Nasce il "partito" di Boldrini e Grillo: l'ultima delirante proposta di Laura
La presidenta Laura Boldrini pontifica dalle colonne del Fatto Quotidiano, dove in un'intervista dice la sua su tutto e di più. Si parte da una discreta razione di siluri contro Matteo Renzi, del quale critica le riforme e non solo. Spiega, la Boldrini, che sarebbe il caso di fare qualcosa sulle unioni civili, "i partiti ne discutono da anni senza trovare una soluzione". Anche quello del fine vita e del diritto alla morte, per la presidenta, è un problema che il governo ignora. Quando le si chiede se la sinistra esiste ancora, risponde: "C'è spazio per una forza di sinistra. Ma bisogna mettere se stessi in secondo piano. Purtroppo continuo a vedere, invece, piccolissimi personalismi".
Ma è quando si parla delle crescenti disuguaglianze e di crisi economica che lady Boldrinova estrae dal cilindro la sua ultima proposta. Premette che "le disuguaglianze in Italia sono aumentate del 33% rispetto al 1980" e aggiunge che "in democrazia le persone senza reddito non possono essere lasciate al proprio destino". Dunque, la presidenta, ricorda che "ho proposto ad altri presidenti di Parlamento di firmare una dichiarazione che metta al centro dell'azione europea i temi sociali". Ed eccoci, dunque, alla proposta: "Il reddito di dignità può diventare un tema europeo. L'obiettivo è introdurre un social compact, che possa anche armonizzare in tutti i Paesi dell'Unione il diritto a un equo reddito di cittadinanza". E si spinge più in là, la Boldrini: "Si potrebbe sostenere con una tassa sulle transazioni finanziarie o una carbon tax".
Idee chiarissime, dunque, quelle della presidenta. Certo, le ricama con termini pirotecnici, dal fantomatico "reddito di dignità" all'ancor più iperbolico "social compact", ma il concetto, stringi stringi, è semplice: lady Montecitorio tifa per il reddito di cittadinanza. Una battaglia, la sua, condivisa da Beppe Grillo e dal M5s, da sempre sostenitori della necessità di introdurre il cosiddetto reddito di cittadinanza. Si schiera, dunque, la Boldrini, e nasce un asse, una sorta di "partito mascherato", in cui Laura lavora fianco a fianco con Grillo.
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