La Ferrari si quota in Borsa, anche Matteo Renzi a Piazza Affari
Alla Ferrari staranno toccando ferro. Domani, lunedì 4 gennaio, è il grande giorno: alle 9 il Cavallino debutterà in Borsa. Annusando odore di pubblicità facile e gran ritorno mediatico in caso di (previsto) successo, il premier Matteo Renzi ha pensato bene di annunciare la propria presenza a Piazza Affari. Il problema è che ultimamente il presidente del Consiglio pare aver perso, come dire, il suo tocco magico e anche quando va a caccia di facili allori da intestarsi non sempre va tutto per il verso giusto. Ecco perché Sergio Marchionne, che del "miracolo rosso" è il vero artefice, farà bene a fare gli scongiuri.
Chi ci sarà - Alla cerimonia che darà il via alle contrattazioni, oltre a Marchionne, saranno presenti tutti gli alti vertici di Ferrari, di Fca e della nuova controllante di entrambe (Exor), la holding della famiglia Agnelli guidata da John Elkann, e ancora Piero Ferrari e Maurizio Arrivabene con l'ad di Ferrari Amedeo Felisa. È stato proprio Renzi, nell'ottobre scorso, il primo ad annunciare che la seconda piazza di quotazione del Cavallino sarebbe stata Milano. Mentre la Rossa inizierà la sua avventura a Piazza Affari, il Ministero dei Trasporti diffonderà i dati delle immatricolazioni di dicembre e dell'intero 2015, con numeri positivi per Fca che cresce più della media del comparto.
Cosa cambia per Fca - L'esordio a Piazza Affari segnerà anche il primo giorno di quotazione di Fca senza il Cavallino nella pancia, una prova per stabilire il reale valore di Fiat Chrysler e le future strategie di Fca stessa. Nell'ultimo giorno in cui chi comprava azioni Fca aveva diritto anche a titoli Ferrari (nello spin off ai possessori di 10 azioni Fiat Chrysler è stata assegnata un'azione di Maranello) il valore di Fca è sceso (-1,37%) chiudendo sotto i 13 euro (12,92). A New York in
flessione invece Ferrari (-0,85%) che ha chiuso a 48 dollari le contrattazioni del 2015.
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