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sabato 10 giugno 2017

Sapete chi è questa donna? Farà la storia: con un colpo di tosse fa venir giù l'Europa

Ha l'asma cronico per lo smog di Parigi. Se vince la causa sono guai per l'Europa



Clotilde Nonnez, 56 anni, ex ballerina del Crazy horse e ora insegnante di yoga, ha portato in Tribunale lo Stato francese colpevole di non aver abbassato il livello di polveri sottili a Parigi che le ha causato una gravissima forma di pericardite e l'asma bronchiale cronico che deve curare continuamente col cortisone. Un caso il suo che potrebbe costituire un precedente giuridico per tutti i Paesi dell'Unione europea. 

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La denuncia, riporta ItaliaOggi, è stata depositata al Tribunale amministrativo mercoledì 7 giugno dall'avvocato François Lafforgue, esperto in diritto ambientale e un palmares giuridico di cause vinte contro i grandi inquinatori del pianeta, dal colosso dell'agrochimica Monsanto alla Azf (Azote Français) di Tolosa fino alle amministrazioni locali che non hanno rispettato le leggi sullo smantellamento dell'amianto.

Lafforgue si dice convinto di vincere la causa. Negli allegati alla denuncia ci sono tutti i documenti dell'Oms che dimostrano come l'inquinamento dell'aria nelle grandi città del mondo provochi ogni anno 1,3 milioni di morti in seguito a malattie respiratorie e crisi cardiache e, soprattutto, un referto medico rilasciato alla Nonnez dai medici dell'ospedale pubblico Cochin il 6 dicembre scorso dopo un ricovero d'urgenza per crisi respiratoria, in cui c'è scritto nero su bianco che le condizioni dei bronchi e dei polmoni della paziente sono conseguenza diretta dell'inquinamento dell'aria. Per questo l'avvocato Lafforgue parla di precise responsabilità dello Stato francese più volte diffidato dalla Commissione europea proprio per la sua negligenza in materia ambientale. Se i giudici amministrativi di Parigi dovessero darle ragione il tema dei danni da polveri sottili e dell'obbligo giuridico dello Stato (anzi degli Stati dell'Ue) a risarcire i cittadini diventerebbe un dossier politico esplosivo. 

MAI COSÌ CALDO "Primavera africana", previsioni agghiaccianti: quali regioni d'Italia resteranno senz'acqua

Primavera mai così calda: dati agghiaccianti e rischio siccità



È da quando esistono le osservazioni meteorologiche, più o meno due secoli, che non si registrava una primavera calda come questa del 2017. I mutamenti climatici avanzano senza sosta. Lo ricorderanno anche gli agricolotori del centro e del nord del paese. Dalle statistiche di Cn-Isac il trimestre marzo-maggio è in eccesso di 2 gradi, record dal 1800 insieme al 2007. Anche in città come Parma, Torino, Bolzano e Modena. A guidare questa anomalia di caldo è stato marzo: il calore eccessivo ha spinto in avanti lo sviluppo della vegetazione esponendola a gravi danni per il ritorno del freddo (moderato) del 20 aprile. Maggio invece per certi versi è sembrato luglio, con vampate fino a 35 gradi nelle basse pianure emiliane e lombarde.

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Se questa primavere è fra le più calde di sempre, l'inverno non è stato da meno. Da gennaio 2017 ha piovuto e nevicato davvero poco. In Sardegna le precipitazioni sono state la metà del normale e si trova infatti a vivere una sensibile penuria d'acqua, ma se la Sardegna piange, il nord non ride. Come ripostato da La Stampa, in Emilia e in Triveneto l'inverno ha regalato poca neve in montagna. A Piacenza e Torino la precipitazione media è stata inferiore del 40% rispetto al solito. I fiumi emiliani che scendono dall'appennino sono già praticamente asciutti, il Veneto è tra le regioni più colpite dalla carenza idrica. Sulle dolomiti le riserve nevoso sono praticamente esaurite. L' ondata di tempo caldo e asciutto del prossimo fine settimana durerà fino a mercoledì prossimo con temperature intorno a 35 C, farà aumentare la siccità nel Settentrione e in Sardegna.

Queste anomalie climatiche sono vissute come fastidi temporanei, passeggeri. Spesso per le persone è una buona notizia, per anticipare qualche weekend di mare. Ma questi sono problemi seri, anticipatori di crisi climatiche ben più pericolose e peggiori delle attuali.

Retroscena (drammatico): come si è ridotto Renzi Telefonata a Berlusconi, "il

LA CONFESSIONE Legge elettorale, il retroscena sulla telefonata tra Renzi e Berlusconi: "Nel Pd ci sono tre big che non mi seguono"



Davanti agli occhi di Matteo Renzi c'era ancora il fumo delle macerie della riforma elettorale quando ha cominciato a squillare il suo telefonino e sullo schermo c'era il nome di Silvio Berlusconi. È il primo pomeriggio, la telefonata arriva nel momento più complicato per Renzi, costretto a seguire i lavori parlamentari dal suo ufficio al Nazareno, tempestando di messaggi i colonnelli in aula. Il Cav, come riporta la Stampa, è rimasto di fatto l'ultimo alleato ancora in piedi dall'accordo sulla legge elettorale.

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La telefonata prende da subito la piega dello sfogo renziano, il segretario del Pd sembra cercare conforto col Cav, o almeno un'ulteriore condivisione di vedute. Di sicuro Renzi è convinto che quello strappo era inevitabile: "Se andavamo sotto sulle preferenze e sul voto disgiunto era peggio. Rischiavamo una brutta figura...".

La figura in realtà non è stata proprio ottima, ma quel che Berlusconi non si spiega è come abbia fatto Renzi a farsi fregare in quel modo: "Guarda - gli ha risposto il segretario Dem - che nel mio partito in tanti erano contrari a quel tipo di riforma". I tre fedelissimi che più che remare contro, avrebbero tenuti i remi in barca: Matteo Orfini, Ettore Rosato e Lorenzo Guerini.

Sul prossimo futuro, non c'è altra scelta secondo Renzi se non il voto anticipato. Berlusconi gli avrebbe consigliato di insistere sullo stesso schema di riforma. Secondo Renzi però il banco è già saltato: "Bisogna spiegare al Paese che questo Parlamento non è in grado di fare più nulla". Resta ancora in piedi l'ipotesi di sfornare un decreto-legge, una forzatura per certi aspetti necessaria, ma insidiosa. Renzi ne avrebbe già parlato con Gentiloni, che naturalmente non avrebbe posto grossi ostacoli. Resta da convincere Mattarella, non proprio un dettaglio.

Capito il tabellone? La vigliaccata degli onorevoli: quanti soldi s'intascano per aver salvato Gentiloni

La rivolta dei deputati "precari": legge elettorale bocciata per 80mila euro



Più che per ragioni politiche il Tedeschellum è stato bocciato per una banalissima questione di soldi. Bocciato dagli onorevoli "precari" (del Movimento 5 stelle e del Pd) che non volevano perdere la loro poltrona causa voto anticipato a settembre. 

Perché è importante integrare la Vitamina D?

Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.



A temere per le loro tasche soprattutto i pentastellati che fatti due conti, riporta il Giornale, non possono che essere contenti di sedere ancora un po' in Parlamento. Lo stipendio di un parlamentare, sommando indennità, diaria e rimborsi vari, si aggira sui 13mila euro netti al mese. Ergo, se si arriva a fine legislatura (febbraio 2018), prenderanno altri sei stipendi, non poco: sono 80mila euro netti, anche qualcosa di più considerato l'assegno di fine mandato che aumenterà anch'esso.

Eppoi, diciamolo, per chi si è trovato in Parlamento quasi per caso, grazie a poche manciate di voti online è difficile lasciare la poltrona e i benefit dell'odiata casta...

venerdì 9 giugno 2017

Travaglio, svelato il contratto con La7. Le cifre pazzesche: quanto guadagna al minuto

Travaglio, il contratto con La7: 125mila euro all'anno, fanno 70 euro al minuto



Ma quanto guadagna Marco Travaglio a La7, dove è ospite fisso nel salottino di Otto e Mezzo di Lilli Gruber? Una domanda alla quale ha provato a dare una risposta Italia Oggi. Già, perché il tema è di stingente attualità ed è stato addirittura sollevato nel corso dell'assemblea dei soci di Cairo Communication, che si è tenuta lo scorso 8 maggio a Milano. In quell'occasione l'azionista Gola aveva sottolineato come "la costante presenza di certi giornalisti di parte come Travaglio deprimono, a mio giudizio, la qualità dei programmi di La7": Poi, a rincarare la dose, ci aveva pensato il socio Marino, il quale si era avventurato nel tema dei compensi: "Ho udito che Travaglio avrebbe compensi di 500mila euro all'anno per partecipare alla trasmissione Otto e mezzo".

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E in effetti, il direttore del Fatto Quotidiano, ha un contratto per le sue apparizioni a La7. Contratto le cui cifre sono nascoste da clausole di riservatezza. Comunque sia, nella stessa assemblea, Urbano Cairo ci ha tenuto a specificare che "il compenso di Travaglio, come ordine di grandezza, è circa la metà della metà della cifra da lei detta". Basta dunque armarsi di calcolatrice per capire che, in base alle cifre rivelate da Cairo, La7 paga 125mila euro l'anno a Travaglio per le sue ospitate.

Soldoni. Soldi veri. Basta infatti fare due calcoli. Travaglio è ospite dalla Gruber una volta a settimana, di solito il giovedì. Il programma dura all'incirca dieci mesi (per star larghi), numero che moltiplicato per quattro (le settimane per mese) fa un totale di quaranta ospitate. Stando sempre a queste cifre, insomma, Marco Manetta guadagna circa 3.125 euro a puntata. E, si ricorda, la puntata dura circa 45 minuti (anche qui, stando larghi). Ergo, la presenza di Travaglio ad Otto e mezzo vale circa 70 euro al minuto. Niente male.

Max Biaggi in rianimazione, la grande paura Le sue parole strazianti al papà in ospedale

Max in rianimazione dopo l'incidente: "Fratture costali e..."



"Anche stavolta l'abbiamo sfangata". Sono state queste le prime parole che Max Biaggi ha detto al padre Pietro, subito corso al suo capezzale all'ospedale San Camillo di Roma. L'ex campione del mondo di motociclismo è stato vittima di un terribile incidente sul circuito Sagittario di Latina, da dove è stato trasportato in elisoccorso nella Capitale. "Biaggi ha riportato fratture costali multiple. È arrivato cosciente ed ora per precauzione sarà ricoverato presso il reparto di rianimazione", ha commentato il direttore del pronto soccorso del San Camillo, Emanuele Guglielmelli. Il pilota romano, 45 anni, è giunto in ospedale alle 14.04. "La rete del 118 ha funzionato molto bene - ha aggiunto - siamo subito stati allertati come avviene in casi simili. Il paziente non ha mai perso conoscenza. Ha un trauma toracico importante e per questo motivo a scopo precauzionale lo porteremo nel reparto di rianimazione e la prognosi resta riservata". A chi gli chiedeva se Biaggi avesse riportato pure un pneumotorace il medico ha risposto: "C'è una piccola faldina che stiamo monitorando", aggiungendo che "se non ci saranno complicazioni" la prognosi è di "circa 30 regioni".

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Al San Camillo oltre al padre e alla madre di Biaggi sono accorse anche la sua attuale compagna Bianca Atzei, e la sua storica ex Eleonora Pedron, che uscendo dall'ospedale ha confermato: "Ho parlato con Max. Sta bene. Se la paura è passata? Sì, sì".

La bomba atomica su Renzi: ecco i nomi dei fedelissimi che lo hanno tradito in Aula

Camera, franchi tiratori sulla legge elettorale: i nomi dei renziani che hanno...



I franchi tiratori? Renziani. La conta poche ore dopo il tracollo alla Camera sulla legge elettorale riserva clamorose sorprese dentro il Pd, perché le prime accuse di tradimento ai deputati del Movimento 5 Stelle non reggono. O meglio: se è vero che molti grillini hanno scelto di votare a favore dell'emendamento gemello Biancofiore-Fraccaro (quest'ultimo dei 5 Stelle), in modo ambiguo ma non del tutto inatteso, è ben più sconcertante che anche tra i dem si siano annidati i cecchini.

Tutti puntano il dito contro la corrente orlandiana, la minoranza anti-renziana. Ma attenzione: durante il voto segreto che diventa palese per effetto dell'"errore tecnico" che mostra i voti sul tabellone di Montecitorio (quello fotografato e pubblicato dal dem Emanuele Fiano per "sputtanare" i voltagabbana) c'è un primo indizio: tra i dem ci sono molte lucine verdi, quelle cioè di chi ha votato a favore dell'emendamento contravvenendo alla posizione di governo e partito. Tra queste c'è anche quella di Michele Anzaldi, ultrà renziano che oggi pare essere stato rimosso dal ruolo di portavoce di Matteo Renzi. "Mi sono sbagliato. E poi, ho spostato il dito e ho votato correttamente", si è difeso lui sul Fatto quotidiano.

Perché è importante integrare la Vitamina D?

Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.