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mercoledì 29 marzo 2017

Stanno rubando la Juve agli Agnelli "Lo fanno da un mese, ecco le prove"

Giallo in Borsa: qualcuno sta scalando la Juventus



Si sta molto parlando di Juventus, in questi giorni, causa vicende legate ai biglietti per le tifoserie ultras. Non si è invece parlato, ma lo ha fatto oggi Il Sole 24 Ore, del "rally" che il titolo della società bianconera ha fatto da un mese a questa parte in Borsa. Segno che qualcuno sta rastrellando le azioni della Juventus, con volumi impazziti a punte di 15 milioni di pezzi scambiati al giorno. Il risultato è il prezzo-record del titolo in borsa: 0,45 euro ad azione, cioè il più alto degli ultimi cinque anni.

Il record coincide con il valore più alto di capitalizzazione del club (frutto anche di due ricapitalizzazioni): 450 milioni di euro. Circa il 1% del capitale è passato di mano, nell'anno in cui si celebrano i 120 anni, era il 1897) di proprietà Agnelli. Visto che la "cassaforte" di famiglia Exor detiene il 64% del club, di spazio per mettere in piedi una posizione, come si dice in gergo, ce ne sarebbe.


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Ma su chi stia tentando di "scalare" i bianconeri è mistero profondo. Comunicazioni della Consob (obbligatoria qualora un singolo investitore superasse il 25%) non ce ne sono. Per il momento, l'unico altro grande azionista juventino, scrive sempre Il Sole, è un fondo inglese, Linsdell Train, che la scorsa estate aveva raddoppiato la sua quota di partecipazione passando dal 5 al 10%. Ma resta pur sempre flottante un 27% circa.

TRIONFO ROSSO IN TV La Boldrini va dalla Gruber Confessa: dove la vedremo

Laura Boldrini, dalle minacce ai fatti: "Sì, mi candido"





"Ho deciso di candidarmi, dopo 25 anni alle Nazioni Unite, e non torno indietro. Perciò se ci saranno le condizioni, io ci sarò". Lo ribadisce Laura Boldrini da Lilli Gruber su La7. "Io credo che la Sinistra per essere credibile, dev’essere una Sinistra di governo con alcuni punti chiave: dev’essere laburista, europeista, ambientalista, ma anche femminista e solidale e inclusiva. Il mio sforzo è per riuscire ad aggregare e fare da ponte tra tutte le anime della sinistra".

Sulle primarie del Pd, il presidente della Camera dichiara a Otto e mezzo: "Ancora non si sa il Pd con chi si voglia alleare. Non mi permetto di interferire con le dinamiche del Pd ma penso che chi vincerà le primarie debba dire con chi si vuole alleare. Se si vuole essere una forza di sinistra vincente, non si può prescindere dal Pd".


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"Bulletto, ma sapete di chi è colpa? Emanuele ammazzato, lo zio horror

Omicidio di Emanuele ad Alatri, lo zio di uno dei due fermati: "Un po' bulletto, colpa delle compagnie"



"Quello che è successo è colpa delle cattive compagnie". A parlare è lo zio di uno dei due fermati per l'omicidio di Emanuele Morganti, il 20enne massacrato e ucciso in maniera brutale fuori dalla discoteca Mirò di Alatri (Frosinone). I sospettati sono due ragazzi del luogo, Mario Castagnacci (27 anni) e Paolo Palmisani (20). "È magrolino, bulletto come tutti i ragazzi della sua età, magari un po' di più con qualche bicchierino di troppo - spiega lo zio di Paolo, che su Facebook usa il soprannome Er Paoletto -. Quello che è successo è colpa delle cattive compagnie".

L'uomo si dice choccato per quanto accaduto venerdì notte: "È assurdo, non riesco ancora a crederci. Mi chiedo, se è vero quello che raccontano, come abbia fatto tutta quella gente a restare ferma senza intervenire. Siamo distrutti". Secondo gli inquirenti, l'omicidio avrebbe coronato una escalation di violenza cieca e di provocazioni immotivate, con una rissa scatenata per futili motivi e degenerata in un linciaggio durato 15 minuti e culminato con una vera e propria esecuzione, quando Emanuele è tornato alla discoteca (dopo essersi allontanato varie volte) per portare via con sé la fidanzata Ketty. "Stavamo bevendo un cocktail quando quelli hanno iniziato a prenderlo a spallate", ha raccontato la ragazza, distrutta.


martedì 28 marzo 2017

Unione euopea, ecco un altro suicidio: disastro sui soldati al confine con Putin

Polonia ritira i suoi soldati da esercito europeo



La Polonia, sempre più ostile nei confronti dell’Ue che l’ha accolta, aprendo le porte ad un’infornata forse prematura di Paesi ex comunisti ora fonte di problemi tra gli ancora Ventotto, ha compiuto un duro gesto benchè prevalentemente simbolico in chiave anti-Bruxelles. Varsavia ha infatti ritirato il proprio contingente dalla forza multinazionale di difesa Eurocorps, nata livello di "corpo d’armata di reazione rapida" nel 1992, che fa capo a Bruxelles, anche se agisce sotto comando Nato. Ne fanno parte truppe di Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Spagna e il comando è a Strasburgo. In Eurocorps sono presenti anche ufficiali di Grecia, Italia, Turchia e appunto Polonia.

Esclusiva Video / Il Segretario del PD, Antonio Angelino denuncia.......

Caivano (Na): Antonio Angelino PD, denuncia un gruppo di ragazzi sul web



Antonio Angelino
Segretario PD

"Rilanciare la legalità". Così esordisce il Segretario nonchè consigliere comunale del PD, Antonio Angelino, che, vittima di manifesti anonimi affissi per le vie del Paese, presenta due denunce mirate, una contro ignoti e l'altra contro un gruppo di ragazzi sul web, come dichiarato dallo stesso Segretario nella video intervista. Segui la Video intervista:

"Il gesto delle bestie prima dell'inferno"  Così crolla Ketty, ragazza di Emanuele

Omicidio di Alatri, la fidanzata di Emanuele Morganti: "Me lo hanno strappato dalle braccia. Delle bestie, una ferocia inaudita"



"Me l'hanno strappato dalle mani e mi hanno scansato via. Non riesco a credere che fossero così feroci: sembravano delle bestie". A parlare a La Stampa è Ketty, la fidanzata di Emanuele Morganti, il ventenne massacrato e ucciso ad Alatri. La ragazza racconta ciò che ha visto, di una brutalità rivoltante, e spiega che ricorda "tutto e niente". Ketty sottolinea: "Tutto, perché ho ancora davanti agli occhi quei maledetti che lo picchiavano e gli davano addosso nonostante io e gli amici di Emanuele provassimo a difenderlo. Niente, perché è durato tutto pochissimi minuti. Ma è stato un inferno vero e proprio". E "niente" perché l'orrore e lo choc tendono a cancellare la memoria.

Però, la ragazza che compirà vent'anni ad agosto, spiega che "quando ci hanno sbattuto fuori dal Mirò club e quelli hanno incominciato a picchiare Emanuele, io ho cercato di tirarlo via, ma quelli erano troppo forti. Me l’hanno strappato dalle mani e mi hanno scansato via. Non riesco a credere che fossero così feroci, sembravano delle bestie". Dunque spiega che è stato un ragazzo, "credo un albanese che era ubriaca", ad avvicinarsi a lei. E ancora: "Vicino a lui c'era anche un italiano, c'era la musica alta, molto alta, non si capiva neppure bene quello che dicevano. A un certo punto Emanuele ha replicato 'E adesso basta' e lì è cominciato il litigio". "M'hanno scavato un buco dentro, non ce la faccio, è un peso troppo grande da sopportare", ha aggiunto.

Prima dell'intervista, lunedì, Ketty aveva pubblicato su Facebook una foto di Emanuele, aggiungendo: "Questa è la foto che ti piaceva più di tutte amore mio. Non riesco ancora a realizzare tutto quello che è successo. Non meritavi tutto questo, non hai fatto niente di male. Una morte così. Ricordo uno dei tuoi ultimi messaggi di venerdì pomeriggio: Ti amo più di ogni altra cosa... E continuerò a ricordarlo per sempre, come continuerò a ricordare anche te. Ti amo e lo farò per sempre. Il mio cuore ora sta lì con te. Ci rivedremo presto, ciao amore mio".

Madia, la vergogna della sua laurea:   la scoperta che la travolge. E ora...

Madia, la tesi di dottorato ha oltre 4 mila parole copiate senza citare la fonte



Quando in Germania nel 2013 hanno scoperto che la ministra dell'Istruzione del governo Merkel, Annette Schavan, aveva copiato la sua tesi di laurea nel 1980, lo scandalo ha costretto la politica a rassegnare le dimissioni senza tentennamenti. Due anni prima era toccato al ministro della Difesa Karl-Theodor zu Guttenberg. Ne sono poi seguiti decine tra politici e altri ministri. Il caso potrebbe ripetersi in modo ben più eclatante in Italia, secondo quanto scoperto dal Fatto quotidiano sulla tesi della ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. A fine 2008 la ministra ha conseguito il dottorato alla Scuola Imt di Alti Studi di Lucca con una tesi intitolata: "Essays on the Effects of Flexibility on Labour Market Outcome". Su 94 pagine, escluse biografia oltre che figure e tabelle, ben 35 sono piene zeppe di frasi e passaggi interamente copiati da altri testi accademici, circa 4 mila parole prese da altri senza che venissero mai citate le fonti.

Il testo è disponibile online sul sito ufficiale dell'Imt, è sufficiente usare uno dei software a disposizione anche dei docenti dello stesso istituto per scoprire che, ad esempio, in tre sottocapitoli ci sono rispettivamente il 40%, il 56% e il 79% di contenuti copiati da altri autori. Altre pagine, aggiunge l'inchiesta del Fatto, sarebbero una sorta di collage di più articoli frutto del lavoro di diversi autori. In queste pagine non c'è traccia di virgolette, altre contengono passaggi presi dagli originali e adattati in poche parole sostituite con dei sinonimi. Quest'ultima, secondo il prof. Gherard Dannemann, membro del Vroniplag che ha analizzato le tesi di politici e docenti tedeschi, è una tecnica nota che spesso indica l'intenzione di copiare senza citare ed è chiamata "shake and paste".

Nel testo della Madia emerge anche un'altra tecnica riconosciuta dai cacciatori di plagi definita pawn sacrifice, "l'arte del concedere poco, per nascondere molto". In questo caso la citazione c'è, ma si riferisce ai primi passaggi. Seguono poi centinaia di parole la cui parternità resta abbastanza ambigua da poter essere attribuita all'autore della tesi.

Come accaduto nel più famoso caso tedesco, di norma nel mondo accademico la prima contromisura nel caso di riscontro del plagio è quello di revocare il titolo accademico. In Italia ci sarebbe anche la legge 475 che punisce con pene fino a tre anni di reclusione chi "in esami o concorsi, prescritti o richiesti da autorità o pubbliche amministrazioni per il conferimento di lauree o di ogni altro grado (...) presente, come propri, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri".