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domenica 19 aprile 2015

Tfr in busta paga, tutti i calcoli: quando conviene e quando no

Tfr in busta paga, tutti i calcoli: quando conviene, quando no





Il tfr in busta paga: dal 3 aprile possono chiederlo tutti i lavoratori. Una misura fortemente voluta da Matteo Renzi insieme a quella degli ottanta euro in busta paga. Ma conviene davvero? Conviene chiedere all'azienda di mettere in busta paga il trattamento di fine rapporto? Milano Finanza cita il rapporto realizzato da Progetica che aiuta il lavoratore, attraverso delle simulazioni, a capire quale ipotesi (tfr in busta paga, in azienda o nel fondo pensione) sia più conveniente. Le stime sono state fatte su 38 mesi (dall' 1 maggio 2015 al 30 giugno 2018 data di conclusione della sperimentazione dell' operazione Tfr in busta paga), visto che i primi due mesi della finestra, marzo e aprile, sono di fatto già passati.

In azienda o in busta paga? - Secondo quanto spiega un esperto di Progetica, sul piano finanziario converrebbe tenere il Tfr in azienda grazie alla tassazione separata più favorevole rispetto all' aliquota marginale Irpef, e al rendimento del Tfr nel tempo. "Le tabelle quantificano il costo per il lavoratore dello spostamento, oggi, del Tfr in busta paga, pari in media a un 30% circa di ricchezza in meno. Per esempio, un trentenne che guadagna 1.000 euro netti, se decide di monetizzare il Tfr otterrebbe in tutto 2.660 euro. Se invece lo lasciasse in azienda, si ritroverebbe 4.288 euro all' epoca della pensione", spiega Andrea Carbone di Progetica al quotidiano economico.

Fondo pensione -  Per quanto riguarda il confronto tra il Tfr in busta paga con quello versato al fondo pensione, ecco cosa consiglia l'esperto a di Progetica a Milano Finanza.  "Per un quarantenne è  meglio 113 euro netti al mese in busta paga oggi, per 3 anni e 2 mesi, o 38 euro netti in più di previdenza integrativa", spiega Carbone a Milano Finanza. Per rispondere  a questo quesito Carbone fa riferimento all'aspettativa di vita Istat. "La pensione di un trentenne di oggi che si ritirerà dal lavoro a 67 anni durerà almeno 22 anni, quella di un quarantenne 21, quella di un cinquantenne 20. Il quesito del quarantenne diventerebbe: meglio 4.294 euro nei prossimi 38 mesi, o 9.576 euro quando sarò in pensione? Il tutto sapendo che ogni anno in più vissuto rispetto alla media porterebbe un ulteriore beneficio".

La conclusione - In pratica dalle simulazioni fatte da Progetica emerge che conviene mettere o mantenere il trattamento di fine rapporto in un fondo pensione: gli aumenti di ricchezza sarebbero compresi tra le 2 (+94%) e le 3 volte (+207%). E questo soprattutto perché in prospettiva la pensioni pubbliche saranno sempre più magre. E qui le incognite non mancano. 

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