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domenica 18 giugno 2017

Caivano (Na): BOOM - Tagli alla Polizia Municipale

Anche la Polizia Municipale nella morsa dei tagli  



Caivano 5 Stelle
Amici di Beppe Grillo



L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi, auto, spazio all'aperto e natura

Comunichiamo che a partire da ieri 17/06/2017 il corpo di Polizia Locale a causa della mancanza dei fondi comunali osserverà l'orario 8.00-14.00 dal Lunedì al Sabato e Domenica-Festivi chiusi. Oltre alla reperibilità che già era stata abolita dalle vecchie amministrazioni oggi con l'amministrazione Monopoli viene eliminata anche la turnazione.

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Tale situazione crea disagi ai cittadini poiché già la polizia municipale è in numero inferiore a quello previsto. Attualmente conta 18 unità per una popolazione di circa 40mila abitanti e un territorio con un'estensione di 27,5kmq.

DOVEVA ESSERE TUTTA UN'ALTRA STORIA MA PURTROPPO È SEMPRE LA STESSA STORIA.

Si taglia sempre sulla pelle dei cittadini, QUESTA VOLTA ANCHE SULLA SICUREZZA DELLA CITTADINANZA.

Questo territorio martoriato dai roghi, dalla criminalità avrebbe bisogno di maggior presenza di Carabinieri, Vigili, Polizia di Stato e invece con questa amministrazione si riduce persino la presenza dei vigili sul territorio tagliando alla Polizia Municipale l'indennità di turnazione!

INVECE DA PARTE DELLA PARTITOCRAZIA NESSUN ESEMPIO, loro non si sono TAGLIATI NULLA!

Caivano (Na): BOOM - Forza Italia Fasulle le indiscrezioni degli sciacalli

Partito Unito e compatto Fasulle le indiscrezioni degli sciacalli 


di Gaetano Daniele



Gaetano Ponticelli
CapoGruppo Forza Italia

Finalmente si delinea con chiarezza quali siano le reali posizioni del gruppo di Forza Italia caivanese, e a farlo è la consigliera comunale di Forza Italia, Cinzia Buonfiglio, ed il CapoGruppo di Forza Italia, Gaetano Ponticelli.



Gaetano Ponticelli: "In risposta ad una certa "stampa" che costruisce le proprie notizie sulla menzogna per alimentare il "dividi et impera" contro la quale stiamo valutando se intraprendere azione con i nostri legali, c'è una stampa seria che riporta le cose così come sono. Mai interessi personali, solo interessi per il paese in linea con il mandato elettorale. Vorrei solo rammentare ai piccoli giornalisti che crescono che il sindaco, una volta eletto, pur potendo, volendo, partecipare alle riunioni del suo partito, è rappresentante di tutta la maggioranza e non di un singolo partito. Il gruppo di Forza Italia è compatto. Non possiamo continuare a far finta che a Caivano tutto funziona. Pochi punti da realizzare ma presto. #NonCiSeparerete"


Cinzia Buonfiglio: "Nei confronti delle recrudescenze degli attacchi personali a me rivolti da una certa comunicazione che se non prezzolata è quantomeno eterodiretta per dividere le forze e consentire il comando unico, rispondiamo compatti con l'aiuto della stampa seria, quella che sta ai fatti e non se li inventa, quella che riconosce l'impegno per il paese e contro ogni personalismo dà voce a chi si prodiga per il mandato che esercita. Solo per il paese, il nostro paese, le richieste di Forza Italia, di cui mi onoro far parte, sono programmatiche e concrete per risollevare le nostre sorti e per rendere almeno un po' più vivibile la "nostra" casa. Non ho reagito finora perché ogni decisione, nel nostro gruppo, è presa collegialmente senza prevaricazione alcuna, cosa poco gradita a chi ama il comando che esercita altrove. #NonCiDividerete #SoloPerIlPopolo


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L'Italia che sogna la Boldrini: carabinieri tutti in tribunale per "insulti agli immigrati"

Aulla, caserma chiusa e carabinieri indagati per razzismo: la rabbia degli abitanti



Una brutta storia di sospetti, intercettazioni e veleni: caserma chiusa e carabinieri indagati per razzismo e non solo. Succede ad Aulla, paesino di 5.000 abitanti in provincia di Massa Carrara ma a due passi dalla Liguria. I pm, come ricorda il Fatto quotidiano, hanno accusato gli agenti (e fatto mettere direttamente in galera il brigadiere) perché urlavano "negri scimmie" agli immigrati, infilandogli le pistole d'ordinanza in bocca tra cori di incitamento dei colleghi, a suon di "bravo" e "fantastico". Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quello che accadeva nella caserma era noto, addirittura delineano una situazione da "Far West" in tutta la Val di Magra, con i carabinieri che spadroneggiavano. Addirittura, in una intercettazione, assicurano: "Noi siamo come la mafia!". Millanterie? Goliardia fuori luogo o reati veri e propri? Per ora, resta solo il senso di insicurezza degli abitanti: "Adesso chi ci difenderà dagli immigrati? Ci hanno lasciati soli, alla frontiera", confida al Fatto un abitante. Un altro spiega: "Non prendetevela con Aulla. Troppo facile. Ormai in Italia tanti chiamano gli immigrati negri. Tanti pensano che sono scimmie. Per questo la nostra storia è grave: anche i carabinieri lo fanno. Anche lo Stato". Per ora, il sindaco Roberto Valettini, fresco di elezione, si è schierato e, da avvocato, sarà il legale degli agenti sotto accusa: "Ho sempre difeso i carabinieri. Certo, queste accuse fanno male. Ma non mi pare inopportuno".

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Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.

"Davanti alla Madonna": Europa violentata, sfregio islamico senza precedenti

Islamici senza cognizione: fanno ramadan davanti alla Madonna, la reazione..


di Caterina Maniaci



Non è cosa che succeda spesso: i cattolici però questa volta sono davvero intenzionati a dar battaglia. E a mostrare tutta la loro umiliazione. Nella Spagna sempre più spesso laicista piuttosto che laica, oltranzista solo con i valori tradizionali e cristiani, sta scoppiando un caso anche politico.

Dopo che a Granada, la meravigliosa città simbolo della Reconquista dei re cristiani che strapparono la terra spagnola ai mori, centinaia di immigrati musulmani, al tramonto di sabato scorso, hanno pregato per la fine del Ramadan. Proprio ai piedi della statua della Vergine Maria, a cui la città è consacrata. Il sindaco socialista della città Francisco Cuenca, infatti, ha deciso di concedere alla comunità islamica quei Jardines del Triunfo che ospitano la colonna con la statua della Madonna cara ai cattolici della città.

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Un fatto «senza precedenti» voluto dal Ayuntamiento (il Municipio) di Granada in segno di amicizia e di augurio alla comunità musulmana che sta celebrando appunto, come tutti i musulmani, il Ramadam. Un ennesimo atto che vuole dimostrare che Granada è «una città di coesistenza e tolleranza». Per molti altri, però, le cose non stanno così. La tolleranza non c'entra, forse invece c'entra la provocazione. Ai cattolici. In molti si sono domandati se fosse proprio necessario concedere quegli spazi, sotto una statua di Maria, per una preghiera collettiva ad Allah.

Fa molto discutere, anche fra le formazioni politiche più moderate, la scelta del sindaco. E' insorto il parlamentare del partito centrista Ciudadanos Luis Salvador: «Il sindaco confonde tolleranza e rispetto per le religioni con la provocazione. Perchè convocare una preghiera musulmana alla Vergine del Trionfo?». Il portavoce comunale, Rocío Díaz, ha messo in chiaro che il Partido Popular rispetta tutte le credenze religiose, ma subito ha sottolineato che il rispetto implica il «non ferire i sentimenti di nessuno» e in questo caso, invece, è ormai chiaro che «sono state offesi e insultati migliaia di cittadini». Nel frattempo alcuni fedeli appartenenti al gruppo Vox hanno organizzato la recita di un Santo Rosario riparatore sul luogo in cui si sono riuniti gli islamici.

In realtà, studi e sondaggi in questi ultimi anni hanno dimostrato che molti musulmani considerano ancora Granada una città islamica e quella spagnola una vera e propria occupazione illecita.

Secondo un sondaggio condotto dal Pew Research Center del 2013 sette musulmani su dieci in Spagna si considerano islamici più che spagnoli. E si invita a guardare al giorno in cui la città «sarà liberata» e tornerà all' Islam Questo atteggiamento viene in qualche modo supportato dalle autorità civili e politiche. Nel 2014, proprio il governo regionale spagnolo dell' Andalusia ha esposto un reclamo contro le autorità della Chiesa di Cordoba per la mossa, definita «assurda e fondamentalista», di stampare biglietti e volantini e pubblicare un sito riferendosi alla famosa "mezquita" con il termine "cattedrale di Cordoba".

In molti si sono affrettati a dichiarare che sarebbe stato un gesto di reale dialogo aprire la chiesa ad un culto "misto", sia per i cristiani che per i musulmani. Il vescovo di Cordoba, Demetrio Fernández González, rispose: «Ci sono cose che possono essere condivise e altre che non possono essere condivise. La cattedrale di Cordoba è una di quelle cose che non può essere condivisa con i musulmani».

Renzi, condanna a morte Torna lui, governo a casa: gira questo documento...

Effetto Renzi sui sondaggi: torna lui e il governo va a picco


di Salvatore Dama



Torna Matteo Renzi e il governo va giù nei sondaggi. Si interrompe il trend positivo di fiducia verso l'esecutivo di Paolo Gentiloni. Dal suo insediamento è la prima volta che la curva è discendente. Gli analisti attribuiscono questo fattore non tanto all'azione di Palazzo Chigi, quanto al ritorno sulla scena di Renzi. Che, rieletto segretario del Partito democratico, ha alimentato nuove tensioni nella coalizione che sostiene il governo.

«Per la prima volta dall'insediamento», è l'analisi fatta dall'istituto Lorien Consulting, «si registra un'inversione di tendenza nel trend del giudizio positivo sul governo Gentiloni, probabilmente motivata dal prepotente ritorno di Renzi sulla scena politica in seguito alla riconferma ottenuta dalle primarie». La scissione nel Pd dei bersaniani. La lite con i centristi sulla nuova legge elettorale. In poche settimane l'ex premier ha terremotato la maggioranza. Trovando un accordo (poi naufragato) con Forza Italia e Cinquestelle per arrivare al voto anticipato all'autunno e alla conseguente chiusura precoce dell'esperienza di Gentiloni a Palazzo Chigi. Tutto ciò agli occhi di una parte dell'elettorato è sembrato eccessivo. Secondo Lorien il 37 per cento degli italiani è contrario al voto anticipato ritenendo che anche il solo parlarne indebolisca l'azione di governo. La stessa percentuale del campione ritiene giusto arrivare fino alla scadenza naturale della legislatura.

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Anche nel suo partito, in questa fase, Renzi è percepito come un elemento di rottura. Non a caso nessuno dei candidati sindaci della sinistra approdati al ballottaggio sta insistendo per avere il segretario dem a sostegno della propria campagna elettorale. «Meglio Minniti», dicono.

Domenica prossima servirà il supporto di tutta la sinistra unita. Ma Renzi è molto pessimista sul tema delle alleanze: «Niente di nuovo su quel fronte», spiega. Sulla manovrina, per esempio, «ci sono tre posizioni diverse». Il testo è stato approvato con i voti del Pd e il no di Sinistra italiana, mentre Mdp non ha partecipato al voto. «Prima ci mettiamo d' accordo su cosa fare. E poi ragioniamo di alleanze», dichiara Renzi durante la sua rassegna stampa mattitina. «Non si può stare settimane a ragionare di alleanze in astratto per riempire i giornali».

Confrontiamoci su temi concreti, dice. «Siamo d'accordo sul ridurre le tasse? Sul fare una battaglia in Europa? Sui diritti? Sul lavoro? O pensiamo si debba stare qualche mese a discutere di alleanze a livello teorico?

Poi non ci meravigliamo se non si parla di alleanze o vocazione maggioritaria se non c'è contenuto». Altrimenti, prevede il leader democratico, «si finisce sulla mappa ragionata dei fallimenti della sinistra in Europa».

Sullo ius soli, Renzi attacca i grillini e chi li sostiene: «Mi piacerebbe sapere cosa hanno da dire quegli esponenti del mondo cattolico che qualche giorno fa esaltavano la scelta francescana di Beppe Grillo. O ancora: le grandi cantanti e artisti, filosofi e pensatori della sinistra che si dicevano delusi del Pd e che sostenevano che il M5S era la prosecuzione della sinistra con altri mezzi. Cosa hanno da dire adesso? Il loro silenzio si fa assordante». Infine Renzi mette nel mirino di nuovo i cespugli: «Lungi da me voler fare polemica con la presidente Boldrini, ma trovo che sia giusto rispettare le regole della Camera dei deputati. Se fai gruppi con meno di 20 deputati alimenti non solo le spese ma anche la frammentazione politica», attacca Renzi commentando le risorse date da Montecitorio a tre gruppi parlamentari sotto la soglia dei 20 deputati.

Rapida la risposta della presidente della Camera. «Sarei ben felice che i gruppi manifestassero l'esigenza di riprendere la proposta di riforma già elaborata, affinché possa essere portata in aula. Il segretario Renzi», conclude Boldrini, «che è alla testa della forza politica di gran lunga più rappresentata alla Camera, può dare un contributo rilevante per risolvere la questione. Basta un sì».

"Islam, culo e bavaglio", Feltri difende Facci: ecco che cosa loro non vogliono sentirsi dire

Islam, culo e bavaglio, Feltri difende Facci: perché ha il diritto di critica


di Vittorio Feltri



Il nostro eccellente Filippo Facci, editorialista di vaglia, è stato «condannato» a due mesi di disoccupazione per aver pubblicato un articolo nel quale egli manifestava odio e disprezzo nei confronti dell'islam in genere. La dura sentenza non è stata emessa da un tribunale della Repubblica bensì dall'Ordine lombardo dei giornalisti, ente legittimato a punire gli iscritti anche se si limitano a usare un linguaggio considerato dai giudici (improvvisati) volgare e offensivo.

Il che è arbitrario. Secondo i colleghi al vertice dell'Albo, Facci merita di essere sospeso dalla professione (chiamiamolo correttamente lavoro) non solo perché detesta i precetti del Corano, ma pure perché la sua prosa cruda non è gradita alla categoria, la quale si ispira al più vieto conformismo e, pertanto, respinge il lessico che contrasti col cosiddetto politicamente corretto.

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Ormai l'Ordine, pur di adeguarsi alla moda progressista, invece di badare alla correttezza dell'informazione, si preoccupa di imporre agli scribi i propri canoni estetici, per altro discutibili. In sostanza fa la guerra alle parole e ne trascura il significato. Inoltre entra nel merito delle opinioni e se non condivide quelle di un collega le boccia e le sanziona in barba alla Costituzione che, in teoria, le ammette tutte, salvo quelle del fascismo, la cui apologia è proibita.

Filippo nel suo pezzo critica ferocemente la religione musulmana (e non solo questa) e coloro che la praticano. Ha ragione o torto? Non importa. Bisogna riconoscere che è un suo diritto non essere d'accordo con gli adoratori di Allah. D'altronde nessuno ha mai impedito agli anticlericali occidentali, italiani in particolare, di essere ostili al cattolicesimo, al cristianesimo. Si è mai visto un cronista perseguito dall'ordine in quanto auspica la sparizione dei preti? Non c'è quindi ragione di prendersela con Facci perché non tollera gli islamici, i cui costumi sono antitetici rispetto ai nostri.

Gli si rimprovera di aver fatto ricorso a termini quali «culo» e «merda». Ma ciascuno ha il proprio vocabolario, bello o brutto che sia. Non c'è motivo di censurarlo. Il culo è una realtà che accomuna l'intero mondo animale, quindi anche umano. È il terminale dell' intestino. È obbligatorio ignorarlo?

Quanto alla merda, sfido la corporazione a dimostrare con argomenti scientifici che è una invenzione di Filippo tesa a diffamare chi non sopporta la parità tra maschi e femmine e combatte la democrazia in favore dello Stato etico, da noi superato da secoli. Se la merda c'è, e le cloache ne sono piene, non si comprende per quale motivo sia innominabile. Non si cambia la società, amici redattori, ignorando la semantica e confinando all'indice certi sostantivi e certi aggettivi. Tra l'altro non è compito dei giornalisti migliorare ciò che avviene sulla terra; al massimo siamo attrezzati per descriverlo. Cosa che Facci fa egregiamente, e forse per questo gli tappano la bocca senza neppure provare imbarazzo. La libertà è un bene prezioso per tutti tranne che per i soloni dell' Albo, i quali, non riuscendo a beneficiarne (per convenienza?), pretendono di negarla a noi, sono persuasi sia un lusso inaccessibile per gente disinibita come Filippo.

sabato 17 giugno 2017

NOOO! BAVAGLIO La censura vergognosa, ha osato criticare l'islam: Filippo Facci condannato Daniele: "Vicini al Giornalista Facci"

Filippo Facci condannato e sospeso per aver criticato l'islam


Gaetano Daniele, Amministratore del Blog il Notiziario sul web: "Vicinanza e Solidarietà al Giornalista Professionista, di grande spessore, Filippo Facci, per l'ingiusta sospensione ricevuta a causa di un articolo, forse opinabile, ma non da condannare. 


di Filippo Facci



La notiziola è che il Consiglio di disciplina dell'Ordine lombardo dei Giornalisti ha deciso di sospendermi per due mesi dalla professione e dallo stipendio, questo a causa di un articolo che pubblicai su Libero il 28 luglio 2016 e che fu titolato «Perché l'islam mi sta sul gozzo». Una giovane collega, che non conosco, lesse l'articolo - che ebbe un certo seguito - e ritenne di fare un esposto contro di me: c'è gente che in agosto fa queste cose. Il risultato, dopo un pacato processino, è questa condanna incredibilmente severa rispetto alle abitudini dell'Ordine: è una sentenza comunque appellabile e, da principio, avevo pensato di riservare ogni reazione alle sedi competenti, come si dice: poi ho letto le motivazioni del giudice estensore (un avvocato che si chiama Claudia Balzarini) e sinceramente non ce l'ho fatta.

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Questo per due ragioni: la prima è temperamentale mia, la seconda riguarda puramente la libertà di espressione garantita dalla Costituzione, che non è solo affar mio. Anticipo solo questo: trovo riprovevole che il regolamento del Consiglio di disciplina permetta che una non-professionista, che ho diritto di giudicare di dubbio livello culturale e di forte condizionamento ideologico, possa privare un giornalista e relativa famiglia dei mezzi di sostentamento per mesi due: e questo, a mio dire, non per una palese violazione di alcuna legge (in particolare viene citata la Legge Mancino, quella che vieta la diffusione di idee fondate sull'odio razziale) bensì, sempre a mio dire, per le sue personali visioni del mondo. Ci sarebbe il problema, ora, di illustrare l'oggetto del contendere (l'articolo) senza che suoni come un pretesto per riproporlo tale e quale: suonerebbe provocatorio e non mi va.

Quindi dovrete fidarvi di una sintesi dei concetti che esprimeva: e lo faceva con grande chiarezza, vi assicuro. Unica premessa: il linguaggio era durissimo, volutamente durissimo: e questo come reazione all'impossibilità, oggigiorno, di esprimersi liberamente sull'islam con lo stesso comune linguaggio che si riserverebbe ad altri temi, senza dover porre tremila distinguo ogni volta: «Ho esagerato consapevolmente e lucidamente», ho detto durante l' audizione all'Ordine.

Dopodichè, passando all'articolo, in esso ho espresso il personale diritto di poter odiare l'islam, tutti gli islam, dunque gli islamici e la loro religione che giudico addirittura peggiore di tutte le altre: perché - anche su questo sono stato chiarissimo, durante il processino - io le religioni le detesto tutte, alla maniera dei razionalisti inglesi: non sono mai stato un teo-con, non m' interessa contrapporre una religione a un' altra: tanto che, su questo giornale, ho espresso critiche durissime anche contro il Papa e il Vaticano (forse l'estensore della sentenza non avrebbe gradito neppure quelle, scrivendo lei su Famiglia Cristiana) e questo senza che nessuno mi denunciasse all'Ordine. Certo, alla teosofia islamica ho riservato un' intolleranza particolare perché trattasi di un credo totalizzante e imperniato sulla sottomissione altrui, o - per fare un solo esempio - sulla considerazione della donna come essere inferiore. Dal mio articolo: «Io non odio il diverso: odio l'islam, perché la mia (la nostra) storia è giudaica, cattolica, laica, greco-latina, rousseiana, quello che volete: ma è la storia di un' opposizione lenta e progressiva e instancabile a tutto ciò che gli islamici dicono e fanno». Da qui un'intolleranza (mia) anche per dettagli che sono liberissimo, credo, di poter detestare apertamente: dalle moschee ai tappeti che puzzano di piedi, dai veli femminili al cibo involuto, dall'ipocrisia sull'alcol a cose più serie come «le teocrazie, il loro odio che è proibito odiare», soprattutto «quel manualetto militare che è il Corano», che a sua volta devo poter criticare esattamente, ritengo, come posso fare col Vangelo o chessò, col Mein kampf: che trattano idee o ideologie - tali sono anche le religioni - e non singole persone. Sempre dal mio articolo: «Odio l'islam perché l'odio è democratico esattamente come l'amare, odio dover precisare che l'anti-islamismo è legittimo mentre l'islamofobia no, perché è solo paura: e io non ne ho, di paura... Odio l'islam, ma gli islamici non sono un mio problema: qui, in Italia, in Occidente, sono io a essere il loro».

Bene. Ora qualche estratto dalla sentenza, del cui livello possiamo avere un' idea sin dall'incipit: «Facci ha respinto con fermezza l'accusa di razzismo. Questa è la premessa che solitamente accompagna tutte le affermazioni di carattere razzista». Chiaro: è come dire che dirsi innocenti, in tribunale, sia un primo indizio di colpevolezza: il livello è questo, e per non essere scorretti tralasceremo gli errori materiali di scrittura (sbagliano a scrivere «jihad», ma a ciascuno il mestiere suo). A ogni modo, «Le affermazioni contenute nell'articolo hanno un evidente carattere razzista e xenofobo»: e qui, francamente, c'è da averne abbastanza dell' espressione «razzista» adottata ormai come termine passpartout quando ha invece un significato etimologicamente e storicamente preciso, vedasi vocabolario: è l'idea che la specie umana sia divisibile in razze biologicamente distinte - con diverse capacità intellettive, valoriali o morali - con la convinzione che un raggruppamento razziale possa essere superiore a un altro. Questo è il razzismo, imparentato con la xenofobia che è, invece, una generica paura dello straniero. Ma se è vero che il mio articolo parla di idee, attenzione, «la parte peggiore è proprio quella che riguarda le idee e che consiste in un attacco e in un offesa ad un intero sistema culturale». E se anche fosse? Siamo al reato di vilipendio islamico? «Facci offende una religione e un intero sistema di valori.

Non può non rilevarsi che, per l'islam, il Corano ha un valore diverso di quello (sic) che per le altre religioni rivelate hanno i libri sacri». Ergo, se abbiamo letto bene: il Corano non si può offendere, gli altri libri già di più.

Mistero: resta che trattasi, l'articolo, di «attacco diretto, indiscriminato e generalizzato verso un gruppo di persona (sic) che costituisce un quarto del genere umano». Verrebbe da rispondere che gli idioti forse sono anche di più, tuttavia la Costituzione non ci impedisce di criticarli. Nell'insieme, è semplicemente pazzesco.

Mi avessero detto «hai ecceduto nel linguaggio e allora ti sanzioniamo», forse avrei capito. Ma questa è un' altra cosa. E rischia, sissignori, di essere lo specchio di un' epoca.