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lunedì 17 agosto 2015

La mail: "Ti rimborsiamo il cellulare" State attenti, è una truffa (e costa caro)

La truffa dei finti funzionari della 3: promettono rimborsi in cambio della carta di credito




n piena estate un gruppo di truffatori ha messo in piedi un sistema per spillare quattrini ai clienti della H3G Italia. Lo comunica la stessa azienda attraverso la sua pagina Facebook: "In questi giorni, alcuni individui, sotto le mentite spoglie di funzionari di 3, hanno contattato alcuni clienti, promettendo loro inesistenti rimborsi per conto della nostra Società". L'obiettivo dei truffatori è derubare i clienti della Tre in poche mosse: "Questi soggetti - aggiungono dalla Tre - stanno usando tale raggiro al solo scopo di ottenere i dati e i codici della carta di credito e del conto corrente così da prelevare denaro e/o effettuare spese a danno altrui".

Come evitare - L'azienda mette in chiari quali sono le modalità con cui il personale della 3 si presenta ai suoi clienti e quali sono i dati personali che richiede, cioè: "L’IBAN al fine di effettuare l’accredito e non già la carta di credito e comunica sempre il numero specifico della pratica in lavorazione". C'è un indirizzo email individuato dalla 3 che si nasconde dietro la truffa: "La gravità di tali condotte lede evidentemente sia i clienti 3 sia la nostra reputazione e, proprio per stroncare tale fenomeno, invitiamo tutti a segnalarci episodi simili e a non rispondere ad alcuna mail proveniente dall'indirizzo h3grimborsocontrattistand@yahoo.it, che non appartiene né è in uso alla nostra Società.
H3G ha già intrapreso tutte le azioni necessarie alla tutela della propria immagine e dei propri clienti".

'E' il ciclone Troy, "ucciderà l'estate" Nubifragi e grandine, quando arriverà

Meteo, dopo il tornado di Ferragosto martedì arriva il ciclone Troy: nubifragi e grandinate




Dopo Summer storm arriva il ciclone Troy, nuove piogge e temporali nella prossima settimana sulla penisola e l'estate, probabilmente, non si riprenderà più. Dopo la burrasca di Ferragosto culminata con l'arrivo di Summer storm ecco pronto un nuovo peggioramento: il ciclone Troy. La redazione web del sito ilmeteo.it comunica che "da lunedì 17 il tempo migliorerà sull'Italia col ritorno del sole, ma con temperature fresche e sotto la media del periodo. Martedì, però, ecco pronto un nuovo peggioramento; sempre dall'Atlantico il ciclone Troy si avvicinerà all'Italia e nella notte e prime ore di mercoledì raggiungerà le regioni settentrionali portando nuovi temporali, nubifragi e locali grandinate. Il maltempo toccherà anche la Toscana e la Liguria, difatti molti vacanzieri stanno decidendo di lasciare le proprie località turistiche, quindi il resto delle regioni centrali, ma questa volta il Sud dovrebbe esser e risparmiato".

"Ucciderà l'estate" - Il direttore di ilmeteo.it Antonio Sanò segnala che "giovedì Troy si allontanerà dall'Italia, permettendo la rimonta dell'alta pressione che riporterà un periodo più soleggiato e caldo, ma per quanto? Il ciclone Troy, come il cavallo di Troia, sembra proprio abbia intenzione di uccidere l'estate".

domenica 16 agosto 2015

Electrolux, in 60 lavorano a Ferragosto C'è più lavoro, i sindacati protestano

Electrolux Susgana, 60 operai lavorano a Ferragosto per ordini eccezionali. Fiom: "Scelta inopportuna"




Alta tensione, operai che nascondevano il volto, poca voglia di parlare con i giornalisti. È surreale l'atmosfera del Ferragosto di lavoro all'Electrolux di Susegana (Treviso), dove circa 60 dipendenti hanno accettato di tornare in fabbrica dalle 6 alle 12 per rispondere un inatteso carico di ordini. Buona notizia, dal punto di vista dell'azienda, che in un momento di crisi ha sottolineato l'importanza di "riagganciare la ripresa quando c'è". Una pessima notizia per i sindacati, Fiom in testa, che ha giudicato la richiesta dell'Electrolux "inopportuna" e definito la scelta di riaprire una linea di produzione "unilaterale": "Non c'è stato nessun confronto con le Rsu e nessun coinvolgimento - accusa all'agenzia Adnkronos Sandro Rui, delegato Rsu Fiom Cgil dell'Electrolux di Susegana. "Se ci fosse stato un coinvolgimento del sindacato - sottolinea Rui - avremmo trovato delle alternative. Non è la prima volta che lavoriamo durante una festività. Abbiamo lavorato anche il giorno del Santo Patrono e il 6 gennaio. Il problema in questo caso è che l'azienda non ha coinvolto nessuno né le Rsu né il sindacato e questa è una cosa negativa". Con l'azienda, aggiunge Rui, "abbiamo fatto un accordo sulle ferie che prevede di lavorare tutti i sabati a giugno, luglio e agosto. L'unico giorno libero era il 15 perché è una festività. Dall'azienda c'è stata una forzatura".

Escrementi, batteri e immondizia: ecco tutte le spiagge da evitare

Escrementi e immondizia, ecco le spiagge più sporche d'Italia




La metà delle spiagge italiane sono sporche, piene di residui di escrementi. Tutta colpa degli scarichi fognari che non vengono adeguatamente o del tutto depurati. Così il 45% delle spiagge è bagnato da acque piene di coliformi fecali e un altro 42% è invece inquinato da olii esausti e immondizia. Le analisi, riportate da Il Tempo, sono state effettuate da Goletta Verde.

E i risultati sono inquietanti: su 266 campioni di acqua marina analizzati dal laboratorio mobile di Legambiente il 45 per cento è contaminato da cariche batteriche "superiori ai limiti imposti dalla normativa". Insomma, ogni 62 chilometri di costa c'è una spiaggia inquinata che a sua volta, nella metà dei casi, è una spiaggia libera e vicina alle foci di fiumi o canali dove si scaricano liquami.

Le coste più sporche sono in Sicilia e Calabria, seguita dal Lazio e dalla Campania. Non bene anche Marche, Abruzzo e Puglia. La Sardegna si conferma la regione più pulita: solo quattro i punti critici sui 27 monitorati. Un danno non solo ambientale ma anche economico se si pensa che le sanzioni dell'Unione europea ammontano a 476 milioni di euro l'anno dal 2016 e fino al completamento delle opere. Al momento sono 1.022, il 32% del totale, gli agglomerati coinvolti dai procedimenti europei. Le Regioni maggiormente interessate sono la Campania, con l' 81% dei Comuni condannati o interessati in procedure d'infrazione, la Sicilia, con il 73%, e la Calabria, con il 62%. Le regioni costiere con il minor numero di centri urbani che sforano i limiti sono il Veneto (17%), la Toscana (18%) e il Friuli Venezia Giulia (24%).

La lista degli italiani più ricchi in Borsa In classifica anche il Cav, con sorpresa

I Paperoni della Borsa 2015: la classifica degli italiani azionisti più ricchi




Il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio si conferma al primo posto nella speciale graduatoria dei Paperonì di Borsa 2015 elaborata da Mf Milano Finanza. Nella classifica di Mf, oltre ai nomi più noti della finanza made in Italy, scalano un posto i cinesi di Peoplès Bank of China (azionisti di numerosi ’campioni nazionalì tra cui Eni, Fca, Telecom etc.) passando dall’ottava alla settima posizione. Del Vecchio mantiene la posizione grazie alle partecipazioni in Foncieres des Regions, Generali Assicurazioni, Luxottica, Space 2, UniCredit Group, che valgono (al 7 agosto 2015) 24,135 miliardi di euro.

Podio - Al secondo e terzo posto, Stefano Pessina (Walgreens Boots Alliance - 18,243 miliardi di euro) e i fratelli Benetton (Atlantia, Autogrill, Caltagirone Ed., Mediobanca, Pirelli, World Duty Free - 8,839 mld di euro). Sia Pessina che i Benetton hanno guadagnato posizioni rispetto al 2014, passando dalla settima alla seconda e dalla quarta alla terza posizione. Al quarto posto il duo Miuccia Prada - Patrizio Bertelli (Prada, 8,493 ml d di Euro), seguiti dai fratelli Gianfelice e Paolo Rocca (Tenaris, 8,364 mld di euro), e dalle famiglie Agnelli-Nasi (5,795 mld di euro, la partecipazione in Exor). Passa dall’ottava alla settima Peoplès Bank of China ( 5.648,2 mld di euro, il valore delle quote in Enel, Eni, FCA Fiat Chrysler A., Generali Ass.ni, Intesa SanPaolo Monte Paschi Siena, Prysmian, Saipem, Telecom Italia, Terna, UniCredit).

Il Cav - Migliora anche la posizione di Silvio Berlusconi, dalla nona all’ottava grazie alle partecipazioni in Mediaset, Mediobanca, Mediolanum, MolMed, Mondadori - 4,548 mld di euro). Completano la griglia dei primi 10, Emmanuel Besnier (Parmalat, 3.594,1mld di euro) e le famiglie Boroli-Drago (3.125,7 ml dm di euro le partecipazioni in Antena 3, International Game Technology, DeA Capital, Generali Ass.ni, GreenItaly1).

Bella vita al Quirinale: i prezzi stracciati solo per le case dei funzionari / Le cifre

Quirinale, affitti a poche centinaia di euro in centro a Roma: solo per i dipendenti del Presidente della Repubblica




Abitare in centro a Roma in un appartamento da circa 100 metri quadrati può costare almeno 2400 euro al mese, ma questo solo per chi non lavora per il Presidente della Repubblica. In particolare per il personale destinato agli uffici del Segretario generale del Quirinale i canoni di locazione appaiono particolarmente vantaggiosi. Scrive il Fatto quotidiano come in via della Dataria, salita che va a finire dritta in piazza del Quirinale, un mese di affitto in un appartamento da 100 mq costa appena 360 euro. Un affarone che in realtà era più conveniente quando il Capo dello Stato era Giorgio Napolitano: con lui l'uso degli appartamenti per questi funzionari era a titolo gratuito, utenze escluse. Gli appartamenti sono infatti "concessioni" e non locazioni, regolati da decreti della Presidenza della Repubblica. Il motivo è legato alla reperibilità richiesta ai dipendenti, che quindi devono abitare quanto più vicino al luogo di lavoro e, come riportato nell'articolo 3 dell'ultimo decreto di Sergio Mattarella firmato poco prima della pausa estiva, riservato a quelle mansioni la cui: "continuità di servizio è ritenuta strettamente necessaria per il buon andamento e l'efficienza dell'Amministrazione e per le quali le esigenze di reperibilità e di flessibilità, nonché di prolungamento della presenza in servizio olte l'orario di lavoro assumano carattere di ordinarietà". Il decreto entrerà in vigore dal prossimo settembre e riguarderà 58 appartamenti. Ci sono buone notizie anche per gli altri dipendenti che non fanno parte del segretariato, ma già abitano in case di proprietà del Quirinale. Per loro il decreto concede di poter vivere in quegli immobili fino al 2018 a canoni in media di 1250 euro per il 2016, sempre per apprtamenti di solito superiori ai 100 mq, che diventeranno 2500 nel 2017.

Renzi cade? Mattarella ha un piano Ecco chi farà il premier: ok dal Cav

Lo scenario per il dopo Renzi: governo di larghe intese guidato da Enrico Letta




È nella settimana di Ferragosto che si è infittito il dibattito politico su una possibile riapertura del Patto del Nazareno. Guai a chiamarlo così per chi sul fronte del centrodestra lavora alla ricucitura con la maggioranza di Matteo Renzi, ma nella sostanza la trattativa sta esaurendo la sua fase preliminare. Il consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, ha messo in chiaro che non ci sono trattative sottobanco, di sicuro nessun compromesso che preveda uno scambio tra i voti di Forza Italia e una riforma della Giustizia che piaccia al Cav. Nel corso di una riunione di parlamentari azzurri, riporta La Stampa, lo stesso Toti avrebbe comunque detto: "Se Renzi facesse le cose seriamente in tema di intercettazioni, separazione delle carriere e limiti della carcerazione preventiva, allora magari...". Sempre Toti aveva in qualche modo smentito, marchiando il governo in carica come legato a doppio filo con la magistratura. La partita vera si gioca tutta sull'Italicum, con il centrodestra che chiede compatto da tempo che il premio di maggioranza sia assegnato alla coalizione vincente e non alla singola lista, come sperato da Renzi.

Lo scenario - La fiducia sulla buona riuscita di un nuovo Patto è bassa, quasi nulla, all'interno di Forza Italia. La linea prevalente è quella di Renato Brunetta, secondo il quale Renzi ha ormai le ore contate e dovrebbe arrendersi a una "onorevole sconfitta". Inutile quindi agganciarsi a chi è destinato a perdere, secondo l'ex ministro. C'è quindi chi pensa già a un dopo Renzi, a uno scenario che in qualche modo richiama dinamiche già viste pochi anni fa dopo il governo di Mario Monti. Senza Renzi, il Pd si spaccherebbe perdendo il sostegno in Parlamento dell'ala più a sinistra. A quel punto l'unico modo per formare una maggioranza di governo sarà solo quello delle larghe intese, una sorta di Coalizione della Nazione. E le indiscrezioni parlano di un solo nome che troverebbe il gradimento di Forza Italia, Dem e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: Enrico Letta, che tornerebbe a servire il piatto freddo della vendetta.