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giovedì 19 gennaio 2017

Nello spazio c'è un tesoro immenso L'abbiamo scoperto noi, chi ce lo frega

Psyche, l'asteroide scoperto da un italiano che vale 10mila trilioni di dollari



Mission to Mars? No, to Psyche. Che è un asteroide bello grosso, del diametro di circa 210 chilometri. Ci vogliono andare gli americani, con una missione proposta dalla Arizona State University e inserita nel programma Discovery, una serie di esplorazioni a basso costo del nostro sistema solare avviata dalla Nasa. Ma a trovarlo per primo, Psyche, non sono stati gli yankee, bensì il nostranissimo Annibale De Gasparis, direttore dell'osservatorio astronomico di Capodimonte alle porte di Napoli. Come scrive il quotidiano La Stampa, De Gasparis vide per la prima volta l'oggetto il 17 marzo 1852 e lo intitolò a Psyche in onore della sua passione per la mitologia greca.

Di acqua, da allora, sotto i ponti ne è passata tanta: l'Italia, da Paese di geni, scopritori e inventori, è diventata prima terra di emigranti e poi di cervelli in fuga. Mentre gli Usa sono diventati... gli Usa. Così, su Psyche ci andranno loro. Motivo? La sua composizione: tutto metallo, in particolare ferro, nickel e forse ore per un valore complessivo che gli scienziati stimano in 10.000 quadrilioni di dollari. Una cifra quasi inimmaginabile. Anche se paragonata all'economia globale del pianeta Terra, che vale quasi 74 trilioni di dollari. In altre parole, se gli Stati Uniti tramite la Nasa riuscissero a sfruttare le risorse di Psyche, farebbero saltare il sistema economico globale.

La missione di esplorazione, che non avrà uomini a bordo, è programmata per il 2013 con l'arrivo sull'asteroide previsto nel 2030. Psyche orbita attorno al sole in una fascia di spazio compresa tra Marte e Giove, a una distanza dal sole che è circa tre volte quella della Terra. Dopo l'atterraggio, la sonda studierà Psyche per 20 mesi, facendone una accurata mappatura e analizzando le sue proprietà geofisiche. L’ostacolo principale per realizzare questo sogno, oltre alla complessità tecnica, sono i soldi. Quando Aldrin mise il piede sulla Luna c’era la Guerra Fredda da vincere, anche attraverso la competizione spaziale, mentre ora questa motivazione forte manca. Tutto diventerebbe possibile, però, se riuscissimo a trovare il modo di sfruttare i 10.000 quadrilioni nascosti su Psyche.

Guerre e virus, l'Italia fra dieci anni: dossier profetico di 11 mega-esperti

L'Italia fra 10 anni? Guerre, virus, lavoro. Il dossier



L'Italia nel 2025 sarà un posto molto più bello da vivere di quanto non lo sia oggi. Almeno è quanto sostiene un lavoro nelle mani di due parlamentari grillini, Tiziana Ciprini e Claudio Cominardi, frutto del lavoro di undici sociologi coordinati da Domenico De Masi con il metodo Delphi. Agli esperti sono stati sottoposti una serie di quesiti, riporta Repubblica, nessuno di loro sapeva nulla l'uno dell'altro nè tantomeno avevano in mente di chi fosse il committente del lavoro.

Quel che ne è uscito, per fortuna, è spesso l'esatto contrario dei continui scenari catastrofisti di cui il blog di Beppe Grillo è sempre infarcito. A cominciare dalla decrescita felice, la panzana a cui evidentemente non crede nessuno dei sociologi, visto che sono convinti che nasceranno nuove forme di lavoro, man mano che la tecnologia farà sparire una serie di mestieri. Molti dei risultati di questa analisi saranno sottoposti agli iscritti certificati del M5S per la composizione del prossimo programma elettorale.

Secondo lo studio, l'immigrazione sarà "essenziale perché il lavoro degli immigrati non sarà sostitutivo del lavoro potenziale dei cittadini italiani". Ci saranno meno dipendenti e più lavoratori autonomi, con una graduale sostituzione del lavoro manuale da parte dei robot prima al Nord e poi man mano verso il Sud Italia.

Per quanto gli studiosi siano convinti che sarà debellato l'Aids e molti tipi di cancro e "il biossido di carbonio sarà innocuo", non potranno essere scongiurate le minacce belliche: "Nessuno potrà sentirsi al sicuro nel proprio villaggio", quindi aumentaranno le spese degli Stati per le armi.

Buona parte di quel che è contenuto in questo lavoro farà parte del programma che gli iscritti valuteranno sulla piattaforma Rousseau. Su qualche punto, i grillini potranno vantarsi di aver avuto ragione, come sullo scenario sulla precarietà che secondo i sociologi sarà sempre più rilevante nel mercato del lavoro, rendendo indispensabile un "salario minimo di cittadinanza", ma in compenso si lavorerà meno ore, come piace a Grillo, e aumenterà il welfare aziendale.

Tra le opportunità di lavoro crescenti ci sarà l'assistenza agli anziani, tutte le professioni relative alla salute, al benessere, nel marketing online e nei social network.

Bechis, così il Cav può umiliare Mps Cosa gli basta fare per comprare la banca

Bechis, così il Cav può umiliare Mps Cosa gli basta fare per comprare la banca


di Franco Bechis
@FrancoBechis



Monte dei Paschi di Siena, nell'attesa degli 8 miliardi di euro che dovrà metterci il Tesoro italiano, oggi vale sul mercato meno delle ville e degli appartamenti di Silvio Berlusconi. L'ultima capitalizzazione di borsa dell'istituto di credito toscano ammontava infatti a 442 milioni di euro, mentre gli immobili nei bilanci delle società controllate dal maggiore azionista di Fininvest sono inseriti complessivamente per 401 milioni di euro, a cui aggiungere le ville direttamente controllate dal Cavaliere (solo quella acquistata da Marcello dell'Utri sul lago di Como è stata pagata 21 milioni di euro). Secondo la valutazione di mercato che Libero ha fatto utilizzando il servizio Cerved-Real Estate che stabilisce la forchetta minimo-massimo di ogni immobile tenendo presente le ultime transazioni ufficiali di mercato in quelle zone, le case che Berlusconi possiede attraverso le sue società e direttamente come persona fisica hanno oggi un valore complessivo di 501,8 milioni di euro. Una cifra che sicuramente il signor Fininvest considera bassa, visto che ha resistito ad offerte vicino a 400 milioni di euro per la sola villa Certosa, che ritiene un gioiellino piazzabile sul mercato a qualche milionario russo o saudita a cifre anche decisamente superiori. Quella transazione però non si è mai svolta e probabilmente la fila dei compratori fuori dalla porta in questo momento non c'è. La reggia sarda costruita anno dopo anno attraverso l'unione di varie porzioni di terreni e di immobili è oggi inserita insieme alla villa di Macherio, alla villa principale di Arcore e ad altre piccole proprietà in Sardegna nel bilancio della Idra Immobiliare, che Berlusconi controlla attraverso la società Dolcedrago. Complessivamente quelle proprietà sono inserite nelle immobilizzazioni materiali per 385 milioni di euro, che secondo la valutazione di mercato fatta da Cerved sarebbero sottostimate di circa 60 milioni. Ma la passione per il mattone del leader di Forza Italia non finisce lì.

Altre proprietà sono contenute in un'altra società controllata attraverso le sue holding di partecipazione in Fininvest. Si chiama Dueville immobiliare, e in bilancio ha immobilizzazioni materiali (proprietà di case) per altri 13 milioni di euro. Anche in questo caso la valutazione massima di mercato fatta da Cerved Real Estate sarebbe superiore: 21,8 milioni di euro. L'ultima proprietà acquistata l'anno scorso da Berlusconi proprio attraverso la Dueville, ha già scatenato più di una ironia. Si tratta infatti di un bell' appartamento signorile (accatastato come A2) di 14,5 vani più lastrico solare annesso per un totale di 420 metri quadrati, con base imponibile Imu di 987 mila euro, subito sul retro del ministero della Giustizia. A venderglielo una vecchia conoscenza di Berlusconi: Massimo Maria Berruti, che ne era il proprietario insieme alla moglie Amalia. Berruti fu deputato di Forza Italia e del Pdl ininterrottamente dal 1996 al 2013. Prima ancora consulente del gruppo Fininvest, con cui era entrato in contatto nel lontano 1979 da capitano della Guardia di Finanza durante una ispezione fiscale all' Edilnord. A scatenare l' ironia però è l' indirizzo dell' appartamento: via delle Zoccolette, che sembrerebbe la casa di appoggio ideale per certe signorine che talvolta non sono mancate nelle cronache berlusconiane.

Ci sono poi altre piccole società controllate che contengono immobili come la Milanodue immobiliare o la Videodue (che però ha altro oggetto sociale), e soprattutto le case intestate direttamente a Berlusconi che secondo la valutazione Cerved-Real Estate/Libero avrebbero un valore superiore ai 37 milioni di euro. Dentro c'è appunto la villa acquistata da Dell'Utri, che secondo i magistrati sarebbe stata ipervalutata ma secondo Cerved assai meno di quello che loro ritengono.

C'è poi la villa comprata quando era premier a Lampedusa quasi come sfida alla fuga dei turisti durante la crisi degli sbarchi dei migranti, e la non piccola villa di Lesa (26 vani più pertinenze) a pochi passi dalla abitazione secondaria dell' ex premier Mario Monti. Ultime arrivate, ecco due proprietà ricevute in donazione ereditaria da un suo estimatore che faceva il pittore a Trieste: un appartamento di 4,5 vani e uno studio artistico di 101 metri quadrati nel centro del capoluogo friulano.

Ironia della sorte dunque oggi il mattone di Berlusconi vale circa il 15% più della banca- Monte dei Paschi - che gli concesse ormai decine di anni fa il primo prestito della sua vita. Per fare cosa? Comprare il primo terreno su cui iniziare a costruire case...

Renzi, sfogo privato con la Boschi "Depresso", retroscena clamoroso

Renzi, lo sfogo privato con la Boschi. Matteo disperato: che cosa ha scoperto



La vita da semplice segretario del Partito democratico non deve essere proprio quel che Matteo Renzi si aspettava. Di sicuro il ruolo non è nelle corde dell'ex premier che ora starebbe rimpiangendo i tempi di Palazzo Chigi. Secondo un retroscena di Dagospia, Renzi non perde occasione di sfogarsi, elaborando "pillole di saggezza da diffondere al primo malcapitato che gli capita a tiro". Tra gli sfortunati c'è per esempio Maria Elena Boschi, per quanto impegnatissima con i doveri da sottosegretaria, alla quale "rovescia addosso le sue 'riflessioni' politiche (che di politico hanno poco)".

Renzi non darebbe pace da quando ha capito che: "se comandi veramente, conti. Ma se conti e non comandi, non serve". Insomma ha capito che il segretario del Pd non ha il potere che sperava, anzi. Così è costretto a ripiegare su apparizioni sparse, delle sorte di blitz come quello fatto a Scampia, dove non aveva voluto troupe tv al seguito, raccogliendo il giorno dopo solo un pezzo sul Corriere della sera. Prossimo obiettivo: una comparsata strategica in tv, ma solo dopo aver finito il casting per la nuova squadra della segreteria Dem.

mercoledì 18 gennaio 2017

Gaetano Ponticelli F.I: "Perchè il PD è un partito sbagliato"

La parola alla Politica locale. La parola al Capogruppo di Forza Italia Gaetano Ponticelli: "Perchè il PD è un partito sbagliato"


di Gaetano Ponticelli


Gaetano Ponticelli
Capogruppo e consigliere comunale F.I

Ci sono partiti non faccio nomi (come il PD) che non fanno errori, quanto essere essi stessi un errore, magari perché, pensati per essere una cosa, sono diventata un’altra molto diversa ed indesiderata, o perché hanno mancato l’obiettivo che ci si proponeva per dei difetti di progettazione. Insomma, scusate il gioco di parole, ma il fine non cambia. Mi verrebbe da chiedere a questi ultimi che fino alla scorsa campagna elettorale applaudivano il neo governatore Vincenzo De Luca, oggi come la pensano in merito al nuovo Partito dello stesso presidente De Luca. 

Ad essere sbagliato non era questo o quel singolo atto, ma il progetto come  il Referendum elettorale che doveva dimostrare che 2 + 2 doveva fare 5 ed invece fece 3. Una pura sommatoria di apparati non basta a sollevare ondate di consensi e spesso ne toglie. Infatti, a Caivano la sconfitta del Partito Democratico è sotto gli occhi di tutti. Tranne i loro. Che decantano qualche migliaio di voti in più e un consigliere forse due in più rispetto alla precedente sconfitta. Sempre sconfitti sono. Ah, dimenticavo, mi verrebbe da chiedere agli "sconfitti", come la pensano in merito alla nuova nomina del Ministro Maria Elena Boschi che, dopo aver dichiarato in diverse Tv nazionali di dimettersi in caso di sconfitta referendaria, ha avuto la faccia tosta di accettare la vicepresidenza del consiglio. Insomma, stendiamo un velo pietoso. Eppure qualcuno esulta per qualche pungo di voti in più, rispettandone in toto la scelta e la volontà. Effettivamente, sempre qualche voto in più è. 

Per venire ai giorni nostri, alle solenni sconfitte che contano anche a livello locale, da Semplice a Sirico allo stesso segretario Antonio Angelino, che se non fosse stato per "il rotto della cuffia" ops, pardon, per le dimissioni di qualcuno, ad oggi, non sarebbe nè carne nè pesce, nel senso buono della parola. Nel senso che avrebbe potuto tutt'al più farsi portavoce dei giovani democratici, con tutto il rispetto per i giovani democratici, a volte molto attenti ai problemi sociali del paese, altro che parlamento o senato della repubblica. Dunque, un partito può benissimo essere una operazione sbagliata sin dall’inizio per difetti di “progettazione” o per un errore di tempismo.

In sintesi: oggi il Pd è composto dai compagni che sbagliano e dagli arrampicatori sociali che ci vedono giusto. Se non è questo un partito sbagliato….?

Rivoluzione Maturità, cambia tutto Voti, ammissione: come diventa l'esame

Maturità, basterà la media del 6 per essere ammessi


di Chiara Pellegrini



Si ritorna all'antico o quasi. Per accedere alla maturità non sarà necessaria la sufficienza in ogni materia, conterà, invece, la media complessiva. Dunque con quattro in matematica e otto in italiano si potrà partecipare lo stesso all'esame di Stato, l'importante è avere la media generale del sei, voto di comportamento compreso.

La novità è contenuta nello schema di decreto legislativo pubblicato sul sito del Miur che ridisegna il nuovo esame di Stato. Nel provvedimento - che riduce a due scritti, eliminando la prova multidisciplinare predisposta dalla Commissione (il famoso quizzone) - si spiega pure che la partecipazione degli studenti delle classi quinte alle rilevazioni Invalsi (le prove riguarderanno le competenze di italiano, matematica e lingua inglese) è «requisito indispensabile» per l'ammissione all' esame. Per sostenere il quale bisognerà aver svolto inoltre l' alternanza scuola lavoro (fermo restando il requisito della frequenza per almeno tre quarti del monte ore annuale).

Non cambia invece la composizione della commissione d'esame, che resta formata da commissari interni, tre esterni e un presidente. Nella futura maturità vi sarà un albo per i presidenti di Commissione che dovranno avere una formazione ad hoc. Veniamo alle prove d' esame. La prima, lo scritto di italiano, consisterà nella redazione di un testo di tipo argomentativo riguardante temi di ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico, con la possibilità di strutturare la prova in più parti. La seconda prova, diversa a seconda del corso di studi, servirà ad «accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo culturale e professionale dello studente dello specifico indirizzo». Dunque uscirà "fisica" per i licei scientifici, ad esempio, sarà meglio per i maturandi non accantonare il libro di matematica perché magari per svolgere il compito sarà utile conoscere i principi della fisica ma anche ricordare una tal formula matematica. Una contaminazione che per il greco e il latino appare più difficile, soprattutto, pensando ai dizionari, in termini di ingombro. All'orale non si porterà più la tesina. Uno specifico elaborato o relazione verrà, invece, richiesto sull'esperienza svolta in alternanza scuola lavoro.

Boccassini, clamorosa sull'immigrato "Mai visto un orrore di questo genere"

Somalo arrestato, Ilda Boccassini: "Mai visto un orrore simile"



"In quarant'anni di carriera non ho mai letto di un orrore simile". È questo il commento del procuratore aggiunto Ilda Boccassini, che insieme al procuratore Francesco Greco e al pm Marcello Tatangelo ha coordinato le indagini su Osman Matammud, il 22enne somalo che sarebbe stato a capo del campo di raccolta per migranti il campo di Bani Walid, a 150 chilometri a sud-est di Tripoli in Libia. Il centro non era un semplice luogo di transito per chi poi voleva ripartire alla volta dell’Italia. Omicidi, stupri, torture erano all’ordine del giorno.

"Le vittime che in questi mesi abbiamo sentito - ha proseguito Boccassini - ci hanno raccontato cose pazzesche. Ci hanno colpito soprattutto il coraggio e il pudore con cui le donne hanno riferito delle violenze subite". Adesso all’uomo, arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina lo scorso 26 settembre dalla Polizia Locale di Milano, sono stati contestati anche i reati di sequestro di persona ai fini di estorsione, violenza sessuale e omicidio. Matammud era il "direttore" del campo che per inquirenti assomigliava a un lager nazista e non esitava a praticare ogni genere di abusi sui malcapitati che passavano dal centro.

"Ognuno di noi", ha aggiunto il magistrato che ha detto di parlare anche come "cittadina e come madre", "deve sentire questo come un problema che deve essere necessariamente affrontato. Se si parla di violazione di diritti umani, qui siamo al di là di qualsiasi immaginazione. Personalmente sono negativa nel mostrare le foto degli arrestati ma in questo caso verrà pubblicizzata perché i somali che sono arrivati in Italia e non sono a Milano e quelli che sono all'estero possano darci altre testimonianze. Smascherare quello che è avvenuto è un obbligo non solo verso la comunità milanese ma verso quella mondiale".