Immigrazione, il cardinale Scola: "Dobbiamo essere molto duri con l'Europa, perchè ci sta lasciando soli"
Il Cardinale di Milano Angelo Scola domani compirà 75 anni. Sarà lui ad accogliere Papa Francesco nel capoluogo lombardo il prossimo 25 marzo, ma per allora avrà già presentato la rinuncia alla cattedra vescovile. Alcuni lo indicano come il prossimo Papa. Sia come sia, è una delle voci più autorevoli non solo della Chiesa italiana, ma mondiale. E nell'intervista concessa al quotidiano "La Stampa" alla vigilia del suo compleanno usa parole durissime contro l'Europa, a proposito della questione immigrazione. "I dati Onu - spiega - ci parlano di decine di milioni di esseri umani in movimento. La storia non ci domanda il permesso di innescare i processi. Ci chiede però di intervenire per orientarli". La Chiesa, da parte sua, agisce "come il Buon Samaritano, nell' immediato: arrivi e ti aiuto. Diverso è il compito della politica. Serve una sorta di piano Marshall almeno a livello europeo per affrontare il problema, sia nei Paesi di partenza come nei nostri". E in questo l'Europa vale, secondo Scola, zero: "Noi italiani - attacca - dobbiamo essere molto duri con questa Europa perché ci sta lasciando soli. È un sintomo molto brutto per il futuro del continente, non vorrei che fosse il sintomo di una malattia mortale. La crisi dell' Europa è clamorosa".
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