Renzi, il sondaggio da paura di Pagnoncelli: "9%", la cifra oltre ogni incubo
Vincerà le primarie, Matteo Renzi, ma lo farà nel disinteresse degli elettori, compresi quelli del Pd. Il sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera fotografa al meglio il clima di stanchezza che si respira a sinistra. Dopo la prima tornata nei circoli l'ex premier e segretario è nettamente in testa (66,7%) su Andrea Orlando (25,3%) e Michele Emiliano (8%), ma non può sorridere pensando alla seconda tornata, quella del voto libero nei gazebo.
La sconfitta pesantissima al referendum costituzionale del 4 dicembre esigerebbe un bagno di folla elettorale, che però non ci sarà. Due elettori su tre (66%) conoscono il voto interno al Pd, solo uno su quattro (28%) si dice interessato. E anche tra i simpatizzanti del Pd appena il 63% si dice coinvolto dall'evento. Il 4,6% degli elettori ha annunciato che voterà in piazza, a cui si aggiunge un 3% di incerti: la stima parla di 2,2 milioni di votanti, contro i 2,8 del 2013, quando Renzi sconfisse Gianni Cuperlo.
Molto interessante il dato del sondaggio sulle intenzioni di voto. Tra i simpatizzanti del Pd il 72% voterebbe Renzi, il 17% per Orlando e il 4% per Emiliano. Drammatico invece il dato per il premier tra gli elettori fuori dall'area Pd ma interessati dalle primarie: il 29% non saprebbe chi scegliere, il 37% voterebbe per Orlando, il 25% per Emiliano e solo il 9% per Renzi. Un disastro per chi, oltre a essere segretario del partito, vorrebbe anche essere candidato premier. Per diventarlo, non guidando più il partito di maggioranza relativa, servirebbe attirare voti extra. Tra 2013 e 2014 era questa capacità il vanto di Renzi. Oggi non lo è più.
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