Lo scenario per il dopo Renzi: governo di larghe intese guidato da Enrico Letta
È nella settimana di Ferragosto che si è infittito il dibattito politico su una possibile riapertura del Patto del Nazareno. Guai a chiamarlo così per chi sul fronte del centrodestra lavora alla ricucitura con la maggioranza di Matteo Renzi, ma nella sostanza la trattativa sta esaurendo la sua fase preliminare. Il consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, ha messo in chiaro che non ci sono trattative sottobanco, di sicuro nessun compromesso che preveda uno scambio tra i voti di Forza Italia e una riforma della Giustizia che piaccia al Cav. Nel corso di una riunione di parlamentari azzurri, riporta La Stampa, lo stesso Toti avrebbe comunque detto: "Se Renzi facesse le cose seriamente in tema di intercettazioni, separazione delle carriere e limiti della carcerazione preventiva, allora magari...". Sempre Toti aveva in qualche modo smentito, marchiando il governo in carica come legato a doppio filo con la magistratura. La partita vera si gioca tutta sull'Italicum, con il centrodestra che chiede compatto da tempo che il premio di maggioranza sia assegnato alla coalizione vincente e non alla singola lista, come sperato da Renzi.
Lo scenario - La fiducia sulla buona riuscita di un nuovo Patto è bassa, quasi nulla, all'interno di Forza Italia. La linea prevalente è quella di Renato Brunetta, secondo il quale Renzi ha ormai le ore contate e dovrebbe arrendersi a una "onorevole sconfitta". Inutile quindi agganciarsi a chi è destinato a perdere, secondo l'ex ministro. C'è quindi chi pensa già a un dopo Renzi, a uno scenario che in qualche modo richiama dinamiche già viste pochi anni fa dopo il governo di Mario Monti. Senza Renzi, il Pd si spaccherebbe perdendo il sostegno in Parlamento dell'ala più a sinistra. A quel punto l'unico modo per formare una maggioranza di governo sarà solo quello delle larghe intese, una sorta di Coalizione della Nazione. E le indiscrezioni parlano di un solo nome che troverebbe il gradimento di Forza Italia, Dem e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: Enrico Letta, che tornerebbe a servire il piatto freddo della vendetta.
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