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sabato 10 giugno 2017

BGS S.r.l Trattamenti di Zincatura Elettrolitica

BGS S.r.l Trattamenti di Zincatura Elettrolitica




BGS S.r.l, leader del settore, persegue obiettivi di grande spessore, tra cui qualità, innovazione, flessibilità e propone un servizio impeccabile alla propria clientela. L'azienda esegue diversi trattamenti come la Zincatura Elettrolitica e:


  • Sgrassaggio e Decapaggio
  • Zincature a spessore
  • Zincatura Bianca, gialla e nera
  • Siglatura e Deidrogenazione 


BGS presta servizi di ritiro e consegna con automezzo dell'azienda ed è in grado di rispondere con prontezza e velocità alle esigenze della clientela. 

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Ricordate l'anti-Cav Esposito? Occhio, bastonate dalla toga: "Cosa penso su Riina", bomba

Riina, il giudice Esposito che condannò Berlusconi contro la Cassazione



"Su Totò Riina la mia Corte di Cassazione ha sbagliato tutto". Parola di Antonio Esposito, il giudice che condannò nel 2013 Silvio Berlusconi per frode fiscale nel processo Mediaset. La toga, ex giudice della Cassazione, ha scritto al Fatto quotidiano per commentare la sentenza degli Ermellini che ha annullato l'ordinanza con cui il Tribunale di Sorveglianza di Bologna aveva a sua volta rigettato la richiesta del boss di Cosa Nostra di sospensione della detenzione per motivi di salute.

Perché è importante integrare la Vitamina D?

Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.



La questione, sottolinea Esposito, è prettamente tecnico-giuridica: "La Cassazione avrebbe dovuto dichiarare inammissibile il ricorso", invece di entrare nel merito. La sentenza della Cassazione, sottolinea Esposito, si basa su "valutazioni che si sostanziano in censure, non consentite, sul discorso motivazionale dell'ordinanza, ritenuto carente e, più volte contraddittorio". Valutazioni che non competevano però ai giudici della Cassazione, che hanno rinviato di nuovo la decisione al Tribunale, "e non si comprende in che termini dovrebbe nuovamente e diversamente motivare il Tribunale" tanto più che il rigetto era basato su "relazioni sanitarie" secondo cui "non emergeva che le pur gravi condizioni di salute fossero tali da rendere inefficace qualunque tipo di cure". In altre parole, come ricorda anche Esposito, le patologie di Riina possono essere curate "anche in ambiente carcerario", anche perché "episodi di aggravamento" erano già stati "adeguatamente fronteggiati con tempestivi interventi di ricovero", addirittura "presso l'azienda ospedaliera universitaria di Parma".

La Cassazione ha poi accusato il Tribunale di non aver motivato se la pericolosità del Boss eventualmente scarcerato resti la medesima anche considerata la salute precaria. "Anche questa affermazione è inesatta - ribatte Esposito -. Il Tribunale ha, innanzitutto, evidenziato l'altissimo tasso di pericolosità del detenuto, soggetto di notevolissimo spessore criminale che ricopriva la posizione di vertice assoluto dell'organizzazione criminale Cosa Nostra". Un Riina, dunque "ancora pienamente operante". Una motivazione, questa, "adeguata e incensurabile in sede di legittimità".

"C'è un buco di trenta giorni" Igor, il giallo del basista Chi è il bastardo che lo aiuta

Igor, spunta il complice: un basista lo ha aiutato a nascondersi



Igor il russo aveva un complice, un amico che lo ha protetto e nascosto in un posto sicuro. Ne sono convinti ormai gli inquirenti che indagano sul killer di Budrio che dal primo aprile scorso sono sulle sue tracce.  La nuova pista su cui si lavora, riporta Repubblica, spiegherebbe tutta una serie di circostanze e parte da una convinzione: "La rapina al bar-tabacchi a Riccardina di Budrio non fu casuale". I riscontri tecnici collocano Igor nella "zona rossa", oggetto delle battute dei reparti speciali, fino a metà maggio. Dopo quella data, c'è un "buco": gli investigatori, coordinati a Bologna dal pm Marco Forte sono convinti che da una ventina di giorni Feher sia nascosto da un complice, che probabilmente lo "ospita" per evitare di essere accusato di complicità qualora "Igor il russo" dovesse essere catturato. 

IL REGALO E’ GRANDE – UNO SMART TV 43"

Acquistando uno degli elettrodomestici selezionati dagli esperti.

Caivano (Na): Il Guaio di essere opposizione / Video

 Il Guaio di essere opposizione 


di Gaetano Daniele



Ancora una volta a pagare il prezzo delle incompetenze altrui, dell’inefficienza di ditte vincitrici di appalti al rialzo o al ribasso, di un’amministrazione comunale incapace di gestire non solo le emergenze ma a quanto sembra anche la normalità, sono i cittadini di Caivano, e la cosa che fa più rabbia è ascoltare la migliore gioventù dire: "ora basta, andiamo via". 

Dal 2015 giorno in cui è iniziato il mandato dell'attuale Sindaco Monopoli, Caivano è caduto nell'immobilismo più assoluto. "Meglio quando si stava peggio". Chiacchiere e incompetenti messi nei posti chiave a scrivere e a decidere il futuro del Paese. Monopoli il riabilitatore. Ha riabilitato finanche tuthankamon. Alla faccia dei giovani e del futuro. Insomma, l'incompetente deve pur affidarsi a qualcuno. I risultati? sono sotto gli occhi di tutti i caivanesi compreso i sostenitori del Sindaco. Anche perchè non si può negare che in meno di due anni di consiliatura, si sono cambiate due giunte; consiglieri eletti in maggioranza passati all'opposizione; dimissioni del Sindaco poi ritirare; spazzatura ai primi piani delle abitazioni nonostante una Gara Europea; problema mensa; tasse ai massimi storici per colpa del dissesto finanziario; maggioranza spaccata che litiga un giorno si e pure l'altro per incarichi chiusi nel cassetto; ed infine? la colpa di tutto questo è delle passate amministrazioni. La colpa è dei bolsceviti, dei comunisti. Se non ci fosse da piangere, sarebbe da mettersi a ridere. Ma meglio restare in silenzio. Il fattaccio è molto grave. 


In breve, le buche, la spazzatura, l'ordinaria amministrazione, la manutenzione, il rilancio occupazionale, i droni, il reddito di cittadinanza (qua qua qua) attendono che il nodo tra il Sindaco Monopoli e Forza Italia, si sciolga quanto prima. Prima che sia troppo tardi. Prima che scada il mandato. Certo che fare l'opposizione a Caivano è dura. Addossarsi pure le colpe della maggioranza deve essere frustrante. 

"Vuoi la droga? Sesso orale". L'orrore degli immigrati a Rimini: ragazzine ridotte così. Immagini forti / Guarda

Rimini, parco Cervi: gli spacciatori offrono droga in cambio di sesso orale



Qui Rimini, parco Cervi. Una piccola oasi verde invasa da immigrati e spacciatori. Un parchetto dove le ragazzine, come dimostra questa fotografia, sono pronte letteralmente a tutto pur di avere una dose senza pagare. E quando si dice pronte a tutto significa pronte a offrirsi alle "risorse" che spacciano: sesso, in pieno giorno, in cambio di droga. Una vicenda orribile sulla quale alza il velo Il Resto del Carlino, che dà conto della rabbia e della paura dei residenti della zona: "Ci spaventa anche solo portare a spasso il cane", afferma uno di loro. E ora, i residenti, stanno organizzando una raccolta firme per chiedere che qualcuno intervenga.

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"Dopo i blitz delle forze di polizia l’anno scorso - racconta disperato un abitante del luogo - il parco era tornato pulito. Ma da qualche mese è diventato ancora peggio. Gli spacciatori hanno ormai occupato tutto lo spazio che va dall'Arco d’Augusto fino all'altezza della chiesa di Santa Rita. Dalle finestre li vediamo bene mentre vanno a prendere la ‘roba’ in mezzo ai cespugli o sotto le pietre. Vediamo i ragazzini italiani arrivare a frotte dal centro e fare gli ‘acquisti’". Ma questo è il meno. L'ultimo orrore, l'ultima frontiera, è il sesso.

"Sesso alla luce del giorno - spiega una donna -. L’altro pomeriggio sono scesa per portare a spasso il cane e c’era una giovane, secondo me non era nemmeno maggiorenne, era per metà sotto una coperta e faceva ‘qualcosa’ con uno dei ragazzi nordafricani del parco. ‘Per quello ti ho detto che voglio venti euro’, le ho sentito dire. Ho capito bene a cosa si riferiva". Ma diversi testimoni affermano che sono tante le ragazze che scambiano sesso con droga: "Hanno l’età delle mie figlie, mi sembra incredibile che possa accadere. Non hanno nessuna remora - continua - lo fanno in mezzo alla gente".

LA TRAGEDIA Choc in ospedale a Ferrara Partorisce in casa, l'orrore: dove ha messo il neonato

Ferrara, partorisce in casa e nasconde il feto nel freezer



Ha partorito prematuramente, a sei mesi e mezzo, ha nascosto il corpo del bambino nel freezer e ha fatto finta che non fosse successo niente. La donna di Migliarino, in provincia di Ferrara, è andata in ospedale solo quattro giorni dopo ed è stata ricoverata in gravi condizioni a causa di un'emorragia che aveva precedentemente giustificato dicendo di essere caduta. Il personale medico si è accorto dalle analisi che la signora poteva aver avuto un parto prematuro o un aborto, così hanno allertato le forze dell'ordine che hanno tentato di rintracciare il corpo del neonato. Giovedì 8 maggio,  dopo due giorni di coma, la paziente ha confessato di aver occultato il cadavere nel congelatore della casa dove viveva con il marito e sei figli. Pare, secondo Il Messaggero, che l'uomo non fosse a conoscenza della gravidanza. Le indagini sono ancora in corso, si pensa che il feto possa essere nato morto. Risulta, però, da alcune indiscrezioni, che la la coppia vivesse in uno stato di sciatteria.

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ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ Un piano globale sulla demenza per spingere i governi all'azione

Un piano globale sulla demenza per spingere i governi all'azione


di Matilde Scuderi



Occorre dare una risposta globale alla demenza e bisogna farlo in fretta. Questo è il principio generale che sostiene da anni l'Alzheimer’s disease international (Adi) - la federazione internazionale di 85 associazioni Alzheimer di tutto il mondo, che intrattengono relazioni ufficiali con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) - e che finalmente è emerso quest'anno durante la 70esima Assemblea mondiale sulla sanità, concretizzandosi  nell'adozione da parte dell'Oms del 'Piano globale di azione sulla risposta di salute pubblica alla demenza 2017-2025'. Il 'Piano' mira a sollecitare i governi all'azione ponendo come obiettivo la maggiore consapevolezza della demenza, della riduzione dei rischi, della diagnosi e assistenza, del supporto ai familiari e ai caregiver, della ricerca e pone l'accento sulfatto  che migliorare la vita delle persone con demenza e dei loro familiari è una questione relativa ai diritti umani. Attualmente solo 29 dei 194 Stati membri dell'Oms - la metà dei quali in Europa - ha sviluppato un piano sulla demenza. Grazie al 'Piano globale' i governi verranno sollecitate a considerare la necessità di includere la demenza nelle proprie politiche sociosanitarie e assistenziali, anche perché tutti i Paesi dovranno riferire periodicamente all'Oms lo stato di avanzamento del Piano tra il 2017 e il 2025. Paola Barbarino, amministratore delegato di Adi, commenta: “I governi devono agire ora. Abbiamo un’occasione unica di cambiare in modo positivo e inclusivo la vita delle persone con demenza”. La demenza colpisce 50 milioni di persone in tutto il mondo, numero che sarà triplicato nel 2050. Ogni 3 secondi nel mondo una persona sviluppa la demenza. Più della metà delle persone affette da demenza vive in Paesi a basso e medio reddito, dove solo il 10 per cento dei malati riceve una diagnosi. “La demenza è l’unica condizione cronica senza una terapia risolutiva - sottolinea Glenn Rees, presidente di Adi - almeno l’1 per cento del costo della demenza dovrebbe essere investito nella ricerca”.

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In qualità di membro di Adi, la Federazione alzheimer Italia - che con il suo segretario generale Mario Possenti è stata l’unica organizzazione italiana presente a Ginevra per l’approvazione del 'Piano' - ha fornito il proprio contributo e punto di vista sulla bozza del documento, ritenendo che la sua adozione consentirà ai singoli stati lo sviluppo di politiche specifiche volte ad attenuare le conseguenze della demenza sul territorio.  “In Italia esiste un piano sulle demenze, ma attualmente senza stanziamento di fondi - commenta Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia - che l’odierna storica decisione dell’Oms convinca il governo a destinare finanziamenti mirati alle sette aree di intervento previste. Come federazione di ben 47 associazioni su tutto il territorio italiano, abbiamo aumentato le azioni di sensibilizzazione negli ultimi due anni e, in particolare, abbiamo avviato il progetto di comunità amiche delle persone con demenza, partito da Abbiategrasso e ad oggi diffuso in otto città. Non ci fermeremo”. Il 'Piano' illustra sette aree specifiche di intervento:

1. Demenza come priorità di salute pubblica
Già nell’aprile 2012 Oms e Adi diffusero un 'Rapporto' che forniva una panoramica autorevole sull’impatto della demenza nel mondo e invitava i governi a considerare la demenza una priorità mondiale di salute pubblica. All’epoca, erano solo 8 gli Stati membri dell’Oms che avevano in atto un piano nazionale sulle demenze.

2. Consapevolezza e comunità amiche della demenza
I governi e le associazioni alzheimer dovrebbero lavorare insieme per aumentare la consapevolezza della demenza, che è la vera chiave per poter progredire.

3. Riduzione del rischio
Il rischio di sviluppare la demenza sarà di certo minore se entro il 2025 tutti i Paesi raggiungeranno gli obiettivi previsti dal Piano.

4. Diagnosi, trattamento e assistenza della demenza
Lo scorso anno il 'Rapporto mondiale alzheimer 2016', redatto da Adi e intitolato 'Migliorare l’assistenza sanitaria ai soggetti con demenza', invitava a un’azione comune per estendere l’assistenza sanitaria a tutte le persone con demenza nel mondo. Tra le azioni necessarie, il 'Piano' suggerisce agli stati l’importanza di misurare la qualità e i risultati dell’assistenza, di assicurare al malato che riceve la diagnosi di demenza almeno un anno di assistenza, gestita da un operatore specializzato, di sostenere le cure palliative.

5. Sostegno ai familiari e ai caregiver
Suggerendo programmi mirati, che prevedono per esempio l’assistenza in casa o il miglioramento dei trasporti, il documento sottolinea l’importanza di far vivere i malati il più a lungo possibile nella comunità e l’urgenza di sostenere i familiari nella vita quotidiana.

6. Sistemi informativi per la demenza
Per poter migliorare i servizi, tra gli indicatori della demenza è necessario inserire sia la qualità dell’assistenza sia l’esperienza di persone con demenza.

7. Ricerca e innovazione per la demenza
In tutto il mondo ricerca e innovazione nelle terapie farmacologiche e non farmacologiche, riferite alla demenza, sono seriamente sotto finanziate, soprattutto se si guarda al numero delle persone colpite e al costo che deve sostenere la comunità e le famiglie. È necessario che ogni stato investa di più.

Kate Swaffer, presidente di Dementia alliance international, affetta da demenza, spera: “Quelli di noi che vivono con la demenza hanno bisogno di questi piani per vivere il meglio possibile per il massimo tempo possibile”.