Visualizzazioni totali

martedì 3 maggio 2016

Esclusiva il Notiziario / Intervista a Francesco Celiento (Caivano Press)

Esclusiva il Notiziario / Intervista a Francesco Celiento (Esperto giornalista di Caivano Press)


di Gaetano Daniele



Francesco Celiento
Giornalista Caivano Press 

Incontriamo Francesco Celiento. A Caivano è molto conosciuto. E' uno dei giornalisti più anziani del Paese. Attento da sempre ai problemi del territorio con il suo Giornale Caivano Press. Dopo 9 mesi di amministrazione Monopoli, in quanto attento osservatore della macchina comunale, che opinione si è fatta?

Monopoli presentatosi come il nuovo, innanzitutto, sta dando tantissimo spazio e circondandosi soprattutto di reduci della ex giunta Falco e del centrosinistra, che lui stesso definisce fallimentare e colpevole del buco di bilancio di 9 milioni di euro dimentancandosi però che lui fu assessore un anno e mezzo con Papaccioli nel 2007-2008 in un’altra giunta di centrodestra. Francamente non è cambiato granchè, ovviamente in dieci mesi non poteva fare miracoli, ma moltissime scelte vanno nella stessa direzione di Falco e basta farsi un giro in città per notare che Caivano è tale e quale a due anni fa. Fra l’altro, licenziando lui stesso una giunta dopo sette mesi ha ammesso implicitamente che non andava bene. Squadra che vince non si cambia…

Giunta tecnica, secondo lei Monopoli ha fatto la scelta giusta?

Sono sempre stato convinto della necessità della giunta tecnica che, anzi, io “suggerii” al sindaco già il giorno successivo alla sua elezione con un’intervista che gli feci sul mio periodico, ma lui rispose che le giunte tecniche non sempre davano il risultato sperato… Invece, ci vogliono persone avulse dal contesto territoriale, fuori dalle logiche politiche, professionalmente preparate, come lo sono quelli che compongono la giunta attuale, per dare una scossa a Caivano. Lo stesso Monopoli disse però anche che il commissario Contarino (altra persona preparata e non caivanese) aveva operato benissimo; quindi se il sindaco - che evidentemente governando si è molto ricreduto rispetto alle affermazioni fatte il giorno della vittoria - riesce a tenere “a bada” molti consiglieri e lacchè di partito, desiderosi solo di non perdere potere, e conservare questa giunta sino alla fine del suo mandato, magari rinforzandola con altri due elementi, i risultati arriveranno sicuramente. Ma, se invece, come ha fatto all’inizio del suo mandato, si farà imporre i nomi dalle sue liste purtroppo non c’è futuro per i cittadini, oltretutto a perderci elettoralmente sarà solo e soltanto lui, che molti hanno votato proprio perché desideravano un cambiamento reale. Luigi Sirico ha perso perché rappresentava troppo la ex giunta Falco ed il centrosinistra, che per tanti anni ha dominato a Caivano.

Con la Gara rifiuti a che punto sono?

Uno dei pochi meriti che ha Monopoli, il quale noto che, nel bene e nel male, si preoccupa moltissimo anche del verde cittadino rispetto alla totale assenza della ex giunta Falco, è essere riuscito a fare la gara europea per il canile, vinta comunque dalla stessa ditta, e quella europea dei rifiuti se, come mi disse il funzionario delegato, entro metà maggio potrebbe essere già assegnata. Ovviamente anche qui potrebbe vincere la stessa ditta, ma questo non deve rappresentare assolutamente un alibi per nessuno: il Comune, anche la giunta Falco, finora non si è fatta rispettare abbastanza dall’azienda; quindi se una persona non lavora come stabilito dal contratto bisogna avere anche il coraggio di licenziarla, altrimenti siamo al solito ritornello con cumuli di spazzatura nelle strade. E’ vero pure che molti cittadini incivili depositano in orari non consentiti, ma non ho visto neanche una multa elevata, ed anche ciò quindi non deve essere usato come un alibi per giustificare i disservizi.

Sicurezza. Ancora una volta Caivano è sulle prime pagine dei giornali nazionali per il caso Fortuna Loffredo. Secondo lei come si può intervenire per prevenire questi scenari aberranti?

Il caso di Fortuna è avvenuto a Caivano, ma poteva capitare dovunque ci siano pedofili, nessuna città o quartiere può sentirsi al sicuro al cento per cento. Ricordo bene che ad inizio anni ’80, in un rione popolare di Napoli, furono uccise e finanche bruciate due bambine, stanche di subire violenza sessuale. E’ chiaro che quest’ultima può trovare più facile terreno di coltura nei quartieri più disagiati dove lo Stato non c’è.

Nessun commento:

Posta un commento