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mercoledì 29 marzo 2017

"Bulletto, ma sapete di chi è colpa? Emanuele ammazzato, lo zio horror

Omicidio di Emanuele ad Alatri, lo zio di uno dei due fermati: "Un po' bulletto, colpa delle compagnie"



"Quello che è successo è colpa delle cattive compagnie". A parlare è lo zio di uno dei due fermati per l'omicidio di Emanuele Morganti, il 20enne massacrato e ucciso in maniera brutale fuori dalla discoteca Mirò di Alatri (Frosinone). I sospettati sono due ragazzi del luogo, Mario Castagnacci (27 anni) e Paolo Palmisani (20). "È magrolino, bulletto come tutti i ragazzi della sua età, magari un po' di più con qualche bicchierino di troppo - spiega lo zio di Paolo, che su Facebook usa il soprannome Er Paoletto -. Quello che è successo è colpa delle cattive compagnie".

L'uomo si dice choccato per quanto accaduto venerdì notte: "È assurdo, non riesco ancora a crederci. Mi chiedo, se è vero quello che raccontano, come abbia fatto tutta quella gente a restare ferma senza intervenire. Siamo distrutti". Secondo gli inquirenti, l'omicidio avrebbe coronato una escalation di violenza cieca e di provocazioni immotivate, con una rissa scatenata per futili motivi e degenerata in un linciaggio durato 15 minuti e culminato con una vera e propria esecuzione, quando Emanuele è tornato alla discoteca (dopo essersi allontanato varie volte) per portare via con sé la fidanzata Ketty. "Stavamo bevendo un cocktail quando quelli hanno iniziato a prenderlo a spallate", ha raccontato la ragazza, distrutta.


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