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lunedì 27 marzo 2017

Caso Angelino, Daniele: "Manifesti anonimi? è fango che non sporca. Occhio al fuoco amico"

Caso Antonio Angelino, l'amministratore Gaetano Daniele: "Manifesti anonimi? è fango che non sporca. Occhio al fuoco amico"


di Angela Bechis


Antonio Angelino
Segretario PD


Un vero tormentone quello che in queste ore ha colpito Caivano ed in particolare il Segretario del Pd, Antonio Angelino, che tra l'altro sarà ospite proprio in queste ore del nostro portale d'informazione "gratuito" il Notiziario sul web.

Parte di una Stampa locale si è focalizzata su delle mail che il neo segretario del Pd, avrebbe inviato a vari dirigenti scolastici, alcuni dei quali, da indiscrezioni, politicizzati, che alla prima occasione buona avrebbero girato alla parte politica avversa al punto da farlo diventare un "caso" politico. E che caso!. Più che caso una vera e propria bolla di sapone.

Dal contenuto dell'email, si evince, che il Segretario del Pd locale, avrebbe invitato alcuni dirigenti a rivolgersi a lui onde evitare che altri fondi europei, come capitato per il passato, andassero persi per mera incapacità politica.

Ma ecco che qui entra in gioco "l'intelligente" o "il Corvo" o chiamatelo come vi pare, colui che grazie ad una politica incapace, quella stessa politica che criticava fortemente alcuni anni addietro, è riuscito non solo a farsi spazio destreggiandosi ad alter ego, ma a ricavarne anche incarichi e cospicui guadagni, anche se frutto di lavoro onesto. In merito a quanto accaduto, chiediamo un parere all'amministratore de "il Notiziario sul web", Gaetano Daniele.

Cosa ne pensa di quanto sta accadendo ad Antonio Angelino?

Angelino, ahimè, sta pagando lo scotto di un cambio di rotta anche all'interno delle stesse opposizioni. Stanno cambiando gli scenari politici e a breve ne vedremo delle belle.

Cosa intende?

Intendo dire che parte delle opposizioni, forse, palesemente o sottobanco, appoggerà l'attuale sindaco Simone Monopoli, rivendicando per paura di andare a casa un ruolo politico che forse non gli compete neanche.

Vuole dire che ha paura?

Quando si ha paura di qualcuno si cerca di bruciarlo. In tutti i modi, anche facendo patti con il "Diavolo".

Come nel caso di Angelino?

Sì.

Come mai?

Le ambizioni. La paura di rimanere soli. La paura di fallire. E' facile capirlo.

Come?

Basti ascoltare chi in un discorso di 5 minuti ripete per più di 10 volte "io, io, io".

Ma è talmente grave quanto fatto da Angelino?

Più che grave direi ingenuo. Il politico vive anche di opportunità. Ad esempio cavalcare un qualcosa che, sempre rispettando la legge, lo porti ad ottenere maggiore visibilità e perché no, anche consensi elettorali. Ecco, nel caso di Angelino vi è stata molta ingenuità. Onde evitare di far resuscitare Tutankhamon, bastava una semplice telefonata al Segretario particolare dell'assessore al ramo Fortini. 

Tutto qui?

E' certo. Cosa vuole che sia successo? Anzi. Secondo me l'assessore regionale Lucia Fortini si sarà anche pentita di aver inviato quella mail.

Come finirà questa storia?

Il Corvo crederà di aver ulteriormente convinto l'alter ego della sua scaltrezza. L'assessore Fortini, facendo parte dello stesso partito del Segretario Angelino, forse, rivedrà la sua posizione in merito all'email, e il tutto si scioglierà in una bolla di sapone. Auspicando che le forze dell'ordine riusciranno ad individuare gli autori del manifesto anonimo.

Il Pd, da questa storia ne uscirà sconfitto?

Guardi, non sono un giornalista professionista come altri e quindi non ho la palla di cristallo. Non faccio informazione per chiedere dazio ai miei interlocutori e non ho intenzione di dire tra 30 anni, ho 30 anni di esperienza per continuare a convincere chi di politica non capisce un tubo pur di ottenere un incarico pubblico tramite un concorso finto. Ma le posso assicurare che il Pd, sotto la guida di Antonio Angelino, da questo nuovo attacco ne uscirà vincitore.

Secondo lei ha nemici anche all'interno del PD?

Ci metterei la mano sul fuoco.

Case e mutui, i prezzi delle abitazioni caleranno per altri 3 anni

Case e mutui, i prezzi delle abitazioni caleranno per altri 3 anni


di Antonio Castro




Altro che ripresa, ripresina o galleggiamento. Qui il mattone continua a franare (nei prezzi), e non è detto che nei prossimi 36 mesi andrà un po' meglio, anzi. Lontani dai picchi lunari del 2008, il mercato immobiliare sta accumulando record negativo su record negativo. Certo, le transazioni sono in ripresa: complice il pompaggio bancario dei mutui a prezzo di costo, e il perdurare dello stallo di mercato che sta costringendo a più miti consigli (e a prezzi abbordabili), i proprietari con necessità di vendere.

La gran cassa mediatica delle società che propongono immobili in vendita - che "sparano" studi e ricerche per raccontare che tutto va bene e che le transazioni aumentano e anche i prezzi prima o poi torneranno a crescere - si scontra con la realtà dei fatti: i tempi censiti per concludere una vendita si allungano (in media 8 mesi), i prezzi scendono ancora - dalla richiesta al compromesso - di un abbondante 6/8%, a seconda della zona, della città, della fretta del proprietario e della disponibilità liquida dell' acquirente.

È il mercato, bellezza! E tu non puoi farci niente! Niente! Verrebbe da dire, se non fosse che dietro la frase rubata facendo il verso ad Humphrey Bogart, si nasconde una crisi epocale. «Ormai non si costruisce più niente, siamo arrivati con i prezzi sotto i costi di costruzione», tira le somme Luca Dondi, direttore generale di Nomisma. Questa è la realtà il resto sono chiacchiere da bar. O almeno questo emerge dallo studio indipendente realizzato dagli analisti bolognesi e presentato, a porte chiuse, qualche giorno fa in Mediobanca.

Le previsioni lasciano ben poco spazio all' ottimismo: per il 2017 si attendono prezzi ancora in flessione: dello 0,9% per le abitazioni nelle 13 grandi città, dell' 1,5% per gli uffici e dello 0,9% per i negozi. Pure nel 2018 c' è da attendersi ben poco di buono: variazioni negative, che ci si augura possano al -0,2% per le abitazioni, -0,8% per gli uffici e -0,1% per i negozi. E il sereno potrebbe tornare solo a partire dal 2019, ma con incrementi da "zerovirgola": +0,4% per le abitazioni e +0,5% per i negozi, mentre per gli immobili ad uso ufficio è previsto un ulteriore arretramento dello 0,2%.

E questo a bocce ferme. Il problema è che le banche (loro malgrado), stanno per scaricare sul mercato, e a prezzi da super saldo, la bellezza di 46 miliardi di crediti immobiliari incagliati (Npl, Non perfoming loan). E non si tratta di qualche scantinato o scampolo immobiliare di risulta. In ballo ci sono decine di migliaia di immobili (perlopiù beni strumentali, terreni o capannoni), che sono stati comprati nel pieno del picco (intorno al 2008), salvo poi andare a sbattere con la crisi e finire sul groppone del sistema bancario. Capannoni sì, ma anche il sogno (immobiliare), di una vita di ben 200mila famiglie. Insomma, case, appartamenti e villette. Stando all' analisi di Nomisma arriveranno a maturazione - prevalentemente al Centro Nord ma anche al Sud - un gran numero di abitazioni acquistate che i legittimi proprietari (del debito), non sono stati in grado di pagare. Morale: le banche le hanno rilevate, magari con i nuclei familiari dentro. E ora provano a cedere questi crediti incagliati, rischiando di deprimere ulteriormente il mercato. Il problema è che i famosi 46 miliardi di Npl immobiliari in sofferenza, vengono messi in cessione con uno sconto a bilancio di oltre il 73,7%. «Ma non è detto che questi beni, già in forte saldo, riescano ad ottenere un ritorno effettivo del 27%», mette le mani avanti Dondi. Insomma, gli scenari immobiliari sono tutt' altro che rosei.

«Lo smaltimento delle scorie di quella sbornia», sintetizza il rapporto Nomisma, «richiederà un percorso di recupero lungo e tormentato, come testimoniano le odierne vicissitudini di imprese di costruzioni e banche, alle prese con le conseguenze dirette di fenomeni che non mancheranno di avere anche pesanti effetti indotti». Per chi deve acquistare si prospettano grandi possibilità. Per chi deve vendere una corsa al ribasso non da poco. Considerando i prezzi lunari degli ultimi anni, c' è il rischio che - sempre in attesa di un affare ancora più conveniente - il mercato si avviti su se stesso.

E visto che il settore delle costruzioni è uno di quelli maggiormente trainanti per la crescita economica di qualsiasi Paese, senza questo apporto fondamentale neppure l' economia nazionale avrà un contributo alla ripresa. Non si tratta di un quadro roseo: per il settore immobiliare, per l' economia nazionale e, neppure, per le famiglie. Che senza crescita del Pil, senza prospettive occupazionali e di reddito, non potranno certo indebitarsi per comprare casa.

Orrore a Caserta in pieno centro: adolescente aggredito da immigrato finisce in ospedale


Caserta: Ancora violenza, immigrato aggredisce ragazzo


di Angela Bechis




In un momento come quello attuale, dove ci sono famiglie campane in piena crisi economica, la principale preoccupazione del Governo locale, guidato dal Sindaco Carlo Marino, sembra ferma al palo. E mentre la politica litiga per un posto in giunta gli extracomunitari dettano il bello e cattivo tempo. "Nella nostra regione ci sono cittadini ridotti a dormire nelle auto perché non hanno un posto dove andare, ci sono giovani senza lavoro, famiglie che si rivolgono alla Caritas per un pasto caldo o dei vestiti, in più dobbiamo assistere a questo scempio. Dobbiamo assistere inermi a questi continui episodi. Dov'è la Politica? Si faccia qualcosa". Così ai nostri microfoni de il Notiziario sul web, Antonio Di Fuccia, commerciante locale, che invita politica a forze dell'ordine a prendere seri provvedimenti in merito a questi episodi che non sembrano più casi isolati.

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A gridare il dissenso è anche la parte politica responsabile del Paese che denuncia costantemente quanto non funziona a Caserta. "Mentre a Caserta il Sindaco Carlo Marino e la sua maggioranza sono impegnati a discutere di rimpasto di giunta e contrasti interni, mentre la videosorveglianza è un miraggio e di azioni politiche per la sicurezza non se ne parla nemmeno per scherzo, in questa Città, nella mia Città, Caserta, continuano ad accadere cose inaudite. Come l'ultimo caso di un signore comune che, pochi giorni fa, ha avuto il proprio figlio adolescente aggredito da un immigrato a scopo di rapina in pieno centro". Così Enrico Trapassi, già candidato sindaco di Caserta per la Lega Nord, che combatte costantemente questo tipo di episodi.  

Insomma, questo è quello che continua ad accadere a Caserta mentre l'Amministrazione comunale pensa ad altro.

Prima brutalizzato, poi ammazzato:  che cosa hanno fatto a Emanuele

Alatri, Emanuele Morganti ucciso fuori da una discoteca: "L'ha ammazzato a sprangate un italiano"




Pensavano fossero stati in 30. Trenta contro uno. Altri amici credevano che Emanuele Morganti, il 20enne ammazzato fuori dalla discoteca Mirò ad Alatri (Frosinone), fosse stato travolto da un auto. Invece ad ucciderlo, dopo averlo brutalizzato con una spranga e averlo colpito in faccia quand'era già a terra fino a renderlo irriconoscibile, sarebbe stato una sola persona. Un balordo conosciuto dai giovani del luogo.

"Perché è successo? Cosa è successo? Perché l’hanno ammazzato? Perché non li hanno fermati?", continua a chiedersi la sua fidanzata, Ketty. "Era la prima volta che Emanuele prendeva la macchina del padre. Ci teneva così tanto. Era tornato dal lavoro, aveva fatto la doccia ed eravamo andati in discoteca. Volevamo solo passare un venerdì sera con la musica e gli amici", racconta al Corriere della Sera la ragazza, ancora sotto choc. L'amica che era con loro venerdì in discoteca non si dà pace: "C'ero. Ho visto tutto. L'ho visto ammazzare e per tutta la vita avrò il rimorso di non essere riuscita a fare niente". Emanuele non era una testa calda: "Stava solo passando una serata con gli amici e la sua ragazza. Non aveva fatto niente".

Secondo le ricostruzioni tutto nasce quando un albanese fa alcuni apprezzamenti spinti a Ketty ed Emanuele la difende. "È stato l'unico a non essere stato nemmeno sentito dai carabinieri. Non sanno nemmeno dove sia, se n'è già andato", denunciano gli amici della vittima. Nessuna rissa, però. Semmai una caccia all'uomo: "Emanuele è stato preso dai buttafuori, ma non lo hanno buttato fuori. L'hanno rincorso". "Quelli non dovevano proprio lavorare, hanno precedenti penali. È brutta gente. Loro e gli altri", accusa un altro amico. Gli altri non sono gli albanesi, sono gli italiani. "Quello che gli ha sfondato la testa con una spranga, quello che lo ha ammazzato, è un italiano e sta già fuori dalla caserma". Poi un'altra testimone riconferma questa versione: "Quello che lo ha ucciso è un italiano e non è nemmeno la prima volta che lo fa: io stessa in una stradina me lo sono trovato davanti con una spranga". Ma nessuno ha sentito niente dalla discoteca? "Tutti hanno sentito e tutti hanno visto tutto e nessuno è intervento. Emanuele è stato ucciso da Alatri". 

Bomba delle Iene sulla sindaca Raggi: "Il 20 aprile...", grillini spalle al muro 

Bomba delle Iene sulla sindaca Raggi: "Firme false, elezione illegittima"



Le Iene mettono nei guai Virginia Raggi. A monte della sua candidatura a sindaco di Roma, secondo il programma di Mediaset, ci sarebbe stata una raccolta di firme false da parte del Movimento 5 Stelle, come già emerso a Palermo e Bologna. Diversi esponenti del Pd nazionale e romano sono partiti all'attacco. "Nessuna irregolarità, ma verificheremo", si è difesa la Raggi. Il vicepresidente della Camera e big grillino Luigi Di Maio, all'agenzia Agi, contrattacca: "Le firma sono state raccolte tutte correttamente ma c'è il problema di una data.. Detto questo, vedremo... Come sempre il Pd interviene senza guardare in casa propria". E un post del M5s assicura: "Mettetevi l'animo in pace: la Raggi è legittimamente sindaco di Roma votata da più di due terzi degli elettori romani. Tutte le firme raccolte a Roma per la presentazione della lista di Virginia Raggi sono autentiche e autenticate".

Secondo la "Iena" Filippo Roma, invece, raccoglie un caso sollevato dal consigliere comunale Alessandro Onorato (Lista Marchini):nell'atto principale della raccolta firme è segnata la data del 20 aprile 2016 e sono indicate 1.352 firme raccolte attraverso 90 "atti separati". Peccato che il "Firma Day" del M5S sia stato tre giorni dopo, il 23 aprile, tre giorni dopo. "O sono veggenti - commenta ironicamente Onorato alle Iene - o c'è un falso". Secondo i due grillini delegati alla raccolta firme, è tutto lecito e sarebbe una prassi lasciare delle parti in bianco sull'atto principale.

"Agnelli, complotto, Juve e arbitri" Moggi svela tutto, bomba sul calcio 

Luciano Moggi, intervista a Senaldi su Libero: "Agnelli, il complotto, la Juve, gli arbitri, vi svelo tutta la verità"




"Se incastrano Agnelli come hanno fatto con me, stavolta crolla il calcio". Luciano Moggi, intervistato da Pietro Senaldi su Libero in edicola oggi, vuota il sacco sulla Juventus e il caso 'ndrangheta. Tira aria di complotto un po' come 11 anni fa, ai tempi di Calciopoli. Impossibile poi non parlare degli arbitri che lo hanno inguaiato: "Pregavo Dio per vincere senza di loro. Non parlerei di sudditanza, ma di mignottaggine. Aiutano chi è più forte per fare carriera".

Michele Vietti ‘Mettiamo Giudizio’ Il giudice è tra potere e servizio

Michele Vietti ‘Mettiamo Giudizio’ “Il giudice tra potere e servizio”


di Laura Fusillo



Michele Vietti, professore di diritto commerciale all’Università degli studi Internazionali di Roma, avvocato civilista, già deputato per quattro legislature e sottosegretario alla Giustizia e all’Economia, ha per lungo tempo presieduto le Commissioni parlamentari di riforma del diritto societario e fallimentare. Nel 2010 è stato eletto Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, successivamente, tra il 2015 e il 2016, su incarico del Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha presieduto la Commissione per la Riforma dell’Ordinamento Giudiziario. "Ho affidato la guida della Commissione di studi che ho costituito nell’ambito del mio Ministero a un uomo delle istituzioni, Michele Vietti che, adottando un approccio corretto nei confronti della categoria dei magistrati, nonostante non ne faccia parte, ha messo in risalto la necessità di migliorare il servizio offerto ai cittadini eliminando quelle note criticità che nel tempo si sono sempre più radicate nella materia”. Questa, in sintesi, è la prefazione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, all'ultimo libro di Michele Vietti edito da Università Bocconi Editore.

Un nuovo sguardo sullo stato di salute della giustizia in Italia: dopo i primi due saggi in cui venivano indagate le patologie più ricorrenti che affliggono il sistema giudiziario, Michele Vietti fa un salto operativo e affronta il tema della riforma della giustizia da una diversa posizione: quella di Presidente della Commissione di Riforma dell’Ordinamento. L’autore analizza e commenta i principali punti del progetto elaborato: una nuova mappa dei tribunali in Italia, giudici specializzati, coordinamento dei pubblici ministeri, criteri efficaci e meritocratici per selezionare i magistrati, valutarli e farli avanzare nella carriera, sistema disciplinare garantista ma effettivo e, non ultimo, il delicato rapporto fra magistrati e politica. A dieci anni dalla revisione delle regole che governano la magistratura, questo libro affronta in anteprima e attraverso la voce di uno dei principali artefici i prossimi interventi con cui si vuole integrare e correggere il funzionamento della macchina giudiziaria per offrire una risposta efficace, tempestiva e uniforme alla domanda di giustizia dei cittadini.

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Un libro utile non solo per gli ‘addetti ai lavori’, togati e non, ma un saggio per conoscere dall’interno della macchina organizzativa i tempi della giustizia, l’organizzazione dell’apparato giurisdizionale, le norme che regolano la vita professionale dei magistrati e tutto ciò che si riflette sull’esperienza quotidiana, sulle aspettative di giudizio di tutti i cittadini, in un settore in cui il made in Italy non è spesso sinonimo di efficienza. "Le norme proposte sono, a mio parere, innovative e coraggiose. Perché abbiano successo occorre però fugare definitivamente la logica dell’assedio in cui la magistratura si ritrova nell’improprio ruolo di assediato e la politica di quello altrettanto improprio di assediante”, così Michele Vietti descrive, in breve, il senso della sua proposta ordinamentale. Sono intervenuti alla presentazione del libro anche il Procuratore Generale della Cassazione Pasquale Ciccolo, e i giuristi e professori universitari Guido Alpa e Massimo Luciani, e il dibattito è stato moderato dall’editorialista del Corriere della Sera Giovanni Bianconi.