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lunedì 4 gennaio 2016

L'intervista - Salvini mette al muro Grillo: "Così Renzi andrà a casa"

Matteo Salvini mette al muro Grillo: "I 5 Stelle votino con noi e Renzi andrà a casa"


Intervista a cura di Paolo Emilio Russo


Pronto, segretario? La chiamo da Roma, una città chiusa per guano... «No, ma sul serio?». Eggià, la Capitale è rimasta divisa a metà per ore a causa della cacca degli storni: sono state chiuse intere strade del centro. «Che ironia della sorte; nel 2016 sarà proprio la Lega a dare una mano a Roma perché si riprenda...». Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, erede di quel partito che si fece largo in Lombardia e in Veneto (anche) coi manifesti contro "Roma Ladrona", è a Bormio, in Valtellina, per una breve vacanza con la figlioletta, ma risponde ugualmente al telefono. Con chi ha devastato Roma, per la riforma «idiota» della Costituzione e coi grillini, che sulle unioni civili «salveranno» il governo. «Ormai non mi stupisco più di niente, nemmeno che la Capitale d'Italia sia chiusa per merda di storni. Siamo in un Paese dove il primo canale della televisione di Stato ha festeggiato il Capodanno con un minuto di anticipo e con una bestemmia in diretta... Sembra di vivere dentro a un film di Checco Zalone!».

A proposito, il film "Quo vado?" sta battendo tutti i record al Botteghino, facendo storcere il naso ai critici. Matteo Renzi è andato a vederlo e lei? 

«Andrò appena riesco, visto che ora, con una bimba di tre anni, è un po' difficile. Apprezzo Checco Zalone. Lo ammiro perché è riuscito a costruirsi il successo pur senza essere il "solito" politicamente corretto di sinistra, inginocchiato al potere». 

Nel film il comico pugliese canta una canzoncina contro il "premier toscano". 

«Sarei andato a vedere il film lo stesso, ma ammiro il coraggio, il suo essere un uomo libero. In tutti i campi non essere di sinistra è spesso un handicap, ma affermarsi nel campo della musica, della cultura e del cinema senza essere allineato è ancora più difficile, una vera e propria impresa». 

Torniamo alla "crisi" di Roma, fermata da qualche storno. 

«Vengo tutte le settimane a Roma da anni, ho visto la città spegnersi e sporcarsi di settimana in settimana. C' è molta fiducia nella Lega, me lo dicono i tanti romani che ho incontrato anche qui, in villeggiatura: ci saremo, senza fare promesse mirabolanti, ma con la nostra concretezza, con la cura, l' onestà. Daremo una mano alle Amministrative di giugno, per ironia della sorte tocca alla Lega». 

Ma il centrodestra non ha ancora un candidato per la Capitale. Giorgia Meloni, Alfio Marchini o qualcun altro? Quando deciderete? 

«Non ho nessuna ansia e il tempo non stringe, è inutile mettere fretta. Ne riparleremo tra qualche settimana. Prima cominciamo meglio è, ovviamente, ma nel frattempo ci sono ottime persone con le quali stiamo ragionando, mettiamo su una squadra, le liste...». 

A proposito di liste per le Amministrative, il Carroccio "spedirà" a prendersi le preferenze nei Comuni anche i parlamentari? 

«Sinceramente non ci abbiamo ancora pensato, ma chiederò a tutti di fare il massimo perché queste elezioni saranno decisive per mandare a casa il governo. Di certo io sarò candidato a Milano, mi metto in lista; ho fatto il consigliere per molto tempo e torno a farlo ben volentieri, se i cittadini lo vorranno». 

Per la serie "la Lega fa cose che non ti aspetti", dopo averla criticata per decenni, vi toccherà difendere la Costituzione contro i cambiamenti decisi da Renzi. Farete campagna per il "no" al referendum? 

«Continuo a pensare che questa Costituzione sia vecchia, da migliorare. Il problema è che Renzi è intervenuto nella maniera più sbagliata e idiota possibile, invece di decentrare ha accentrato tutti i poteri». 

Se lo ricorda Oscar Luigi Scalfaro, il "Comitato per il no"...? 

«Si fermi. Non faremo cose come il "Popolo viola", non chiederò di firmare appelli ai costituzionalisti, ma non possiamo nemmeno accettare che lo Stato possa sempre decidere tutto, scavalcando le comunità locali e i territori e, soprattutto, che si tolga definitavamente la possibilità per il Paese di opporsi ad una decisione presa in Europa. Nemmeno il referendum è previsto!». 

Si restringono gli spazi di democrazia? 

«Direi. Guardi, io non cedo a chi dice che questo è un dittatore o cose così: Renzi non è un dittatore, è uno sfigato. È troppo onore paragonarlo a Benito Mussolini.  D'altronde scusi, la Costituzione riscritta da Maria Elena Boschi, Angelino Alfano e Denis Verdini, poteva essere un capolavoro?». 
Sarete alleati dei grillini al referendum. Ma alle Amministrative, nella malaugurata ipotesi che il centrodestra in qualche città non vada al secondo turno, come vi comporterete? Meglio i candidati del M5s o quelli del Pd? 

«Speriamo non succeda. Comunque sarebbe un bel match. Se avessi valutato Renzi sulle parole e le promesse elettorali, l' avrei quasi votato pure io, da segretario della Lega, ma alla prova dei fatti è stato bocciato. I grillini uguale: avevano buone idee, ma sui temi che interessano alla gente come immigrazione e sicurezza, sono più a sinistra del Pd. Su rom, profughi e terrorismo danno il peggio. Sicuramente al ballottaggio andrei a votare, ma sarei in difficoltà, valuterei la persona. Non penso che daremo indicazioni». 

Su unioni civili e stepchild adoption, i grillini avrebbero l' occasione di far saltare il governo e, invece, potrebbero "compensare" il non-voto del Ncd, consentendo l' approvazione del provvedimento e salvando l' esecutivo. Voi che farete? 

«Una cosa è certa: laddove si intravvede anche solo la possibilità di introdurre le adozioni gay, la Lega sarà dalla parte opposta. Sono disponibilissimo a ragionare dei diritti, di come estenderli per tutti, ma di adozioni gay non voglio nemmeno sentir parlare. Se il governo volesse veramente fare del bene, basterebbe riformare la legge sulle adozioni per renderle più semplici e meno costose; oggi servono 4 anni e 40mila euro. Troppo. O forse non si deve disturbare chi guadagna sulla pelle dei bimbi?». 

I grillini sembrano intenzionati a votare il Ddl Cirinnà, allontanando le elezioni. 

«Non si capisce cosa vogliono fare, mah. Peggio per loro, è l' ennesima occasione sprecata, ma, come sappiamo, quando c' è da gestire il potere, il Movimento 5 stelle si trasforma in "Movimento 5 poltrone", come accaduto per l' inciucio sulla Corte costituzionale». 
Salvini all' attacco di M5s «Grillini poltronisti Votino con noi sui gay e Renzi va a casa». 

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