Visualizzazioni totali

lunedì 7 novembre 2016

De Martino, frase (tragica) su Belen Occhio, Iannone: qui finisce male...

Stefano De Martino: "Sono ancora innamorato di Belen Rodriguez"



Stefano De Martino, ex marito di Belen Rodriguez, con una diretta sul suo profilo Facebook si confida. Parla del suo rapporto con Emma Marrone e del matrimonio, ormai finito, con la showgirl argentina: "Amo ancora Belen Rodriguez, se lo negassi sarei ipocrita". De Martino racconta: "Nell'ultimo periodo io e Belen non andavamo tanto d'accordo. Siamo state due persone abituate a darsi tanto amore e abbiamo vissuto dei periodi molto travolgenti, abbiamo fatto subito un figlio, ci siamo sposati, perché siamo stati travolti da un sentimento fortissimo. Quando due persone così non trovano più la stessa complicità, il periodo diventa cupo e vedersi in quel modo era diventato triste per entrambi. Quando vedi solo i problemi, fai delle scelte di conseguenza".

Prosegue il ballerino: "Io ho lasciato la nostra casa e me ne sono andato. Non so se è stato giusto o sbagliato, ma quello che ho fatto comunque oggi mi ha fatto crescere, a capire chi sono e gli errori che ho fatto. È andata così e quello su cui io mi concentro è il presente e il futuro, non mi piace vivere di se".

Per la cronaca, De Martino ha lasciato Belen che adesso sta con il motociclista Andrea Iannone. Chi è causa del suo male pianga se stesso, quindi adesso il ballerino si faccia mestamente da parte. 

Tecnici italiani liberati: c'è la cifra Quanto è stato pagato di riscatto

Libia, tecnici italiani liberati: riscatto di oltre 5 milioni di euro



Danilo Calonego e Bruno Cacace sono tornati a casa. Dopo due mesi di prigionia in Libia, i loro nomi non sono andati ad aggiungersi a quelli di altri tecnici italiani che hanno perso la vita negli ultimi quindici anni nelle zone calde dell'Africa e del Medio oriente per mano di gruppi terroristici o bande di criminali.

Subito dopo la notizia della loro liberazione, però, sono iniziate le domande sul riscatto. E' stato pagato o no? e se sì, a quanto è ammontato? La risposta la affaccia oggi il quotidiano "Il Giorno", che cita fonti dell'intelligence italiana e fonti dei Paesi nordafricane. Sui media algerini, scrive il quotidiano milanese, era girata nei giorni scorsi la voce di una richiesta di riscatto pari a circa 4,4 milioni di dollari. Poi fonti libiche hanno riferito di "6 milioni di dollari di riscatto pagati da intermediari italiani". Una autorevole fonte italiana negava però che questa volta a pagare siano stati i nostri servizi segreti. Secondo questa fonte il riscatto, pari a oltre 5 milioni di euro (che non sono molto meno di 6 milioni di dollari, in effetti), sarebbe stato messo a disposizione dall'azienda per la quale lavoravano i due tecnici, la Con.I.Cos.

Il cardinale durissimo sugli immigrati La frase con cui distrugge l'Europa

Immigrazione, il cardinale Scola: "Dobbiamo essere molto duri con l'Europa, perchè ci sta lasciando soli"



Il Cardinale di Milano Angelo Scola domani compirà 75 anni. Sarà lui ad accogliere Papa Francesco nel capoluogo lombardo il prossimo 25 marzo, ma per allora avrà già presentato la rinuncia alla cattedra vescovile. Alcuni lo indicano come il prossimo Papa. Sia come sia, è una delle voci più autorevoli non solo della Chiesa italiana, ma mondiale. E nell'intervista concessa al quotidiano "La Stampa" alla vigilia del suo compleanno usa parole durissime contro l'Europa, a proposito della questione immigrazione. "I dati Onu - spiega - ci parlano di decine di milioni di esseri umani in movimento. La storia non ci domanda il permesso di innescare i processi. Ci chiede però di intervenire per orientarli". La Chiesa, da parte sua, agisce "come il Buon Samaritano, nell' immediato: arrivi e ti aiuto. Diverso è il compito della politica. Serve una sorta di piano Marshall almeno a livello europeo per affrontare il problema, sia nei Paesi di partenza come nei nostri". E in questo l'Europa vale, secondo Scola, zero: "Noi italiani - attacca - dobbiamo essere molto duri con questa Europa perché ci sta lasciando soli. È un sintomo molto brutto per il futuro del continente, non vorrei che fosse il sintomo di una malattia mortale. La crisi dell' Europa è clamorosa".

Sondaggio storico: c'è il sorpasso Numeri mai visti prima / I Dati

Sondaggio Pagnocelli: il Movimento 5 Stelle sorpassa il Pd



Certo i sondaggi sono sempre da prendersi per quel che sono. E un mezzo punto in più o in meno è roba ben diversa da un mezzo punto in più o in meno in sonanti preferenze. Ma il sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera segna un sorpasso storico: quello del Movimento 5 Stelle ai danni del Partito democratico.

Secondo Pagnoncelli, Grillo e i suoi sono davanti a tutti con il 30,8% contro il 29,7% del Pd. Dietro c'è praticamente il vuoto, con Forza Italia appena sopra il 12% che scavalca la Lega di Salvini (11,3%) che appare significativamente in difficoltà in queste ultime settimane. Fratelli d'Italia chiude la fila dei partiti maggiori col 5,2%. La rilevazione rende ancor più credibile l'avvertimento lanciato giusto l'altroieri da Silvio Berlusconi a Matteo Renzi, impegnato a farsi bello alla Leopolda: "Occhio, perchè così fai vincere Grillo".

Anche perchè nell'ipotesi di ballottaggio tra le prime due liste, prevista dalla legge elettorale attualmente in vigore (italicum), i grillini prendono il largo, stracciando il Pd 57,3% a 42,7% nello stesso sondaggio Ipsos. Con la lista unica di centrodestra, sempre al ballottaggio, i 5 Stelle vincerebbero 62,5 a 37,5. E in caso di secondo turno tra Pd e una lista (non coalizione) unica di centrodestra, il Pd uscirebbe di nuovo con le ossa rotte: il centrodestra Forza Italia più Lega più Fdi avrebbe la meglio col 55,1% delle preferenze contro il 44,9% del Pd.

Sempre secondo Ipsis, l'incide di gradimento del governo a novembre è on salita di tre punti (al 39%) rispetto alla rilevazione di ottobre, mentre il gradimento del premier Renzi passa dal 35% di luglio al 38% di ottobre. Ma alla luce degli altri numeri, queste per Renzi e i suoi sono consolazioni davvero magre.

domenica 6 novembre 2016

TRAVAGLIO IMPAZZITO Renzi insulta, lui sbrocca "Tristezza, il nulla. Povero..."

Marco Travaglio a In mezz'ora: "Renzi il nulla. Un piccolo provinciale sceso a Roma con la sua corte"



Ospite nel salottino di Lucia Annunziata a In mezz'ora, c'era Marco Travaglio, in primissima linea nel fronte del "no" al referendum e a Matteo Renzi. E così, poco dopo l'intervento del premier alla Leopolda, Marco Manetta cannoneggiava contro Renzi in diretta sulla reti Rai. Parole pesantissime, quelle usate dal direttore del Fatto Quotidiano: "Quello che mette tristezza di questo premier è che perda tempo con queste sciocchezze, figuriamoci se altri capi di Stato si mettono a perdere tempo così e non a occuparsi di cose più serie". Questa la risposta all'attacco ricevuto da Renzi alla Leopolda, dove lo ha definito "leone da tastiera".

E ancora, Travaglio ha continuato: "È curioso che Renzi debba convincere quelli della sua corrente, perché la Leopolda è una riunione di corrente, che quello che dico io non è vero", ha continuato Marco manetta. "Io non sono schierato con questo o quel partito, ho letto la riforma prima di contrastarla, non è che la contrasto perché l'ha fatta Renzi - ha proseguito -. D'Alema e altri fanno parte di interessi di partito, e giudicano la riforma in base a Renzi. A me di Renzi non importa nulla, mi interessa il contenuto della riforma".

Quando la Annunziata gli chiede se Renzi è "pericoloso" come Silvio Berlusconi, Travaglio nega: "Renzi scimmiotta Berlusconi nella sua comunicazione, nella capacità di mentire come fa. Ma non ha il conflitto d'interessi di Berlusconi". E ancora: "Renzi antropologicamente non è pericoloso. Antropologicamente non è nulla, un piccolo provinciale sceso a Roma con la sua corte e ha preso il governo". La guerriglia continua.

Caivano (Na): Esclusiva il Notiziario / Intervista a Domenico Falco di Noi Insieme

Voce alla Politica Voce al Consigliere comunale di Noi Insieme, Domenico Falco


di Gaetano Daniele


Domenico Falco
Consigliere comunale "Noi Insieme"

Consigliere Falco, la Lista Civica La Svolta, ha smentito una sua ultima dichiarazione in merito ai cosiddetti "problemi superati" in maggioranza, perchè?

“Innanzitutto, grazie per lo spazio che mi concede, ho deciso di intervenire sul suo blog, il Notiziario sul web, perchè lo ritengo uno dei siti d'informazione più plurale attualmente sul territorio campano. Venendo alla domanda, non ho letto parole di esponenti della civica in merito ad una scelta definitiva sulla posizione politica. Al netto delle strumentalizzazioni, personalmente ho spiegato al portale “napolimetropoli.it” che i problemi che hanno posto insieme a me sono stati superati. Non a caso, adesso ogni azione, ogni atto, la si decide con collegialità. Poi se dietro quelle rivendicazioni fatte insieme a me, c’era dell’altro questo non posso dirlo. Ma fino ad oggi La Svolta, anche nell’ultimo consiglio comunale, ha lanciato un messaggio di apertura: i consiglieri se ne sono andati dall’aula dopo pochi minuti. Dimostrando di aver percepito che i problemi posti nell’interesse collettivo e del progetto di governo sono stati affrontati e superati. Quindi, ritengo che bisogna ritrovare unità perché alle porte ci sono importanti decisioni che non possono essere decise da chi siede tra i banchi della minoranza. Serve una scelta netta e radicale. Ripeto, se i problemi erano quelli posti insieme a me, sono stati superati. E non è un’opinione ma un dato oggettivo. Ecco perché resto dell’idea che la ricomposizione sia naturale. I cittadini di Caivano hanno deciso qual'era la coalizione e chi doveva governare i processi e lo sviluppo al fianco del sindaco Simone Monopoli. E con quella maggioranza si deve andare avanti.

Consigliere Falco, se non fosse così, che stabilità offrite al Paese, appunto, se i numeri sono risicati?

Anche senza La Svolta la maggioranza ha dimostrato di avere i numeri per governare. Durante l’ultimo consiglio comunale il numero legale è stato garantito dalla coalizione di governo. Chi dice il contrario o non sa contare oppure è in malafede. Altra cosa è dire la verità: i numeri, appunto, come riportava lei nella domanda, ci sono ma sono risicati rispetto alla maggioranza che i cittadini hanno deciso di affidare alla coalizione di Simone Monopoli. Ed è giusto ribadire che per la complessità dei problemi, per il degrado, i debiti e le emergenze che abbiamo ereditato dalle fallimentari amministrazioini che ci hanno preceduto, serve una maggioranza ampia per sostenere le coraggiose scelte fatte dal sindaco Simone Monopoli. Non a caso, premesso che i numeri ci sono, da settimane mi rivolgo alla Svolta per cercare di superare i personalismi e far prevalere l’interesse collettivo. Proprio perché le questioni serie e di contenuto poste sul tavolo sono state immediatamente affrontate dal sindaco e dagli alleati con risposte convincenti. 

Consigliere Falco, da poco si è appreso dell'insediamento del commissario al Bilancio, dott. Salvatore Carli, qual'è la sua opinione?

La commissione ministeriale è composta da eccellenti professionalità che ci aiuteranno ad affrontare quel sistema perverso messo in campo da un apparato burocratico, molto politicizzato, creato negli anni, mi ripeto, da amministrazioni che ci hanno preceduto. L’amministrazione e la commissione hanno gli stessi obiettivi: obbligare i responsabili di settore al risanamento, affrontando la delicata situazione legata ai debiti che le precedenti amministrazioni hanno causato. Basterebbe quel buco di bilancio, quella voragine nei conti pubblici lasciata dalla vecchia nomenclatura politica caivanese per dimostrare quanto male ha fatto al nostro paese ed alla nostra terra. Messa alla porta la vecchia politica, il reale pericolo di Caivano sono quei responsabili di settore che non si vogliono allineare ai nuovi indirizzi. Servono responsabili esterni altrimenti Caivano perderà altro tempo di fronte ad una politica che vuole risanare mentre l’apparato burocratico, titolare per legge del potere di gestione, pretende di continuare negli sprechi. Chi non si allinea, com’è successo in questo primo anno, sarà denunciato a Corte di Conti e Procura. Abbiamo dimostrato come amministrazione, con le missive del segretario comunale e con i giudizi dell’Oiv che non scherziamo assolutamente. 

Consigliere Falco, in un suo ultimo intervento su Facebook, dichiara che "prima o poi ci potrà essere chi si scoccia e riuscirà a smascherare chi voleva solo tutelare posizioni familiari e di parte, mi fermo qui che è meglio....." concludeva il suo messaggio. Ecco, a cosa si riferiva? Per caso nasconde qualcosa?

E’ ciò che penso. Ripeto, i motivi alla base della  polemica in maggioranza erano quelli messi su carta, innanzitutto la partecipazione e il coinvolgimento anche sulla scelta dei responsabili di settore e su tutte le azioni strategiche che l’amministrazione doveva mettere in campo. E, come detto, questi problemi sono stati superati nei fatti. Non mi piacciono soggetti esterni che parlano a nome dei gruppi politici ed in nome e per conto dei consiglieri ponendo questioni inesistenti, come il familismo. Anzi, questa maggioranza e Simone Monopoli, hanno rappresentato un argine contro il familismo e contro gli assessori ad personam. Non si può accusare il sindaco di fenomeni che ha combattuto. Nessun segreto: tutti sanno chi erano gli assessori che si volevano nominare prima della giunta tecnica. Anche di fuori paese. Se il sindaco dice no e propone dei tecnici di alto livello, non si può polemizzare e dire “vogliamo assessori di Caivano e siamo contrari al familismo”. Quelle erano strumentalizzazioni. E restano tali. A differenza dei reali problemi posti, legati alla partecipazione ed al coinvolgimento. Queste sono questioni serie, le abbiamo poste, sono state affrontate e superate. Quindi, non vedo i motivi di proseguire in una rottura che sarebbe solo frutto di personalismi. La Svolta deve rientrare e partecipare alla rivoluzione di Caivano. Perché condividiamo programma e obiettivi. E perché quanto fatto fino ad oggi di buono, e verrà l’occasione per tracciare un bilancio serio del primo anno di amministrazione, i cittadini toccheranno con mano la  verità. E i meriti sono del sindaco, dell’amministrazione e della coalizione di governo. Svolta inclusa. 

Gli "strani" 7 guasti in pochi giorni: Alitalia, quel sospetto del "terrore"

Alitalia, 7 gravi guasti in 80 giorni: i sospetti del "Fatto Quotidiano"



Un periodaccio, per Alitalia. Un periodo di terrore. Dal 17 giugno al 6 settembre, ovvero negli ultimi 81 giorni, si sono verificati almeno 7 incidenti o guasti gravi ai motori o a parti dei sistemi di volo. È quanto riporta Il Fatto Quotidiano, che sottolinea come in certi casi si è trattato delle cosiddette "piantate", ossia un blocco del motore mentre l'aereo è in area o sulla pista (gli incidenti, nell'articolo, vengono poi elencati e descritti, uno per uno). Nessuna conseguenza catastrofica, però, perché i vettori hanno sempre due motori, così come imposto dai regolamenti internazionali. Inoltre, sempre per la sicurezza, in caso di guasti a un motore l'aereo deve subito interrompere il volo facendo rotta sull'aeroporto più vicino.

Il punto è che 7 guai di questo tipo, in un lasso di tempo così breve, a memoria non si erano mai verificati nella storia della compagnia. L'Enac (Ente dall'aviazione civile), interpellata sempre dal Fatto, spiega che "l'affidabilità degli aeromobili e motori della flotta Alitalia resta comunque ampiamente nei limiti stabiliti nei regolamenti applicabili". Una nota che sempre secondo il quotidiano, fuori dal burocratese, significherebbe che non ci sono estremi per prendere provvedimenti gravi quali la sospensione dei certificati di volo. Sempre Enac precisa che "non ci sono mai state situazioni che hanno messo a rischio la sicurezza del volo".

Alitalia, da par suo, sostiene che gli inconvenienti "rientrano nella casistica delle normali disruption", ossia guasti abituali. Ma c'è anche chi è preoccupato, come un ex pilota citato dal Fatto e che chiede l'anonimato, il quale - con decenni di volo alle spalle, ora, in pensione - spiega: "Quel che sta succedendo è grave. In questi casi bisogna sempre stare molto attenti a calibrare le parole per non ingenerare allarmismi che non giovano a nessuno, ma non si può nemmeno tacere. Tanti episodi a distanza di pochi giorni a mio avviso significano che è cambiato qualcosa nell'organizzazione della compagnia, soprattutto per quel che riguarda la manutenzione".