in cui Latorre dovrebbe tornare in India visto che il suo permesso per malattia (fu colpito da un ictus) giungerà a termine. Anche su questo punto dal governo tutto tace.

Ferrari in Borsa, Renzi senza vergogna ecco che cosa ha in mente il premier

La Ferrari si quota in Borsa, anche Matteo Renzi a Piazza Affari


La Ferrari si quota in Borsa, anche Matteo Renzi a Piazza Affari

Alla Ferrari staranno toccando ferro. Domani, lunedì 4 gennaio, è il grande giorno: alle 9 il Cavallino debutterà in Borsa. Annusando odore di pubblicità facile e gran ritorno mediatico in caso di (previsto) successo, il premier Matteo Renzi ha pensato bene di annunciare la propria presenza a Piazza Affari. Il problema è che ultimamente il presidente del Consiglio pare aver perso, come dire, il suo tocco magico e anche quando va a caccia di facili allori da intestarsi non sempre va tutto per il verso giusto. Ecco perché Sergio Marchionne, che del "miracolo rosso" è il vero artefice, farà bene a fare gli scongiuri. 

Chi ci sarà - Alla cerimonia che darà il via alle contrattazioni, oltre a Marchionne, saranno presenti tutti gli alti vertici di Ferrari, di Fca e della nuova controllante di entrambe (Exor), la holding della famiglia Agnelli guidata da John Elkann, e ancora Piero Ferrari e Maurizio Arrivabene con l'ad di Ferrari Amedeo Felisa. È stato proprio Renzi, nell'ottobre scorso, il primo ad annunciare che la seconda piazza di quotazione del Cavallino sarebbe stata Milano. Mentre la Rossa inizierà la sua avventura a Piazza Affari, il Ministero dei Trasporti diffonderà i dati delle immatricolazioni di dicembre e dell'intero 2015, con numeri positivi per Fca che cresce più della media del comparto. 

Cosa cambia per Fca - L'esordio a Piazza Affari segnerà anche il primo giorno di quotazione di Fca senza il Cavallino nella pancia, una prova per stabilire il reale valore di Fiat Chrysler e le future strategie di Fca stessa. Nell'ultimo giorno in cui chi comprava azioni Fca aveva diritto anche a titoli Ferrari (nello spin off ai possessori di 10 azioni Fiat Chrysler è stata assegnata un'azione di Maranello) il valore di Fca è sceso (-1,37%) chiudendo sotto i 13 euro (12,92). A New York in 
flessione invece Ferrari (-0,85%) che ha chiuso a 48 dollari le contrattazioni del 2015.

Sondaggio: "Il Cav è finito" Le cifre che lo demoliscono

"Berlusconi è finito". Il sondaggio che lo demolisce



Il 2015 ormai alle spalle ha decretato la conclusione definitiva di Silvio Berlusconi come personaggio politico. La sentenza arriva dal politologo Ilvo Diamanti che su Repubblica porta ad esempio il dato che chiude l'era berlusconiana, cioè quel periodo in cui non si poteva che essere contro o con il Cavaliere. Quella sua capacità di suscitare emozioni forti, nel bene e nel male, volge al termine con la classifica sui "peggiori politici" giudicati tali nel XVIII Rapporto sugli italiani e lo Stato di Demos: Berlusconi è solo terzo al 7%. Sembra passata una vita, ma era solo il 2012 quando l'ex premier guidava la classifica con il 48%. Secondo Diamanti, quel dato non dice che il leader di Forza Italia ha migliorato la sua popolarità, ma semplicemente indica l'uscita dai radar politici del personaggio berlusconiano. Diamanti però rompe il ritornello che vuole Matteo Renzi come il vero erede, mediatico oltre che politico, di Berlusconi: "Non solo perché non è segnato dal conflitto di interessi. Ma perché, a differenza di Berlusconi, non spacca in due il sistema partitico. È molto più trasversale. Non per caso, risulta al tempo stesso il più apprezzato e deprecato dagli italini. Il miglior e il peggiore del 2015".

L'intervista - Salvini mette al muro Grillo: "Così Renzi andrà a casa"

Matteo Salvini mette al muro Grillo: "I 5 Stelle votino con noi e Renzi andrà a casa"


Intervista a cura di Paolo Emilio Russo


Pronto, segretario? La chiamo da Roma, una città chiusa per guano... «No, ma sul serio?». Eggià, la Capitale è rimasta divisa a metà per ore a causa della cacca degli storni: sono state chiuse intere strade del centro. «Che ironia della sorte; nel 2016 sarà proprio la Lega a dare una mano a Roma perché si riprenda...». Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, erede di quel partito che si fece largo in Lombardia e in Veneto (anche) coi manifesti contro "Roma Ladrona", è a Bormio, in Valtellina, per una breve vacanza con la figlioletta, ma risponde ugualmente al telefono. Con chi ha devastato Roma, per la riforma «idiota» della Costituzione e coi grillini, che sulle unioni civili «salveranno» il governo. «Ormai non mi stupisco più di niente, nemmeno che la Capitale d'Italia sia chiusa per merda di storni. Siamo in un Paese dove il primo canale della televisione di Stato ha festeggiato il Capodanno con un minuto di anticipo e con una bestemmia in diretta... Sembra di vivere dentro a un film di Checco Zalone!».

A proposito, il film "Quo vado?" sta battendo tutti i record al Botteghino, facendo storcere il naso ai critici. Matteo Renzi è andato a vederlo e lei? 

«Andrò appena riesco, visto che ora, con una bimba di tre anni, è un po' difficile. Apprezzo Checco Zalone. Lo ammiro perché è riuscito a costruirsi il successo pur senza essere il "solito" politicamente corretto di sinistra, inginocchiato al potere». 

Nel film il comico pugliese canta una canzoncina contro il "premier toscano". 

«Sarei andato a vedere il film lo stesso, ma ammiro il coraggio, il suo essere un uomo libero. In tutti i campi non essere di sinistra è spesso un handicap, ma affermarsi nel campo della musica, della cultura e del cinema senza essere allineato è ancora più difficile, una vera e propria impresa». 

Torniamo alla "crisi" di Roma, fermata da qualche storno. 

«Vengo tutte le settimane a Roma da anni, ho visto la città spegnersi e sporcarsi di settimana in settimana. C' è molta fiducia nella Lega, me lo dicono i tanti romani che ho incontrato anche qui, in villeggiatura: ci saremo, senza fare promesse mirabolanti, ma con la nostra concretezza, con la cura, l' onestà. Daremo una mano alle Amministrative di giugno, per ironia della sorte tocca alla Lega». 

Ma il centrodestra non ha ancora un candidato per la Capitale. Giorgia Meloni, Alfio Marchini o qualcun altro? Quando deciderete? 

«Non ho nessuna ansia e il tempo non stringe, è inutile mettere fretta. Ne riparleremo tra qualche settimana. Prima cominciamo meglio è, ovviamente, ma nel frattempo ci sono ottime persone con le quali stiamo ragionando, mettiamo su una squadra, le liste...». 

A proposito di liste per le Amministrative, il Carroccio "spedirà" a prendersi le preferenze nei Comuni anche i parlamentari? 

«Sinceramente non ci abbiamo ancora pensato, ma chiederò a tutti di fare il massimo perché queste elezioni saranno decisive per mandare a casa il governo. Di certo io sarò candidato a Milano, mi metto in lista; ho fatto il consigliere per molto tempo e torno a farlo ben volentieri, se i cittadini lo vorranno». 

Per la serie "la Lega fa cose che non ti aspetti", dopo averla criticata per decenni, vi toccherà difendere la Costituzione contro i cambiamenti decisi da Renzi. Farete campagna per il "no" al referendum? 

«Continuo a pensare che questa Costituzione sia vecchia, da migliorare. Il problema è che Renzi è intervenuto nella maniera più sbagliata e idiota possibile, invece di decentrare ha accentrato tutti i poteri». 

Se lo ricorda Oscar Luigi Scalfaro, il "Comitato per il no"...? 

«Si fermi. Non faremo cose come il "Popolo viola", non chiederò di firmare appelli ai costituzionalisti, ma non possiamo nemmeno accettare che lo Stato possa sempre decidere tutto, scavalcando le comunità locali e i territori e, soprattutto, che si tolga definitavamente la possibilità per il Paese di opporsi ad una decisione presa in Europa. Nemmeno il referendum è previsto!». 

Si restringono gli spazi di democrazia? 

«Direi. Guardi, io non cedo a chi dice che questo è un dittatore o cose così: Renzi non è un dittatore, è uno sfigato. È troppo onore paragonarlo a Benito Mussolini.  D'altronde scusi, la Costituzione riscritta da Maria Elena Boschi, Angelino Alfano e Denis Verdini, poteva essere un capolavoro?». 
Sarete alleati dei grillini al referendum. Ma alle Amministrative, nella malaugurata ipotesi che il centrodestra in qualche città non vada al secondo turno, come vi comporterete? Meglio i candidati del M5s o quelli del Pd? 

«Speriamo non succeda. Comunque sarebbe un bel match. Se avessi valutato Renzi sulle parole e le promesse elettorali, l' avrei quasi votato pure io, da segretario della Lega, ma alla prova dei fatti è stato bocciato. I grillini uguale: avevano buone idee, ma sui temi che interessano alla gente come immigrazione e sicurezza, sono più a sinistra del Pd. Su rom, profughi e terrorismo danno il peggio. Sicuramente al ballottaggio andrei a votare, ma sarei in difficoltà, valuterei la persona. Non penso che daremo indicazioni». 

Su unioni civili e stepchild adoption, i grillini avrebbero l' occasione di far saltare il governo e, invece, potrebbero "compensare" il non-voto del Ncd, consentendo l' approvazione del provvedimento e salvando l' esecutivo. Voi che farete? 

«Una cosa è certa: laddove si intravvede anche solo la possibilità di introdurre le adozioni gay, la Lega sarà dalla parte opposta. Sono disponibilissimo a ragionare dei diritti, di come estenderli per tutti, ma di adozioni gay non voglio nemmeno sentir parlare. Se il governo volesse veramente fare del bene, basterebbe riformare la legge sulle adozioni per renderle più semplici e meno costose; oggi servono 4 anni e 40mila euro. Troppo. O forse non si deve disturbare chi guadagna sulla pelle dei bimbi?». 

I grillini sembrano intenzionati a votare il Ddl Cirinnà, allontanando le elezioni. 

«Non si capisce cosa vogliono fare, mah. Peggio per loro, è l' ennesima occasione sprecata, ma, come sappiamo, quando c' è da gestire il potere, il Movimento 5 stelle si trasforma in "Movimento 5 poltrone", come accaduto per l' inciucio sulla Corte costituzionale». 
Salvini all' attacco di M5s «Grillini poltronisti Votino con noi sui gay e Renzi va a casa».