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sabato 8 aprile 2017

La classifica delle migliori colombe Non rovinatevi la Pasqua: quale scegliere

La classifica delle migliori colombe. Quale scegliere al supermercato



Come il panettone, la colomba ha origini lombarde e nasce come pane arricchito: gli ingredienti sono quelli, farina, zucchero, uoma e burro fatto lievitare naturalmente. Ma la colomba nella ricetta tradizionale, non ha le uvette e ha una glassa fatta con granella di zucchero e mandorle. Ovviamente, le colombe artigianali sono le migliori, ma se non si vuole spendere molto si può ricorrere a quelle industriali. La rivista Il Salvagente, riporta dissapore.com, ha stilato una classifica delle migliori colombe che si possono trovare al supermercato. Eccola. Al primo posto troviamo Le tre Marie, costa 13,90 euro al chilo e non contiene additivi. Al secondo posto c'è la colomba Bauli (5,40 euro al chilo, contiene aromi e conservanti), al terzo quella di Battistero (3,99 euro al chilo, contiene aromi), al quarto Balocco (4,50 euro al chilo, contiene aromi) e al quinto Motta (4,90 euro al chilo, contiene aromi e conservanti). Seguono Melegatti (4,90 euro al chilo, contiene aromi e conservanti), Paluani (4,65 euro al chilo, contiene aromi e conservanti nei canditi) e Maina (4,90 euro al chilo, contiene aromi). 

Occhio al Minniti "ammazza-Isis": l'Italia diventa Stato militarizzato

Italia, ministro Minniti dopo l'attacco di Stoccolma: "Dobbiamo far di tutto per tenere lontano i camion killer"



Continuano gli attentati in Europa e l’Italia non si sente affatto esonerata da possibili attacchi da parte di potenziali lupi solitari. Il livello di allerta è massimo e l'intelligence non smette di monitorare le realtà che risultano sospette: nell'ultimo anno ci sono state 355 espulsioni. All'indomani dell'attentato di Stoccolma, che si è svolto nella stessa modalità di quelli di Nizza, Berlino e Londra - un veicolo che si lancia a folle velocità contro la folla di persone nei centri delle città - l’Italia ha una sola priorità: tenere lontano i camion killer dalle zone considerate a rischio.

Ieri, durante un Comitato di analisi strategica antiterrorismo convocato d’urgenza e presieduto dal prefetto Franco Gabrielli, sono state predisposte, come riporta Il Messaggero, "difese passive con transenne e barriere new jersey, zone di rispetto e prefiltraggio" e blocco della circolazione dei mezzi pesanti. Il ministro Marco Minniti ha voluto ribadire l’impossibilità di intercettare eventuali attacchi realizzati senza alcun tipo di pianificazione: “Siamo in una fase complicata. Abbiamo una minaccia terroristica ad alta imprevidibilità. Si ruba il camion e con quel camion si ammazzano cittadini inermi”. Minniti, negli ultimi incontri al Viminale con gli 007 e le forze di polizia, ha parlato della possibilità di gesti emulativi e ha sottolineato come siano fondamentali il controllo del territorio e l’attività di prevenzione, oltre che le misure di restrizioni e dei blocchi della circolazione. 

Renzi, c'è un sondaggio da paura: "Al 9%", la cifra oltre ogni incubo

Renzi, il sondaggio da paura di Pagnoncelli: "9%", la cifra oltre ogni incubo



Vincerà le primarie, Matteo Renzi, ma lo farà nel disinteresse degli elettori, compresi quelli del Pd. Il sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera fotografa al meglio il clima di stanchezza che si respira a sinistra. Dopo la prima tornata nei circoli l'ex premier e segretario è nettamente in testa (66,7%) su Andrea Orlando (25,3%) e Michele Emiliano (8%), ma non può sorridere pensando alla seconda tornata, quella del voto libero nei gazebo.

La sconfitta pesantissima al referendum costituzionale del 4 dicembre esigerebbe un bagno di folla elettorale, che però non ci sarà. Due elettori su tre (66%) conoscono il voto interno al Pd, solo uno su quattro (28%) si dice interessato. E anche tra i simpatizzanti del Pd appena il 63% si dice coinvolto dall'evento. Il 4,6% degli elettori ha annunciato che voterà in piazza, a cui si aggiunge un 3% di incerti: la stima parla di 2,2 milioni di votanti, contro i 2,8 del 2013, quando Renzi sconfisse Gianni Cuperlo.

Molto interessante il dato del sondaggio sulle intenzioni di voto. Tra i simpatizzanti del Pd il 72% voterebbe Renzi, il 17% per Orlando e il 4% per Emiliano. Drammatico invece il dato per il premier tra gli elettori fuori dall'area Pd ma interessati dalle primarie: il 29% non saprebbe chi scegliere, il 37% voterebbe per Orlando, il 25% per Emiliano e solo il 9% per Renzi. Un disastro per chi, oltre a essere segretario del partito, vorrebbe anche essere candidato premier. Per diventarlo, non guidando più il partito di maggioranza relativa, servirebbe attirare voti extra. Tra 2013 e 2014 era questa capacità il vanto di Renzi. Oggi non lo è più. 

Vittoria dei tassisti, stop a Uber La sentenza dei giudici: cosa cambia

I taxi vincono il ricorso contro Uber



Il Tribunale civile di Roma ha accolto il ricorso per concorrenza sleale proposto dalle maggiori sigle sindacali e strutture economiche del settore taxi e noleggio con conducente contro il gruppo Uber per il servizio di noleggio con conducente Uber Black. La sezione imprese del Tribunale di Roma, aderendo alle tesi rappresentate in giudizio da un team di legali coordinato dall'avvocato Marco Giustiniani ha accertato "la condotta di concorrenza sleale posta in essere sul territorio italiano dalle parti resistenti Uber B.V., Uber Italy srl, Uber International B.V., Uber International Holding B.V.".

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I giudici romani hanno anche vietato al gruppo Uber "di porre in essere il servizio di trasporto pubblico non di linea con l'uso della app Uber Black e delle analoghe app Uber-Lux, Uber-Suv, Uber-X, Uber-XL, UberSelect, Uber-Van, disponendo il blocco di dette applicazioni con riferimento alle richieste provenienti dal territorio italiano, nonché di effettuare la promozione e pubblicizzazione di detti servizi sul territorio nazionale".
Uber dovrà poi versare una penale di 10mila euro e ogni autista di 100 euro per ogni giorno di ritardo nell'adempimento dell'ordinanza dopo il decimo giorno successivo alla comunicazione della decisione del Tribunale. I giudici di Roma, infine, hanno condannato Uber al pagamento delle spese del giudizio. "A seguito di questa decisione del Tribunale di Roma, che segue a distanza di poche settimane quella del Tribunale di Torino che ha confermato il blocco del servizio noto come Uber Pop - fanno sapere i legali dei tassisti in una nota - il gruppo Uber rischia di dover interrompere tutte le proprie attività in Italia, in quanto i servizi ad oggi offerti sono stati riconosciuti in contrasto con il diritto italiano".

Giovanni Rana, è un gesto pazzesco: che cos'ha fatto per gli italiani poveri

Giovanni Rana, che cuore: dona oltre 3 milioni di piatti di pasta a 370mila famiglie italiane povere




Il gran cuore di Giovanni Rana: l'imprenditore alimentare ha donato oltre 3 milioni di pasta fresca ripiena a Banco Alimentare, grazie alla seconda edizione del progetto di solidarietà Duetto. Il Pastificio Rana da novembre 2016 a gennaio 2017 ha pensato di aiutare la famiglie italiane più in difficoltà, destinando una confezione di pasta ripiena al Banco ogni confezione di linea di ravioli Duetto acquistata dai clienti. Il risultato: 3.354.936 piatti di pasta a oltre 370mila famiglie bisognose, il 40% nel Mezzogiorno (557mila persone), il 24% nel Centro Italia e il 36% nel Nord. 

Multe, occhio alla fregatura in arrivo: come ce le vogliono far pagare due volte

Multe, occhio alla fregatura: come ce le vogliono far pagare due volte


di Francesco Vecchi



Se hai torto paghi 30 euro, se hai ragione ne paghi più di 60. Piccolissimo esempio del paese dei contrari, l'Italia, che è riuscita a far digerire ai suoi cittadini logiche tanto perverse da non suscitare più nemmeno stupore. Quando è successo che abbiamo smesso di indignarci per il costo insensato dei ricorsi contro le multe? Come è possibile che passi con appena un' alzata di spalle l'idea che quando la multa è bassa sia più conveniente pagare?

Con il decreto «misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa» (invito peraltro ad apprezzare la parola trasparenza) sono stati alzati i contributi necessari per sottoporre a un giudice di pace le multe dubbie o controverse. Da allora, quasi 3 anni fa, le amministrazioni locali hanno decuplicato gli incassi provenienti dalle sanzioni, facendo registrare un clamoroso +956% che vale all' Italia il primato europeo. Sarà un caso? O gli italiani, asfaltati dalla burocrazia, hanno deciso di arrendersi e di pagare le multe anche quando illegittime?

No, perché di fronte a uno Stato che non sbaglia mai e che tratta i cittadini come clienti e non come sudditi, non avremmo neanche il dubbio: pagheremmo e basta. Invece le irregolarità commesse dalle amministrazioni sono tantissime e la verità è che semplicemente hanno trovato il modo di farci pagare 1,3 miliardi di tasse sotto altra forma.
Sono irregolari ad esempio le multe effettuate dagli ausiliari della sosta al di fuori delle strisce blu. Sono irregolari le foto scattate da autovelox in cui compaia più di un veicolo: la multa infatti viene attribuita a quello nella corsia più veloce, ma chi può assicurare che non sia stato uno degli altri a far scattare la sanzione? Sono irregolari tutte le multe effettuate da apparecchiature elettroniche non omologate. Eppure più di una gola profonda, tra agenti di polizia stradale e installatori, hanno raccontato che basta pochissimo per modificare il risultato della rilevazione e di aver subito molte pressioni perché crescesse il numero delle multe effettuate. Nel caso degli autovelox è sufficiente posizionare il dispositivo in modo che non sia perfettamente parallelo alla strada ed ecco che la distanza percorsa da un' automobile in un dato lasso di tempo risulta maggiore e dunque più alta la velocità. Ma d'altra parte non serve conoscere il teorema di Euclide per farsi due conti: come mai l'incasso delle multe negli ultimi 3 anni è cresciuto a ritmi così spaventosi in Italia, Grecia e Romania ed è rimasto pressoché invariato in Inghilterra, Germania e Svezia? E come fa il Comune di Milano, che ha già il record di multe per patentato con una media di 1 sanzione ogni 10 secondi, a prevedere che nel corso del 2017 incasserà 22 milioni di euro in più rispetto all' anno precedente? I casi sono due: o deve far tornare i conti oppure ammettere che tante multe non servono a disciplinare gli automobilisti.

Sia chiaro: gli indisciplinati devono pagare, ma il sistema così organizzato è una truffa. Ai cittadini è stato tolto il diritto di difendersi e in questo modo i comuni hanno mano libera per bastonare, 30 euro di qua, 40 di là. È scandaloso. Il costo del ricorso deve essere messo in conto solo a chi ha torto. Chi ha ragione, perché deve pagare? Casomai, per tutto il tempo perso, dovrebbe ricevere una scatola di cioccolatini e un biglietto di scuse.

Capito, Mattarella? Quanto ci costa:  spese pazze al Colle, cifre-record

Quirinale, conto salato: aumentano le spese



Altroché sobrietà. Le spese del Quirinale, nonostante gli annunci di tagli, sono aumentate. Nel 2015, infatti, i costi complessivi preventivati erano pari a 344 milioni, nel 2016 erano 343, e quest'anno, secondo quanto si legge nel bilancio di previsione 2017 pubblicato nei giorni scorsi e riportato dal Tempo, il Quirinale spenderà oltre 354 milioni di euro. Inoltre, "tale spesa è prevista in aumento dello 0,86% rispetto al dato iniziale 2016" salendo nei prossimi anni con "un incremento dello 0,91% nel 2018 e dello 0,29% nel 2019".

Solo per il personale, la spesa quest'anno arriverà a quota 112 milioni di euro, in crescita rispetto al 2016, le pensioni del personale in quiescenza ammontano a 94,7 milioni. Nella spesa generale per il personale c'è anche una voce per le consulenze e le collaborazioni del capo dello Stato, che può contare su un fondo di 1,2 milioni di euro. Solo di cerimoniale spenderemo, quest'anno, quasi un milione di euro (880mila euro nel 2016), di cui 95mila in doni e onorificenze. E ancora: 15mila euro per i servizi fotografici, 12 mila euro per la manutenzione delle attrezzature fotografiche, 571mila euro tra agenzie stampa e comunicazione, 108mila euro per le spese telefoniche, 100mila per quelle postali.

C'è poi tutta la parte relativa alla manutenzione degli immobili alla fornitura di beni, per cui è previsto un capitolo di spesa che supera i 12 milioni. E ancora: reclutamento e formazione del personale (225mila euro), gestione dell'autoparco (550mila euro), vestiario e biancheria del personale (180mila euro), materiale di cancelleria (210mila euro), pulizie (1,5 milioni di euro). Infine, il materiale per giardini ci costerà 70mila euro più 180mila per la manutenzione ordinaria e 45 mila per quella straordinaria.