Omicidio di Alatri, la fidanzata di Emanuele Morganti: "Me lo hanno strappato dalle braccia. Delle bestie, una ferocia inaudita"
"Me l'hanno strappato dalle mani e mi hanno scansato via. Non riesco a credere che fossero così feroci: sembravano delle bestie". A parlare a La Stampa è Ketty, la fidanzata di Emanuele Morganti, il ventenne massacrato e ucciso ad Alatri. La ragazza racconta ciò che ha visto, di una brutalità rivoltante, e spiega che ricorda "tutto e niente". Ketty sottolinea: "Tutto, perché ho ancora davanti agli occhi quei maledetti che lo picchiavano e gli davano addosso nonostante io e gli amici di Emanuele provassimo a difenderlo. Niente, perché è durato tutto pochissimi minuti. Ma è stato un inferno vero e proprio". E "niente" perché l'orrore e lo choc tendono a cancellare la memoria.
Però, la ragazza che compirà vent'anni ad agosto, spiega che "quando ci hanno sbattuto fuori dal Mirò club e quelli hanno incominciato a picchiare Emanuele, io ho cercato di tirarlo via, ma quelli erano troppo forti. Me l’hanno strappato dalle mani e mi hanno scansato via. Non riesco a credere che fossero così feroci, sembravano delle bestie". Dunque spiega che è stato un ragazzo, "credo un albanese che era ubriaca", ad avvicinarsi a lei. E ancora: "Vicino a lui c'era anche un italiano, c'era la musica alta, molto alta, non si capiva neppure bene quello che dicevano. A un certo punto Emanuele ha replicato 'E adesso basta' e lì è cominciato il litigio". "M'hanno scavato un buco dentro, non ce la faccio, è un peso troppo grande da sopportare", ha aggiunto.
Prima dell'intervista, lunedì, Ketty aveva pubblicato su Facebook una foto di Emanuele, aggiungendo: "Questa è la foto che ti piaceva più di tutte amore mio. Non riesco ancora a realizzare tutto quello che è successo. Non meritavi tutto questo, non hai fatto niente di male. Una morte così. Ricordo uno dei tuoi ultimi messaggi di venerdì pomeriggio: Ti amo più di ogni altra cosa... E continuerò a ricordarlo per sempre, come continuerò a ricordare anche te. Ti amo e lo farò per sempre. Il mio cuore ora sta lì con te. Ci rivedremo presto, ciao amore mio".
Però, la ragazza che compirà vent'anni ad agosto, spiega che "quando ci hanno sbattuto fuori dal Mirò club e quelli hanno incominciato a picchiare Emanuele, io ho cercato di tirarlo via, ma quelli erano troppo forti. Me l’hanno strappato dalle mani e mi hanno scansato via. Non riesco a credere che fossero così feroci, sembravano delle bestie". Dunque spiega che è stato un ragazzo, "credo un albanese che era ubriaca", ad avvicinarsi a lei. E ancora: "Vicino a lui c'era anche un italiano, c'era la musica alta, molto alta, non si capiva neppure bene quello che dicevano. A un certo punto Emanuele ha replicato 'E adesso basta' e lì è cominciato il litigio". "M'hanno scavato un buco dentro, non ce la faccio, è un peso troppo grande da sopportare", ha aggiunto.
Prima dell'intervista, lunedì, Ketty aveva pubblicato su Facebook una foto di Emanuele, aggiungendo: "Questa è la foto che ti piaceva più di tutte amore mio. Non riesco ancora a realizzare tutto quello che è successo. Non meritavi tutto questo, non hai fatto niente di male. Una morte così. Ricordo uno dei tuoi ultimi messaggi di venerdì pomeriggio: Ti amo più di ogni altra cosa... E continuerò a ricordarlo per sempre, come continuerò a ricordare anche te. Ti amo e lo farò per sempre. Il mio cuore ora sta lì con te. Ci rivedremo presto, ciao amore mio".
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