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martedì 3 maggio 2016

Arrestato il sindaco (big) del Pd: è l'erede del super-renziano / Foto

Arrestato il sindaco (big) del Pd: braccio destro del super-renziano



Il sindaco di Lodi, il Pd Simone Uggetti, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Uggetti è accusato di turbativa d'asta in relazione all'appalto per la gestione delle piscine comunali coperte, in via di aggiudicazione alla società Sporting Lodi. Per orientare l'appalto, il sindaco è accusato di aver ottenuto favori personali. Per gli stessi fatti, è stato arrestato anche un avvocato lodigiano.

Chi è - Uggetti, 39 anni, è considerato l'erede politico di Lorenzo Guerini, oggi vicesegretario del Pd e prima di Uggetti sindaco di Lodi. Per Guerini, Uggetti è stato anche assessore per due volte, all'Ambiente e alla mobilità. Appartiene alla sinistra del Pd, nel quale è arrivato dopo una lunga carriera politica cominciata sin da Partito comunista.

Le reazioni - Immediate le bordate da parte dei grillini sui social, a cominciare dal deputato Alessandro Di Battista che su Facebook ha rilanciato la proposta del M5S di istituire un Daspo per i politici corrotti: "Che farebbe risparmiare milioni di euro". 

Arriva il nuovo partito di Salvini Occhio: segnatevi questa data

Arriva il nuovo partito di Salvini. Occhio: segnatevi questa data sul calendario



Sono sempre più lontani Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. In un retroscena sul Tempo un dirigente leghista spiega che nonostante Lega e Forza Italia abbiano ancora molti punti in comune, soprattutto sulle politiche economiche europee, la "rottura di Roma" non è solo un "problema locale". Nonostante l'accerchiamento messo in atto nei confronti dei due "lepenisti", la Lega non è preoccupata, anzi: "Ci sono ampie fette di Forza Italia e anche ex già usciti che la vedono come noi anche sulla questione europea. La partita è convincere sia porzioni di quel partito sia gli elettori".

Si potrebbe quindi pensare a un progetto politico, un contenitore "con cui noi possiamo interloquire". Non si sa ancora se sarà un partito o una federazione ma "che ci sia la volontà che possa nascere qualcosa che si possa alleare con la Lega e che abbia un'opinione diversa sull'Europa c'è".

E già circola il nome di Giovanni Toti, che ha difeso l'alleanza con Meloni fino alla fine, e del cosiddetto "asse del Nord" e anche di Raffaele Fitto. Insomma, "c'è un'ala che la pensa come noi sulle battaglie europee, magari questi preferiscono mettere la cravatta ma hanno capito da che parte stare". Se ne parlerà meglio dopo i risultati delle amministrative a Roma. Di fatto il mancato appoggio a Giorgia Meloni "è stato il risultato di una scelta tra la volontà di cambiamento, ossia stare con noi, e la volontà di difendere lo status quo europeo e nazionale che è stato fatto scegliendo Marchini". Da via Bellerio si sarebbero aspettati «quell' impulso rivoluzionario che sarebbe stato fondamentale e che purtroppo potrebbe costargli il partito».

Caivano (Na): Il Sindaco Monopoli non difende il Paese

Caivano (Na): Il Sindaco non difende il Paese


di Domenico Acerra


dott. Simone Monopoli
Sindaco di Caivano

Intervistato da un tg nazionale sulla morte della bambina nel parco verde e sulle conseguenti accuse di pedofilia che le autorità hanno mosso al suo assassino, il sindaco dichiara che Caivano ha bisogno dei soldi dello stato perché c'è disoccupazione!

Cioè, per capirci, mentre Caivano è sotto la lente di tutti i media nazionali che l'hanno trasformato nel paese degli orchi, dei bambini sfruttati e seviziati e nel luogo delle trame di pedofili seriali; insomma, nel momento peggiore per il nostro paese, giunto al punto più basso della sua considerazione e reputazione, questo sindaco fa dichiarazioni incoerenti, fuori tema, fuori posto, al di là di ogni sia pur minima ragionevolezza.

Una persona responsabile e con il sale in zucca, al suo posto, avrebbe approfittato dell'occasione per difendere sui media, a spada tratta, il paese dalle accuse infamanti e infondate a cui è sottoposto da giorni; avrebbe rintuzzato gli attacchi di una stampa squallida e rozzamente scandalistica; avrebbe respinto con sdegno l'immagine di un paese in preda alla depravazione morale.

E invece, in modo sempre più sorprendente, in questo momento così grave, questo sindaco rilascia un'intervista alla stampa nazionale e chiede la questua al governo. Questo sindaco è incapace di rappresentare il paese; questo sindaco deve lasciare al più presto la carica che riveste oppure si devono trovare i modi legali per allontanarlo appena possibile dalla stessa carica! Caivano, paese difficile e complesso, necessita di un primo cittadino all'altezza del compito che deve svolgere.

Caivano (Na): Imbarazzo in maggioranza Monopoli smentisce e poi ritratta

Caivano (Na): Imbarazzo in maggioranza Monopoli smentisce e poi ritratta


Il sindaco Simone Monopoli, l’ufficio politiche sociali diretto da Anna Damiano, su proposta della lista civica La Svolta, come riferisce il capogruppo, avvocato Luigi Padricelli, sta facendo una convenzione con il giostraio che sarà presente nell’area del mercato comunale di via Rosselli durante la Festa di Campiglione, da sabato 7 a martedì 10. Così lunedì mattina, giorno di festa per Caivano, quindi scuole chiuse, dalle ore 10 alle 13 i piccoli potranno usufruire gratuitamente del parco divertimento. Il provvedimento ovviamente favorirà le fasce più debole della popolazione, tante famiglie che purtroppo non possono permettersi neanche di portare alle giostre i propri bambini. Così pubblicava ieri 2 maggio, su indicazione del Capogruppo de La Svolta, Luigi Padricelli, ilgiornalidicaivano.it

Ma ecco il colpo di scena. Il Sindaco Simone Monopoli ritratta. Ritratta e mette in imbarazzo la Lista Civica La Svolta, che fa parte della sua maggioranza di governo. Ecco l'articolo che compare su ilgiornaledicaivano.it a firma di Francesco Celiento: Stamane, sulla sua pagina ufficiale Facebook, il sindaco Simone Monopoli ha smentito quanto dettoci ieri dal consigliere e capogruppo de La Svolta, partito che lo sostiene, Luigi Padricelli, secondo cui il Comune aveva in corso una trattativa di convenzione per far andare lunedì mattina i bambini caivanesi gratis sulle giostre di via Rosselli.

Ribadiamo che abbiamo riportato una dichiarazione del suo alleato Padricelli, quindi, si mettessero d’accordo in maggioranza su questa tematica che è lo stesso Monopoli a definire irrilevante, ma non nomina il consigliere, che si risulta suo alleato.

Stranamente mentre noi abbiamo scritto che ai bambini era riservata una mattinata gratis dove si andava gratis al luna park, Monopoli dice che, invece, non esistono biglietti omaggio, che solitamente si dividono politici, funzionari, dipendenti comunali e amici loro…

Più che una smentita sembra un altro atto della “guerra” invisibile fra la Svolta ed il primo cittadino, legatissimo al consigliere di Forza Italia Gaetano Ponticelli, il quale, caso strano, si scontrò, come accaduto nell’ultimo consiglio comunale, proprio col Padricelli.

Il gioco è questo: domani o nei prossimi giorni il primo cittadino probabilmente comunicherà, come si intuisce nel comunicato di stamane, la convenzione per far andare i bimbi gratis al luna park, basta non nominare mai a Padricelli…

Ma non finisce qui. Addirittura, è notizia di pochi minuti fa, il Sindaco Monopoli, dopo gli articoli pubblicati da ilgiornaledicaivano.it, pare, da indiscrezioni, riconfermare la prima proposta, cioè quella inizialmente avanzata dal consigliere conmunale de La Svolta Padricelli. Insomma, se fosse così, l'enigma rimarrà irrisolto. Anzi no, risolto, basti non citare Padricelli e dare il merito a Monopoli?


Questo il comunicato pubblicato dal primo
cittadino Monopoli
e riportato dal blog ilgiornaledicaivano.it 

Esclusiva il Notiziario / Intervista a Francesco Celiento (Caivano Press)

Esclusiva il Notiziario / Intervista a Francesco Celiento (Esperto giornalista di Caivano Press)


di Gaetano Daniele



Francesco Celiento
Giornalista Caivano Press 

Incontriamo Francesco Celiento. A Caivano è molto conosciuto. E' uno dei giornalisti più anziani del Paese. Attento da sempre ai problemi del territorio con il suo Giornale Caivano Press. Dopo 9 mesi di amministrazione Monopoli, in quanto attento osservatore della macchina comunale, che opinione si è fatta?

Monopoli presentatosi come il nuovo, innanzitutto, sta dando tantissimo spazio e circondandosi soprattutto di reduci della ex giunta Falco e del centrosinistra, che lui stesso definisce fallimentare e colpevole del buco di bilancio di 9 milioni di euro dimentancandosi però che lui fu assessore un anno e mezzo con Papaccioli nel 2007-2008 in un’altra giunta di centrodestra. Francamente non è cambiato granchè, ovviamente in dieci mesi non poteva fare miracoli, ma moltissime scelte vanno nella stessa direzione di Falco e basta farsi un giro in città per notare che Caivano è tale e quale a due anni fa. Fra l’altro, licenziando lui stesso una giunta dopo sette mesi ha ammesso implicitamente che non andava bene. Squadra che vince non si cambia…

Giunta tecnica, secondo lei Monopoli ha fatto la scelta giusta?

Sono sempre stato convinto della necessità della giunta tecnica che, anzi, io “suggerii” al sindaco già il giorno successivo alla sua elezione con un’intervista che gli feci sul mio periodico, ma lui rispose che le giunte tecniche non sempre davano il risultato sperato… Invece, ci vogliono persone avulse dal contesto territoriale, fuori dalle logiche politiche, professionalmente preparate, come lo sono quelli che compongono la giunta attuale, per dare una scossa a Caivano. Lo stesso Monopoli disse però anche che il commissario Contarino (altra persona preparata e non caivanese) aveva operato benissimo; quindi se il sindaco - che evidentemente governando si è molto ricreduto rispetto alle affermazioni fatte il giorno della vittoria - riesce a tenere “a bada” molti consiglieri e lacchè di partito, desiderosi solo di non perdere potere, e conservare questa giunta sino alla fine del suo mandato, magari rinforzandola con altri due elementi, i risultati arriveranno sicuramente. Ma, se invece, come ha fatto all’inizio del suo mandato, si farà imporre i nomi dalle sue liste purtroppo non c’è futuro per i cittadini, oltretutto a perderci elettoralmente sarà solo e soltanto lui, che molti hanno votato proprio perché desideravano un cambiamento reale. Luigi Sirico ha perso perché rappresentava troppo la ex giunta Falco ed il centrosinistra, che per tanti anni ha dominato a Caivano.

Con la Gara rifiuti a che punto sono?

Uno dei pochi meriti che ha Monopoli, il quale noto che, nel bene e nel male, si preoccupa moltissimo anche del verde cittadino rispetto alla totale assenza della ex giunta Falco, è essere riuscito a fare la gara europea per il canile, vinta comunque dalla stessa ditta, e quella europea dei rifiuti se, come mi disse il funzionario delegato, entro metà maggio potrebbe essere già assegnata. Ovviamente anche qui potrebbe vincere la stessa ditta, ma questo non deve rappresentare assolutamente un alibi per nessuno: il Comune, anche la giunta Falco, finora non si è fatta rispettare abbastanza dall’azienda; quindi se una persona non lavora come stabilito dal contratto bisogna avere anche il coraggio di licenziarla, altrimenti siamo al solito ritornello con cumuli di spazzatura nelle strade. E’ vero pure che molti cittadini incivili depositano in orari non consentiti, ma non ho visto neanche una multa elevata, ed anche ciò quindi non deve essere usato come un alibi per giustificare i disservizi.

Sicurezza. Ancora una volta Caivano è sulle prime pagine dei giornali nazionali per il caso Fortuna Loffredo. Secondo lei come si può intervenire per prevenire questi scenari aberranti?

Il caso di Fortuna è avvenuto a Caivano, ma poteva capitare dovunque ci siano pedofili, nessuna città o quartiere può sentirsi al sicuro al cento per cento. Ricordo bene che ad inizio anni ’80, in un rione popolare di Napoli, furono uccise e finanche bruciate due bambine, stanche di subire violenza sessuale. E’ chiaro che quest’ultima può trovare più facile terreno di coltura nei quartieri più disagiati dove lo Stato non c’è.

"Giletti con Renzi?" Brunetta guarda la Rai e sbrocca: tre insulti di fila, un tele-massacro

Renato Brunetta contro Giletti: "Intervista a Renzi sdraiata e indecente"



"Renzi occupa la Rai. Domenica abbiamo visto a L'Arena, su Rai Uno, un'intervista sdraiata da parte di Giletti nei confronti del presidente del Consiglio: indecente, da regime più che da democrazia. Ricordo a Giletti che la nostra è una tv pubblica, di Stato, non di regime. Su questo abbiamo presentato un'interrogazione alla Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai". È durissimo l'affondo di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio. Ce l'ha con Massimo Giletti e l'intervista a Renzi domenica pomeriggio: "Le domande poste dal conduttore e l'intera impostazione dell'intervista, a dir poco indulgente - scrive il presidente dei deputati azzurri nell'interrogazione - hanno permesso al premier ospite di parlare liberamente dell'attività di governo e non solo, senza alcun contraddittorio. La presenza del premier Renzi, a circa un mese da importanti elezioni amministrative che interessano le città di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste ed altre - sottolinea - risulta aver violato le regole della par condicio e, più in generale del pluralismo".

Brunetta chiede di sapere "quali iniziative intendano assumere i vertici Rai per riequilibrare prontamente, prima dello svolgimento delle prossime elezioni amministrative, la presenza di Renzi nel programma L'Arena di Rai Uno, garantendo un analogo spazio e la stessa rilevanza in termini di ascolto e più in generale, cosa intendano fare perché l'informazione e l'approfondimento del servizio pubblico Rai garantiscano il pluralismo, l'imparzialità, l'indipendenza, l'obiettività e l'apertura alle diverse forze politiche nel sistema radiotelevisivo, in particolare in questa fase preelettorale".

ll sondaggio letale della Ghisleri: i numeri che mandano a casa Renzi

Sondaggio Ghisleri sul referendum istituzionale: i "no" davanti ai "sì"



La questione è fluida. Ma Renzi rischia sicuramente col fuoco. "Se gli italiani al referendum voteranno contro le riforme che abbiamo fatto, è chiaro che dovremo farci da parte" aveva detto qualche settimana fa. A ruota lo aveva seguito Maria Elena Boschi, che però ha poi ritrattato dicendo che il referendum non sarà un giudizio sul governo. Renzi non l'ha ancora fatto, anche se i sondaggi lo stanno spingendo sull'orlo del baratro. L'ultimo sondaggio Euromedia Research dà infatti i voti a favore della riforma costituzionale sotto il 50% se si contano coloro che dichiarano che andranno a votare il prossimo ottobre. Rapportata a 100, la percentuale di coloro che oggi voterebbero "no" al referendum è del 51,9 contro il 48,1 dei "sì"La stessa rilevazione di di metà aprile dava 49,7 contro 50,3, mentre a fine marzo il risultato era 49,6% di "no" e 50,4% di "sì". Insomma, i "no" sembrano andare affermandosi con il passare delle settimane dal momento in cui la data del referendum è stata ufficialmente fissata all'inizio dell'anno.