"I vaccini efficaci e sicuri, obbligatori per i sanitari"
di Pierluigi Montebelli
Presentate a Vienna al Congresso Europeo di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive le raccomandazioni per le vaccinazioni negli adulti con un focus sulle gravidanze e gli operatori sanitari
In occasione della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione che si concluderà il 30 aprile, l’Organizzazione Mondiale della Sanità mette in guardia: scetticismo e disinformazione sui vaccini rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica. E di vaccinazioni raccomandate e obbligatorie, non solo per bambini ma anche per gli operatori sanitari e donne in gravidanza, si è discusso al 27° Congresso ECCMID appena concluso a Vienna. Le vaccinazioni contro morbillo, varicella, influenza, meningococco Acwy, epatite B, difterite-tetano-pertosse, secondo le nuove linee guida, devono essere raccomandate per tutti gli operatori sanitari e alcune di queste (vaccinazione anti-morbillo e anti-varicella) dovrebbero diventare vaccinazioni obbligatorie al momento dell’assunzione per coloro che non risultino avere anticorpi protettivi che documentino la pregressa malattia o vaccinazione. E’ questo l’appello che lancia dal Congresso di Vienna la professoressa Susanna Esposito, ordinario di pediatria dell’Università di Perugia e coordinatrice del Gruppo di Studio sui Vaccini della Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive (European Society of Clinical Microbiology and Infectious Disease Study - Group for Vaccines, Evasg) e presidente dell’Associazione Mondiale Malattie Infettive e Disordini Immunologici (WAidid). “Quando si parla di operatori sanitari - sottolinea Susanna Esposito - non si intende soltanto medici o infermieri ma anche volontari e tutti coloro che sono a contatto quotidianamente con pazienti ospedalizzati o comunque con soggetti a rischio in quanto affetti da malattie croniche. E’ fondamentale che sia previsto nel nostro Servizio Sanitario Nazionale un programma di vaccinazioni obbligatorie per chi lavora in ospedale. Purtroppo, ancora oggi, si registrano in Italia livelli di copertura vaccinale per molte delle vaccinazioni da anni raccomandate corrispondenti a circa 1/3 degli operatori, anche in strutture ospedaliere generalmente ben funzionanti”.
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Il morbillo fa ancora paura. Secondo il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc), nel nostro Paese sono stati segnalati 1603 casi di morbillo, di cui 152 proprio tra gli operatori sanitari, dal 1 gennaio al 14 aprile 2017; secondo l’OMS, l’Italia è seconda in Europa dopo la Romania con il 22 per cento dei casi. “L'immunizzazione e la prevenzione attraverso i vaccini - aggiunge Susanna Esposito - costituiscono il modo più sicuro per proteggerci dalle malattie. Bassi livelli di copertura vaccinale rappresentano un pericolo a livello mondiale per bambini, adulti e anziani. Raccomando sempre alle mamme dei miei piccoli pazienti di non lasciarsi fuorviare dalle informazioni che circolano in rete, soprattutto quando non sono avvalorate da evidenze scientifiche. La sicurezza dei vaccini è elevata e documentata dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati sia prima dell’autorizzazione che dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino”.
Il Congresso ECCMID di Vienna è stata l’occasione per discutere anche delle nuove raccomandazioni sulle vaccinazioni in gravidanza: difterite, tetano, pertosse e influenza sono le vaccinazioni raccomandate per le future mamme che contribuiscono a ridurre il rischio di alcune infezioni che possono colpire il bambino nei primi mesi di vita e durante la sua infanzia. Inoltre, sono in fase di sviluppo ulteriori vaccini da somministrare nella gravida che hanno l’obiettivo di prevenire gravi infezioni nel neonato e nel lattante: quello contro lo streptococco di gruppo B e il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (RSV). “Evidenze scientifiche - conclude Susanna Esposito - hanno dimostrato che la somministrazione di alcuni vaccini nelle donne gravide, come quello contro la pertosse o l’influenza hanno il duplice obiettivo di proteggere mamma e bambino nei primi mesi di vita. Se da una parte, durante la gravidanza, sono controindicati i vaccini vivi attenuati come quello contro il morbillo e la rosolia, possono essere invece somministrati in sicurezza e vanno raccomandati i vaccini cosiddetti inattivi”.
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