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martedì 4 agosto 2015

Caccia al nero, il Fisco si trasforma: cosa cambia per chi non paga le tasse

Fisco, evasione e controlli: tutte le nuove regole




Il governo accelera sul Fisco. Parecchie le novità sul piatto: controlli, rientro dei capitali, fatture e scontrini telematici. Con il via libera definitivo ai decreti su certezza del diritto e fatturazione elettronica, ora in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l'Erario si fa un profondo restyling. Di seguito, passiamo in rassegna le principali misure.

Interpello - Il contribuente avrà nuovi ampi margini per chiedere all'amministrazione se i comportamenti adottati configurino oppure no un abuso del diritto. Si tratta dell'istanza di interpello antielusivo, che potrò essere inviata alle Entrate anche dopo che un'eventuale operazione sia stata realizzata; l'interpello però, come spiega Il Sole 24 Ore, dovrà arrivare prima della scadenza dei termini della dichiarazione o del pagamento delle imposte connessi all'operazione per la quale si chiede il chiarimento.

Raddoppio termini - Un'altra novità molto attesa da professionisti e imprese sono i limiti al raddoppio dei termini per l'accertamento: il Fisco potrà ricorrere ai "tempi supplementari" per quel che riguarda il controllo per le imposte dirette e Iva solo se le denunce saranno presentate all'autorità giudiziaria entro i termini ordinari di decadenza dell'accertamento, ossia 4 anni, o 5 nei casi di omessa dichiarazione.

Sblocca-volountary - La sorpresa contenuta nella norma sul raddoppio dei termini, introdotta all'ultimo, riguarda la "sblocca-volountary". Secondo la misura, l'adesione al rientro dei capitali garantisce la non punibilità gratuita su imponibili, imposte e ritenute legate alla procedura di emersione per i quali sono scaduti i termini per l'accertamento. Un esempio pratico: senza versare un euro, chi aderirà alla volountary potrà chiudere i contenzioni con le amministrazioni anche per gli anni dal 2009 e precedenti.

Gestione rischio fiscale - Per le grandi imprese arriva la gestione del rischio fiscale. Con il nuovo regime dell'adempimento collaborativo le imprese con 10 miliardi di fatturato potranno rivolgersi alle Entrate per ottenere quella che si configura in tutto e per tutto come una consulenza aziendale. La platea dei soggetti interessati potrebbe allargarsi con il futuro decreto sull'internazionalizzazione delle imprese.

Fatturazione elettronica - Si passa poi alla fatturazione elettronica, che secondo Matteo Renzi rappresenta "la chiave di successo della semplificazione amministrativa". Non ci sarà obbligo di trasmissione dei dati e dei corrispettivi, ma le imprese potranno scegliere se aderire o meno alla fattura elettronica o agli scontrini telematici.

Trasmissione dei dati - Per i contribuenti, infine, non ci saranno oneri per l'archiviazione dei dati trasmessi al Fisco, mentre con l'opzione telematica le imprese beneficeranno di un "regime premiale", il quale garantirà l'esclusione dall'obbligo dello spesometro, così come delle comunicazioni per operazioni interastat o con Paesi sulle black list fiscali.

Caivano (Na): Posto nello Staff del Sindaco Simone Monopoli, Giovanni De Cicco vincitore?

Caivano (Na): Posto nello Staff del Sindaco Simone Monopoli, Giovanni De Cicco vincitore? 



di Gaetano Daniele




Meno 2. L'attesa si trasforma in ansia e, anche un giorno può non passare mai Il concorso che vede l'inserimento di un posto all'interno dello Staff del neo Sindaco, Simone Monopoli, è alle porte. Tantissimi i ragazzi di Caivano che vi parteciperanno, almeno ci auguriamo, soprattutto auspichiamo che la possibilità venga data ad un giovane del territorio, visto che l'ultima parola spetta al Sindaco Monopoli che, come ha sempre decantato in campagna elettorale, prima i caivanesi. Solo chiacchiere?

Ricapitoliamo. Il neo Sindaco Monopoli, colui che grazie ai fallimenti della passata amministrazione a guida Falco - con grinta, si ricandida per la seconda volta alla carica di Sindaco con Forza Italia e, appunto, in campagna elettorale, sventola ai quattro venti la bandiera della coerenza e della discontinuità - vince le elezioni. Giura, e indossa per la prima volta la fascia tricolore il 17 giugno scorso, 35 giorni fa, all'incontrario ma la indossa, sembra un'eternità e, come si suol dire, il buon giorno si vede dal mattino. Proviamo a capire insieme cos'ha prodotto in questo mese e mezzo, oltre a pesare alle casse del comune circa 8/9 mila euro (stipendio sindaco e assessori).

Parte subito sparato, ma appunto produce poco. Due cose fa, e anche male. La prima è affidare la presidenza del consiglio comunale a Raffaele del Gaudio, ai socialisti, a coloro i quali il neo sindaco li definisce opposizione al primo consiglio comunale, nonostante al ballottaggio, questi ultimi, uscirono con un manifesto dove appunto, espletavano tutta la loro simpatia per Monopoli. Guarda caso poi, a chi viene affidata la presidenza del consiglio? a Raffaele Del Gaudio. L'altra, invece, è più grossa, glielo dobbiamo riconoscere, affida la pulizia del Monumento ai Caduti del 15/18, all'associazione di estrema destra, Casa Pound. E poi? e poi ha discusso a lungo con prefetti e sindaci di altri comuni. E poi? Sì, ecco, e poi visto che decantava tanto il reddito di cittadinanza in campagna elettorale, e soprattutto il taglio agli sprechi, la prima cosa che fa, qual'è? indice un concorso per assumere all'interno del suo Staff, un giornalista Laureato. Bene, un Concorso, dove alla fine però, il sindaco, si riserva lui la scelta finale sul nome. 

Ma con quale metro di valutazione, il neo sindaco Monopoli, sceglierà il suo nuovo collaboratore con paga da dirigente comunale? ovviamente, a spese dei contribuenti?. Ma poi, con un comune quasi in dissesto, con debiti fuori bilancio, era necessario pagare questo nuovo addetto ai lavori con contratto D1? quindi con stipendio da dirigente comunale? E io pago... avrebbe decantato il principe della risata. Ma proviamo ad andare per ordine. A Caivano ci sono tantissimi giovani che alle scorse amministrative si sono esclusi da ogni attività politica, quindi, non hanno patteggiato nè per uno nè per un altro schieramento, hanno scritto però, per testate giornalistiche importanti, qualcuno anche su "il Fatto" diretto da noi nel lontano 2007/08, hanno fondato blog, sono plurali e quindi non di parte, non vivono di informazione faziosa, quella che si scambia come le patate al mercato ortofrutticolo. Quindi? qualcuno potrà chiederci, quindi? ebbene, a coloro i quali ci chiedono, quindi? noi rispondiamo esternando un nostro concetto, forse anche sbagliato: non potranno mai vincere quel posto di collaboratore, perchè sempre secondo il nostro punto di vista, nella passata tornata elettorale non hanno patteggiato per nessuno, viceversa, sempre se ci è ancora concesso esporlo, in un comune dove mancava solo Casa Pound, questo posto di collaboratore, verrà affidato a qualche giornalista professionista che alle scorse elezioni ha dimostrato appartenenza politica schierandosi appunto, con il neo sindaco Monopoli. 

Non vogliamo alludere a nessuno, nè a tizio nè a caio, non vogliamo dire o fare come riportano le male lingue, che quel posto verrà affidato al dott. Giovanni De Cicco che, appunto, persona molto vicina a Monopoli, ma un'altra domanda al neo Sindaco Monopoli, la vogliamo fare: Con quale metro di valutazione sceglierà? lo dica prima e non a conti fatti. Se ha deciso di rivoluzionare il sistema politico locale, scenda in piazza o sui giornali, che in questo ultimo periodo non gli manca la possibilità, e dica ai suoi cittadini con quale metro di valutazione sceglierà il suo nuovo collaboratore che dovrà sedere al suo fianco, con paga da dirigente, a spese loro.

E' vero, alcune regole sono riportate nel bando, ma a noi de il Notiziario sul web, quella parolina finale, dove appunto, si evince che la scelta finale spetterà esclusivamente al Sindaco, ci preoccupa molto. Non vorremmo mai, il giorno 7, sentirci dire che, la scelta è stata una scelta sofferente, e quindi si è scelto secondo scienza e coscienza, ad esempio, avrà scelto X o Y, perchè fra i tanti candidati era la persona con più esperienza professionale, perchè poi, ci verrà difficile digerirlo. L'esperienza si fa sul campo di battaglia, anche per il neo Sindaco Monopoli è la prima volta, anche per i neo assessori è la prima volta, si può decidere e scegliere anche un collaboratore con poca esperienza, se si hanno le intenzioni serie e soprattutto se si ha voglia veramente di voltare pagina.

Sarà tutto a norma di legge, quindi legale, ci mancherebbe altro, nulla contro il Sindaco e nulla neanche contro al citato a caso, dott. Giovanni De Cicco che, ad oggi, non sappiamo neanche se vi parteciperà, e, ovviamente, se lo farà, non dovrà sentirsi in colpa solo perchè è amico del Sindaco Monopoli, come lo dimostrano le premesse nelle sue trasmissioni, ma nulla neanche contro a tutti quei giovani speranzosi che, credendo in una scelta equa, giusta e democratica, si vedono poi scavalcare da amici e comparielli.

Non vogliamo alludere a nulla, anzi, se qualche riferimento è forte siamo pronti a chiedere scusa al Sindaco e al dott. Giovanni De Cicco, le nostre sono solo osservazioni sul modo e sul metodo. Sappiamo anche che governare un Paese non è cosa semplice, ma non deve essere neanche cosa facile nell'affidare posti e prebende ad amici, come hanno fatto altri, in altri comuni d'Italia. Chi deve vigilare vigili, ma soprattutto in bocca al lupo al nuovo consigliere del neo Sindaco Monopoli. 

lunedì 3 agosto 2015

Riforma della Pubblica amministrazione Altra promessa: via libera entro giovedì

Renzi in Giappone: entro giovedì sì alla riforma della Pubblica amministrazione




"Mercoledì, massimo giovedì approviamo la riforma della Pubblica amministrazione". Lo ha detto il premier Renzi incontrando gli imprenditori italiani all'ambasciata di Tokyo. Per Renzi, "L'Italia deve tornare a essere l'Italia. Il nostro Paese deve tornare a essere un punto di riferimento nel mondo".

L'invito ai sindaci - E da ex sindaco di Firenze sprona i primi cittadini: "Abbiamo bisogno di mettere a posto di più le nostre città. Quando uno fa 10mila chilometri per vedere l'Italia ha bisogno di trovare le città pulite. Gli amministratori devono lavorare di più". 

Le riforme - "Il premier giapponese Abe è più fortunato, a lui bastano due letture per fare le riforme, a noi ne servono cinque. Ma Arriveremo in fondo anche noi e faremo un bel referendum su quelle istituzionali".

Così Feltri demolisce Marco Travaglio: "La tua è barbarie, e ti spiego il perché"

Feltri contro Travaglio: niente arresto senza condanna




In un editoriale su il Giornale Vittorio Feltri attacca Marco Travaglio. Il punto in questione è la vicenda di Antonio Azzolini. Scrive Feltri: "Ieri ho letto un gustoso articolo di Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, in cui si sottolineano alcune imprecisioni, più o meno gravi, dette da Matteo Renzi a proposito della vicenda Antonio Azzollini (...) il senatore del Nuovo centrodestra avrebbe espresso il suggestivo proposito di fare la pipì in bocca a una suora poco incline a ubbidirgli. Qui non si capisce se fosse una promessa o una minaccia, ma non importa: de gustibus non est disputandum, dicevano gli antenati di Roma ladrona e di Mafia capitale". Continua Feltri: "Travaglio, che secondo me oltre al giornalista potrebbe fare il docente di diritto (nelle sue varie declinazioni specialistiche), ci ha spiegato per filo e per segno come qualmente Azzollini dovesse essere arrestato, anziché graziato dai colleghi". 

Bene secondo Feltri "anche gli altri dieci (o undici, l' è istess) detenuti per le medesime porcherie andrebbero scarcerati. Lo dico senza entrare nel merito della fetentissima inchiesta, le cui carte li dipingono quali mascalzoni di prima grandezza, ma semplicemente perché sono convinto - ingenuamente, forse - che una o venti persone prima di essere imprigionate dovrebbero essere processate e condannate. Blindarle in fase istruttoria, cioè quando ancora si ignora se siano colpevoli o no, è una barbarie, retaggio di tempi oscuri quando il principe, per non sapere né leggere né scrivere, se sospettava che tu fossi un gaglioffo ti rinchiudeva nella torre ed erano cavoli tuoi".

Insomma, "si ammanetta uno se minaccia di fuggire, se vi sia il timore che inquini le prove o addirittura reiteri il reato. Tre circostanze rare. Prendiamo Massimo Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio. Dove vuoi che scappi senza una lira in tasca? (...) Nonostante ciò, egli è dietro le sbarre da un anno pur non avendo neppure subito il giudizio di primo grado. Figuriamoci Azzollini e i suoi ipotetici complici. Ne hanno combinate di ogni colore? Può darsi. Ma per schiaffarli in galera sarebbe necessaria una sentenza, anzi tre". 

L'agguato del Pd per far fuori Renzi: chi vuole al governo la minoranza

Pd, il piano della minoranza per far cadere il governo: verso un Renzi-bis




Da una parte c'è il Pd di Matteo Renzi, dall'altra il Pd anti-Renzi. Ora quest'ultimo vuole costringerlo ad abbassare la testa sulla riforma costituzionale. Vuole logorarlo, riporta Repubblica, per arrivare "a un accordo politico", spiega Roberto Sapienza. "L'unità per l'unità no", aggiunge Miguel Gotor, "ma con il tempo è possibile arrivare a un maggiore coinvolgimento. E' come una pera che deve maturare...". Insomma, il Pd anti-Renzi ha un obiettivo ben preciso: "normalizzare" il premier e arrivare a un Renzi bis. "Al Senato abbiamo i numeri", continua. "La minoranza ha voluto dare un segnale politico, ma noi andiamo avanti più decisi di prima. Noi non diamo messaggi, cambiamo il Paese".

Dall'altra parte c'è il Pd di Renzi, di Luca Lotti che sul caso Rai parla di "pugnalata alle spalle", di "metodo vigliacco" dell'"altro Pd". Ma Lotti è anche furioso con Denis Verdini e i suoi con i quali può fronteggiare proprio la sinistra dem. "Cosa avete combinato?". Denis ha quindi chiamato i nove senatori: "D'ora in poi basta scherzi". 

Ma sarà difficile per Renzi contrastare l'opposizione interna con la minaccia di nuove elezioni o con l'appoggio dei verdiniani. "Abbiamo dato un segnale di esistenza in vita", dice Federico Fornaro: "Sulla riforma costituzionale abbiamo sollecitato un confronto. Risposte, un mese dopo? Zero. Però ha rimandato tutto a settembre. Interpretazione maliziosa? Vogliono far crescere i verdiniani. Ecco, sia chiaro che noi andremo fino in fondo".

Italia, l'impero finanziario dei Bin Laden Tutti gli affari della famiglia qui da noi

Bin Laden, l'impero finanziario in Italia della famiglia dello sceicco del terrore




Dopo lo schianto in Inghilterra del jet decollato da Malpensa, i riflettori tornano ad accendersi sulla famiglia Bin Laden. Ma che ci facevano in Italia? La domanda, ad ora, non ha una precisa risposta, e sullo schianto dell'aereo si sta sviluppando un vero e proprio giallo. Eppure le ragioni per le quali i Bin Laden si trovavano in Italia potrebbero essere molte, anzi moltissime, poiché la family dello sceicco del terrore, nel Belpaese, ha un vero e proprio impero finanziario. Il quotidiano Il Tempo ricorda come l'ultimo grande acquisto risale a un anno fa, il 31 luglio 2014, quando i Bin Laden hanno acquistato il 50% della Marmi Carrara. Si tratta di un'acquisizione operata dalla Sbg, Saudi Binladen Group, presieduta da Bakr Mohammd Bin Laden, un gruppo che ha come principali interessi il petrolio, l'energia e le costruzioni (il patrimonio è di oltre 5 miliardi di dollari). Quindi altri affari: dopo l'uscita di Gemina da Impregilo, il gruppo ha acquisito il 2,84% della società di Sesto San Giovanni e l'8% della finanziaria Sintonia SA, delle Edizione Srl della famiglia Benetton, tra gli azionisti di rilievo di Impregilo.

domenica 2 agosto 2015

Buoni pasto, al via la "rivoluzione" Cosa cambia (e come ti fregano)

Buoni pasto elettronici, cosa è cambiato




di Tobia De Stefano 



Dal 1˚ luglio 2015 è stato esteso a 7 euro la detassazione dei buoni pasto elettronici. Cambiano regole e consuetudini che valgono per i ticket cartacei? È possibile ancora usare i tagliandi al Super? I buoni sono cumulabili? Li posso utilizzare solo per il pranzo? Libero ha chiesto al presidente Anseb (l’associazione delle società che emettono buoni pasto) Emmanuele Massagli di chiarire tutti i dubbi.

Ci può spiegare come funziona il meccanismo dei buoni pasto? Quali i vantaggi per società emittenti, pubblici esercizi, lavoratori e datori di lavoro?

«Il buono pasto è un servizio sostitutivo di mensa che può essere utilizzato per somministrare alimenti e bevande o cedere prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato. Le aziende che non forniscono un servizio di mensa possono distribuire a tutto il personale un buono pasto per ciascun giorno lavorato. L' importo è determinabile dall' azienda, ma solitamente compreso tra 5,29 (in caso di buono pasto cartaceo) e 7 euro (buono pasto elettronico), ovvero i valori entro i quali il buono è detassato. Le società emittenti stampano i buoni con rigorosi sistemi antifalsificazione e li commerciano; i pubblici esercizi convenzionati godono dell' aumento di clientela connesso all' accettazione dei buoni pasto; i lavoratori hanno a disposizione delle somme detassate per pranzare; per i datori di lavoro il costo del servizio è deducibile e l' Iva è detraibile integralmente. Insomma, un sistema "win win win win".

Ma i pubblici esercizi si lamentano perchè il rimborso è inferiore al valore facciale del buono...

«Il valore facciale è quello a disposizione del lavoratore, il rimborso al pubblico esercente è concordato nel contratto di convenzione con la società emittente».

Un emendamento all' ultima legge di stabilità riguardava i buoni pasto. Cosa prevede e da quando è entrato in vigore?

«Dopo 17 anni di immobilità del valore detassato (un periodo talmente lungo da averlo reso decisamente "fuori mercato"), dal 1° luglio 2015 è stato esteso a 7 euro il vantaggio fiscale dei buoni pasto, sebbene solo se in forma elettronica (concretamente si tratta di badge nei quali sono caricati i buoni pasto consegnati al lavoratore)».

I buoni pasto elettronici saranno più facilmente tracciabili; in questo modo non si lede il diritto alla privacy degli utenti?

«Non vi è alcuna norma che richieda ai datori di lavoro o alle società emittenti di tracciare i buoni pasto. D' altra parte questi sono facilmente tracciabili anche quando cartacei, se letti digitalmente (si pensi al passaggio del codice a barre nelle casse evolute). In questo senso, quindi, con la nuova norma non è cambiato nulla. Non vi è alcun soggetto della filiera che legge impropriamente i dati o viola la giusta privacy dei lavoratori».

Qual è l' attuale diffusione in Italia e in Europa? 

«In Italia attualmente i buoni pasto elettronici sono circa il 20% del totale. Ma è una quota che cresce rapidamente (a tutto vantaggio in primis dei lavoratori, che hanno più valore da spendere) e in un paio di anni i buoni elettronici potrebbero essere la metà del totale dei buoni in circolazione. Siamo ancora a cifre inferiori a quelle che si vedono nel resto d' Europa, ma, appunto, in crescita. In questa prima fase i lavoratori con ticket elettronico che lamentano la mancata accettazione dei buoni possono segnalarlo al proprio datore di lavoro che chiederà alla società emittente di impegnarsi a convenzionare altri esercizi».

Perché il governo sta spingendo per la loro diffusione?

«Il supporto elettronico è indubbiamente un fattore di modernizzazione e ordine del mercato e permette la digitalizzazione della rete degli esercenti, la velocità dei rimborsi e la protezione dalla falsificazione dei buoni».

Esiste un unico Pos per tutti i ticket elettronici?

«I Pos più frequentemente usati sono gli stessi con i quali i publici esercenti leggono le carte di credito. In questo modo si finisce con avere un unico Pos. Ma è possibile che l' esercente, in particolare chi non accetta le carte di credito, possegga diversi Pos a seconda dei ticket elettronici accettati. Gli operatori del mercato, però, si sono già mossi in direzione di uno standard unico che superi il problema dell' incremento dei Pos in uso».

I pubblici esercizi hanno delle agevolazioni per dotarsi dei dispositivi necessari a ricevere i pagamenti?

«Non vi sono agevolazioni governative, ma iniziative messe in campo dalle società emittenti (spesso in questo sollecitate dalle aziende) perché il mercato tenda a digitalizzarsi. Vi sono certamente agevolazioni indirette in termini di velocità del rimborso del buono ricevuto e maggiore valore dei buoni incassati».

Dove posso utilizzare i buoni pasto elettronici? Solo al bar e nei ristoranti o anche nei supermercati e negli altri pubblici esercizi, ad esempio dal panettiere?

«I buoni pasto elettronici, come quelli cartacei, possono essere spesi in pubblici esercizi (bar, ristoranti, self-service ecc...), gastronomie, rosticcerie e supermercati se convenzionati con le società emittenti. In generale, si deve trattare di esercizi in grado di fornire cibi pronti per il consumo o cibo fresco».

È vero che si potrà spendere solo un buono pasto al giorno?

«Anche su questo la normativa non è cambiata. È certamente vero che il datore di lavoro può distribuire solo un buono pasto per giorno lavorato. Può invece capitare che il lavoratore ne utilizzi più di uno quando il valore del pasto è superiore al valore del buono in possesso».

È vero che sarà possibile spendere i buoni elettronici solo a pranzo? C' è il limite temporale delle 20?

«Non vi è stato alcun intervento normativo in questo senso, quindi la normativa rimane la stessa e sul punto non pone una fascia temporale di utilizzo, bensì prevede che il buono sia utilizzato durante la giornata lavorativa, anche se domenicale o festiva, anche qualora l' orario di lavoro non preveda una pausa per il pasto».

I buoni pasto elettronici hanno ancora una scadenza o potranno essere spesi senza limiti temporali?

«Così come i buoni pasto cartacei, anche quelli elettronici hanno una scadenza, di cui è informato il lavoratore (e che, solitamente, è piuttosto ampia)».